sabato 15 settembre 2012

Melania Rea si poteva salvare? Fra qualche giorno lo sapremo...

Le telefonate e gli sms, clicca per ingrandire
Per prima cosa chiedo scusa a tutti per aver finito l'ultimo mio articolo sull'omicidio di Melania Rea con una piccola bugia. Era a fin di bene e mi ha permesso di capire qualcosa in più, grazie alle tante mail arrivatemi, sulle persone che mi scrivono dicendo di essere del luogo e di sapere... anche quanto ad Ascoli si sia lavorato bene. Acqua passata. Ma per ristabilire la verità devo dire che in effetti il 18 aprile Sonia Viviani ha chiamato il cellulare di Melania Rea. Certo, stranamente non lo ha fatto dopo non aver ricevuto risposta né alle telefonate né ai messaggi. E non lo ha fatto neppure dopo il mancato arrivo alla piccola festicciola organizzata in casa della madre, dove i Parolisi avrebbero dovuto essere sulle 16.00. Lo fece poi, quando la telefonata di Stefania Dorinzi l'avvertì che di Melania non vi era più traccia. Infatti fra le 17.19' e le 18.52' sul tabulato (foto in alto) figurano quattro sue chiamate. Ma che queste esistessero chi ha seguito il blog doveva saperlo, perché a partire dal 2 di febbraio nei commenti se n'è scritto (il giorno precedente la trasmissione "Chi l'ha Visto" aveva messo in video diversi tabulati in cui si vedevano chiaramente le telefonate della Viviani). Dopo aver chiarito questo aspetto però, c'è da dire che l'articolo precedente non era incentrato su cosa avesse fatto l'amica dalle 17.00 in poi, c'è da dire che col mio scritto cercavo di dare una spiegazione logica ad un doppio sms che la stessa Viviani aveva detto essere "uno solo e corto". Ma anche qui un poco ho bleffato, in particolar modo quando ho insinuato che ci potesse star dentro, a causa di una errata trascrizione dell'orario, un doppione inviato ad un secondo di distanza dal primo. Qual'è il motivo per cui dico che non può essere un doppione?

Tutti ormai sappiamo che il primo sms, quello spedito dalla Viviani alle 15.03'.39'', partì da una cella situata a Folignano, mentre il secondo, quello arrivato alle 15.04'.00'', ventun secondi dopo, da quella di Colle San Marco. A fronte di questo, dunque, è possibile credere sia stato spedito un solo messaggio come dichiarato dall'amica nelle varie interviste? Da quanto si può capire non pare proprio essere così, dato che un unico 'invio', seppur diviso dal gestore, ha una sua priorità e sfrutta un'unica connessione ed un'unica cella. In questo caso invece le connessioni sono due e due sono le celle... quindi pare più uno scambio di segnale avvenuto fra il primo ed il secondo sms, quasi che chi li ha prima preparati e poi spediti si trovasse in movimento e non in un punto fermo. Pertanto i carabinieri hanno ragione, gli sms sono due come da loro scritto e come figurano essere in tutti gli atti portati ai giudici. Pertanto, pur se in ritardo rispetto a quanto ci si poteva aspettare, una delle amiche al cellulare l'ha cercata. Chi non le ha telefonato in quegli orari, neppure dopo le 17.00, è Stefania Dorinzi, un'altra delle stesse amiche di condominio, la ormai ex moglie di Raffaele Pacciolla, quella che informò Sonia Viviani della scomparsa.

Forse non la chiamò perché impegnata con la bambina di Melania, forse perché si trovava al Pianoro ed era in contatto col Parolisi ed i carabinieri... o forse una l'ha fatta e nel tabulato figura come "ignoto". Comunque, a quanto pare e si sa ad oggi, fin quando il telefonino della Rea è rimasto attivo né lei né l'allora suo marito l'hanno contattato (cosa che Raffaele Pacciolla ha fatto la notte ed il giorno successivo). Dalle 14.53'.24'' alle 19.10'.16'' (momento in cui cessa di squillare) il cellulare di Melania ha rumoreggiato in una zona silenziosa (in quei boschi non ci sono i motori delle auto e neppure il vociare continuo delle persone), per 30 volte ed al massimo del volume disponibile. Ciò sta a significare, visto che usualmente ad ogni chiamata telefonica la musica continua per oltre un minuto, che il ritmo vivace e coinvolgente di Sakira (waka-waka) ha echeggiato e rieccheggiato in un punto di quelle terre per un minimo di trenta - quaranta minuti. Insomma, difficile è il credere che in quella mezz'ora e passa di ritmo ad alto volume, seppure il tempo sia stato frazionato e plasmato in quattro ore, in una zona in cui il vento d'aprile porta i suoni lontano, nessuno possa aver sentito quel cellulare. Di certo se qualche persona si fosse trovata nel raggio d'azione della suddetta musica non avrebbe potuto non farvi caso. Quindi, visto che non c'è stato chi l'ha sentita, prime fra tutte le vedette presenti a Ripe, la donna doveva trovarsi davvero in un luogo isolato, un luogo lontano da orecchie indiscrete.

Ma isolato non sempre significa difficile da trovare. Perlomeno in questo caso non era così difficile come si è detto parlando di un punto irraggiungibile in mezzo al bosco. Di sicuro c'è che bisognava andarla a cercare nel luogo giusto, lo imponeva la professionalità. Ed allora c'è da chiedersi chi mai si è attivato per trovare Melania nel pomeriggio del 18 aprile. I carabinieri erano al pianoro, è assodato, ed allora chi si è portato nel punto georeferenziato dal NUE, numero unico europeo di emergenza? A quanto pare nessuno in quelle prime ore, chiaramente le più importanti se qualcuno è in pericolo, ha portato il naso oltre i confini di Colle San Marco. Ed è ben strano si sia fatta una simile ricerca di localizzazione, che per cinque volte ha dato il medesimo verdetto, senza darle seguito. Ma niente paura, anche per questa mancanza c'è chi ha dato la colpa al Parolisi che, all'atto della richiesta di aiuto, ai carabinieri avrebbe escluso una fuga volontaria della moglie. Embé? Che c'entra il negare una fuga volontaria, che fa supporre un probabile sequestro, con l'andare a cercare chi è scomparso dove la tecnica moderna dice potrebbe essere? C'è anche chi ha detto che la causa primaria del non spostarsi verso altre zone, è derivata dal fatto che il cane Piergiorgio avesse localizzatao la donna a Colle San Marco. Ma è una bugia bella e buona perché il cane non iniziò il suo lavoro che alle dieci di sera, mentre la localizzazione NUE fu fatta dalle 17.06 (agli atti figurano le 16.53) alle 18.52. Ed a proposito di tale localizzazione c'è da capire come funzioni. Per farsi un'idea più chiara leggiamo cosa è scritto in un libro pubblicato nel 2006, un libro che fra l'altro parla di privacy ed intercettazioni.

Si intitola: "Tecnologie del controllo e prova penale: l'esperienza statunitense e spunti per la comparazione", e nelle 'note' ad un certo punto si legge:

"... per effetto di tale sistema, quando il cellulare è in funzione - e anche se questo non viene impiegato per effettuare o ricevere chiamate - è sempre possibile accertare la zona di riferimento della chiamata e/o il posizionamento del dispositivo risalendo alla c.d. "etichetta di ubicazione della cella" (Cell ID). Non va peraltro sottaciuto che tale modalità di localizzazione non è in grado di garantire un grado elevato di precisione, a causa della dimensione variabile delle celle. Per ovviare a tale inconveniente è stata recentemente sviluppata la c.d. localizzazione di precisione (positioning) che consente all'operatore del gestore di risalire, tramite apposite verifiche, al posizionamento del terminale mobile con un margine di errore di circa 10-15 metri. A quanto consta la predisposizione di procedure tecniche per garantire la localizzazione di precisione si è resa necessaria per la realizzazione del numero unico europeo di emergenza. V. http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/numero_-emergenza_112/index.htl"

Quindi, per ricapitolare e capirci qualcosa in più, in Italia da prima del 2006 ci si è dovuti adattare e predisporre procedure tecniche per potersi adeguare al numero unico europeo, dal 2010 in funzione anche su quella parte del nostro territorio tecnologicamente in regola, cosa che ha allarmato i tutori della privacy assoluta che si son sentiti minacciati, controllati e non più liberi. Un poco hanno ragione perché ciò ha reso ogni localizzazione dei carabinieri molto precisa, la prova viene dai tanti fatti di cronaca accaduti negli ultimi anni (uno qui, uno qui, uno qui, un'altro qui e tanti altri sul web). Perciò, grazie alla tecnologia moderna, quando qualcuno chiama il 112 da modo alla centrale operativa di avere delle coordinate che non sgarrano e, se ce n'è necessità, sono in grado di far sapere a chi è preposto, dove si trova chi ha telefonato. Ma alla stessa maniera, con un minimo scarto di pochi metri, utilizzando il NUE si ha la possibilità di rintracciare un cellulare qualsiasi semplicemente chiamandolo... anche se il possessore non risponde. Ed allora c'è una domanda ormai stantia che riprende quota e pretende di sapere il motivo per cui non si siano mandate tre o quattro pattuglie nel punto segnalato ai carabinieri di Ascoli dal NUE... punto che per quanto potesse essere impreciso, stimiamo pure una tolleranza di cento, duecento, trecento o quattrocento metri, era raggiungibile con un fuoristrada. Non ci credete? Pensate davvero non si potesse arrivare già alle 17.30 del 18 aprile dove si trovava Melania Rea? Vediamo qualche foto fatte a Google Maps...


clicca sulla foto per ingrandire

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Le foto sopra mostrano la distanza fra il chiosco di Ripe (A) ed il punto di localizzazione fornito dal NUE (B) alle 16,52 del 18 aprile. L'omino di street view è posizionato al km 2 della SP 54a, esattamente dove si trova l'entrata alla strada sterrata (fotogramma superiore) che permette di arrivare dove il cellulare avrebbe potuto essere assieme a Melania. In base a quanto scritto dal dottor Monti al giudice Calvaresi, il cellulare e la donna viaggiavano in coppia (la strada in questione non si ferma nel punto dove io l'ho fermata in Google Maps, ma continua ed esce dal bosco). Possibile che quel pomeriggio, in quell'orario, non si sia mandata una sola pattuglia fornita di fuoristrada (una della Polizia passò al Pianoro sulle 16.30) e non si sia fatto suonare il cellulare della Rea in continuazione in modo da controllare al meglio la zona? Purtroppo, ve lo dico per certo, è sicuro che nessuno sia andato in quel punto. Fra l'altro non s'è neppure fatta la prova del nove, non difficile per i tecnici della procura che posizionando il cellulare usato negli esperimenti nel punto indicato dal NUE, potevano confrontare e capire, dopo chiamate specifiche provenienti dal 112, se le coordinate risultate il 18 di aprile ai carabinieri fossero giuste. Ma passiamo ad un altra foto. Quella sotto mostra la strada da percorrere per arrivare al punto di localizzazione partendo dal monumento ai caduti di Colle San Marco (ci si arriva in una decina di minuti).


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Ora inserisco l'ultima foto. In questa si vede tutta la zona: il punto A indica il monumento, il B il chiosco di Ripe, il punto cerchiato di rosso è il raggio d'azione in cui il NUE posizionò il cellulare sulle 17.00. Quello da cui sarebbe stato logico far partire le ricerche di una donna ancora in vita. Essendo quasi al centro fra i punti A e B, non sarebbe stato difficile far percorrere, allargandosi a raggio, la distanza dichiarata compatibile di 3,2 km, quella presente fra quanto indicato dal NUE ed il luogo del ritrovamento del corpo.

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Insomma, ricapitolando per l'ennesima volta, ci troviamo di fronte a qualcosa di particolare e molto strano, qualcosa di non fatto (chissà perché) che risulta anomalo e da spazio ad una domanda che fra qualche giorno potrebbe rivelarsi emotivamente sconvolgente per la famiglia Rea e per chi ha amato Melania. Infatti se in tribunale i periti del giudice dovessero stabilire che l'orario della morte dal patologo non è stato cercato nella maniera migliore, che potrebbe non essere quello indicato dalla procura, dovendo slittare in avanti di qualche ora, diciamo fra le 18.00 e le 20.00, dovremo rivedere il tutto e dire che, con novanta probabilità su cento, fra le 17.00 e le 19.00 del 18 aprile c'era la possibilità di poter salvare Melania Rea, c'era la possibilità di poterla trovare ancora in vita... magari prendendo il sentiero sterrato che dalla via provinciale 54a porta al punto georeferenziato dal NUE. Se mai dovesse accadere, e fra qualche giorno lo sapremo, chi spiegherà ai Rea il motivo per cui qualcuno decise che nelle prime ore di ricerca i carabinieri dovessero restare stanziali al Pianoro? Chi spiegherà al Parolisi il motivo per cui, oltre a non avere più una moglie ed a perdere di vista il cambiamento del viso di sua figlia, da più di un anno se ne sta in galera?

Chi darebbe ancora credito alle parole inserite agli atti, quelle che vogliono una distanza di 3,2 km compatibile col luogo in cui due giorni dopo, assieme al corpo, si è trovato un cellulare "pulito e lindo", quasi fosse appena tornato da un laboratorio tecnico?


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344 commenti:

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Anonimo ha detto...

Ps: Stella

Tiziana ha detto...

In ordinanza si dice addirittura (cito a memoria, il senso è questo) che, pur avendo fatto delle ricerche sulle auto transitate quel 18/4 a Ripe tra le 15 e le 15.30, e pur non avendo cavato un ragno dal buco, la cosa non è significativa poiché a quell'ora Melania era già morta.

Bene, anche su questo dovranno ridiscutere.
Qualcuno dovrà rendere conto d'aver sottovalutato la ricerca di coloro che sono transitati in macchina quel pomeriggio?

Mimosa ha detto...

@ Stella
il "luogo della morte" è certamente il luogo dove M è spirata dopo il dissanguamento, e la chiazza sotto il corpo (l’hai presente?) era una sola e circoscritta alla area da dove il sangue era fuoriuscito più copioso, e cioè sotto il collo (il viso ne era imbrattato, sono descritti i rivoli), e ti ricordi che ci sono tagli sia sulla cervicale che sulla gola? ma non è detto che il "luogo della morte" debba coincidere con il luogo dove è cominciata l'aggressione con le pugnalate.
Ma è una mia opinione e non vorrei dare la stura a ripetizioni di quanto abbiamo già ampiamente discusso.

Vado a cena, saluti!
Mimosa

PINO ha detto...

MIMOSA
Condivido tutto, meno il fatto dei =donatori= biologici, che vedo collegati direttamente a MR ancora in vita, la notte del 19.
Quindi lo stabilira tassativamente quest'ora e data, potrebbe essere determinante la scarcerazione di SP, più che i due referti che non fanno pendere la bilancia da nsuna delle due parti.

Pino

Tiziana ha detto...

PINO
il mio purtroppo non era giubilo, ma una risposta ad un commento di Mimosa.
Lei diceva che Parolisi verrà liberato in un nano secondo, io invece aggiungevo un dovrebbe, proprio perché sono scettica su ciò che accadrà.

Continuo comunque a sperare: non ci sono prove, non si è più nemmeno certi sull'ora della morte, giustizia vorrebbe che, permanendo più di un ragionevole dubbio, Parolisi venisse prosciolto.

Anonimo ha detto...

http://www.tvpitalia.it/notizia/2012/09/20/0008397/Teramo_-_Depositate_le_perizie_sul_delitto_di_Melania_Rea.aspx

si fa riferimento anche alla relazione della Gino, seppure, secondo me ci sono inesattezze.

Mimosa mi trovi d'accordo.
Tiziana, infatti l'ordinanza di custodia cautelare poggia le basi principalmente sull'ora della morte indicata da Tagliabracci ma ora fortemente messa in discussione se non smentita dai periti del Tribunale.

Ps: ho dimenticato di scrivere che secondo le perizie, Melania si è calata volontariamente i pantaloni.

Stella

tabula ha detto...

@Pino
nutro i tuoi stessi dubbi, sai.
saranno altre le analisi determinanti, tutto questo non cambia di una virgola quanto impostato dall'Accusa, salvo dare il contentino morale di stabilire che non è certo affatto quel che finora si è spacciato per certo.

