lunedì 18 marzo 2013

Lettera aperta a Sabrina Misseri

Lettera di Gilberto M. 


Cara Sabrina
Lo so, una lettera comincia sempre in modo più o meno convenzionale, un esordio che sembra preludere a qualche formula retorica nella quale ci si aspetta di dar seguito ai soliti convenevoli, alle consuete frasi epistolari, ai proverbiali rituali di circostanza... Ecco, questo è il punto, non vorrei cadere nella trappola delle figure retoriche e delle immagini edificanti. Vorrei mantenermi sul piano di una argomentazione consequenziale. Ma non posso e non ci riesco proprio a stare tra le righe dell’orazione ciceroniana, del discorso formale, partendo da una introduzione come se si trattasse semplicemente di una premessa all’attestazione dei fatti. Mi è tanto più difficile dire quello che penso perché sento di condividere il tuo dolore di persona innocente, di giovane ragazza in totale buonafede che si trova ad affrontare una prova ingiusta, onerosa e devastante, troppo grande e troppo fuori misura per la tua giovinezza. Non riesco a mantenere l’aplomb necessario per fingere un procedimento distaccato e neutrale come si conviene ad un opinionista da salotto.

No, non ci riesco per lo sdegno e la rabbia che provo, per quello che non trova né giustificazione, né evidenza, e né consonanza con i fatti. Ricostruzioni fantasiose di un delitto, teoremi dall’aria di trovare sempre il modo per farti recitare la parte da protagonista, di metterti sulla scena del delitto, shakerando orari, parole e immagini in uno script con le scene numerate e rinumerate all’uopo, una sceneggiatura costruita soltanto sulle narrazioni di tuo padre, il soggetto di una storia della quale ancora non conosciamo i retroscena e il finale. E quale ruolo da protagonista ti hanno dato!? Un personaggio dalla mente diabolica e dall’estro sulfureo in una sceneggiatura sempre ricorretta e rimaneggiata come una coperta troppo corta e troppo stretta, tirata un po’ di qua e un po’ di là, nel tentativo di coprire l’inconsistenza del copione. Le scene troppo prevedibilmente artificiali, i tempi scorciati o allungati per fare la quadratura del cerchio. In un film l’andamento narrativo è costruito sul montaggio delle scene e su quelle ellissi temporali (stacchi e dissolvenze) nei quali lo spettatore ricostruisce nel suo immaginario le parti mancanti della storia, creando un continuum dentro di lui. In qualche modo è lui il vero regista dello script, quell’osservatore-spettatore che raccorda le scene. Forse perfino tu sei convinta che quel maledetto giorno Sarah è scesa in cantina per essere uccisa da tuo padre. Michele è riuscito davvero a convincere (quasi) tutti che lì in via Deledda è avvenuto il delitto, e per questo, per il fatto che neppure sa come sia stata uccisa Sarah, perché non lo sa (e qui do ragione alla Procura),  possiate essere voi donne gli assassini, secondo un criterio di esclusione. Ma non è così. Chi ti scrive questa lettera è convinto che Sarah quel maledetto giorno non è mai arrivata in via Deledda, che nessuno della tua famiglia abbia a che fare col delitto, che Michele sia prigioniero di un sogno ad occhi aperti, che sia custode di un segreto così protetto e così sconvolgente da non riuscire neppure lui a scardinare le porte della sua anima. D’altronde, tolta la sua narrazione, quelle sue confessioni sconclusionate, non c’è niente, neppure l’ombra di un capello che collochi il delitto nella tua casa di via Deledda. Ecco vedi, sono già arrivato al dunque, mentre invece avrei voluto arrivarci per gradi, con quei ragionamenti un po’ ellittici per i quali cerchiamo di dare slancio e volume a una prosa altrimenti troppo piatta e incolore, una narrazione magari condita di iperboli un po’ altisonanti. Avrei voluto passare attraverso un ragionamento e una concatenazione (anche emotiva) fino al cuore di una vicenda che ti vede interprete e protagonista, purtroppo tuo malgrado. Ma quante volte nella nostra vita le cose ci accadono, forse per una specie di destino, senza nemmeno un’avvertenza, un promemoria o anche solo un cenno che qualcosa di terribile sta per abbattersi sul nostro tranquillo tran tran quotidiano. Le cose ci capitano tra capo e collo come se davvero noi ne fossimo responsabili, come se in qualche modo avessimo incoraggiato la sorte avversa a venirci incontro, perfino a pugnalarci alle spalle. E non riusciamo a darci ragione per quanto ci accade e che ci lascia increduli, esterrefatti, in uno stupore senza fine, incapaci di darci ragione di qualcosa che ci sovrasta, così assurdo e incomprensibile... Immagino che un inferno di paura e di angoscia ti stia attanagliando, vorrei darti conforto, dirti che come me molti altri sono assolutamente convinti che con il delitto di tua cugina non c’entri per niente, per non parlare di tua madre che - per quanto temprata al duro lavoro e alle traversie della vita - non credo che avrebbe mai immaginato di finire dentro una storia tanto assurda e inverosimile e di patire tanto dolore per la sciagura che si è abbattuta sull’intera vostra famiglia. Ma tua madre di certo conosce già la crudeltà della vita con tutte le sue disillusioni e i suoi tranelli, come quell’infernale marchingegno nel quale sei caduta pur essendo tu, Sabrina, persona buona e generosa che non merita di essere messa alla gogna della maldicenza e della menzogna. Vorrei davvero vedere quelle prove di colpevolezza che usano contro di te e che risuonano ovunque come certezze, per poterle confutare (ma quali prove si possono rigettare se non ce ne sono? Come si può contrastare un’accusa che si basa sul niente del pettegolezzo, dei sogni e delle bagatelle, su ricostruzioni arbitrarie senza riscontro). Nelle parole del grande oratore “Est ridiculum ad ea quae habemus nihil dicere, quaerere quae habere non possumus” ("È davvero ridicolo non tener conto delle prove che possediamo e smaniare per ciò che non possiamo avere”). Cosa possediamo veramente? La disponibilità e l’amore con i quali ti sei sempre prodigata nei confronti di Sarah. E per cosa smaniamo? Per i minuti secondi, per dei messaggi sul cellulare che un gioco di prestigio trasforma in depistaggi senza offrircene prova, per fatti banali trasformati in macigni con la magia degli artifizi retorici.

Vorrei infonderti coraggio in questa prova così difficile, il processo di primo grado, che ti vede in attesa di giudizio. Vorrei dirti di rimanere fiduciosa, ma anche consapevole che sarà una battaglia dura e senza esclusione di colpi. Ti chiederai chi è questo anonimo che pretende di capire cosa si prova a vivere un incubo nel quale non si sa ancora bene come si sia potuto scivolarci dentro. Forse che qualcuno possa vivere la nostra angoscia, il nostro dolore, come se fosse lui e non noi a sentire ogni giorno e ogni ora l’onere di una condizione intollerabile perché ingiusta, assurda e crudele? Cosa possono sapere, e soprattutto capire gli altri… che cosa significa per una ragazza incensurata vivere in prigione, come presunta assassina, senza nemmeno il conforto del pentimento per un delitto che non si è commesso? Il pentimento per il colpevole è un viatico, l’espiazione che reca in sé qualcosa che assomiglia a un conforto dell’anima pur nella tribolazione del giudizio. In fondo anche il più bieco assassino può trovare riscatto nella pena. Ma per un innocente? Nemmeno quello. Solo la tortura di chiedersi perché... perché proprio a me doveva capitare di essere messa alla gogna, insultata, messa in gabbia, fatta oggetto di scherno e dileggio. Per un innocente non rimane nient’altro che una domanda scarna e ossessiva: perché essere additata come empia, cattiva, accusata di un delitto che non solo non si è commesso ma che costituisce anche un tormento, perché la vittima è proprio quella persona che ci era tanto cara, che avevamo amato al punto di sacrificarci e prodigarci per lei come una sorella, un’amica e una guida. Sì, hai ragione, non si può vivere l’angoscia fingendo di essere nella testa e nel corpo degli altri, non è possibile condividere davvero quella malattia mortale quando ci si sente disperati, trascurati dalla buona sorte, gettati nell’arena, abbandonati a quel destino oscuro e indecifrabile che ha voluto farsi beffe della nostra ingenua disponibilità, dei nostri slanci generosi, della nostra fiducia. Credimi Sabrina, è con una sorta di imbarazzo che cerco di dirti la mia pena, con l’inquietudine di chi si chiede, come te, per quale motivo può accadere tutto questo. Con la tua stessa rabbia, quella che di certo provi quotidianamente negli intervalli dello sconforto e dell’afflizione, mi chiedo, come te, perché talvolta la cattiva sorte si abbatte su di noi in modo così ingiusto e irragionevole. Ma si sa... gli altri sono quella gente anonima sullo sfondo della nostra vita, una folla di persone che non conosciamo e che pretendono di interpretare quello che siamo veramente, di scrutare nella nostra anima, dove credono di riconoscerci, mentre invece vedono soltanto se stessi come allo specchio. Non ci consola veramente il testo evangelico "Beati i perseguitati per la giustizia, perché di loro è il regno dei cieli" (Mt.5,10). Tutt’al più ci induce alla comprensione di noi stessi, alla consapevolezza che non siamo i soli, che molti soffrono per il male cagionato da altri. Neppure la beatitudine che ci dichiara "Beati quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e diranno, mentendo, ogni sorta di male contro di voi" (Mt.5,11) può davvero consolarci per quella macchina del fango che si abbatte su di noi con la forza della sopraffazione. E neppure quell’oscuro dramma che aleggia sul mondo, quasi a evocare giustizia ci può consolare:  "Se il mondo vi odia, sapete bene che prima di voi ha odiato me. Un servo non è da più del suo padrone. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi. Anzi, viene l’ora che chiunque vi ucciderà crederà di rendere ossequio a Dio" (Gv.15,18-20; 16,2). No non ci consola. Tutt’al più ci infonde la speranza, l’augurio, che giustizia vera sia fatta.

Vedi, vorrei confortarti eppure la tua vicenda mi ribolle dentro a tal punto che mi confondo e invece di darti consolazione rischio perfino di aggravare la tua pena e il tuo tormento. Il fatto è che quando un innocente patisce i colpi dell’avversa fortuna, chi ne comprende il suo dramma finisce per patire un po’ insieme a lui, per condividere il suo dolore attraverso lo sdegno e perfino la compassione, quel patire insieme che diventa commiserazione. Sì, forse un po’ di retorica mi sta prendendo la mano che scorre veloce sulla tastiera, ma non al punto di non provare empatia, non al punto di smarrire il senso drammatico di quello che sta accadendo a te e alla tua famiglia. Credimi, è per infonderti fiducia e speranza, perché sempre la vita ci mette di fronte a prove per le quali non ci sentiamo preparati, ma che sta a noi affrontare senza lasciarci vincere dalla rassegnazione. Le prove più terribili ci temprano e forse ci fanno scoprire aspetti di noi che non sapevamo, risvegliano in noi un’ansia di verità e di giustizia, un bisogno di riparazione. Il dolore accentua la nostra sensibilità, ci rende più acuti, ci fa scoprire altre realtà oltre l’apparenza, ci fa capire attraverso la nostra personale esperienza esistenziale che la verità del mondo è più complessa di quanto credevamo, che la realtà ha fondi e doppi fondi, che noi siamo inquieti e alla ricerca... Lo so, avresti fatto a meno di questa opportunità che ti costringe a guardarti dentro e a riconoscere di essere più profonda e complessa di quanto credevi. Lo so che alla tua età avresti avuto ben altro da fare che sondare gli abissi dell’animo umano nelle giornate interminabili chiusa in prigione. Sognare, progettare, magari farti corteggiare da qualche coetaneo che ti capisca veramente, alla ricerca di una propria identità di giovane donna che si affaccia alla vita adulta. Da una grata della finestra ti immagino a guardare il cielo azzurro, quel bel cielo di Puglia. Sentire forse i profumi della tua terra che giungono improvvisi, ad ondate, e evocano struggenti nostalgie della tua adolescenza, della tua famiglia oggi disgregata e messa alla gogna. Ti immagino ad ascoltare il richiamo del mare che avverti in lontananza, che non vedi, che non senti, ma che ondeggia dentro di te con l’animo affranto ma con ancora la speranza nel cuore. Già... il mare. Quel bacino di ricordi, di immagini e di speranze; ma anche quel fondo tenebroso di paure e di angosce. Il mare simboleggia la nostra anima, non quella piccola e angusta di chi si confina nello stagno maleodorante e putrido della maldicenza. E’ quel bacino immenso e senza confini dove navighiamo con le vele spiegate del nostro amore per la vita. Io credo che Sarah non si sia mai sentita amata da nessun’altro quanto l’hai amata tu, tu che per i tuoi accusatori ne saresti l’assassina, tu che secondo loro non hai pianto, non abbastanza, non in diretta, non a comando, non con lacrime certificate col marchio di garanzia, non fotografate e filmate. Vedi Sabrina la macchina del fango è inarrestabile, incontenibile con opinionisti dall’occhio astuto e dal dente avvelenato. I discorsi dentro di noi, che affiorano solo di tanto in tanto nelle parole, e per questo spesso rimangono ambigui anche a noi stessi per quelle intuizioni, quei pensieri che si agitano dentro, ci spaventano e talvolta ci fanno incespicare… Quei discorsi interiori che affiorano con espressioni vere non possono interessare a chi ci vuole a tutti i costi colpevoli. Qualunque parola, gesto ed espressione son buone per confermare il teorema che ti vuole responsabile del delitto, se piangi o se ridi non fa differenza, le tue lacrime non sono vere, il tuo riso non è vero, secondo chi ti accusa. Le tue parole dolenti: “Io non voglio più andare avanti vorrei tanto andare a letto a dormire e non svegliarmi più, odio la sofferenza sono realista per me non ha più senso, ogni cosa che faccio mi ricorda Sarah” sono davvero lacrime, hanno la cadenza del ricordo della tua cara e diletta Sarah che altri hanno massacrato, non certo tu. Sono nostalgia, stanchezza (andare a letto e non svegliarsi più), dolore per qualcuno che amavamo e che ci ha lasciati per sempre. Come non si può non sentire la verità che esprimi nelle tue parole sincere e senza enfasi: “Più si va avanti più divento debole, vorrei essere forte ma non ce la faccio”. È il lutto per la morte di Sarah, parole per una perdita, il vuoto che sentiamo dentro di noi per chi abbiamo amato, con la sensazione di non aver fatto abbastanza, di non avergli dato tutto il nostro amore come avremmo voluto e perché ormai non c’è più il tempo per farlo.

