mercoledì 4 aprile 2012

Melania Rea. Perché nessuno parla del rapporto sessuale?

Il Gup Marina Tommolini
Marina Tommolini ci ha dimostrato di essere un giudice scrupoloso. Poteva scegliere la soluzione più facile e riverire con un inchino il lavoro della procura e dei suoi periti, accettandolo ad occhi chiusi come fatto negli ultimi decenni da tanti suoi colleghi che hanno giudicato in abbreviato o in primo grado scansando le richieste difensive, invece ha deciso di approfondire un quadro accusatorio che solo all'occhio poco attento dei giornalisti smemorati del loro passato, quelli da tempo spogliati di dignità e piegati a novanta gradi ai favoritismi di parte ed allo share, può apparire integro e finito. Perché solo chi è girato di spalle può non capire certe cose ed insistere a dar spazio alle trombe stonate che riempiono l'aria dei pomeriggi italiani. Come si fa a non accorgersi che quanto accaduto fra colle San Marco e Ripe il 18, il 19 ed il 20 aprile 2011, se non sicuro è molto probabile non possa essere inquadrato nell'ottica di un normale omicidio nato in famiglia? Credo si veda anche osservando il tutto da chilometri di distanza, basta essere girati nel verso giusto. Solo una informazione piegata su sé stessa, una informazione chiusa in una casta inutile e rafferma, può scrivere o dire in video che la scena del crimine è ascrivibile ad un unico soggetto, già carcerato, senza porsi gli interrogativi più elementari quali: "Parolisi in realtà è un clone di Barry Allen (Flash)?". Solo uno psicologo incapace di leggere in maniera coerente, al limite poco esperto o influenzabile, può ascrivere ogni movimento avvenuto in quei giorni ad una situazione passionale di imbuti coniugali.

In casi come questo il tacere per qualche settimana sarebbe davvero oro colato per tutti, poco ci vuole ad attendere l'esito delle nuove perizie prima di parlare. C'è invece chi con voce monotona insiste a ciarlare di vecchie inezie senza futuro. Il processo è iniziato, un giudice vuol giudicare in coscienza ed eliminare ogni dubbio per arrivare ad un verdetto privo di buchi neri, c'è qualcosa che infastidisce qualcuno nel comportamento corretto di chi cerca la verità? Pare di sì perché la balena ha in gola tanto odio e non ne vuole sapere di inghiottirlo. E seppur colpita dall'arpione dei giusti accertamenti, seppur sanguinante ed ancora incredula del fatto che in tribunale non le abbiano accarezzato dolcemente il capo, accettando ogni suo perito, insiste coi colpi di coda trascinando con sé, nell'abisso del nulla mentale privo di logica, la baleniera mediatica che dall'inizio la segue per filmarla mentre spruzza veleno. Nell'oceano dell'ignoranza si naviga a vista. Ieri non c'entrava nulla, oggi è stato lui, per il domani si cerca solo la verità. Le bestemmie volano sull'etere salmastro e s'infrangono nella nebbia che strisciando si abbassa, che acceca lo sguardo e nasconde le onde imponenti che sbattono sui tanti personaggi di legno della nostra informazione. L'acqua dell'audience ora li inzuppa e li ingrossa, presto infradicerà la loro voglia di apparire, il loro ego che pare privo di coscienza.

Se le certezze colpevoliste che ora sbattono in faccia ad ognuno di noi si rivelassero infondate, ciò che rimarrà di questi pinocchi nati al contrario, di queste assi incollate con colla stantia alla chiglia di una nave alla deriva, saranno i pochi fronzoli di un naufragio, quasi collettivo, mimetizzati fra la spuma destinata a disperdersi su una riva sconosciuta. E' vero, alcuni personaggi saggi esistono ancora e cercano di portare in salvo la flotta, di aggiungere lanterne luminose sulla prua in modo da farsi scorgere dal porto del giusto garantismo. Ma a quanto s'è visto i nuovi corsari non accettano i consigli di chi da tempo naviga e conosce a meraviglia il mare, meglio abbandonarli al loro destino e tapparsi le orecchie per non ascoltare quelle urla che da mesi soffocano l'altrui pensiero e le tante domande rimaste inevase. Però c'è da fare attenzione, perché le stesse grida un domani potrebbero soffocare chi da mesi le lancia sull'opinione pubblica. Ed è tutto sempre più stantio, e quasi non ci fosse nulla di nuovo ancora oggi si parla di celle telefoniche, di macedoni e baci in bocca, senza considerare la parte forse più importate delle future analisi. Dimostrando in tal modo quanto i giornalisti siano nel tempo cambiati diventando timorosi e pronti a prostrarsi all'altrui volontà. Ed io mi chiedo: perché nessuno in video fa cenno al certo rapporto sessuale avuto da Melania Rea ed ammesso dal patologo Tagliabracci? Se mai vi siete chiesti il vero motivo per cui la famiglia Rea invii sempre un proprio emissario alla corte dei media... ora forse capite che non era poi così difficile da spiegare.

Certe cose si devono tacere per non incrinare i rapporti e non urtare gli animi e l'altrui sensibilità... oppure c'è altro ancora che sfugge a noi che non abbiamo la visuale totale dell'insieme che si sta cercando di disegnare? Perché è strano che in un mondo mediatico dove è facile dire qualche parola di troppo, non ci sia una voce fuori dal coro che in schermo dica: parliamo del rapporto sessuale che il Tagliabracci dice aver avuto Melania? Oddio, se ne potrebbe forse parlare se nessuno vigilasse, se non ci fossero "ordini di scuderia", difficile è il parlarne di fronte al fratello, al padre, allo zio o a chi per i Rea in ogni momento è presente. Per cui non se ne parla, ma che un rapporto sessuale cia stato è acclarato dato che il giudice ha chiesto ai periti di farle sapere qualcosa di più sul momento in cui è avvenuto. E se la matematica non è un'opinione, e se due più due fa quattro senza ombra di dubbio, c'è da chiedersi il motivo di questa sua richiesta. In fondo a chi importa di sapere se Melania ha avuto un rapporto sessuale con suo marito uno due o tre giorni prima di morire? Che aiuto potrebbe dare una cosa del genere ad un giudice che deve stabilire quanto è avvenuto il 18 aprile tra San Marco e Ripe? Nessun giudice chiederebbe ad un perito di informarlo su una cosa ovvia o inutile. Se lo fa significa che di ovvio e di inutile in quel rapporto sessuale non c'è nulla e, anzi, è probabile ci sia qualcosa di molto poco ovvio e di molto utile.

Non vi parlerò di ciò che non mi compete, di aspetti tecnici riservati ad esperti specializzati nel settore, mi limiterò ad usare la logica. Questa ci dice che il giudice, pur cammuffando la domanda, pare avere idee chiare o la voglia di farsele chiarire. Chiedere infatti di sapere se Melania ha fatto sesso nei tre giorni precedenti la morte, un accertamento illogico che nulla può dire su quanto avvenuto in un giorno specifico successivo, può solo avere due significati. O la Tommolini da inesperta cerca di capire se Melania prima di morire ha fatto l'amore con suo marito, accomunando il tutto "al bacio della morte" e ad un contemporaneo omicidio perpretato dallo stesso, oppure la Tommolini ha esperienze pregresse, nate da fatti di vita, studi personali o altri casi trattati in tribunale, ed ha capito, leggendo bene la perizia del patologo, che qualcosa in quanto questi ha scritto non torna. Per cui in realtà vuol sapere se Melania ha fatto sesso con un altro uomo. E non nei tre giorni precedenti la morte ma poco prima della morte. Chiaramente potrebbe essere capitata una situazione simile a quella accaduta alla ragazza della discoteca Guernica, stuprata dal militare in cella col Parolisi (casi del destino?). Insomma, alla fin fine c'è solo da capire se qualcuno ha abusato di lei e dopo l'ha uccisa. Questo perché in verità la Tommolini già sa che Melania un rapporto sessuale non protetto lo ha avuto, da oltre nove mesi è scritto nella perizia del patologo, lo sa lei come lo sa la stampa che non ne parla, ciò che non sa, o che forse pensa di sapere ma vuole sia scritto su un atto peritale, è se quanto trovato col tampone vaginale al momento dell'autopsia può indicare una data ben precisa ed escludere o includere il marito unico indagato.

Ed arrivati a questo punto, dopo aver assistito per mesi al pernicioso spettacolo degli sputtanamenti continui da parte di chi ha aperto ogni armadio del Parolisi (che nascondesse uno scheletro), non ci resta che attendere e guardare anche negli armadi occultati alla vista della pubblica piazza. Perciò tenetevi forte perché le richieste mirate del giudice Tommolini hanno aumentato enormemente le probabilità di avere fra due mesi risposte peritali destinate a destar scalpore. I colpi di coda a quel punto serviranno a ben poco... e chi ora è riverito rischia la penitenza.


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624 commenti:

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PINO ha detto...

@ Enrico
Noi lo abbiamo sempre pronosticato il "il mondo in cui non è permesso investigare" l'hai dimenticato?
Solo che quel "mondo" endrebbe ricercato in "io mammete e tu", come dice la canzone dell'indimenticato Carosone. Quindi ...lontano relativamente, se, come indicano le constatazioni sopra fatte da Mimosa e da me, si dovrebbe cercare "la femme".
Ed il mistero ptrebbe essere in quei dna che non sono stati messi a confronto volutamente, e quì si inserirebbe la volontà di quel "mondo" che sospettiamo.
Abbiamo toccato tutti i bottoni della tastiera; siamo arrivati all'ultimo, nonostante ostacoli di varia natura, ma, forse avremmo toccato anche quello giusto.
PINO

ENRICO ha detto...

PINO,
mi riferisco al" mondo" dell' "ALTRA"...componente del triangolo amoroso

ENRICO ha detto...

PINO e SQUADRA

Ps:

..e più esattamente un ." mondo" di cui NIENTE si è saputo fino ad ora . Tranne queste scarne "indiscrezioni" mai approfondite

"Stando alle indiscrezioni L.P. avrebbe dei parenti ad Amalfi, che però non sono stati ancora individuati. Il primo incontro tra Parolisi ed i genitori di Lud. doveva avvenire proprio in un noto ristorante di Amalfi dove si sarebbero incontrati per un pranzo tutti insieme."

Qualcuno ha mai avuto sentore di questo fatto : " La madre di Ludovica Perrone telefona alla trasmissione "Estate in diretta" per difendere la figlia e paga l'avvocato Marazzita ( Un avvocato noto per aver difeso Pacciani) perché la difenda dalla gogna mediatica" ?


Nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di Salvatore Parolisi, il gip Carlo Calvaresi evidenzia tra l’altro quanto segue

” Salvatore aveva promesso che questa volta (dopo le precedenti promesse di concludere la separazione con la moglie) era cosa fatta, che lui sarebbe andato a trovare non solo e non tanto Ludovica ma anche i genitori di lei ad Amalfi, si sarebbe presentato a loro da uomo separato e come fidanzato della figlia; e i genitori stessi di Ludovica aspettavano di conoscere Salvatore; e questa volta nel caso di non mantenimento della promessa Ludovica era determinata a chiudere la storia con Salvatore; questa volta non era Ludovica ad essere coinvolta nel programmato incontro, bensì i genitori di lei per una sorta di 'presentazione ufficialè ».

Antonello ha detto...

Non solo " M. e' caduta in una trappola", ma anche "non l'aggio uccis io", e "non e' stata colpa mia", ma anche "qualche cliente gia' coinvolto", "non ero solo io ad avere quei contatti", insomma la minaccia verrebbe chiaramente da fuori a seguire le sue parole, ma a seguire le sue parole si puo' anche intuire che lui sappia "di chi e' la colpa" se sua e' certo non sia, perche' ragazzi la colpa non e' una proprieta' normale, non e' fisica, vola leggiadra ed immateriale, uno puo' starsene in Canada tranquillo ad ammirare freddi ghiacci ma qualcuno in Russia puo' accusarlo di non far altro, ed ecco che nasce la colpa, fiorisce il cruccio, s'inventa un criminale, e tutti giu' con il becco fra le sue carni.
Cettamente dalle sue parole P. sa di piu' di quanto non riesce a confessare, questo non fa di lui necessariamente un omicida anche perche' per esserlo avrebbe bisogno non solo di complici indispensabili, di prove ma anche di tempo, di dono dell'ubiquita' e della invisibilita', dovrebbe avere il potere astrale di decidere quando e quando no detenere un dna, verrebbe da suggerire una nuova scienza della datazione delle tracce criminis ma per capire quando il fedifrago ha tradito non per capire quando ha potuto affondare il coltello, e d'improvviso in molti diventano bambini prodigio, tutti a chiedersi il perche' ognuno trovando incredibilmente moventi coerenti e scontati, qui noi ancora a chiederci che razza di omicidio sia una tela bianca, in cui ognuno puo' vederci quello che le proprie sensazioni gli dicono, non me ne voglia Pino ma chi ha fintamente ucciso aveva negli intenti di dipingere gli occhi altrui, un mondo in cui si sezionano solo i mariti mi chiedo che mondo di donne possa essere, una ermetica tela bianca in cui non si capisce chi poteva lasciare intimi frutti stando a distanza nemmeno fossimo ai tempi della Madonna, un tempo strano, stretti fra i bluetooth dentro agli slip e l'ammirazione per il sadismo eroico, criminaliste che fanno foto di gruppo mentre ancora cercano le Colpe e le Mely e tutti davanti ad un interrogativo fulminante, il bicchiere di Jonny Stecchino e' mezzo vuoto o mezzo pieno, Melania e' stata semivestita o semisvestita, ma piu' di tutti e' potente chi riporta per odio viscerale tutto il mondo indietro nel tempo, chi propone di aprire in due la testa dell'indagato, incarcerato, umiliato, snudato, spadrato, per capire se e' o no stato lui, come se levare la dignita' ad un essere vivente non corrisponda ad appenderlo per i pollici per costringerlo a confessare non di certo per fargli dire la verita'.
Applaudiamo tutti in questa Pasqua augurale, in fondo Dio da lassu' se esiste avra' visto, avra' anche lui un'idea chiara ben piu' della nostra, lui forse sapra' se la botte si e' ubriacata in un pomeriggio d'aprile stufa di noia mortale o se la moglie era piena di coltello intercostale, lui sapra' tutto molto meglio, sapra' certamente se siamo uomini o caporali, ma anche se uomini od avvocati, se uomini o donne, se vittime o carnefici.
In molti da lui si accontenteranno, chi ha preso botte insieme e chi no, i pollicini dei cellulari troveranno i loro messaggi stampati sul fondo di fragole, ma saranno solo il riflesso delle nubi del pittore.
E fate i buoni questa Pasqua, mi raccomando fate un'opera buona, prendete una manciata di briciole della colomba uccisa e spargetele sul davanzale, arriveranno poveri, industriali, politici e banchieri, loro si che muiono di fame in questo mondo della vergine capovolto, fatelo e gi sentirete piu' allegri e spensierati, la Pasqua acquistera' di nuovo un senso, convertitevi e non ammazzatevi che chi ammazza alla fine vive libero dentro la propria gabbia di pensieri, in assenza di raggi di sole, all'acqua ed il pane del nulla.

Anonimo ha detto...

@Enrico

Non so se sto seguendo il filone dei tuoi pensieri, ma una cosa mi sono sempre chiesta io (anch'io) in tutto questo tempo: ma quali sono i genitori che prenotano una stanza d'albergo per il presunto fidanzato SPOSATO E NON ANCORA SEPARATO, della propria figlia, per permettere alla stessa di farglielo conoscere?

E come mai loro non appaiono mai in nessuna intervista o trasmissione?

Dobbiamo proprio credere che nessuno li abbia mai cercati?
O è più facile non dire niente eludendo tutti gli inviti e/o eventuali interviste, se quanto si teme di dire potrebbe diventare controproducente?

Manuela
intrappolata in casa per cause di forza maggiore in questo dì di festa.
Auguri a tutti.

Anonimo ha detto...

ops... non avevo ancora letto gli ultimi 4 commenti quando ho postato. Non mi ero accorta che nel frattempo si era "voltata pagina" dopo il raggiungimento dei 200 messaggi..

Era lo stesso filone...

Manuela

ENRICO ha detto...

MANUELA

Brava !

Difatti NULLA si è mai saputo di questa strana famiglia che "partecipa" così attivamente e concretamente alla vita sentimentale ( non proprio il max per comuni borghesi genitori! ) della propria burrascosa figliola

Ps: non c'è niente di meglio che passare un giorno "di festa" al riparo delle tradizionali pantagrueliche abbuffate

PINO ha detto...

@ Enrico

No, non ritengo "quel" mondo implicato nel caso in questione; e se non si è discriminato su di esso, è perchè gli sciacalli nassmediali non hanno trovato nulla che desse spunto alle solite ciarle.
Secondo me, per quel poco che si è saputo, si tratterebbe di una normalissima famiglia medio borghese, costretta, per affetto e forza maggiore, ad accettare i capricci di una figlia un pò sui generis, assecondadoli sia pure a malincuore. (cosa non si farebbe per i figli?)
No, non credo proprio, che sia questa la strada da percorrere. E se non l'abbiamo fatto dall'inizio, vuol dire che non c'erano i presupposti che ci indirizzassero il quel senso.
Lho detto in tutti questi mesi, e l'ho ripetuto nel mio post precedente: "Cercare la donna", e non fuori da una cerchia a largo spettro.
Tutte le ipotesi che c'erano da fare, le abbiamo fatte; se non esistesse la donna omicida, dovremmo piegarci a quello che dall'altra sponda ci viene contestato.
Penso che ogni ulteriore ricognizione sia inutile, ora come ora.
Una svolta, la potremmo avere dai risultati periziali chiesti dal Gup, e dai riscontri dei 5 dna negletti fino ad ora.
PINO

ENRICO ha detto...

PINO

E' possibile come tu sostieni che non si sia scavato in quella direzione perchè non c'era niente di sospetto da scoprire...

...ma questo non perchè gli sciacalli massmediali non hanno preso d'assalto quell'ambiente

Come ben sappiamo gli sciacalli massmediatici mettono il naso SOLO dove gli viene CONSENTITO metterlo.

Siamo sicuri che la famiglia di Lud. sia così banalmente anonima ?

tabula ha detto...

Allora. diciamo che sicuramente Lud E' STATA molto ben protetta.
Ricordo un articolo sul corriere.it dei primi tempi della vicenda, nel quale veniva descritta l'innocenza di una inesperta ed ingenua ragazzina suo malgrado travolta dal corso degli eventi e dal sogno del principe azzurro di ogni bambina, a sua volta vittima di un uomo che l'aveva indotta in errore con le sue menzogne.
Non tanto per la descrizione, poichè tutto può essere e magari davvero era così, ma COME avrebbe potuto saperlo il giornalista o COME avrebbe potuto interpretare in maniera così buonista una relazione ed una vicenda di cui ancora ben poco si sapeva, se non appositamente imbeccato?
Lì capii che Lud era "protetta", e si è anche rivelata poco nelle varie trasmissioni tivù, mostrando al massimo gli occhi (bellissimi) nonostante sue numerose foto siano state scippate dal web.
E ha fatto anche bene, diciamocelo: riuscendo (non so come) a tutelarsi da quel sputtanamento totale che è diventata la sua ex relazione con Parolisi.
Non che non si sappia niente, perlomeno non si è esposta alla morbosità del pubblico, che non ha così potuto fagocitarne e condannarne le espressioni corporee, nè formulare tutte quella "impressioni soggettive" che hanno saputo portare Parolisi alla condanna mediatica.

Ma, detto questo, sulla famiglia di lei certo che mi son posta il dubbio del come possano accettare due genitori di prenotare una stanza a nome di un fantomatico fidanzato della figlia non ancora separato con tanto di moglie e figlia.
I miei avrebbero accolto la mozione a calcioni nel sedere: del resto, forse sono di un'altra generazione, o forse ci sono genitori più o meno morbidi e quelli di Ludovica avranno creduto in lei e nei suoi sentimenti, o alle bugie di Salvatore, chissà.
Certo che non era la prima promessa che lui aveva fatto ed infranto.

Del resto null'altro è trapelato sulla famiglia, ed è anche giusto che si sia tenuta fuori il più possibile dal tritacarne mediatico, tenendone ben lontana anche la figliola.
Se per questo hanno assoldato un avvocato pronto a far querela a chi potesse mai uscire dal seminato, hanno anche fatto bene.

Ma questo non è indizio di alcunchè di losco, forse lo è solo di conoscenza delle cose del mondo. E peccato che la suddetta prontezza mentale riguardi solo le vicende legali e non quelle sentimentali, ma tant'è.

Vorrei cambiare argomento, non mi va di parlare di una famiglia della quale nulla si sa e nulla traspare, sarebbe come sparare alla cieca.

Piuttosto, cercando la donna, mi farei qualche domanda su quelle impronte: dato che le si è quasi fatte passare per quelle di parolisi, forse mi è sfuggito quali tipo di calzature potessero essere.
Parolisi quel giorno indossava, suppongo, scarpe da ginnastica in sintonia con la tenuta da corsa maglietta/pantaloncini.
Se si è voluto confondere quelle impronte con quelle lasciate da lui accucciato, significa che erano impronte di scarpe da ginnastica femminili?
Non si era forse detto che erano impronte di anfibi militari di piccola misura?

Io ad esempio ho un paio di scarpe da ginnastica modello Logan con il tacco vero e proprio (non a spillo nè a zeppa), suppongo di lasciare dietro di me orme come se camminassi in punta di piedi, con tanto di zigrinatura delle suole come una comune scarpa da ginnastica.
Insomma, la mia impronta indossando quelle scarpe è solo quella dell'avampiede.

PINO ha detto...

@ Enrico e Tabula

E' vero che avendo esaurito le nostre infinite argomentazioni, non ci resta che spigolare, come la povera gente di una volta, tra le stoppie, in cerca di spighe sfuggite al mietitore; ma nel nostro caso, di "spighe" ne sono rimaste ben poche, ed anche di scarsa visibilità.
Potremmo solo, avendo proprio voglia di fare qualcosa, andare con la memoria ai chilometri di righi battuti sulla tastiera, in tutti questi mesi, per cercare il famoso, eventuale "pelo" lasciato nell'uovo.
Bene, facciamolo pure, ma non speriamoci troppo, perchè, come dicevo, sono convinto che, colletivamente, abbiamo premuto tutti i bottoni della tastiera a nostra disposizione, tra cui, forse, anche quello giusto.
Con le scarne informazioni a nostra disposizione, siamo riusciti, col nostro acume e...senza falsa modestia, intelligenza, non inferiore a quella delle autorità inquirenti, a porre dei punti fermi che sono spesso stati presi in prestito, tacitamente, da altri contesti.
Non possiamo strafare, col pericolo di scivolare in discorsi sterili che vanificherebbero tutto il nostro operato.
Per quanto mi riguarda, ho tratto le mie deduzioni che, giuste o sbagliate, restano tali, e voi le conoscete.
Attendiamo di conoscere i risultati completi dei Ris, e quelli che perverranno in seguito all'ultima richiesta del Gup, per valutare definitivamente come la legge sia stata amministrata nel caso più discusso di questi ultimi anni.
PINO

ENRICO ha detto...

PINO,

hai ragione. Forse sto raschiando il fondo del barile

Però i miei ultimi interventi partono dalla seguente considerazione che da sempre mi ha suscitato una certa perplessità :

- per creare attorno ad un personaggio, mediaticamente “interessante” , una rete di protezione così impermeabile a qualsivolglia incursione giornalistica come avvenuto nella fattispecie, bisogna essere " molto potenti"

- per riuscire a impedire al paparazzo di turno di vendere al giornaletto scandalistico uno scatto “rubato” del suddetto personaggio ( cosa senz'altro avvenuta o tentata) , è necessario avere un “controllo del territorio” molto robusto ed un “ potere “persuasivo” altrettanto incisivo

Con questo non voglio insinuare niente, però ricordo che M. non soltanto al marito minacciò di rovinare la carriera …

tabula ha detto...

@Enrico
però ti ricordo che Lud ha un alibi di acciaio inossidabile.
E dubito fortemente che un cuore di mamma o un cuore di papà arriverebbero a tanto pur di rendere felice la figliola: sarebbero dei pazzi.
Certo, se tu ipotizzi certi ambienti tutto ci può stare, ma prima di tutto dovresti trovare l'aggancio con questi ambienti, detta così è un'illazione campata per aria, e il potere che si è avuto nel tenere al sicuro dallo scatto rubato potrebbe anche semplicemente essere di tipo economico.
Non è la prima volta insomma che alcuni giornalisti offrono delle fotografie in cambio di denaro, ricordi lo scandalo Corona?

Anonimo ha detto...

ENRICO

...e se a queste ultime ipotesi aggiungiamo un altro personaggio "di spicco", comparso e scomparso dalla scena a velocità della luce intrigato (volente o nolente) con la mafia; le troppe omonimie del caso; le auto incendiate; i "clienti" menzionati dalla sorella Parolisi; il silenzio ostinato di Salvatore (...a tutela della figlia, visto che la moglie "non ha saputo proteggerla"?), senza contare la professione o gruppi di appartenenza di tutte queste persone (militari & C.), ne esce un'amalgama o per meglio dire un impastone di cui, viaggiando con la fantasia (ma forse nemmeno troppo), ne potrebbe uscire la parte occultata più che occulta dell'intera faccenda...

Manuela

Anonimo ha detto...

domanda in carta semplice,senza alcuna illazione:chissà se si conoscevano la Lud.e Laura Titta,messa subito fuori circolazione.
Tipino quest'ultima da far paura per come è stata descritta sui giornali.Certo che sorgono mille dubbi.
Bea.

ENRICO ha detto...

-

Dimentichiamo troppo spesso che l’aggressore/i non aveva intenzione di uccidere . Aveva l’ intenzione ( o il compito) di intimidire M. .

Anonimo ha detto...

Beh questo, dopo tutte quelle coltellate è un po' difficile crederlo...

Ma ammettendolo, si dovrebbe disegnare una dinamica di questo tipo:

- Appuntamento a CSM al monumento.
- Prelevamento di Melania.
- Trasporto sino a Ripe con una Melania consenziente, di conseguenza piegata senza forzatura a ridosso dei sedili posteriori, su quella macchina dove sono state viste due donne accucciate.
- Discesa dalle macchine, perchè a questo punto ce n'era una seconda in attesa con chiunque sopra per poter chiarire ciò che vi fosse da discutere con lei.
- Intimidazione con lei presa improvvisamente da dietro e tanto di coltello puntato alla gola.
- Lei, che figlia e moglie di militari non ci sta all'intimidazione armata, si ribella, resta ferita ed è l'inizio della fine.