Simona ha detto...

Come si è calata volontariamente i pantaloni?

Anonimo ha detto...

@Mimosa

Mi sembra di aver letto che a seguito delle prime pugnalate Melania non si sia allontanata molto dal luogo del ritrovamento, in più, avendo i pantaloni abbassati ha potuto correre poco e male.

Kiba

Anonimo ha detto...

Simona, secondo le perizie, quella del calarsi i pantaloni è stata un'azione volontaria. Siamo sempre a quanto dicono le varie indiscrezioni. Ovviamente quando sarà possibile saperne di più e con un certo grado di ufficialità, si potranno fare ipotesi interessanti e deduzioni.

Stella

Pamba ha detto...

Kiba
Tieni presente che i pantaloni di Melania erano scesi fino alle caviglie. Chi ha visto il video del cadavere trasmesso da Teleponte ci ha parlato addirittura della cintura che sfiora le scarpe.

Una posizione dunque assolutamente non comoda né per fare pipì, come si è detto, né tanto meno per fare qualche passo.
E dal lato del chiosco dove è iniziata l’azione omicidiaria, secondo l’Accusa, all’albero vicno al quale era adagiato il corpo di Melania era più di qualche passo…

Anonimo ha detto...

Tabula,

grazie per le tue considerazioni sulle larve (tempi di sviluppo), che anch'io condivido. Ma mi ponevo un dubbio più complesso, sembra che lo stesso perito
entomologo ne abbia fato cenno nella sua perizia:

"Dallo studio delle larve è emerso che probabilmente Melania morì verso sera, ma il perito ammette dei dubbi e critica chi non si è preoccupato di prelevare campioni di larve sul cadavere prima che queste proliferassero in altri ambienti, come l’obitorio dell’ospedale

e.g.:
http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/melania-rea-salvatore-parolisi-omicidio-4-1347951/

K@

Mimosa ha detto...

Scusate,
secondo me, è uno spreco di tempo cercare e leggere notizie sul web in merito alle nuove super-perizie: sono tutte identiche, prendono spunto e copiano anche male con aggiunte di fantasia la prima, quella dell'AGI, che è un'agenzia di informazione giornalistica come l'ANSA.

Domani avremo altri articoli di altre testate che ripeteranno le stesse cose, non utili per noi, fin che non potremo vedere con i nostri occhi almeno le Conclusioni delle lunghe relazioni, sperando che Massimo possa entrarne in possesso.

Dove sono finiti i giornalisti "sul campo"? lavorano tutti belli seduti alle scrivanie digitando tastiere e facendo ricerche su google?

Vediamo se ne salta fuori uno.

Tiziana ha detto...

Mimosa
hai ragione, ma c'è anche chi, nei i diversi articoli on line, prende una strada tutta sua. Hanno maggiori notizie o maggiore fantasia?

E' il caso di

http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/articoli/1061016/omicidio-rea-i-risultati-delle-nuove-periziemelania-e-stata-uccisa-il-18-aprile-2011.shtml

in cui si scrive, tra l'altro :
"E anche in questo caso sono stati confermati i dati scientifici emersi in dibattimento: Melania fu uccisa tra le 14,30 e le 15,30 di quel 18 aprile. Non si può rispondere - si legge nelle conclusioni della genetista Sara Gino - al quesito se Melania avesse avuto nelle ore precedenti il delitto rapporti sessuali oppure no. Di certo la saliva era di suo marito. Mentre sotto le unghie sono stati ritrovate tipizzazioni di profili misti, ma la componente principale era della giovane mamma."

Anonimo ha detto...

@Pamba

può darsi anche che i pantaloni fossero abbassati appena sotto il ginocchio e che siano scesi ancor di più nel momento della fuga, non so, immagino che non sia facile nemmeno rialzarsi i pantaloni quando si deve correre.
La vescica però era vuota e non credo siano state trovate tracce di urina intorno(i fazzoletti?).
Mi sembra di aver letto che i pantaloni e gli slip non sono stati comunque abbassati con violenza, ma non so da chi.

Kiba

Mimosa ha detto...

Tiziana,
c'è sempre il pericolo che ci mettano fantasia per vincere qualche punto rispetto ai colleghi.
Il "buco" come lo chiamano in gergo tante volte equivale ad una lavata di capo dal direttore.

Se tgcom24 alle ore 15:38 ha avuto i risultati della Giardina ha bucato tutti gli altri che usciti per primi hanno detto che «Al momento non trapelano indiscrezioni sull’altra parte della super perizia, quella affidata alla genetista forense Sara Gino».

Sono così arrabbiata perché sto rileggendo nei miei appunti e faccio raccolta delle stupidaggini scritte dai pennaioli nel tempo, scusatemi se vi sembro acida ... lo sono,ma non con voi.

Mimosa

Pamba ha detto...

Mah Tiziana che dire...
Guarda addirittura cosa dicono qui dicono qui delle tracce di DNA sulle mani o sotto le unghie di Melania:

"Appartengono certamente al vedovo di Melania ed ora unico imputato, ma non aprono spiragli significativi."

Piuttosto intravedo maliziosamente nelle veline un ordine di scuderia. Nell'incertezza, tutti gli articoli indicano il 18 aprile come data sicura della morte.
Un polverone per far passare questo concetto?

Mimosa ha detto...

Però, è una bomba

*_Non si può rispondere - si legge nelle conclusioni della genetista Sara Gino - al quesito se Melania avesse avuto nelle ore precedenti il delitto rapporti sessuali oppure no. _*

xx ha detto...

L’entomologo Stefano Vanin ha stabilito che Melania è morta il 18 aprile prima che scendesse il buio, in quanto le larve non si sono depositate durante la notte.

Mimosa ha detto...

E anche questa è colossale e mi mette di buon umore, perché rispecchia in pieno quello che tempo fa avevo scritto (nell’articolo del 2 luglio): “che ciò che si era ritenuto essere il capolavoro dell’inchiesta diventerà straccio per pavimenti”

«E' stato invece impossibile stabilire a che ora la vittima avesse bevuto il caffè o pranzato.»

Mimosa

Pamba ha detto...

xx

Se hai qualche informazione in più, puoi argomentare?

Oggi, ad esempio ci si chiedeva..perchè non prima del tramonto del giorno 19?

Mimosa
e che bomba!
Chissà perchè non si può?

Tiziana ha detto...

A questo punto, incredibile a dirsi, i più credibili sembrano gli articoli che riportano, virgolettate, le parole di Gionni.
Proprio l'avvocato della parte civile ci fa sapere che non è stato possibile stabilire, con esattezza, l'ora della morte. Questo, come ho detto più volte, segnerebbe un punto a vantaggio di Salvatore.
Ora dovremo aspettare il 29/9, poi chissà.

PINO ha detto...

MIMOSA
Mi sembra strana la frase della Gino.
Che significherebbe secondo te che "non si può risponedre"?
E' una notizia che deve restare segreta, o cosa?
Assai inconsueto che un esperto incaricato di fare delle ricerche, dia una risposta del genere.

Mimosa ha detto...

@ PINO
siamo nel solito linguaggio : "non ci sono elementi per" oppure "i dati non sono sufficienti per".

Mimosa

Tiziana ha detto...

Pino
la notizia è riportata nel link che vi ho proposto, quello di Tgcom24. Al solito non possiamo sapere se la notizia è attendibile o un'invenzione giornalistica.
Se fosse vera, però, non sarebbe una notizia strana, sarebbe uguale a quella dell'entomologo e dell'anatomopatologo: niente dati certi.

PINO ha detto...

TIZIANA
Grazie a te e Mimosa per le risposte, ma la mia perplessità è dovuta al fatto che dai referti degli altri periti si conosce, bene o male il perchè il risultato non è potuto essere più preciso, ma una conclusione c'è. Ma il "non poter rispondere" è altra cosa.
Dovremo necessariamente attendere un parziale collasso dell'otre di Eolo, per vedere se ne esce qualcosa di solido e credibile.

PINO ha detto...

A TUTTI BUONANOTTE
Pino

Tiziana ha detto...

Sì PINO
credo che della perizia della Gino si sappia ancora ben poco.
Attendiamo, forse Massimo riuscirà a dirci qualcosa di più.

Roberto ha detto...

Ma sul rapporto sessuale nelle ore/giorni precedenti la morte non sarebbe piu' corretto aspettare le coclusioni di un medico legale (Bruno) piuttosto che di un genetista (Gino) che non ha potuto far altro che constatare che sul tampone vaginale non era stato trovato DNA maschile (spermatozoi o altro)?

Anonimo ha detto...

Sempre con beneficio di inventario in attesa di verifica..Leggiamo con attenzione : non si puo' dire se MR. ha avuto rapporti sessuali qualche ora prima di morire,che avrebbe affermato Bruno corrisponde alla risposta di Tagliabracci : non ha avuto rapporti sessuali e se questi ci sono stati erano consenzienti qualche giorno prima della morte e non a ridosso, infatti in questa nuova super perizia verrebbe specificato " qualche ora prima". Quindi non c''e alcun dato certo per sostenere questo assunto .
Posso concludere : " pinne fucili ed occhiali ?" ;-))
Rita

Anonimo ha detto...

Eh no troppo comodo adesso dire che non c'era DNA o spermatozoi. Se rilevabilita' di sg di 48 ore sul cadavere La, eventuale , risposta sarebbe stata : e' stata rilevata sg che ci dice che ha avuto un rapporto sessuale ma non si puo' identificare con chi per assenza di DNA ed eventuali spermatozoi per risalire all'identità del soggetto.
Concordo con la conclusione di Rita e ritengo che le domande ai periti siano state le stesse formulate al Tagluabracci




Annika ha detto...

"Non si può rispondere - si legge nelle conclusioni della genetista Sara Gino - al quesito se Melania avesse avuto nelle ore precedenti il delitto rapporti sessuali oppure no"

"Non si puo rispondere" perche' NON ESISTE TEST O ANALISI CHE RETRODATI LA SG DI OLTRE 48H OLTRE IL COITO.

L'RSID-Semen e' un TEST CONFERMATIVO, per chi non lo sapesse, e Tagliabracci non puo' aver usato altro che quello.

Le larve invece proliferano a seconda delle condizioni (temperatura, umidita', ecc) in cui e' stato conservato il corpo, ma questo lo sa solo chi ha partecipato all'omicidio e, forse, da livor e rigor lo sapremmo anche noi.

Anonimo ha detto...

@ RITA
Prima di armarti di "pinne, fucile ed occhiali", aspetta qualche giorno, perchè rischi di riporli nel ripostiglio.
Tizio ecc,,

Annika ha detto...

Inoltre, la dottoressa Gino e' una genetista; la Sg non e' il suo campo specifico e non poteva dichiarare altro. Se non c'erano piu' spermatozoi e cellule epiteliali maschili per lei, genetista, quel rapporto poteva anche essere avvenuto giorni prima. E' compito del Dott. Bruno occuparsi dell'argomento Sg.

tabula ha detto...

Prima di trarre delle conclusioni, attenzione.
Ciò che è riportato dai giornali è l'interpretazione data dall'avvocato della parte civile, il quale riporta ciò che alla sua versione torna utile.
Il fatto che lo stesso dichiari che stabilire l'ora della morte non è stato possibile, è un voler rivelare una parte della verità, poichè lo stesso forse ha dimenticato che il signor Parolisi è in galera proprio a causa di un'ora della morte stabilita a prescindere, quando poi i periti hanno detto che la cosa non era invece possibile.
Il suo tentativo di volgere la cosa a proprio favore dicendo che il processo a Parolisi dovrà essere tradizionale e senza prove scientifiche, è invece un tentativo di eludere il problema principale.
Non facciamoci ingannare dalle sue abili parole.
Ovvero: se Parolisi è in prigione a causa di un'ora della morte stabilita erroneamente, il fatto che venga dimostrato che stabilire quella determinata ora non era possibile, è tutt'altro che dire che le analisi dei periti sono inutili.
Sono state utili eccome!

Leggendo diversi articoli, non sono più così sicura che quel che si è voluto riportare delle parole dell'entomologo sia un'affermazione così lapidaria.
Lo stesso non avrebbe speso 100 pagine a riguardo.

Invece è molto chiaro che il perito abbia criticato chi non ha svolto il proprio lavoro attenendosi al protocollo che prevedeva il prelievo di campioni delle larve prima che il corpo venisse messo in obitorio, e lasciando che le stesse proliferassero.

Avete capito cosa significa?

Lasciare proliferare le larve vuol dire allungare il periodo post mortem indicato dalle stesse.

E se il perito ha mosso questa critica, non sarei più così sicura della sua retrodatazione al 18 aprile, e leggere quelle 1000 pagine sarebbe stato importante per comprendere come abbia tratto le sue conclusioni, sempre se è vero che le abbia tratte.

Non è comodo per la parte civile il fatto che le analisi non diano certezza per l'ora della morte, non gli fa buon gioco, ed è per questo che Gionni auspicherebbe un processo SENZA le analisi scientifiche, poichè le stesse NON hanno confermato le accuse!

Poco ma sicuro.

E invece le analisi ci sono, e ciò che han detto è ben chiaro: signore e signori, avete sbattuto in carcere un uomo per un intero anno senza prove.

tabula ha detto...

"non si può dire se MR abbia avuto rapporti sessuali prima di morire" non significa che non li abbia avuti.
La retrodatazione della sg segue regole precise, sul calcolo di quest'ultima andrebbe letta la perizia.

Roberto ha detto...

@ Tabula

C'e' anche da considerare quanto tempo sia intercorso tra il momento dell'arrivo in obitorio e la messa in cella frigo del cadavere. Di quanto si tratta? Di minuti? Di ore? Da qualche parte Tagliabracci lo deve aver scritto.

Roberto ha detto...

@ Tabula

C'e' anche da considerare quanto tempo sia intercorso tra il momento dell'arrivo in obitorio e la messa in cella frigo del cadavere. Di quanto si tratta? Di minuti? Di ore? Da qualche parte Tagliabracci lo deve aver scritto.

Roberto ha detto...

Quanto postato prima era riguardo la proliferazione delle larve.

Ci sarebbe anche da considerare che nessuno dei giornalisti ha letto 1000 pagine di superperizia depositata, tra l'altro, solo ieri. Come fanno realmente a sapere che le conclusioni siano quelle sbandierate ai 4 venti? Hanno avuto accesso al supertomo?

PINO ha detto...

@ ROBERTO

Quì ci stiamo barcamenando tra pseudo affermazioni e altrettanto pseudo notizie, giornalistiche.
E' vero quello che hai scritto: =" Ci sarebbe anche da considerare che nessuno dei giornalisti ha letto 1000 pagine di superperizia depositata, tra l'altro, solo ieri"=. Per cui nè le dichiarazioni dell'avvocato di parte civile, nè quelle di altra provenienza, possono ritennersi esatte e complete.
Le frasi estrapolate da un contesto lungo e dettagliato, potrebbero non riflettere il significato che arbitrariamente si vuole dar loro, spesso per un proprio tornaconto.
Solo leggendo l'intero contenuto dei referti, (che si spera scevri da ogni "condizionale"),si può essere certi di conoscerne le conclusioni.

Manlio Tummolo ha detto...

Nemmeno nei processi inquisitoriali del Seicento si negavano prove per il tempo considerate "scientifiche", nemmeno nel Medioevo. Ad esempio, per dire che una donna era una strega, si cercavano marchi demoniaci sul pube, che "provassero" l'avvenuto rapporto tra la donna e il diavolo. Si trattava di sciocchezze, ovviamente, ma ciò dimostra in tutti i casi che senza prove scientifiche, correlative alla capacità conoscitiva e tecnica dei tempi, non si può condannare nessuno. Non basta neppure una confessione che può sempre essere estorta (forse soltanto i processi staliniani si basarono su pure confessioni estorte e testimonianze fasulle).
Crea dunque meraviglia che qualcuno oggi, nel XXI secolo di cui già sono trascorsi 12 anni, parli di processi senza prove scientifiche, che sarebbero fondati sul nulla. Le prove scientifiche possono essere erronee, truccate, mal interpretate, ma devono in tutti i casi esserci.

Samantha ha detto...