Sabrina cara, vorrei dirti di usare la tua intelligenza per trasformarla in un pungolo, un acume con il quale dominare gli eventi sul piano emotivo, per mantenerti lucida e reattiva (ma credo che tu lo stia già facendo). Vorrei dirti di aspettare la sentenza con la serenità e la purezza di chi non ha colpa alcuna, nemmeno quella di non essere riuscita a proteggere Sarah da chi l’ha uccisa, ma anche con la determinazione e il coraggio di chi lotta non solo per se stessa ma anche per la verità. Capovolgi le tue certezze per cercarne di nuove dentro di te. Di certo non sarai più la stessa anche quando verrà riconosciuta la tua innocenza. Sarai migliore, più consapevole e più matura rispetto a chi non ha mai sofferto con tanta intensità. E forse non farai neppure più l’estetista, vorrai fare qualcosa di speciale, qualcosa che dia un senso alla tua storia, alla tua nuova vita. Non è vero che cambiando l’ordine degli addendi la somma non cambia, almeno non nella vita reale, nel mondo dove i numeri non sono astrazioni. Dov’è l’errore? Nel calcolo, un semplice errore di somma dei tempi e degli spazi, un refuso ingenuo nella memoria di qualche testimone? Un qualche svarione concettuale con un ‘più’ o un ‘meno’ a far difetto come in una espressione algebrica? Ti sarai senz’altro chiesta più volte, sicuramente torturandoti, scervellandoti, almanaccando... cosa è accaduto veramente in quel maledetto giorno di fine agosto. Come molti altri interpreti avrai di certo tentato di darti una risposta, non solo per dare giustizia a Sarah, ma anche per avere giustizia per te stessa. Ti immagino a congetturare mentre i giorni trascorrono uguali, talvolta ascoltando la pioggia che cade monotona e che, nel pensiero, vedi cadere anche sulla casa di via Deledda, un’immagine lontana e irraggiungibile, remota e persa nel tempo, una casa in un’ampolla di vetro andata in frantumi insieme a quei begli alberi che immagino vostro padre abbia curato con passione ed amore. Quella casa che la tua famiglia ha costruito col sudore della fronte, spaccandosi la schiena nei campi e andando perfino emigranti in un altro paese. Ma il mondo non è fatto soltanto di numeri, di celle telefoniche, di reticoli e di strade in cui calcolare tempi di percorrenza, pesi da sollevare, molecole di dna da scovare in qualche pertugio ancora inaccessibile all’occhio del detective. Il mondo vero è fatto di emozioni: amori, risentimenti, paure, gelosie... quella gamma combinatoria nella quale sovente matura un delitto. Quale odio poteva nutrire per Sarah una famiglia che l’aveva cresciuta come una propria figlia? Quale risentimento potevi avere tu che l’hai accudita e protetta, condotta per mano nei primi difficili passi dell’adolescenza quando una guida è così opportuna? Tu che non lesinavi niente per lei, per darle gioia ed affetto. Una gelosia d’amore? Un movente appiccicato come un francobollo, l’escamotage quando non c’è altro da trovare perché il sesso (e l’amore) sono categorie talmente universali...  il classico passe-partout che come un grimaldello funziona sempre, che apre qualsiasi porta. E non ci sarebbe neppure bisogno di qualche sfottò in pizzeria per trovare un movente congeniato su una rivale in amore. Chi non può reperire un indizio nei rapporti quotidiani? Una parola, un gesto, una allocuzione, un’espressione del viso... ad attestare che in noi c’è un mondo di emozioni e di affetti normalmente variegati di ironia, allusioni, rimproveri, carezze… e perfino ambiguità?

Non sarà né con il cronometro alla mano e né con l’analisi delle celle telefoniche che troveranno il bandolo della matassa. Si è già raschiato il fondo del barile. Si è ricostruito il puzzle facendo entrare le tessere a viva forza nel mosaico che si voleva assemblare anche quando i pezzi non combaciavano né punto e né poco. Si è costruito una arazzo dal disegno astratto, un’immagine psichedelica, un trompe-l’oeil che ci fa credere reale quello che è soltanto dipinto, che ci illude di guardare un oggetto tridimensionale, e invece è soltanto un racconto a due dimensioni. Un po’ di chiaroscuro e di prospettiva hanno ricreato l’ambiguità tra il piano pittorico (la narrazione di tuo padre) e l’osservatore che percepisce l’illusione di una realtà inesistente, un puro effetto scenografico (il delitto nella casa di via Deledda).
Sabrina, non devi cadere nell’errore di giudicare tuo padre, egli è confuso, tormentato, disorientato... smarrito in quel sottile mondo di rimandi tra realtà e fantasia. Quel mondo in cui anche l’osservatore è finito preda di un’illusione ottica, di una prospettiva impossibile. Non commettere l’errore di odiare tuo padre come se lui fosse causa della vostra rovina, anche lui è innocente e vittima proprio come te. Lui non sa veramente cosa è accaduto, le sue confessioni sono soltanto un tentativo per recuperare il buco nero della sua memoria in un collage di informazioni che lui organizza e scandaglia un po’ a casaccio nel tentativo di ritrovare se stesso.

Ecco ti ho detto quello che mi premeva. Ma non ti ho ancora detto la cosa più importante. Cosa ci può essere di più importante del dolore e dell’ingiustizia che si sta soffrendo? Cosa di più pressante di scoprire chi ha davvero ucciso Sarah?

Qui non vorrei davvero scadere nella retorica, in quei discorsi convenzionali dei quali parlavo all’esordio. E’ il cerchio che si chiude. L’immagine che noi abbiamo di noi stessi, quel trompe-l’oeil, quell’inganna l’occhio che ci fa apparire profondità inesistenti, porte e finestre che si aprono su mondi che non esistono. Guardiamo lo scenario attraverso una vetrata, nell’illusione che di là dal muro esista veramente un giardino, scrutiamo una voragine su un pavimento come se dovessimo veramente precipitare nel mosaico delle piastrelle. Come nell’oculo sul soffitto della Camera degli Sposi del Mantegna (palazzo ducale di Mantova) l’illusionismo pittorico ci mostra un tondo aperto verso il cielo dove da una balaustra si sporgono a guardarci dei personaggi (una dama, dei domestici e una corte di puttini e angioletti, uno di loro fa anche pipì) con sullo sfondo un cielo azzurro: in una nuvola si indovina un volto (l’autoritratto dell’artista?). Ecco, forse il volto dell’assassino è proprio inscritto in quell’illusionismo pittorico, si nasconde dentro il quadro, è lì mimetizzato e non riusciamo a vederlo. Adesso è davvero tutto. 
Con stima e affetto
 Gilberto         


161 commenti:

Giacomo ha detto...

Caro Dr. Gilberto.
Sono rimasto molto ammirato dalle tue nobili parole rivolte a Sabrina e a tutti gl'innocenti accusati di delitti che non hanno commesso. Condivido tutto quello che hai scritto ed anche il modo in cui l'hai scritto. E mi unisco a te nell'esprimere il conforto e la vicinanza verso chi sta ingiustamente soffrendo, senza dimenticare la pietà per la povera Sarah e la solidarietà con il dolore della sua famiglia, pietà e dolore che sono sicuro condividono anche i congiunti di Cosima e Sabrina, i quali, tragedia nella tragedia, sono anche parenti di Concetta.

Sai che la penso diversamente su Michele Misseri, ma questo nulla toglie alla profondità dei pensieri che hai così bene descritto.

Giacomo

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissimo Gilberto non solo mi hai commosso,ma anche fatto uscire qualche lacrima,bellissima lettera.Hai fatto una ricostruzione poetica,con il cuore,e con l'anima di crede nell'innocenza di Sabrina e mamma,cosa che in tanti abbiamo sempre creduto.In un giorno dal caldo opprimente in cui decidono di andare al mare e divertirsi,succede quello che tante volte sentiamo in televisione,di qualcuno che scompare come inghiottito da una voragine in cui non si riesce di vedere il fondo.Riguardo a chi possa essere il colpevole di questo delitto sai come la penso,oltre alla confessione,e con tutto quello che fa ritrovare, corpo della nipote compreso,una cosa ho ritenuto sempre incomprensibile o fuori da ogni logica di comportamento,la sua fuga dal garage nell'immediatezza della scomparsa di Sarah,non era scomparso il cane o il gatto, ma,sua nipote che era come una terza figlia,e credo che su questo non puoi non darmi ragione.Riguardo a Cosima hai detto bene,una mamma che uccide sua nipote per futili motivi? ma,per favore per crederci dovrei vederlo personalmente il delitto.Grazie Gilberto per avermi fatto commuovere,non sei un marziano,ma un essere umano dal cuore immenso.Ti abbraccio con tanto affetto e stima.

Anonimo ha detto...

@ Giacomo e Vito
Vi ringrazio della vostra stima e considerazione. A dimostrazione che pur nella parziale difformità nella valutazione dei fatti si può intrattenere un dialogo civile e costruttivo basato sul reciproco rispetto, fondato sulla disamina e sul metodo dell’argomentazione. Nessuno di noi ha la verità in tasca, ciascuno porta un suo contributo attraverso le convinzioni che ha maturato.
Gilberto

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissimo Gilberto,è nostro dovere ringraziarti per la tua saggia e amorevole dedizione sia a questo caso che a tanti altri,e di cui con articoli stupendi ai saputo ricostruire i fatti,con un tuo legittimo pensiero,ma anche dando ascolto a chi la pensa non del tutto in modo diverso,ma.anche nella diversità di vedute si possono trovare le risposte alle domande che ci poniamo,basta che ci sia un dialogo corretto ed educativo,non mi piacciono i litigi,sopratutto tra persone mature ed intelligenti,e anche con grande cultura,io spero che il carissimo Prof Tummolo ritorni a commentare,stessa cosa vale per Chiara,non serve fare commenti chilometrici atti a dare innumerevoli ipotesi e spiegazioni,basta esprimere la propria opinione senza arrivare a conclusioni affrettate e che magari non portano a nulla di concreto.Cordiali saluti caro Gilberto,e un caro saluto a tutti gli amici e speriamo ritorni il sereno,litigare tra noi non è di nessun aiuto.

Anonimo ha detto...

La foto che correda l'articolo è quella della sera del ritrovamenti del cadavere di Sarah, in cui Sabrina pensava più a tenere a bada i fotografi che al resto, e in cui mostrava di essere tutt'altro che sorpresa (dell'intera faccenda) e tutt'altro che disperata.
Quell'immagine di Sabrina non mi commosse allora (anzi mi indispettì) e non mi commuove ora, anche se è stata sapientemente "ingabbiata".
A me sembra impossibile considerare questa ragazza estranea a tutta la faccenda, ma vedo che c'è qualcuno che non solo lo ritiene possibile, ma che nutre addirittura sentimenti di affetto e stima nei suoi confronti.
Questione di punti di vista, ovviamente...

Anonimo ha detto...

Rispondo all'anonimo delle 15:22:00

Mi consenta, non è certo da una foto che si può ricavare se una persona è colpevole o innocente, a meno che sia una istantanea che la ritrae nel momento del delitto. Le impressioni poi, mi creda, sono molto soggettive, spesso influenzate dalle suggestioni. Se credo che qualcuno sia colpevole scattano normalmente dei meccanismi psicologici che tendono a trovare elementi di conferma, una sorta di effetto alone. In realtà quello che mi sembra sfugga un po' a tutti è che non abbiamo nessuna prova che Sarah sia stata uccisa nella casa di via Deledda, non abbiamo nessun riscontro che abbia mai raggiunto la casa degli zii. In quella casa non ci sono tracce del delitto e così pure nell'automobile di Misseri. Sono soltanto e unicamente le narrazioni di Michele a farcelo credere. E' questo l'elemento sul quale occorrerebbe riflettere.

Gilberto

magica ha detto...

anonimo delle 15,22.
da questo fatto avresti dovuto cogliere tutt'altro
non pensi che sabrina sapendo il padre convocato in caserma ( per aver trovato i cell di srah ) non si fosse minimamnte preoccupata? perchè avrebbe dovuto sospettare il padre se lui non lo ha fatto mai trapelare ,anzi aveva inscenato depistaggi per passarala lisca ., e le parenti ci sono cascate in pieno .

se sabrina fosse stata complice del padre e avesse avuto la coscenza sporca non avrebbe dato il consenso alla rai perchè si collegasse da casa sua con chi l'ha visto . avrebbe dovuto essere preoccupata invece era tranquilla e si da' si da' da fare per trovare la cugina . infatti pensavano ad altri scenari .
anche la cosima era in caserma : riceve una telefonata dalla sabrina che le parla della cena e le chiede se avessero mangiato pure loro .
non so chi tu sia anonimo . mi pare strano che tu trovi colpevolezze da quel frangente . basta fare una valutazione tranquilla senza progiudizi .

Anonimo ha detto...

@Gilberto
Veramente non mi riferivo alla foto in sé, ma ai ricordi legati ad essa. Di Sabrina Misseri ricordo tutto sin dall'inizio dell'amara vicenda, ed è proprio da subito che ho notato, in lei, dei comportamenti strani, non in sintonia con l'accaduto.
Lei, giustamente, sostiene che le impressioni siano molto soggettive e, spesso, influenzate dalle suggestioni. Ma i meccanismi psicologici di cui Lei parla non sono scattati in me perché ritenevo Sabrina colpevole, essendo sopraggiunti quando ancora si pensava che Sarah fosse soltanto scomparsa..
Quindi, in questo caso, non si trattava di suggestioni ma di impressioni, di sensazioni. Del resto vedo che anche Lei si affida molto alle Sue impressioni, perchê non è da tutti dichiarare stima e affetto ad una perfetta sconosciuta (a meno che non lo sia).
La lettura dei verbali mi porta ad avere una visione dei fatti completamente differente dalla Sua ma, si sa, anche i punti di vista sono soggettivi.
Cordiali saluti.

Anonimo ha detto...

@ All'anonimo 21:28:00
Guardi io sono lombardo e non sono mai stato nel Salento. L'unico mio viaggio in Puglia, sul Gargano e alle Tremiti risale a quasi trent'anni fa. Ho stima e Affetto nei confronti di Sabrina per come affronta con coraggio un processo da innocente. Per il resto il suo è un intervento civile e pacato. E allora le chiedo: quali sarebbero le prove contro le due donne? Perché di prove stiamo parlando e non di impressioni. Glielo dico io. Nessuna. Non esiste neppure riscontro che la povera Sarah sia mai arrivata in quel pomeriggio a casa Misseri. Non esiste prova che sia stata uccisa in quella casa, che sia stata trasportata con l'auto di Michele. Tutto si regge solo sulle narrazioni di Michele. Ho detto narrazioni, non confessioni, perché una confessione per essere tale deve avere riscontri. Forse lei non sa che esiste il fenomeno delle false confessioni e dei falsi ricordi. Per una verifica sarebbe bastata almeno una perizia psichiatrica. Comunque deve ammettere che si è ben lontani dall'aver veramente compreso cosa è avvenuto in quel pomeriggio d'agosto.
Gilberto

Sira Fonzi ha detto...

Ciao Massimo e tutti voi,
io non credo alla ricostruzione del PM, per il semplice fatto che Concetta nella sua prima deposizione dichiara che Sarah uscì pochi minuti prima dell'arrivo di Sabrina e Mariangela. Quando Sabrina le domanda dove fosse Sarah, lei le risponde che era uscita pochi minuti prima per andare da lei e se, come sostiene il PM, Sarah fosse uscita alle 13.50, Concetta non avrebbe potuto dire ciò, confondendo un ora con qualche manciata di minuti, visto che Sabrina e Mariangela giungono a casa sua esattamente un ora dopo.

Ciò nonostante non sono certa né dell'innocenza di Sabrina, né della colpevolezza del padre, come non escludo che terze persone possano essere coinvolte ad insaputa o meno dei Misseri tutti.

Ho letto l'intera trascrizione dell'udienza di Dicembre scorso,
in cui testimonia Michele Misseri
(http://www.lavocedimanduria.it/wp/wp-content/plugins/download-monitor/download.php?id=108)
e mi hanno colpito sia alcune sue risposte, che alcune contestazioni del PM.