Manuela

ENRICO ha detto...

@Manuela

ctz"Trasporto sino a Ripe con una Melania consenziente, di conseguenza piegata senza forzatura a ridosso dei sedili posteriori, su quella macchina dove sono state viste due donne accucciate ecc...2

può darsi che ciò sia avvenuto nei DINTORNI di RIPE. Di certo NON al Chiosco del bosco delle Casermette.

LucaP ha detto...

Forse ho capito la ragione della nuova audizione dei tre macedoni e del prelievo del loro DNA. E questo grazie al servizio di Remo Croci di QG di venerdì scorso.

Perché proprio in quel servizio si dice espressamente che il cane che ha fiutato le tracce presso la Bravo degli operai ed in particolare nel bagagliaio sulla scatola delle catene, non è Piergiorgio (come escluso subito) ma neanche Athos come sarebbe sembrato dalla puntata di CLV di mercoledì scorso. Bensì un terzo cane (non sono riuscito a capire bene il nome ma mi sembra Bose) specializzato nella ricerca di tracce di sangue. Si tratta di un pastore (belga? come scritto in alcuni servizi giornalistici) proprio come quello della Guardia di Finanza che si vede in un altro spezzone video del servizio. Se, come risulta già dalle prime indiscrezioni, i tre macedoni verranno scagionati nuovamente, la conseguenza diretta sarà la patente di inaffidabilità di quel cane. Ma perché è così importante per la Procura dichiarare anche questo cane inaffidabile?
Perché quasi sicuramente è il cane che ha condotto in quei giorni gli inquirenti a frazione Colle presso il casolare oramai famoso. Screditare il cane significa screditare tale riscontro investigativo (sebbene sia stato scritto che il RIS abbia prelevato campioni di terreno proprio a frazione Colle). E questo perché sarebbe un'altra crepa gigantesca nella ricostruzione di PM.

Qualcuno potrebbe obiettare: ma non si è mai più parlato in maniera ufficiale della pista seguita dal cane lungo la strada provinciale e tanto meno lo si è fatto venerdì scorso a QG. Ma noi non sappiamo assolutamente cosa sia contenuto nelle memorie della Difesa presentate davanti al GUP e secondo me la questione di frazione Colle è proprio una di quelle cose, tratte dagli atti di indagine, che la difesa ha sollevato a riprova che il castello accusatorio della Procura non funziona assolutamente.

Continua ....

LucaP ha detto...

...Continua

Non so se avete fatto caso poi, sempre nella puntata di QG, a quando hanno parlato della localizzazione del cellulare di Melania con la procedura 112 NUE. Di questo argomento ho già parlato in precedenza e credo di aver dimostrato (o perlomeno cercato) come la certezza che tale cellulare si trovasse sin dalle 17.00 già presso il chiosco fosse basata su nulla di scientifico.
Venerdì sera sono riusciti a dire in modo sfacciato (soprattutto Salvo Sottile alla fine) che dal momento che il chiosco dista meno di 3,5 km dal punto di localizzazione allora sicuramente Melania ed il cellulare si trovavano già a Ripe. Ma Salvo Sottile a chi deve rispondere? Come mai, assieme a Remo Croci (che imbastisce servizi subdolamente schierati solo sulle ipotesi colpevoliste), la redazione sta cambiando orientamento adagiandosi sulle posizioni dei PM e di Jonny? Come mai Meluzzi (che due venerdì fa ha avuto un leggero screzio con Sottile in onda) non era in studio e nessuno si è disturbato a motivarne l'assenza (probabilmente si è rotto le scatole di essere seduto sempre a fianco della Palombelli!)?

anna ha detto...

sonia il marito alfredo, paciolla e stefania,sanno molto di più di quello che raccontano,soprattutto nessuno dei quattro ha un alibi mentre melania scompariva,ora sarebbe il caso di interrogare stefania, qulasiasi menzogna può aver detto per difendere il marito ,ora potrebbe dire la verità visto che il marito non solo l'ha tradita ma aspetta un figlio dall'amante..........quella famosa sera di giugno dove le due coppie si sono incontrate a casa di sonia e dove parolisi ha avuto con loro un battibecco, queste due coppie si sono incontrate per depistare?quale versione dovevano concordare? i dna strani sul corpo di melania sono quelli di sonia,un dna compatibile con quello del marito, fu sonia a dichiarare sin da maggio che il dna sulle mutande era del figlio che melania aveva preso in braccio,ma melania era nuda mentre prendeva questo bimbo in braccio?gli inquirenti hanno fatto il test del dna al marito di sonia e al figlio?e' vero che il dna sulle mutande è di alfredo marito di sonia?come si fa a fare una inchiesta così sballata?non vi dimenticate che c'è anche il dna dell'estetista di somma vesuviana sotto l'unghia di melania sul dito dove è stato sfilato l'anello,melania si è lavata più volte quel dna non doveva esserci?e' stato chiesto a questa estetista l'alibi per il giorno della scomparsa di melania?

volendo fare un ipotesi assurda che melania aveva l'amante,chi c'entra in questo delitto è la moglie di lui.

appena compiuto il delitto io pensai che era un delitto passionale ma ad opera diuna donna,coperta poi successivamente dai familiari,e pensai che era stata o l'amante di lui o la moglie dell'amante di lui

in questa vicenda ci sono personaggi che ci sono entrati per difendere sonia e il marito.

l'avvocato gionni amico di famiglia di sonia insieme alla moglie, il tenente che ha consegnato il video falsando la data della gita,la cui moglie è amica di sonia,sonia consigliò l'avvocato gionni ai rea.....

agli atti dell'inchiesta però c'è anche un altro militare che si trovava alle 7 della mattina del 20 prorpio nella zona di ripe e il suo telefono agganciò quella zona, c'è anche una telefonata fatta dal militare quella mattina ad una donna di folignano.........la mattina del 20 aprile non c'era nessuna esercitazione militare quindi quel militare non doveva esserci proprio mentre si riaccendeva il cellulare di melania.....

chiedo alla tommolini di avere il coraggio di interrogare anche questo militare con la donna di folignano.Chi sono?

Gio' ha detto...

Innanzi tutto Buona Pasqua a tutti sinceramente e con grande ammirazione.Forse non sono in argomento,pero' ripenso continuamente alla persona che ha fatto ritrovare il corpo di M.Secondo voi e' possibile che centri qualcosa con l'omicidio?Credo , forse mi sbaglio, ma la procura non gli ha dato mai importanza.Mentre credo che sia da non sottovalutare!Che ne pensate? Un caro saluto a tutti in particolare a te Enrico con il quale condivido la grande indignazione per i programmi tresch.

Mimosa ha detto...

Ciao Giò,
sul telefonista siamo in diversi a pensare che ci entri in qualche modo nella vignetta e non solo perché ha fatto la telefonata.
Ci sono parse “strane” diverse cose, ma per dirtene solo una, forse banale, ci è sembrato “anomalo” che sia dovuto scendere fino a Teramo a telefonare, mentre avrebbe potuto (e dovuto) farlo immediatamente appena “scoperto” il corpo o con il proprio cellulare, se l’aveva e se c’era campo, o dal primo posto pubblico dei dintorni.

Io personalmente continuo a domandarmi perché tutti i media per mesi e mesi hanno continuato a definirlo “il cercatore di funghi” quando lui stesso nella telefonata dice “stavo facendo una passeggiata” e i funghi non sono nemmeno nominati... Pura fantasia o deviazione poco professionale di giornalisti oppure depistaggio ad arte o anche orientamento pilotato per pilotare su di lui (qualora fosse stato rintracciato) una polverina di discredito?
Inoltre continuo a domandarmi perché ha forzatamente inserita un’espressione dialettale in un eloquio in lingua italiana (“non so come si dice in dial… ma ci sta ‘nu corpo pe’terra”), a che scopo?
Cara Giò, ti assicuro che almeno noi ne abbiamo fatti di ragionamenti sul telefonista …

Ricambio gli auguri pasquali a te.

Mimosa

Mimosa ha detto...

Alla Squadra, sono un po’ confusa:

sempre nell’ultimo QG è stato accennato all’albero della cuccagna e mi sono trascritta queste frasi: «una vicina di casa dice che il 25 marzo era già a casa», l’ha visto lei, «mentre la madre dice di averlo visto il 7 aprile».
Qui le considerazioni da fare sono:
- chi può essere la vicina di casa che dice di averlo visto il 25 marzo se non la dirimpettaia onnipresente SV?
- dalla testimonianza della madre risulta che intorno al 25-26 marzo Melania e il marito rientrano a Folignano dopo aver trascorso un periodo a Somma Vesuviana.
- il 7 aprile che sarebbe un giovedì viene visto dalla madre, evidentemente il giornalista prende per buona la correzione della data del soggiorno dei genitori di M. a Folignano con partenza domenica 10 aprile.

Vi domando: sapete voi quando esattamente questo ramo è stato raccolto? ai primi di marzo, prima della partenza per Somma (con rientro il 25)? Ma se nevicava e secondo SP quando ci sono andati la prima volta non l’hanno trovato? L’hanno raccolto quel pomeriggio di venerdì o sabato quando si sono appartati en-plein-air (ossia l’8 o il 9 aprile)?
Ma era proprio un ramo di pesco?
E lo si trova in una pineta?

Nel video della perquisizione del 22 maggio lo si vede abbastanza bene, i carabinieri si accertavano come fosse tagliato, S disse che l’hanno trovatoa terra. Con che aggeggio pensavano di tagliarlo dall’albero? Come è stato intagliato per fissarlo nel vaso? Un coltellino da tasca?

Mimosa

anna ha detto...

per luca

RemO croci e sottile sul fatto del cellulare che è stato localizzato a 3,2 km da ripe e quindi si trovava a ripe, ripete esattamente quello che sta scritto nell'ordinanaza, ma siccome la tolleranza a detta degli esperti è di circa 300 metri è chiaro che alle 16,53 il telefono di melania era a 3,2 km da ripe cioè a san giacomo, c'è scritto tanto di latitudine e longitudine,

il problema per gli inquirenti è che melania poteva essere salvata e loro nemmeno sono andati a vedere il punto dove era stato localizzato il cellulare.per loro si prefigura omissione di soccorso......ecco perchè vogliono che melania sia morta prima della localizzazione del cellulare per non avere rimorsi e denunce da parte del parolisi se venisse assolto.............

nella relazione del tagliabracci c'è scritto che melania non aveva assunto droghe precedentemente alla morte analizzando i suoi capelli.......ma ora che i capelli sono ricresciuti la tommolini dovrebbe avere il coraggio di riesumare il corpo per escludere che melania sia stata drogata, o per accertare che lo sia stata.......
dopo aver scoperto che è stata violentata se fosse stata anche drogata è ovvio che lo scenario cambia e devono ricominciare da capo...........con una sola certezza PAROLISI INNOCENTE

non riesco poi a capire come Remo Croci che ho sempre ammirato per la sua professionalità si lasci coinvolgere a dire falsità e menzogne..........
voi dite che lavora anche per tvp oltre che per mediaset?

Per Annika

Tu ci verresti a TVP a spiegare il fatto della SG dal punto di vista scientifico partendo dalla relazione del Tagliabracci? Ci verresti a spiegare che melania ha avuto un rapporto sessuale il pomeriggio del 18 aprile?

PINO ha detto...

SI VUOLE CREARE UN MITO?

Il "Centro" riporta un'intervista al sindaco di Civitella da parte della Encolpia, sulla intenzione, da parte del Comune, di restaurare il chiosco delle casermette, nel quadro di una sistemazione generale di quel parco.
Nelle "tendenziose" domande della giornalista, si intuisce una indignata meraviglia per l'iniziativa rinnovatrice, che vedrebbe quel posto designato a punto di ristoro per bimbi e famiglie che cerchino una giornata di relax, come per il passato, del resto.
A questo punto la Encolpia scrive:" Il lguo che ormai è meta di "pellegrinaggio" nel ricordo di Melania.
Quì poi DOVREBBE VENIRE POSTA ANCHE UNA STATUA, DEDICATA ALLA MATERNITA', per ricordare proprio Melania, questa giovane e bella mamma uccisa da 32 coltellate"
(Ho riportato integralmente, e le maiuscole non sono mie)
Ora mi domando, con tutto il massimo rispetto per una giovane vita stroncata tragicamente, ed il dolore dell'intera famiglia, se in Italia si dovesse edificare un "santuario" su ogni luogo, dove si sono verificati migliaia di omicidi, il nostro Paese si muterebbe in una macabra selva cimiteriale.
La tragica perdita della vita, a causa della violenza assume lo stesso valore, morale, civile ed affettivo per chiunque; non si può, sia pure solo immaginare, una scala selettiva.
Che la vittima sia un cittadino esemplare, una mamma, un figlio oppure un delinquente, la perdita della vita ha un unico livello.
Quello che molti si chiedono, è il particolare, morboso interesse che il caso Rea abbia suscitato, nonostante ci siano stati e ci sono, altrettanti casi efferati, ed altrettanto isteriosi, che passano quasi inosservati, da parte degli stessi mass media.
Anche la morte ci differenzia?
PINO

Annika ha detto...

TABULA, MIMOSA & PINO

avete introdotto un argomento veramente interessante: tagli e arma, e Mimosa poi ha puntato i riflettori su un particolare non da poco: l'impugnatura. Ai vostri commenti aggiungerei, se mi permettete, qualche piccola riflessione;

1. Melania e' stata pugnalata vestita. E non solo vestita, tipo da casa, ma pesantemente vestita. Perche' una lama potesse penetrarle la carne doveva, prima di tutto, penetrare giacca e maglia senza spezzarsi per ben 35 volte di fila. La lama dell'arma doveva essere sicuramente molto resistente, piuttosto spessa ma non troppo e decisamente affilata. E probabilmente piu' lunga di 8 cm, dati i centimetri "rubati" dallo spessore della giacca. La punta doveva quindi essere oltremodo perforante e affilatissima.

2. coltello a lama fissa o chiudibile? Se chiudibile, al contrario del coltelletto da campeggio, doveva avere un blocco della lama estremamente sicuro.

3. sulla resistenza: di che metallo poteva mai trattarsi? Credo che sappiate tutti che esistono vari coltelli professionali in vendita, compresi alcuni virtualmente indistruttibili. Ebbene, alcuni di questi, disponibili ad un prezzo non certo modico anche online, sono dotati di lame che oltre al, o invece del, classico acciaio, sono fatte con leghe che conferiscono loro una resistenza superiore. Mi chiedo se per caso l'arma in questione ha mai intaccato almeno una delle costole di Melania, e se si, se vi siano stati repertati microscopici residui di metallo da impatto e sfregatura da poter analizzare in laboratorio.

4. sull'impugnatura: piu' che ad una presa anatomica (tipo coltello per il pane), perche' il SI potesse colpire 35 volte senza amputarsi le dita (che sarebbero inevitabilmente scivolate, per via del sangue, fino ad impugnare la lama stessa), tra lama ed impugnatura doveva esserci un "freno" (scusate, non conosco affatto il termine tecnico) tipico, piu' che dei coltelli, dei pugnali. Si, lo so, il pugnale e' a lama doppia, cosi' come lo sono i coltelli in dotazione all'esercito. Ma dato che di questi ultimi esistono versioni "civili" (appunto in vendita online) a lama singola ma praticamente identiche, con "freno", chissa' se qualcuno ha deciso di giocare alla guerra spingendosi un po' troppo in la'?!

5. Mimosa, parli di "ematoma dovuto al manico del pugnle". Il fatto e' che Melania era vestita ed i vestiti potrebbero aver attutito l'impatto del manico, o di quello che, impropriamente, ho chiamato freno. Questo sempre ammesso che la lama sia penetrata tutta in ogni ferita.

ENRICO

concordo pienamente. Melania non e' stata uccisa; e' stata ferita a morte. Il che e' tutt'altro.

Tiziana ha detto...

PINO
concordo pienamente con il tuo ultimo post. Il fatto che una donna bella e giovane sia stata barbaramente uccisa non ne fa automaticamente un'eroina da dover onorare.
Purtroppo, come tu ricordavi, in Italia ogni anno sentiamo notizie relative a efferati omicidi. E' meno grave quello perpetrato ai danni di un anziano o di una donna non bella o di un bambino (e qui, inevitabilmente, mi vengono alla mente tanti tristissimi casi)?
Forse la morte, effettivamente, ci differenzia, ma solo nel caso in cui le persone uccise abbiano rappresentato, con la loro vita (e con la loro morte), un importante punto di riferimento per la collettività; potrei fare molti esempi, ma non credo ce ne sia bisogno.
Nemmeno lontanamente, dunque, si può accostare questa povera donna, che non sappiamo nemmeno PERCHE' sia stata uccisa, e questo sarebbe fondamentale, alle figure alle quali sono state, negli anni, dedicate statue o intitolate vie (e qui si potrebbero aprire altre polemiche, che forse in questa sede è meglio evitare).
Melania poi non è morta inquanto mamma, non è morta in difesa della propria creatura, ma è morta NONOSTANTE fosse una mamma: perché dunque intitolarle una statua dedicata alla maternità?
Ma tutto ciò, si sa, sarà l'ennesima trovata giornalistica.
Speriamo che il buon gusto prevalga (anche perché il processo non è ancora concluso e forse su Melania non si sa ancora tutto ciò che su di lei si dovrebbe sapere. Dedicarle una statua ad occhi chiusi mi sembrerebbe un vero azzardo).

PINO ha detto...

@ Tiziana,
appunto, come hai rimarcato tu, noi NON SAPPIAMO NULLA di Melania, e del suo mondo, se non quel poco che ci hanno fornito le "amiche del cuore"; ed è stato un errore, da parte di tutti noi, non aver approfondito la conoscenza della sua personalità, dei suoi contatti, e di quant'altro potesse
riguardare la sua vita di ogni giorno, nei lunghi spazi di tempo di lontananza dal marito, nel periodo della gravidanza, e in quello post parto, non solo, ma anche dei lunghi mesi di separazione, durante il fidanzamento, per l'impegno del Parolisi nelle missioni all'estero.
Di solito, nei casi di morte violenta, gli inquirenti puntano le indagini sulla personalità della vittima, e sull'ambiente nel quale orbitava.
Nel caso Rea, non ci consta che ciò sia stato fatto. Ed è piuttosto strano.
Forse non è molto tardi cominciare a farlo, senza preconcetti, in attesa del processo, che ci riserberà molte sorprese.
PINO

Tiziana ha detto...

PINO
ricordo che ci avevi già invitati ad indagare direttamente sulla vittima, anziché sui suoi parenti ed amici. Ho infatti alluso a questo, nel dire che noi di Melania forse non sappiamo tutto ciò che c'è da sapere.
Se fino ad ora però ci siamo solo timidamente mossi in quella direzione, ciò è probabilmente dovuto al fatto che non riusciamo ad attingere informazioni in tal senso. Solo chi abita in zona, forse, potrebbe avere notizie del genere. Sappiamo che frequentava la parrocchia, ma come potremmo avere informazioni da quell'ambiente? Sappiamo che alcuni commilitoni di Parolisi la conoscevano, ma nessuno ha raccontato pubblicamente alcunché su di lei. Probabilmente i negozianti della zona saprebbero dire qualcosa su Melania, ma con il clima di santità che si respira attorno a tale figura, cosa potrebbero raccontare se non che era una bravissima donna, moglie e madre?
Ci siamo dunque affidati unicamente alle poche parole di Parolisi (Melania mi umiliava) e Ludovica (Melania le ha telefonato), al dato che ha trascorso gravidanza e i primi mesi dalla nascita della bambina a casa dei genitori (oltre al fatto che i genitori erano spesso a Folignano, quando lei non era a Somma) e infine all'analisi di foto e filmati per poter dire qualcosa su di lei (io ad esempio mi sono permessa di commentare che in quasi tutte le foto e filmati messi in circolazione, è Parolisi quello che tiene in braccio la bambina o spinge la carrozzina. E quando il marito non c'era? Melania usciva con la bambina o lo aspettava a casa? Come si comportava? La bambina stava nel passeggino, camminava a fianco della mamma o si faceva portare in braccio. Sono piccoli particolari, che però nessuno ci ha raccontato, cose che invece in un paese si possono notare molto bene). Dunque ci siamo riusciti a spingere poco lontano. Chissà se qualcuno potrebbe essere in grado di aggiungere altre osservazioni?

Sabry ha detto...

http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/melania-rea-salvatore-parolisi-roberta-buzzone-1187066/


Ecco,che entra in campo la Bruzzone.le sue dichiarazioni sul dna in bocca

ENRICO ha detto...

Io sono convinto che prima della tragedia “qualcuno” ( e qui ho il dubbio se sia stata LEI , sia stato LUI o sia stata un’iniziativa dell’ALTRA ) avesse già consultato un legale per ottenere informazioni sulle conseguenze di un eventuale divorzio

---

La Brzz dice ” quel Dna potrebbe essere stato depositato nel tentativo di tapparle la bocca. Può aver morso il suo aggressore durante la colluttazione prima della coltellata mortale. Qualunque Dna in bocca deperisce entro pochissimo. E’ l’effetto del movimento della lingua e dell’azione enzimatica della saliva
No, quella traccia risale al massimo a uno o due minuti prima della morte di Melania. Chiunque abbia lasciato quella “firma”, quella “pistola fumante”, era lì con la donna mentre smetteva di vivere”.


Questo “ genio” della criminologia non si rende conto del controsenso di tale affermazione ?

Se M. avesse morso il suo aggressore VORREBBE DIRE CHE ERA ANCORA IN VITA e in grado di REAGIRE. energicamente
Di conseguenza NON era moribonda, di conseguenza il morso NON può risalire “a uno o due minuti prima della morte” , di conseguenza l’aggressore NON“ era lì con la donna mentre smetteva di vivere”

ENRICO ha detto...

MASSIMO,
scusami per il disturbo ma dovresti eliminare il mio commento delle 15,38.
Ho spinto il tasto inavvertitamente prima di correggere...
Grazie!
Ciao
Enrico

Sabry ha detto...

Che poi come l'avrebbe morso visto che non aveva segni?Ma sto dna quanto dura veramente?

Baci

Gio' ha detto...

Grazie Mimosa per la tua professionalita' e competenza...Se questo blog fosse letto dai "giornalai"!!!!!....forse imparerebbero a fare del buon giornalismo!

ENRICO ha detto...

@ Sabry

ctz "Che poi come l'avrebbe morso visto che non aveva segni?2

A questa obiezione, "l'esperta" Brzz. aveva risposto così : "e chi lo sa se Parolisi non aveva segni sulla mano ? all'epoca dei fatti nessuno fece questo controllo e oggi sarebbe troppo tardi " ( sentita con le mie orecchie !)

PINO ha detto...

@ Tiziana,

Massimo, all'inizio dei nostri dibattiti ci diede uno spunto, del quale non tenemmo molto conto, indicandoci la parrocchia, come luogo di abituale frequentazione di M, e delle possibilità di contrarre amicizie e conoscenze.
Anna, fra le tante ripetute segnalazioni, qualcosa dice quando punta l'indice all'ambiente amicale di M. E lei che è di quelle parti, qualche suggerimento potrebbe darlo, sia pure come frutto di pettegolezzi, che talvolta, sono portatori di verità.
Speriamo che ci legga, ed intervenga con qualche novità in merito a quanto stiamo trattando.

Mimosa ha detto...

@ Annika, grazie per il commento sulle pugnalate.
Era quello che volevo venisse messo in luce e solo tu con la tua competenza potevi sottolinearlo in modo così evidente per tutti (tranne che per il T. e lo trovai allucinante ,,,). Ottima la tua osservazione sul tipo di materiale della lama (altroché banale coltellino multiuso adoperato per aprire le ostriche).
L’impugnatura doveva senz’altro essere saldamente “impugnabile” (avevo in mente te e un tuo lontano post quando l’ho citata) per non amputarsi delle dita (ricordo che ne rabbrividii), ma ancor più doveva essere sufficientemente “grossa” se l’individuo portava dei guanti (nessuna traccia ematica sconosciuta).
Riguardo all’”ematoma” intorno alle ferite, dici bene che il giubbino ha fatto da cuscinetto, ma io direi che, se le pugnalate fossero state inferte con tutta la forza, facendo penetrare la lama fino al “fermo”, anche la mano chiusa a pugno avrebbe potuto lasciare dei segni.

Considerato che nessuna costola è stata minimamente scheggiata (almeno che si sappia) per una lama 8-10 cm e che nessun colpo sembra sia stato tanto energico da lasciare altri segni sul corpo, per quanto maglietta e giubbino abbiano fatto da cuscinetto, concordo in pieno con quanto scritto da PINO nella risposta immediata al mio commento che ne parlava (grazie Pino):

si dedurebbe che l'operazione criminale sia stata compiuta da un persona di non grande statura fisica, e scarsa forza muscolare, per la modesta profondità di penetrazione della lama dell'arma, e dal numero considerevole di colpi NON LETALI, in regioni diverse del corpo della vittima.
L'incertezza ed il disordine dell'esecuzione, invece, indicherebbero che l'operatore non sia un "esperto", ma che si sia adeguato ad una situazione degenerata, e non progettata.


Non solo, ma è bene ancora una volta evidenziare la frase di ENRICO: Melania non è stata uccisa, è stata ferita a morte..

Il problema è: “per sbaglio” (=inesperienza di morte) o “di proposito” (=sadismo)?
Dalla risposta si potrebbe capire il sesso e il ruolo (nella esistenza di M.) dell’aggressore materiale.

Mimosa

Mimosa ha detto...

@ ENRICO
ti prego risparmiaci il tuo sadismo nel farci leggere le scempiaggini della Brzz ... ;-)
a meno che il tuo intento non sia di divertirci ... e allora sappi che sto ridendo ... :D

Sei un grande!
Ciao
Mimosa

PS
La verità è che purtroppo molta gente si lascia incantare da quello che esce da quella bocca rifatta.

ENRICO ha detto...