@ Roberto

Non credo che i giornalisti abbiano letto una sola pagina delle perizie di Vanin, Bruno e Gino. Il processo sino ad adesso si e' svolto a porte chiuse e pochissimo e' trapelato, sicuramente perche' il GUP Tommolini ha richiesto il massimo riserbo (o ha forse anche in qualche modo secretato gli atti processuali).
Viene quindi da pensare che anche le tre perizie siano coperte da segreto giudiziario per poter essere discusse esclusivamente in aula nelle prossime udienze.
La Difesa, ancor prima dell'inizio del processo, si e' attenuta al piu' scrupoloso riserbo e silenzio. La Procura non ha mai rilasciato dichiarazioni sin da quando ha preso in carico il fascicolo contro Parolisi. Sinora e' stata solamente la Parte Civile a parlare e logicamente, nel ruolo delle parti, ha lasciato trapelare unicamente cio' che le era favorevole o che non andava totalmente a suo sfavore.
Credo quindi che anche tutte queste indiscrezioni provengano esclusivamente dalla Parte Civile e quindi, sebbene attendibili nel dettaglio (?), non diano una visione completa delle conclusioni dei periti.
Dalla lettura e comparazione completa delle perizie, che spetta al GUP, preso atto del contraddittorio delle parti durante il dibattimento, derivera' il giudizio finale. Fino ad allora dovremo dare il giusto peso a tutto quanto emergera' dai media, ben sapendo che sinora hanno detto di tutto e di piu' e tantissime volte hanno preso delle cantonate madornali.

tabula ha detto...

Teniamo conto del fatto che se l'avvocato della parte civile invoca un processo all'antica e senza perizie,
è perchè quelle perizie non confermano in nessun modo l'Accusa.

Non avendo letto la documentazione ufficiale, prima di sostenere che quelle perizie siano del tutto inutili andrebbe compreso se l'impossibilità di definire l'ora della morte sia totalmente da ascrivere a tutta una serie di errori e di mancanze procedurali dei medici legali, o se per caso non ci sia dell'altro.

Mi suona come un campanello d'allarme il fatto che l'anatomopatologo sostenga l'impossibilità di definire l'orario della morte in base all'incertezza sull'ultimo pasto di Melania e soprattutto sulla possibilità di definire il momento dell'assunzione della caffeina.

Non vorrei che avesse ragione Lucap quando scrisse quel lungo articolo sostenendo la possibilità che la caffeina potesse essere stata aggiunta tardivamente al contenuto dello stomaco di Melania,
contenuto che nel corso delle analisi ha misteriosamente cambiato colore e peso per ben tre volte,
al fine di determinare un orario di morte conforme alle necessità di far ricadere la colpevolezza sul consorte indagato.

Poichè è impossibile che un bolo alimentare possa, da bianco verdastro, diventare marrone, sarei molto curiosa di leggere che cosa ne possa avere scritto in proposito l'anatomopatologo per far sì da fargli scrivere nero su bianco che determinare l'orario in cui è stato preso quel caffè è indimostrabile, al punto che lo stesso avvocato della parte civile starebbe spingendo l'opinione pubblica per far sì che le analisi dei periti non siano prese in considerazione durante il processo.

PINO ha detto...

@ SAMANTHA
Hai ben completato quanto ho scritto più sopra.
Ed a tale proposito il caro Tummolo ci ha delineato fedelmente, quanto l'apporto delle prove scientifiche era ritenuto importante anche nel medioevo, ovviamente, con i mezzi e la mentalità dell'epoca.
Al giorno d'oggi le prove prodotte dalla scienza, applicate alle ricerche investigative, hanno assunto l'importanza che le si doveva. E dovremmo dire: finalmente!

Roberto ha detto...

"Lo avevo detto subito che questa perizia non avrebbe aggiunto o tolto nulla al dato processuale ordinario, e a quanto pare è proprio così"

Davvero, Gionni?
non siete stati proprio voi parte civile a richiedere l'esame delle larve?

Non è che stai mettendo le mani avanti?

tabula ha detto...

http://www.vitadamamma.com/43165/melania-rea-la-perizia-degli-esperti-non-stabilisce-lora-della-morte.html

un parere che non sostiene l'inutilità delle perizie

Anonimo ha detto...

@ ROBERTO
L'avvocato Gionni ha agito secondo la strategia consona alla parte che doveva sostenere, solo che non immaginava che il risultato della ricerca da lui stesso optata, doveva... rivolgeglisi contro come un boomerang.
Tizio C. S.

tabula ha detto...

diciamo così:
aveva ragione la difesa sostenendo che fosse impossibile determinare l'orario della morte.

(e quindi la certa colpevolezza dell'indagato)

PINO ha detto...

@ TABULA
Secondo l'evidenza dell'insostenibilità delle accuse, nate da una inadeguata attività investigativa (ipotizzata fin dall'inizio) e confortata dalle recenti, parziali risultanze periziali, SP dovrebbe essere messo in libertà, "per non aver commesso il fatto".
Ma non possiamo ritenere che tutto finisca con "tarallucci e vino", e buonanotte ai suonatori.
Come ho già scritto precedentemente: il mastino non allenta facilmente la preda, una volta azzannatala.
Gli inquirenti ritorneranno, con legittima nostalgia, sulle frasi dette e registrate, sugli atteggiamenti assunti, e tante altre evidenti assurdità collegate non solo al militare, ma a molti altri personaggi, tenuti fin'ora a margine.
Ed il prosciolto Parolisi, dal reato di uxoricidio, potrebbe tornare nuovamente sul banco degli imputati, per altri possibili reati, segnalati da lui stessi, con frasi che ne indicano l'esistenza.
Noi avremo avuto ragione della sua non colpevolezza nell'omicidio della moglie, confortati da ragionamenti e calcoli, ma potremmo sostenere, nella stessa misura, l'assenza di eventuali sue responsabilità, anche, forse, indirette nenna morte di MR?

tabula ha detto...

Noi non possiamo sostenere alcunchè, Pino.
Abbiamo solo messo in dubbio la possibilità che SP possa essere l'esecutore materiale dell'omicidio.

Perlomeno non può esserlo stato così come da ricostruzione dell'Accusa.

Se poi lui possa avere una responsabilità morale, una compartecipazione, una conoscenza precisa o parziale dei responsabili, una corresponsabilità di qualche genere o tipo, non è stato oggetto dell'Accusa appurare eventualità di questo genere in questo processo.

Non credo sia possibile cambiare i capi d'imputazione in corsa.

Prima va celebrato il processo e bisogna attendere il responso per i capi di accusa attuali.

dopodichè, se venisse prosciolto, vedremo dove andrà a parare la parte civile.

Di sicuro le indagini andavano svolte con meno pregiudizi dati dalla statistica uxoricida o dalla presenza di amanti, per concentrarsi su cosa effettivamente potesse essere successo alla povera donna, considerando altre possibili cause oltre ad una responsabilità diretta del marito.

Nel caso lo stesso dovesse essere giudicato estraneo, dopo così tanto tempo, sarà molto difficile riprendere tutto daccapo.

Però questo è un altro problema: per il momento concentriamoci sul fatto che i capi principali d'imputazione non siano stati confermati da nessuna delle perizie.

E non dimentichiamo che, su Parolisi, nessuna traccia di sangue.

Antonello ha detto...

Io ho assistito di persona ad un litigio di due medici legali sulla materiale impossibilita' di raggoungere una qualche certezza sull'orario di decesso di un corpo rimasto privo di vita due giorni prima e di cui non se ne possa sapere i criteri di conservazione attuati.
Sottolineo e rilancio indi i commenti di Annika, nessuno puo' sapere i criteri di conservazione di quel corpo ed insieme ad esso delle larve, evidentemente solo i depositari tristi od i responsabili, perche' forse non e' chiaro ma anche a logica se si fosse conservato quel corpo, ad esempio, a 50 gradi di temperatura credo che tutti i processi di decomposizione che seguono pari pari presumo le larve sarebbero da ipotizzare accellerati e l'inverso in condizioni sotto zero.
Di conseguenza bisogna attendere e leggere attentamente la perizia per capire anche li il come e non solo il cosa.

Antonello ha detto...

Per quanto sopra quindi direi importante rilevare i seguenti dubbi:
1) Presumendo il decesso come avvenuto il 18 e Ripe come luogo di deposito per due giorni come mai nessuno ha rinvenuto il corpo di M. che li sarebbe stato nella due giorni di esercitazioni vicine???
2) Chi ha depositato lo scontrino fiscale emesso il 19 nel cestino accanto al chiosco di Ripe???
3) Chi ha provocato i tagli sulla parete di legno del chiosco???
4) Come mai non vi sarebbero tracce di dna animale, salivare o da sfregamento e morsi in un corpo che si presume immobile e privo di vita per due giorni a 1200 m. s.l.m. in luogo isolato e nascosto con acqua vicino a disposizione???
5) Come mai la pettinatura ed il trucco di un corpo femminile si mostra intatto se si presume che sia stato depositato per due giorni in luogo isolato, soggetto ad intemperie e ad animali predatori???
6) Come mai le mani di M. ed il sottobosco sono ricolmi di aghi di pino ma non il corpo che ne risulta privo dopo due giorni di deposito presunto nello stesso luogo???
7) Se si presume il decesso a Ripe il 18 ed in orario di accusa come si dovrebbero interpretare le errate e coincidenti quattro geolocalizzazioni che riportano il cellulare di M. a 3,2 chilometri da Ripe in una zona isolata di San Giacomo???
8) Se i pantaloni risultassero volontariamente abbassati risulterebbe suffragata la versione dinamica accusatoria che ha pero' sostanziale tempistica impossibile a Ripe, di S. senza complici ed a 18 chilometri dal luogo di scomparsa, da cio' si dovrebbe seguire la dinamica o la tempistica od ambedue??? Ripe o Colle San Marco??? Il quadretto familiare o ipotesi extra nodali all'omicidio???
9) In quale giorno ed in quali orari sarebbe stata depositata la Sg rilevata da Tagliabracci se le larve si considerano aver seguito iter naturali non deviati da condizioni di temperature anormali???

tabula ha detto...

aggiungi alla lista

10) con la conferma che il delitto sia avvenuto nel luogo di ritrovamento, essendovi un ultimo commensale del picnic che si è allontanato dal chiosco di Ripe alle 14,40, anche se i coniugi Parolisi fossero andati direttamente lì, anche se non fosse vero che Melania sia stata a Colle san Marco quel giorno, come è possibile che Parolisi sia stato avvistato già lindo e pulito al chiosco di Ranelli alle ore 15,24?

Se anche fosse una bugia tutta la storia della famigliola alle altalene, se anche fossero andati direttamente a Ripe, come avrebbe potuto Parolisi non essere avvistato dai commensali del picnic recentemente avvenuto in quel luogo?

Come avrebbe potuto, dalle 14,40 alle 15,24, uccidere la moglie, pulirsi completamente, ri-colpirla sulle tracce di sangue appena essiccato, fare sparire l'arma del delitto ed ogni traccia di sè, e fare 20 minuti di strada tutta curve e tornanti con una bambina piccola in auto?

Anonimo ha detto...

TABULA: IMPOSSIBILE!!!
T.C.S.

Anonimo ha detto...

il fatto che non ci fossero aghi di pino sul corpopotrebbe essere dovutoad una ripulitura effettuatadallo stagista o dal telefonista poche ore prima di far ritrovareil corpo stesso...
ho letto in internet che secondo la genetista ildna in bocca sarebbe da saliva, non da cellule epiteliali,cadrebbequindi l'ipotesi della mano sulla boccadurante l'assalto dal di dietro
lazy

Simona ha detto...

http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/salvatore-parolisi-bacio-saliva-melania-rea-morta-1348520/


ecco...questo è quello che dice lazy

tabula ha detto...

Ricomincia l'ordalia di notizie false.
a partire dall'assurdità dell'aver cominciato a rimbalzare una notizia falsa che più falsa non si può, ed esattamente al link che hai messo tu, Simona: "Perizia che conferma alcuni dati scientifici emersi in dibattimento: Melania fu uccisa tra le 14,30 e le 15,30 del 18 aprile 2011."
Difatti non è assolutamente emerso nulla del genere, tutt'altro.
Da parte dei periti viene sconfessata la granitica certezza che l'ora della morte si potesse collocare tra le 14,30 e le 15,30.

Leggendo le ultime news, si ricominciano a leggere interpretazioni di questo tenore, e non mi sembra opera di un buon giornalismo.

Tra l'altro se proprio vogliamo dirlo la genetista secondo alcune veline non sarebbe stata in grado di ricostruire la provenienza del dna di Parolisi nella bocca di Melania.

Altrove si legge che invece è confermata la provenienza salivare.

Attediamo qualche conferma più specifica ed ufficiale, poichè la cattiva stampa si inventa conclusioni e definizioni che i periti mai si sono sognati di esprimere.

Anonimo ha detto...

questo il link della perizia effettuata dalla Dott.ssa Gino e pubblicata dal Resto del Carlino...

Anonimo ha detto...

questo il link con la perizia della Dott. ssa Gino pubblicata del Resto del Carlino

http://www.quotidiano.net/file_generali/documenti/PDF/2012/09/carmel-rea---perizia-gino.pdf

Anonimo ha detto...

Spiegato l'arcano : non corrisponde al vero la positivita' per sperma attraverso RSID- semen come da foto allegate, ma sembrerebbe addirittura un artefatto fotografico o una debolissima positivita'.
Ad onor del vero la stessa Gino specifica che la positivita' per sperma si puo' evidenziare nelle 48-72 ore post coitali e cita a tal proposito uno studio di Laffana et altri del 2011.
Avendo avuto risultat negativo sul tampone vaginale la componente maschile questo dato evidenzia una cialtroneria tra chi ha fatto la perizia, chi ha trascritto e
chi non ha verificato e firmato.
Che dire ? Non sara' questa la prova, anzi a questo punto la non prova a scagionare parolisi ma i suoi legali sapranno infilarsi alla grande in altri meandri di queste perizie super perizie.....super cialtroni a me sembra!

Manlio Tummolo ha detto...

Caro Tizio C. S.,
ne approfitto per ringraziarLa dell'entusiastico sostegno al mio intervento sulle maiuscole. Le rilevo qui che proprio la parte civile, in quanto si occupa della vittima e dei suoi parenti stretti, ha l'interesse ad una verità, sempre umanamente relativa, ma per quanto possibile prossima alla realtà effettiva, che deriva dai controlli scientifici, senza i quali si resterebbe solo nell'ambito, necessario ma insufficiente, di una dialettica logica, non falsificatoria. Alla parte civile, se agisce in modo professionalmente serio, deve interessare l'individuazione dell'effettivo colpevole del crimine, subìto dal suo patrocinato, e non di un disgraziato qualunque che debba fare da capro espiatorio.

In sostanza, quando si chiede una prova scientifica, controllatane la validità metodologica ed epistemologica, il risultato, qualunque sia, deve essere considerato dalla parte civile, più ancora che per il giudice, sempre positivo, mai negativo e sempre prezioso. Il difensore dell'imputato può avere interesse a risultati confusi, già meno il pubblico ministero come tutore della legge, meno ancora il giudice che dev'essere imparziale per definizione, ma l'avvocato di parte civile deve porre il risultato scientifico come argomento primario, anche se non potesse, in quella fase, contribuire a determinare il reale responsabile.

anna ha detto...

non c'è assolutamente la certezza dell'ora della morte quindi a tutti i protagonisti vanno ricontrollati gli alibi dalle 14,40,l'ora in cui l'ultimo militare lascia il chiosco di >Ripe dopo un pasto, fino alla mezzanotte del 18 aprile.l'alibi di sonia ,stefania ,alfredo ,raffaele, il colonnello stanca, il famoso militare transitato a Ripe alla mattina alle 7 del 20 aprile,i coniugi mantovani federici,tutti i condomini della palazzina dove viveva Melania,e tutte le persone che stanno agli atti dell'inchiesta, a tutti devono essere verificati gli alibi.

l'ora della morte non c'è ,anche per l'incompetenza della dottoressa Canerstrari che non ha preso la temperatura corporea di Melania, bastava prendere con il termometro la temperatura rettale.

così come sembra assurdo credere al patologo Tagliabracci che cambia tre volte l'orario della morte sulle presunzioni e non sulle certezze, cambia tre volte i peso e il colore del contenuto gastrico...

in questa caso è stata sperimentata la vera inefficienza e incompetenza......
tutti gli atti dove si parla che melania alle 15 ,30 era già morta ,sono da togliere dall'inchiesta, perchè ciò non è vero in quanto i più famosi esperti hanno relazionato che è impossibile stabilire l'ora della morte,con buona pace della procura che crede di avere la verità in tasca quando invece non è così

voglio aggiungere il discorso della guardia forestale che dichisrò di aver visto la famosa panda gialla sul ciglio della strada alle ore 12 e di averla rivista verso le 16,30 quando sono ripassati, allora sono stati vicino a Ripe,a che gioco stanno giocando?
non hanno visto il corpo di melania? impossibile io conosco i luoghi se Melania è vero che era li la guardia forestale quando è ripassata non poteva non vederla......
se non l'ha vista il motivo è uno solo........
MELANIA NON C'ERA.........