MM afferma che Sabrina, al contrario di come da lei testimoniato, quella mattina uscì di casa per chiudere le porte del garage, trovate aperte
Lei affermò più volte invece di non aver messo piede fuori casa quel giorno, se non prima dell'arrivo di Mariangela.

Il PM ricorda a MM cosa disse in più interrogatori
riguardo l'ubicazione di Sabrina, al suo ritorno a casa dopo la campagna.
Egli disse testualmente: «Sabrina stava dietro la stanza sua, nella stanza sua» ed aggiunge anche che Sabrina gli disse:"Papà, non ti sei messo a letto oggi?"
Sabrina, al contrario, ha sempre sostenuto che dormiva nel letto con la madre e che si svegliò solo in seguito allo squillo del telefono.

Il PM chiede spiegazioni a MM riguardo un'intercettazione in carcere, in cui parla con Cosima della macchia, che sembrava essere sangue, trovata sulla porta che dall'abitazione porta al garage.
In quell'occasione MM chiese a Cosima se si ricordava di essersi ferita durante il passaggio.
Il PM gli contesta questo fatto, dicendo che se la porta, come loro affermano, non era stata mai aperta Cosima non poteva ferirsi.
MM replica dicendo che lui pensava che Cosima si fosse ferita passando di là solo dopo che gli inquirenti aprirono la porta.
Il PM a questo punto gli dice che non c'è intercettazione ambientale nella quale si sente Cosima dire a MM che passò più volte da quella porta, una volta aperta dagli inquirenti, per andare in garage poiché l'ingresso principale del garage stesso era stato sigillato.

A leggere le risposte di MM al PM ho avuto la sensazione di ascoltare un disco rotto. Avrà ripetuto 10 volte minimo che si accorse che i giri intorno al collo di Sarah erano 2/3 solo dopo averla sollevata da terra, che Sabrina gli chiese se aveva visto Sarah solo al secondo giro di macchina, che il telefono squillò, poi cadde e si spense, ed altro ancora.

Le risposte suddette continua a darle anche quando non gli vengono chieste e pur di affermare che Sabrina si trovasse sulla veranda, proprio quando avrebbe dovuto esserci, lo ripete accavallando periodi e facendo confusione.

L'azione omicidiaria poi, è sempre meno credibile così come lui la descrive, incalzato dalle domande del pm.

Insomma, a parer mio se la ricostruzione del pm è scandalosa e priva di punti fermi, la sua lo è altrettanto ed ho paura che siamo lontani dalla verità, sia guardandola da un lato che dall'altro.

Certo è che se MM non l'ha uccisa, lui sa chi è stato. Può non averla trasportata con la sua vettura, come dice Gilberto, ma conosceva il posto dove giaceva il corpo, il luogo dove erano i suoi pochi oggetti rimasti e possedeva il suo cellulare.

@ Gilberto

Concludo con i miei complimenti per te Gilberto, credo che solo una persona sensibile, equilibrata e matura possa riuscire a scrivere una lettera così toccante. Descrivere il male interiore che divora l'animo non è cosa facile, dare speranza al prossimo lo è ancora meno. Vorrei avere le tue stesse certezze, ma questo è un altro discorso.....

Ciao
Sira







Anonimo ha detto...

Cara Sira

La tua prima osservazione è davvero illuminante quando dici che non si può confondere un'ora con una manciata di minuti. E' una osservazione da fine psicologa che riporta il tempo ai parametri relativistici. Confesso che non l'avevo notato tutto preso dai tempi dell'orologio. E' un'osservazione che taglia la testa al toro come si suole dire.
Riguardo invece ad altri ricordi non immediati bisogna tener conto degli effetti deformanti della memoria in ragione del trascorrere del tempo e di altre influenze. Perfino in un incidente d'auto gli eventuali testimoni non la raccontano mai allo stesso modo, a meno che si siano messi d'accordo. Molti sono i fattori che influenzano la memoria, però le successioni temporali ovunque collocate nel tempo mantengono la loro relazione di equidistanza. Se si sposta un evento nel tempo bisogna spostare anche l'altro. Come tu hai spiegato così bene.

Riguardo alla narrazione di Michele ho formulato alcune ipotesi che potrebbero benissimo venir falsificate. Ma fino ad oggi non lo sono state.

Comunque grazie per l'apprezzamento.
Gilberto

Giacomo ha detto...

Sira, partendo dalla premessa che tu credi che effettivamente la povera Sarah sia uscita DOPO l'sms di Sabrina delle 14,25, ed esattamente alle 14,28 (l'ora del famoso squillo), e quindi che Sarah sia arrivata in via Deledda intorno alle 14,32, Sabrina non può essere stata, perché avrebbe avuto a disposizione solo TRE minuti per compiere il delitto. Infatti alle 14,35 risponde ad un sms che 3-4 minuti prima le aveva inviato l'amica Cimino. E questo sms LEI NON POTEVA PREVEDERLO!

Un saluto a tutti gli amici del blog.

Giacomo

Anonimo ha detto...

L'osservazione di Sira riguardo al tempo relativistico:

"Quando Sabrina le domanda dove fosse Sarah, lei le risponde che era uscita pochi minuti prima per andare da lei e se, come sostiene il PM, Sarah fosse uscita alle 13.50, Concetta non avrebbe potuto dire ciò, confondendo un ora con qualche manciata di minuti, visto che Sabrina e Mariangela giungono a casa sua esattamente un ora dopo."

è infatti la dimostrazione che Sarah è proprio uscita attorno alla 14,30 in quanto disponiamo di un tempo sufficientemente certo (assoluto) comprovato dalla testimonianza di Mariangela. E' una ulteriore dimostrazione che Sabrina, al di là di altre considerazioni, è innocente.

Saluti a Sira e Giacomo
Gilberto

Epam ha detto...

Buongiorno a tutti...

Solo per "contestare" l'affermazione secondo la quale non vi siano prove che Sarah sia stata trasportata con la Marbella di Misseri.

Non è vero perchè sono state trovate tracce di sangue sia sulla vettura che sul cartone con il quale il Misseri ebbe a coprire il corpo di Sarah.

Su questo punto, tempo fa, Massimo contestò questa mia affermazione (che proprio mia non era perchè notizia riportata dalla stampa). Massimo chiede un atto ufficiale che confermasse questa affermazione, atto che io, naturalmente non posso avere.

Posso fornire solo alcuni link:

http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/623975sarah-scazzi-sangue-auto-zio-michele-623975/

http://www.wallstreetitalia.com/article/1030389/sarah-scazzi-tracce-di-sangue-nell-auto-di-zio-michele.aspx

http://www.newnotizie.it/2010/11/sarah-scazzi-sue-le-macchie-di-sangue-sullauto-di-zio-michele/

http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/puglia/articoli/494922/sarah-sangue-nellauto-dello-zio.shtml

Buona giornati a tutti gli amici del blog...

Anonimo ha detto...

@ Epam
Notizie di Stampa? Ma se c'è un processo ormai concluso. La stampa ne ha dette tante...
Gilberto

Unknown ha detto...

Epam, ti ripeto quanto detto altre volte.

Quanto hai postato, fa parte di un'agenzia di stampa lanciata il 3 novembre 2010 ripresa da quasi tutti i giornali (altri la riportano pari pari per come è uscita). Ma dopo il 3 novembre nessuno ne ha più parlato in quanto palesemente non vera. Se Sarah avesse perso sangue dal naso o dalla bocca, cosa possibilissima durante uno strangolamento, ne abrebbero dovuto trovare, prima che sul cartone, sul pavimento del garage - anche a distanza di anni e anche dopo una accurata pulizia. Il caso della famiglia Carretta fu risolto, dopo la confessione del figlio in esclusiva su Chi l'ha Visto, proprio perché si trovarono aloni di sangue sul luogo del delitto da lui indicato (ed erano passati quasi dieci anni da che Ferdinando Carretta aveva ucciso la sua famiglia).

In definitiva, un lancio di agenzia non vale un fico secco se rimane isolato ad una sola giornata (chiaro sintomo di irrealtà giornalistica). Inoltre, per la precisione, a processo è uscito che i cartoni il Misseri li ha bruciati assieme alle cose di Sarah (per accelerare il fuoco).

Scusa la precisazione, ma era dovuta viste le bufale uscite prima del processo da parte di alcuni giornalisti... ciao, Massimo

Epam ha detto...

Carissimi Massimo e Gilberto

In primis:
Sbaglio o Michele Misseri è accusato di occultamento/soppressione di cadavere?
Su cosa si basa questa accusa? Sulle sue dichiarazioni? Se è vera questa "accusa" con cosa avrebbe trasportato il corpo di Sarah in C.da Mosca?

In secundis;
Non mi pare che vi sia stata alcuna smentita da parte dei RIS in merito a questa "bufala". Per quel che mi riguarda, un lancio di azenzia "non smentito" da un organo come i RIS ha valore di notizia fondata.


Gilberto:
Il fatto che il processo sia già concluso, non c'entra assolutamente nulla. Mi sono solo limitato a "contestare" l'affermazione sulla mancanza di prove/indizi che Sarah sia stata trasportata con la Marbella di Misseri.

Tutto qui.

Un saluto a tutti...

Unknown ha detto...

Epam, non te la prendere e non pensare che io voglia a tutti i costi farti cambiare idea o ce abbia sposato la tesi di Gilberto. Non ho sposato alcuna tesi (se non quella della ricostruzione accusatoria farlocca e del carcere preventivo ingiusto) e sono in attesa di sviluppi. Ma al Ris non ne uscirebbero se dovessero smentire ogni bufala che esce sui giornali (ogni caso trattato dimostra che su dieci notizie uscite durante le indagini solo tre si avvicinano alla realtà).

In ogni caso, notizie e non, ti ripeto che a processo si è saputo che i cartoni sono stati bruciati, che i Pm non sapevano neppure quanto fossero grandi ed è stato il Misseri ad indicare loro la misura (sui due metrixuno). Non hanno sequestrato e fatto analizzare alcun cartone perché non c'erano cartoni da sequestrare.

Questo quanto uscito dalle udienze. Se poi quanto riporta all'Ansa un un giornalista di Taranto conta più di quanto si stabilisce in un tribunale... mi arrendo.

Ciao, Massimo

Giacomo ha detto...

Secondo me la prova o, quanto meno, un indizio gravissimo del trasporto del corpo della povera Sarah colla marbella del Misseri è la dichiarazione del medesimo mai cambiata sul punto. Altri indizi concordanti sono le dichiarazioni della Spagnoletti e anche di Sabrina che vide la marbella al suo arrivo alle 14,40 vicino al garage e la vide ancora al primo ritorno alle 14,48-14,50 e vide Misseri trafficarvi intorno con la porta del garage aperta. Alle 14,55 dai pressi di casa Scazzi Sabrina chiama il padre che le dice: sto bao fuori (sto andando fuori). Uno due minuti dopo, Mariangela e Sabrina arrivano davanti al garage, la marbella non c'è più e il garage è chiuso.
Quindi, anche se non vi fossero tracce di sangue nella marbella, la circostanza che questa sia servita per il trasporto del corpo della povera piccola lontano dal garage ha una probabilità di essere vera molto vicina alla certezza.
D'altronde nessuna delle parti processuali, né accusa né difesa, mette in dubbio questa circostanza.

Giacomo

Unknown ha detto...

Concordo con Giacomo; il fatto che l'auto abbia assunto posizioni diverse in quei minuti è un indizio di non poco conto. Insomma, qualcosa deve aver caricato il Misseri, altrimenti non avrebbe avuto senso cambiarle di posizione.

Massimo

Epam ha detto...

Massimo, tranquillo, non me la prendo. La questione del sangue, se fosse vera, non sarebbe altro che una conferma all'utilizzo della marbella per il trasporto della povera vittima. Come già ebbi modo di dirti, sarei davvero curioso di poter accedere agli atti, ma non ho modo di farlo.

Giacomo, per la precisione:

«sta bau fori» è avetranese;
«sto bau fori) è manduriano.

:-)

Anonimo ha detto...

giusto per la precisione, senza mettere in dubbio il resto: nel caso carretta non furono trovati aloni di sangue dopo ripulitura (è possibile e tanto più lo era al tempo eliminare definitivamente tracce ematiche pulendo con sostanze caustiche o candeggina) bensì furono trovate minuscole tracce ematiche infiltratesi dietro al portasapone della vasca da bagno e quindi mai lavate dall'omicida. Credo di ricordare precisamente questa cosa e anche la conferma che ne diede al tempo Garofano.

Unknown ha detto...

Sì, ora che me lo hai ricordato ti confermo che erano nel bagno dietro il portasapone o un qualcosa simile attaccato alla parete. Grazie, Massimo

Anonimo ha detto...

Gentile Gilberto,
quello che scrivi a Sabrina è elevato per il sentimento e l'attenzioni che le manifesti.
Premetto che non ho seguito il dialogo di " Volando..." sul caso Scazzi.
Ho letto solo gli ultimi 2 articoli e non sono riuscita a seguirli bene perché mi mancavano tutte le ricostruzioni precedenti.
Ho seguito però, come tutti, la vicenda in diretta che si è prolungata ogni giorno per alcuni mesi.
Mi permetto di introdurmi nel dialogo e credo che Sabrina, il padre, la madre non siano stati materialmente gli assassini di Sara ma che comunque lo siano stati moralmente per come hanno gestito la vicenda fin dall'inizio.
Sabrina era un efficiente direttore della comunicazione all'epoca.
Ma anche la comunità di Avetrana è moralmente responsabile dei silenzi, ritrattazioni, bugie.
Emerge, secondo me, da questa vicenda,l' assenza del mondo più adulto che dei figli conosce solo a malapena ciò che appare: gli spostamenti, i nomi, le azioni quotidiane.
Ma veramente cosa fanno i figli, chi sono,chi frequentano,non lo sanno.
Gli adulti sono troppo presi dal controllo economico che demandano la formazione dei figli alla scuola,al computer,alle attività sportive, alle associazioni giovanili.
La cultura, intesa come trasmissione di saperi, è quasi inesistente.
E questo purtroppo non accade solo ad Avetrana, ma tutta la società di oggi è così.
Questo caso ci ha preso perché inconsciamente ci ha colpito dentro.
Sabrina non è limpida, come i genitori ed anche Ivano e gli amici non lo sono completamente.
Sabrina voleva dare una lezione a Sara per qualcosa che la ragazzina sapeva, aveva detto, aveva fatto e voleva raccontare?
Per me Sara non è morta in quella villetta, ma è stata portata in campagna, è stata abusata da più persone, ha subito qualche "gioco" o rituale, non so.
Quella foto su facebook del manichino è inquietante.
Chi conoscevano le ragazze?
Dove andavano a Lecce?
I loro giochi erano solo di esplorazione sessuale o erano altro ad ampio raggio?
C'erano anche droga o curiosità occulte?
Diciamo che è normale a quell'età.
Sabrina era una giovane donna,Sara era un'adolescente che vedeva, forse non solo, curiosava.
Chi le aveva consigliato quel libro di letteratura horror francese della seconda metà dell' 1800?
Libro rarissimo che si trovava nella biblioteca di quel paese.
Si è indagato come era finito lì, se proveniva da donazioni o da prestiti interbiblioterari?
Si è indagato se quel testo era stato già dato in prestito e a chi?
Forse gli adulti non sanno, qualcuno sì e non parla.
Sabrina gestiva la comunicazione prima e dopo? Silenzio e quel silenzio invece parla di qualcosa di delicato e di non raccontabile.
Michele M. forse sa qualcosa e a lui dobbiamo la riconoscenza di averci fatto ritrovare Sara, ma quando il suo corpo non poteva più parlare dell'uso che ne era stato fatto.
MM è uno strano personaggio, racchiude in sé il simbolo del Padre che lavora,aiuta,prega, fa ritrovare,si dà la colpa.
Si sente responsabile del fatto perché non è stato in grado di gestire prima le relazioni femminili della sua famiglia.
Su questa storia si potrebbe scrivere un trattato di antropologia perché rispecchia la nostra società attuale confusa tra una vita di tradizioni ancestrali sommerse e un mondo dalla cultura soffocata.