@Mimosa

io aggiungerei " ferita a morte in seguito ad una reazione imprevista e violenta a cui è seguita una colluttazione andata al di là delle effettive intenzioni dell'aggressore".

Perchè se qualcuno ha deciso di uccidere e non ci riesce subito ma rende la vittima inoffensiva, va fino in fondo e non ne attende la morte per poi ritornare ad infierire sul cadavere

Personalmente escluderei la tesi del "sadismo"

Tiziana ha detto...

PINO
nel mio commento ho fatto riferimento alla parrocchia, proprio ricordandomi del suggerimento di Massimo.
Non è mancata la volontà di tenerne conto, il problema è che non abbiamo proprio alcun elemento proveniente da lì al quale poterci rifare (almeno io non ne ho, non so se qualcun altro della SQUADRA possa averne).
A suo tempo avevamo suggerito sia a Claudia che ad Anna di "indagare" nella realtà di Folignano. Intendevamo, ovviamente, soltanto raccogliere pettegolezzi in loco, nulla più. Al bar, ad esempio, qualcuno avrà pur parlato della donna. Qualcosa Anna ci ha detto, ma sempre riguardo ad amici e conoscenti, mai nello specifico su Melania, sulle sue abitudini. Ad esempio: faceva la spesa solo al supermercato, luogo anonimo in cui si viene poco notati, o anche presso qualche fruttivendolo, panetteria, macelleria in cui i gestori possano ricordarsi di lei? Aveva l'abitudine di fermarsi a prendere il caffè al bar, magari mentre usciva da sola con la bambina?
Di tutto ciò nessuno ha mai parlato, strano vero?

Mimosa ha detto...

@ ENRICO
Sono d'accordo sulla tua "aggiunta"

... e non è un sadico colui che ha poi infierito sul cadavere?
Bella compagnia di isterici, vigliacchi e sadici si è trovata davanti la povera Melania ...

Mimosa

Tiziana ha detto...

ENRICO
nella fase omicidiaria potremmo anche escludere il sadismo. In quella del vilipendio, invece, dobbiamo considerarlo. Riuscire ad incidere così abilmente un cadavere (come ci ha fatto giustamente notare Annika), non è una cosa da tutti. Ci vuole, oltre alla capacità, anche una buona dose di pelo sullo stomaco.
Inoltre, abbandonare Melania semi nuda, se non è sadismo è quantomeno voglia di umiliare la donna. La volontà era solo quella di depistare? Certo si è scelto un modo molto particolare per farlo!

PINO ha detto...

SQUADRA

Siamo vicini alla dinamica; la state trattando benissimo.
Ma dato il pasticcio combinato dalla DONNA, vedrei, come in ...sogno, l'uomo intervenuto dopo qualche tempo, per rimestare le carte a camuffare il giuoco.
PINO

LucaP ha detto...

@ Annika

In merito all'arma del delitto Massimo tempo fa, quando parlò di Softair, fece l'ipotesi che si trattasse di un coltello multiuso tipo quelli prodotti dalla Vicorinox (ma vi sono anche imitazioni sebbene la casa svizzera abbia la più ampia gamma e sia la più conosciuta).

Se uno va sul sito della Victorinox può vedere che esiste una categoria di coltelli multiuso con blocco della lama (Nomad, Sentinel, Picknicker, Centurion,...). Tutti hanno dimensioni pari a 111 mm di lunghezza (la lunghezza della lama dovrebbe essere di circa 90/95 mm) e larghezza variabile da 30 a 35 mm (l'impugnatura a lama richusa, ma la lama dovrebbe avere una larghezza standard di circa 20/25 mm).
L'impugnatura di tutti questi modelli è sagomata per permettere una presa comoda e sicura anche se non vi è alcuna separazione tra lama ed impugnatura (nelle spade si chiama "elsa" e forse si può usare lo stesso termine per i coltelli).

Chiaramente il mondo dei coltelli è infinito e se ne trovano di ogni forma e foggia. Ma in tutte le ricerche che ho fatto non ho trovato coltelli con lama max di 10 cm che avessero un'elsa e fossero monotaglienti (vi sono diversi pugnali con elsa ma hanno lama bitagliente e solitamente sagomata con dentellatura su un lato tipo Rambo).

Nel panorama dei coltelli a serramanico un altro produttore famoso è la francese Opinel (impugnatura/manico in legno) ed anche qui esistono modelli con quelle lughezze e con blocco della lama ma il manico non è mai sagomato e nel caso vengano usati come armi da punta la mano scivolerebbe inevitabilmente in basso tagliandosi (con guanto o meno).

In ogni caso, se bisogna prestar fede al testo della perizia medico-legale, la lunghezza della lama da 8 a 10 cm escluderebbe qualsiasi coltello a serramanico di tipo non professionale (tempo fa si faceva riferimento ad una lunghezza massima ammessa di 4 dita pari a circa 8 cm, anche se non ha nessun valore legale in quanto possono incriminarti anche per un normale coltellino di quelle dimensioni).

Non sono convinto che i colpi siano stati sferrati in modo debole altrimenti difficilmente si sarebbe potuto offendere in tal modo attraversando per di più il tessuto spesso del giubbotto. Credo che l'assassino abbia impugnato con forza il coltello ed usato tutta l'energia a sua disposizione entrando nel corpo con ferite da 8 a 10 cm proprio perché alcune sono state inferte in zone protette dal giubbotto ed altre hanno dovuto attraversare solamente la maglietta.

Personalmente sono anche convinto che l'assassino abbia sferrato i colpi proprio per uccidere e non per ferire (anche se a causa del tipo di arma la morte è sopravvenuta per dissanguamento) però non disponiamo di elementi sufficienti per trarre conclusioni sicure in quanto bisognerebbe sapere se tutte le ferite presentano tali profondità o solamente alcune mentre le altre risultano superficiali.

Sabry ha detto...

Ahahaha bocca rifattaaa!!guardate adesso ci sono Imma e Sonia a pomeriggio 5...anche lei sta prendendo un pò di notorietà!

Sabry ha detto...

Scusate volevo dire Valentina...
baci

tabula ha detto...

@Mimosa
mi ha fatto ridere il tuo riferimento ad individui penzolanti da ciò che esce dalle labbra rifatta di qualcuno.
Non so perchè, in effetti il rifarsi la bocca dà un'idea un pò meno professionale di una donna, il che non vuol certo dire che la cosa corrisponda a verità, naturalmente, è una sciocchezza, un luogo comune, un pregiudizio: eppure la battuta è immediatamente comprensibile nel clima culturale italiano, che ancora divide le donne in Sante e Peccatrici.

In quanto alle Sante, è assai difficile farne parte e bisogna vedere anche come.
Per quel che riguarda Melania, non essendo mai nulla trapelato di sgradevole nei suoi confronti ciò non significa non possa esistere, certo nemmeno il contrario, ma che i tempi siano maturi per farne una statua direi che sarebbe alquanto strano.
Anche perchè non essendo praticamente iniziato ancora il processo a chi dovrebbe averne estirpato la vita, nè è scontato che chi sia stato indagato in merito possa essere l'effettivo colpevole, per il momento ancora quella statua è fuori luogo.
Perchè a Melania sì e a Yara no, ad esempio?
E Sara? Avevano sicuramente vissuto meno potenzialità di aver peccato due preadolescenti in erba, di chi già si barcamenava tra menage matrimoniale, lunghe assenze da gestire, un'amante del marito da arginare, il peso forma da recuperare.

Certo, qualcosa mi fa specie ed è ben strano, e non è tanto il fatto che si voglia ancora instillare forzatamente un'opinione popolare incidendola nella pietra, ma la corrispondenza tra il COME sia avvenuta la morte di melania e questo curioso e un pò dissacrante proposito di sacralità.
Sarà che usciamo dalla Pasqua, ma che vorrà dire quella posa blasfema del corpo posto a croce con una spada (siringa) conficcata sul costato, il monte su cui è posto il corpo, quei simboli mistici incisi con un PUNTERUOLO sulle gambe nude di lei con il pube lasciato esposto, rovesciatamente vestita rispetto al Cristo, suo opposto sessuale (lui uomo, lei donna) e come lui ritrovata (risorta?) dopo tre giorni?
Insomma se tutto faceva parte di un piano pagano o para-cattolico, la statua ed il luogo di culto ne sarebbero la degnissima conclusione.

sarò io che viaggio con la fantasia, eppure tutti quei segni sul corpo e nell'intorno c'erano e non è stata la mia fervida immaginazione ad inciderli sul cadavere.

Del resto, in un'operazione di depistaggio non era assolutamente necessario spingersi fino a quel punto.
Chi ha vinto il ribrezzo arrivando a tagliuzzare un cadavere doveva avere almeno ANCHE un altro motivo oltre alla semplice volontà depistante.

tabula ha detto...

no, non risorta: trovata morta dopo tre giorni. morta: l'opposto della resurrezione, che è Vita.
lei femmina, l'opposto del maschio
lei in orizzontale, lui verticale
lei tutta vestita col pube scoperto, lui tutto nudo col pube coperto.
e via con i parallelismi (mica pochi)

Non sono comunque d'accordo con la mancanza di sadismo del gesto omicida contrapposto al sadismo dello staging.
Io vedo molto sadismo nel lasciare una donna morire da sè per una ventina di minuti,
o forse DOVEVA ESSERE COSì?

Se vogliamo credere e voi non ci credete ma io sì, ad un omicidio rituale SIMILE A QUELLO DI CRISTO ma con significati rovesciati, l'agonia o se volete il martirio DOVEVA FAR PARTE DEL QUADRO.

LucaP ha detto...

In merito ai sospetti avanzati da molti di noi, incluso il sottoscritto, che l'omicidio sia da ricondursi all'ambiente di Folignano con un probabile coinvolgimento, forse parallelo e marginale, di alcuni militari della Clementi, bisogna fare una fondamentale osservazione.

Da troppi mesi è sotto gli occhi di tutti quelli che vogliono vedere una campagna di disinformazione mediatica volta ad individuare a tutti i costi in Parolisi l'unico colpevole. Ma non si tratta solamente di pressing mediatico in quanto anche le due Procure coinvolte sembrano aver voluto scartare o non approfondire qualsiasi altra ipotesi investigativa. E questo anche a costo di forzare la mano e falsare le carte (e sembra continuino a farlo ancor adesso a giudizio abbreviato in corso).

Ma rimanendo all'aspetto mediatico, bisogna osservare che risulta sin troppo evidente l'origine dello stesso o perlomeno la fonte di tutte le informazioni vere o falsate che vengono distillate quotidianamente, sia che siano tratte dalle indagini effettuate dall'Autorità Giudiziaria sia che siano state appositamente ed artatamente create mediante consulenze dubbie e singolari.

Com'è possibile che questo sia avvenuto e continui ad avvenire se lo scopo fosse solamente quello di coprire quattro gatti di Folignano e cinque faine in mimetica? Lo sforzo appare spropositato ed assolutamente non giustificato.

Com'è possibile influenzare direttamente organi di stampa locali e nazionali e trasmissioni televisive dei network nazionali se chi lo fa ha solamente l'intento di sviare l'attenzione da una piccola realtà locale?

Com'è possibile che un personaggio politico a livello locale (ma che ha mire ben più ampie) riesca a sfruttare così tante conoscenze se non vi è qualcuno o qualcosa, intesa come un'entità decisamente più grande e potente nonché ampiamente ramificata in tutti i settori, che gli fornisca la necessaria approvazione? Perché se uno esercita forti pressioni a puri scopi personali o solamente per proteggere persone normali e sconosciute, prima o poi questo salta agli occhi ed alle orecchie dei referenti politici che allora intervengono per bloccarlo e rimetterlo al proprio posto.

Allora oltre a domandarsi chi potrebbe essere coinvolto direttamente nel caso tra le persone che sinora hanno destato i maggiori sospetti, è necessario cercare di capire qualcosa di più in merito alla realtà sinora celata nella quale Melania ed i suoi assassini si sono venuti a trovare.

Questo perché in me sta crescendo sempre più la sensazione che esista un collegamento ramificato tra Melania, la realtà locale nella quale ha vissuto, alcuni settori dell'esercito, della Polizia Giudiziaria e della Magistratura, e, perché no, anche di quegli ambienti impenetrabili che sono le psicosette di cui Massimo ci ha fatto cenno in un suo recente articolo.

Tiziana ha detto...

TABULA
so che dei simboli ne avevamo già parlato, proprio rapportandoli alla Pasqua che seguiva solo di pochi giorni l'omicidio. Certo che tutte le analogie che ora tu sei riuscita a ritrovare mi hanno fatta rabbrividire. Sembra tu abbia appena raccontato la trama di un romanzo di Dan Brown ed invece si tratta di tragica realtà.
Se sono solo coincidenze sono ben strane!
Non credo che l'autore casuale di un omicidio abbia poi potuto in quattro e quattr'otto organizzare un simile elaborato staging. Sicuramente non il marito (o non con un movente quale un semplice imbuto psicologico. Prima di ridurre la madre della propria figlia in quelle condizioni non è sufficiente avere un'amante pronta a braccia aperte, si deve quantomeno odiarla), ma non ci vedo neanche la sempliciotta SV.
E se tutto quanto elencato potesse anche essere una pura coincidenza, non lo è sicuramente Melania posizionata in posa "vitruviana", con braccia e gambe allargate.
Comunque, se qualcuno si prende la briga di attuare un simile vilipendio, ricco di simboli, non lo fa fine a se stesso, ma immagino lo faccia affinché qualcuno lo recepisca.
Il messaggio dunque, secondo voi (SQUADRA), a chi era diretto? Quel qualcuno l'avrà capito?
Ultima domanda: di tutto il fior fiore di criminologi che sono stati interpellati su questo caso, è possibile che mai nessuno abbia fatto un VERO identikit dell'assassino (non la baggianata della Carlini, ricamata su Parolisi), a prescindere dal nome da attribuirgli?

Tiziana ha detto...

LUCA P
d'accordo su tutti i fronti. Da mesi Pino in particolare, ma non solo, sostiene che c'è qualcuno o qualcosa di più potente dietro a tutte queste messe in scena!

ENRICO ha detto...

Sono rientrato adesso ed ho solo dato una veloce scorsa ai vostri commenti, quindi non so se sono ancora in tema.
Vorrei però completare il mio ragionamento abbozzato precedentemente.

Se uno DECIDE di UCCIDERE :

- o lo fa al primo colpo perché è un esperto o perché fisicamente superiore alla vittima ,

- o lo fa dopo aver sferrato 32 coltellate perché la vittima ha opposto resistenza e l’aggressore non era in grado di avere “la meglio”

ma, in entrambe le situazioni UCCIDE la vittima

Nel nostro caso invece l’aggressore NON porta a termine “il lavoro” ma lascia che la vittima muoia dissanguata.

Dopodichè :

- o attende sul posto il decesso e POI mette in atto il depistaggio, ma questa ipotesi mi appare logica SOLO se si ipotizza che l’aggressore NON volesse uccidere perché, nel caso contrario, avrebbe potuto porre fine immediatamente all’ agonia senza dover attendere la fine naturale

- o fugge in preda al panico e RITORNA in un secondo tempo per infierire sul corpo e depistare

In entrambe le ipotesi l'assassino ha dovuto avere MOLTO tempo a disposizione per compiere queste "operazioni"

Poi, SE fosse’ VERO che il Dna salivare o epiteliale ha “una vita” di pochi minuti e se fosse stato rilasciato DURANTE l’aggressione, il quarto d’ora o venti minuti di agonia che sono susseguiti ne avrebbero cancellato le tracce.
Ora, dato che tracce di Dna di Salv. sono state rilevate ma dato che NON è possibile SCIENTIFICAMENTE determinarne il tempo di permanenza è mia opinione che questo dato sia del tutto insignificante.

A meno che – come sostiene il genio della criminologia - l’assassino non abbia “baciato la morta” o peggio – sempre come sostiene “l’esperta “- la moribonda, qualche secondo prima di spirare, non abbia azzannato l’assassino

Sono consapevole di essere irriverente ma di fronte a tali grottesche castronerie , ti ci tirano per i capelli !

anna ha detto...

ecco che cosa si scriveva il 28 aprile 2011

Per quanto riguarda gli altri due "attenzionati", la polizia considera fragile l'alibi per le ore in cui si è consumato il delitto di Melania e sospetti alcuni comportamenti della guardia carceraria amica di Salvatore Parolise, che ha partecipato alle prime ricerche ed è salito nella macchina di quest'ultimo. Analogamente, non è stato in grado di ricostruire efficacemente i suoi movimenti nelle ore della scomparsa il vicino di casa di Melania e Salvatore - il quale, secondo le testimonianze raccolte, avrebbe manifestato qualche attenzione di troppo nei confronti della donna uccisa -.

Allora uno è Raffaele Paciolla che non hanessun alibi, l'amante se coinvolta non può fornirgli un alibi, e il marito di Sonia Alfredo Sirocchi non ha nessun alibi.........poi quello che non capoisco come mai sono usciti dall'inchiesta nonostante le loro menzogne ,i loro depistaggi,e il fatto se vero, che il dna di Alfredo Sirocchi sta sulle mutande di melania.....compreso il dna di Sonia, mentre Paciolla era a Frazione colle dove si perdono le tracce di melania........
gli alibi non reggevano il 28 aprile e non reggono nemmeno ora......se aggoiungiamo anche stefania questi quattro non hanno nessun alibi mentre melania scompariva.....

anna ha detto...

ripercorriamo gli articoli che portavano alle nostre stesse conclusioni

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Delitto Melania Rea: Forse rapita e poi abbandonata nel bosco
05/05/2011, 16:53 a cura di Tiziana Marzano 1 commenti Visualizza commenti stampa Versione stampabile
Responsabile Categoria: Serena Casu
Delitto Melania Rea: Forse rapita e poi abbandonata nel bosco

Ascoli Piceno, 5 mag. – Sull’omicidio di Melania Rea indagano da oggi gli inquirenti di Ascoli a cui è andato il caso, prima della Procura di Teramo. Tra le possibilità messe al vaglio, ci sarebbe la probabilità che la ventinovenne sia stata rapita e poi portata nel bosco delle Casermette, il 20 aprile scorso

LucaP ha detto...

@ Anna

Quello che fa strano è che il 28 aprile si pensava ancora che la morte fosse avvenuta nell'intorno della mezzanotte e non nel primo pomeriggio.

Ma allora gli alibi fragili a quale intervallo di tempo fanno riferimento? Sapendo già che Paciolla ha anche mentito su dove si trovasse realmente dopo le 14.00 del 18 aprile e Sirocchi ha schiacciato un pisolino nel retrobottega?

Mimosa ha detto...

@ ENRICO
un particolare è fuori di dubbio:
Salvatore non aveva alcun graffio agli arti né alcun segno di morso sulle mani.
I Carabinieri gliele hanno guardate eccome! del resto è stato delle ore in caserma per la denuncia di scomparsa, con le mani ben in vista.
E poi figuriamoci se anche una minima abrasione sarebbe sfuggita all'acuta vista dell'amico fratre (che invece ha notato i capelli spettinati).

Non c'era bisogno che io lo sottolineassi, lo so, ma così, tanto perché l'esperta, leggendo qui, si ponesse un minimo di autocritica ... dubito che ne abbia mai fatta in vita sua.

Mimosa

anna ha detto...

ecco un altro articolo di fine aprile, quando ancora gli inquirenti indagavano davvero......

Gli investogatori ritengono che il 18 aprile, giorno della scomparsa, la donna sia stata avvicinata da qualcuno che conosceva bene e di cui si fidava. Il delitto, quindi, non sarebbe stato premeditato, ma perpetrato a causa dell’intransigenza della donna.


chi l'ha avvicinata? Sonia ,il marito, stefania raffaele?
visto i dna presenti sulle mutande è la coppia sirocchi-viviani la più incriminata......

Tiziana ha detto...

ENRICO
vuoi vedere che il genio di criminologa prima o poi si renderà conto della castroneria che ha detto (se non ci arriverà da sola, glielo farà notare qualcuno) e cambierà la sua versione dei fatti?
Con la sua uscita comunque, ai nostri occhi, si è già totalmente squalificata: laurea, perfezionamenti, docenze varie dove l'hanno portata? A dire che una donna, mentre sta esalando il suo ultimo respiro in seguito ad una morte per dissanguamento, si è messa a dare un morso al suo assassino. Ma sa di che cosa sta parlando o ha letto e scritto troppi libri gialli? (nel mio piccolo, mi pare di averlo già scritto, reputo la cosa impossibile per esperienza personale: quando nacque mio figlio, ancora in sala parto, iniziai a perdere sangue, due litri prima che i medici mi bloccassero prontamente l'emorragia. Ebbene mi ritrovai completamente priva di forze, come estraniata a me stessa, mi sembrava di osservare la scena dall'esterno. La mente mi funzionava, pensavo infatti a mio marito ignaro che si trovava con il bambino mentre lo lavavano, ma non riuscivo a batter ciglio. Ora, pensando ad una donna che, colpita da 32 coltellate, di litri di sangue ne avrà persi almeno 5 prima di morire, non posso credere che sia riuscita ad avere non solo la forza, ma soprattutto la volontà, di mordere il suo assassino!).

anna ha detto...

gli alibi furono controllati sia per il momento della scomparsa sia per il momento della presunta morte che figurava dalle 9 ore alle 12 ore dopo la scomparsa, quindi gli alibi non c'erano nemmeno verso le 14,45 mentre melania a detta del marito scompariva............

ENRICO ha detto...

TIZIANA

il "genio" NON ha detto "che la vittima mentre stava esalando l'ultimo respiro, ha addentato la mano del suo assassino"

Questo l'ho dedotto io dalla sua dichiarazione :"” quel Dna potrebbe essere stato depositato nel tentativo di tapparle la bocca. Può aver morso il suo aggressore durante la colluttazione prima della coltellata mortale. Qualunque Dna in bocca deperisce entro pochissimo. E’ l’effetto del movimento della lingua e dell’azione enzimatica della saliva
No, quella traccia risale al massimo a uno o due minuti prima della morte di Melania. Chiunque abbia lasciato quella “firma”, quella “pistola fumante”, era lì con la donna mentre smetteva di vivere”.
"...

La "geniale" criminologa non si è accorta della ca@@ata contenuta in questa descrizione ! Come non se ne sono accorti ( o hanno fatto finta) quegli altri mamozi acefali imbalsamati seduti sulle poltrone di Vespa quando l'ipotesi del morso alla mano dell'assassino era stata avanzata anche dalla Baldi...

ENRICO ha detto...

@ MIMOSA

Non ne ero sicuro ma anche a me sembrava di ricordare che a Salv. non fu riscontrato nessun segno sospetto sul suo corpo, mani comprese.
Pertanto l'ipotesi del "morso" non sta nè in cielo nè in terra

Mi domando quindi COME SI FA a fare certe affermazioni demenziali ma soprattutto mi domando come sia possibile che il giornalaio di turno, mentre scrive ( o ricopia) queste notizie non abbia un sobbalzo, non dico di dignità, ma almeno di comprendonio, seppur mediocre, che lo spinga a sollevare la più elementare delle obiezioni

Boh !

anna ha detto...

intervista alla sorella Francesca e alla mamma di parolisi.


Ma Salvatore vi ha mai detto se sospettava di qualcosa o di qualcuno?
F.: «Lo ha detto ai magistrati, ma non è stato creduto».
Che cosa ha detto?
F.: «Per esempio, ha raccontato di un quarantenne che abitava nella sua palazzina di Folignano e che una volta ci aveva provato con Melania. A me questo episodio lo aveva raccontato Melania stessa. Un giorno mi disse scherzando: "Se tuo fratello non si comporta bene, c'è sempre il quarantenne che mi sta dietro". Chiaramente, lei non avrebbe mai tradito Salvatore, lo amava tantissimo. E, infatti, aveva raccontato tutto anche a lui. Così come gli aveva raccontato che una sera il marito della sua dirimpettaia le aveva messo una mano sulla gamba. Salvatore queste cose le ha raccontate anche ai pm perché diceva: "Se non sono stato io, e io so che sono innocente, allora devo sospettare di tutti e devo raccontare tutto quello che so agli inquirenti. Anche adesso che sta in carcere Salvatore si interroga su chi ha ucciso Melania».
I magistrati sembrano convinti che sia stato lui.
V.: «E sbagliano. Mio figlio amava Melania, non le avrebbe mai fatto del male»

quel quarantenne è Alfredo Sirocchi,marito di sonia a quanto pare fu Melania stessa a raccontare l'episodio alla cognata.

come fanno i Rea ad ospitare Sonia e Alfredo che importunò la figlia? ma che genitori sono, oppure di ospitare Paciolla che non solo ha tradito stefania e ha l'amante ma l'ha messa addirittura incinta......

Mimosa ha detto...

@ Anna
fai bene a rinnovarci la memoria su quelle notizie, però leggendoti ho come l'impressione che tu sia sempre in preda a furore e ostilità, ti capisco perché ero anch'io così battagliera agli inizi e stavo tantissimo male anche fisicamente. Ti consiglio col senno di poi che non ne vale la pena, tranquillizzati, noi qui non molliamo la presa e con il tuo lucido aiuto potremmo ancora fare passetti avanti. Ma di certi vicini di casa noi non conosciamo niente e dunque non abbiamo elementi su cui discutere, tranne il mestiere che svolgevano e il fatto che quel pomeriggio uno dormiva e l'altro era con l'amante (ignota).
Qualunque cosa si volesse "ipotizzare" sarebbe a rischio di diffamazione, capisci?

Ti auguro una serena notte.
Mimosa

Mimosa ha detto...

@ Tabula
questa volta sono rimasta ancor più impressionata dalla descrizione che con ulteriore lucida analisi hai dato della posizione del corpo (post delle 18:49).
Il “terzo giorno è stata ritrovata” … (o fatta ritrovare) c’è di sicuro un motivo, su cui abbiamo fatto poche ipotesi, si fermavano tutte alla domanda di ritorno: “per chi?”.
Giustamente Tiziana chiede «Quel qualcuno l'avrà capito?»

In questa scena vanno inseriti anche gli oggetti appartenuti a Melania e ritrovati, tipo l’accendino tra le gambe, gli orecchini uno a destra e uno a sinistra del corpo, l’anello di fidanzamento sotto (sparito l’altro gioiello, la collanina).
Non credo sia di poco conto il fatto che tutti i gioielli sembrano essere stati “sfilati” non strappati, quale ulteriore atto di “spoliazione”?