Anonimo ha detto...

La temperatura rettale non si poteva misurare per il sospetto di violenza sessuale. Non è certo questo dato che inficierà una perizia un po' disinvolta, per così dire, almeno da quello che appare nelle trascrizioni e controreplica della dr.ssa Gino , che ha già evidenziato prima di me un altro lettore.
Forse si poteva e si dovevano fare altre cose ma almeno quelle fatte andavano fatte bene....
E invece non è stato così. Niente di nuovo : non è possibile stabilire con certezza l'ora della morte senza un punto di repere ( ora dell'ultimo pasto )...sai che scoperta.
In ogni caso anche conoscendo l'ora esatta esiste pur sempre una variabile personale che determina una forbice oraria in base a quello che si è mangiato, cosa si è bevuto, anche escludendo caffè, età del soggetto etc etc.
la certezza della morte non si ha neppure per assurdo in Ps perchè i pazienti arrivano magari già in arresto cardiaco e con manovre rianimatorie in corso,con esiti purtroppo talora senza successo, nel senso di mancata ripresa dell' attività cardiaca.
Anche in questo caso l'ora del decesso viene indicata alla fine di questo tentativo rianimatorio, ma intuitivamente è avvenuta almeno mezz'ora/quaranta minuti prima.
Solo una notazione : ma la tommolini non aveva detto che gli atti dovevano rimanere secretati ?
Forse è passato qualche pulcinella ed ha tolto il sigillo del segreto...

Anonimo ha detto...

La temperatura rettale non si poteva misurare per il sospetto di violenza sessuale. Non è certo questo dato che inficierà una perizia un po' disinvolta, per così dire, almeno da quello che appare nelle trascrizioni e controreplica della dr.ssa Gino , che ha già evidenziato prima di me un altro lettore.
Forse si poteva e si dovevano fare altre cose ma almeno quelle fatte andavano fatte bene....
E invece non è stato così. Niente di nuovo : non è possibile stabilire con certezza l'ora della morte senza un punto di repere ( ora dell'ultimo pasto )...sai che scoperta.
In ogni caso anche conoscendo l'ora esatta esiste pur sempre una variabile personale che determina una forbice oraria in base a quello che si è mangiato, cosa si è bevuto, anche escludendo caffè, età del soggetto etc etc.
la certezza della morte non si ha neppure per assurdo in Ps perchè i pazienti arrivano magari già in arresto cardiaco e con manovre rianimatorie in corso,con esiti purtroppo talora senza successo, nel senso di mancata ripresa dell' attività cardiaca.
Anche in questo caso l'ora del decesso viene indicata alla fine di questo tentativo rianimatorio, ma intuitivamente è avvenuta almeno mezz'ora/quaranta minuti prima.
Solo una notazione : ma la tommolini non aveva detto che gli atti dovevano rimanere secretati ?
Forse è passato qualche pulcinella ed ha tolto il sigillo del segreto...

tabula ha detto...

sto leggendo la relazione della dottoressa Gino, sono a pagina 10,11 e 12 e mi viene quasi da piangere!grazie all'anonimo che l'ha postata!

sembra quasi scritta da Annika!
stessi riferimenti, poco ci manca che dia a.. chi ha stabilito determinate verità, del cialtrone!!!

Il Tagliabracci si è beccato del tizio che ha dato conclusioni "superficiali".

vi riporto uno stralcio, pag.10
"
Nel caso in esame soltanto i reperti 4493 e 4494 sono stati sottoposti a
questo approfondimento (analisi cromosoma Y). Il consulente ritiene che tale approfondimento
poteva e doveva essere esteso anche ai reperti n. 4468, 4469, 4478, 4482, 4485, 4486 che hanno
mostrato la presenza di un DNA estraneo e maschile. Tale aspetto è rilevante poiché le analisi
condotte (i profili genetici riportati nella relazione) consentono non solo di rilevare la presenza di
DNA maschile ma anche di escludere la compatibilità con il DNA di Salvatore Parolisi (Allegato
1). In considerazione dei risultati delle analisi genetiche condotte e della evidente necessità di
condurre ulteriori accertamenti il consulente, in scienza e coscienza, ritiene le considerazioni ed i
commenti interpretativi riportati nella relazione del prof. Tagliabracci e ripresi nell’ordinanza di
custodia cautelare del GIP di Teramo non suffragati da dati scientifici.
"

c'è da ridere anche alla pagina 11

"Sulla base
di queste affermazioni nella parte finale della relazione del prof. Tagliabracci si conclude che: “la
ricerca di tracce biologiche sul corpo e sulle ferite, vitali e post-mortali, della vittima non ha
consentito di rilevare profili genetici estranei oltre a quello del Parolisi, marito della vittima, le
cui tracce biologiche sono state rinvenute nei tamponi della regione labiale e dell’arcata
dentaria”. Il consulente ritiene che non occorra un genetista per comprendere l’assoluta
superficialità delle conclusioni che appaiono addirittura contraddittorie con quanto riportato nei
risultati e chiede che, per analogia con quanto effettuato per i reperti n 4493 e 4494, l’analisi del
cromosoma Y sia estesa anche agli altri reperti, non solo nell’interesse del proprio assistito ma
anche al fine di addivenire ad un quadro più chiaro sulla presenza di DNA estraneo sul corpo
della vittima."


e a pagina 12?

"1) Sono stati rilevati DNA estranei alla vittima e a Salvatore Parolisi, sia di origine
femminile che di origine maschile; 2) Non sono state eseguite tutte le indagini volte ad accertare e
tipizzare la presenza di DNA estraneo sulla vittima. In particolare non sono state eseguite le
indagini relative al cromosoma Y per tutti i reperti che abbiano generato profili di sesso maschile.
3) Si esclude nel modo più assoluto la possibilità che il DNA subungueale possa trasferirsi per
stretta di mano o contatto casuale e superficiale; 4) Non è possibile stabilire come e quando possa
essersi depositato il DNA rilevati nei reperti 4493 e 4494; 5) La determinazione di profili
“parziali” ai reperti analizzati non esclude la presenza di altri individui, ma anzi ne consolida la
possibilità …”;


vado avanti, vado avanti, che goduria che il perito gli dica certe cose in faccia!!!

E non sarebbe cambiato niente, secondo Gionni?

Voleva fare un processo indiziario, senza la prova scientifica?

E mi chiedevo come mai..

ECCOLO IL COME MAI!!!

tabula ha detto...

pagina 13..

Esistono inoltre a livello subungueale DNA estranei, di origine
femminile (4476, 4477), che devono essere tenuti in considerazione maggiore poiché utili per la
ricostruzione dei fatti e per la determinazione delle persone coinvolte. Inoltre, sulla base
dell’esistenza di una nutrita letteratura scientifica, della mia personale esperienza e anche del
comune buon senso, non è possibile accettare scientificamente l’affermazione che il DNA
subungueale possa trasferirsi per stretta di mano (Matte et al., 2011; Nurit et al., 2010).
Sull’affermazione riportata nell’ordinanza di custodia cautelare: “ne consegue che la pista della
donna, che avrebbe partecipato all’aggressione, ipotizzata dalla difesa, è priva di ogni
fondamento: per sostenerla, si sarebbe dovuto rinvenire un profilo completo ed esclusivo del DNA
femminile”. Il consulente rileva la totale inesattezza scientifica di tale affermazione che deriva da
una evidente confusione circa la definizione stessa di DNA misto e di profilo completo. In genetica
forense non esiste un profilo completo, poiché la “completezza” di un profilo deriva unicamente
dalla sua rilevanza statistica. Generalmente si ritiene completo un profilo che abbia generato
genotipi a tutti i loci (regioni del DNA) sottoposti ad indagine. Tuttavia la determinazione di un
numero ridotto di genotipi in un profilo non comporta ipso facto l’impossibilità di utilizzare ed
interpretare tale profilo. L’unico elemento che definisce acquisibile o meno un profilo è la sua
rilevanza statistica (quanto è probabile che quel profilo sia rilevabile in altri individui oltre
all’eventuale indagato)


Ma è fantastico!!!!
questo è parlare chiaro, finalmente!

tabula ha detto...

pagina 13!

"L’interpretazione dei profili generici riportati nella relazione del prof. Tagliabracci consente di
rilevare, per molti reperti, la presenza di DNA estraneo sia alla vittima che a Salvatore Parolisi.
Per semplicità viene riportata una tabella riassuntiva dei profili ed evidenziati gli alleli rilevati
diversi dalla vittima e da Salvatore Parolisi. In particolare si osserva che nei reperti n. 4468,
4469, 4478, 4482, 4485, 4486 è presente un contributo maschile (positiva amplificazione
dell’allele specifico del cromosoma Y al locus amelogenina) che doveva essere ulteriormente
approfondito mediante l’analisi di marcatori genetici specifici per il cromosoma Y, analogamente
a quanto eseguito per i reperti n. 4493 (tamponi regione labiale del viso) e 4494 (tampone
elementi dentari 1.1,1.2,1.3,2.1,2.2,2.3) dallo stesso Tagliabracci e a quanto effettuato per tutti gli
altri reperti analizzati per questo procedimento. Queste analisi potevano e dovevano essere
eseguite a completezza delle indagini. Si rileva che tali analisi sono state chieste formalmente il 9
agosto 2011. Non si comprende per quale ragione non siano state eseguite, a fronte di un numero
elevatissimo di reperti sottoposti ad accertamenti. L’assenza di questo approfondimento
rappresenta quindi una scelta volontaria che appare incomprensibile.



Una scelta VOLONTARIA, questo sì che è un concetto da gridare.

Adesso la smetto di postare pezzetti, meglio andiate a leggervela personalmente, altro che conferma dell'ora stabilita, altro che perizie inutili!

Unknown ha detto...

Tabula, tieniti strette le lacrime, ancora non hai letto nulla ed il bello deve ancora arrivare (tu sapevi che il Ris elimina i reperti di un omicidio dopo averli analizzati, così nessuno può più analizzarli?)... mi fermo per non svelarti il finale... ciao, Massimo

Antonello ha detto...

Scusate la mia ignoranza ma se ho capito bene la tmperatura di un corpo non andrebbe, a protocollo, presa se vi e' anche solo un sospetto di violenza.
Ora sappiamo che, per uno strano errore della D.ssa Canestrari, non si sarebbe rilevata la temperatura corporea di M.
Poi notiamo una serie di accorgimenti e secretamenti strani e che raramente si son potuti riscontrare sugli atti perirali autiptici ed una Sg che non sappiamo di preciso a che ora e di che giorno sarebbe stata rilevata positiva a tampone.
A me francamente viene un altro sospetto e cioe' che il tampone possa essere stato eseguito nell'immediatezza proprio prima del previsto prelievo della temperatura e che la positivita' alla Sg abbia, a questo punto, insieme alle nudita' esposte della vittima dato alla D.ssa Canestrari la chiara indicazione di un sospetto stupro.
Nell'ipotesi se ho capito bene in seguito ad un forte sospetto di stupro la Canestrari in buona fede potrebbe non aver preso la temperatura nell'immediatezza, ed il fatto sarebbe confortato anche dalla macchinosa rilevanza di assenza di lacerazioni da violenza che potrebbe essere stato eseguito solo in sede di camera autoptica riguardando tessuti interni.
Se non ho sbagliato e se ho capito bene indi la D.ssa avrebbe avuto nei concitati primi accertamenti sul posto la nitida sensazione di uno stupro nei confronti della vittima sconfessato solo da accertamenti ben piu' approfonditi non eseguibili sul posto.
Detto quanto sopra e realizzando che invece il dna del depositario della Sg sembra mancante e se non parlassimo di azoospermico i conti sono presto fatti.
Ammettendo infatti un tampone volante fatto a Ripe alle ipotetiche 17,00 del 20/04/2011 ed andando indietro di 48 ore si arriva alle 17,00 del 18/04/2011, ma se non azoospermico e non essendo stato rinvenuto il dna dobbiamo semplicemente andare indietro di 12 h dal momento del tampone per ottenere l'orario massimo coincidente con i criteri rilevati ed arriviamo alle 5,00 del 20/04/201.
Dalle 5,00 in poi quindi, con un tampone effettuato ipoteticamente alle 17,00 del 20/04/2011 si sarebbero potute realizzare le condizioni rinvenute a tampone e l'assenza di dna.
Strano se consideriamo che gli esperti hanno appena dato per certo solo il 18/04/2011 come giorno del decesso senza stabilire un'ora precisa.

Inoltre l'ipotesi sopra avanzata sull'interpretazione diversa della mancanza supposta della D.ssa ci dice che forse si potrebbe aver voluto screditare la sua impressione di stupro accreditando a lei successivamente un errore che nessuno sinora sembra ha chiarito vi fosse veramente.
Nessuno puo' infatti escludere violenze senza lacerazioni perpetrate con il ricatto o la soggezzione psicologica in corpo vivo ed assenti di per se invece in corpo passivo e privo di vita.

tabula ha detto...

scusate, è più forte di me.
va condivisa anche questa:

1) È stata
rilevata la presenza di DNA estraneo sia alla vittima che a Salvatore Parolisi nella regione
subungueale e nella regione dei polpastrelli;
2) È stata rilevata la presenza di DNA estraneo sia
alla vittima che a Salvatore Parolisi sul giubbino in pelle indossato dalla vittima;
3) È stata
rilevata la presenza di DNA estraneo sia alla vittima che a Salvatore Parolisi su una formazione
pilifera rinvenuta sul giubbino in pelle indossato dalla vittima;
4) È stata rilevata la presenza di
un DNA misto vittima/soggetto maschile ignoto sulla siringa rinvenuta sulla scena del crimine; 5)È stata rilevata la presenza di DNA estraneo sia alla vittima che a Salvatore Parolisi sui reperti
n°111 (bottiglia in plastica di acqua “Lilla”), n° 112 (laccio emostatico), n°115-116 e 117
(salviettine di carta repertate sulla scena del crimine).
6) È stata rilevata una formazione pilifera
(reperto n°2 -struttura pilifera rinvenuta sulle assi in legno costituenti il camminamento intorno
alla casetta sita in prossimità del luogo di ritrovamento del cadavere-) che ha evidenziato un
aplotipo mitocondriale diverso sia dalla vittima che da Salvatore Parolisi;
7) Non è stata rilevata
la presenza di tracce ematiche riconducibili a Melania Rea in nessun oggetto appartenente,
appartenuto o indossato da Salvatore Parolisi.
8) Non è stata rilevata la presenza di tracce
ematiche riconducibili a Melania Rea nella macchina di Salvatore Parolisi. Le motivazioni e
considerazioni sopra esposte, congiuntamente alla scelta di non analizzare i DNA subungueali
con conseguente impossibilità di effettuare comparazioni con i DNA estranei rinvenuti,
dimostrano l’assoluta incompletezza dei dati scientifici e suggeriscono il coinvolgimento di altri
individui. La presenza di DNA estranei poteva e doveva essere approfondita perché
oggettivamente rappresenta un elemento determinante per cercare di determinare i soggetti
coinvolti. Sulla base dei dati analitici a disposizione, in scienza e coscienza, il consulente deve
rilevare l’assenza di qualsiasi elemento anche solo suggestivo della presenza e del coinvolgimento
di Salvatore Parolisi nell’azione omicidiaria.


Hai capito la Sara Gino?

Hai capito il Gionni che vuole un processo all'antica, perchè le perizie non avrebbero chiarito nessun dubbio?