Vanna

Giacomo ha detto...

Ciao Epam.
Non metto in dubbio le tue precisazioni sulla frase. Anzi sono contento che tu abbia chiarito meglio. I dialetti sono una ricchezza della nostra lingua e c'è sempre da imparare a riguardo.
Ti volevo solo specificare che la frase l'ho presa pari pari dal verbale della 27a udienza del 20.11.2012 pag 202, riguardante l'interrogatorio di Sabrina. Te la riporto:
"DICH. MISSERI SABRINA - Io dico papà che per caso... e lui mi
dice guarda Sabrina non sto a casa, mi dice proprio
questa frase in dialetto "sto bao fuori" che significa
sto andando in campagna".
Quindi evidentemente Sabrina la riporta un po' in dialetto un po' in italiano. Inoltre, probabilmente chi ha redatto il verbale l'ha anche riportata a sua volta in maniera imprecisa.

A parte la nota di colore, questo è un altro punto di contrasto tra pm e Sabrina, perché il pm cerca di prendere in castagna Sabrina sostenendo che quella telefonata lei l'ha fatta dopo la prima volta che è andata a casa Scazzi con Mariangela e Sabrina insiste che è dopo la seconda volta che è tornata.

Noi sappiamo che ha ragione Sabrina, anche grazie alla prova che tu hai fatto, controllando che il percorso tra le due case in auto si fa in meno di un minuto e mezzo.
In base alla ricostruzione spazio temporale, Mariangela e Sabrina partirono circa alle 14,43 da casa Misseri e quindi arrivarono la PRIMA volta a casa Scazzi intorno alle 14,45. Mettiamo che s'intrattengono anche due-tre minuti, quindi ripartono per casa Misseri alle 14,47-14,48. alle 14,50 sono di nuovo a casa Misseri. Il tempo di un rapido scambio di battute con Misseri che traffica vicino alla marbella e ripartono. Alle 14:52 sono di nuovo a casa di Concetta a cui Sabrina riferisce che non hanno visto Sarah. Alle 14,55, prima di risalire in macchina di Mariangela,
Sabrina chiama il padre che le dice la frase in dialetto di cui abbiamo parlato.

La procura, che ha avuto in due anni e mezzo tutto l'agio di fare il semplice controllo che tu hai fatto, come poteva farlo ogni avetranese, insiste nel dire che quella telefonata delle 14,55 fu fatta dopo la prima volta che Sabrina era andata da Concetta e dunque era una subdola telefonata al padre, per avvertirlo che lei e Mariangela stavano per tornare e dunque non si facesse cogliere con le mani nel sacco. Infatti al loro ritorno Misseri era ancora là.
Sabrina rimane ferma sulla sua posizione, coerente coi tempi di percorso e col fatto che quando ritornano per la terza volta a casa Misseri, il garage è chiuso e la marbella non c'è. E dunque Sabrina riferisce correttamente che il padre le aveva detto che si era appena allontanato.
Ciao e saluti a tutti gli amici del blog.

Giacomo

Epam ha detto...

Sig.ra Vanna

Sarah Scazzi è stata uccisa in Avetrana in Provincia di Taranto, non a Sin City.


Epam ha detto...

Giacomo

La mia precisazione non riguardava te, nel senso che ho capito benissimo che tu hai solo riportato quello che c'è scritto nelle trascrizioni.
Ho voluto solo farti sapere come si scrive "esattamente" quella frase.

:-)

Epam ha detto...

Giacomo

La mia precisazione non riguardava te, nel senso che ho capito benissimo che tu hai solo riportato quello che c'è scritto nelle trascrizioni.
Ho voluto solo farti sapere come si scrive "esattamente" quella frase.

:-)

Giacomo ha detto...

Vanna.
Vanna, giustamente, in assenza d'informazioni più dirette e più aderenti alla realtà dei fatti, le tue considerazioni sono valide da un punto di vista socio psicologico, ma non certo sulla realtà di Avetrana bensì sulla mentalità dell'italiano medio e sulla tendenza a prendere per oro colato tutta l'immondizia (perché non si tratta d'altro) che le proviene soprattutto dagli schermi televisivi che viene prodotta in cambio di ricchissimi introiti dovuti agli sponsor strettamente correlati all'audience.
Quindi più che altro ti sei dovuta rifare ai luoghi comuni sulla gioventù d'oggi, sul suo disagio e quant'altro.
Una sola considerazione: ma ti pare che se fosse circolata droga in Avetrana gli atti del processo non ne sarebbero pieni? Non ne sarebbero state piene fin dall'inizio le trasmissioni trash?
E invece nemmeno adesso dopo che il pm, dopo quattro giorni di vuota retorica ha tirato fuori l' "Asso dalla manica" di due o tre messaggini goliardici, è venuto fuori niente altro che un rudere abbandonato, di quelli che tutti i giovani del paese conoscevano come luogo in cui si andavano ad appartare le coppiette in cerca d'intimità.
Ogni città ha i suoi posti, che tutti conoscono. Niente di particolarmente tenebroso. Anzi questi posti non sono più di moda, perché con l'aumentare del benessere per gl'incontri galanti si cerca di utilizzare altri posti più sicuri.

Anche se ti sembrerà strano, il caso di Avetrana fu risolto il 6 ottobre 2010. Michele Misseri unico responsabile, all'insaputa di tutti.

Ti consiglio di seguire con molta attenzione le arringhe della difesa. La verità è tutta lì, perché in questo caso i difensori stanno cercando di far sì che la verità storica si affermi anche giudiziariamente.

Giacomo

Giacomo ha detto...

Certo, certo, Epam. avevo già colto lo spirito della tua osservazione, ma ne ho approfittato per ribadire il punto che ho poi sviluppato.
Ciao

Giacomo

Anonimo ha detto...

Gentilissima Vanna
Non sono d’accordo. Non credo proprio nei retroscena che paventi. Ho l’impressione di qualcosa di molto più semplice e banale. Su delle cose goliardiche ci hanno ricamato sopra gonfiandole e stravolgendole. Da quello che ho sentito si tratta delle solite cose un po’ ingenue e senza malizia di ragazzi di quell’età. Spesso siamo noi adulti a vedere quello che non c’è. L’impressione, se devo essere completamente sincero, è che nel caso si sia smarrito il senso della misura e per questo è così difficile trovare il bandolo della matassa. Le narrazioni di Michele hanno come innescato un processo fantasmatico. Occorre ritornare ai fatti spogliati da tutte le fantasie e le sovrapposizioni. Gilberto

e ha detto...

@ Vanna

"credo che Sabrina, il padre, la madre non siano stati materialmente gli assassini di Sara"
---
Interessante questa tua ipotesi.
Dunque il delitto dovrebbe essere opera di "altri personaggi" che poi avrebbero obbligato i Misseri ad occultare il corpo'?
E' così o ho mal interpretato il tuo scritto ?

ENRICO ha detto...

il commento precedente è mio

carla ha detto...

bravo Gilberto,
per la lettera...
rispondendo all'interogativo di Enrico,non ti viene in mente che all'interogatorio ,durata di 7 ore,che sappiamo di preciso cosa sia avenuto?.....
di recente,a un intervista Carmine misseri disse,che di quel pozzo non ne sapeva niente fino alla confessione di michele....dubbio che ho che non sia stato indotto di dire quel posto....come è stato indotto ad accusare la figlia...
lo deduco dal fatto che hanno ben pensato cancellare il posto dove è stata sepolto sarah,che perfino Garofano osservò tal senso,dal fatto che non è stato subito sequestrato il garage e che nonstante non si trovasse nessuna prova specifica verso le donne,solo basandosi sui indizi che sono ben discudibili e per non parlare dei indizi ricostruiti...
è innutile negare questo accanimento contro queste donne,il bisogno del carpio espiatorio a tutti costi,senza nessun segno di voler vedere oltre....sono spiacente è un sinomino che si vuole nascondere qualcos'altro.....buonaserata

ENRICO ha detto...

@ Carla
mi interessa conoscere l'ipotesi alternativa : chi e perchè avrebbe ucciso Sara, secondo te ?

Riguardo la lettera indirizzata a Sabrina e pubblicata in Home mi spiace non condividere il tuo entusiasmo poichè sono contrario ad iniziative del genere dettate dall’ emotività personale sulla base di interpretazioni soggettive e divenute piuttosto frequenti in ambito di processi mediatici.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Caro Enrico alla tua domanda rispondo io.Il colpevole è Michele Misseri,il movente è uno solo,cercare di abusare della nipote,al suo rifiuto reagendo con un calcio nelle parti intime,e magari dicendogli qualcosa,tipo,ora lo dico alla zia o Sabrina lo zio non ci ha visto più,e la strangolata con la corda.Se poi come motivazione ti sembra incredibile,la stessa cosa potrei dire riguardo al fatto che è contento di farsi 30 anni di galera,tu conosci qualcuno che possa fare la stessa cosa,ovvero incolparsi di un delitto che non ha commesso? non credo.E se dico questo è perché sono convinto di quel che dico,senza se,e senza ma.La sua prima confessione è quella vera le altre tutte false,essendo stato indotto a mentire coinvolgendo la figlia.Ciao

magica ha detto...

ciao enrico
se non ti convince la colpevolezza di misseri .
dovresti sciverci secondo te l'ipotesi alternativa :
sabrina e madre colpevoli e le motivazioni di questo omicidio.
con riscontri .verificabili .

carla ha detto...

x Enrico ,
il fatto è proprio questo che chi di dovere non abbia e non solo,voglia di cercare le ipotesi alternativa....
al momento se vogliamo essere realisti abbiamo solo la confessione di michele sua o indotta è tutto da vedere....
ma non mi si incanta che di "coscienza" c'è l'aveva solo michele e le 2 donne misseri non possano avere.....poi ognuno è libero di credere quello che vuole.....
comunque non è una novità questa che si costruisca dei scenari per nascondere altro.....
e non ci si può dire che svolgimento di questo caso non sia anomalo....il coinvolgimento di 5 persone con questa bambina e nessuno dice niente a l'altro...
che 3 avvocati sono stati sotto accusa,3 avvocati che se ne sono andati e uno è stato licenziato ,poi testimoni prima che dicono una cosa poi ne dicano altro,come si fà a non domandarsi come mai?....non credo che stessero per mettere su un film....
anzi mi domando e lo chiedo a tutti amici del blog,nonstante che più volte si dica che non c'è stato un intervento del psichiatrico per michele,ma guardo anche l'avv.latanza non gliela faccia fare?!....buonanotte

Giacomo ha detto...

Per chi insiste sulle impressioni negative che le immagini, ma soprattutto i commenti e il modo di presentarle, hanno lasciato in lui, mi associo a quanto detto da Gilberto in proposito.
Una foto, uno spezzone di filmato, proposti e riproposti ossessivamente per mesi e per anni con commenti negativi sulla persona ripresa, non possono non ingenerare nell'indifeso spettatore le emozioni volute da coloro che tali immagini hanno sapientemente "montato". C'è una tecnica che s'insegna apposta. Gli spot pubblicitari sono esempi lampanti della suggestione che le immagini sono in grado di provocare.
Il caso di Avetrana è stato gestito e continua ad essere gestito con questi criteri.
Tanto per fare un esempio, quando si parla di Sabrina, si fanno sistematicamente scorrere sullo sfondo immagini di una Sabrina accigliata, bene in carne, risalenti al settembre 2010. Anzi per amplificare l'effetto si ripropongono quelle immagini dilatate in senso orizzontale, per fare risultare Sabrina ancora più grassa ed antipatica. Tutti sanno che invece Sabrina attualmente è molto sciupata ed ha dovuto sopportare un lunghissimo periodo di detenzione preventiva.
Inoltre, come facilmente prevedibile, si sono riproposte in tutte le trasmissioni le immagini del pm mentre pronunciava le sue frasi ad effetto della chilometrica requisitoria, al punto da far sorgere il dubbio se quelle parole fossero rivolte solo alla Corte o non piuttosto al pubblico televisivo.
Adesso delle arringhe della difesa i commentatori ripropongono brevi immagini, con l'aria di chi quasi si scusa con gli spettatori, facendo intendere che quello è un atto dovuto, ma loro ne farebbero volentieri a meno. Sì, i difensori stanno chiedendo l'assoluzione con formula piena, ma si sa che è quello il loro mestiere. Mentre quello di accusatore non sarebbe un mestiere ma una nobile missione, quasi al di sopra delle parti. Umanamente egli chiede "con amarezza" l'ergastolo per una giovane donna e la sua attempata mamma perché hanno ucciso insieme, "una tratteneva, l'altra strangolava", quasi il pm fosse stato presente a tale scena immaginaria da incubo.
A quarto grado si sono superati e hanno simulato la scena tramite ombre. Appunto, perché di ombre si tratta, partorite da alcune menti sofferenti che cercano d'inculcarle nelle menti disarmate degli spettatori.
Saluto gli amici del blog.

Giacomo

Mimosa ha detto...

Io mi complimento sinceramente con Gilberto per lo stile letterario spontaneo ed efficace con cui ha evocato lo stato d’animo di una sventurata ragazza 23-24enne che ha passato 3 Natali, 2 Capodanni, 2 Pasque e i suoi compleanni rinchiusa in una cella con accanto una madre nelle medesime disgraziate condizioni, che ha subito le vergogne più grandi, quasi pari ad violenza fisica, a vedere i suoi più intimi sentimenti stracciati e calpestati in una piazza dove milioni di persone possono andare a curiosare mille e mille volte, morbosamente, una ragazza che ogni giorno sul web subisce abusi da gente abietta e sconosciuta, una ragazza abbandonata da tutti e da tutti continuamente vilipesa.
Non posso nemmeno immaginare quanto possa soffrire una ragazza così giovane e innocente e i richiami ai passi evangelici sui perseguitati ingiustamente e a causa di giustizia sono davvero calzanti!

Ha fatto bene Gilberto a mettere in evidenza l’affetto che univa Sabrina a Sarah, un affetto non solo da sorella maggiore ma quasi da mamma, in fondo a lei veniva da anni affidata la ragazzina.

Per me è quasi marginale che lui non creda colpevole il padre, la lettera è efficace dal punto di vista emozionale e sulla base di tali valori la apprezzo. E molto!

Bravo Gilberto!