Nel contempo ne sono stati aggiunti altri non pertinenti: siringa nel petto, laccio emostatico vecchio nei pressi a sinistra del corpo, due cappucci copriago uno a destra e uno a sinistra, un pistoncino di siringa del tipo da insulina tra le cosce. L’aggiunta di questi oggetti ha sicuramente un altro significato e un altro messaggio (forse più facile da interpretare da parte del destinatario).

Mimosa
PS. Dov’è finita l’altra siringa? Una volta a QG ho sentito che ne sono state trovate due, anzi qualcuno ha aggiunto che ce ne erano tre.

PPSS.
A QG lo scrittore Donato Carrisi disse: "Il legame con quel luogo non ce l'ha solo Parolisi, ma ce l'ha anche Melania", come a dire "cercate cosa significava per M. quel luogo" (ossia la Pineta di Ripe).

Tiziana ha detto...

ENRICO
lo so, ho preteso troppo dalla Brzz! :-)
Ho fatto mia la frase da te attribuitale: "la vittima mentre stava esalando l'ultimo respiro, ha addentato la mano del suo assassino" per mettere in evidenza (se casomai alla stessa non fosse stato chiaro) dove avrebbero condotto le sue considerazioni: "Può aver morso il suo aggressore durante la colluttazione prima della coltellata mortale. Qualunque Dna in bocca deperisce entro pochissimo".
Siccome il medico legale ha sostenuto che Melania sia morta dopo alcune decine di minuti di agonia e per dissanguamento, la ovvia deduzione derivante dalle parole della Brzz è appunto la frase di sintesi da te riportata.
Qualcun altro, oltre a noi del blog, vorrà rimarcare l'ilarità che suscitano le dichiarazioni di questa criminologa?

Anonimo ha detto...

A TUTTI

Buona notte, Pino

Mimosa ha detto...

Vorrei tornare nel tema del presente articolo di Massimo e vi lascio la mia ormai usuale riflessione notturna.
Bisogna capire come normalmente “lavorano” i giudici (civili e penali): non leggono assolutamente tutte le carte (scherziamo?) ma solo le “relazioni” e anzi le “conclusioni delle relazioni”, in fondo non devono fare il processo al modo con cui sono state scritte né allo svolgimento dei ragionamenti, interessa solo il risultato a cui gli autori sono giunti, da lì partono. Per “autori” intendo l’accusa, la difesa, i periti.
Poi analizzano gli indizi e gli elementi di prova portati ascritti a carico, confrontandole con le confutazioni a difesa (i giudici davvero imparziali inizialmente accantonano le istanze della parte civile, perché comunque “di parte” e non “obiettivamente” motivate).

La Tommolini ha certamente notato che nella perizia dell’anatomopatologo molte cose non tornano.
Innanzitutto ha capito che in quelle cinque righe su “rapporto protetto” e "rapporto non protetto” si racchiude un’ambiguità. Vuole vederci chiaro: con chi e quando M. ha fatto sesso? Alcuni giorni prima “dalla morte” o “dal tampone” effettuato in sede di autopsia? E di conseguenza, perché non c’è sperma, e quindi dna, ma solo semenogelina? (sarà per questo che in udienza la madre di M. ha avuto un mancamento?)
Contribuisce a ciò il prelievo del dna dei tre macedoni, forse la T. ha ‘dovuto’ procedere in questa direzione, qualcuno l’ha indotta (per suoi obiettivi) ed è stato accontentato, o forse è stata una sua intuizione, ma così almeno non si dirà che non sono state esplorate tutte le piste …

In secondo luogo la Tommolini vuole chiarire l’ora della morte. Senza dubbio sarà stata poco convinta dalla deduzione del Tagliabracci sull’assunzione del caffè (metabolizzazione o assorbimento? determinato in base a quale organo?) e sui vari colori e peso del liquido gastrico, esaurientemente contestati dalla difesa. A proposito dell’ora del decesso i giornalai hanno detto che è in discussione solo perché non è stata rilevata la temperatura interna del corpo, in ogni caso dovremo attendere luglio per i risultati della nuova superperizia, affidata al medico legale Gianluca Bruno.

In terzo luogo, la Tommolini ha certamente capito che le conclusioni di Tagliabracci sono lacunose anche sul fronte del DNA ritrovato sulle mucose labiali e dentarie della vittima (in alcuni punti pare, in tre punti pare…), e vuole che sia stabilito definitivamente e “con assoluta certezza” se si tratti di tracce lasciate da contatto cutaneo o da saliva. Troppo facile la conclusione del T. che non si possa determinare (caspita, c’è una bella differenza) e il GUP vuole sia chiarito una volta per tutte. Se non si può definire l’origine del dna, è inficiata la “prova” anche della persistenza di uno e dell’altra nella bocca di un individuo morto o vivo che sia (con buona pace del Jonny e della sua consulente).

Concludendo, io penso che la Tommolini segua la strada giusta, almeno metodologicamente e almeno per ora.
Buonanotte, Mimosa

ANNA ha detto...

per Mimosa,
è vero che scrivo spesso dei vicini di casa,evidenziando le lacune dell'inchiesta e la mancanzA DEGLI ALIBI ma questo volta è la sorella Francesca che dice che Melania le aveva raccontatao del marito di Sonia che le correva dietro.....così come lo aveva raccontato a Salvatore e così come lo hanno raccontato agli inquirenti che hanno omesso di indagare......

tabula ha detto...

@Mimosa
la posizione insulta e casuale dei due cappucci copriago e del pistone da siringa posizionati i primi due a destra e a sinistra del capo, e il pistone posizionato in mezzo alle gambe, oltre all'allusione sessula di immediato richiamo in sè costruiscono un TRIANGOLO con la punta rovesciata verso il basso racchiudente il corpo della donna.
E tu sai bene cosa rappresenti il triangolo.
Se poi questo accenno grafico creato con materiali omogenei (parti di siringa, cappucci sul capo e pistone verso la zona pubica) facesse parte della creatività di uno staging organizzato all'ultimo minuto o se insieme alle incisioni sul corpo debba andare ad ascriversi ad un rituale di qualche genere, non si sa.

Certo è che la creatività allo stagiatore non mancava.
E ve lo dico perchè, anche se apparentemente potrebbe parere un O.T., quando facevo gli esami all'università non era mica così facile imbattersi in qualcuno che apportasse con altrettanta ridondanza elementi creativi all'interno di un progetto.
Beh quelli erano esami, era studio, era il lavoro da studenti, probabilmente molti non facevano quello sforzo in più e si limitavano al necessario e funzionale così come consueto necessario e sufficiente: ben pochi ci mettevano passione e ricchezza di dettagli, ma soprattutto SIGNIFICATO.

Le mie parole sono fumo, ma quel che intendo dire, è che sono bravi tutti a simulare una rapina, a cancellare le proprie tracce, ad inserire qualche elemento depistante.
Ma simulare quel "qualcos'altro" con tanta passione e ricchezza di dettagli, ripetizione e ridondanza di significati, è davvero un gioco da ragazzi che potrebbe mettere in scena un Parolisi qualsiasi?

Non vedete una componente di non troppo velato piacere nell'incisione di un corpo, incisione che non era sicuramente dettata dalla necessità di alterare la scena del crimine?

A che genere di persona verrebbe mai in mente di aiutare qualcun altro che si sia cacciato nei pasticci in questa maniera "barocca"?
La maggior parrte dei parenti ed amici, sempre siano predisposti a coprirti le spalle, si limiterebbero a fornirti un solido alibi.
I più audaci andrebbero a cancellare le tue tracce.

Solo un malato mentale farebbe il resto.
Ma CHI chiederebbe aiuto ad un malato mentale?

ANNA ha detto...

ECCO LA PROVA CHE sONIA HA MENTITO E DEPISTATO LE SUE DICHIARAZIONI TESTUALI FURONO:

Sonia Viviani, parla di una coppia affiatata, mai sentita o vista litigare: "Abito a Folignano di fronte ai Parolisi - ha dichiarato ai giornalisti - e non ho mai sentito un litigio. Melania è sempre stata felice e innamoratissima del marito. Sono stati nostri ospiti la sera prima del tragico lunedì 18. Abbiamo mangiato insieme, mio marito e Salvatore hanno visto la partita in televisione. Io e Melania abbiamo anche stirato fino alle 23. Era contentissima e abbiamo anche fatto progetti per il primo maggio. Saremmo dovuti andare al Santuario dell'Ambro. Mely per me era una sorella, ci scambiavamo le confidenze, ma mai mi ha riferito di tensioni con il marito. Insieme eravamo già state la prima domenica di aprile sul pianoro di San Marco con le famiglie".

QUINDI LA DATA è IL 3 APRILE ,POI SPOSTA LA DATA DELLA GITA AL 10 APRILE,MENTENDO PERCHè MELANIA è STATA VISTA DA PERSONE DI FOLIGNANO A SAN MARCO IL 3 APRILE ......PERCHè GLI INQUIRENTI NON CHIEDONO CONTO A SONIA DI QUESTE MENZOGNE?

NON DIMENTICHIAMOCI MAI CHE LA FAMIGLIA VIVIANI-SIROCCHI è MOLTO AMICA DEL TENENTE E DI SUA MOGLIE....QUESTO è L'ANELLO DI CONGIUNZIONE CON LA CASERMA.....

FACCIO UN APPELLO A STEFANIA CHE RACCONTI LA VERITA' ANCHE QUELLA DELLE FAMOSE FOTO FATTE DA RAFFAELE CHE HA NEGATO DI AVERLE FATTE,SE LEI L'HA VISTE PARLI NON PUò COPRIRE UN UOMO CHE L'HA TRADITA E HA MESSO INCINTA L'AMANTE....LE FOTO SI POSSONO CANCELLARE......OPPURE AVEVA FATTO UN VIDEO.....QUELLO ANDATO IN ONDA SU TELEPONTE?

ANNA ha detto...

HO RIVISTO IL VIDEO DEL CHIOSCO DI RIPE DOVE LA GIORNALISTA DI CHI L'HA VISTO FA VEDERE I TAGLI SUL CHIOSCO ,EBBENE QUEI TAGLI SONO ALLA SUA ALTEZZA QUINDI CHI HA FATTO QUEI TAGLI è UNA DONNA,LA GIORNALISTA è BASSA DI STATURA .....

C'è ANCHE UN'ALTRA POSSIBILITA' CHE QUEI TAGLI SUL CHIOSCO FACCIANO PARTE ANCHE LORO DELL'AZIONE DI DEPISTAGGIO PER FAR CREDERE CHE MELANIA SIA STATA UCCISA A RIPE MENTRE L'HANNO UCCISA DA UN'ALTRA PARTE

LucaP ha detto...

@ Anna

Quando hai citato l'intervista alla mamma ed alla sorella di Salvatore non ti sei accorta di un particolare: Francesca distingue le due persone del condominio di via Dari 51 che avevano manifestato interesse per Melania. Una di queste è sicuramente il marito di Sonia e di lui si è parlato a lungo. Ma l'altra persona è la stessa alla quale si riferisce Parolisi durante l'intervista a CLV quando parla di un vicino che la osservava dalla finestra. Non viene mai fatto un nome ma noi sappiamo che le amicizie condominiali dei Parolisi non si limitavano ai Sirocchi ed ai Paciolla. Lo afferma Parolisi nella denuncia di scomparsa quando parla di Patrizia Federici e di suo marito Mauro Mantovani. Come mai non viene citata da alcuna parte una sola dichiarazione o testimonianza di tale coppia? Potrebbe essere MM il quarantenne in questione? Ma potrebbe essere nuovamente lui il vicino di casa che ha incontrato Melania sul pianerottolo alle 14.00 circa del 18/04 (intervistato telefonicamente in modo anonimo da CLV) e che quindi è forse l'ultima persona ad aver visto Melania viva oltre a Parolisi ed agli assassini (visto che non si vuole credere a Ranelli)?
Ho sempre trovato strano questo silenzio che potrebbe essere dovuto a tantissimi motivi come anche alla giusta ritrosia degli interessati a farsi intervistare. Che però non siano mai citati da nessuna parte al di fuori della denuncia di scomparsa è perlomeno dubbio.
Come è anche strano che le amicizie di queste persone intersechino, in modo sicuramente casuale, altri personaggi a vario modo coinvolti nella vicenda (avvocati politicizzati, parenti di testimoni chiave,....).

Anonimo ha detto...

scusa Anna, ma tutte queste certezze chi te le da? tu dai per scontato molti fatti di cui non c'è riscontro, almeno a quanto ne sappiamo, ma ne parli come di verità rivelate..usi addirittura l'indicativo..lanci accuse ben precise..dovresti seguire il consiglio molto saggio di Mimosa..
e cmq ammettiamo pure come tu dici che sia stata una donna ad uccidere Melania, come la mettiamo con la presenza di sg?

G.

Anonimo ha detto...

e se Melania fosse stata uccisa altrove e poi portata a Ripe, come si spiegherebbe l'impronta con il sangue FRESCO lasciata sulla pavimentazione di legno? anche questo rientrerebbe nel depistaggio? e allora non ci si può appellare a questa impronta come prova che ad uccidere sia stata una persona dal piede piccolo ( e quindi presumibilmente da una donna)

G.

filippo ha detto...

Interessante Massimo. Quando parli di balena, non so perchè ma mi viene in mente la Sciarelli.... o sbaglio? :-)

Anonimo ha detto...

Leggete con attenzione quello che ha scritto la dr.ssa Tommolini quando, in qualità di gip, ha negato i domiciliari a parolisi.
R.R

Anonimo ha detto...

Ma ..e se i 10/20 minuti ipotizzati di agonia fossero in condizioni di profonda perdita di coscienza, quasi in uno stato di pre-coma, e quindi in assenza di movimenti della lingua che potessero eliminare le tracce di dna ?
Rosy

tabula ha detto...

@Rosy
possiamo affermare con certezza che Melania fosse in una sorte di pre coma? direi di no.
e comunque si deglutisce anche durante il sonno.
@R.R. ho trovato questa spiegazione ai motivi della negazione dei domiciliari a Parolisi da parte della Tommolini:
"[..] per la gravità del reato commesso e per una sorta di opportunità rispetto al rapporto con la figlioletta, visto che viene accusato di averne ucciso la mamma."

In quanto all'ipotetico morso sulla mano, non solo Parolisi restò a disposizione dei carabinieri tutto il pomeriggio del 18, era sotto l'occhio attento del Paciolla che notò la mancanza di gel sui capelli (però nessuno dei vari bar e ristoranti raccontò la stranezza di un Parolisi che arrivi alle 15,30 con i capelli bagnati) e soprattutto Parolisi passò la notte sul divano letto COL SUOCERo: era forse circondato da idioti o ciechi perchè nessuno si accorgesse di questo presunto e fantomatico suo morso su una mano?

tabula ha detto...

@Rosy
possiamo affermare con certezza che Melania fosse in una sorte di pre coma? direi di no.
e comunque si deglutisce anche durante il sonno.
@R.R. ho trovato questa spiegazione ai motivi della negazione dei domiciliari a Parolisi da parte della Tommolini:
"[..] per la gravità del reato commesso e per una sorta di opportunità rispetto al rapporto con la figlioletta, visto che viene accusato di averne ucciso la mamma."

In quanto all'ipotetico morso sulla mano, non solo Parolisi restò a disposizione dei carabinieri tutto il pomeriggio del 18, era sotto l'occhio attento del Paciolla che notò la mancanza di gel sui capelli (però nessuno dei vari bar e ristoranti raccontò la stranezza di un Parolisi che arrivi alle 15,30 con i capelli bagnati) e soprattutto Parolisi passò la notte sul divano letto COL SUOCERo: era forse circondato da idioti o ciechi perchè nessuno si accorgesse di questo presunto e fantomatico suo morso su una mano?

ENRICO ha detto...

@ R.R

Tu hai il testo ESATTO ?

Perchè tutto ciò che circola in rete consiste nel seguente trafiletto "La motivazione si basa sulla necessità della custodia cautelare in carcere per la gravità del reato commesso e per una sorta di opportunità rispetto al rapporto con la figlia Vittoria, dato che Parolisi viene accusato di aver ucciso la mamma.

Mi sembra assai strano che il GUP possa aver scritto per il reato commesso... tutt'al più per il reato di cui è accusato perchè non risulta sia stato già celebrato il processo ed emessa la sentenza di colpevolezza.

PINO ha detto...

AI VARI ANONIMI

A "G" delle 9,40.
D'accordo col suggerimento ad Anna di parlare con cognizione di fatti.
Altra cosa è l'assassino donna e la Sg; possono entrarci entrambi. L'uno non esclude l'altro.

Allo stesso delle 9,48.
M potrebbe NON essere stata uccisa altrove, e l'impronta di scarpa con sangue fresco, rientrerebbe senza alcun dubbio.

X "R.R" Le motivazioni del diniego della Tommolini per i "domiciliari" di P, si basavano sulla possibilità di inquinamento delle prove. Altro discorso è quello della disponibilità della stessa, ad approfondire certi particolari delle indagini, allo scopo di fare chiarezza lì dove non crede ci sia.

X Rosy
Anche in uno stato comatoso, e senza movimenti della lingua, le ghiandole salivari continuano e secernere il loro prodotto, disperdendo eventuali residui biologici contenuti nel cavo orale.

Colgo l'occasione per invitare gli "anonimi" a distinguersi almeno con un nik. Grazie.
PINO

tabula ha detto...

hai ragione Enrcio.
Non sarebbe una svista da poco da parte di un giudice che sa ben distinguere tra reato commesso e reato del quale si è imputati ma nononostante ciò non necessariamente colpevoli.

Voglio credere che riportare approssimativamente le motivazioni del giudice sia una svista giornalistica, anche se i giornalisti dovrebbero sapere usare per parole per il preciso senso che hanno.
Potrebbe quindi essere una voluta e motivata svista giornalista in virtù dell'assertività verso l'ottica colpevolista nella quale si desidera sia posto sempre e comunque l'imputato.

tabula ha detto...

quante sviste io stamattina!
perdonatemi, in primis EN-RI-CO!

Antonello ha detto...

Quel bacio o morso o mano che tappa la bocca come ipotizzano da piu' parti non puo' essere stato dato da P. a Ripe e chi ha seguito la tempistica puo' trovarne conferma.
P. avrebbe avuto 43 minuti a disposizione da Ripe, dalle 14,40 alle 15,23.
Chiaro che se mi si ipotizza che quella traccia e' stata lasciata da lui beatamente incriminato di omicidio volontario aggravato e senza complici gia' a monte non ci sta piu' dentro.
Ripeto, se e' come si accusa alle 14,40 arriva lui, la figlia, la moglie e la macchina in modalita' "invisibile" all chiosco di Ripe, non ha tempo nemmeno per parlare, deve subito provvedere ad inserire la modalita' "aspermia" portandosi dietro apposito contenitore con dna dei vicini e sconosciuti da spargere sugli indumenti di M. , compie quindi l'ultimo gesto sessuale con la moglie (gli vogliamo lasciare 5 minuti???), poi per poterla far mettere di spalle (forse gli dispiaceva prima interrompere) gli consente di pulirsi con ben tre fazzolettini di cui sconoscesi residui impressi organici, e solo a quel punto e stante all'ipotesi della D.ssa Criminologa:
1) Gli da un bacio appassionato sulle gengive.
2) Gli tappa la bocca con la mano fregandosene che possa mordergliela tanto l'ha rubata a barbapapa' e riuscira' ad annullare ogni effetto plasmando la sua forma.
Nel frammentre, subito prima o subito dopo tenta la prima scannatura che M. evita con i polsi, un suicidio innamorato lo chiamano, in circa 10 minuti si supera, gli assesta coltellate a ventine perche' guardando l'orologio si accorge di avere tempo in abbondanza, tanto che decide di firmare il guinness ed il naif ponendo accuratamente il suo accendino fra le gambe della moglie, poi annoiandosi ed aspettando il tempo di maturazione dei pollini in modo che siano compatibili anche con CSM si premura di cancellare professionalmente ed in maniera irreversibile la quasi totalita' di dati presenti sul cellulare della moglie in agonia.
Infine si leva i vestiti puliti e li nasconde insieme all'arma in un luogo mentale introvabile, poi rimastigli ancora una manciata di minuti, infierisce ancora sul corpo della povera moglie incidendogli strani disegni depistanti, gli infila una siringa in petto e butta attorno altro materiale sanitario che aveva in auto nella scatoletta antivipere, mette un vecchio laccio emostatico accanto al corpo insieme ad un vecchio pacchetto di sigarette, infine lancia un centinaio di volte il coltello sulla parete del chiosco, si infila repentinamente un paio di scarpe piccole ed intingendole sul sangue fresco della vittima con il cronometro in mano ne lascia le impronte sul legno del marciapiedino esterno al chiosco tanto si era accertato prima che non vi fosse nessuno dentro "ne fuori", strappa la catenina dal collo insanguinato della vittima e gli leva gli orecchini, si ricorda degli anelli e ne cambia l'ordine al dito, e lasciando la moglie in agonia tanto non parlera' con alcuno per "amore" parte veloce in modalita' nuovamente invisibile e senza chiedersi dove fosse l'orologio della moglie, la bimba naturalmente era sul sedilino posteriore, prende in prestito l'anima di Star Treek e si illumina di teletrasporto, ma arriva con circa trenta minuti di ritardo, imposta allora il ritorno al passato ripresentandosi alle 15,23 dalle altalene salutando da lontano il Ranelli che si e' autodenunciato alla Asl dopo aver osservato uno strano paio di pantaloncini a meno quindici da dentro il suo chiosco a CSM.
Ma in fondo io credo piu' ai criminologi che ai molecolari, mi fido, o l'ha baciata o le ha tappato la bocca perche' la criptonite era finita e o si rendeva invisibile o si rendeva non udibile, delle due l'una.
Sto cercando di strofinare la lampada ma rimane sporca e genii non ne escono, vi aggiorno.

tab ha detto...

@Antonello
nonostante tu abbia descritto in maniera tragicomica un orribile evento di sangue che suscita raccapriccio, mi hai fatto ridere.

Non solo per l'assurdità del concatenenarsi di eventi ad opera di un uomo solo in quel misero lasso di tempo, di cui hai così bene messo in evidenza l'impossibilità esecutiva.

rido, non di certo per la gravità del fatto, ma per la gravità di chi vorrebbe che le cose vengano ascritte nella sequenza in cui le hai riportate tu.

Rido perchè l'accusa pretenderebbe che Parolisi abbia fatto esattamente tutto ciò che tu hai descritto in quel poco tempo a disposizione, il problema è che non scherza affatto.

Mimosa ha detto...

@Antonello!
stupendo, bisognerebbe mettere in cornice quello che hai scritto e mandarlo ai vari talk-show, sono certa che lo prenderebbero sul serio e ne discuterebbero come ricostruzione plausibile ... ahahah

Mimosa

Mimosa ha detto...

Comunque, ragazzi, non vi preoccupate, se non può essere definita l’origine del dna di Salvatore in bocca alla moglie, tale elemento verrà annullato come “prova”. Tagliabracci dovrà rispondere come mai non ha saputo determinare con certezza l’origine e la difesa ne chiederà la “non validità”. Sono talmente tanti e sottili i cavilli che sanno trovare gli avvocati …

Cosa resta di tracce CERTE di Salvatore sulla scena?

Un capello infilato nel tessuto del reggiseno. E allora? lui è il marito della vittima, ci potranno essere capelli reciproci sulla reciproca biancheria o no?
Del resto c’era del dna estraneo, di un’altra donna e del marito di quella, sulle mutande indossate dalla vittima e se questo non ha destato meraviglia …

Infine c’erano delle impronte di Salvatore sull’accendino, miste alle impronte di Melania. Non è normale tra i coniugi e anche tra amici passarsi gli accendini?
Ma un’analisi fatta come si deve avrebbe dovuto appurare anche il “sormonto” delle impronte e appurare a chi appartiene l’impronta lasciata per ultima.
Da notare che si è parlato di accendino insanguinato, quindi il sangue si è depositato “sopra” a tutte le impronte, e dunque neanche questo elemento fa testo.

Tolti i tre elementi, all’accusa resta un pugno di aria fritta.

Mimosa

Annika ha detto...

La Dott. Bruzzone nomina l'amilase? E' solo doveroso mandare in onda un'altra puntatina di...

ANNIKA'S SCI-FI TIME!

L'amilase; cos'e' mai questo sconosciuto? Ebbene, si tratta di un enzima contenuto nella bocca e in grado di trasformare gli amidi in zuccheri, cominciando cosi', fin dalla masticazione, il processo digestivo. Bene, la Bruzzone afferma che l'amilase contenuto nella bocca di Melania (compresa arcata dentaria) sarebbe stato in grado di distruggere in pochissimo tempo - roba di un paio di minuti - il DNA di Salvatore, e che quindi quel DNA e' stato sicuramente depositato su zona labiale e sull'arcata dentaria della vittima praticamente al momento del decesso. Ora, sicuramente la Bruzzone di labbra se ne intende parecchio, ma sembra che ne sappia un po' meno di amilase. Perche' se l'amilase e' si presente all'interno della bocca, non lo e' in ogni suo punto nella stessa quantita'. Sulle labbra, a meno che non ci si passi la lingua sopra, proprio non ce n'e'; sull'arcata dentaria ve ne e' MOLTO meno che all'interno della bocca stessa. Come dimostrarlo? Ebbene si: FACCIAMO UN ESPERIMENTO.

Occorrente:

*2 Pastiglie Leone (possibilmente gusto vaniglia, cosi' nessuno si distingue dagli altri)
*tempo e pazienza

Allora, cominciamo inserendo la prima Pastiglia Leone all'interno della bocca, direttamente sulla lingua. Da questo momento via al cronometro. Vietato parlare, succhiare, masticare, muovere la lingua o aprire la bocca. Non so voi, ma la mia pastiglia, rispettando le regole appena delineate, si e' sciolta completamente (neanche piu' un granellino presente) in ben 11 minuti e 8 secondi.

Ora prendete la seconda pastiglia ed inseritela nell'arcata dentaria. Chiudete la bocca. Come prima, vietato aprire la bocca, succhiare, masticare, toccare o muovere la pasticca con la lingua, ecc ecc. In poche parole, come prima, lasciate fare tutto all'amilase. Non so voi, ma io ho inserito la pastiglia nell'arcata dentaria 17 minuti prima di cominciare questo post, ne sono passati altri 10, e la pastiglia e' ancora praticamente intera, mi da un fastidio incredibile e sembro un criceto.

