venerdì 18 gennaio 2013

Melania Rea e gli strani misteri accantonati senza una spiegazione...

Villa dei Misteri (La Flagellazione)
La palla di cristallo non c'entra e le motivazioni sanno di farina macinata dalla mente del giudice Tommolini. In effetti sono, al pari di quelle usate dalla procura per arrestare il Parolisi, strane, inique e surreali; ed anche se possono sembrare scritte a modo per agevolare la Difesa (a cui il Gup in diverse circostanze ha dato ragione) vanno denigrate, rivoltate e criticate perché inidonee ad una condanna all'ergastolo per come la vuole il Codice Penale: al di là di ogni ragionevole dubbio. Comunque si leggano, con occhio innocentista o colpevolista, danno da intendere che la scena omicida ivi disegnata è proprio quella voluta da chi ha sentenziato. Forse una persona a cui piacciono i film di fantasia e i racconti fantastici "oltre ogni critica logica". La sua sicurezza, che il condizionale usato in alcuni passaggi non scalfisce affatto, potrebbe derivare da un vissuto personale, da proprie esperienze e da una vita di coppia insoddisfacente, sicuramente non da quanto appurato dalle indagini e dalle perizie. Con un'operazione di taglio e cucito ha creato una sceneggiatura non originale, una trasposizione cinematografica adattata a parte dei fatti realmente appurati e, con molta probabilità, a quel vissuto che l'ha vista soffrire. Questa è una delle poche spiegazioni che permette di leggere quanto scritto nelle motivazioni senza entrare nel tunnel dell'amarezza giudiziaria. Naturalmente non sono uno psichiatra e ho tirato a indovinare... esattamente come ha tirato a indovinare il giudice parlando del Parolisi. Neppure la Tommolini è psichiatra.

Lasciando perdere la psichiatria e non considerando gli errori presenti nella motivazione, quelli rimarcati dai media, c'è da dire che si nota in maniera abnorme la mancanza di una visita, seppur di pochissimi minuti, sui luoghi interessati agli eventi (indispensabile per comprendere al meglio l'accaduto). Se ad esempio fosse andata al Pianoro, se avesse girato tutte le strade, si sarebbe accorta che fare un pic-nic al monumento ai Caduti è un'impresa ardua e difficile da attuare, anche il 25 aprile quando sono migliaia gli ascolani ad andare al Colle, dato che il monumento in questione è a un passo dalla strada. Altra cosa sarebbe stato parlare del Sacrario Partigiano, sempre a Colle San Marco... ma il Sacrario non rientrava nella psicanalisi del Parolisi (e soprattutto nel percorso fatto dal cane Piergiorgio). A parte questo, è chiaro che la Tommolini non si è recata neppure al chiosco di Ripe a visionare la scena del crimine. Ci fosse stata nell'aprile del 2012, vestita come Melania Rea il giorno del suo omicidio, con le foto dei rilievi (già aveva in mano il procedimento contro il Parolisi), avrebbe potuto capire che non tutte le ricostruzioni che appaiono in teoria valide, alla resa dei conti risultano confortate dalla logica. La sua, ad esempio, che vuole la donna aggredita mentre fa pipì nell'angolo a nord est del chiosco dal marito voglioso, è fantasiosa e priva di riscontri, mentre quella della procura, che vuole l'aggressione partita sempre dallo stesso punto, pipì o non pipì, con una sorta di attacco alla sentinella, è ancora meno credibile. Cosa c'è che non torna nelle due scene ipotizzate? Tante cose non sono come dovrebbero essere, tanti sono i misteri rimasti inevasi, rimasti misteri. Forse la cosa più importante di tutte è che il giudice e i Pm hanno posto la loro attenzione, e ragionato, solo sul punto più facile, sui pantaloni scesi fino alle caviglie, mentre sarebbe stato logico porgere lo sguardo e ragionare anche sulla parte alta del cadavere.

Nel tempo sono stati tanti, per ultimo il giudice stesso che ha parlato di una fuga da San Marco a causa di un seggiolino poco pulito, quelli che ci hanno fatto sapere che Melania era una donna pudica e non sopportava i bagni altrui, al punto da riuscire quasi sempre a trattenere la pipì fino al ritorno a casa. Allo stesso modo, in contemporanea a queste affermazioni, hanno cercato di darci a bere che la donna quel giorno si era comportata in maniera diversa dal solito, che improvvisamente aveva cambiato idea decidendo di fare i suoi bisogni in un bosco, all'aria aperta. Senza considerare che già di per sé questa ipotesi si scontra con le risultanze investigative, con quanto detto dai familiari e dalle amiche, ciò che lascia stupiti è che, oltre a calarsi i pantaloni fino alle caviglie, Melania per fare pipì si sia slacciata anche il giubbotto. Giubbotto che una volta accovacciata si è di certo allargato scendendole ai fianchi, infastidendole i movimenti e lasciando che solo una maglietta di lana fine e leggera fermasse l'aria fresca che si trova a 1200 metri sul livello del mare. A beneficio di chi non lo sapesse, alle tre del pomeriggio del 18 aprile 2011, la temperatura al Chiosco di Ripe non era superiore agli 11 gradi (vedi perizia Vanin). Altra cosa che si scontra in maniera esponenziale con questa ricostruzione, è che a fronte di questo "improvviso caldo" della moglie, il giudice abbia scritto che il freddo di Ripe convinse il marito a mettersi una tuta militare e dei guanti. Ed allora mi chiedo: c'è chi si è chiesto, prima di investigare, sentenziare o arrestare, per quale motivo Melania in quel bosco, oltre a calarsi i pantaloni e gli indumenti intimi, ha aperto la cerniera del giubbotto? Oppure nessuno si è fatto domande e, come col depistaggio 'fortunato' e incastrato fra telefonate impossibili da prevedere, tutti hanno lasciato scivolare il punto pensando non fosse importante?