L'han chiarito anche a mia nonna, il dubbio!!!

come si dice, in francese? una debacle?

Anonimo ha detto...

Antonello
La sg non esiste proprio. Si tratterebbe addirittura d un errore di trascrizione tra le foto dei reperti e quanto effettivamente riportato. Inoltre azoospermico o no, non c'entra assolutamente nulla questo aspetto, e' l'assenza della componente maschile nel tampone vaginale ad escludere che possa trattarsi di sperma.
E quindi una perizia schizofrenica : e' stata rlevata positiva saliva ( sul reperto fotografato) risulta invece negativa nella relazione. L'inverso per la presenza di eventuale sperma, in senso inverso.

ENRICO ha detto...

Era da ieri che aspettavo la pubblicazione ufficiale della relazione della dott.sa Gino.
Vedo che qualcuno l’ha segnalata.. Interessante, vero ?
E non credo finisca qui.
Auguro a tutti buon proseguimento.

Anonimo ha detto...

LA CLAMOROSA RETROMARCIA INGRANATA DA 4° GRADO, voglio "gridarla", anche se mi spiace che dia fastidio a qualcuno: non lo faccio per cattiveria, è solo che non posso trattenere il grande piacere di aver guardato il musone più imbronciato di sempre di Sottile, ed il nervoso battere di palpebre, come ali di passero, della Colombelli.
Ed, infine, le libere affermazioni di Picozzi, Meluzzi e del generale Garofano, emancipate dagli indirizzi del programma. OH!!!
Buona nottata a tutti.

FALCE

tabula ha detto...

@Massimo, ho letto.
Ma questa faccenda di avere distrutto i reperti dopo averli analizzati è legale?

O perlomeno, è utilizzabile a processo per sostenere che l'accusa abbia nascosto delle prove che avrebbero potuto scagionare l'assistito?

o sarebbe possibile nel caso di assoluzione che l'assolto divenga egli stesso parte civile, denunciando chi ha impedito che si addivenisse agli assassini della moglie, distruggendo prove?

e, trattandosi di dna estranei, avrebbero magari anche potuto indicare una direzione precisa.

Anonimo ha detto...

Tabula
Quello che tu attribuisci alla dr.ssa Gino circa la superficialita ed oltre, riportate nelle conclusioni in corsivo, sono invece parole di Giardina.

tabula ha detto...

cosa vuol dire il passaggio relativo al piccolo Mirko Sirocchi?

"Discorso a se stante merita il campione 139-4; risultato
55
negativo ai test per la ricerca di sperma e di saliva, ha permesso invece la tipizzazione di un
profilo misto caratterizzato da una componente maggioritaria attribuibile alla Rea ed una
minoritaria appartenente ad un soggetto di sesso maschile, individuato dal RIS in Mirko
Sirocchi, figlio di Sonia Viviani e di Alfredo Sirocchi. All’analisi dell’elettroferogramma
relativo allo studio dei polimorfismi STR autosomici si evidenzia quanto di seguito riportato.
Al locus D22S1045 è presente un picco in corrispondenza della variante 14, che non è
rintracciabile né nel profilo della vittima né nel profilo del minore (l’altezza dell’allele 14 è il
15,4% di quella dell’allele 15, a tutti gli effetti va dunque considerato come picco e non come
stutter). Al locus D2S441, oltre al picco corrispondente all’allele 11, ve ne è un secondo di
maggior peso molecolare, che non viene etichettato nonostante l’altezza sia sicuramente
superiore ai limiti utilizzati per la definizione dei picchi da parte del personale del RIS. Al
locus SE33 manca la variante 18 riscontrata nel genotipo del bambino. Se si confronta poi il
profilo di Mirko con quello dei genitori si evidenzia come al locus D12S391 il minore sia
18,19, mentre, secondo i tracciati elettroforetici inviati dal RIS, in nessuno dei due genitori è
possibile rinvenire dette varianti; la madre, infatti, ha per questo locus le varianti 17.3 e 22, il
padre le varianti 17 e 18.3. Sarebbe stato opportuno, per definire meglio i profili della
famiglia Sirocchi, ripetere se non l’amplificazione almeno la corsa elettroforetica di tutti e tre
i campioni insieme, ossia nello stesso progetto di elettroforesi. Infine, l’aplotipo individuato
dalla traccia 139-4 è compatibile con quello di Mirko Sirocchi e del padre Alfredo. I restanti
prelievi effettuati sugli slip (da 139-5 a 139-18) hanno permesso la tipizzazione unicamente
del profilo della vittima, ad eccezione del campione 139-7 che non ha fornito alcun profilo
genetico. Si dà atto che, in tutta la documentazione messa a disposizione per lo svolgimento
della perizia, non vi è alcun accenno sulle eventuali modalità di deposizione di tracce
biologiche diverse da sperma e saliva sugli slip di Carmela Rea da parte del bambino Mirko
Sirocchi."

cioè?
ci sono tracce di Mirko Sirocchi, ma anche del padre, o di qualcuno geneticamente collegato alla famiglia?

non risulta chiaro.

@Pino
ma cosa fai vai a dormire?
volevo indiscrezioni sulla trasmissione

Anonimo ha detto...

A molti corvi sono state tarpate le ali, compreso quelle che erano cresciute dalle scapole di chi pensava già di volare, vittorioso, sulle teste di quelli che ha definito cialtroni.
Beh, ora quei cialtroni rimettono al mittente il gratuito epiteto, nella speranza che Massimo non alimini anche questa legittimo post di ritorno.
Tizio C. S.

tabula ha detto...

Anche a Melania Rea sono state tarpate le ali, se per questo.
Ed anche a sua figlia.
Ma NON da Salvatore Parolisi.

Non mi faccio ragione dell'incarognimento di chi voglia a tutti i costi QUEL colpevole, e non IL colpevole.

E questo a dispetto di ogni prova scientifica, che, nero su bianco, sta gridando la verità.

Mimosa ha detto...

Se ho ben capito (sono arrivata a p. 44 della Relazione, letta con calma da tre ore), ce l’hanno data a bere!
Tagl ha cercato DNA da sperma nella bocca di Melania, altroché bacio od epitelio di una mano sulla bocca!
E ha cercato saliva nei tamponi vaginale e rettale (p. 40).

Tuttavia, scrive la dott. Gino, (a p. 44)
«Per quanto attiene i prelievi effettuati a livello della regione/cavità orale è utile sottolineare come il CTU abbia condotto la ricerca di sperma umano unicamente sul tampone linguale e non sui tamponi eseguiti in corrispondenza delle labbra e degli elementi dentari. Per questo motivo non è possibile conoscere la natura del materiale biologico raccolto sulle labbra e dai denti».

Ora vado avanti e vedrò le conclusioni e anche il parere sulla Sg.

Intanto, ho fatto diversi salti sulla sedia fino ad ora, specie riguardo al tassello degli slip, macchiati.

Dormite bene, Mimosa

PINO ha detto...

@ TABULA
Ho acceso il pc in questo momento, ed ho letto, sorpreso, che mi chiedi perchè andavo a dormire.
Dove l'avrei scritta la buonanotte, se comincio ancora ora il contatto?
Evidentemente sei stanca: hai scritto molto.
Ad ogni modo posso dirti che, per la prima volta, il programma di QG mi ha soddisfatto.
I criminologhi ospiti hanno affermato eplicitamente l'astraneità di Parolisi all'omicidio della moglie, appoggiati incondizionatamente dal gen Garofano.
Squallido, invece, si è mostrato il ritorno al coltello multiuso che SP usò, in occasione di una cena con gli amici, per aprire delle ostriche, indicato come possibile arma del delitto, concisamente negata dal Garofano.
Nel complesso l'orientamento del programma è sembrato fortemente rinsavito.
Ciao Pino

Anonimo ha detto...

QUALCUNO può gentilmente segnalarmi il link della relazione GINO?
Grazie, e buonanotte, PINO

Mimosa ha detto...

Ciao Pino
devi andare qui:

http://www.quotidiano.net/file_generali/documenti/PDF/2012/09/carmel-rea---perizia-gino.pdf

e salvarti il pdf per leggerlo con calma.


Mimosa

tabula ha detto...

scusami Pino mi riferivo all'email che mi hai scritto, ti ho risposto ma non avendo più notizie ho sollecitato qui pubblicamente la tua veglia.

Non mi dai dettagli più saporiti, dovrò aspettare la registrazione del programma?

O forse stasera il mio palato si è affinato.

Mimosa, sono sobbalzata più volte dalla sedia anche io, ma mi è sfuggito il dettaglio delle mutande macchiate. Ho il pregio/difetto di una velocità di lettura esagerata.

Mi sa che commenteremo meglio domani, quando tutti avremo digerito i numerosi punti esclamativi che la relazione suscita.

Rimango atterrita e non mi capacito della distruzione di elementi di indagine con processo ancora da effettuarsi.

Per il resto, molti dei riferimenti dei test scientifici di riferimento e dei risultati delle analisi non mi erano affatto nuovi grazie agli erudimenti in merito di Annika.

E vederli scritti su una perizia mi ha fatto un certo effetto.

Mi rimangono oscuri parecchi punti, comunque, come la complicata spiegazione riguardo gli alleli del piccolo Sirocchi.

Mimosa ha detto...

@ Tabula
in merito alla tua domanda del commento precedente, ti ricordi che qualcuna (per privacy non nomino) ha insinuato la tua stessa domanda suponendo un parente ascendente al figlio, che non è il padre?
uno zio di linea materna a questo punto suppongo.

'Notte!

Mimosa

tabula ha detto...

@Mimosa a quel che ho capito, e ho di certo capito male, lo premetto, il profilo è simile a quello del figlio la madre e anche il padre, come se fosse un altro figlio della coppia con caratteristiche un pò diverse da Mirko.

ma parliamone domani, magari qualcuno potrà spiegarmi meglio.

Buonanotte.

Anonimo ha detto...

MIMOSA e TABULA

B U O N A N O T T E PINO

Annika ha detto...

@ Anonimo 19.09

Sara Gino, genetista e non competente in materia di Sg, p. 41, scrive:

"...gli esperimenti condotti hanno permesso di rilevare l'elevata specificita' del test stesso [ndr. RSID-Senem] e la capacita' di identificare lo sperma anche a distanza di 48-72 ore dal coito 16".

La referenza 16 si riferisce ad "Evaluation of semen presumptive testsfor use at crime scenes", Laffan et al, Medicine, Science and Law, 51(1): 11-17, 2011.

L'articolo in questione tratta di un'ennesima comparazione tra SERATEC PSA Semiquant e RSID-Semen. Fermo restando che l'RSID-Semen e' stato convalidato, a seguito di numerosi test controllati e ripetuti, per 48h dal coito (Validation Study - www.ifi-test.com/pdf/RSID_Semen_Validation.pdf - p.14-15) e che da un test di validazione non si prescinde, l'articolo citato di Laffan et al, p. 4, non dice altro che:

"As illustrated in Table 5, the SERATEC PSA kit was capable
of detecting semen from postcoital high vaginal swabs up to
24–48 hours after intercourse. This compares with 48–72
hours using the RSID-Semen kit."


NIENTE REFERENZA. NESSUN NUMERO DI CAMPIONE, INDICAZIONE DEL TEST O ALTRO. UNA FRASE E BASTA. Table 5, p.5 dell'articolo, tra 48h e 72h, indica "one repeat positive". Nessun asterisco o referenza o numeretto, spiegazione o altro.

Ci si aspetterebbe molto di piu' da un articolo in serio contrasto, sotto Forensic Exhibits, con questo:

www.ifi-test.com/pdf/RSID-Semen_Poster.pdf

Bisogna conoscere l'inglese per non vedere la linea rosa a 72h???

E' pur vero che un test validato a 48h possa ancora risultare positivo per il rotto della cuffia ed in casi ESTREMAMENTE RARI di altissima concentrazione del materiale testato, che so, a 49h o 50h, e che questo faccia scattare un nuovo slot temporale di 12h o 24h per la classificazione dello stesso. Ma da questo a farne una regola...

Va inoltre sottolineato 3 volte con evidenziatore multicolour che nello studio di Laffan et al, che tra l'altro testa vittime di violenza sessuale VIVE, solo un campione e' risultato positivo in uno slot compreso tra le 48h e le 72h, per prelievo in "high vaginal area", e che non vi e' alcuna specificazione da nessuna parte dell'articolo se lo slot 48-72h si riferisca a 49h, 54h o 71h dal coito... Ovvero, si fa una regola di un unico campione NON REFERENZIATO che potrebbe essere risultato positivo gia' a sole 49h dal coito!

In conclusione: come ho scritto e ripetuto infinite volte fin da gennaio su questo blog, Tagliabracci ha usato o no l'RSID-Semen? La linea, per quanto tenue, risultava positiva? Melania Rea era viva o morta al momento del tampone? Il rigor era pronunciato o no al momento del ritrovamento? E il livor era esteso o limitato? Tanto basta a fornire una forchetta temporale abbastanza precisa dell'ora del rapporto sessuale e dell'ora del decesso. E, dato l'RSID-Semen, a SCAGIONARE PAROLISI.

Comunque, sull'RSID-Semen, attendiamo la perizia di Bruno.

Annika ha detto...

LAST BUT BY NO MEANS LEAST:

Come e' stato conservato il cadavere di Melania Rea? Sembra una sottigliezza, ma si tratta di un dato DIRIMENTE per il test della Sg. Perche'? Perche' se messo subito in cella frigo a -20°C, oltre al corpo si e' proceduto a congelare ANCHE il PMI, nel qual caso il calcolo a ritroso parte da quell'istante - sempre ammesso che il 21, giorno dell'autopsia, non siano intercorse diverse ore tra il prelievo del corpo dalla cella frigo ed il tampone... Se invece il cadavere fosse stato conservato in store room a 4°C, o addirittura a temperatura ambiente in una qualunque camera mortuaria, il calcolo a ritroso delle 48h della Sg partirebbe inevitabilmente dal momento del prelievo del tampone stesso, e non dall'ammissione di Melania in obitorio.

Questo noi, non avendo letto la perizia di Tagliabracci, non abbiamo modo di saperlo. Ma Bruno (e la Gino) certamente si.

anna ha detto...

il dna di alfredo sirocchi sul corpo di Melania non doveva esserci a meno che.......................

ci sono elementi per arrestare altre persone ma non Parolisi.............

tabula ha detto...

@Annika

a quanto mi è stato possibile capire, ls dottoressa non disponeva dei tamponi originali ma della fotografia degli stessi.

a pag.40-41 della relazione parla effettivamente di una fotografia poco chiara riportata come positiva alla Sg.

Tra l'altro è strana la questione della positività al test salivare del tampone effettuato in vagina, evidente dal materiale fotografico a disposizione della dottoressa, ma assolutamente non riportato in tabella.

Non è di certo necessaria una mente perversa, per andare subito a pensare determinate cose, quando te le trovi scritte nero su bianco nella relazione di una genetista, anche e soprattutto dopo esserci rotti la testa per mesi su quella frase sibillina ed apparentemente priva di senso del Tagliabracci "eventuali rapporti protetti..".

Ad onor del vero, a seguire c'è una specificazione che non chiarisce bene l'attendibilità dei test salivari effettuati in vagina, considerati certi ed attendibili da uno studioso, ed incerti ed inattendibili dall'altro.

Ma io, ripeto, non mastico molto bene l'argomento, e chiedo lumi.

Annika ha detto...

@ Tabula

L'RSID-Semen testa ESCLUSIVAMENTE la Sg. Il test salivare ne prescinde completamente e il discorso e' completamente diverso.

La ragione del mio intervento di prima e' chiara: prima di lanciare bombe da 72h bisogna accertarsi che in realta' non si tratti di bolle di sapone...! Fino a nuovo test di validazione (ne' ve ne sara' uno... 2.5 nL a 48h... vi rendete conto di quanto sia un nL? Un miliardesimo di litro??????), dalle 48h max certificate per l'RSID-Semen non si prescinde.

Annika ha detto...

Cara Tabula

Ah, l'inglese... Questo riccio di mare... questo cactus formato famiglia... questo fico d'India travestito da albicocca!

So che e' in "straniero" ma tutta la favola della saliva e altre sostanze contro la Sg e' specificata a chiare lettere sulla Validation paper dell'RSID-Semen, credo p. 9-10 con tanto di foto a colori che rende la lettura piu' simpatica e gioisa.