Quindi, dimostrazione riuscita: l'amilase presente sull'arcata dentaria e' decisamente MOLTO meno di quello contenuto all'interno della bocca.

Buone caramelle a tutti!

tabula ha detto...

@Mimosa
a parte il fatto che solo noi qui dentro ed al calduccio di questo blog SAPPIAMO che la validità dei test di permanenza del dna salivare non ha alcun riscontro scintifico da potere esibirsi in Tribunale,
poichè la trafila affinchè un qualsiasi test sia considerato attendibile dalla comunità scientifica è di assai diversa natura e serietà metodologica,
oltre a dover presentare un campione considerevole di test effettuati,
allo stesso tempo gli "esperimenti" caserecci del perito incaricato da Gionni vengono sbandierati e dati in pasto al pubblico come se fossero scientificamente attendibili.
E nessuno mai della comunità scientifica che vada a far notare che no, non è così che van condotti gli esperimenti, così come la mia professoressa di matematica a noi imberbi preadolescenti diceva che no, non potevamo inventarci regole che potessero ritenersi valide per un'espressione matematica o due pensando di esser diventati dei geni di colpo.
Insomma, il rigore scientifico ha sempre assunto una valenza aprioristica e non ci si può improvvisare novelli Newton e ribaltare le leggi fisiche solo perchè la mela per una volta non è caduta dall'albero ma è rimasta al posto suo.
Certo, solo con degli studentelli imberbi sarebbe possibile parlare di buonafede dell'ignoranza, con gli adulti non si può, non è permesso, perchè gli adulti sanno o dovrebbero sarpere le regole, e se non le sanno è il caso che si informino prima di parlare, specie in pubblico, altrimenti si dovrebbe viaggiare sull'accusa di malafede sgorgata dalla consapevolezza e dalla volontà di rigirare i fatti a proprio comodo.

Eccomunquesia, scritto proprio così come si emette in un sospiro, all'accusa rimane sempre quel famoso imbuto.

Annika ha detto...

TABULA
ho letto con estremo interesse i tuoi post sulle simbologie del depistaggio. Mi sembra di capire che tu vi legga un'immagine rovesciata del Cristo. Fantastico Tabula, che corrisponda o meno ai fatti. Semplicemente strordinario. Bene, allora avremmo in Melania una Maria Maddalena, "peccatrice" (Sg?) punita?

Come gia' scrissi mesi fa, le simbologie sono parte integrante fondamentale del mio ramo, e che dirti? Complimenti davvero! Annika

tab ha detto...

@Annika
buone le pastigliette Leone!

tabula ha detto...

@Annika
non conoscendo alcunchè della vita personale di Melania non potrei mai affermare che la stessa rappresenti una sorta di Maddalena in contrapposizione al Cristo, o almeno non potrei mai affermare che la stessa rappresenti la Maddalena in quanto ne incarnasse alcune ben note caratteristiche identificative comportamentali, perlomeno precedenti al suo incontro con Gesù.

Non per questo è possibile escludere da parte dell'assassino un'identificazione di Maria Maddalena con Melania, anche solo fosse per la sua estrema bellezza, e la bellezza, si sa, può indurre in tentazione l'uomo.
(non a caso in certe società maschiliste le donne vengono fatte coprire in volto, poichè pur essendo innocentissime possono indurre pensieri impuri)

Detto questo, non è possibile affermare che l'incarnazione simbolica riguardasse Melania in quanto tale, o Melania in quanto donna, in quanto molto bella, e magari forse anche in quanto frequentatrice della Chiesa e della Parrocchia.

Nè è escludibile possa rappresentare la maternità, punita, ovvero lo scendere nella materia utilizzando il potere di creare la Vita che Dio ha donato alla donna.

Magari da parte di un uomo che, oltre ad avere tutti i suoi problemi psicologici e di relazione col femminile, era pure aspermatico e quindi impossibilitato a procreare.

Ovviamente le mie sono solo pure e semplici illazioni.

Antonello ha detto...

Raga non c'e' da scherzarci, c'e' sempre piu' gente che ha il panico di "dover" baciare la moglie almeno una vplta al mese dopo i pasti ma prima della caffeina, i matrimoni sono sempre meno da quando girano certi criminologi e certi media, c'e' chi stizzita non riesce piu' ad andare in bagno con l'amica del cuore, sempre di piu' si portano il marito e solo lui, ci sono svasticari che camminano pensando di essere loro diventati depistaggi, i cronometri a pendolo sono senza avviso canoro perche' in forte complesso di inferiorita', alcuni hanno persino paura di far l'amore per non scoprirsi privi di vita, e' un mondo difficile se il possesso protezionista di chi chiude la donna in un cofanetto di gioielli viene scambiato per maschilismo, c'e' chi cerca di fare la pipi' al contrario per non mostrare il davanti ai problemi, persino i narcisisti si vergognano da quando sono avvicinati agli assassini, e tutto perche' le statue piacciono, e la sera tutti a portarsi in giro l'immaginetta della donna che fu', tanto lontana dall'immaginabile, tanto diversa se qualcuno si meraviglia delle aureole, mentre da una parte si coprono in America han paura di salirci in ascensore, dicono che urlano e sghignazzano correndo fuori e denunciando stupri, la chiamano la trombata isterica, solo uno amava baciare la moglie, San Festino gli si inginocchio' incredulo e gli disse "figliolo, ma perche' non le pigli a calci come tutti gli altri???? Lo sai che ora ti indagheranno, le donne vanno toccate solo nei pensieri!!!! Ma quante volte devo dirtelo???", l'amore non esiste piu', non ha piu' tempo, e' bene che cominci a pensare ad un alibi.

LucaP ha detto...

Per chi fosse interessato ed avesse un po' di tempo suggerirei di leggere alcuni approfondimenti su Paolo Ferraro.

Il magistrato ha inserito su un suo sito la prima parte di un memoriale sulle vicende capitategli dal 2008 ad oggi, dalla conoscenza della donna, diventata poi sua amante, che abitava alla Cecchignola di Roma, sino al provvedimento sospensivo da parte del CSM nei suoi confronti:

http://www.123homepage.it/paoloferrarocddgrandediscovery/86291633

La prosa non permette una facile lettura, ma risulta estremamente interessante. Come suggestivi potrebbero essere certi collegamenti tra il condominio di viale dei Bersaglieri 118 con quello di via Dari 51, anche se i contesti sono decisamente differenti in quanto il primo si trova direttamente dentro il complesso militare della Cecchignola ed è abitato prevalentemente da militari e dalle loro famiglie.

Ricordo a tutti che secondo quanto affermato da Ferraro (si può rileggere l'interessante articolo di Massimo a tal proposito), lo stesso ricorda di aver visto una donna molto somigliante se non identica a Melania (sebbene non ne sapesse l'esistenza sino a dopo la morte) al terzo piano della Procura di Roma il giorno 23 marzo 2011 parlare con il PM Pesci. PM, che sempre a detta di Ferraro, risulta collegato alla massoneria deviata che ha cercato prima di sorvegliare il magistrato e poi di sottoporlo a TSO per infine causarne la sospensione dal servizio.

Nella lettura del memoriale fate attenzione agli aspetti relativi alle sette ed ai metodi di condizionamento da queste adottati e praticati.

Ma sempre con riferimento al caso di Melania è altrettanto interessante l'ascolto della puntata del programma Ouverture di Radio IES con ospite Ferrato stesso. Io l'ho prima ascoltata su un altro sito di Ferrato

http://www.paoloferrarocdd.blogspot.it/

ma si può trovare anche direttamente su Youtube:

http://www.youtube.com/watch?v=9wgGyZk1D9o

LucaP ha detto...

@ Annika

Fantastico l'esperimento con le pastiglie Leone?

LucaP ha detto...

Non credo abbiate già avuto modo di ascoltare l'intervista a Ferraro che vi ho segnalato prima.

Tuttavia cerco di riepilogare la cronistoria degli strani avvenimenti succedutisi in quel di Teramo alla fine dello scorso anno:

4 novembre 2011 - Paolo Ferraro depone, dietro sua spontanea iniziativa, davanti ai PM Rosati ed Aloisi che si hanno condotto l'inchiesta su Melania Rea
19/20 novembre 2011 - Attentato incendiario alle auto del GIP/GUP Tommolini e del maresciallo De Cicco dei CC
12 dicembre 2011 - Falso allarme bomba al Tribunale di Teramo
13 dicembre 2011 - Attentato incendiario all'auto dell'editore Enrico Santarelli a Teramo

Per inciso sapete da dove è partita la telefonata anonima che segnalava la presenza di una bomba al tribunale di Teramo? Da una cabina telefonica, sempre a Teramo presso piazzale San Francesco (Terminal dei pullman). Non vi sembra un deja vù?

LucaP ha detto...

.... Continua

Ma sempre con riferimento al caso di Melania è altrettanto interessante l'ascolto della puntata del programma Ouverture di Radio IES con ospite Ferrato stesso. Io l'ho prima ascoltata su un altro sito di Ferrato

http://www.paoloferrarocdd.blogspot.it/

ma si può trovare anche direttamente su Youtube:

http://www.youtube.com/watch?v=9wgGyZk1D9o

LucaP ha detto...

Ostinatamente ci riprovo.

Scusate il disordine tra i commenti.

Per chi fosse interessato ed avesse un po' di tempo suggerirei di leggere alcuni approfondimenti su Paolo Ferraro.

Il magistrato ha inserito su un suo sito la prima parte di un memoriale sulle vicende capitategli dal 2008 ad oggi, dalla conoscenza della donna, diventata poi sua amante, che abitava alla Cecchignola di Roma, sino al provvedimento sospensivo da parte del CSM nei suoi confronti:

http://www.123homepage.it/paoloferrarocddgrandediscovery/86291633

La prosa non permette una facile lettura, ma risulta estremamente interessante. Come suggestivi potrebbero essere certi collegamenti tra il condominio di viale dei Bersaglieri 118 con quello di via Dari 51, anche se i contesti sono decisamente differenti in quanto il primo si trova direttamente dentro il complesso militare della Cecchignola ed è abitato prevalentemente da militari e dalle loro famiglie.

Continua ....

LucaP ha detto...

... Continua

Ricordo a tutti che secondo quanto affermato da Ferraro (si può rileggere l'interessante articolo di Massimo a tal proposito), lo stesso ricorda di aver visto una donna molto somigliante se non identica a Melania (sebbene non ne sapesse l'esistenza sino a dopo la morte) al terzo piano della Procura di Roma il giorno 23 marzo 2011 parlare con il PM Pesci. PM, che sempre a detta di Ferraro, risulta collegato alla massoneria deviata che ha cercato prima di sorvegliare il magistrato e poi di sottoporlo a TSO per infine causarne la sospensione dal servizio.

Nella lettura del memoriale fate attenzione agli aspetti relativi alle sette ed ai metodi di condizionamento da queste adottati e praticati.

Annika ha detto...

ANTONELLO
che spasso!

TABULA
perche' no? In fondo, quali altre certezze che conducano a piste anche solo verosimili abbiamo in mano, se non il dato di fatto di una donna seminuda, con Sg presente, massacrata, lasciata dissanguarsi lentamente, intagliata intorno al pube con delle croci pagane, ricomposta e fatta trovare da un anonimo mai identificato dopo che dal suo cellulare era stato cancellato almeno un anno di conversazioni e sms? Il SI, allo stato attuale dei fatti, puo' essere chiunque, sia tra le persone piu' vicine a Melania che tra i conoscenti (niente sconosciuti, naturalmente, o non si spiegherebbero gli sms di Salvatore lasciati sul cellulare e la fede lasciata al dito - come discernere tra gli sms?). Chi di loro ha un alibi di ferro fino almeno alle 6-7pm? L'unico che sicuramente non puo' essere stato, se non altro per mancanza oggettiva di tempo, e' proprio Salvatore. Tra gli altri, chi puo' escludere che l'apparentemente sano/a di mente sia in realta' completamente fuori di testa e capace di punizioni da esaltazione mistica?

Basterebbe solo sapere qualcosa di piu' di Melania!

Pamba ha detto...

Tabula cara,
mi hanno molto colpito le tue “illazioni”. Pur non avendo la tua “capacità ricostruttiva”, azzardo anch’io un’ipotesi su una traccia proposta tanto tempo fa da Mimosa:

- "Per dare una spiegazione al modo barbaro che ha segnato la fine di Melania Rea bisognerebbe immedesimarsi nel suo carnefice"
- "forse sta nello staging, 'apparentemente' maldestro e troppo pieno di elementi fuorvianti, la chiave per trovare i responsabili dell'orrenda morte di Melania Rea".

Parto da una premessa,
immedesimandomi in un uomo (deviato), quante volte nella nostra vita abbiamo sentito dire di una donna "quella ci sta", inteso che se una donna va con uno, anche se legata sentimentalmente, allora è "disponibile" (la Maddalena)…
dunque

- il carnefice potrebbe essere qualcuno che ha voluto punire Melania della sua mancanza di attenzione (vera, presunta, folle che sia) nei suoi confronti
-il carnefice potrebbe essere qualcuno che non può o non è riuscito ad ottenere le attenzioni della donna in modo normale (dunque un approccio, anche non esplicito dal suo punto di vista, c'è stato)
- Si può ipotizzare che Melania avesse attenzione nei confronti di qualcun’altro, diverso dal marito e dal carnefice (quell’Y famoso..)?
- chi sospettava o sapeva ciò (perchè visto direttamente, riferito da uno dei due protagonisti o per interposta persona) e ha deciso di provarci con Melania?

continua)

Pamba ha detto...

segue)
La dinamica del delitto (quell’incredibile commento di Annika nell’articolo dei “polli in batteria”) mi hanno fatto pensare a queste caratteristiche del carnefice:
- stuprata, ma con droghe, da un violentatore che teme la donna, non prova piacere nella reazione della vittima
- ripulita/ accudita con salviettine o altro da spasimante malato (se non l’avete già letto, c’è anche un personaggio letterario "Il carezzevole" che tratta vagamente di queste devianze)
- stagliuzzata quando la donna, dopo lo stupro, ha provato a reagire, perchè il carnefice non è in grado di una diversa modalità di relazione;
- finita con il colpo alla gola, quando non è più in grado di gestire la reazione della vittima
Il suo corpo potrebbe essere stato violato dopo la morte:
- con rituali esoterici (la donna madre, punita nella sua potenzialità vitale e nel suo rifiuto ad amarlo)
- forse con un tappo (perpetuazione della violenza, ma anche sigillo, cioè il mio seme che hai rifiutato resterà dentro di te anche dopo la morte, o rivalsa, se azoospermatico)
- con le siringhe che hanno colpito il cuore, la punizione per la mancanza di amore/attenzione nei suoi confronti

Perché a Ripe:

- perché con l’altro/o il marito l’ha vista a Ripe (i calendari delle esercitazioni non possono servire anche a sapere quando il campo è libero?) e ha voluto riprodurre la situazione, dimostrando anche di aver vinto la competizione con altri uomini;
- perché vuole colpirla/umiliarla anche come moglie di un militare e ha riprodotto follemente, qualcosa che ricorda il simbolo del RAV piceno (le sue iniziali C.R., l’albero che dà frutti, albero della vita, ma anche albero del peccato? le siringhe/spade, la sua “chioma” così composta?)

Scusate, anche queste sono pure illazioni, senza alcuna intenzione offensiva nei confronti della vittima, poveretta, e purtroppo praticamente nessun appiglio ai cosiddetti elementi di prova.

Ciao, Pamba

Mimosa ha detto...

Ciao Pamba
ben ritrovata!
Ora mi leggo bene il tuo post e ci ragiono sopra.
Lo copio dove ho inserito l'altro di tempo fa in cui avevi abbozzato simili osservazioni.
Sono davvero cose su cui riflettere...

Mimosa

tabula ha detto...

pamba: velocemente
abbiamo escluso la violazione del corpo post mortem a causa delle colature di sangue che si sarebbero "pasticciate".
Certo, questo non esclude che la violazione del corpo sia avvenuta durante la collutazione.
Io personalmente ma sono una dei pochi, non credo all'uso di una droga da stupro da parte dell'assassino, forse più per una MIA necessità di considerare più i dati certi che ricamare su eventuali altri ipotetici e niente affatto dimostrabili.
Del resto se la Bruzzone si inventa un morso con tutti quei testimoni che non hanno notato niente, non vedo perchè escludere la droga da stupro GHB che tutto sommato potrebbe anche spiegare la mancanza di reattività di Melania: è comunque un'ipotesi con basi più solide.

Tiziana ha detto...

Tabula, Pamba
mi è molto piaciuta la vostra analisi dei simboli, ci avete offerto degli spunti veramente interessanti.

Questione mancanza di reattività di Melania: ma ne siamo certi? Melania aveva pantaloni e slip abbassati, è stata aggredita alla spalle e ciò nonostante in un primo momento è riuscita a scappare, facendo fallire il tentativo di sgozzamento. Le ferite a mani e polsi indicano che ha tentato di difendersi. Non mi è sembrata dunque una persona priva di reattività.

Infine vi pongo una domanda che ho già formulato tante volte sul blog, ma che non ha mai trovato risposta (sono la prima a non essere riuscita a darmene una plausibile): cosa ci faceva Melania con pantaloni e slip abbassati? Secondo me la risposta a questa domanda aiuterebbe a capire anche le caratteristiche dell'assassino.

PINO ha detto...

GIA', abbiamo tralasciato TROPPO i pantaloni tirati giù, l'ipotesi della pipì, la posizione per farla o i preparativi ad un rapporto sessuale, dando le spalle a chi l'ha improvvisamente aggredita. Ma in compagnia di chi, poteva prendersi tanta libertà, se non con una persona con la quale aveva molta intimità o grande amicizia, se si esclude il marito, per le ragioni che sappiamo?
PINO

Tiziana ha detto...

SQUADRA
evviva! Leggete:
"Un esposto-querela e' stato depositato dai difensori dell'indagato sulla diffusione di notizie ''coperte dal segreto d'ufficio''." (notizia Ansa)

Era ora! Che la difesa stia passando al contrattacco? (passatemi l'ossimoro)

Pamba ha detto...

Tiziana,
non sono un'esperta di scena del crimine come la Brzz ;-), ma alcuni elementi, tratti da tanti commenti della Squadra, mi portano ad escludere:

che stesse facendo la pipì a Ripe (vescica vuota e assenze di tracce d'urina);

che si accingesse ad avere un rapporto d'amore con qualcuno (altrimenti qualche traccia in parti del corpo diverse da quelle intime, ad esempio bocca, seno, ci sarebbe stata);

Presumo dal troppo poco sangue a Ripe che il luogo del ritrovamento non sia quello dell'accoltellamento (magari non distante).

Sulla reattività, credo che qualsiasi povera donna si trovasse a riprendersi (dopo essere stata stordita o drogata e aver subito una violenza) tenterebbe una reazione, fosse solo per istinto puro di sopravvivenza.

Tuttavia, nella situazione che io ipotizzo, le condizioni sarebbero state impari.

Pamba

anna ha detto...

chi fece il nome del marito di sonia agli inquirenti fu Stefania moglie del paciolla,mentre sonia alla prima intervista dove non si fece riprendere in volto pensò che il nome lo avesse fatto Parolisi,e disse che ci era rimasta male.......

sia la sorella di parolisi francesca che parolisi stesso sanno il nome della persona che andava dietro a Melania quasi fosse una ossessione ,aggiungo io.-.........

per quel che riguarda invece i tagli sul chiosco a Ripe, sono convinta così come stava nalla prima relazione del tagliabracci che collocava la morte dalle 9 ore alle 12 ore dopo la scomparsa e dalla testimonianza del ristoratore di san giacomo che la notte fra il 18 e il 19 ci fu un alto traffico di macchine, che Melania possa essere stata uccisa a Ripe,nella notte fra il 18 e il 19 aprile, poi nascosta in altra parte o dentro al chiosco,per poi essere riportata la notte fra il 19 e il 20 a ripe dopo la seconda esercitazione militare,quindi per il depistaggio hanno avuto tutto il tempo per effettuarlo.......stiamo sempre aspettando di sapere a quale macchina appartengono le impronte dei pneumatici ,macchina che può aver scaricato melania a ripe dopo morta......

ribadisco che non sono io che dice che il marito di sonia importunò melania ma lo ha detto stefania, poi successivamente Francesca e salvatore........cose vere raccontate prima della morte di melania....

cosa dovevano concordare inoltre
le due coppie con la riunione a casa di sonia?che cosa dovevano concordare con i REA la stessa Sonia e il paciolla,visto che sono andati a trovarli a casa?si è permesso a troppa gente di depistare senza che gli inquirenti avessero l'accortezza di mettere sotto controllo i loro telefoni.....

ultima cosa la tommolini sa sicuramente chi è il militare attenzionato per due mesi, è agli atti, abbia il coraggio di richiedere il dna anche a lui.....oltre alla donna di folignano che lui chiamò

basta ipocrisie, di Parolisi tutti possono dire tutto senza che nessuno li denunci, sugli amici di melania ci sono prove ben più gravi di parolisi, basta vedere i dna presenti sul corpo di melania,e tutti tacciono?

io personalmente confido in Stefania che dopo il tradimento del marito parli e dica la vera verità.La domanda dell'intervista a chi l'ha visto che fece a Parolisi:Che cosa è successo a Melania.....io la rivolgo direttamente a lei a al marito, che cosa è successo a Melania?

Gabry ha detto...

http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/campania/articoli/1042849/perizia-sul-computer-di-salvatore-parolisi-il-caporalmaggiore-non-chattava-con-i-trans.shtml

il tecnico della difesa ha stabilito che parolisi non chattava con i trans.
sembrebbe che finalmente qualcosa volge a suo favore e a favore specialmente della figlia.
aspetto di vedere questa sera la sciarelli se dirà qualcosa .....

Tiziana ha detto...

Pamba
anche io, sulla base delle considerazioni di molti partecipanti della Squadra, mi sono gradatamente convinta che Melania non sia morta a Ripe.
D'altra parte questa era anche la prima ipotesi del medico legale, quindi evidentemente la cosa è compatibile con le modalità di ritrovamento del cadavere.
In fin dei conti se, nel luogo del ritrovamento, ci fosse stata una gran quantità di sangue, il medico non avrebbe inizialmente ipotizzato che l'assassinio fosse avvenuto in altro luogo. Evidentemente a Ripe non c'era tutto quel sangue che successivamente hanno tentato di convincerci che ci fosse.

Da questo punto di vista potrebbe venirci in aiuto RITA, che già molti mesi fa visitò la zona del Chiosco di Ripe.
Sarebbe interessante conoscere la sua sensazione di allora. La pozza di sangue era ancora visibile? Il sangue su ciò che rimaneva del chiosco com'era distribuito?

PINO ha detto...

TIZIANA

Se il corpo di M fosse stato trasportato da...altrove fino a ripe, già senza vita, il sangue si sarebbe già coagulato, e l'impronta della scarpa, intrisa di sangue fresco, non ci sarebbe stata.
PINO

Mimosa ha detto...

Tiziana
Chi è stato sul posto potrà senz'altro essere più preciso, ma te lo posso dire anch'io com'era la grandezza della pozza.
Ho visto in un servizio video, girato il 21 aprile, il piede del giornalista ripreso dal cameramen che spostava dei sassolini sopra la pozza asciutta e la dimensione di questa superava di poco la scarpa, era a forma quasi circolare.
Ultimamente il segno bruno lo si è visto nel terreno all'interno del cuoricione di pietre.

Certo che c'era troppo poco sangue rispetto a quello che ci si può aspettare in una situazione simile.
Ti ricordo che non si sono notati i gocciolamenti che sarebbero dovuti scendere dalla gola tagliata e che avrebbero dovuto imbrattare i capelli ...

Mimosa

tabula ha detto...

una pozza circolare grande quanto una scarpa?
ma stiamo scherzando?
dopo tutte quelle coltellate?

allora è sicuro: Melania è morta A Ripe, ma ci è stata condotta moribonda in quei circa 20 minuti di agonia o comunque già morta ma ancora blandamente sanguinante, sempre che i neocadaveri continuino a perdere un pochino di sangue.

ps. Anna: hai parlato di ossessione.
Un conto è dire che un uomo la corteggiava o l'ammirava o ci provava tanto per provarci, altra cosa è parlare di ossessione: ne sei sicura? dove l'hai letto?

Mimosa ha detto...

@ Anna
è verissimo quello che dici. Pare che il marito di Sonia mise una mano sul ginocchio di Melania e che lei stessa lo fece notare al marito. Certo l’atto non doveva essere stato cameratesco, se a M. diede fastidio.
Ma poi c’era anche quel “quarantenne” …

Questo è lo spezzone dell’intervista fatta da VanityFair a Francesca, datata 25 novembre:

«Per esempio, ha raccontato di un quarantenne che abitava nella sua palazzina di Folignano e che una volta ci aveva provato con Melania. A me questo episodio lo aveva raccontato Melania stessa. Un giorno mi disse scherzando: "Se tuo fratello non si comporta bene, c'è sempre il quarantenne che mi sta dietro". Chiaramente, lei non avrebbe mai tradito Salvatore, lo amava tantissimo. E, infatti, aveva raccontato tutto anche a lui. Così come gli aveva raccontato che una sera il marito della sua dirimpettaia le aveva messo una mano sulla gamba. Salvatore queste cose le ha raccontate anche ai pm perché diceva: "Se non sono stato io, e io so che sono innocente, allora devo sospettare di tutti e devo raccontare tutto quello che so agli inquirenti»

Tiziana ha detto...

PINO
come ho scritto "mi sono gradatamente convinta", dunque non si tratta di una tesi che io voglia difendere a tutti i costi.
Ad ogni modo anche l'impronta di sangue, nel caso di trasporto da altra zona, farebbe parte del depistaggio, assieme alle altre macchie rinvenute sul Chiosco.