Aghi di pino all'interno del collant
Davvero non lo è? Ammesso sia vero che Melania fino a pochi minuti prima dell'aggressione fosse tranquilla e si trovasse al caldo di un'auto, quindi con la cerniera probabilmente aperta, dovrebbe essere vero, o comunque logico per chiunque, anche il pensare che una volta scesa, trovandosi in un ambiente molto più fresco, il suo primo istintivo movimento sarebbe stato il ripararsi da una temperatura più bassa. Invece scopriamo che ha fatto esattamente il contrario, che a fronte di diciassette coltellate, infertele fra petto e addome, solo cinque sono quelle che hanno colpito anche il giubbotto, ritrovato indossato ma aperto. E non scopriamo solo questo, scopriamo anche che il collant è stato manipolato da qualcuno, chissà se prima o dopo la morte. Infatti oltre alla smagliatura di 20 centimetri, non notata dai primi periti, al suo interno si son trovati aghi di pino (che hanno lasciato il segno sulla pelle a lato del ginocchio). E c'è altro che inquieta e fa pensar male. Fosse vero che lo staging, il depistaggio completo di incisioni sul corpo, è dei giorni successivi alla morte, non sarebbero spiegabili le ipostasi cadaveriche presenti solo sui glutei e sulla schiena di Melania. Queste ipostasi dimostrano che Melania è stata in posizione supina sin dall'inizio, dimostrano che a poche ore dalla morte, forse solo una o anche meno, qualcuno ha prima inciso una sorta di svastica sul fianco sinistro, altrimenti quasi impossibile da incidere, e poi girato il cadavere per incidere il resto, lasciandolo infine nella posizione in cui è stato ritrovato.

Segno della cerniera sulla coscia
Se fosse rimasta per più di quindici ore nella posizione iniziale, inclinata sul fianco destro come dimostrato dai rivoli di sangue e dall'imbrattamento sul volto, le ipostasi cadaveriche si sarebbero trovate anche sul fianco destro e non solo sulla schiena e sui glutei. Uno spostamento ad oltre quindici ore dalla morte, avrebbe comportato il ritrovare macchie ipostatiche di un colorito più chiaro anche sul fianco appoggiato al terreno. Invece non vi era nulla che potesse far pensare ad una posizione tenuta per tanto tempo, tranne gli aghi di pino attaccati perché intrisi di sangue, mentre sulla schiena e sui glutei la colorazione al momento del ritrovamento, tre ore dopo a dire il vero, era rossa-violacea (e li era attaccato di tutto). Tutto questo viene confermato dalla mancanza di un copioso imbrattamento ematico sull'interno destro del giubbotto, imbrattamento che è concentrato in maggior parte sul dorso. Altra cosa inspiegabile è un segno presente sulla parte superiore alta della coscia destra. Una sorta di dentatura lunga dai tre ai quattro centimetri. Si dice che la cerniera del giubbotto di Melania abbia strisciato la gamba. Ma la cerniera di un giubbotto indossato è in posizione verticale, come lo è la coscia di chi lo indossa, anche se questi cade a terra e si piega su sé stesso, mentre il segno sulla gamba si trova in posizione contraria, esattamente in orrizontale, quasi che a lasciarlo sia stata la cerniera di una persona intenta a manipolare e sistemare il corpo, una persona inginocchiata accanto a Melania (in tal caso l'orrizontalità del segno sarebbe ben spiegabile).

Gocce ben definite suola scarpa sinistra
Imbrattamenti suola scarpa destra
Per continuare con i tanti misteri e le mille stranezze, devo tirare in ballo le suole delle scarpe. In queste si trova del sangue. Ma se nella destra paiono esserci imbrattamenti, si formano quando si calpesta uno schizzo ematico caduto sul terreno, nella sinistra ci sono gocce allineate e ben definite. E quindi difficile pensare che siano dovute a un calpestio e non credo assolutamente che gli analisti del Ris abbiano fornito questa versione alla procura. Come si sono formate? Difficile da dire, ma per arrivare così tonde in quel punto devono essere schizzate quasi in orrizontale sulla scarpa rovesciata. Andando oltre, dalle suole si passa direttamente al luogo in cui il corpo è stato rinvenuto: al chiosco di Ripe.