Agli amici del blog anche il mio saluto.
Mimosa

carla ha detto...

buongiorno,
forse codesti signori che oggi tirano le pietre,pensano di rimanere immune....è questo il guaio,che non si comprende,tutto quello che viene fatto sia in bene che in male ci ricadrà adosso,poi è innutile che ci lamentiamo con DIO:-che ho fatto di male?...
siamo noi che ci attiriamo la negatività,facendo del male ai altri e quel ch'è peggio che si è come imbriagati dal fatto di voler condannare,provando perfino il falso piacere,che nasconde il proprio malessere.....ragazzi il male che c'è in noi ,se non viene curato si farà spazio e ci annieta,in un amen....
a quello che voglio arrivare se ascoltate bene l'ultima intervista fatto a Ivano a un certo punto dice:-....ma qua stiamo proprio toccando l'assurdo dell'assurdo....
allora in sè lo si capisce che si stia parlando dell'assurdo ,andava bene fino a quando non ti toccava!....
come avv.Gentile a quarto grado che si giustifica che accusa le donne ,perchè coprono qualcosa o qualcuno.....oppure si sperano che le donne confessassero pur non essendo vera,che questa cosa possa bastare a mettere a tacere le coscienze.....
grazie A DIO,il signore ci ha dato la coscienza,basta anche solo un puntino nero che cresce come una pianta e ti logora....
mi auguro che queste donne siano ben accorte,dopo tutto per quello che stanno subendo,che non gli facciano questo regalo,di dire il falso pensando di quietare la facenda,che si guardano bene quello che gli altri stanno facendo a loro.....personalmente a queste donne posso augurare tanta fede e pazienza,poi qualche santo provederà.....buonagiornata

Anonimo ha detto...

@Giacomo
Io ho parlato di impressioni negative, ma non certamente tratte, come Lei sostiene, da spezzoni di filmati proposti e riproposti ossessivamente per mesi e anni......
Le mie riserve sulla ragazza hanno avuto inizio in tempi non sospetti e sono andate via via maturando con gli sviluppi del caso. Non a caso, quando Misseri "confessò" l'omicidio, non credetti alla sua versione, tanto è vero che mii consolò il fatto che le indagini sarebbero proseguite per chiarire "alcune zone d'ombra". Troppi particolari vissuti in diretta tv (e non riproposti a spezzoni) evidenziavano che, in tutta la faccenda, c'era qualcosa di strano e che ci fosse molto da nascondere, e non sto parlando di Michele Misseri! Lei, Giacomo, è libero di ritenere Sabrina una specie di eroina, e lo stesso vale per Gilberto (che è arrivato persino a dedicarle questa lunghissima lettera), ma non impedisca ad altri di considerarla una persona NON limpida e, soprattutto, NON estranea al caso Scazzi.

magica ha detto...

ciao anonimo .
se ti riferisci all'inc prob,, è logico che qualcosa non ti abbia convinto . una persona normale lo capisce .
ma la sabrina era gia' in carcere., dunque , non ha mai parlato . cos'è stato che ti ha fatto sopspettare la non limpidezza di quella ragazza .
abbiamo sentito alla tv quello che secondo gli inquirenti era il loro asso nella manica . gli sms .
oppure tu sei al corrente di qualcosa che a noi sfugge .

Anonimo ha detto...

@magica
Probabilmente non mi so spiegare bene. Quando parlo di "tempi non sospetti" mi riferisco all'epoca in cui si sapeva soltanto che Sarah fosse scomparsa.

Giacomo ha detto...

Anonimo delle 9:15
Io non impedisco niente a nessuno. Esprimo semplicemente le mie convinte opinioni sull'innocenza delle due donne Misseri. Non considero Sabrina un'eroina, ma solo una persona innocente, tenace nell'affermare la propria innocenza. Mi sono lette tutte le carte processuali che mi è stato possibile leggere e proprio dalla lettura certosina ed analitica si è fondata e sempre più rafforzata la mia convinzione.
Non sono un fan di Sabrina, per me era e rimane una ragazza come tantissime altre della sua età, che faceva una vita semplice, che aveva aspirazioni semplici, come quella di avviare un'attività di parrucchiera e di estetista nella sua Avetrana, nell'ambiente sociale in cui era perfettamente integrata. E, come tutte le sue coetanee, pensava a trovarsi un ragazzo con cui condividere il suo futuro. E' la televisione che, prima ancora della procura, ne ha voluto fare un mostro ed una strega, per cinici motivi di audience. Ma Lei crede veramente che i vari presentatori ed i vari opinionisti siano convinti della sua colpevolezza? Ma quelli pensano solo a catturare l'ascolto di quanta più gente possibile, con l'occhio all'auditel e la tasca agli sponsor ed ai soldi che possono introitare. Sanno che devono cavalcare, come esperti surfisti, l'onda colpevolista che loro stessi hanno contribuito a creare e cercano di alimentare il più a lungo possibile, pronti a fare il salto della quaglia appena dovessero fiutare qualche vento di cambiamento.
Oppure anche queste mie elementari considerazioni devono considerarsi come tentativo di coartazione della volontà altrui di disprezzare ed odiare dei fantasmi informatici? Chi lo vuol fare si accomodi, ma io non sarò mai tra loro.
Un'ultima considerazione: ma sarà mai possibile che qualcuno di quelli convinti della colpevolezza di Sabrina e Cosima, portino a sostegno UN SOLO ARGOMENTO che non sia l'istintiva antipatia verso l'immagine che i media hanno confezionato su queste due sventurate, cucendo loro addosso la figura di assassine streghe e megere?

Giacomo

Giacomo ha detto...

Sempre per Anonimo delle 9:15.
Gilberto è molto più bravo di me nell'analizzare le tecniche che i media usano per influenzare l'altrui opinione.
Le consiglio di leggere senza prevenzione gli ultimi due articoli da lui pubblicati su questo blog:
"(S)torture mediatiche" e "Caso Scazzi: una sentenza mediatica?"
Sono semplicemente magistrali.

Giacomo

Anonimo ha detto...

Permetta Giacomo, lei dice: "ma sarà mai possibile che qualcuno di quelli convinti della colpevolezza di Sabrina e Cosima, portino a sostegno UN SOLO ARGOMENTO che non sia l'istintiva antipatia?"
Non è vero: di argomenti ne portano molti, solo che non li considerate validi in quanto li ritenete "costruiti ad arte" dagli inquirenti. Allora ciascuno può mantenere la propria opinione, ma dire che gli altri non motivano non è giusto. Motivano eccome, ma per lei la motivazione non è valida. C'è una bella differenza.

Giacomo ha detto...

Anonimo 9:15.
Tempi non sospetti? Quelli in cui Massari fotografava l'auto di Cosima che era andata a farle visita con Sabrina? Sabrina e Cosima sono state sospettate da subito, in primis dai compaesani, perché comparivano in tv. Il buon Michele invece pensava a starsene il più defilato possibile. E infatti nessuno sospettava di lui.

Giacomo

Giacomo ha detto...

Anonimo 10:12.
Io per argomento intendo PROVA VALIDA e non supposizioni e dicerie, ancorché fatte proprie dall'accusa. L'accusa ha costruito un castello ben congegnato, ma fondato sul nulla probatorio assoluto. Un po' come le quinte e i fondali di carta dei palcoscenici, completamente finti, ma che danno l'illusione della realtà.
E per parte mia aggiungo che l'anomalia ASSOLUTA è che gl'inquirenti hanno ritenuto di archiviare la posizione del reo confesso senza nemmeno mandarlo a processo.

Giacomo

Anonimo ha detto...

Cosa ha a che fare Massari con l'utente anonimo delle 9.15? se "in primis i compaesani" sospettavano da subito Sabrina "perchè compariva in tv" e lo faceva di sua spontanea volontà con interviste e non con commenti dei giornalisti, avrà potuto farlo anche lui o no? non è mica un inquirente, può farsi tutte le impressioni che vuole io credo.
Personalmente penso che si confonda l'evidente "lunsinga mediatica" provata da Sabrina in quei giorni nell'essere la comprimaria del mistero più gettonato d'italia, con un suo non essere sincera nell'afflizione per la cugina scomparsa. Io credo invece che in lei coesistessero entrambe le cose e che quindi non sia significativo il suo atteggiamento se non ai fini, al più, di una "censura morale" per non avere essa dato il giusto peso e spazio alle cose, ma nulla più. Però è una mia opinione e non pretendo che venga condivisa a tutti i costi; l'anonimo può tranquillamente restare della propria opinione e magari avere anche ragione.

Anonimo ha detto...

@Giacomo
A differenza di Gilberto io non stimo Sabrina. Non perché sia grassa o antipatica, ma perchê non vedo trasparenza in lei. E guardi, Giacomo, che non è l'antipatia a generare dubbi sulle persone, ma i loro comportamenti e i loro discorsi. Forse é lei che si lascia influenzare dall'antipatia che nutre verso certe persone, e i commenti che tempo addietro riservò ad un giornalista "brutto e con la " lo stanno a dimostrare.

Anonimo ha detto...

E.C.: brutto e con la "evve"

Anonimo ha detto...

@ All'anonimo delle 9:15

Mi permetta ma lei fa delle affermazioni di un’estrema vaghezza e inconsistenza.

Lei dice, cito le sue testuali parole:

“Le mie riserve sulla ragazza hanno avuto inizio in tempi non sospetti e sono andate via via maturando con gli sviluppi del caso.”
“Troppi particolari vissuti in diretta tv (e non riproposti a spezzoni) evidenziavano che, in tutta la faccenda, c'era qualcosa di strano e che ci fosse molto da nascondere, e non sto parlando di Michele Misseri!”

Non dice quali sono le riserve, non riferisce i particolari, le stranezze… insomma lei allude, insinua, ingenera dubbi e sospetti senza mai entrare nello specifico di una argomentazione, senza mai portare qualche esempio che possa essere contraddetto. E’ davvero facile calare giudizi dall’alto senza neppure l’onere di dover mettere al vaglio della verifica quello che si dice. Stare nel vago non ci impegna e non ci compromette. Davvero troppo facile!
Gilberto

Anonimo ha detto...

@Gilberto
Che faccio, devo postare tutte le puntate di Chi l'ha visto e di tutte le interviste rilasciate dall'imputata (alcune, oltretutto, misteriosamente sparite dal web)?
Le faccio un esempio su tutti.
Le pare normale che la sera della diretta di Chi l'ha visto da casa Misseri proprio lei, Sabrina, non si fosse mostrata alle telecamere perché "troppo preoccupata" per l'interrogatorio che stava sostenendo il padre? Ma paura di che? Cosa temeva? Ricordo bene che l'inviata Marialucia Monticelli parlò di "grande preoccupazione" di Sabrina. È forse, questo, un comportamento di persona "ignara"?
Se lei mette in dubbio le mie impressioni, da cosa ha dedotto, Lei, che Sabrina sia una persona "buona e sensibile"?




Anonimo ha detto...

@ All'anomimo delle 10:52

Quale diretta? Vede che sta nel vago. Interviste misteriosamente sparite? Naturalmente lo zampino di Sabrina... Sabrina forse già stava sentendo l'aria di linciaggio massmediatico, delle voci che corrono... Per l'ultima domanda non le resta che leggere i miei articoli, più d'uno sul caso in parola, non amo continuare a ripetermi.
Gilberto

Anonimo ha detto...

@ Gilberto
La diretta di Chi l'ha visto della sera del ritrovamento del cadavere di Sarah. Come vede, non sto nel vago.
Lo zampino di Sabrina lo sta dicendo lei, mentre io ho semplicemente fatto notare che alcune interviste, che ricordo benissimo, sono introvabili in rete, e non ne comprendo il motivo.


Anonimo ha detto...

All'anonimo delle 12:25:00

Qui concordo in pieno con lei, quella diretta fu davvero esemplare e da più punti vista e conferma in pieno il carattere massmediatico di tutta la vicenda...

Gilberto

Anonimo ha detto...

Certamente, ma resta il fatto che Sabrina se ne fosse restata in disparte in preda alla paura di chissà quale rivelazione del padre.

Anonimo ha detto...

anonimo: col padre che ritrova - caso beffardo! - il telefonino e un lungo interrogatorio in corso, qualunque figlia dotata di medio discernimento sarebbe stata in apprensione anche non sapendo nulla del merito della vicenda! non le sembra?

Anonimo ha detto...

All'anonimo

Non crede che già circolassero delle notizie? Indiscrezioni e quant'altro. Provi a mettersi nei panni di una ragazza di ventidue anni con gli occhi delle telecamere puntati: milioni di telespettatori affamati di notizie, meglio se scabrose. Provi a empatizzare, mettersi nei panni dell'altro. Altrimenti il nostro è un giudizio astratto e dall'alto, senza comprendere i meccanismi psicologici di una ragazza poco più che adolescente che tra l'altro voleva molto bene alla cugina (e lo attesta l'assiduità della loro frequentazione e la disponibilità di Sabrina a portarla sempre con sé).

Gilberto

Anonimo ha detto...

Il mio intervento precedente si riferisce all'anonimo delle 13:05

Gilberto

Anonimo ha detto...

No, credo piuttosto che temesse che il padre, con la sua debolezza, difficilmente sarebbe riuscito a superare l'interrogatorio senza tradirsi.
Siccome mi sto riferendo ai "tempi non sospetti", questa è la sensazione che ebbi quella sera.

Anonimo ha detto...

Vorrei ringraziare Mimosa per le sue parole di apprezzamento. Mi hanno fatto davvero piacere, così come quelle di tutti coloro che hanno capito (e me l'hanno dimostrato). Il mio articolo non ha altro fine se non quello di dare un piccolo contributo nella ricerca della verità, anche sollecitando un contraddittorio e delle prese di posizione difformi in un confronto leale e civile.
Gilberto

carla ha detto...

xanomino 13.37,
hai detto giusto,che di sensazione si tratti e aggiungerei accompagnato con pizzico di pregiudizio...
poi l'interogatorio con michele era già in corso da tempo,in quella giornata,se sabrina temeva della debolezza del padre,non mette baldachino della tv a casa sua.....

Anonimo ha detto...

@ Gilberto
Non voglio giudicare, voglio solo avere la libertà di dubitare, così come, per Lei, di trovare una giustificazione ad ogni comportamento ambiguo di Sabrina.
Buona giornata

Giacomo ha detto...

Scusate, ma con tanti Anonimi che scrivono, io non so più a chi dare i resti, anche perché non si capisce se è sempre lo stesso Anonimo o sono anonimi diversi.
Faccio un ultimo sforzo di mettere ordine.

1)Intanto correggo un errore di riferimento. Il mio post delle
10:19 in cui contestavo "i tempi non sospetti", osservando che Sabrina fu sospettata da subito appena comparve in televisione, in primis dai compaesani, era diretta in realtà all'Anonimo delle 9:51 (non delle 9:15) che aveva parlato appunto di tempi non sospetti.
Difatti l'Anonimo delle 10:36, fuorviato dall'errato riferimento, si è chiesto appunto che c'entrava la questione dei tempi non sospetti con quello che aveva detto l'Anonimo delle 9:15. Dopo questa correzione spero che abbia compreso.

2) Anonimo delle 10:45. Bisogna cercare di non confondere le cose serie (come un'antipatia che porta alla convinzione che la persona antipatica sia un'assassina) con le facezie come quella dell'antipatia espressa per un opinionista televisivo che si vede lontano un miglio che è venuto in tv con una mission precisa: dimostvave che Sabvina è un'assassina pevché dice talmente tante bugie che alla fine s'imbvoglia e non si vende conto che con una di queste scagiona il padve, scagiona il padve! (e quindi accusa sé stessa).