La cosa che più mi ha convinta è la mancanza di tracce di animali, come pure la scarsa quantità di "insetti" (uso questo termine, senza usare la specifica terminologia adottata da Annika, perché mi impressiona meno) presente sul cadavere (sempre per quel che ci è dato di sapere), che sarebbe dovuto rimanere 2 giorni all'aperto in una pineta.
Anche il fatto che chi ha operato lo staging abbia avuto il tempo per incidere con tutta calma il corpo, mi fa pensare che il cadavere si trovasse inizialmente in un luogo riparato alla vista.
Inoltre il fatto che nessuna vedetta abbia visto passare la macchina con l'assassino e Melania mi fa pensare che:
- Melania sia morta la notte tra il 18 ed il 19,
- oppure che sia morta prima, ma trasportata a Ripe in un secondo momento.
Infine ci sono tutte le considerazioni fatte da LucaP sul fatto che presumibilmente quella zona doveva essere già stata battuta dalla forestale il 19, e dunque appare strano che il cadavere non sia stato rinvenuto prima (anche se ovviamente la forestale avrà fatto una debita relazione sui luoghi perlustrati).

Con tutto ciò mi permangono numerosi dubbi, anche per questo continuavo a porre la domanda su pantaloni e slip che non mi quadrano (escluderei che si sia messa a far pipì in presenza di: un'amante, un maniaco, una persona con cui era in affari o a cui voleva fornire informazioni. Al massimo ciò può essere accaduto in presenza di un'amica. Oppure si apprestava ad un rapporto sessuale consenziente? Ma allora perché l'amante avrebbe dovuto ucciderla. Oppure ancora pantaloni, slip e collant non erano stati ordinatamente abbassati da Melania, come la perizia vuole indurre a credere, ma effettivamente fanno parte di un'azione del genere "assalto alla sentinella" o tentativo di violenza sessuale, ed allora il tutto è più comprensibile).

Tiziana ha detto...

Mimosa, Anna
ricordatevi che anche Paciolla è un quarantenne.

anna ha detto...

io non l'ho letto da nessuna parte del fatto che un uomo corteggoiava Melania,in modo ossessivo,l'aggettivo l'ho aggiunto io e l'ho anche scritto, ma un delitto del genere,così feroce nei confronti di una donna solo un uomo ossessionato da lei e dalla sua bellezza,con la consapevolezza di non poterla mai avere può aver compiuto un delitto del genere.

ANNA ha detto...

sono contenta che i tecnici informatici hanno appurato che Parolisi non ha chattato con i trans, questa è la dimostrazione di come la procura, Gionni e i Rea si sono scagliati contro Parolisi a torto.......piano piano tutte le menzogne dette e scritte stanno venendo a galla..

VOGLIAMO LA VERITA NON IL CAPO ESPIATORIO,NOI VOGLIAMO GIUSTIZIA PER MELANIA

LucaP ha detto...

@ Tiziana, Mimosa, Anna

Ma il mio commento sul terzo nucleo familiare citato da Parolisi come in confidenza con Melania ve lo siete perso? Guardate che si tratta proprio di un quarantenne.

@ Tiziana

Sulla tua "graduale convinzione" che Melania sia stata uccisa altrove e portata, magari ancora in vita al chiosco, mi permetto di dissentire.
A meno di mettere in discussione la BPA condotta dal RIS, la prima aggressione a Melania è stata condotta in corrispondenza dell'angolo Nord-Ovest del chiosco, molto probabilmente mentre la donna, con pantaloni ed indumenti intimi abbassati, dava le spalle al chiosco stesso.

Quello che a me fa molto strano è la distanza tra quel punto (dove sin da subito i CC del RIS hanno prelevato alcuni assi del marciapiede) ed il punto dove è stato trovato il cadavere, coincidente con la posizione dove è avvenuto il massimo sanguinamento attestato dalla pozza di sangue. Perché si tratta di circa 4 metri di percorso a piedi (girando intorno all'albero) da percorrere in condizioni di handicap per gli indumenti abbassati.

Per cui secondo me è poco credibile l'ipotesi che le coltellate al dorso siano state inferte con Melania che scappava.

Non riesco veramente a spiegarmi cosa sia capitato, ma ho come la sensazione che le sequenze spazio temporali dell'omicidio celino qualcosa di noto solamente agli assassini. E' molto probabile che Melania, dopo il tentativo di sgozzamento non andato a buon fine, sia caduta in ginocchio ed allora pugnalata al dorso. Ma come ha fatto a spostarsi sino al punto dove si è accasciata al suolo con l'assassino immediatamente dietro?
O dobbiamo pensare che la sequenza di coltellate al dorso sia avvenuta non in rapida successione ma con cadenza rallentata e con Melania in lento movimento sino al momento in cui l'assassino stando sopra alla donna ha infierito sulla parte anteriore sinistra del corpo?

Ed allora, a mia volta, mi viene la sensazione che l'assassino, preso più che da un raptus da uno stato di esaltazione sadico, abbia sferrato i colpi alla schiena ben distanziati l'uno dall'altro quasi per provare a vedere quando Melania sarebbe crollata a terra. E non escludo neanche che la successiva fase non sia intervenuta immediatamente ma magari dopo alcuni minuti forse perché Melania, gemendo, dava ancora segni di vita.

Per quanto riguarda le dimensioni della pozza di sangue, teniamo presente che un terreno come quello della pineta, soprattutto in stagione secca, è in grado di assorbire rapidamente grandi quantità di liquidi senza che questi si spandano.

gabry ha detto...

scusate ma quale donna nel fare pipì si abbasserebbe gli slip e i collant fino alle caviglie? una azione del genere non è pensabile per le conseguenze che si avrebbero.
(e tutte le donne conoscono )
ma pensare ad un rapporto sessuale consenziente terminato con un'omicidio è improbabile. credo che M sia stata svestita calandogli i pantaloni, slip e collant probabilmente mentre era agonizzante.
potrebbe anche aver subito violenza

anna ha detto...

L'uomo che guardava melania dalla finestra è un sessantenne e non un quarantenne

anna ha detto...

per luca P
quale sarebbe il terzo nucleo familiare?non ho trovato il nome degli amici indicati da parolisi

tabula ha detto...

ciò che crea confusione è la descrizione di slip e pantaloni ordinatamente abbassati fin sotto le ginocchia.
Ordinatamente cosa significa? risvoltati?
come quanti si arrotola bene una manica per non bagnarla mentre si lavano i piatti?

Escludiamo la pipì una buona volta?

chi di voi donne risvolterebbe con cura i pantaloni nel caso si appresti a far pipì dietro un albero?
io no: li tirerei giù velocemente e altrettanto velocemente li rialzerei.

chi di voi donne si calerebbe i pantaloni fin sotto le ginocchia per fare una pipì estemporanea?
io no: è matematicamente certo farsi la pipì sui pantaloni se gli stessi sono al di sotto delle ginocchia.

Difatti, l'angolo di "azione" della minzione femminile in posizione accucciata è tra le caviglie, che debbono stare ben distanziate tra loro.
non puoi ingombrare questa zona con gli abiti!

quindi:
- o M. doveva fare qualcos'altro
- o qualcuno le ha ordinatamente risvoltato i pantaloni, prima durante o dopo l'aggressione che calandole i pantaloni potrebbe aver frenato la fuga di M in modo brusco, per poi provvedere a risvoltare i pantaloni con la massima cura in fase di staging.

e noi staremmo a romperci la testa su un particolare che non sarebbe genuino nel modo in cui si presenta.

ENRICO ha detto...

La sentinella Colasanti ha affermato di essere stato di vedetta sino alle ore 22.30 del 18 apr, quindi se l'aggressione è avvenuta al chiosco del Bosco delle Casermette, il tutto deve essersi verificato almeno DOPO tale orario .
Le forze dell'ordine se avessero perlustrato la zona nel tardo pomeriggio del 18 non avrebbero rinvenuto il corpo.

Ma - e questo lo trovo incomprensibile - dovrebbe esserci da qualche parte una relazione dettagliata dei percorsi fatti sia dai CC che dalla guardia forestale alla ricerca di M soprattutto in considerazione delle coordinate fornite dal cellulare di Mel.

Invece NESSUNA notizia in merito è MAI stata rilasciata .

E' possibile pertanto che il corpo sia rimasto in quel luogo per tutta la notte tra il 18 ed il 19 .

Ma anche il 19 ci sono state esercitazioni nella stessa località : possibile che NESSUNO abbia visto il cadavere?

A meno che il corpo di M. non sia stato nascosto in un luogo chiuso la notte stessa del 18 e per tutta la giornata del 19 per poi essere riposizionato il 20 mattina ed ESSERE RITROVATO tramite telefonata anonima

Mimosa ha detto...

@ Luca
potrei anche aver perso qualcosa in quello che ho letto scritto da te, e senz'altro non mi ricordo tutto, ma ti posso tranquillizzare rispondendo che ho ben presente la terza coppia di vicini,nota solo di nome.
E forse non avevi capito che quando ho scritto c’era anche quel “quarantenne” avevo in mente "quello".

Mimosa

Mimosa ha detto...

@ Tabula
non ti arrabbiare... quella birbantella di Tiziana con quella sua domanda ha fatto resuscitare una pipì ormai defunta e sepolta ...

Sono ottime le tue osservazioni: dobbiamo restare sull'abbassamento "non-volontario" secondo me, proprio per quell'arrotolamento.

Se serve, cercherò di recuperare un punto di una mia Sintesi concordata, dove applicavo le altre ipotesi.

Mimosa

Pamba ha detto...

@Anna
è da un po' che mi tornano in mente le prime parole di Michele Rea dopo il ritrovamento:

"Forse ha incontrato qualcuno in pulman a Folignano che le ha teso una trappola".

Dunque era un abitudine per M. girare in autobus e per andare dove?
Curiosa come sono, se abitassi là, sguinzaglierei amici e conoscenti per capire qualcosa di più sulle abitudini della donna.

Vedi, noi da lontano non sappiamo altro che le informazioni reperibili dai programmi televisivi o rintracciabili su you tube (intervista alla venditrice di merletti (?), al parroco di Folignano e poco altro).

Con calma e senza impegno, non potresti informarti?

Ciao, Pamba

p.s.
Non cercatele sul web, erano parole citate in un articolo del Messaggero Ascoli del 21 Aprile 2011, rintracciato di recente in un'emeroteca.

Tiziana ha detto...

Tabula
avrai ben visto che io la pipì l'ho citata solo per dovere di completezza e che il mio discorso finiva andando a parare sulla considerazione che "pantaloni, slip e collant non erano stati ordinatamente abbassati da Melania, come la perizia vuole indurre a credere". Ancora una volta, dunque, volevo sottolineare aspetti che, nella perizia, probabilmente non sono oggettivi ma soggettivi, per non dire addirittura individuali (Tagliabracci), quali anche le conclusioni su trucco intatto, caffè, ora della morte, rapporti sessuali e Sg.
Insomma, la questione pantaloni e slip non mi sembra marginale e, esclusa la pipì, molto deve ancora essere detto.

LucaP
non mi era assolutamente sfuggito il tuo riferimento al terzo nucleo familiare, ma non me la sentivo di coinvolgere gli unici che, anziché andare in televisione a racimolare soldi per andare a Cuba e dintorni, sono stati ordinatamente in silenzio.

Pamba
la tua citazione di Michele Rea riferita ai pullman è una vera bomba, io non l'avevo mai sentita.
Perché Michele avrebbe ipotizzato che la sorella si fosse allontanata in pullman dopo aver lasciato marito e figlia alle altalene? Doveva essere un comportamento abituale della sorella? Penso che Melania fosse ben diversa da come ce l'hanno dipinta!

Anonimo ha detto...

sono Marina...scusate l'OT ma oggi c'è una notizia ANSA piuttosto importante che forse non avete letto:
http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/abruzzo/2012/04/11/visualizza_new.html_183648452.html

Tiziana ha detto...

Posto nuovamente perché nessuno ha commentato:

SQUADRA
evviva! Leggete:
"Un esposto-querela e' stato depositato dai difensori dell'indagato sulla diffusione di notizie ''coperte dal segreto d'ufficio''." (notizia Ansa)

Era ora! Che la difesa stia passando al contrattacco? (passatemi l'ossimoro)

Non vi suscita nulla questa notizia? O temete anche qui la longa manus dei "gionnalai"?

ANNA ha detto...

leggete che cosa dice parolisi agli inquirenti,queste parole stanno agli atti nell'ordinanza di arresto della procura di teramo

E' IL GIP A PARLARE:

RAFFAELE PACIOLLA ERA UN ABITUALE FREQUENTATORE DI CASA SUA ANCHE IN SUA ASSENZA SENZA CHE MAI AVESSE AVUTI DUBBI SUL SUO COMPORTAMENTO.

QUINDI RAFFAELE FREQUENTAVA LA CASA QUANDO C'ERA SOLO MELANIA?

VI RICORDATE LE PAROLE CHE DISSE IL PACIOLLA, LA CASA DI MELANIA ERA FREQUENTATA ANCHE IN ASSENZA DEL MARITO?

MELANIA PER CIò CHE MI HANNO DETTO FREQUENTAVA POCO FOLIGNANO,A PARTE GLI AMICI DEL CONDOMINIO, C'è DA AGGIUNGERE LA TERZA COPPIA CHE NON SI SA SE GLI INQUIRENTI L'HA MAI SENTITA PER CONOSCERE LE ABITUDINI DI MELANIA,A PARTE QUALCHE NEGOZIANTE DELLE ZONA MELANIA NON ERA CONOSCIUTA MOLTO, MA PER IL SEMPLICE FATTO CHE LEI DOPO SPOSATA E RIMASTA INCINTA HA LASCIATO IL MARITO DA SOLO A FOLIGNANO PER CIRCA UN ANNO,LEI PREFERIVA FREQUENTARE ASCOLI PICENO E FORSE è VERO CHE PRENDEVA SPESSO IL PULMAN,FREQUENTAVA 4 COPPIE DI AMICI MILITARI DEL MARITO

UNA NEGOZIANTE IN PARTICOLARE ERA DIVENTATA AMICA E GLI AVEVA INSEGNATO A FARE LE OLIVE ALL'ASCOLANA,PER IL RESTO MELANIA NON AVEVA L'ABITUDINE DI PASSEGGIARE PER FOLIGNANO

FREQUENTAVA LA CHIESA ALLA DOMENICA.

Tiziana ha detto...

Abbiamo parlato per mesi di giornalai e di complotti vari, sostenendo addirittura legami tra tutte le parti coinvolte nel caso.
Oggi però, dopo che molti giornali on line hanno riportato la notizia, diffusa dalla difesa, che Parolisi non ha chattato con i trans, mi è sorto un tristissimo dubbio: e se i giornali avessero preso le parti dell'accusa e della parte civile semplicemente perché erano le uniche due parti dalle quali arrivavano loro notizie? Non si tratterebbe dunque di malafede ma semplicemente di pigrizia; pubblicano tutto ciò che viene loro inoltrato senza alcun senso critico?
Sarebbe giunta dunque l'ora che, anche la difesa, incominci ad inoltrare materiale ai poveri giornalisti. Speriamo che gli articoli di oggi inaugurino dunque una nuova stagione.

PINO ha detto...

TIZIANA
Scusami, non lo faccio per il gusto di contraddirti, non lo farei mai, ma solo per discutere alla luce di una certa logica.
M non può essere morta nella notte 18-19-04, perchè in questo caso il dna di P contenuto nel cavo orale sarebbe scomparso dato il lungo lasso di tempo trascorso dall'eventuale bacio scambiato col marito, prima di allontanarsi.
Ne convieni?

Anonimo ha detto...

p.s.
Tiziana, dopo aver letto il tuo primo post che riportava la nota dell'ansa, sono andato a cercarla invano.
Stasera clv non ha accennato nulla.
E' evidente che le notizie pro Parolisi vengeno neglette, NON perchè non ne vengano forini, ma perchè sarebbero ZAPPATE sui propri piedi.
PINO

Tiziana ha detto...

PINO
ne convengo (e non preoccuparti, non mi offendo se vengo contraddetta, il contraddittorio è elemento indispensabile per l'elaborazione del ragionamento). Avevo infatti posto come alternativa l'uccisione nella notte tra il 18 ed il 19, rispetto all'omicidio avvenuto in altro luogo.
Il dato da cui parto è che le vedette non hanno visto transitare automobili sospette il 18 aprile tra le 14.30 e le 22.30. Dunque:
- o Melania è stata uccisa in altro luogo, e trasportata nella notte a Ripe;
- o è stata uccisa a Ripe ma dopo le 22.30.

Infine una piccola nota sul DNA: e se questo fosse stato artatamente inserito nel cavo orale di Melania, magari con un oggetto appartenuto a Parolisi appositamente strofinato? Si era ad esempio parlato di spazzolino (bada che ci credo poco, ma considero pure tale ipotesi).

PINO ha detto...

TIZIANA,
ho capito perfettamente il tuo punto di vista, però il dna di P da chi poteva essere introdotto nella bocca di M, se non da persona vicina, che avrebbe avuto la possibilità di entrare in possesso di un oggetto particolare appartenente al militare, come lo spazzolino o altro oggetto pregno di molecole biologiche.
Questo ci porterebbe a sospettare di qualcuni appartenente alla cerchia amicale o famigliare della coppia, ma chi?

Tiziana ha detto...

PINO
non illuderti, CLV non prenderebbe le parti di Parolisi neanche dopo un'eventuale assoluzione con formula piena. Il perché non lo so. Forse semplicemente un'ostinata presa di posizione da parte della Sciarelli?(sulla quale evito commenti!).

PINO ha detto...

TIZIANA
Finalmente condivido al 100%.
Soddisfatto per l'ottimo scambio di idee.
A domani. Buona notte e sogni felici
PINO

Tiziana ha detto...

PINO
se sapessi risponderti avrei già risolto il caso. Certo che gli amici non escono puliti dalla vicenda. Su chi nello specifico puntare il dito, non saprei (in generale, non sulla questione DNA in particolare, che potrebbe anche essere stato lasciato da un innocente e legittimo bacio tra marito e moglie).

Tiziana ha detto...

PINO
buoni sogni anche a te.
Ciao, Tiziana

tabula ha detto...

Tiziana
non cercavo un contraddittorio nel caso specifico, solo rinforzare il concetto che appunto, che una donna possa fare la pipì in quel modo può ipotizzarlo solo un uomo senza essersi mai preso la briga di consultare l'altro sesso in merito all'ergonomia del fisico femminile.
Una sciocchezza, per dirla blandamente.

anna ha detto...

guardate che cosa dichiarav il parroco e una persona anziana vicino di casa dei parolisi

Martedi, 26 Aprile 2011 - 16:48
I residenti di Folignano, il piccolo centro alle porte di Ascoli Piceno, dove Carmela "Melania" Rea viveva con il marito Salvatore Parolisi e la figlia di 18 mesi, prima di essere uccisa, non credono proprio al fatto che l'assassino della 29enne di Somma Vesuviana possa essere un vicino di casa, uno del loro paese. Gia' domenica 24 aprile, nell'omelia pasquale, il parrocco locale Don Carlo Lupi aveva affermato pubblicamente di non credere che il responsabile dell'orrendo delitto di Melania, definita una "ragazza solare", si possa trovare nella comunita' folignanese. Oggi, un anziano del posto, che abita non lontano la casa che la coppia Parolisi-Rea abitava da 3 anni, conferma all'Agi gli stessi dubbi del parrocco e di molti cittadini locali : "Questa donna era certamente molto bella e appariscente, ma anche riservata. Quando la si vedeva uscire andava in Chiesa o al supermercato della zona, e niente altro. E poi - aggiunge - non aveva la patente : non possiamo pensare che avesse un amante di Folignano o un conoscente che poi avrebbe compiuto anche il delitto". I residenti del paese, colpiti da tanta violenza e anche da tanto improvviso clamore, sostengono piuttosto che l'assassino sia un uomo giunto dalla Campania, dalla sua zona d'origine, e che forse Melania conoscesse gia' prima del trasferimento nell'ascolano

questo signore anziano sembra ben informato del fatto che melania non abbia la patente,quindi può essere reale che prendesse spesso il pulmann

Mimosa ha detto...

Anna,
mi ricordo di certi “rumors” che avevamo percepito ad un certo punto della nostra disamina, ma li abbiamo lasciati cadere anche se potrebbero essere reali.
Tu sai meglio di noi quanto campani risiedono ad Ascoli e in caserma, decine e decine, compreso il tenente Consales a cui Imma immediatamente telefonò la sera del ritrovamento del corpo di Melania.
E sai anche dei traffici poco leciti (droga soprattutto) che hanno più volte coinvolto le due regioni, con Ascoli al centro (di cui si è occupato il maresciallo a cui hanno bruciato l'auto).

Mimosa

Pamba ha detto...

Mimosa,
come potremmo dimenticare le tue Sintesi concordate con la Squadra?! Mi riferisco in particolare a quella sulle motivazioni del delitto.

Qua e là, bene o male, abbiamo cercato di trattare tutte e tre le ipotesi, non credi?
Anche se un po' meno quest'ultima, scotta davvero tanto...

Se fosse per me posterei le tue sintesi ogni tot commenti, una sorta di consigli per i naviganti, almeno ci aiutano a "restare in tema" ;-)

Tiziana,
la tua è una vera notizia bomba! Mi era sfuggito il riferimento completo dell'esposto-querela, che non avevo trovato subito sull'Ansa.

Vi lascio questo indirizzo, se può essere utile ai commenti della giornata.

http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/campania/articoli/1042849/perizia-sul-computer-di-salvatore-parolisi-il-caporalmaggiore-non-chattava-con-i-trans.shtml

A stasera, spero
Pamba

tabula ha detto...

Grazie, Pamba.
Questo avvocato dirimente la questione trans una volta per tutte è donna, tale Federica Benguardato, ha fatto bene a mettere i puntini sulle i, dato che questa argomentazione, completamente falsa, già si intendeva adoperarla per spogliare Parolisi della patria potestà in un eventuale prossimo futuro, ben sapendo che la cosa non rispondeva a verità..
Malafede, signore e signori, la volontà di danneggiare a tutti i costi l'immagine pubblica dell'imputato, sia attraverso fatti realmente avvenuti, come quella che lui avesse un'amante, ripetuta fino alla nausea, sia attraverso invenzioni ad effetto: ma almeno una è uscita allo scoperto: certo, la metteranno a tacere e figurati se ne verrà data smentita pubblica.
Tra l'altro sono tutti ammennicoli che nulla hanno a che fare con il processo, tranne quello di peggiorare gravemente il "quadro indiziario" (ma si voleva far di peggio con la questione del coltello multiuso).
Però mi auguro che qualcuno paghi, e parlo proprio di moneta sonante, che è l'unica cosa che a certe persone provoca dolore.

anna ha detto...

dal punto di vista scientifico il dna per bacio entro quanto tempo scompare?ci sono relazioni scientifiche che parlano in tal senso?
sel il dna è sui denti come ha fatto ad arrivare sui denti,visto che melania non ha morso parolisi?anche quella è un azione di depistaggio?

non ci dimentichiamo che la vicina di casa accompagnò l'istruttore dei cani a foligano quindi è stata libera di prendere qualcosa di parolisi per poi strofinarlo sui denti,

tutti gli amici hanno avuto l'opportunità di prelevare indumenti o quant'altro di parolisi.
ricordatevi il paciolla che dalle 17 in poi ebbe la piena disponibilità della macchina di parolisi a cui consegnò le chiavi,parolisi non aveva nulla da nascondere in caso contrario non dava la macchina al paciolla

Annika ha detto...

Ho appena letto l'eccezionale articolo di Massimo su Yara. A volte la verita' fa fatica ad emergere ed occorre coraggio a raccontarla per cio' che e'. Yara e' stata sessualmente abusata, povera piccola, e questo gia' di per se' e' orribile.

Ora, non so se il caso di Melania sia anche vagamente simile nella dinamica a quello di Yara, ma una similitudine la noto, e come! Il non voler raccontare particolari ritenuti sconvenienti, o scomodi.

La Sg ancora presente in Melania e' il piu' forte indicatore di un avvenuto rapporto sessuale penetrativo riscontrabile in un cadavere (48 ore tra tampone e rapporto). E' gravissimo che praticamente tutti i giornalai, e CLV in particolare, abbiano accuratamente discriminato in materia, rubando tempo a casi reali di scomparsi magari in pericolo, scegliendo deliberatamente di sparlare e spettegolare di trans e di chat mai avvenute (e finalmente totalmente smentite), piuttosto che farsi due conti alla mano sul liquido seminale riscontrato nel canale vaginale di Melania Rea. Ma quanto ancora intendono aspettare prima di sbandierare ai quattro venti la notizia che Melania ha avuto un rapporto sessuale a ridosso della sua morte, e non con Parolisi?

Quanto ancora credono i giornalisti di poter tacere la verita' sulla presenza di Sg? E' un fatto, ladies and gentlemen, non un'illazione: vi era Sg sul tampone vaginale. Le analisi scientifiche non si piegano alle esigenze dettate dall'onore del sud Italia (e chiamarlo onore e' un paradosso); la Sg ha i suoi tempi di rilevamento, e questi decorrono dal tampone vaginale, non dal decesso.

PINO
nulla toglie che l'assassino, di cui non e' possibile escludere in alcun modo la conoscenza con Melania (come discernere senno' tra gli sms da lasciare sul telefonino?), avesse la possibilita' di accedere ad indumenti e/o oggetti personali di Salvatore. Ne' nulla toglie che il DNA fosse realmente salivare e dovuto al bacio scambiato anche ore prima: la saliva e' piu' persistente di quanto la Baldi abbia provato con un unico esperimentino su una coppietta di volontari. Non lo dico io; lo dice il JFS. Se poi la Baldi ha deciso di confutarlo, che partano i double blind tests, le pubblicazioni e compagnia bella...

LucaP ha detto...

Alla luce dei recenti avvenimenti e notizie, bisogna dare atto al collegio difensivo di Parolisi di aver sinora operato in modo egregio.

L'aver aspettato gli esiti della perizia di Reale per far scattare le querele è un esempio di come si dovrebbero sempre comportare dei legali nel corso di un procedimento penale anche a fronte di un'evidente campagna diffamatoria e mistificatrice come quella sinora vista. E bisogna oggi constatare come le varie Sciarelli, Encolpio e Pompetti siano state colte in evidente contropiede ed anziché avere l'onestà intellettuale di pubblicare la notizia hanno preferito per ora tacerla e questo faranno finché sarà possibile. Che siano tra i principali querelati? Che i direttori dei rispettivi quotidiani e trasmissioni stiano al momento chiedendo loro conto dell'operato?
Mi ricordo uno degli ultimi articoli del Corriere Adriatico che titolava in prima pagina: "DNA e Trans le carte nelle mani della Parte Civile". Per ora incominciamo a cancellare "Trans" dal titolo, per il DNA vedremo in seguito.