Angolo da cui sarebbe partita l'aggressione
Melania al momento dell'aggressione, si è detto, stava facendo pipì ed è stata sorpresa alle spalle. Strano che fra tutti i punti nascosti che poteva scegliere, si sia accovacciata in un angolo del chiosco, a nord est, visibile anche dal vialetto che porta all'entrata dell'area pic-nik. E se in quel momento fosse arrivata un'altra auto? Strano che sia riuscita a camminare con i pantaloni abbassati fino alla caviglia. I "Terranova" a vita bassa le avrebbero al massimo permesso di saltellare. Strano anche che per fare i suoi bisogni abbia sceso i collant e le mutandine fin sotto il ginocchio (i collant sono elastici e non scendono con la forza di gravità). Strano che così conciata, dal punto dell'aggressione sia riuscita ad andare alla sua destra, arrivando fino all'albero lontano, per poi tornare indietro e finire, senza lasciare altre tracce, nel punto in cui si è rinvenuta cadavere.
Zona chiosco della pineta. Punto dell'aggressione e del ritrovamento. Clicca sul disegno per ingrandire
Questi alcuni dei punti oscuri che ci fanno capire quanto i misteri aleggino ancora nell'aria. E dire che tutto è molto strano è dire poco. Con queste e tante altre carte mai messe in tavola, sa tanto di assurdo l'aver voluto dare alla giustizia una ricostruzione plausibile che tenesse conto di un solo aggressore. Per combinare gli elementi in un'unica ricostruzione ci vuole tenacia, ci vuole la volontà di farlo senza adagiarsi alla conclusione più facile, quella pregiudizievole che fa accantonare il dato quando non serve a confermare la propria idea. In chi ha indagato c'era tenacia e volontà? Visto che da subito avevano limato il mirino puntandolo sul Parolisi, pare proprio di no. Perché non hanno pensato che l'aggressione sarebbe potuta partire anche dal lato est, dall'albero dove sono le prime tracce biologiche, per continuare nell'angolo a nord est. Chi davvero poteva garantire loro che all'atto delle prime coltellate Melania fosse già coi pantaloni abbassati? Non può essere che stesse scappando e per intimidirla, per ridurla ai famosi "miti consigli", sia stata colpita alla testa quando ancora era vestita? Non può essere che ci fossero più persone, che mentre una la inseguiva un'altra le chiudeva la via di fuga girando in senso contrario attorno al chiosco? In fondo è una tattica nota, la usano anche i poliziotti e i carabinieri quando devono catturare un delinquente. E' così inverosimile che sotto la minaccia delle armi, l'abbiano fatta spogliare in un secondo tempo? E' inverosimile che avendo capito di non avere vie di scampo, Melania, dopo una iniziale accondiscendenza dovuta alla paura, per cercare di salvarsi la vita abbia tentato una reazione e sia finita uccisa?

Ah, già... mi dimenticavo di chi vuol chiudere la bocca al blog, di chi da sempre insiste nel chiedere come abbia fatto Melania a raggiungere Ripe... e finché non si risolve questo "quesito impossibile" non valgono teorie omicide che non contemplino il marito fedifrago. Chi se non lui? Per certe persone i Santi esistono e al mondo ci son più martiri che assassini, non vivono solo in chiesa. Per certe persone la semenogelina la si è trovata pure nei fossili, nei dinosauri pietrificati, altro che le 48/72 ore garantite da Karl Reich. Per certe persone la droga dello stupro, tanto di moda in questi anni anche tra i militari, è un fattore irrilevante che serve solo a far sorridere di gusto le ragazze depresse. E comunque sia, se proprio esiste una sostanza del genere, il discorso non riguarda tutti ma sempre e solo le figlie delle altre famiglie. A causa di queste convinzioni, per emarginare il discorso altrui si deve negare persino l'innegabile, dicendo anche che Melania in quei giorni stava male e non poteva avere rapporti sessuali (nonostante il patologo della procura, non noi o Berlusconi o Monti o Bersani, assicuri che un rapporto c'è stato). Anche queste continue negazioni paiono essere un mistero irrisolvibile. Un mistero che vegeta nella mente di chi crede di aver finalmente risolto nel modo migliore il proprio mistero. Di chi crede che un colpo assestato con forza a una testa e un coltello puntato alla gola, non possano modificare la volontà di una donna... fosse vero!

Gli articoli in prima pagina:
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252 commenti:

«Meno recenti   ‹Vecchi   201 – 252 di 252
Anonimo ha detto...

ma si sa nulla del deposito dell'atto d'appello? Che voi sappiate è già disponibile in rete?
Ingoia

Anonimo ha detto...

Depositato l'appello:
http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=parolisi&source=web&cd=1&cad=rja&ved=0CDIQqQIwAA&url=http%3A%2F%2Fwww.rai.it%2Fdl%2Ftg1%2F2010%2Farticoli%2FContentItem-e863da87-a5e8-4128-bfdd-311ebac1a107.html&ei=Z4UwUZiCOY_IsgbgkoGQCg&usg=AFQjCNEbXa-R2E3XuCPul04pvQPfvLu8zw

Anonimo ha detto...

quello è l'articolo che ne parla ma dove si può leggere l'atto di appello? Grazie

Anonimo ha detto...

ohhhhhh Massimo, sei ancora un contemporaneo hai raggiunto la casa del padre? Che fine hai fatto? Si sa nulla dell'atto di appello? Riusciamo a recuperarlo?
P.S. permettimi di scherzare, se non altro per la simpatia che a pelle ho verso di te... Ciao

Ivana ha detto...