Il riferimento è alla circostanza che Sabrina ricordava di vedere il padre sull'uscio del garage, quando telefona a Sarah alle 14,42, dalla macchina di Mariangela, mentre Mariangela dice di non vedere al suo arrivo nessuno oltre Sabrina e lo stesso Misseri dichiara che nel momento in cui il telefonino della povera Sarah squillava egli stava aggredendo la nipotina all'interno del garage.
Evidentemente quella dichiarazione di Sabrina non è una voluta bugia che lei non aveva nessun interesse a pronunciare, ma è dovuta ad un falso ricordo, oltretutto corretto in sede d'interrogatorio in Corte d'Assise.
Sembra incredibile! Eppure questa evidente imprecisione di ricordo diventa una menzogna depistatrice! Ma, si obietta, Sabrina allora depistava contro sé stessa! E la pronta risposta è: Certo, perché Sabrina ha detto talmente tante bugie che non si rende conto che dice delle bugie che le si ritorcono contro!
Adesso, io sono un utente televisivo e pago il canone alla Rai. Avrò ben il diritto di non dover ascoltare un assatanato colpevolista che si maschera dietro la veste di giornalista. Posso esprimere la mia antipatia per un tale personaggio televisivo, propinatomi contro la mia volontà di utente che paga il canone? Che danno gli faccio: lo faccio forse condannare all'ergastolo?
Mi posso riservare il diritto di provare antipatia per chi, a mio motivato giudizio, esprime opinioni preconcette e logicamente insostenibili, sfruttando il pulpito televisivo per farle passare come verità assodate?

Le mie sono bazzecole rispetto alle aggressioni verbali riservate nei siti dei colpevolisti a chi non la pensa come loro e rispetto ai giudizi sprezzanti ed offensivi lanciati addirittura contro gli avvocati della difesa.

Giacomo

magica ha detto...

anonimo ,
oltre al consenso della diretta tv , sabrina aveva telefonato alla madre , per parlare della cena , soffermandosi sul tipo delle vivande . non dava l'impressione di essere preoccupata.
se avevano un timore mai piu' si sarebbero esposti in quel modo . dando la casa per la diretta tv .

anonimo un giornalista di chi chi l'ha visto , . intervisto' i fidanzati . (videro sara alle 14,30 ) riscontrabile con i tabulati. a questo non dai importanza vero?
si da' credito a massaro.. ciao

Anonimo ha detto...

signor giacomo, io sono l'anonimo delle 10.36 e le confermo che avevo compreso e confermo anche che parlare del massari che in quei giorni fotografava l'auto di cosima non c'entra nulla con i "tempi non sospetti" cui faceva riferimento l'anonimo delle 9.15 e delle 9.51 (che sono ovviamente la stessa persona se la consecutio non è un'opinione) in qualità di spettatore televisivo: egli difatti non poteva sapere cosa stava accadendo in quei giorni tra il massari e le misseri dato che è venuto fuori solo in seguito; in quei "tempi non sospetti" per l'opinione pubblica, nemmeno si sapeva che sarah fosse morta e dunque la pubblica informazione (lasci stare gli avetranesi se l'anonimo non lo è) non sospettava per nulla sabrina; insomma l'anonimo aveva sviluppato una diffidenza nei confronti di sabrina (opinione sua) solo sulla base delle interviste dei giorni della scomparsa e non su quanto emerso in seguito e ricamato dalla tv; a fronte di ciò, tirare fuori la questione degli avetranesi e di massari, che sono state rese note solo in seguito al pubblico televisivo, è discronico e incoerente.

Anonimo ha detto...

Ieri ho postato una risposta intorno alle 14 che però non ho ritrovato qui.
Non fa niente, sarà per un'altra volta.
Vanna

Unknown ha detto...

Cara Vanna, se intendi il commento rivolto a Gilberto, è presente ed è stato postato alle 14.22

Io li posso vedere tutti nella mia mail, e ti garantisco che altri in quell'orario non ne sono arrivati.

Ciao, Massimo

Giacomo ha detto...


anonimo 14:52. Non so se lei si rende conto che sta trascinando una discussione sul nulla, a dispetto dei paroloni con cui la condisce. STOP. Non intendo continuare con i ping pong che non portano da nessuna parte e che fanno perdere di vista i fatti essenziali.

26 agosto 2010 scompare un'adolescente, in un tratto di strada di 150 metri.
6 ottobre 2010 in conferenza stampa in diretta nazionale il capo della procura dichiara: "il colpevole è lo zio. Ha confessato di averla uccisa e ha fatto ritrovare il corpo. Il caso è praticamente risolto".
20 marzo 2013 il processo si sta finalmente per concludere.
Ma, come mai tanto tempo? Non c'era un reo confesso?
Quale reo confesso? Chi, Michele Misseri? Macché, quello è stato rilasciato!
Ha ritrattato la confessione? Qualcun altro ha confessato al suo posto?
No continua ad accusarsi, nessuno ha confessato al suo posto!
E allora?
Allora abbiamo chiesto l'ergastolo per moglie e figlia del Misseri. Sono state loro e si ostinano a non confessare!
Naturalmente avete le prove in mano!
Prove? Ma basta la nostra convinzione ed una campagna mediatica che ci appoggi!

Ecco in sintesi la vicenda di Avetrana, aggiornata al 20 marzo.

Adesso lei, come tutti quelli che parlano unicamente per avere ragione, ribatterà ancora.
Ma io non le risponderò ulteriormente.

Giacomo

Anonimo ha detto...

Massimo, grazie per la risposta.
Dopo aver scritto il mio post,l' ho inviato come faccio sempre e si è aperto uno spazio che mi diceva che per pubblicarlo ci voleva prima l'autorizzazione, comunque era stato salvato.
Mi sono un po' stupita della cosa, tra l'altro non avevo scritto nulla di impegnativo.
A meno non abbia sbagliato qualche tasto, però sono sicura di quello ho letto e lì per lì l'ho considerato come un filtro presente nel dialogo.
Ma non fa nulla, al computer sono una frana.
Saluti cari.
Vanna

carla ha detto...

scusate,chiedo in generale,ora non mi viene in mente definizione che si dà,non può succedere pure che si assolve tutti e tre,per poi dover essere richiamate al processo,come è successo con Alberto stasi?.....che ha dovuto ripasare di nuovo il processo,che ha trovato la soluzione per la seconda volta.....
invece che condannarle in primo grado e dover aspettare all'appello e così ci si perde altro tempo,per ipotetiche condannate,che poi alla fine si riconoscono innocenti....chi risponde poi i danni che si è fatto a queste 2 donne?.....per cui non è una risposta alla giustizia per sarah,prendendosela con persone sbagliate......

Anonimo ha detto...

ma cosa vuole che ribatta, lei dice l'ovvio. piccolissimo particolare: non era l'oggetto del discorso!
ma farglielo capire è un'impresa che va oltre le umane forze. pazienza.

Anonimo ha detto...

signora carla, anche se venissero assolte in primo grado, l'appello lo farebbe la procura (appunto come per Stasi); ma se non altro forse se lo farebbero da libere.

ovviamente il precedente delle 17.27 era per il signor giacomo

magica ha detto...

carissimi .
allora la procura dice che l'omicidio è avvenuto in casa ,, chissa' perchè misseri coinvolge la figlia per trovare la sim in garage ..
non vi pare che tutto questo sia di una idiozia unica?
. vedete che la procura si mette un difficolta' da sola.?. è logico perchè deve inventare o presumere ma alla fine se la vogliono far andare come vogliomo . si fanno errori madornali . .

Anonimo ha detto...

Se si condanna Sabrina per le sue apparizioni televisive cosa si dovrebbe fare con Claudio Scazzi che sfruttando la tragedia ha cercato di entrare nella scuderia di Lele Mora?
Se si condanna Sabrina per l'assenza di afflizione o per la scarsita' della stessa cosa si dovrebbe fare con Claudio Scazzi che non si e' fatto vedere ad Avetrana sino al giorno del funerale?

Anonimo ha detto...

Non è che sminuendo una persona l'altra migliori!

Epam ha detto...

Buonasera a tutti...

Per Anonimo delle 17,33

Forse mi sbaglio ma credo che a maggio, per Sabrina le porte del carcere si apriranno comunque per scadenza dei termini di carcerazione preventiva quindi affronterebbe da "libera" il processo d'appello. E sempre se non mi sbaglio in carcere resterebbe solo la madre, essendo stata arrestata qualche mese dopo.

Gradirei conferma da Massimo o da chiunque ne sia al corrente.

Buona serata a tutti...

Giacomo ha detto...

Epam.
Non so bene cme funzioni, però nel caso Meredith i due imputati stettero in carcerazione preventiva quattro anni, perché in primo grado erano stati condannati. Sembra che il meccanismo preveda un anno di carcerazione preventiva dall'arresto fino al rinvio a giudizio, altri due anni a partire dal rinvio a giudizio e fino alla sentenza di primo grado. Se questa è di condanna, scattano altri due anni fino alla sentenza di Appello. Però è meglio che qualcun alto confermi.

Giacomo

Mimosa ha detto...

Caro Giacomo,
da quello che so, se scatta la condanna in primo grado di giudizio mentre l'imputato è in carcerazione preventiva, la carcerazione preventiva cessa, inizia l'espiazione e gli anni trascorsi in carcerazione preventiva vengono scomputati dal periodo complessivo di condanna.

Se guardo al caso Parolisi, la sua condanna all’ergastolo non ha tenuto certamente conto del periodo di carcerazione preventiva, anche se “ergastolo” in Italia vuol dire “trenta anni” di galera (non gli hanno comminato un pena di 28 o 29 anni, per capirci … o “a vita meno due anni”).

Quando arriva la sentenza di secondo grado di assoluzione, l'imputato viene liberato seduta stante (come nel caso Meredith), anche se la sentenza avesse decretato ergastolo.

Riguardo a quanto dice Epam, come si è visto, la scadenza dei termini di carcerazione preventiva può essere prorogata, ma come dice questo articolo, come al solito, il garbuglio legislativo consente ai giudici di fare il di testa loro
http://www.goleminformazione.it/smoking-area/custodia-cautelare-termini-cassazione-sentenza-30759.html

neppure queste definizioni ci danno sicurezza:
://it.wikipedia.org/wiki/Termini_di_durata_delle_misure_cautelari

Mimosa

Epam ha detto...

Buongiorno a tutti...

Giacomo, Mimosa...

non vorrei dire una castroneria ma mi pare di ricordare che i PP.MM. in sede di udienza premiliminare avessero chiesto una proroga ai termini di custodia cautelare e che il GUP l'avesse respinta. E mi pare di ricordare che il termine scadeva a maggio. Da qui nasce il mio commento precedente.

Mimosa
Su wikipedia non si capisce niente.

Epam ha detto...

Michele Misseri

Pur essendo del luogo, non lo avevo mai visto di persona se non di sfuggita, e su una bicicletta.

Lunedì e Martedì me lo sono ritrovato due volte davanti.
Non è quello che sembra dalla TV...soprattutto non è il Misseri del sopralluogo...tutt'altro

Solo per dire...

Giacomo ha detto...

Certo, Epam. I ppmm avevano buttato le mani avanti, per il caso che la sentenza non fosse intervenuta entro maggio. Ma la Corte respinse, prevedendo che i tempi a disposizione erano tali che la sentenza sarebbe stata emessa prima della scadenza dei termini, come in effetti si sta verificando.

Giacomo

Giacomo ha detto...

Mimosa.
Certamente ne so meno di te. Comunque mi pare di aver sentito che tra i vari gradi, comprendendo la Cassazione, si può arrivare fino ad un massimo di sei anni(!) di carcerazione preventiva.

Se ci riferiamo al caso Pistorius, vediamo subito lo stridente contrasto con le legislazioni di altri paesi. In particolare il Sud Africa mi sembra faccia o faceva parte del Commonwealth e la sua legislazione è di tipo anglosassone e prevede addirittura la libertà provvisoria su cauzione.

Temo che purtroppo nel caso di Avetrana faranno in modo di tirarla fino al massimo tempo possibile.

Giacomo

magica ha detto...

,
esiste un certo maschilismo ,
le donne vanno subito in galera . vuoi perchè di origini umili. oppure scarsa considerazione da parte un certo tipo di uomini-. con toni alti e disprezzo . basta sentire cosa dicono delle donne di avetrana .. mafiose da codice penale bis, usato solo per i grandi delinquenti ..mafiosi che hanno ucciso centinaia di persone .. bene ..
. con gli uomini gli uomini vanno sempre con i piedi di piombo ..vedi pistorius .oppure il caso belmonte .e altri .. con parolisi no perchè è un caso mediatico e allora bisogna soddisfare i forcaioli.

eppure le femminucce non lo capiscono .
alla fine divento maschilista pure io ..

Anonimo ha detto...

A Magica e Giacomo su Pistorius:
però il sistema anglosassone della libertà su cauzione, con ricchi a casuccia e poveri in galera, fa un po' orrore a noi no? o vi piacerebbe che anche da noi funzionasse così?

Magica:
c'è però da dire che Belmonte non poteva comunque andare in prigione per limiti d'età e poi il pericolo quale era? non certo la fuga nè la reiterazione e a distanza di 8 anni nemmeno l'inquinamento, ormai gli anni stessi hanno inquinato; no?
perchè dici che c'è una maggiore carcerazione preventiva sulle donne? a quali casi ti riferisci oltre a questo?

magica ha detto...

anonimo .. sarei troppo invasive percio' preferisco non addentrarmi in discorsi .
uno di questi pero' . lo sappiamo tutti . (amanda che compra gli slip : ..
una donnacccia che pensava solo al sesso ).

comunque con tutte le donne che vengono uccise e che avevano chiesto aiuto o protezione ,alla fine sono state ammazzate tutto per aver in confronto di questi galantuomini molta fiducia.
...
anonimo
la reiterazione del reato l'hanno imputato anche a sabrina con pericolo di fuga .
ma la madre non era con lei al sequestro ?
si vede che anche per lei c'ra questo pericolo .




Giacomo ha detto...

Libertà su cauzione. Mi sembra che l'ammontare della cauzione sia proporzionata alle possibilità economiche dell'imputato. E' certo un sistema imperfetto, ma la dice lunga su come viene considerato il concetto di liberà nei paesi anglosassoni e come lo stesso concetto viene considerato da noi.
Pericolo di reiterazione del reato? Certo, è appurato che Cosima e Sabrina siano delle pericolosissime serial killer.
Pericolo di fuga. E' appurato che Cosima e Sabrina avevano tanti covi e favoreggiatori in Italia ed all'estero, né le loro facce potevano essere riconosciute non appena avessero messo il naso fuori di casa. Erano forse mai comparse in televisione? Perfette sconosciute per chiunque.

Giacomo

Anonimo ha detto...

@Giacomo
è evidente, anche perchè così lo motivano espressamente, che il pericolo ritenuto dagli inquirenti sia quello di inquinamento probatorio (come per parolisi peraltro).
poichè tale pericolo (per la procura) sta nel fatto che i tre protagonisti della vicenda vivono gomito a gomito, nel caso di reiterazione della misura cautelare perchè la difesa non valuta di reperire per le donne un domicilio diverso per ognuna presso il quale chiedere eventualmente la misura dei domiciliari? potrebbe essere un'idea?

Giacomo ha detto...