Ma la difesa di Parolisi sta operando molto bene anche nelle sedi più appropriate ed in particolar modo nell'ambito del Giudizio Abbreviato.

Molto credito si sta dando direttamente al GUP Tommolini e credo che in parte questi meriti siano giustificati. Ma lo stesso GUP difficilmente in questa fase iniziale del Giudizio Abbreviato può essere colui che ha sollevato i dubbi che sono emersi dalle poche notizie trapelate sulla stampa.
Credo invece che tutto quanto sta accadendo (quesiti ai periti in primis), incluso anche quanto sinora non reso noto, provenga dalle sollecitazioni della difesa avanzate con le perizie di parte.

E difatti stanno venendo fuori tanti di quegli aspetti dubbi dei quali stiamo parlando da tempo su questo blog (senza per questo voler prendere a nome di tutti meriti ingiustificati) come:
- questione della positività alla Semenogelina (quesito posto ai periti del tribunale)
- questione della localizzazione del cellulare (nessun organo di informazione ne ha parlato direttamente, ma se a QG si sono premurati di confermare le fantasiose teorie scientifiche della Procura, vuol dire che l'argomento è stato tirato fuori)
- questione della traccia fiutata dal cane della GdF sino a frazione Colle (perché darsi tanto da fare per rendere inattendibile il cane che è lo stesso che ha fiutato l'auto dei macedoni se non per smentire anche il presunto tragitto di Melania?)
E credo anche molto ancora.

Purtroppo si sono resi conto che la questione di Ranelli, se tirata fuori in questa sede, sarebbe stata controproducente e saggiamente, forse, hanno preferito soprassedere.

Anonimo ha detto...

il cadavere di Melania è stato a lungo in una cella frigorifera..questo potrebbe aver alterato i tempi di durata della sg?
quanto al fatto che parolisi non chattasse con i trans lo dicono i periti della DIFESA...fanno il loro gioco come lo fa l'accusa..bisognerà vedere chi ha ragione con una perizia super partes

giò

LucaP ha detto...

@ Giò

Tutti i cadaveri che vengono portati in obitorio vengono tenuti in una cella frigorifera proprio per non alterare i dati relativi ai fenomeni abiotici consecutivi oltre a preservare il corpo per successivi approfondimenti autoptici.

Melania è stata portata all'obitorio di Teramo nella notte tra il 20 ed il 21 aprile e sicuramente è stata messa in cella frigorifera. Ma la prima autopsia, quella all'inizio della quale è stato sicuramente fatto il tampone vaginale è iniziata nel primo pomeriggio del 21. Parliamo quindi di poche ore (diciamo 8/10?) di conservazione in cella. Allora datiamo per sicurezza il tampone vaginale alle ore 00.00 del 21/04 (anche se effettuato dalle 12.00/13.00 in avanti). Se torniamo indietro di 48h max (RSID-Semen) arriviamo alle 00.00 del 19/04 e quindi la Sg non può riferirsi a Parolisi.
Ma se vogliamo essere ancora più cautelativi e parliamo di 72h max (ELISA Kits?) arriviamo alle 00.00 del 18/04 e potrebbe anche essere di Parolisi la Sg. Ma sulle mutandine di Melania si sarebbe dovuto trovare Sg, PSA e DNA di Parolisi (anche nell'ipotesi che Melania si sia cambiata una volta tornata a casa dalle visite), cosa che a quest'ora, ripeto, saprebbero persino in Burkina Faso, e cosa non riscontrata dal RIS. Vuol dire che la Sg si riferisce ad altro soggetto maschile ignoto, che il rapporto sessuale completo e non protetto sia avvenuto con Melania consenziente o meno.

Se il collegio difensivo di Parolisi ha fatto scattare le querele solamente dopo i risultati della perizia di Reale, vuol dire che voleva essere certo che Parolisi non avesse chattato con le transessali (tanto meno il giorno 20!) e non avesse scambiato email con le stesse. E questo vuol dire che si fidano totalmente dell'affidabilità del perito e della perizia.

Spero di averti accontentato/a e di aver tolto i dubbi a tutti gli "scettici".

LucaP ha detto...

@ Giò

Mi sono dimenticato di inserire una considerazione.

Delle chat con le transessuali portate come prova del movente e della colpevolezza di Parolisi non ne parla la Procura di Teramo (che comunque, assieme a quella di Ascoli, ha richiesto le indagini relative al ROS dei CC), ma solamente l'avvocato della Parte Civile. E questo vuol dire tutto.

Wide ha detto...

Buongiorno a tutti.
Dopo un millennio circa stamattina in attesa di partire ho dato un occhio alle ultime Vs. considerazioni. Non ho più seguito il blog per assoluta mancanza di tempo e non so a quali conclusioni siate arrivati...
Ho comunque letto l'ultima esilarante, anzi super esilarante ricostruzione di Antonello ....In aeroporto i miei colleghi ridevano con me...
@ luca
Ciao. Come ho premesso non so assolutamente nulla di quello che avete postato nei mesi precedenti...ma la tua Hp sulle celle telefoniche ?Mi era sembrato a suo tempo un lavoro con i fiocchi...
Essendo un procedimento a porte chiuse purtroppo non sappiamo quello che è stato richiesto ed i soliti giornalai scrivono putt@@@ate.
Credo che stavolta neppure la parte civile, pena tsunami Tommolini, abbia potuto, come suo solito, lasciar trapelare qualcosa.
Per quello che riguarda il traffico internet la procura ha interrogato diversi trans ....da qualche parte questi nominativi li avrà pur presi.
E poi, mio parere, quello che parolisi ha fatto sul proprio p.c. in parole povere chissenefrega. Per me può essersi fotografato nudo fronte e retro ed inviato a tutti gli utenti di facebook ma anche di twitter . Non è indice nè di colpevolezza nè di innocenza.
La parte civile sta facendo un lavoro pessimo e si evince che mira quasi esclusivamente alla visibilità del patrocinante ...politicamente scarsino eh ?
Ciò premesso caro Luca non ho capito una beata sull'hp Sg.
Mi documenterò Ora devo andare. Scusatemi comunque se non potrò rispondere, almeno nei prossimi giorni...
Saluti a tutti

Wide

Anonimo ha detto...

Tabula
Riguardo ai jeans e collant arrotolati: se ipotizziamo la posizione acccucciata si, è giustissimo quello che dici, gli indumenti arrotolati fino alle caviglie verrebbero bagnati dal gettito ma non è detto che si sia accucciata ma magari ha preso una posizione semiseduta, col bacino parecchio sollevato dal suolo e spinto all'indietro, con le ginocchia semiflesse; in quel caso arrotolare gli indumenti fino , diciamo a metà coscia/ginocchia è utilissimo per non bagnarsi. Te lo dico perchè io vado spesso a correre e mi capita sempre di fermarmi da qualche parte e non mi accuccio mai perchè ho paura di animali, insetti oppure solo per sterpaglie.
Poi bisogna vedere se , quando parlano di indumenti arrolotati fino alle caviglie intendono proprio così oppure arrotolati fino ad un certo punto (es. ginocchio) e poi scivolati nel tentativo di fuga.
Rosy

LucaP ha detto...

@ Wide

E' un estremo piacere risentirti e devo dire che la tua assenza mi è mancata.

Per quanto riguarda le mie ipotesi sui cellulari avevo a suo tempo pubblicato un articolo sul blog (è quello con la fotografia dei tralicci ed il militare in trasparenza). Però per quanto riguarda le valenze processuali credo che la questione più importante sia quella relativa alla localizzazione del cellulare di Melania nel pomeriggio del 18/04 fatta dai CC e che indicherebbe che il cellulare stesso, e Melania forse insieme ad esso, si trovava non al chiosco bensì a 3 km circa in un luogo impervio dove probabilmente Melania è stata tenuta "prigioniera" per diverse ore. E' molto difficile però riassumerti mesi di discussioni ed approfondimenti e capisco la tua difficoltà a raccapezzarti nei commenti attuali.

La questione della positività alla Semenogelina l'avevamo discussa assieme a suo tempo ma è stata professionalmente ed ottimamente approfondita da Annika e ci ha portato a concludere che Melania ha avuto un rapporto completo non protetto (volente o nolente) non oltre la sera del 17/04 ma quasi sicuramente dal primo pomeriggio del 18/04 in avanti. E con buona probabilità non con il marito. Sicuramente la difesa ha avanzato tali dubbi, che sconfesserebbero l'approssimazione con la quale Tagliabracci ha tratto questo aspetto, tanto che il GUP ha posto un quesito ben specifico ai periti incaricati. Troverai tantissimi commenti di Annika su questo tema.

A presto

tabula ha detto...

@Rosy
ho capito cosa intendi: quella che citi sarebbe la classica posizione che io chiamo "non voglio neanche rischiare di sfiorare i bagni pubblici", anche se tu la adotti all'aperto.
E' comunque a livello muscolare molto più faticosa dell'accucciamento classico, e mi dà l'idea di una pipì fatta di fretta, che non preveda quindi la complicazione dell'arrotolare con cura i pantaloni.
E comunque, io personalmente non mi calerei i pantaloni fino alle caviglie nemmeno in questo caso, figurarsi in un bagno pubblico (li odio).

Mimosa ha detto...

Scusate se tante volte intervengo con precizazioni noiose mirate a rimettere i puntini sulle "i", lo faccio per evitare che perdiate tanto tempo a discutere di cose inesistenti:

la donna aveva pantaloni , collant, mutandine scesi almeno fin sotto il ginocchio; collant scesi con attenzione, senza causare strappi/lacerazioni

questo sta scritto nella relazione medico-legale e recepito nelle Ordinanze.

Parlare di pantaloni "arrotolati" è fuorviante.

Infatti mi sono riguardata il video mandato in onda da TelePonte e si vede chiaramente che
- i pantaloni sono davvero solo "scesi"
- appena appena sono scoperte le rotule,
- mentre l'orlo dei pantaloni appena appena copre l'attaccatura delle scarpe da ginnastica.

NON è posizione da pipì, il tutto è semplicemente "fatto scendere" come quando un uomo spoglia una donna (uff ... non volevo dirlo) volente o nolente, per davanti o per dietro.

Riensandoci, trovo molto più probabile questo, piuttosto che l'attacco "da sentinella" (su cui ho già volentieri disquisito a suo tempo).

Mimosa

LucaP ha detto...

Ieri avevo postato un commento sulla dinamica dell'omicidio che, stando alla relazione del RIS ed alla BPA condotta, è iniziato in corrispondenza dell'angolo Nord-Est del chiosco, quello che, per intenderci si trova dalla parte opposta rispetto alla stradina di accesso.

Cosa sappiamo del chiosco oltre al fatto che lì è stata uccisa Melania e lì è stata trovata il 20/04 pomeriggio?

Sicuramente che è un posto frequentato sia dai militari durante le esercitazioni al poligono sia dagli escursionisti e turisti domenicali nella stagione estiva.

Ma sul chiosco ed in particolare sul lato dello stesso che si trova dalla parte opposta rispetto alla stradina (e che quindi risulta nascosto dalla visuale) sappiamo anche che Parolisi ha molto probabilmente consumato un rapporto sessuale interrotto all'inizio del mese di aprile (o nella seconda metà di quello di marzo) e quasi sicuramente, come molti di noi (oltre anche a tanti che non ci leggono) abbiamo supposto, non con la moglie come da lui asserito.

Secondo la sua testimonianza videoripresa del 21/04 il rapporto è avvenuto in piedi prendendo la compagna da dietro, compagna che non sarebbe stata completamente svestita bensì solamente con i pantaloni e gli indumenti intimi calati.

Il cadavere di Melania è stato trovato con i pantaloni, i collant e le mutandine abbassati sin sotto le ginocchia così come si trovava al momento dell'inizio dell'aggressione la quale, ripeto, è iniziata proprio nel luogo (o perlomeno lungo il lato del chiosco) dove Parolisi ha dichiarato di avere avuto il precedente rapporto.

Ma, allo stesso tempo, nel canale vaginale di Melania è stata ritrovata delle semenogelina, prova che la stessa donna aveva avuto un rapporto non protetto completo (volente o nolente) nelle 48/72 h precedenti il prelievo del tampone.

Se escludiamo Parolisi tra i presunti colpevoli dell'omicidio e del rapporto cosa ne viene fuori come prima deduzione, forse sbagliata ma comunque scontata?
Che Melania è stata condotta al chiosco per avere, proprio nel luogo dove il marito aveva avuto un precedente rapporto sessuale con una donna imprecisata, un rapporto, probabilmente forzato, che risulta la copia quasi fedele del primo.

E' mai possibile che questa fosse una delle intenzioni originarie alla base del sequestro/scomparsa/allontanamento di Melania? La coincidenza appare troppo evidente per poter scartare questa ipotesi.

Ragionando perlomeno istintivamente mi permetterei di escludere che fosse volontà di Melania di replicare tale rapporto come forma magari di vendetta nei confronti del marito, perché, nell'ipotesi che l'arrivo di Melania al chiosco sia avvenuto dopo le 22.30, in quanto l'allontanamento dalla figlia sarebbe stato troppo lungo per una qualsiasi madre.

Ed allora cosa rimane? Che la probabile volontà di replica sia stata una forma di vendetta nei confronti di Parolisi da parte o della diretta interessata (e quindi si dovrebbe ipotizzare che il precedente rapporto fosse non consenziente) o di un eventuale fidanzato/parente di quest'ultima.

Continua ....

LucaP ha detto...

... Continua

O forse si può ipotizzare anche altro? Magari che il trattamento subito dalla donna sconosciuta proprio in tale luogo fosse una forma di rituale fisso al quale l'assassino (od il suo complice) ha voluto assoggettare anche Melania sempre nell'intento di una vendetta indiretta?

E' da qualche settimana che mi gira nella testa questa ipotesi che non è nient'altro che una variante di altre ricostruzioni avanzate in questo blog nei mesi precedenti.

Ma precedentemente si erano inseriti fattori troppo casuali come l'ipotesi che qualcuno, totalmente estraneo alla coppia, avesse visto di nascosto Parolisi e la moglie amoreggiare ed avesse voluto avere la stessa esperienza.

Ma adesso giocoforza dobbiamo inserire altri indizi come la certezza del rapporto avuto da Melania. Ma anche eventualmente gli altri sospetti che sinora non abbiamo mai inserito in tale quadro. Ed anche l'evidente ed incessante campagna mediatica contro Parolisi che non potrebbe essere giustificata se non con la volontà di proteggere persone sinora non indagate o magari già scagionate.

Continua ....

LucaP ha detto...

... Continua

Proseguendo nel ragionamento, dobbiamo domandarci con chi Parolisi potrebbe avere avuto il precedente rapporto sessuale al chiosco (rapporto magari non consenziente da parte della donna, o comunque forse ottenuto con modalità dubbie)?

La risposta scontata, ma forse anche qui sbagliata, è che l'abbia avuto con una recluta della Clementi.

Proviamo allora a mettere insieme gli indizi di cui disponiamo ed i sospetti sinora avanzati. Se ipotizziamo che l'omicidio sia maturato nell'ambiente del paese dobbiamo trovare un elemento di congiunzione tra le reclute della Clementi di quel blocco specifico (1° blocco 2011) con Folignano.

A me personalmente dispiace tirare in ballo persone sulle quali non sappiamo nulla e che sicuramente non hanno a che fare con il delitto, ma alcuni nomi (per chi ha buona memoria) si possono anche fare ed in particolare uno.

E' sicuramente un'ipotesi azzardata ed infondata (cioé fondata su nulla di certo e conosciuto), ma dopo tanto argomentare non può essere scartata a priori.

Sabry ha detto...

Stavo seguendo pomeriggio 5...hanno detto che le chat esistono ma lui non ha chattato il 20!mentre alla vita in diretta hanno detto che ha ricevuto dei contatti ma sono stati rifiutati....a chi dobbiamo credere?

LucaP ha detto...

@ Sabry

Possiamo dare credito a molte fonti ma sicuramente non a Pomeriggio 5 e nemmeno a La Vita in Diretta!

Se la Difesa di Parolisi ha deciso di querelare uno o più persone/redazioni vuol dire che è sicura della relazione di Reale, altrimenti non si sarebbero imbarcati in qualcosa che potrebbe avere risvolti economici disastrosi per il proprio assistito.

PINO ha detto...

LUCAp Cioao.

Dopo la tua lunga disamina, della quale non condivido tutto, anche se interessante, accenni, nella parte finale, a qualche nome che potrebbe essere tirato in ballo, ma che tu non lo faresti, per ovvie ragioni.
Così esprimendoti, hai suscitato la mia curiosità: Non potresti essere più esplicito?
Dopo tutto si tratterebbe solo di ipotesi.
PINO

Sabry ha detto...

Infatti,io mi fido della perizia ovviamente altrimenti non avrebbero querelato...ma allora perchè insistono a dire che la chat risalgono al 2010?

LucaP ha detto...

Caro Pino

Premetto che il nome che ho in mente è quasi sicuramente estraneo del tutto alla vicenda e la correttezza vorrebbe che non fosse neanche accennato in assenza di riscontri, ma il 19 aprile 2011 hanno prestato giuramento quattro reclute ascolane tra le quali proprio una di Folignano. A suo tempo il nome l'avevo scritto in un commento ma in ogni caso lo si può trovare su un articolo proprio di quei giorni del Corsera.it (ripreso da fonti ufficiali).

Per curiosità, quali sono le parti che non condividi della mia ipotesi?

Sottolineo che a stessa è nata solamente accostando le coincidenze che derivano da quanto riportato negli atti ufficiali noti con la testimonianza di Parolisi del 21/04. Il mio voleva essere unicamente un ragionamento logico-deduttivo che però so benissimo essere suscettibile di errori madornali.

Luca

PINO ha detto...

LUCAp

Le cose che non condivido non sono così importanti da svisare il quadro generale che hai voluto comporre; per cui tralasciamo.
Trovo un certo interesse, invece, per la figura da te citata, che non riesco proprio ad inquadrare.
Mi pare importante, da parte nostra, non trascurare nessun indizio, anche quando ci sembra insignificante, nella possibilità che proprio lì potrebbe nascondersi un tassello molto significativo del puzle.
Quindi, non tenermi sulle spine, e "sputa il rospo", come s'usa dire.
PINO

LucaP ha detto...

@ Pino

Leggi quest'articolo (ripreso da Piceno Oggi):

http://corsera.it/notizia.php?id=4100

Il nome che vuoi sapere è in bella mostra nel titolo.

Mimosa ha detto...

@ PINO e LUCA P
io li ho conservati i nomi delle reclute, tra le citate c'è anche una di Castel di Lama(dove sta la cella che agganciò il cellulare di Melania).
(Comunque ora leggerò l'articolo)

Tuttavia, LucaP, tra le reclute di quel contingente o di precedenti ci potrebbe essere stata anche una ragazza locale, espulsa o ritiratasi dal corso, che avesse motivo di rivalsa sul caporalmaggiore e/o su sua moglie.
Ciò sarebbe in linea con l'ipotesi che formulai, quando si discuteva di softair e di assalto alla sentinella.

Tu Luca P, ultimamente ribadisci sempre più chiaramente che M. è stata uccisa nel luogo dove è stata ritrovata, non escludendo che vi fosse stata condotta di sera, poco dopo che Colasanti è smontato, ma là dopo il tramonto è buio pesto, non c’è un lampione, e forse è luogo per coppiette … non sarebbe stato rischioso un rendez-vous di gruppo?
Dici che l’azione sessuale prima è iniziato da un lato del Chiosco e poi l’aggressione è proseguita fino ad arrivare dall’altro lato dove è stata trovata. Ma col buio pesto nessuno si è inciampato?
Eppoi, col buio come fai a pugnalare una persona che scappa?

Ci sono diverse cose che non mi convincono, ma sarebbe troppo lungo discuterne.
Ora dobbiamo concentrare i nostri sforzi nel trovare l'assassino e l'intagliatore, non ridiscutere le modalità della morte di Melania, pertanto la tua ipotesi di ricostruzione è da tenere in conto in parallelo a quelle già delineate.

Ciao
Mimosa

PINO ha detto...

@LUCAp
Ho letto, ma, senza farne il nome. come vedresti un collegamento della persona con il caso in questione?
Per il fatto che era di Folignano?
e che all'epoca era in quella caserma?
e che la soldatessa vista in stato di nervosismo a S. Giacomo con 3 commilitoni potrebbe essere lei?
Confermami se sono fuori strada. Se così non fosse, sarei pronto a condividere con te ogni tua ipotesi.
PINO

PINO ha detto...

MIMOSA
Che il chiosco sia il luogo dove M è stata uccisa l'ho sempre sostenuto, e vedo che anche Luca, negli ultimi post, comincia a sostenere la stessa ipotesi. Solo che l'azione omicidiaria non penso sia avvenuta a notte molto tardi, per spiegare la permanenza del dna di P ancora presente nel cavo orale di M.
Non darei molto peso alla presenza del militare di guardia, stanco per la lunga permanenza in loco, con i suoi pensieri e le sue naturali pause di distrazioni.
Ora mi pare molto importante stabilire la posizione della soldatessa, che non è quella da te accennata, rispetto ad un possibile collegamento col caso Rea.
Ciao PINO

LucaP ha detto...

@ Mimosa

L'ipotesi della recluta espulsa, magari appartenente ad un precedente blocco potrebbe tranquillamente starci, ma questo significherebbe avere meditato la vendetta troppo a lungo e la cosa mi convince poco.

Hai ragione ad evidenziare il fatto che di notte un bosco come quello delle casermette è buio. Ma il 18 aprile 2011 era proprio giorno di luna piena (plenilunio; e forse questo potrebbe avere anche un significato) e quindi non escludo ci fosse una sufficiente visibilità.

Quando ho fatto presente la distanza tra il punto dove per il RIS è incominciata l'aggressione ed il punto dove è stato rinvenuto il cadavere non ho detto che siano due punti opposti rispetto al chiosco bensì distanti pochi metri che diventano di più se devi girare intorno all'albero. Se guardi le fotografie del posto ti renderai conto di quello che dico (lo spigolo Nord-Est è quello dove i CC hanno portato via le prime assi del marciapiede; Melania è stata trovata a circa 2 m dalla parete Est del chiosco ma comunque sempre vicino allo spigolo NE).

Nella mia ultima ipotesi, nata prevalentemente per dare risposte alle domande sul rapporto sessuale e sugli indumenti abbassati, non contraddico quanto ho sinora supposto. E cioè che Melania sia stata a tutti gli effetti sequestrata e portata a Ripe in tarda serata sotto l'effetto di qualche sostanza che ne inibisse la capacità reattiva. Ho solamente cercato di dare una spiegazione tra le tante (o poche) possibili sul perché proprio al Chiosco della Pineta, perché proprio in quel punto specifico dell'area intorno al chiosco e per quale motivo Melania sia stata forse violentata.

Il fatto che Melania sia stata proprio uccisa al chiosco per me è un fatto certo in quanto stabilito in modo scientifico da un reparto altamente specializzato dei Carabinieri. Ho i miei dubbi sul fatto che in questa vicenda tutte le forze dell'ordine e tutta la magistratura inquirente coinvolta si sia comportata in modo cristallino, ma del RIS non voglio dubitare altrimenti non rimane più alcun punto fermo.

Anonimo ha detto...

p.s. scusa per la ripetizione permanenza e presenza.P

LucaP ha detto...

@ Pino

Ti ho inviato una email.

Ciao

LucaP ha detto...

@ Pino et al.

In merito al DNA di Parolisi rilevato nei tamponi labiali e dell'arcata dentaria, non lasciamoci portare a spasso da quanto sostiene la Procura (tramite Tagliabracci) e la Parte Civile.

E' utile rileggersi la relazione sintetica di Giardina facente parte della memoria difensiva per il Riesame come anche i tanti commenti di Annika.

Allo stato attuale non possiamo assolutamente sapere come e quando il DNA di Parolisi si è depositato sulle labbra e sulle mucose gengivali (non ho ancora capito se su entrambi o solamente sull'arcata dentaria) di Melania, come non è stato possibile stabilire di che tipo di traccia biologica si trattasse (salivare o epiteliale, da primary o secondary contact).

E' sicuramente un dato importante ma non ha la valenza scientifica di prova come sostiene Jonny.

Ciao

tabula ha detto...

so di essere in controtendenza anche con me stessa, ma non mi tornano alcune cose.
Parolisi, lì al chiosco, disse esattamente di avere avuto proprio in quel luogo e qualche giorno prima un rapporto sessuale con la moglie.
Difatti era preoccupato e così giustificava la possibile eventuale rpesenza di sue tracce biologiche.
Ebbene, continuate a dire che probabilmente non è con la moglie che Parolisi fece l'amore a Ripe: ma non vedo perchè.
Se disse di esser stato lì con la moglie, fu lì con la moglie.
Il problema è QUANDO.

Lui, lo disse chiaro: qui giorni fa ebbi un rapporto con mia moglie e quindi è probabile ci siano tracce mie.. eccetera.

E dopo un anno dal racconto, salta fuori che Melania lì dove fu ritrovata cadavere ebbe proprio un rapporto sessuale poco prima di morire: ben strana coincidenza.

Lì per lì, mi verrebbe da dire che lui SAPESSE GIA' DA UN ANNO che M. avesse avuto un rapporto sessuale poco prima di morire.

E se lo sapeva, non fucilatemi, è perchè con altissima probabilità quel rapporto a Ripe lo ebbe proprio con lui proprio il 18 pomeriggio.

Poi, bisognerebbe capire cosa accadde.
"io non ho toccato null.. non ho fatto nulla" disse in una famosa telefonata intercettata.

E' stato scoperto da un'amante misteriosa che ha provveduto a colpire ripetutamente la rivale all'arma bianca?

Quelle impronte di scarpe femminili direbbero proprio questo.

o forse era un piccolo commandos di ragazze.

e lui sarebbe scappato, fuggito. A Colle san Marco.

spaventato da quel macello e da tutto quel sangue. Ma senza una sola goccia di sangue addosso.

o qualcosa del genere.

Sabry ha detto...