Chi è precisamente Massimo Prati?
Da quali documenti specifici ha tratto tanti particolari inerenti alla "dissezione cadaverica"?
Dov'era Salvatore Parolisi quando la moglie veniva accoltellata?

Unknown ha detto...

Chi è Ivana? Per quale motivo vuol sapere chi sono e da quali documenti specifici ho tratto tanti particolari?

Massimo Prati ha una mail, prati.massimo@gmail.com - basta scrivergli con educazione inserendo un vero nome e un vero cognome per avere risposte.

Anonimo ha detto...

don massimo. Mitico!!!! Sei resuscitato???!!! Meno male! Grazie Ivana per avercelo ridato. Carissimo, come stai? E' da un po' che non ti facevi più vivo! Senti ma lo hai letto l'appello di B&G? Buona serata.

Unknown ha detto...

Il don sta a significare che sono entrato a far parte dei papabili, che comando una zona fra Scafati e Salerno... o che mi ritieni suonato?

Fammelo sapere perché l'appellativo non è proprio il massimo anche se mi chiamo Massimo.

Comunque non ho chiesto le motivazioni d'appello, c'è tempo e il periodo mi serve per altre faccende.

Metti un nick, anche sardo va bene.

Massimo

cuccureddu ha detto...

diciamo che è un Don di rispetto, :-) ciao buona serata

Unknown ha detto...

Grazie della spiegazione. Ciao, Massimo

Bello il nick, vecchio tifoso juventino?

Ivana ha detto...

Mi chiamo Ivana Niccolai e sono un'insegnante in pensione; mi sembra di aver chiesto in modo educato determinate precisazioni; il mio modo di ragionare mi impone di verificare sempre la fonte delle informazioni che trovo in rete, per cui attendo fiduciosa risposte pertinenti.
Cordialmente
Ivana Niccolai

Unknown ha detto...

Ivana, sicuramente le avrai se mi invii una mail. Massimo

Ivana ha detto...

Mi chiamo Ivana Niccolai e sono un'insegnante in pensione.
Credo di aver chiesto educatamente determinate precisazioni, perché il mio modo di ragionare mi impone di verificare l'attendibilità della fonte delle informazioni che trovo in rete.
Per quale motivo dovrei inviarle un messaggio privato? Preferisco interloquire in modo chiaro e pubblico.
Ripeto:
Chi è Massimo Prati?
Perché è a conoscenza di determinate informazioni inerenti alla "dissezione cadaverica"?
Dov'era Salvatore Parolisi quando la moglie veniva assassinata?
Cordialmente
Ivana Niccolai

Unknown ha detto...

Gentile Ivana, lei scrive un nome e un cognome e mi chiede informazioni inerenti a materie per cui dovrei dirle a chi mi sono rivolto per avere le informazioni servitemi nei miei articoli. Se non intende qualificarsi privatamente scrivendomi una mail che mi possa indirizzare a lei per capire se davvero si chiama ed è chi dice, si deve accontentare di sapere che per i miei articoli mi rivolgo a periti, a primari e ad esperti qualificati nei vari settori di cui scrivo. Il resto proviene da atti e informative inviatimi sia da chi porta avanti l'accusa sia da chi segue la Difesa. In ogni caso in quanto scrivo non troverà mai falsità di nessun genere (chieda lumi a esperti di sua fiducia se ha dei dubbi).

Dov'era il Parolisi quando sua moglie veniva assassinata? Di certo con sua figlia...

Massimo

Ivana ha detto...

Tra poco le invierò un messaggio privato al seguente indirizzo e-mail:
prati.massimo@gmail.com
ma preferirei risposte chiare e pubbliche... Se ciò che scrive fosse il frutto di informazioni riservate, perché possono essere rese pubbliche solo da lei? E, soprattutto, perché tali informazioni non risultano negli Atti ufficiali, almeno in quelli da me letti in rete?
Non reputo sufficiente la risposta che Parolisi fosse CON la figlia, la quale, molto probabilmente stava dormendo in auto, legata al proprio seggiolino; a me interessa sapere DOVE fosse Salvatore Parolisi quando Melania veniva assassinata.
Cordialmente

Anonimo ha detto...

Ivana alla domanda dove era Salvatore Parolisi mentre la moglie veniva accoltellata ti rispondo io, se me lo permetti. Era a Colle San Marco, come ebbero a precisare due testimoni di cui uno molto attendibile(Alfredo Ranelli). L'altro si chiama Sironi Davide. La presenza a Colle San Marco è suffragata da un ulteriore elemento probatorio: il fiuto dei cani molecolari.
Ovviamente non so se Parolisi sia innocente o colpevole, ma, in tutta sincerità, nutro molti dubbi sulla ricostruzione circostanziale fornita prima facie dalla Procura, dai GIP e dal GUP. Vedrai che in appello si farà un po' più di chiarezza...Vado a lavoro, buona giornata a tutti
Alex (detto cuccureddu)

Ivana ha detto...