Niente affatto in tutte le ordinanze ci sono tutti e tre i motivi. Per gli altri due ho commentato prima. Per quest'ultimo non ho ben capito che cosa ci sarebbe da inquinare dopo due anni e mezzo. Ma le indagini non si erano chiuse a luglio 2011?
Per non dire che la condizione essenziale è che gl'indizi devono essere gravi e concordanti e la Cassazione parla addirittura d'INSUSSISTENZA di indizi di tal genere.
E comunque ormai la sentenza è imminente.

Giacomo

Anonimo ha detto...

a proposito di esigenze cautelari...
anche noto come "trova l'intruso" ne La Settimana Enigmistica:

TARANTO - Il Tribunale della libertà di Taranto ha confermato l'obbligo di dimora ad Avetrana per Michele Misseri, l'agricoltore accusato di aver soppresso il cadavere della nipote 15enne Sarah Scazzi il 26 agosto 2010 e che da due anni si accusa anche del delitto.
I giudici hanno così respinto un ricorso presentato dal difensore di Misseri, l'avv. Luca Latanza. Secondo il Tribunale, ci sarebbe pericolo di reiterazione di condotta illecita della stessa specie da parte di Misseri.
Tre settimane fa il legale aveva avanzato richiesta di revoca dell'obbligo alla Corte di Assise di Taranto, dinanzi alla quale è in corso il processo per l'uccisione della ragazzina. La Corte aveva rigettato la richiesta e dunque l'avv. Latanza aveva fatto ricorso al Tribunale. Nel gennaio scorso all'agricoltore era stato revocato l'obbligo giornaliero di firma dai carabinieri della sua presenza ad Avetrana.

"reiterazione di condotta illecita della stessa specie"??
tipo? andar per case in cerca di cadaveri da occultare??

Mimosa ha detto...

Se non è persecuzione questa!
Non riesco a capire davvero perché la famiglia Misseri deve essere annientata a tutti i costi (e a spese dello Stato che dovrebbe essere il garante della Libertà e della Giustizia e dunque a nostre spese, io non ci sto, perché devono usufruire anche dei miei soldi per tali vessazioni?)

Per fortuna Valentina era a Roma in quel periodo, anche se - come ho già ventilato - prima o poi la vicenda Galoppa la trascinerà dentro e rischia il carcere lei stessa …

Basta!! Sono disgustata, sono in ribellione … come credere nella Magistratura? Ah, quante ne avrei da dire …

E Manlio Tummolo pure lui, ciao Manlio, ti pensiamo sempre!
Mimosa


Anonimo ha detto...

tratto dall'arringa della difesa di Cosima:
"La percezione che hanno diversi testimoni è che quello del fioraio sia un sogno".

"ha chiesto in subordine, se la Corte di Assise dovesse ritenere che Cosima abbia avuto un ruolo nella sparizione del corpo della 15enne, di qualificare uno dei capi di imputazione in 'occultamento di cadavere' e non 'soppressione'".

della serie: uno gnu balbuziente e dislessico la difenderebbe meglio.

carla ha detto...

cara Mimosa,
questa gente sono innebriati dal veleno e da loro non ci si può aspettare altro e hai ragione nel dire che per errori altrui paghiamo pure noi,anche se non condividiamo....magari se ci fosse un modo per evitare tutto ciò!....
purtroppo c'è troppa gente che è ancora sucube dal potere....buonanotte

Anonimo ha detto...

ah spetta mò, c'è pure che la perizia dei ros è inutilizzabile. stop. niente di più. pare.

io voglio sperare che sia la stampa a riportare pessimamente il contenuto dell'arringa.

Giacomo ha detto...

Ma non credo che un'arringa debba essere esaminata estrapolando qualche frase avulsa dal contesto. Penso che De Jaco abbia semplicemente detto che tutti i testimoni hanno asserito che a loro FIN DALL'INIZIO il fioraio ha parlato di un sogno. Sempre sogno è stato nei racconti del fioraio ad amici e parenti. La parola sogno non è riportata UNICAMENTE nella verbalizzazione dei carabinieri. Il fioraio ha solo apposto una firma in calce ad uno scritto dopo ore ed ore d'interrogatorio. Lo ha detto da subito che quando ha firmato era COMPLETAMENTE FRASTORNATO. Difatti a mente lucida, quando fu riconvocato davanti ai magistrati rifiutò di confermare che non si era trattato di un sogno. Risultato: indagato per falsa testimonianza.
Sui media sono scomparse tante falsità. La vera cronologia è questa. Il fioraio sognò alla fine di ottobre 2010, quando Sabrina era già in galera come accertata assassina e dagli schermi televisivi a colazione pranzo e cena Cosima veniva indicata ad opera del tronfio faccione dell'attuale perdente del caso Parolisi come, "il fortino da espugnare", la dark lady che nascondeva i loschi segreti della turpe famiglia. Il fioraio raccontò immediatamente a moglie suocera e commessa il suo sogno. La commessa, figlia guarda caso della Pisanò, raccontò l'episodio alla madre evidentemente alla fine di ottobre. Questa provvide a spargere la voce in paese e si sa quando le notizie passano di bocca in bocca, ognuno aggiunge un particolare. Questa voce fu riportata ai carabinieri nell'aprile 2011, cioè OTTO MESI DOPO, la scomparsa della povera Sarah dalla stessa Pisanò che raccontò che la figlia le aveva confidato che il fioraio aveva realmente assistito alla scena del sequestro e che gliel'aveva detto nel settembre 2010. I carabinieri convocarono il fioraio. Com'è andata l'abbiamo detto. Comunque la stessa commessa, la moglie, la suocera del fioraio ed altri amici e parenti hanno TUTTI DICHIARATO che il fioraio a loro aveva parllato di SOGNO.
Invece tutti i media hanno sempre indicato il fioraio come colui che era andato ai carabinieri (omettendo che invece era stato convocato ben otto mesi dopo) ed aveva riferito di essere stato testimone del sequestro per poi ritrattare due giorni dopo, dicendo che si era trattato di un sogno. Messa in questi termini è evidente che il sogno sembra una goffa scusa per ritrattare. Ma appunto i termini della questione sono molto diversi.

Le richieste subordinate sono prassi costante nei processi.
E non significano affatto che chi le avanza infici quello che ha asserito precedentemente.
Nel caso specifico il significato è questo. Io sono convinto di quello che dico, cioè che Cosiam è estranea a tutto, ma se tu giudice sarai di avviso diverso e la riterrai comunque responsabile di concorso nella sparizione del corpo, allora tieni presente che in quel caso non si tratterebbe di soppressione, ma di occultamento.

Io noto solo che mediaticamente, anche dopo che ha cominciato a parlare la Difesa, si continua a dar voce sistematicamente ad opinionisti che hanno una mission precisa, quella di sostenere l'accusa.

Giacomo ha detto...

EC
sui media sono somparse tante falsità

Giacomo

Giacomo ha detto...

EC dell'EC
sui media sono comparse tante falsità

Giacomo

Giacomo ha detto...

la perizia dei ros è una perizia di PARTE ed è inutilizzabile, in quanto ad essa non è contrapponibile una perizia della Difesa, a suo tempo non avvertita, perché gl'impianti radioelettrici sono stati completamente cambiati dal gestore di telefonia. La Difesa ha solo potuto criticare, tramite propri consulenti le conclusioni cui sono giunti i Ros, ma non ha potuto presentare una propria perizia, per i motivi sopra riportati

Giacomo

Anonimo ha detto...

@Giacomo
Non esiste solo il faccione che considerava Cosima il fortino da espugnare, in questa storia. Esiste pure una facciona che non perde occasione di sbraitare l'innocenza delle imputate arrivando perfino, in passato, a sostenere la recita infame della simulazione di omicidio in tv da parte di Michele Misseri. Questo, ovviamente, per la presunzione di innocenza (che si dovrebbe riservare anche ai rei confessi).
Tra i faccioni, quindi, anche facce di bronzo.

Anonimo ha detto...

Giacomo
lì si va alla guerra e la difesa ci va col fioretto spuntato e le pantofoline di angora!
Quanto Lei dice sul non giudicare a smozzichi è talmente ovvio e giusto che non replico nulla, ma il succo riportato dalla stampa (e che appunto mi auguro sia un succo non rispondente al vero) è sostanzialmente su quei punti e in quei termini:
1. sul sequestro di persona "diversi testi hanno avuto LA PERCEZIONE (troppo assonante con "impressione") che fosse un sogno" ha sull'orecchio un effetto mooooooolto diverso da "egli ha da subito affermato che era un sogno e tutti i testi lo confermano; non solo: lo affermano, confermano e ribadiscono anche di fronte alla minaccia si venire processati per falsità! E lo fanno perchè questa è l'affermazione di gente umile ma onesta che non ci sta a mentire per far quadrare un cerchio che è quadrato, che prende molto sul serio l'ufficio di testimone, che per la verità è disposta a pagare in prima persona ecc..".
2. Aver detto "La perizia non solo è inutilizzabile - circostanza importantissima ma che in confronto a quanto dirò è addirittura il meno! - ma proprio non è concludente, anzi non è nemmeno i-n-d-i-c-a-t-i-v-a della presenza di Cosima ecc..." è molto diverso, soprattutto alle orecchie dei popolari, di una mera eccezione di rito che alla gente suona sempre come "cavillo" avvocatesco per levarsi dalle pesti di una cosa che ti incastra!
3. non scherziamo: di fronte ad una richiesta di ergastolo per l'omicidio, occultamento o soppressione non fa alcuna differenza! Sappiamo tutti che giuridicamente la subordinata esiste ed è anche normalmente usata...ma non in questo caso, ripeto! Qui abbiamo dei giurati popolari che da anni dalla loro tv sentono delle due megere colpevoli fino al midollo; e tu rischi che percepiscano una insicurezza nella tua difesa per cosa, un paio d'anni in meno in caso ti condannino solo per la fase successiva all'omicidio? ma non scherziamo! ci sono zero probabilità che la condannino o la assolvano solo per uno dei capi d'imputazione. E peraltro la Cassazione - nelle stesse sentenze in cui accoglieva altri rilievi delle difese - ha confermato più volte la correttezza della qualificazione come soppressione, è inverosimile che sia la corte di Taranto a rimetterla in discussione! In compenso, come ho detto, ti indebolisce la difesa alle orecchie dei giurati.
No, non sono proprio d'accordo che questa sia una buona difesa tecnica!
Postato da Anonimo in Volandocontrovento - il blog di Massimo Prati - alle 22 marzo 2013 09:52:00 CET

magica ha detto...


anonimo
si ritorna con il solito tran tran di avvenimenti dibattuti alla grande quando in tutti i canali della tv.
quando ci mostrarono quell'infelice episodio di misseri che simula l'occultamento .
l'anonimo sopra ci fa capire che la faccia di bronzo sia quella della giornalista che filmo' misseri appena uscito dal carcere .
questa giornalista è stata molto criticata con considerazioni offensive. solo perchè come una parte degli italiani è innocentista .
avete visto cosa hanno fatto vedere a quarto grado? sottile e l'altra sua complice .. uno strangolamento mimato da ombre . e si intuisce che siano delle imputate quelle ombre .
in tv e nei media non ho visto nessun fastidio per quelle figure .. ci meritiamo tutto , anche la crisi . siamo un popolo di maldicenti .
non lo avrei mai scritto perchè sono sempre stata orgogliosa di essere italiana.
un conto essere colpevolisti, e un altro innocentisti, manca la pacatezza .,l'imparzialita' la voglia di fare le cose per bene . ci si addentra nei meandri delle chiacchere e pettegolezzi . non capisco come persone adulte si perdano in ... pazzesche..
SORRY! Postato da magica in Volandocontrovento - il blog di Massimo Prati - alle 22 marzo 2013 10:21:00 CET

Anonimo ha detto...

Anonimo ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Lettera aperta a Sabrina Misseri":

Nemmeno io lo capisco, Magica.
Se non avessi letto, e non per la prima volta, "faccione", non avrei neppure commentato. Ma quando si predica bene e si razzola male, provo molto fastidio.
E il popolo di "maldicenti" è sempre più in espansione.
P.S.: non dimenticare che una persona "innocentista" lo è con tutti, non con chi sceglie di esserlo.
Postato da Anonimo in Volandocontrovento - il blog di Massimo Prati - alle 22 marzo 2013 10:41:00 CET

Giacomo ha detto...

Ciao Massimo, mi sa che qualcosa si è perduto degli ultimi post, almeno una decina...

Giacomo

Giacomo ha detto...


Eh, già, ognuno ha i suoi eroi. Tu ti sei scelto quello dalla vuota retorica, che non è riuscito ad evitare l'ergastolo a Parolisi ed adesso cerca una rivalsa contro Sabrina e Cosima. Lo ha urlato in aula: avete dato l'ergastolo a Parolisi, adesso lo dovete dare anche a Sabrina. Questo passo è stato trasmesso in tv. Osservare che ha un bel faccione rotondo è solo una nota di colore. "Cosima, fortino da espugnare" è una definizione tutta sua e lui non perde occasione per rivendicarne la paternità, con malcelata soddisfazione. Beh, dare l'ergastolo a Cosima perché è stata icasticamente quanto arbitrariamente definita "fortino da espugnare" mi sembra una ben povera motivazione.
Qualcuno che non è d'accordo con la difesa tecnica, può proporre una sua linea difensiva?
Avanti, siamo tutt'orecchie...

Giacomo

Postato da Giacomo in Volandocontrovento - il blog di Massimo Prati - alle 22 marzo 2013 12:01:00 CET

Anonimo ha detto...

Giacomo

"Qualcuno che non è d'accordo con la difesa tecnica, può proporre una sua linea difensiva?"
scusa ma hai letto o no? io le ho fatte le mie proposte!
tanto per chiarire non sono lo stesso anonimo con cui stai discutendo sul "faccione" eh?! Postato da Anonimo in Volandocontrovento - il blog di Massimo Prati - alle 22 marzo 2013 12:18:00 CET

Giacomo ha detto...

Rileggendo meglio il commento dell'Anonimo delle 9,52, mi sembra che egli faccia una critica in positivo di quello che, secondo le frasi smozzicate riportate dalla stampa, sarebbe la linea difensiva seguita dalla Difesa di Cosima. Però quello che è strano e che fa riflettere è che egli non si pone il problema che noi nulla sappiamo di quello che è stato veramente detto in aula dalla Difesa, se non quello che la stampa colpevolista ha deciso di farci sapere, scegliendo con cura i passaggi, acciocché l'indifeso spettatore, giunga alla conclusione che evidentemente gli avvocati si arrabbattano perché non hanno altri argomenti più convincenti.
Si fa la nota di colore sulla circostanza che De Jaco ha consegnato alla Corte un film, a suo tempo molto lodato dalla critica, che descrive il dramma di giurati che in camera di consiglio dovranno giungere ad una conclusione equilibrata pur essendo stati bombardati per mesi e per anni dai media colpevolisti e quindi, per forza di cose, entreranno in camera di consiglio con una convinzione colpevolista. Beh, se l'avv. De Jaco nella sua arringa si fosse limitato a questo e a quelle due frasi riportate dai media e subito recepite dall'inconsapevole ed indifeso spettatore come le uniche frasi pronunciate, lo spettatore avrebbe ragioni da vendere. Ma in realtà gli avvocati hanno parlato per ore, solo che quello che hanno detto rimarrà top secret per i comuni mortali, perché sarà filtrato, cioè CENSURATO, dai tronfi "ministri dell'informazione", forti coi deboli e deboli con i forti.