Quindi adesso stai dicendo che ha avuto il rapporto con lui lì e poi l'ha uccisa?

Anonimo ha detto...

@Tabula
Perche' parolisi non parla e non racconta allora come sono andati veramente i fatti ???? E non rispondete che metterebbe in pericolo la sua vita, quella della figlia e bla bla bla. Se fosse come dice Tab non risulterebbe niente a suo carico : la paura e la codardia non sono reati. La paura anche di vedere coinvolta la figlia per intenderci.
Ma parolisi non parla . Anzi ha perso l'occasione per tacere prima dell'arresto dicendo un mare di cavolate.
Chiarita la bufala tran si/ trans no : parolisi chattava con i trans durante la sua vita privata, ma NON il giorno 20, mentre cercavano la moglie, dove invece controllo' il conto corrente, un numero di telefono, poi risultato dell'auto scuola di somma e controllato la posta.
La querela riguarda la fuga di notizie legate al segreto istruttorio ed il fatto che certa stampa abbia scritto che " il giorno 20 mentre tutti cercavano la moglie parolisi chattava con i trans".
RR

Mimosa ha detto...

LucaP ore 19:46
scusa, non mi ero “orientata” con la bussola, avevo capito che intendessi dire che a M. sarebbe stato fatto ripetere il copione del precedente rapporto di S. sul posto, quindi ho visualizzato la “parte opposta”, quella stessa che egli ha indicata nel sopralluogo del 22 aprile.

Notte di luna piena, è vero, ora ricordo, anche Tabula la associò all’esecuzione “rituale”. La Pineta doveva aver assunto un’atmosfera davvero spettrale …

DNA in bocca a M.: è stato trovato in 2 punti, campioni 4493 e 4494, uno all’interno del labbro e l’altro sull'arcata dentaria, mi pare lato dx. Ed erano minuscoli elementi cellulari.
In ogni caso, se il Tagliabracci non riuscirà a determinare trattasi di saliva o di epitelio, l’elemento verrà cancellato dalle prove. Questa è la sua gatta da pelare.
Il Giudice ha bisogno di prove certe, non può accettare di sentirsi dire “se non è uno, è l’altra”.
Ci ha provato il PM di Taranto a fare questo giochino con Sabrina e sua madre, quando le ha arrestate entrambe, ma non funziona così ai fini dell'assegnazione della pena.

Riguardo al tuo “perché proprio al Chiosco della Pineta”, mi ritornano in mente le parole dello scrittore Donato Carrisi ospite a QG del 7 aprile, disse: «Il legame con quel luogo non ce l'ha solo Parolisi, ma ce l’ha anche Melania», come a dire "cercate cosa significava per M. quel luogo si scopriranno molte cose".
Se sapessimo di più su M., potremmo capire finalmente questo “perché a Ripe”.
E intanto i nostri cervelli lavorano ...

Pino ha detto...

LUCAp
Ti ho risposto. PINO

PINO ha detto...

@ MIMOSA
Quì stiamo discutendo con trolls
Ci sono novità importati. Perchè non contatti Luca?
Se non puoi contatta me.
Ciao. PINO

PINO ha detto...

BUONA NOTTE,

Antonello ha detto...

@R.R.
Io direi che abbiamo ampiamente sottolineato in questo forum il lato etico della reticenza e delle bugie dette, a quanto consta, da P., ognuno ha criticato ed analizzato questo aspetto oscuro.
Detto quanto sopra se un informato sui fatti mente agli inquirenti mi insegna che, solo per questo, viola una regola procedurale e, con consolazione di prova, anche sostanziale cioe' se i fatti negati o travisati avrebbero portato all'identificazione delle responsabilita' in omicidio.
Quello che molti di noi non comprendono e' il perche' il fatto di aver mentito sarebbe riconducibile probatoriamente all'omicidio di cui si tratta.
Sono due cose e comportamenti ben diversi mentire ed uccidere e gia' si era sottolineato che non sarebbe altrettanto eticamente corretto aprire la mente del P. al fine di vedere beatamente il perche' che in molti ci chiediamo.
Le ipotesi e solo quelle in questo caso ci sono concesse, francamente non capisco come si fa a presumere un perche' a tutti i costi riconsegnandovi di gia' un valore giudiziario, lei onestamente crede che un padre o marito, prima che disammorato sembra, possa non avere un motivo piu' che valido per non dire cio' che si presume sappia in un caso del genere???
Se in coscienza pensa di no allora devo dedurre che parte dal presuposto di colpevolezza del P. ma in questo caso vi sono, come chiede la difesa nel pieno diritto di farlo, non trascurabili enigmi a cui dover rispondere.
Non meno importante del suo quesito e' infatti quando, in che giorno ed a che ora M. ha potuto trovare il triste epilogo??? Se nell'ora e giorno indicati dagli atti come avrebbe potuto P. mettere in atto, senza complici e da nessuno potuto scorgere, tutto quanto il rinvenuto.
Perche' il come non viene dopo ed a seconda del chi ma avrebbe priorita' sul destinatario per un motivo semplicemente esistono gli alibi che escludono la possibilita' ad una responsabilita' ma per poter escludere responsabilita' di eventuali innocenti (quindi solo mentitori in questo caso) bisognerebbe avere almeno un range razionale e ragionevole del quando.
La sua interessantissima domanda salta pero' a pie' pari tutto, salta il cosa, il quando ed in quanto tempo, salta completamente la parte degli alibi (seppure confermati dagli atti stessi), salta la normalita' di alternative a 360 gradi che in questo modo sfuggono all'approfondimento e, vogliamo dirla tutta salta una umana concezione del tempo e di regole squisitamente fisiche terrestri.
Capira' quindi che il tourbillon dei perche', dei moventi non aiuta sinceramente l'aspetto analitico degli elementi molto piu' importanti che invece potrebbero giudiziariamente provare una eventuale responsabilita'.
In conclusione la domanda e l'impossibile risposta non conferma per niente alcuna responsabilita', non sostiene indi nessun accusa, non aiuta a guadagnar tempo sulle responsabilita', non riporta ahime' in vita la vittima, forse non attiene nemmeno ai fatti.
Ecco io ora vorrei capire perche' ci si ostina a translare dei perche' a dei fatti che innanzi tutto non si sanno, che si ritengono aldisopra di leggi fisiche ineludibili, che si presumono senza datare, beh scusate ma allora allo stesso modo potremmo chiedere se gentilmente ci si puo' spiegare perche' ad esempio sui trans si e' mentito, perche' sul contenuto gastrico si e' scritto di tutto e di piu', perche' si continuano a modificare i tempi a convenienza, perche' anche Ranelli sarebbe uno smemorato, perche' Piergiorgio sarebbe un raffreddato che insegue gatti, perche' un intero reparto in assetto di esercitazione non ha potuto vedere l'auto del mentitore con moglie e figlia ne all'andata e ne al ritorno, voglio dire se si ritiene uxoricida P. perche' mentitore si dovra' pur spiegare come diavolo avrebbe potuto diventarlo, o sbaglio???

Mimosa ha detto...

@ PONO
dove vai?
ti ho scritto!

Tiziana ha detto...

RR
non so quali siano le tue fonti, io ho trovato scritto questo:

"Nessuna traccia, dall'analisi delle memorie, delle cronologie e dei file, ricondurrebbero a contatti in chat".
Quindi non solo relativamente al 20/4, come tu scrivi, ma in generale: NESSUNA TRACCIA.

Ora, per me personalmente la cosa non sposta il problema, che Parolsi abbia o meno chattato con i trans ciò non ha nulla a che fare con un eventuale assassinio, che ritengo Parolisi non abbia commesso semplicemente perché non può averne avuto il tempo, e non perché sia una persona o meno immacolata.

Detto ciò, finalmente la difesa si è decisa a presentare un esposto e chi ha diffuso notizie coperte dal segreto d'ufficio ora rischia il carcere, e spero proprio che l'ottenga.
Spero che qualche sanzione l'ottengano pure coloro che tali notizie le hanno comprate, per poi diffonderle ricamandoci sopra.
Chissà che i vari giornali on line, nonché alcune trasmissioni televisive con relative conduttrici/conduttori non debbano finalmente rispondere del loro operato!

Annika ha detto...

Tiziana
lo scopo e' quello: basta diffamare o in galera! Furbetti lo sono, ma credi che siano acuti abbastanza da averlo capito?

Anonimo ha detto...

è ovvio che l'aver chattato con i trans non è indizio di colpevolezza, ma è altrettanto ovvio che la DIFESA fa il suo lavoro..ma allora mi chiedo : in che modo sono stati rintracciati i trans interrogati poi dalla procura'? come li avranno individuati? con il pendolino?

Gio

Annika ha detto...

Chiariamo questa cosa una volta per tutte:
"PAROLISI NON HA MAI CONTATTATO NE' INTRATTENUTO CONVERSAZIONI IN CHAT CON I TRANS"

Questa non e' una notizia data da un giornaletto qualsiasi, ma un'ANSA:

http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/marche/2012/04/11/visualizza_new.html_183626506.html

Questa invece e' un'AGI:

http://www.agi.it/iphone-cronaca/notizie/201204112053-cro-rom0126-melania_perizia_su_pc_parolisi_non_chattava_con_i_trans

Dato che si e' trattato di un'illazione vera e propria, una diffamazione in piena regola e un'invenzione di bassissima lega volta a screditare un uomo a tutti gli effetti innocente fino a prova contraria solo per creare dubbi sulla sua capacita' di mantenere la patria potesta', direi che non serva piu' parlarne usando il condizionale o usando frasi paternalistiche di finta indifferenza del tipo "che importa ai fini del delitto se lo ha fatto o meno".
NON LO HA MAI FATTO, NON HA MAI E POI MAI CHATTATO CON I TRANS, NE' IL 20/4, NE' NESSUN ALTRO GIORNO DELLA SUA VITA, E QUINDI QUESTO PESSIMO ARGOMENTO DI DISCREDITO INVENTATO DI SANA PIANTA DA CHISSA' QUALE MENTE MALATA E' DEFINITIVAMENTE CHIUSO.

LucaP ha detto...

Per quanto riguarda le querele sporte dal collegio difensivo di Parolisi non credo si configurino reati penali gravi (come la diffusione di documenti coperti da segreto d'ufficio) in quanto Jonny, che sicuramente conosceva gli atti di indagine già da molto tempo, si è premurato di passarli alle sue amiche solamente dopo la concessione del giudizio immediato e quindi a processo iniziato. Cioè dal momento esatto in cui sia alla difesa sia alla parte lesa è stata data possibilità di accedere a tutti gli atti di indagine che allora sono diventati pubblici (ad eccezione di quelli espressamente secretati dai PM).
Credo che le querele sporte si riferiscano a reati di diffamazione a mezzo stampa o mezzo radio-televisivo e le persone interessate siano i giornalisti (o pseudo tali) e le redazioni che hanno diffuso tali informazioni a solo scopo diffamatorio.
Non credo che Jonny sia stato così tanto sprovveduto da incappare in un reato penale direttamente a lui imputabile.

LucaP ha detto...

Comunque stamattina (ma il Corriere Adriatico lo aveva già fatto ieri) i soliti giornalai stanno cercando di mettere in dubbio la perizia di Reale sul fatto che Parolisi non abbia mai chattato né avuto scambio di email con transessuali o altri ammiratori delle stesse citando le testimonianze di un uomo di Termoli e di una trans di Palermo nonché portando a prova una email dell'estate 2010.

Il Centro ha perlomeno avuto l'onestà di affermare "che qualche tempo fa è stato lo stesso procuratore capo Gabriele Ferretti ad affermare che «la vicenda di Parolisi con i transessuali per la procura non ha alcuna rilevanza processuale», mandando così in archivio l'appendice dell'inchiesta sul delitto che ha riguardato i contatti via internet tra Parolisi e alcuni transessuali."

Anonimo ha detto...

Questo è quello che dice la difesa di parolisi : Salvatore , che non incontra dal giorno del suo arresto, il 19 luglio scorso, nonostante conservi ancora la patria potestà. La consulenza del nostro esperto, in particolare per il del 20 aprile, giorno del ritrovamento del corpo, dimostrerebbe che il computer di Parolisi, disponibile anche in caserma, ha navigato in internet per la ricerca di un numero telefonico, su un sito di una banca e per consultare la posta elettronica». Va sottolineato che qualche tempo fa è stato lo stesso procuratore capo Gabriele Ferretti ad affermare che «la vicenda di Parolisi con i transessuali per la procura non ha alcuna rilevanza processuale», mandando così in archivio l'appendice dell'inchiesta sul delitto che ha riguardato i contatti via internet tra Parolisi e alcuni transessuali. Secondo la procura con questi il caporal maggiore avrebbe chattato più volte nei mesi precedenti l'omicidio. Il 30 maggio, intanto, nuova udienza del processo

LucaP ha detto...

@ Tabula

Parolisi ed il suo collegio difensivo sanno del rapporto sessuale avuto da Melania già da luglio 2011, ma solamente davanti al GUP Tommolini hanno voluto sollevare i dubbi su questo riscontro. Al pari dell'imputato e dei suoi legali lo sapevano benissimo i PM di Ascoli e Teramo come anche la parte lesa (ora costituitasi parte civile ma già allora a conoscenza della relazione di Tagliabracci) che invece hanno taciuto sempre e continuano tuttora a farlo.

Ipotizzare che sia stato Parolisi ad avere avuto quel rapporto ed averlo avuto proprio il 18 pomeriggio al Chiosco della Pineta significa ammettere che la Procura ha ragione quando dice che Parolisi con la moglie e la figlia si è subito diretto al chiosco. E questo in contraddizione con tutti gli altri riscontri (che la difesa ha chiesto al GUP di convalidare) che ci parlano della famiglia a CSM negli orari significativi per l'inchiesta, nonché con il fatto che nessuno li ha visti arrivare al chiosco pur essendoci almeno una persona che per incarico diretto aveva l'obbligo di controllare il traffico transitante su quella strada. Non vi è motivo di credere che Parolisi sia arrivato al chiosco per fare l'amore con la moglie facendo attenzione che nessuno lo vedesse.

Per questi motivi mi sento personalmente di escludere categoricamente che Parolisi abbia avuto un rapporto sessuale con la moglie al Chiosco della Pineta il 18 aprile pomeriggio.

E poi, gli eventuali assassini intervenuti dopo l'amplesso, come avrebbero fatto ad arrivare sul luogo non visti? Come avrebbero potuto sapere che Parolisi stava andando proprio là? Seguendolo nella speranza di coglierlo di sorpresa? Ma magari Parolisi poteva anche aver voluto portare la moglie a vedere il poligono, ed allora tutto il pedinamento sarebbe andato in fumo.

Per me questa è un'ipotesi decisamente non credibile o perlomeno troppo fantasiosa.

Continua ....

LucaP ha detto...

... Continua

Potrebbe Parolisi aver detto la verità in merito al rapporto avuto con la moglie nelle settimane precedenti il delitto? Forse si o forse no. Non possiamo dare per certa nessuna delle due ipotesi. Resta però il fatto che lo stesso abbia temuto di venir coinvolto nel delitto grazie ad eventuali sue tracce spermatiche lasciate nell'occasione precedente. Questo sarebbe già stato sufficiente per mentire agli inquirenti sostituendo l'altra donna con Melania.

Ma sono i parallelismi tra le due vicende a spingermi a pensare che tra i due eventi vi sia un collegamento diretto. Stessa parete del chiosco (perché è proprio la stessa parete, cioé quella opposta alla porta di ingresso, bisogna rivedere il video del soprallugo per rendersene conto) e amplesso avvenuto stando in piedi (e con gli indumenti abbassati sotto le ginocchia, scusatemi il tecnicismo, è molto più facile avere un rapporto stando dietro la donna come raccontato da Parolisi).
Solo che la volta precedente Parolisi ha raccontato di aver eiaculato fuori (sapeva sicuramente dell'assunzione della pillola ed allora il fatto sembra dubbio sebbene possano essere trovate altre spiegazioni), mentre sappiamo che l'ultimo rapporto sessuale non protetto avuto da Melania è stato completo con eiaculazione all'interno.

Restando sempre nell'ambito della mia ultima ipotesi ricostruttiva ed ammesso che possa essere vicina alla realtà dei fatti, bisogna allora domandarsi come poteva essere raggiunto lo scopo vendicativo voluto?

La prima risposta logica che ci si può dare è quella di far trovare la moglie cadavere proprio in quel preciso luogo e con gli indumenti abbassati in modo tale da far apparire subito chiaro quello che si era fatto. Ma questa ipotesi comporta il fatto che l'omicidio fosse premeditato e dovesse essere compiuto dopo la violenza. E questo rende la vendetta spropositata rispetto alla causa.

Se invece l'omicidio non fosse stato premeditato (e questo risponderebbe al principio "occhio per occhio, dente per dente") ma solamente frutto della degenerazione della situazione?
Come far sapere al marito che la moglie era stata sottoposta allo stesso trattamento? Forse una fotografia scattata durante il rapporto non sarebbe stata un ottimo messaggio? Magari una foto da far avere tramite MMS o email sul cellulare o PC di Parolisi o su quello di un suo amico?

Manlio Tummolo ha detto...

Quello che a me stupisce anzi inorridisce, in questo caso, è il fatto che un giudizio "abbreviat0" abbia udienze a distanza di mesi, e un giudizio "allungato" (cfr. Taranto)abbia udienze a distanza settimanale o bisettimanale. Il che dimostra che i tempi di un processo non sono dati, come crede la pubblica opinione, dalle modalità generali del processo, bensì dall'arbitrio di un giudice che stabilisce di sua testa i tempi, malgrado anche qui la legge fissi a non oltre un mese la distanza tra un'udienza e l'altra. Credo anche che tutto il ciarpame creato con il Codice di Procedura Penale del 1988 e le sue infinite variazioni, abbia in realtà allungato i tempi processuali, piuttosto che accorciati. I riti alternativi sono assurdi e fatti in evidente violazione degli articoli 3 e 101 - 111 della Costituzione. Cosa ancor più mostruosa poi è che una persona soltanto possa decidere del futuro di altre persone, quando, per fare un esame di quinta elementare, ne servono tre (in realtà un intero consiglio di interclasse con direttore per la Scuola primaria ex-elementare; un ancor più numeroso Consiglio di classe con preside, a livello di Scuola Secondaria di I e di II grado).

ENRICO ha detto...

LucaP

concordo in pieno con le tue ultime considerazioni.

LucaP ha detto...

@ Manlio

Esistono difatti vivissime polemiche su come il Giudizio Abbreviato sia diventato un vero processo alternativo a quello ordinario e con tempi analoghi contraddicendo in pratica la dicitura stessa che dovrebbe renderlo uno strumento rapido e snello per risolvere vertenze penali che altrimenti potrebbero essere troppo lunghe ed onerose.

E' tuttavia uno strumento fornito alla difesa dell'imputato che, a fronte di un maggior rischio di condanna, ne permette una riduzione a priori della durata.

Nel caso però in questione la difesa di Parolisi ha sfruttato l'altro aspetto del giudizio abbreviato, forse non voluto espressamente dal legislatore, ma comunque negli effetti pratici una maggiore garanzia costituzionale dell'imputato, che permette di ricondurre il processo nell'ambito dell'udienza preliminare che troppo sovente viene saltata a piè pari grazie alle nuove norme (a mio parere incostituzionali o comunque ingiuste) relative al giudizio immediato.

Ed allora ben vengano anche tempi lunghi ed integrazioni probatorie ulteriori volute dal GUP.

Anonimo ha detto...

@ LUCA
Non leggi mai la posta in arrivo?
Ciao PINO

tabula ha detto...

tutto quello che ho scritto è esattamente quello che dirà l'ACCUSA: credete che, una volta dimostrato che Melania ebbe un rapporto sessuale proprio il pomeriggio del 18, accetteranno così facilmente l'ipotesi che M. sia stata con un altro uomo?

No: venderanno cara la pelle e cercheranno di dimostrare che, così come un killer non identificato potrebbe avere emesso sperma dal dna non rilevabile,
lo stesso potrebbe avere fatto Parolisi.

A questo proposito è dirimente il fatto che Annika specifichi che un coitus interruptus non lasci semenogelina in quantità sufficiente ad essere rilevabile a 48 ore dall'avvenuto rapporto.
E, allo stesso tempo, è dirimente il fatto che Mimosa ricordi che il dna nella bocca di Melania era in due specifici punti.
Non era "molto" come dicono in trasmissione Gionni & C.

In quanto alla mancanza di tracce di dna da sfregamento nelle parti intime,
così come avrebbe potuto provvedere a ripulire la donna con delle salviettine igienizzanti con S.I. qualunque, allo stesso modo potrebbe aver fatto Parolisi.

E un'ultima considerazione: cosa ne sappiamo noi se Parolisi è aspermatico e magari anche sterile?

Il fatto che abbia una figlia non esclude che lo sia diventato nel frattempo, del resto le malattie veneree sono uno dei rischi della promiscuità e alcune potrebbero condurre alla sterilità.

Antonello ha detto...

Io vorrei pero' mettere l'accento sul fatto che mancherebbero tracce di dna da contatto nell'eventualita' di un rapporto che invece la Sg ci dice vi possa essere stato.
Perche' non so se riesco a spiegare ma non e' che un amplesso penetrante puo' avvenire veramente via bluetooth, c'e' stata una penetrazione, benissimo quindi c'e' stato strofinio non estemporaneo e casuale ma, se e' cosi', prolungato, ma se e' cosi' come suggerirebbe la Sg perche' di dna intorno al pube e nelle parti intime non ne e' segnalato???
Anche questo era illo tempore diventato un elemento che fece pensare ad un lavaggio completo delle parti intime prima della ricomposizione.
Ma c'e' altro su cui ragionare, un'entita' prospettica fra l'uomo invisibile ed un idiota depista disordinatamente, senza senso, dopo il miracolo intendo di essere riuscito a penetrare nel fortino crea questo naif lontano per nascondere ma tomo tomo, compirebbe l'errore piu' grossolano, si dimentica insomma di aver toccato e penetrato il corpo riconsegnando agli inquirenti la possibilita' di rinvenire il suo triste codice fiscale.
Questo e' strano per un batman e troppo intelligente per un eventuale idiota, non puo' averlo lasciato apposta per farsi trovare, sarebbe stato il colpo del drago.
Troppo funzionale al messaggio anche il tappo, quindi perche' non ipotizzare che il secondo tampone di siringa puo' essere stato utilizzato alla bisogna per inoculare sostanza primitiva precedentemente prelevata da qualcuno o da qualche posto???
Perche' nemmeno con il mantello di Jonny Stecchino si puo' pensare di stare veramente attenti a tutto nella scena del delitto (tranne le impronte) ma non a non, e scusate il francesismo da osteria, trombare la vittima, un errore un po' troppo grosso anche per un aspermatico percue' chissa' mai che toccare le vesti possa far venire un'inaspettata guarigione proprio quando non serve per salvare il fondoschiena, che ne sapeva il/la prode vittorioso/a se "arrivando" nelle cavita' orifizie non avrebbe potuto lasciare suo dna???
E come mai poi questo supposto dna da strofinio e da eiaculazione veramente non e' stato trovato come l'autore che supponessimo avrebbe dovuto invece lasciarlo???
Vi e' una lontana possibilita' insomma che non si possa escludere a logica l'inoculazione piuttosto che la penetrazione.
Perche' anche violenza, dice Tagliabracci, non vi e' stata se vi e' stato rapporto.
Ma a cosa puo' servire inoculare essenza intima nel corpo di una vittima tappandone poi il tutto come si trattasse di una provetta??? 'eventualita' si avvicinerebbe all'ipotesi "femme fatale" ed anche a quella avanzata or ora da LucaP, ma perche' escludere un amante abbandonato od una amante abbandonata??? Tutto aperto.

LucaP ha detto...

@ Tabula

Se verrà accertato o comunque ipotizzato che Melania abbia avuto un rapporto sessuale nel pomeriggio del 18 aprile, sicuramente la Procura farà di tutto per dimostrare che il rapporto l'ha avuto con il marito.

Ma per far questo sarà costretto ad allungare a dismisura i tempi di permanenza di Parolisi al Chiosco della Pineta (necessari prima per l'amplesso, poi per l'omicidio, il cambio di vestiti, la pulizia di se stesso nonché quella accurata del corpo di Melania ancora in vita sebbene agonizzante - quante tracce biologiche lascia un rapporto sessuale? - e per infine occultare arma del delitto e vestiti sporchi di sangue) tanto da uscire necessariamente dalle tempistiche accertate a disposizione.

Ma, a proposito di pulizia avvenuta presso la fontanella che si trova a lato del chiosco, avete mai visto una fotografia accurata della fontanella medesima?

Prima di tutto non è a flusso continuo ma deve essere attivata schiacciando un pulsante (e l'hanno già osservato altri prima di me). E' sicuramente troppo bassa per potersi lavare la parte alta del corpo senza chinarsi e senza quindi schizzare dappertutto. Il bacino di raccolta dell'acqua è decisamente troppo piccolo per raccogliere tutti gli schizzi d'acqua. Ma soprattutto la lastra di pietra presenta un'evidente muffa capace di raccogliere tracce biologiche di qualunque tipo.

Hanno i CC del RIS condotto analisi accurate su questa fontanella? Hanno raccolto campioni del terreno circostante? Campioni della muffa verde? Perché non hanno smontato tutta la fontana (parte in pietra e rubinetto) per fare analisi di laboratorio accurate? L'hanno attentamente esaminata (zona circostante inclusa) con il Luminol?

Ad eccezione dello smontaggio (che voleva essere provocatorio) credo proprio che abbiano condotto tali analisi e ricerche. Come mai non si è mai parlato degli esiti di tali indagini scientifiche? Forse che non sono state assolutamente rinvenute tracce ematiche e biologiche in genere riconducibili a Salvatore e Melania?

Perché una cosa è certa. Se Parolisi, dopo aver compiuto il delitto, si è lavato (come necessariamente avrebbe dovuto fare), lo deve aver fatto presso quella fontanella, perché sull'auto, analizzata presso il laboratorio del RIS fino all'ultimo bulloncino, non è stato trovato assolutamente nulla di riconducibile all'omicidio. Ed allora delle tracce di tale operazione ci sarebbero dovute essere per forza ed a quest'ora lo sapremmo tutti. Altro che chat con le trans e bacio della morte!

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