E' proprio vero cio' che scrivi (e paradossalmente lo scrivi proprio tu, che dai tuoi interventi per me sei una perla rara che sembra aver capito la Sg per davvero): per parlarne bisogna realmente conoscere la Sg in tutte le sue sfaccettature, a partire SOPRATTUTTO dal processo di protezione e dispersione dello zinco dal momento del coito. Senza questa conoscenza basilare si spara a salve, o a casaccio.

Ci sara' sempre un'eccezione alla regola, come sull'articolo citato dalla Gino, dove tra l'altro gli autori stessi si smentiscono da soli alcune righe piu' sotto citando Old et al, ovveto dei tipi che parlano di max 2 giorni di reperibilita' della Sg (48h). Poi, sempre nell'articolo citato dalla Gino, si testano non nL, ma la bellezza di 100mL di Sg e un solo unico sample non specificato ne' referenziato risulta positivo in uno slot temporale che piu' vago non si puo', perche' anch'esso non specificato o referenziato, tra 48-72h. E tra l'altro tale risulta ad un repeat...

Need say no more!

Fantastico revival invece rileggere dell'indimenticabile DNA delle verdure geneticamente modificate nello stralcio di relazione della dott. Baldi. Quel non articolo (perche' trattasi di studio mai pubblicato) mi era mancato davvero tanto...

PINO ha detto...

@ ANNIKA

La tua lunga precisazione, quì riportata alle 09,15 è chiara anche per chi, come me, non sia un esperto della materia, ma abbia la presunzione di saper leggere e capire il contenuto di uno scritto.
Comunque andranno gli sviluppi del caso Rea, in relazione alle varie valutazioni peritali, voglio pubblicamente attestarti la mia fiducia nella tua dimostrata professionalità.
Non potrà mai essere sottovalutato il tuo significativo apporto, nella comprensione di alcuni ostici passaggi scientifici, collegati al complicato caso, al quale abbiamo, collegialmente, dedicato mesi di ostinata ricerca.
GRAZIE ANNIKA, di più non potevi fare.
Ti abbraccio, PINO

Anonimo ha detto...

La dr.ssa Gino esclude la positività per Sg . 48 o 72 ore non importa.
Mi sembra di avere capito che era positivo il test RSID-saliva ma per una cialtroneria, non da poco visti i risultati, nella trascrizione, come già riportato da altro utente, hanno messo risultato positivo per rsid-semen.
La foto dei reperti sconfessa quanto scritto e su questo la Gino mi è sembrata molto chiara.
Parolisi non è recluso per il test alla sg ma per l'ora della morte, non avendo egli stesso un alibi per l'ora indicata nell'ordinanza di arresto,. Ora se l'ora della morte non è certa mi sembra che l'unica strada percorribile sia quella di non avere commesso il fatto...ma aspettiamo la relazione di Bruno.

Anonimo ha detto...

la relazione della genetista e' pesanteda leggere per chi non e' appunto genetista, comunque le ho datouna scorsa....com'e'inconcludente!
Ma mi chiedo, questo killer indossavaguanti e scafandro? non ha lasciato una ditata, una impronta insanguinata sulgiubbotto,nulla!
Comunque gli aghi di pino c'erano sulcorpo, c'era ildna di un canide,c'era la catenina,l'orologio e ilbracciale, ed una smagliatura sul collant(qualcuno diceva che era statotiratocon estrema curaed era intatto).Restail dubbio di quel dna maschile sulla formazione pilifera uguale (o no?) a quellosulgomito lazy

tabula ha detto...

si ragazzi, ma parliamoci chiaro.
Esiste solo una prova fotografica del tampone vaginale indicante presenza di Sg, con una fotografia poco chiara che la dottoressa Gino ha interpretato come ambigua.

Invece non è stato trascritto da Tagliabracci ma è presente un tampone vaginale assolutamente positivo alla saliva, e sembrerebbe non esclusa la positività anche per il tampone rettale.

Questo scusate ma a me profana di scienza sembrerebbe parlare di un rapporto sessuale orale a beneficio della vittima, poichè non vedo altra possibilità che la saliva arrivi in quella zona così fuorimano per una contaminazione casuale.

Prima però di partire in quarta definendo le conseguenze di una simile affermazione, e potrei avere preso una cantonata pazzesca, vorrei capire se in fin dei conti quel tampone salivare abbia una validità oppure no.

Non mi è risultato chiaro nè dalla relazione della dottoressa Gino, nè dalla risposta di Annika.

Quindi?

Anonimo ha detto...

AL "CIALTRONOFILO"

Leggi quello che ha scritto Annika, ed aspetta di leggere quello che avrà scritto Bruno, e trarrai conclusioni diverse.
CIALTRONERIA è invece la convinzione che Parolisi verrà rilasciato solo per l'impossibilità di stabilire l'ora della morte di Melania, mentre sarànno almeno altre 1000, e non ultime le scientifiche, le ragioni che porteranno alla liberazione di Parolisi.
Tutto il resto è CIALTRONERIA!!!
Tizio C. S.

tabula ha detto...

@Lazy

a me invece sembra che quell'assassino, anzi la genetista parla della probabilità altissima dell'intervento di più persone, abbiano lasciate numerose tracce che non sono state analizzate, ed è stata mossa una sferzante critica proprio al non avere voluto analizzare quelle tracce.

Tra l'altro molte delle prove sono state distrutte dopo la prima analisi, e la dottoressa ha contestato anche questa scorrettezza procedurale.

La prova della presenza di Sg è stata fornita tramite una fotografia poco chiara, attraverso la quale la dottoressa Gino, che è una genetista e non un'anatomopatologo, ha mosso un'altra critica molto precisa.

Non mi sembra che non ci fossero elementi a dimostrazione della responsabilità di terzi, il problema è stato il genere di analisi condotte sugli stessi ad esclusiva verifica di inclusione od esclusione di Parolisi, e a quanto ho capito non sono stati invece compiuti quegli esami per definire chi fossero quegli idnividui.

Dopodichè, quelle prove sono state dis-trut-te.

Mi chiedo se sia una procedura consueta.

Annika ha detto...

Grazie a te PINO!

E a te TABULA: saliva o non saliva, Melania aveva Sg all'interno del canale vaginale. Non all'esterno, e cio' significa rapporto sessuale penetrativo con eiaculazione interna e, conseguentemente, dato il caso (forensica) e dato il tipo di sostanza (Sg), RSID-Semen. Ovvero max 48h post coito. Ovvero Parolisi innocente. Il resto e' fuffa.

Un saluto ad entrambi. Annika

Antonello ha detto...

@Grisu'
volevo darti atto che l'orologio, la catenina e le medaglie erano perfettamente repertate come appare dal lavoro della D.ssa Gino.
Quel che e' giusto.

Nelle prime pagine all'elenco degli atti acquisiti dalla D.ssa c'e' una fantomatica perquisizione nei confronti di tale Sig.ra Mazzanti Ines, sembra da alcune ricerche generiche su google da collegare al Sig. Bonopane, che se non erro dovrebbe essere la titolare della proprieta' della villa in cui stavano lavorando i i macedoni o comunque li vicino.
Di nuovo c'e' una rendicontazione di una traccia ematica che deve aver catturato l'attenzione degli inquirenti in localita' Carpineto, mentrea Ripe furono rinvenuti due spezzoni metallici repertati ed una bottiglia "Lilia" di cui non sapevamo, almeno io non avevo mai letto.
vorrei poi attirare l'attenzione su un pezzo in cui la D.ssa tratta di nr. 3 tracce ematiche rinvenute sugli slip di color nero, la D.ssa ad un certo punto lascia trasparire la possibilita' che due su tre di quelle tracce possano contenere elementi diversi da quelli della vittima.
Parla di gameti, loci ed alleli ed onestamente io non ci capisco na mazza

Devo sottolineare la massima onesta', non scientifica non potrei, procedurale della D.ssa, non si contano i riferimenti alla perizia del Dr. Tagliabracci i cui assunti su dna sconosciuti completamente tralasciati vengono definiti "superficiali" e "scientificamente inaccettabili" ed "incomprensibili" anche se va detto che nessuna domanda degli inquirenti in merito era stata posta.
Io a questo punto vorrei aggiungere che non mi sembra si possa parlare solo di leggerezza, mi spiace ma non riesco a pensare che vengano tralasciati "per incomprensibile superficialita'" una marea di profili genetici sulla scena del delitto e sul corpo della vittima, e portatemi al patibolo ma io in onesta' non riesco a crederci.
Non so quali siano le alternative ma l'errore e' talmente grave che se addirittura non vi fosse esistita la perizia vi sarebbero stati meno danni.
Cioe' sono un medico legale, analizzo il corpo omicidiato di una donna e tralascio di definire impronte genetiche estranee sul suo corpo con certezza manipolato dalla/o/gli assassina/o/i???
E' come se un panettiere la mattina si sedesse davanti alla saracinesca senza aprirla e si addormentasse per leggerezza, non riesco a crederci.

tabula ha detto...


Ma non è incredibile che la saliva persista sulle labbra neanche 5 minuti, almeno stando alla Baldi, ma su "altre labbra" persista per giorni e giorni interi?

PINO ha detto...

TABULA
Forse hai capito bene. Il Tagl. ha cercato, con metodo adeguato, risultanze di presenza di sperma, con un tampone linguale, e con metodo diverso, la ricerca di saliva in vagina e sull'arcata dentale.
Questo mi pare di aver capito anch'io. Mi sbaglierò come te?
Vado a rileggere.
Pino

PINO ha detto...

TABULA
Non abbiamo sbagliato. I tamponi erano mirati a cercare tracce di sperma nella regione linguale, e tracce di dna da saliva, in vagina e nella zona rettale.
Strano ma vero.
Pino

Simona ha detto...

La relazione della Gino..è spettacolare..finalmente lo devono sapere tutti che c'erano dna estranei alla vittima e a Salvatore Parolisi...guardate peccato che non posso altrimenti questa la volevo mandare dalla D'Urso e company..

Aspettiamo fiduciosi =)
un bacio a tutti

Anonimo ha detto...

-se non avete ancora letto la relazione,fate attenzione a quello che dice degli slip---seben ricordo,parla di macchie...i dna erano su queste macchie? e da quando in qua stirando mutande si provocano macchie?cioe' se non erro erastato detto che quei dna erano stati rilasciati stirando..
-la formazione pilifera (vuol dire che non e' un capello?) col dna estraneo dove e' stata trovata?sull'addome?sul telo sterile?
-mi pare che la genetista dica che saliva e secrezione vaginale sono poco distinguibili Lazy

tabula ha detto...

@Pino
non è così strano.
In fondo rapporto sessuale può significare questo e mille altre cose.
Dato il tampone positivo alla Sg, per quanto con fotografia poco chiara, il fatto che possa risultare stupefacente il tampone vaginale positivo alla saliva è dovuto al fatto che ci hanno costantemente ripetuto che una cosa del genere a Melania non sarebbe mai potuta accadere, poichè lei era rigorosa e schizzinosa e all'aperto non sarebbe stata mai eccetera eccetera.

E' per questo che lo si trova incredibile.

Ma non è un fatto stupefacente in se stesso, e può anche darsi sia ordinaria amministrazione una ricerca di tracce di questo tipo, soprattutto con una vittima che si presenti con i pantaloni abbassati fino alle caviglie.

Comincio a pensare che tutte quelle chiacchiere fossero volutamente messe in giro da chi conosceva benissimo i risultati di quei tamponi, al fine di coprire il fatto, che la stampa avrebbe fatto a brandelli.

Una positività alla Sg, se pur blanda e mal riportata in fotografia, ma annotata nelle tabelle da parte di Tagliabracci, non può essere un errore.

Non è una sostanza dal significato indifferente di cui l'anatomopatologo avrebbe scritto, se non ci fosse stata.

Per quanto presente con una traccia minima, la semenogelina era rilevabile, se fosse stato un semplice errore di trascrizione, nel momento in cui redigeva la relazione il Tagliabracci non si sarebbe speso in quel complicato giro di parole, scelte con estrema cura.

Non si capisce invece l'omissione nelle tabelle dei dati molto più lampanti della presenza di saliva in vagina.

E il fatto che ci capiti per caso è escluso.
c'è un solo modo in cui potrebbe esserci arrivata.

Comunque, prima di considerare la questione assodata e certa, poichè l'argomento è di quelli da maneggiarsi con le pinze, aspetterei la relazione dell'anatomopatologo Bruno, che di semenogelina e di tamponi su cadavere dovrebbe intendersene maggiormente.

E forse farà chiarezza anche sulla positività alla saliva dei tamponi in vagina.

Spero presto.

Anonimo ha detto...

Good work! Copy&Paste at its best

Anonimo ha detto...

SIMONA
Lo farei anche io se potessi, ma non sono sorpresa dal desiderio di molti di farlo.


Lazy
Poco distinguibili dalle foto, ma non lo erano direttamente dai reperti.

Tizio C. S.

tabula ha detto...

@Lazy

sì hai ragione, sembrerebbe di capire che saliva e secrezioni vaginali siano poco distinguibili basandosi su un certo studio, ed invece sembrerebbero distinguibilissimi in seguito a tutt'altro studio.
E' per questo che domandavo lumi, perchè anche a me sembrava di avere capito così.

scusate se non specifico i riferimenti scientifici, li troverete espressi chiaramente nella perizia.

D'altro canto invece, relativamente alla sg, o c'è o non c'è, e non è confondibile con nessuna altra sostanza.

E, se una fotografia poco chiara non ha permesso alla dottoressa Gino di esprimersi,
il professor Tagliabracci ha dichiarato invece molto chiaramente la sua presenza in cinque righe molto dibattute su questo blog.

PINO ha detto...

@ TABULA
Ma le relazioni, non dovevano pervemire alla gup contemporaneamente?
Perchè è stata resa nota solo quella della Gino?
Ne sai qualcosa?
MASSIMO, forse tu puoi illuminarci in tal senso?
Ciao, Pino

Anonimo ha detto...

Ora pranzo. Buon appetito a tutti.
A questo pomeriggio, Pino

Stefania ha detto...

Ho letto il pdf a firma della Dott.ssa Sara Gino, ma voglio soffermarmi in particolare su quanto poi sottolineato da Annika, da Tabula e da Massimo Prati.

Pare che parecchie analisi non possano essere piu' eseguite causa distruzione dei reperti.

La Gino parla chiaramente di un'autopsia ed uno studio dei reperti fatti alla pene di segugio (per usare un eufemismo).

E' evidente che i primi passi delle indagini siano state svolte con il chiaro intento di voler incastrare Salvatore Parolisi, questo ce lo siamo detti tante volte.

Quel che pero' ora appare inquietante è che se errore c'è stato (chi non fa, non falla), puo' essere stato causato da diversi motivi:

- impreparazione ed inesperienza di chi ha operato, ma appare strano perchè mi pare non si trattasse degli ultimi arrivati;

- arroganza: siamo certi che Parolisi sia il colpevole e quindi perchè sprecare tempo e denari nel cercare un possibile altro omicida? Ma anche in questo caso, vista la quantità ed il peso degli errori commessi, risulta difficile pensare che all'interno del gruppo formato da espertoni ed inquirenti a nessuno, ma proprio a NESSUNO, sia sorto il dubbio si stesse prendendo una sonora cantonata;

- il dolo: prendiamo il colpevole "designato" e lo immoliamo sull'altare della Patria. Diamo alla Nazione, ai media, ed alla famiglia Rea il modo di avere un bersaglio sul quale puntare tutto il proprio dolore, timori, frustrazione e titoli in grassetto.

Ora pero' se come dice Massimo, parte dei reperti non saranno piu' analizzabili e potrebbero esserlo vuoi perchè su campioni davvero minuscoli è impossibile ripetere determinate analisi, o perchè sono stati distrutti consapevolmente (per faciloneria o per occultare prove nei confronti dei veri responsabili del delitto Rea?).

Spero, mi auguro che la consulenza del Prof. Bruno, unita a quella della Dott.ssa Gino possano restituire la libertà a Salvatore Parolisi, restituire un padre a sua figlia ..... ma rimane un fatto che mi inquieta.