Ciao, Alex... Credo che, FORSE, ci conosciamo (è così?) e, in tal caso, avresti la certezza che MAI ho mentito e, soprattutto, che non sono chi tu e altri credevate io fossi...
La mia obiettività dipende anche dalla mia completa estraneità alla vicenda.
Come tante persone informate, tra cui la stessa Scampini, ritengo che il ricordo di Alfredo Ranelli sia decisamente incerto... In quanto a Davide Sironi a me risulta che mai abbia affermato di aver visto Salvatore Parolisi...
Cordialmente

Ivana ha detto...

Riguardo all'uso dei cani (animali che da animalista conosco e amo) reputo che tale uso sia risultato TROPPO SPESSO e in TROPPI CASI completamente inefficace...

Kris ha detto...

I cani non sbagliano a differenza degli uomini.
E se una persona non viene NOTATA, non vuol dire che non è presente in un determinato luogo.
Ranelli è un testimone attendibile, il problema è che gli inquirenti si sono impegnati a confonderlo, riuscendoci.
Se si limitassero a ragionare sui fatti, probabilmente la giustizia darebbe risultati migliori.

Ivana ha detto...

Anche nel caso di Yara Gambirasio l’uso dei cani è risultato inefficace (il corpo è stato ritrovato non certamente grazie all’uso dei cani!).
Tra i numerosi testimoni, che sono sicuri di non aver visto Salvatore Parolisi nella zona delle altalene, ritengo particolarmente significative le testimonianze delle due donne (madre e nonna di Michelle) le quali inutilmente cercavano, proprio nella zona dove Salvatore Parolisi afferma di essere rimasto con la piccola Vittoria, altri bimbi perché, se ce ne fossero stati, ne avrebbero approfittato molto volentieri per far giocare insieme con loro la propria bambina…

Ovviamente ho scritto Sironi, ma si tratta di un refuso; a me risulta che sia stato sentito NERONI DAVIDE, ma non mi risulta che abbia affermato di aver visto Parolisi con Melania nell’area delle altalene…
Quando io ho una certezza in un mio dato ricordo, nessuno può riuscire a farmi tentennare…Forse a Ranelli era rimasta impressa la scena effettivamente avvenuta una decina circa di giorni prima… Talvolta una scena rimane impressa nel ricordo, senza riuscire ad associarla a date e orari precisi…
Inoltre, nell’immediatezza dei fatti, quando Parolisi gli chiede se ha visto la moglie, descrivendogli come era vestita, Ranelli gli risponde: “Io tua moglie non l’ho vista”…
Perché non gli ha detto: “Vi ho visti insieme non moltissimo tempo fa”?
Insomma, massimo rispetto per la persona di Ranelli, ma non mi appare sicuro nel suo ricordo…

Mimosa ha detto...

Ma cosa dici Ivana, nel caso di Yara Gambirasio i cani hanno puntato al cantiere!!! e da lì ci sono molti indizi.
Per favore, non ricominciamo a discutere il caso dall'inizio, ci sono migliaia di nostri commenti e decine di articoli di Massimo Prati, tu hai già ampiamente espresso le tue opinioni altrove, qui stiamo discutendo sulle motivazioni della sentenza Tommolini non se Salvatore Parolisi ha ucciso la moglie o se i cani molecolari mentono.
Tanti cordiali e non polemici saluti
Mimosa

Ivana ha detto...

Il corpo di Yara è stato scoperto CASUALMENTE, non certo grazie all’uso dei cani!!!
Riguardo agli articoli di Massimo Prati ho già detto a lui, tramite posta elettronica, che sono solita commentare esclusivamente ciò che mi appare chiaro e ben documentato risalendo alle fonti specifiche.
In quanto a chi era convinto che io fossi coinvolta nella vicenda ho già dimostrato che sarebbe decisamente opportuno che rivedesse le proprie convinzioni. Ho SEMPRE espresso il mio punto di vista in modo CHIARO e SINCERO e dal momento che lo stesso Parolisi e i suoi avvocati difensori chiedono un processo pubblico in Appello, continuerò tranquillamente (ragionando solo sugli ATTI ufficiali pubblicati in rete) a esprimere la mia opinione qui e/o altrove.
Cordiali saluti

Anonimo ha detto...

Mimosa, non perdere il tuo tempo se ti è prezioso, Ivana ragiona solo ma senso unico.

Anonimo ha detto...

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anna ha detto...

oggi ho letto sul resto del carlino che parolisi è a Frattamaggiore a casa dei suoi e che ha potuto riabbracciare la bambina......

gli avvocati insistono a dire che sotto l'unghia di melania c'è il dna di una donna la stessa che gli ha sfilato l'anello e l'ha uccisa?

Ivana ha detto...

La notizia di Anna mi appare, almeno finora, inattendibile, dal momento che non ho trovato alcun riscontro in rete.

Ho trovato, invece, la seguente informazione:
“[…]Nei giorni scorsi, è scomparsa una grossa quota dei 137.522,14 euro destinati al sostentamento e all’educazione della piccola Vittoria. Con una mail indirizzata alla nonna Vittoria Garofalo (tutrice legale della bambina) il Banco di Napoli ha quantificato l’ultimo credito disponibile sul conto pari a 11.475,39 euro.
L’avvocato Gionni (legale famiglia Rea) ha detto: I familiari di Parolisi avevano accesso al conto. Nei prossimi giorni, faremo una denuncia per aver violato la provvisionale per la figlia. Le nostre indagini rivelano che questi soldi sono stati sottratti dopo la condanna.[…]”

(Fonte: http://www.crimeblog.it/post/44621/chi-lha-visto-ultima-puntata-13-marzo-2013 )

Comunque, il mistero dei soldi spariti era stato sottolineato il 7 marzo 2013 anche qui:
http://www.ilmessaggero.it/abruzzo/omicidio_rea_parolisi/notizie/256508.shtml

Alex ha detto...

Ciao Ivana . Se sarà appurato(come tutto lascia presagire) che sia stato lui per interposta persona a far sparire il denaro, Parolisi avrebbe dimostrato, ancora una volta, la sua impareggiabile ingenuità, fragilità e pochezza intellettiva. Si sarebbe ulteriormente tirato la zappa sui piedi: non so se un fesso di tal fatta sia davvero capace di compiere un simile delitto senza lasciare mille prove in ordine all'orrendo crimine perpetrato. Ma nella specie, di prove nemmeno l'ombra, di indizi riferiti alla sua immensa stupidità, per converso, ve ne sono e in abbondanza.
Tanto idiota quanto scemo, costui.

Ivana ha detto...

Ciao, Alex... Ora sei convinto della mia buona fede? :-)
Come avevo già sostenuto, non credo che Salvatore Parolisi sia poco intelligente e avevo già spiegato le motivazioni del mio punto di vista...
Credo che attualmente stia anche seguendo, in carcere, un corso di agraria...
Probabilmente, se verrà appurata la sua responsabilità, avrà dimostrato il suo spregio per le "convenzioni sociali", privilegiando, invece, il proprio egoismo...

Gabridget ha detto...

Massimo, ci puoi ragguagliare, con fatti concreti e non con illazioni da contenitore pomeridiano per pettegoli, il fatto dei soldi spariti dal conto? Non ho capito se e quando sono spariti.

Ivana ha detto...

Quali sarebbero le "illazioni da contenitore pomeridiano per pettegoli?" E a quali "contenitori pomeridiani per pettegoli" si vuole alludere?

Gabridget ha detto...

E' molto chiaro quello che ho scritto e soprattutto è molto chiaro a chi è rivolta la mia domanda.

Ivana ha detto...

A me risulta chiaro che, finora, si è evitato di rispondere in modo pertinente e preciso alle domande da me poste.

Unknown ha detto...

Ciao Gabridget, non ti ho risposto perchè chi sa di sicuro e mi doveva rispondere non mi ha risposto... posso dirti, però, che c'è chi mi ha detto che le perizie e i processi costano (come a dire che se anche aveva 110.000 euro da parte (comunque suoi e non bloccati dalla procura) è facile ne abbia speso una buona fetta per difendersi (perizie di parte e acquisizione cd o materiale della procura... non considerando la difesa, dato che pare sia, almeno in parte, gratuita)

Ivana, ci sono quasi cento articoli su Melania Rea, sotto ognuno di questi una media di 600 commenti... commenti che contengono tutte le risposte che cerchi. Nessuno ti risponderà sotto questo articolo perché è datato e se ti manca il tempo per leggere i commenti e gli altri articoli, fin quando non ne scriverò un altro parlerai al vento...

Massimo

Ivana ha detto...

Sotto questo articolo alcuni sono già intervenuti proprio dopo di me...
Le mie domande, comunque, erano rivolte esattamente a Gabridget (infatti nelle mie domande sono citate proprio le parole da lui stesso espresse in questo thread dopo un mio intervento)e, quindi, chiedevo proprio a lui risposte pertinente e precise; credo che la trasparenza e la precisione siano prerequisiti necessari per evitare equivoci e fraintendimenti.

Gabridget ha detto...

Grazie Massimo, in effetti sembrano tanti soldi ma quando ci sono di mezzo avvocati e processi sono cifrette irrisorie. Ho chiesto delucidazioni a te perché mi fido mentre della stampa/tv ho una pessima opinione.

ste lla ha detto...

buonasera....a proposito dei soldi di Parolisi. Chi ci dice che non siano stati salvaguardati proprio per lo scopo a cui erano destinati? Se erano di Vittoria, di Vittoria saranno se sono nelle mani di chi li ha guadagnati per se' e per lei.....STE LLA

Mimosa ha detto...