Non sarà possibile compiere ulteriori analisi per incastrare il reale colpevole. Mi potrete controbattere che a noi interessa, ora, portare a casa Parolisi, l'innocente Salvatore Parolisi.

Ma diamine, a prescindere che ogni delitto merita venga identificato il VERO colpevole, è indubbio che nel caso specifico, trovare il protagonista dello scempio compiuto, darebbe anche contezza del perchè (se c'è) di un'indagine svolta in sifatto modo.

Ci ricordiamo ad esempio del Delitto Filo della Torre? Per anni si sono imputate ipotetiche colpe persino ai servizi segreti. Aver potuto riscontrare tracce del dna del domestico a distanza di cosi' tanti anni, ha permesso di fugare moltissimi dubbi.

Ora, nel caso Rea, questo, se ho ben inteso non sarà piu' possibile. Perchè?

Si scoprirà mai se Parolisi è stato incarcerato per voluto dolo o per imperizia?

A chi quell'uomo, la sua bambina, potranno chiedere il giusto risarcimento danni per il tempo in cui hanno strappato l'uno dall'affetto dell'altro?

E questo a prescindere dal fatto che entrambi avrebbero avuto diritto, di sapere chi ha ucciso la loro moglie e madre e di vedere il soggetto/i soggetti assicurate alle patrie galere.

Forse si è cercato in Parolisi un facile espediente per poter avere il tempo di occultare le prove? Tanto poi si tratta di un semplice caporalmaggiore e nel caso riuscisse a dimostrare la propria innocenza, lo si risarcisce con un tocco di pane?

Non voglio neppure pensarci, questa eventualità mi mette i brividi e mi riempie di disgusto.

(Scusatemi per come ho descritto in modo confuso i miei sentimenti).

Stefania

anna ha detto...

il dna del marito di sonia non doveva esserci sulle sue mutande,come non deveva esserci gli altri dna,mi auguro che si indaghi su alfredo e si vada alla ricerca degli altri rsponsabili e chiaro che sono puù di uno

anna ha detto...

il dna del marito di sonia non doveva esserci sulle sue mutande,come non deveva esserci gli altri dna,mi auguro che si indaghi su alfredo e si vada alla ricerca degli altri rsponsabili e chiaro che sono puù di uno

Manlio Tummolo ha detto...

Scusate la volgarità, ma se ben capisco, quelle analisi servivano a determinare se la coppia avesse compiuto il cosiddetto "69", ovvero l'uomo con la bocca sull'organo genitale femminile e viceversa.
Non trovo altrimenti spiegazioni.

Manlio Tummolo ha detto...

Riguardo ai reperti di qualunque cosa (non solo di un assassinio) dovrebbero essere conservati a disposizione fino a sentenza definitiva, poi conservati in archiviodel Tribunale, insieme all'intera documentazione del reato (e lì essere mantenuti per 40 anni o inviati poi negli Archivi di Stato). Giustamente si ricorda il delitto Della Torre, si potrebbe aggiungere quello di Via Poma e il caso di Pordenone. Nondimeno avviene che qualcuno si prenda la disinvolta libertà di gettare via qualcosa: il dr. Strada lo ha fatto con contenuto dello stomaco di Sarah Scazzi. Ora non credo che un perito faccia questo di propria iniziativa, ma su indicazione di qualche magistrato.

tabula ha detto...

più o meno, Manlio.
ma forse è una verifica di prassi.
anche nel caso della piccola Yara furono cercate sostanze spermatiche nella bocca, trovate sull'apparecchio che portava ai denti.
Nel caso di Melania non c'era sperma nella bocca, ma c'era nella vagina dove i tamponi hanno dato alto riscontro positivo alla saliva.
I pantaloni calati alle caviglie rendono possibili attività di questo tipo.
la mancanza di dna maschile non impedisce di dire che il fatto possa essere avvenuto, e nessuno ne ha escluso la possibilità.
Prima di discuterne sarebbe meglio attendere la risposta di chi per mestiere fa l'anatomopatologo, e dovrebbe avere più dimestichezza con queste sostanze, tenendo presente che, una volta appurata la presenza di Sg, la presenza di saliva è solo un particolare tecnico aggiuntivo.
Del resto l'ipotesi peggiore non sarà mai più grave del fatto che quella ragazza sia stata uccisa.

tabula ha detto...

@Stefania
è la dottoressa Gino, e non Massimo, a denunciare pubblicamente il fatto che alcuni dei reperti siano stati distrutti.

Trovo il fatto molto grave così come lo trovi tu.

Sono chiaramente a conoscenza del fatto che su presenze minuscole a volte è l'analisi stessa a causarne la distruzione.

Ma, dato che la genetista saprà meglio di noi se l'analisi condotta su una formazione pilifera sia in grado di distruggerla completamente o in parte, il fatto che la stessa se ne stupisca e ponga il fatto sotto l'attenzione del Giudice mi induce a credere che quelle prove potessero e dovessero essere conservate per poter compiere ulteriori esami.

Non credo che la faciloneria possa essere contemplata in un caso così discusso, poichè a questi livelli così alti di indagine e di attenzione all'opinione pubblica la responsabilità è altissima.

A me personalmente non interessa appurare se faciloneria faccia rima con incompetenza,
o, come qualcuno sostiene, potrebbe anche trovare la rima con malafede.

Il punto è: è legale? si può fare?
un errore del genere è soggetto a sanzioni o ci sono impunità professionali?

E anche se ci fossero, come è giusto che sia fino ad un certo punto, mi domando se tutta questa serie di aggiustamenti dimenticanze e superficialità non possa arrivare addirittura a far cadere le accuse per vizio di forma.

Scusate forse il termine non è corretto, ma non me ne intendo.

Tra l'altro, Stefania, ti poni un problema che non è da poco, che è quello di avere impedito di risalire all'identità di chi abbia lasciato quei dna.

E non è un problema da poco, dato che è possibile che i veri colpevoli siano stati coperti proprio da tutti questi errori procedurali, ed è possibile che non si troveranno mai proprio grazie al fatto che numerose prove siano state: omesse, male interpretate, sottovalutate, addirittura eliminate fisicamente, distorte, tutto a favore di una visione sospettocentrica avente come bersaglio Parolisi.

Ma questo non lo diciamo più da soli scrivendolo su un blog: ora lo dicono i periti.

grant ha detto...

Nel caso di Yara si è trovato il padre dell'assassino con il dna salivare vecchio di dodici anni sul retro di una marca da bollo.

Nel caso di Melania Rea con tutte quelle tracce di estranei e perfino una formazione pilifera non c'è stato un profilo completo che sia uno.

Manlio Tummolo ha detto...

Cara Tabula,
nel caso Yara, mi pare sia pure risultato che l'organo maschile sia stato morso, e con apparecchio aggiunto ai denti la cosa non dovette essere piacevole come l'individuo sperava, da cui la vendetta dell'uomo. Certe intimità, talvolta pericolose anche tra coniugi o regolari amanti, sarebbero da evitare del tutto tra estranei. C'è una canzonaccia veneta a proposito dell'Osteria n. 20, che sconsiglia certi tentativi. Ma ritengo che, trovato o no sperma nella bocca o sue tracce, già il fatto di cercarlo significa che la posizione in cui si è trovata la donna poteva dar adito a perplessità nel merito. Il fatto di non poter avere rapporti completi causa il disturbo di cui si è parlato o recente operazione, poteva spiegare un tipo di rapporto non propriamente elegante, ma comunque coinvolgente e, di solito, volontario.

Manlio Tummolo ha detto...

Ancora per Tabula:

certo che non è cosa ammissibile distruggere reperti, si tratta di abuso d'ufficio (come la celebre falsificazione di prove nel caso Una-Bomber), ma occorre poi individuare l'esatto responsabile di ciò. Ogni atto, documento e reperto devono esser conservati. Se non sono conservabili per un qualche motivo, occorrerebbe almeno farne fotografie, con descrizioni verbali minute e assai dettagliate.

Gio' ha detto...

Caro Massimo sarebbe interessante sapere le tue considerazioni su questa periza
Vale anche per Mimosa. Grazie tante.
Gio'

ENRICO ha detto...

Caro Manlio,

anche a me, la lettura di quella parte della relazione ha fatto venire in mente la tua stessa “immagine” ( pratica perlatro abbondantemente celebrata attraverso illustri citazioni delle quali Rabelais è considerato uno dei massimi esponenti) e di conseguenza le tue stesse perplessità

Tuttavia supponendo che il medico legale - in seguito ad osservazioni a noi sconosciute - abbia ritenuto opportuno approfondire gli esami in tale direzione, avrebbe poi dovuto inserire nell’arco dei 40 min..stimati per l’accoltellamento, l’agonia e la morte anche il tempo necessario per l’ adempimento di questa acrobatica prestazione

anna ha detto...

la perizia ha accertato che sul corpo di melania ci sono altri dna ,gli inquirenti non hanno indagato su questi dna e il tagliabracci non ha fatto verifiche appropriate su questi dna,l'inchiesta è falsata da tutte queste omisssioni.un altra omisssione importante è non aver indagato a chi apparteneva la macchina parcheggiata vicino alle altalene ,la cui foto fu pubblicata sul blog di Massimo Prati, se nessun testimone si è fatto avanti a dichiarare che quella macchina è la sua l'unica alternativa è che quella macchina è veramente di Parolisi,la foto scattata è dell 15,13 i tempi per l'accusa si accorgerebbero ulteriormente facendo cadere un castello accusatorio che è già ampiamente compromesso con la relazione disposta dalla Tommolini.alle 14,40 l'ultimo militare lascia Ripe, alle 15,13 la macchina di parolisi probabilmente è già a san <marco, imposssibile con questo poco tempo uccidere lavarsi cambiarsi liberarsi dell'arma del delitto mai ritrovata, nascondere anche i vestiti macchiati di sangue mai ritrovati,e spostarsi a san marco alle altalene il tutto correlato dal fatto di non lasciare nessuna impronta sul corpo della moglie......

si debbono individuare i dna presenti sul corpo di melania e far fare i test del dna a tutti i militari a tutti i vicini di casa,gli assassini e le assassine sono fra loro.................

Anonimo ha detto...

per quello che ho potuto capire,sugli slip neri c'erano tre macchie disangue,due sono di sangue della vittima,un'altra non e'sicuroche sia della vittima.
Poic'e'un dna che i Ris hanno identificato con quellodi Mirko Sirocchi, ma la Gino non e'sicura di questa identificazione .Poi c'e' un aplotipo che puo'essere di Mirkoe di Alfredo Sirocchi-Insomma la Gino sollevapiu'dubbi di quantinon ne risolva.Mi sa che questi slip dovranno studiarli meglio.
Non ho capito quali sarebberoireperti distrutti dal Ris:laformazione pilifera castana lunga 22 cm? la traccia sul giubbotto in corrispondeza gomito?

Stefania ha detto...

Tabula: è evindente io e te abbiamo gli stessi dubbi. Li ho solo "sviscerati" in modo piu' diplomatico, se vuoi, ma la sostanza non cambia. Ha ragione Manlio .... se davvero come dichiarato da Massimo, (la notizia non è sua ma l'ha resa pubblica su queste pagine, o meglio, l'ha evidenzata - grazie Massimo! -) alcuni reperti non posso piu' in futuro essere oggetto di analisi ci troviamo di fronte a due possibilità: o chi ha autorizzato la dispersione di qualsiasi campione fosse ipoteticamente, anche a distanza di tempo, essere oggetto di future attenzioni sino ad assumere valenza probante,è Paperoga, oppure ci si trova di fronte al dubbio si possa trattare di un vero e proprio depistaggio. Timore, non certezza, ben inteso. Nel caso, un Parolisi non usato come "colpevole ad ogni costo" ma un Parolisi che debba rimanere tale sino alla completa distruzione delle prove che possano indirizzare le indagini se non individuare il vero/ i veri mandandi e/o esecutori del crimine. Ma come ho già detto, senza prove inutile lanciare accuse ....
Ma lo disse Giulio Andreotti molti, tanti anni or sono ... "a pensar male si fa peccato, ma quasi sempre ci si azzecca" ...

A pensar male si sta inducendo chiunque abbia avuto modo di leggere di questo caso, oltre le veline passate al tg, i grassetti dei quotidiani ed i contenitori pomeridiani che guarda un po' stanno facendo una clamorosa quanto delicatissima marcia indietro .... (trattasi di mera e personale impressione, ben inteso ...).

Stefania

Stefania ha detto...

Ma appunto, a voler pensar male. Altrimenti si ritorna al fatto che Mandrake ha ucciso la moglie, si è lavato e cambiato, ha distrutto prove, ha trovato un complice che a distanza di tempo a gratis abbia depistato, grida la sua innocenza, si ritrova solo in carcere, che ha avuto un rapporto sessuale non prottetto con la moglie che lascia a distanza di giorni sg, che si dimentica occhiali, coltellini con i quali ha aperto in passato ostriche, che gira in calzoncini quando gli altri hanno freddo, che piagnucola ma non sa come difendersi .... poi c'è Topo Gigio, l'Ispettore Gadget ed il Commissario Basettoni. Ed hanno ucciso Clarabella.

Stefania

Mimosa ha detto...

Non potendo per ignoranza entrare nel merito delle questioni trattate con la terminologia che non mi appartiene, vorrei solo, per ora, dire cosa mi ha colpita nella relazione della dott. Gino. Sono diverse, le elenco dall’inizio, in ordine di lettura, non in ordine di importanza, le faccio seguire da un breve commento:
Per esempio sono stupita che tra la documentazione acquisita dalla dott. Gino ci fosse:

1.«Verbale di sequestro del materiale rinvenuto durante la perquisizione eseguita nell’appartamento di Folignano di Salvatore Parolisi in data 5 agosto 2011». L’appartamento non era già stato svuotato dai Rea intorno al 27 giugno, perché a fine mese scadeva il contratto d’affitto? Che ci sono andati a fare in un appartamento vuoto?

2.«Verbale di repertamento di alcuni capelli ed un pelo verosimilmente pubico, effettuato in occasione del cambio delle lenzuola della cella di Salvatore Parolisi» e ben di due volte, 27 agosto 2011 e 29 settembre 2011, a cosa dovevano mirare i due astuti “sequestri”? Perché al magistrato mancava un pelo pubico di confronto? Allora tra le formazioni pilifere repertate (ma non analizzate) c’era anche un pelo “presumibilmente” pubico maschile? Eppure non se ne è parlato.

3. Scomparsa della «maglia (reperto 138) ed il copri spalle (reperto 137) indossati dalla vittima non presenti nello scatolone dei reperti» che era conservato presso l’Ufficio Corpi di Reato del Tribunale di Teramo. Scomparsi? A che e a chi servivano? O forse sono stati consegnati al prof. Bruno per la sua perizia? Solo questi? giacché il resto dell’abbigliamento era in visione alla dott. Gino. Mistero?

4.La data apposta sulla «relazione preliminare di consulenza tecnica medico legale datata 13 agosto 2008 (sic) a firma del prof. Adriano Tagliabracci» Il “sic” tra parentesi è della dott. Gino. Per fortuna che era nel fascicolo, altrimenti qualche ligio archivista, vedendo la data 2008, avrebbe potuto infilarla in uno scatolone corrispondente a qualche reato risalente a quella data (persino un capello di non mi ricordo quale bambino è finito tra i reperti della povera Elisa Claps, vado a memoria sui nomi, ma il caso fu eclatante).

5.«Cinque formazioni pilifere su hair card; tutte poste dentro una busta di sicurezza», ossia accatastate assieme perché evidentemente non esaminate precedentemente in laboratorio, ma solo ad occhio, quel tanto da escludere che appartenessero alla vittima o all’indiziato. Probabilmente di queste ne parlerà il prof. Bruno, presumo,ma perché non le ha analizzate la dott. Gino? Mi è sfuggito?

6.«Materiale vegetale aderente alla vittima costituito da vari aghi di pino, una porzione di corteccia, due pigne»: a una genetista cosa sarebbero servite?