Mah, sulla questione dei soldi bisognerebbe sentire il parere di un legale che si occupa di minori, perché a me sembra che le chiacchiere siano facili, le illazioni pure, nonché le denigrazioni.
Non è proprio corretto dire che quei soldi erano di Vittoria.
Il risarcimento, chiesto dalla parte civile e accolto dal gip Tommolini nella sentenza di condanna, prima di tutto deve attendere l’ultimo grado di giudizio per diventare efficace e solo da allora il soccombente dovrà incominciare a versarlo. Ci sono molti casi in cui i Tribunali hanno ricusato il preventivo sequestro dei beni di un imputato ai fini della liquidazione del danno.

La piccola Vittoria è stata affidata alla “tutela” dei nonni materni, anche in virtù del fatto che la famiglia Rea aveva maggiori mezzi di sostentamento economici rispetto alla famiglia dei nonni paterni e nonostante ciò mi pare strano che i giudici dei due Tribunali Minorili coinvolti, che allora hanno adottato questo e l’altro provvedimento di sospensione della potestà genitoriale del padre, non abbiano stabilito l’assegno di mantenimento dovuto dal padre mensilmente alla figlia minore, fin da subito.
Il tribunale di Nola ha aspettato fino ai primi di marzo di quest’anno per l’udienza sul “sequestro cautelativo dei beni”?
O si tratta di un’altra genialata del super jonni?

In secondo luogo, e alla luce di ciò, stante che i ccb erano due di cui uno cointestato tra i coniugi, e che Salvatore Parolisi dopo un anno di aspettativa è rimasto senza stipendio e pure lui deve far fronte a spese anche di vitto in carcere oltre alle spese che Massimo ha citato, mi domando: ma cosa vuole jonni o chi per lui? Anche il sangue di quest’uomo? Lasciarlo nudo e crudo? Abile mossa per impedirgli una giusta e doverosa difesa in Appello, ovvio …!!
(continua)

Mimosa ha detto...

Tornando ai due ccb, quello cointestato (in cui a suo tempo si disse -se non sbaglio- che c’erano circa 12 mila euro e dovrebbe essere quello di Ascoli), a meno che non sia a suo tempo intervenuto un provvedimento giudiziale in merito, di cui i media non hanno notizia, è sempre rimasto nella libera disponibilità del cointestatario superstite al pari dell’altro nominalmente intestato a lui solo (di circa 110 mila euro), che dovrebbe essere quello presso il Banco di Napoli a Frattamaggiore.

In conclusione, prima di schierarci, non dovremmo sapere se SP fino ad ora ha contribuito alle spese per il mantenimento della figlia? E se non lo ha fatto, forse nessuno glielo ha chiesto né imposto … o no?

Negli articoli web (che si copiano l’uno con l’altro e dunque bisognerebbe cercare la fonte primaria della notizia … e magari trovarla … indubbiamente una velina ad hoc) si legge che l’avv. Gionni afferma
«I familari di Parolisi avevano accesso al conto. Nei prossimi giorni, faremo una denuncia per aver violato la provvisionale per la figlia. Le nostre inadgini rivelano che questi soldi sono stati sottratti dopo la condanna.

In uno stesso articolo, dopo tali dichiarazioni, sono riportate le parole di Michele Rea
«Ci sono dei complici dietro questo gesto. Ci sarà stata una procura di qualche familiare o persona molto fidata».
Che si mettessero d’accordo prima, no?

Le Banche non sono tutelatrici di privacy come dovrebbero, spiattellano tutto senza remore, anche a privati si lasciano scappare cosette, figuriamoci ad avvocati e non solo su ordine della Magistratura! E figuriamoci se la Magistratura non ha monitorato i movimenti del conti bancari di SP.
Insomma, Gionni e di Michele sanno benissimo se c’è stata o no una procura che ha deviato il deposito altrove, e dove sono stati trasferiti! Ma fa comodo gettare ancora fango sul condannato in primo grado.

In fondo questa roboante notizia si basa su una voce che racconta: «Con una mail indirizzata alla nonna Vittoria Garofalo (tutrice legale della bambina) il Banco di Napoli ha quantificato l’ultimo credito disponibile sul conto pari a 11.475,39 euro».
Ma a quale titolo la nonna si è fatta dare l’estratto conto del genero?

Deve arrivare una dichiarazione “ufficiale” della banca! La vedremo mai?

Mimosa

Ivana ha detto...

Il ccb più importante (perché più sostanzioso) credo fosse intestato esclusivamente a Salvatore Parolisi … Melania ne era stata esclusa … Perché?
Un padre che ha a cuore, prioritariamente, il bene della figlia dovrebbe sentire il dovere e il piacere di contribuire spontaneamente al suo mantenimento. Salvatore Parolisi lo sta facendo?
Voler giustamente difendere i diritti di un minore non significa di certo “gettar fango sul condannato in primo grado”. I bisogni primari di un minore vanno rispettati e tutelati!
Perché, quando si è onesti e sinceri nel difendere gli interessi di un minore, l’intervistato si dovrebbe accordare con il proprio legale prima di esprimere il proprio punto di vista?
Come si fa a presumere che cosa sapessero, o non sapessero, al momento dell’intervista, il fratello di Melania e l’avvocato Gionni?
Non mi stanco di ripetere che, personalmente, cerco di risalire alla fonte delle informazioni che leggo in cartaceo, o in rete, e ritengo non attendibili gli articoli (giornalistici, o no) in cui non risulta dichiarata, in modo esplicito e ben evidente, la fonte specifica.