Si dedurrebbe che tutto il resto fosse in cartaceo, solo copie delle analisi dei reperti anche altri, come la bottiglia di plastica di acqua, laccio emostatico, siringa, uno stantuffo, tre fazzoletti di carta. Mi domando se gli oggetti sono stati consegnati al prof. Bruno anziché alla genetista che doveva controllare i dna. Sarebbero questi i reperti “scomparsi” di cui è stato detto? O sono scomparsi solo la maglietta e il copri spalle, se non li ha il prof. Bruno?
Al prof. Bruno cosa è stato consegnato? Cosa restava?
In verità entrambi gli esperti erano chiamati ad “accordare” le loro relazioni, pertanto ritengo che nelle mille pagine ci sia senza ombra di dubbio la conferma di quanto ha relazionato la collega (perché smentirla?), anche le deduzioni sulla impossibilità di stabilire se la vittima abbia avuto un rapporto sessuale alcune “ore prima” o alcuni “giorni prima” del decesso.

grant ha detto...

http://www.news-24h.it/2012/09/melania-rea-il-marito-salvatore-parolisi-incastrato-da-un-bacio/

La Baldi ha il coraggio di andare in giro a dire che Parolisi ha baciato la moglie che le le superperizie lo confermano?

Rilascia interviste parlando del dna che secondo lei sulle labbra persiste al massimo due minuti?

Ma con che coraggio, dopo che la Gino ha scritto nero su bianco che certe deduzioni sono un'assurdità?

Ma non si vergognano?

E il bello è che quando le chiedono che ne pensa la Gino, lei risponde "ha confermato che quel dna è di Parolisi".

Ora la nuova versione è che sia stato depositato dopo la morte.

due giorni sotto gli agenti atmosferici, e un dna da bacio che su un vivo si dissolve in due minuti, addosso ad un cadavere persiste per 48 ore.

veramente scientifico. complimenti.

L'importante è continuare a sparare palle.

Anonimo ha detto...

Mi perdo.
sulle gengive di Melania tracce minime di dna di Parolisi.
Nessuna traccia di sperma.
Nella vagina presenza di sg + positività altissima dei tamponi alla saliva non trascritta in relazione.
Nessun dna maschile o nessun dna generico?

E' stato cercato dna femminile?

Come mai nel delitto di Yara si è capaci di ricostruire un profilo di dna da una saliva essiccata su una marca da bollo vecchia di dodici anni, ma nel caso di Melania non si è capaci di trovare dna salivare, se c'era, su tracce vecchie di due giorni?

come può la Baldi sostenere che un dna sulle labbra si dissolva in due minuti quando questa affermazione è stata ampiamente smentita dalla Gino con tanto di pubblicazioni di riscontro?

e come può sostenere che un dna da bacio su un vivente sparisca in due minuti, ma rimanga due giorni su un cadavere esposto alle intemperie?

Non lo sa la Baldi che Melania è morta diverse decine di minuti dopo le prime coltellate?

Non si ricorda che la donna ha subito una lenta agonia?
quel bacio le sarebbe stato dato durante l'agonia, un bacio profondo che tocchi le gengive ad una donna morente o già morta?

oppure secondo la Baldi, quel giorno Parolisi con tutta calma avrebbe atteso sul posto le diverse decine di minuti prima di baciare la moglie appena spirata?

Antonello ha detto...

Ricomincia la ridda, Notizie News e News24h Magazine riportano la notizia di un viados che sarebbe stato identificato come amico di S.
Non so se sono notizie vere o meno, e francamente le ritengo strumentalizzazioni da gossip in assenza di dati attinenti, le riporto perche' stupiscono le tempistiche "vagamente" opportunistiche e moraliste, i viados sono persone alle volte pure migliori di tanti giornalai e fare leva sui sentimenti moralistici appare veramente fuori luogo, S. puo' essere amico di chi vuole e fino a indizio attinente contrario non vedo cosa possa centrare questo, anche fosse, con la fine di M.

Invece:
http://www.leggo.it/news/cronaca/caso_rea_il_dna_di_parolisi_depositato_sulle_labbra_di_melania_dopo_morta_foto/notizie/195206.shtml
Dice a chiare lettere che le superperizie confermerebbero in toto i dati gia' assunti per poi essere smentiti dallo stesso loro articolo piu' avanti dalla D.ssa Gino a cui vengono pero' poste delle domande che non entrano nel merito, veramente curiosi.
Se due superperizie dicono che le larve sarebbero state custodite male e che quindi M. sarebbe morta il 18 ma che non si puo' risalire all'ora verrebbe avvalorata l'ipotesi accusatoria, se fossero loro sul patibolo vorrei vedere se cambiassero conclusioni.
Nessuna citazione sulle strigliate della Gino sui dna completamente tralasciati ed in alcuni punti erroneamente travisati, e' incredibile.
Anzi in fondo si riporta chiaramente solo la risposta della Gino che sottolinea le sue lamentele sul fatto che il Dr. Varetto, consulente della difesa, sarebbe in quota allo stesso istituto torinese di periti incompatibili ad una trasparenza delle perizie.
Magari domani viene fuori che S. e' il provato responsabile, dico io ma perche' di un'intervista riportare solo i brani utili all'ipotesi da sostenere o fare delle domande mirate solo a quella??? Ma questa gente e' riuscita a leggersi l'intera perizia della D.ssa Gino???

grant ha detto...

No. non se la sono letta.
Leggersela significa lavorare con coscienza.
I giornalisti non possono lavorare con coscienza, lavorano per contratti saltuari e devono obbedire alla linea di condotta stabilita.
E' passato l'ordine di continuare a pubblicare la versione colpevolista adoperando tutta la faccia di membro possibile e anche quella impossibile.
ci vorrebbe Anna per diffondere gli stralci della perizia della Gino.

anna ha detto...

bravo Massimo a far vedere la piantina dove sta Ripe, dove sta San Marco e dove è stata localizzata Melania,circa a metà strada fra le due località,è la prima volta che vedo il punto dove fu individuato il cellulare di melania ,c'è una stradina brecciata,dove con un fuoristrada Melania può essere stata portata nel bosco ,in attesa che i militari di Chieti finissero l'esercitazione.
Può essere lo stesso fuoristrada che le sentinelle dissero di aver visto con due donne accucciate?

Una cosa è certa all'ora che dice la procura Melania a Ripe non poteva esserci ,a meno che non si voglia dire che tutti e 28 militari di Chieti siano complici del delitto.

andate a vedere su google bivio chiosco della pineta,dove è stato ritrovato il corpo di Melania, a 100 mt da quel bivio viene parcheggiato il pulmann dei militari che scendono per andare a fare l'esercitazione al poligono...

E' impossibile che pur essendoci parcheggiato quel pulmann Parolisi o il vero assassino sia stato li presente negli orari che la procura dice sia morta Melania,con il richio che i militari vedessero il delitto,

Melania è stata tenuta nascosta fino alla sera ,quando il ristoratore di San Giacomo disse che ci fu un alto traffico nella notte fra il 18 e il 19 Aprile.
Il corpo di melania dalla strada si sarebbe visto........

c'è la guardia forestale che dichiarò che la famosa panda gialla era parcheggiata poco distante dal bivio della pineta sia alle 12 quando passò la prima volta sia alle 16,30 quando ripassò al ritorno.

Se la guardia forestale al ritorno non vide il corpo di Melania ,le cose sono due ,o l'orario della morte è completamente sballato,oppure la guardia forestale è complice di un delitto perchè non ha detto agli inquirenti che quel corpo lo aveva visto.....

e' ovvio che sto ragionando per assurdo.......

la cosa inquietante è che, chi ha fatto le indagini non si è mai preoccupato di rintracciare il proprietario della panda gialla e chiedere che cosa aveva visto in quel giorno.........

ritornando all'avv.Gionni, la sua presenza come avvocato dei REa è stata più funzionale a difendere la sua amica Sonia e il marito,in quando aveva accesso agli atti processuali, piuttosto che a difendere i rea nel trovare il vero assassino-assassina della figlia.....

La piccola Vittoria mi auguro a breve possa riabbracciare il suo papà.

Anonimo ha detto...

@Antonello
Letto.
Vergognoso.
La perizia della Gino non conferma assolutamente queste deduzioni pseudoscientifiche ma dice tutto il contrario.

tabula ha detto...

signora Baldi, ci dica a che pagina della perizia la dottoressa Gino confermerebbe la sua fantasiosa ipotesi sul dna da bacio che dovrebbe durare al massimo due minuti su un vivente.

E ci dica anche quanto tempo avrebbe avuto a disposizione Parolisi tra la prima serie di coltellate non letali, la seconda serie effettuata sulle tracce di sangue essiccato dovute alle prime coltellate, le diverse decine di minuti di agonia subita da Melania prima di spirare, e quell'ultimo fantomatico bacio post mortem.

PINO ha detto...

CARO ANTONELLO

Non devi meravigliarti più di nulla.
Pur di raggiungere i propri scopi, alcuni sarebbero disposti a negare anche l'esistenza del sole.
Figurati cosa rappresenterebbe, per loro, cambiare gli estremi di una ordinaria notizia di cronaca.
La pubblica opinione è disorientata.
Quì si starebbero oltrepassando i limiti della decenza.
Le parole vergogna e dignità stanno perdendo il loro significato, in una società tesa all'arrivismo, a spese di tanti, e più significativi valori etici e di pensiero.
Ed in tale clima di sovvertimento generale, tu, io ed alcuni altri, vorremmo ancora mettere i punti sulle "i"?
Utopia caro Antonello.
Con pensieri del genere possiamo considerarci solo dei fossili.
Dovremmo forse accettare ogni impostura ed ogni prevaricazione, sia pure solo di carattere intellettuale? certo che no!
Restare indifferenti? neanche. Ma porci su un piano che non ci confondi col pattume morale e pratico dilagante, possiamo farlo; ce lo consente un diritto civile, culturale e democratico che ci appartiene.
PINO

Anonimo ha detto...

@Grant
Non ti pare che quello che ha scritto Pino comprenda anche il tuo pensiero?
Tizio c.s.

tabula ha detto...

io non mi sento un fossile e neanche lo sembro.
Non credo sia questione di impostura intellettuale, è un'impostura scientifica completamente priva di fondamento.

tabula ha detto...

l'impostura intellettuale riguarda più l'atteggiamento filosofico o la personale opinione.
l'impostura scientifica significa affermare il falso spacciando per verità dati falsi.

è molto diverso.

Antonello ha detto...

C'e' una vena diversa fra i pensieri di Pino e quello di Grant, senza voler sminuire o inneggiare a nessuno, ed altre vene simili.
Dice Grant che il problema e' di scuderia e che dove la padronanza ordina chi lavora per un tozzo di pane si deve adeguare mentre Pino parla di valori non piu' esistenti, di etica giornalistica ed imprenditoriale, di un mondo in cui mettersi a rilevare cose fondamentali diventa cercare le pulci alle scimmie.
Io mi chiedo se non vi possa essere, non un compromesso od una via di mezzo, un sistema che tenga in giusto e proporzionato conto gli interessi di tutti.
Mi chiedo chi sarebbe il titolare e proprietario, od autore, di un articolo e se un proprietario di giornale e' legittimo possa influenzarlo senza mai risultare o risponderne.
Mi chiedo anche perche' l'onesta' materiale ed intellettuale deve costare il tozzo di pane e indi la sopravvivenza, perche' chiunque di noi onesto deve vedersela non piu' con saltuari arroganti cresciuti a diamanti ma con un sistema intero che paga e perche' paga s'impossessa.
So che e' un OT ma ritengo importante che anche Massimo si esprima in merito, "siamo tutti coinvolti", secondo me un articolo e' di proprieta' del suo autore e solo lui puo' modificarlo perche' e' lui che lo firma, si potrebbe inserire che la gerarchia interna potrebbe modificarlo, AD ESEMPIO, mettendo in maiuscolo le parole cambiate od aggiunte e fra parentesi quelle levate firmandosi poi insieme all'articolista.
Tu ti senti proprietario??? Giusto, benissimo allora se ti senti in diritto/dovere di modificare un articolo ti firmi e ne rispondi e non ti fai velo con i tuoi articolisti, ti puoi permettere di imprenditoriare in forza dei soldi che hai ma non puoi esimerti, per le stesse motivazioni di non essere leale, uomo e responsabile delle tue azioni e manifestazioni.
Io la penso cosi' tolto che sai quante firme insospettabili vedremmo???

Grant ha detto...

L'Italia è piena di stagisti non pagati ed articolisti che ad onor del vero scriverebbero ciò di cui hanno prova ma devono fare i conti con il precariato e la possibilità che il proprio articolo venga scartato a favore di un altro più possibilista.
"avanti un altro c'è posto"
e così chi non si adegua alla linea editoriale rischia di firmare un articolo che per quella testata potrebbe non avere i crismi della pubblicabilità e che per questo non verrà mai pubblicato.

Comunque è una ipotesi.

Non ho la conoscenza dell'ambiente per affermare che la responsabilità possa giungere dall'alto della linea editoriale,
la responsabilità potrebbe arrivare dal basso di chi disonestamente pur di scrivere e ricevere la paga si limiti a scopiazzare qua e là ciò che al palato gli sembri più appetitoso per il pubblico.

E lo fa arrivando al limite di inventare o commentare ciò che avendo copiato sarebbe semplicemente da riportare.
Spesso vengono ricalcate anche le opinioni altrui senza modificarne una virgola, e questo vuol dire che l'articolista si limita ad un copia incolla per riuscire a dare la notizia vera o falsa che sia prima degli altri.

Manlio Tummolo ha detto...

Credo che, soprattutto in Televisione, i finanziatori non intervengano in modo esplicito e diretto. Il ragionamento è di questo tipo: do soldi al giornale, allo spettacolo , alla rubrica, che sono seguiti di più, perché così vedranno che il mio prodotto (qualunque sia) è il migliore del mondo, inimitabile ed inarrivabile. Siccome il pubblico è già orientato in maggioranza verso una tesi (qualunque sia) ecco che la tesi viene ossessivamente ripetuta anche oltre o contro la documentazione resa pubblica, almeno finché il processo npn smentisca tale tesi. Lì i beccamorti devono ritrarsi e girare la loro frittata ormai bruciata da un lato perché troppo sul fuoco. Sdegnarsi non serve, basterebbe sempre ricordare ciò che già Alfieri scrisse nel XVIII secolo sul giornalismo e quei celebri articoli dei Cento Giorni di Napoleone, tra Tolone e Parigi. NIHIL SUB SOLE NOVI, cambiano solo i mezzi di comunicazione per aggiornamento tecnologico.

Antonello ha detto...

Beh intanto considero la piu' grossa delle bestemmie che si sovvenzionino i giornali alla fonte con soldi pubblici se affiliati ad una qualsiasi corrente politica proprio perche' li il proprietario ci mette solo il nome ed il portafoglio degli incassi, non ne risponde eticamente firmando le linee editoriali e gli articoli ma sopratutto gline frega na mazza di affrontare i liberi mercati potendo, con i nostri soldi delle tasse, occuparsi di pilotare strumentalmente il pensare comune con i cartelli fra i media.
Quindi parliamo di giornali che strapagano i propri costi con sovvenzioni statali, anche se non so se sia ancora cosi', ed aggiungono a tutto il bottino i soldi provenienti dalle edicole.
Direi che vi sono molte cose da aggiustare, intanto un giornale, a parer mio, si puo' dire "di proprieta' e "d'impresa" se affronta il libero mercato e se lo fa con soldi propri.
Detto questo risottolineo che e' anche il sistema giornalistico che dovrebbe proteggere l'esclusivita' della titolarita' di un articolo, ma qui vi e' il bisogno di unita' ed appunto politici e tecnici onesti ed intelligenti, cosa impossibile.

@Grant
Lo Stato ed il legislatore dovrebbero fare la propria parte, qualche "padrone" dovrebbe forse dedicarsi alla vendita di ortiche piu' che verita' edulcorate strumentalmente MA e' anche vero che sono spariti e sono oro colato "i giornalisti veri" alla Montanelli per capirci, mi compri il giornali e pretendi che scrivo cio' che vuoi tu??? Benissimo, ne istituisco uno io radunando tutte le libere firme e ti distruggo con la libera concorrenza, il libero mercato e la libera professione uccide il propagandismo e il capitalismo privato con i soldi altrui che vorrebbe cancellare e pilotare la libera opinione.
Splendida in questo senso la frase in incipit a questo blog oltre al titolo natiralmente.

tabula ha detto...

proporrei di spostarci sotto il nuovo articolo di Massimo
_illuminante_

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