Alex ha detto...

scusate, ma qualcuno riuscirebbe a procurarsi l'atto di appello di Parolisi promosso davanti alla Corte di Assise e di Appello?

Anonimo ha detto...

Parolisi eterno imputato dicono i suoi legali

http://www.fanpage.it/salvatore-parolisi-vuole-rivedere-la-figlia-avuta-con-melania-rea/

Ivana ha detto...

I tempi della burocrazia e della giustizia sono…lunghi, per cui non mi stupisce il fatto che Salvatore Parolisi sia indagato dalla Procura militare di Roma per fatti risalenti a circa quattro anni fa…
Se gli atti della difesa dicono (a chi li ha preparati!) che Salvatore Parolisi è innocente, ciò non implica che lui sia effettivamente innocente.
Eterno imputato? Salvatore Parolisi, proprio come qualsiasi cittadino maggiorenne, deve essere responsabile delle proprie azioni e dei propri comportamenti… Se ha commesso reati vari, dovrà responsabilmente risponderne…
Riguardo agli incontri con la figlia, io credo che, per il bene della bambina, debbano avvenire in modo protetto e adeguatamente preparati…

Kris ha detto...

Tutti gli atti dicono che è innocente, non solo quelli della difesa...e anche i fatti vanno in questa direzione.
L'accanimento contro di lui non è mica normale, le omissioni dell'inchiesta ad opera dei media non sono normali.
Questi sono FATTI.

Ivana ha detto...

Quale accanimento? Quali omissioni?
Se a qualcuno “tutti gli atti dicono che è innocente”, ciò non implica che effettivamente tutti gli atti conducano in tale direzione, anzi, a mio avviso, finora hanno condotto in tutt’altra direzione… Anch’io ho letto gli atti (quelli pubblicati in rete) e sia l’arresto disposto da una determinata procura e convalidato da un’altra procura, sia la condanna in primo grado confermano una ben precisa responsabilità…

Mimosa ha detto...

Come mai, caro Salvo Sottile, appena ORA ti poni tante domande e imposti la trasmissione di QG sui dubbi suscitati dalle Motivazioni della sentenza redatte dalla Tommolini? dubbi su cui hai indotto ha cambiare rotta persino al giornalista Remo Croci, periodicamente spedito alle altalene costringendolo ad attendere il collegamento e tutte le temperature?
Come mai solo ORA dalla tua bocca sono uscite le parole «ci sono cose che saltano all’occhio» riferendoti alle incongruenze della ricostruzione elaborata dalla Tommolini, come se tu le avessi sempre viste … e allora perché le hai taciute in precedenza?
Chi ti paga? ORA quale bandiera sventola?

Come mai solo ORA fai tali domande alla zi’ Teresa cercando di metterle qualche pulcetta nell’orecchio fino a farle ammettere, ORA, che nemmeno lei è convinta, anzi “non è d’accordo” con la motivazione di un amplesso rifiutato?

È stato molto istruttivo quello a cui ho assistito. Istruttivo perché rinforza le mie convinzioni e nello stesso tempo disgustoso …. come SEMPRE.

Saluti,
Mimosa

Ivana ha detto...

Personalmente ho sempre considerato degno di attenzione il cosiddetto “imbuto emotivo”… Vedremo in appello e, poi, soprattutto in cassazione… Ultimamente la cassazione ha annullato (a mio avviso giustamente) perfino la sentenza di assoluzione per Alberto Stasi, disponendo un nuovo processo d’appello…

Gabridget ha detto...

Concordo in pieno con Mimosa! COME MAI SOLO ORA???

Anonimo ha detto...

come mai siete così stupidi? come mai? ma è semplice! devono prepararsi a fare le trasmissioni per l'appello. e poi se non ricordo male non è una novità che la ricostruzione della Tommolini non ha mai convinto nessuno
b.b.

Ivana ha detto...

Salvatore Parolisi chiede il processo d'appello a porte aperte... Perché, prima, si era continuamente avvalso, invece, della facoltà di non rispondere?
Perché, a quanto pare, non si è ancora affrettato a risolvere il mistero dei soldi scomparsi?
http://www.articolotre.com/2013/09/salvatore-parolisi-e-i-soldi-scomparsi/202565

Anonimo ha detto...

Sono rincominciati i teatrini della famiglia Rea.... Hanno l'assassino ma vanno ancora in tv....molta coerenza!

Ivana ha detto...

Questione di punti di vista diversi...
A mio avviso i "teatrini" sono rappresentati da ben altri attori!
Credo che chiunque stia affrontando con coraggio tragedie tanto dolorose abbia, almeno, il diritto di essere ascoltato con rispetto.

Simona ha detto...

Come mai non commenta più nessuno? siete ancora in vacanza?

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