Giacomo
Postato da Giacomo in Volandocontrovento - il blog di Massimo Prati - alle 22 marzo 2013 12:33:00 CET

Giacomo ha detto...

Anonimo 9,52 e 12,18.
Scusami avevo frainteso, con tutti questi Anonimi si rischia di perdere la trebisonda. Difatti il mio post precedente l'ho scritto in risposta alla nota delle 9,52prima di leggere la replica, giustamente risentita, delle 12,18.
Comunque togliendo il tono polemico da quello che ho detto nella nota delle 12,33, resta il concetto che secondo me la Difesa non si è sicuramente limitata a quelle frasi riportate dai media.
E per quanto riguarda le richieste in subordine aggiunte in qualche secondo alla fine di arringhe durate ore, se si toglie questa proporzione s'induce un'evidente distorsione.

Postato da Giacomo in Volandocontrovento - il blog di Massimo Prati - alle 22 marzo 2013 12:49:00 CET

Giacomo ha detto...


Sempre per Anonimo 9,52. Penso appunto in particolare che il punto 2 sulla perizia del Ros sia stato trattato dai Difensori come tu ritieni che avrebbe dovuto essere stato trattato.
Per quanto riguarda la punta di fioretto, l'avv. De Jaco in aula ha tuonato, rivolgendosi ai giudici popolari: Se condannerete al carcere ed addirittura all'ergastolo Cosima e Sabrina, quest'ultima giovanissima, voi commetterete altri due omicidi, che si aggiungeranno a quello perpetrato in danno di una povera ragazzina. Non mi sembra proprio che questo sia un colpo in punta di fioretto, ma una vera e propria sciabolata!

Giacomo

Postato da Giacomo in Volandocontrovento - il blog di Massimo Prati - alle 22 marzo 2013 13:19:00 CET

Anonimo ha detto...

Giacomo, forse alla TERZA lettura le salteranno agli occhi anche le frasi:
"io voglio sperare che sia la stampa a riportare pessimamente il contenuto dell'arringa" e "il succo riportato dalla stampa (e che appunto mi auguro sia un succo non rispondente al vero)". E allora, forse, si accorgerà che le sue frasi "non si pone il problema che noi nulla sappiamo di quello che è stato veramente detto in aula dalla Difesa, se non quello che la stampa colpevolista ha deciso di farci sapere" e "subito recepite dall'inconsapevole ed indifeso spettatore come le uniche frasi pronunciate" sono solo ingiustificati ed ingiusti insulti all'altrui intelligenza. Proprio non si può dire niente di niente qui dentro senza essere tacciati di cretinismo! Il suo è un atteggiamento odioso, Giacomo, se lo lasci dire. Lei parte dal presupposto che tutti coloro che muovono una minima critica a chichessia siano "stupidi colpevolisti" e questo le impedisce di essere accogliente e riflessivo verso una qualunque opinione che non sia stampata sulla sua. Non è atteggiamento lodevole, mi creda.

p.s. è risaputo ad ogni retore che di discorsi che durano ore ciò che rimane più impresso sono le chiusure. Per questo, a mio avviso, quella subordinata (tutto sommato superflua e ininfluente nel senso che ho argomentato) rischia di creare una "stortura percettiva" nella testa dei giurati, capace di inficiare il loro ponderare tutto quanto detto in precedenza. E' solo una opinione, ma non priva di supporti nella scienza della comunicazione.

Postato da Anonimo in Volandocontrovento - il blog di Massimo Prati - alle 22 marzo 2013 13:36:00 CET

Anonimo ha detto...

Leggo ora i suoi ultimi due, Giacomo. Purtroppo, come si diceva, la stampa non sta facendo bene il suo lavoro di relazione di quanto accade in aula.
Comunque, ripeto ancora una volta, la mia critica si è appuntata sulle scelte retoriche relative alle frasi che ho riportato, che certo non esauriscono l'arringa della difesa ma penso non sia proibito parlarne ed eventualmente criticarle. NEI LIMITI DETTI.
Mi auguro che "Un giorno in Pretura" metta in onda la trasmissione delle udienze il prima possibile.

Postato da Anonimo in Volandocontrovento - il blog di Massimo Prati - alle 22 marzo 2013 13:42:00 CET

magica ha detto...


buongiorno anonimo .
siccome abbiamo il computer.. ci si collega a vari blog o forum .
quindi abbiamo letto che la notizie non sono stampate con imparzialita'.,
basta poi leggere i commenti sotto alle notizie stampate .: se ne sentono di cotte e di crude.. dunque che vuol dire? vuol dire che la notizia è stata posta in modo colpevolista .. con di piu' che la gente si informa superficialmente solo in tv o dai blog e forum . quindi sono avvelenati dalle notizie lette , e si sentono obbligati a sparlare .
se le notizie fossero postate in modo corretto.. il lettore trarrebbe le proprie conclusioni tranquillamente , colpevolista oppure innocentista , ognuno ragionerebbe con la propria testa . senza essere. . indottrinato per un verso .

Postato da magica in Volandocontrovento - il blog di Massimo Prati - alle 22 marzo 2013 14:07:00 CET

Giacomo ha detto...


Anonimo 13,42. Penso che finalmente ci siamo capiti. Non vorrei passare per un difensore... dei difensori. La mia critica è verso i media colpevolisti che riportano le notizie in modo distorto, come giustamente rilevato oltre che da te, anche da magica.

Giacomo

Postato da Giacomo in Volandocontrovento - il blog di Massimo Prati - alle 22 marzo 2013 14:23:00 CET

norma ha detto...


L'avv De Jaco non ha parlato solo del sogno,dei tabulati e della soppressione,ma ha speso anche qualche parola nei confronti dei testimoni definendoli alquanto strani...prima vanno in tv e poi si dirigono in aula a smentire ciò che avevano in precedenza dichiarato.Il Petarra per esempio,come dimenticare la sua frase "non avevo l'orologio,abbiamo fatto gli orari insieme agli inquirenti,quelle due devono pagare".Peccato solo che mesi prima aveva fatto verbalizzare di aver visto Sarah intorno alle 12,45 compatibilmente con lo scontrino della spesa,peccato anche che sua moglie non andava a lavorare sempre lo stesso giorno e sempre alla stessa ora,peccato solo che se davvero non si fosse mosso dalla parete che stava tinteggiando avrebbe visto la Spagnoletti e lei avrebbe visto lui,peccato solo che Petarra è stato inquadrato mentre festeggiava per l'arresto di Cosima...Insomma,questi inquirenti non hanno saputo scegliersi nemmeno i testimoni giusti,uno continua a dire che ha sognato,l'altro si fa beccare mentre festeggia e dice che "ha fatto gli orari" insieme a loro,l'altra si fa smentire dalla sua stessa figlia...

Postato da norma in Volandocontrovento - il blog di Massimo Prati - alle 22 marzo 2013 15:05:00 CET

Anonimo ha detto...

Giacomo
"Lo ha urlato in aula: avete dato l'ergastolo a Parolisi, adesso lo dovete dare anche a Sabrina".

davvero ha detto così??
non posso credere che si sia dequalificato in questa maniera...dici sul serio?

Unknown ha detto...

Dovrei averli recuperati tutti Giacomo... almeno lo spero. ciao, Massimo

Giacomo ha detto...

Sì, Massimo, mi sembra di sì. Dovrebbero essere stati recuperati tutti. Grazie.
Ciao

Giacomo

Giacomo ha detto...

Anonimo 17:26.
Mi sembra che abbia detto che basta la frase intercettata in carcere del Misseri "(Dicunu) che sta mucia la Sabrina. Cu ni parla" per darle l'ergastolo. Ed ha aggiunto: a Parolisi hanno dato l'ergastolo per molto meno.
L'ho sentito con le mie orecchie, l'hanno trasmesso in tv. Anzi se c'è qualcun altro che l'ha sentito è invitato a riportarlo. Adesso tutti sanno che Gentile è il difensore di Parolisi, un difensore maldestro a mio parere. Se tanto mi dà tanto...

Giacomo

Epam ha detto...

Buona sera a tutti...

Solo un piccola richiesta ai commentatori Anonimi.

Vi sarebbe possibile metterci un piccolo segno di distinzione quando postate un commento? Che ne so...Anonimo X o Anonimo Y...così tanto per distinguersi... Non dovrebbe essere una cosa troppo complicata.

Solo giusto per capire se sta scrivendo Anonimo o Anonimo...

Grazie...

carla ha detto...

c'è una frase,che ho captato oggi da papa Francesco,detta da una omelia,che rispecchia in qual modo a questo caso....il che fra l'altro feci già cenno,con altre parole.....
le parole del papa Francesco sono:
-se noi abbiamo cuore chiuso,se abbiamo il cuore di pietra,le pietre che arrivano tra le mani e siamo pronti di gettarle....-
più chiaro di così ,dal fatto non si sente ragioni,solo la voglia di gettare le pietre....a parer mio non sono persone che cercano la giustizia ,anzi solo voglia di fare del male.....buonanotte

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissimo Gilberto dopo la tua bella lettera a Sabrina,nel tribunale di Taranto è stato trasmesso un capolavoro di film, "i dodici giurati",con il grande attore Henry Fonda. Un'altro delitto e di cui 11 giurati erano più che convinti della colpevolezza dell'imputato,tutti tranne uno.Se nel film i giurati erano sei come a Taranto,quel tizio era già sulla sedia elettrica,che dici non sarebbe meglio aumentarli questi giurati a Taranto e negli altri tribunali? Dopo la sparizione,c'è stato il ritrovamento del corpo,dopo la confessione c'è stata la ritrattazione e il coinvolgimento della figlia e della moglie di Misseri,e poi ha ritrattato,dalle certezze si è passati ai dubbi,poi alle incertezze,e ora siamo sicuri di sapere chi ha ucciso Sarah? Dopo avere interrogato oltre 200 testimoni non si è arrivati a nulla,quindi non servono tanti testimoni,ma dei buoni testimoni,come non servono tanti attori in un film ,ma dei buoni attori,e, a Taranto che sono solo in otto a decidere credi che basteranno per far uscire la verità di questo delitto? ma la verità quale? quella processuale,poi chissà cosa è successo realmente. Una buona notte a tutti cari amici.

Anonimo ha detto...

Caro Vito
Il film lo ricordo perfettamente. Titolo originale ‘12 Angry Man' (in italiano La parola ai giurati 1957) diretto da Sidney Lumet. Racconta appunto la storia di un componente di una giuria che, sulla base di un "ragionevole dubbio", tenta di persuadere gli altri undici membri ad assolvere un ragazzo accusato di parricidio. 11 giurati si schierano per la colpevolezza. Solo il giurato 8 vota per la non colpevolezza, non perché creda che l'imputato sia innocente ma perché dubita che sia sicuramente colpevole, suscitando la rabbia e il sarcasmo del gruppo. Per effetto della presa di posizione del giurato si valuta l’accuratezza delle testimonianze e l’affidabilità dei testimoni e piano piano emergono anche da parte degli altri giurati una serie di dubbi fino all’assoluzione dell’imputato.
La storia ha avuto adattamenti televisivi e teatrali (in Italia Alessandro Gassman), e una serie infinita di riadattamenti cinematografici in vari paesi. Famoso quello del regista russo Nikita Mikhalkov. I dubbi che anche tu sollevi sono emblematici. (Siamo sicuri di chi ha ucciso Sarah?) Il film che tu ci ricordi è davvero un capolavoro perché ci invita a riflettere. Ed è proprio quello che stiamo facendo in questo blog.
Gilberto

Vito Vignera da Catania ha detto...

Cari amici,BUONA DOMENICA DELLE PALME E CHE DIO VI BENEDICA TUTTI,regalate una palma in segno di pace.Vi abbraccio tutti con tanto affetto.

magica ha detto...

buongiorno a tutti.
io non ho mai espresso nessun dubbio . da tutto quello che è emerso :tabulati ,quello che hanno detto i personaggi, tutto l'nsieme .circostanze , fino alla confessione e l'inc prob .
il reo confesso l'ho individuato subito ..
non mi faccio tante fantasie .tutto per me è lampante .
semmai le fantasie le riserbo quando racconto le favole . ciaoo !

Anonimo ha detto...

Ovviamente carissima Magica non avevo dubbi che tu dubbi non ne hai. Beata te che puoi vantare certezze così granitiche!
Con simpatia e un po' di invidia.
Gilberto

carla ha detto...

ciao Gilberto,
e buone PALME a tutti,condivido in parte con te solo per il fatto,mi sono più volte imbattuto nell'inganno della apparenza...
ma in realtà ci troviamo di fronte a uno che è reoconfesso e 2 donne che grida la loro innocenza e si è sordi alle loro grida.....
un caro saluto....

e vi regalo un altro framento del Vangelo:-...se loro tacciano,saranno le pietre a gridare...-
e aggiungo che possiamo pure essere tacciati,ma non ci si può andare contro i eventi,grazie a DIO è l'unica cosa che non si può controllare ,anzi dal momento ci si scontra contro i eventi tutto può rivoltarsi contro se stessi,è come un bumerang.....buonagiornata e buonpranzo

Anonimo ha detto...

Beh certo un reo confesso di aver strangolato la nipotina in un momento d’ira gettandone poi il corpo in un pozzo così come si fa con la carcassa di un animale e che adesso nell’aula del tribunale dove si svolge il processo mastica chewingum con aria indifferente, si guarda intorno come se fosse al cinema e il tutto non lo riguardasse , che ha imparato ad affrontare telecamere e giornalisti meglio di una star consumata, non solo non conosce il Vangelo ma non possiede nemmeno il senso del rimorso e del pentimento qualità che distinguono l’uomo dalla bestia
A meno di non essere un conclamato handicappato mentale ( cosa che sembra essere stata esclusa) questo personaggio, incomprensibilmente per niente preoccupato del raccapricciante crimine di cui è accusato, non la racconta giusta e spera solo di farsi un bell’ergastolo lontano dalle donne e dal faticoso lavoro dei campi se no, come lui stesso ha annunciato, si attaccherà alla bottiglia piena di veleno per topi che gelosamente si porta sempre appresso pronto a mostrarla come un trofeo ai vari giornalisti che tutt’ora lo inseguono giornalmente.

carla ha detto...

x anomino delle 20.18,ti dirò di più,quest'uomo michele si sta beffando di questo processo,per come si sta svolgendo.....oltretutto nessuno se ne accorge e non ne fanno cenno,anzi si continua a parlare di lui come una vittima....
ho visto il filmato del QG con comenti sotto che le telecamere seguiva lo sguardo di michele alla ricerca dei sguardi incrociati ,tra suo fratello,suo nipote ,sua figlia e sua moglie,a un certo punto, come dici tu, con chewingum in bocca se la sghignaziava.....certo è tutto normale!...
poi un anotazione allora quest'uomo ha una coscienza solo al ritrovamento del corpo ,secondo il tuo ragionamento....
e tanto per cambiare,non risulta che si parli tantomeno,che ci sia il peso di coscienza delle donne o che si stessero battendo il petto.....

magica ha detto...

buonasera
scusate ma quest ' uomo che dovrebbe fare? battersi il petto dalla mattina alla sera? ad un certo punto si è reso conto che l'ha fatta grossa ed è come se avesse fatto il callo.. detto il parole povere .

si sta sempre controllando se una muove la testa., se uno mastica . per determinare se è innocente o colpevole ,
se pensate che sia innocente perchè mastica e copre le donne -
invece pensate che sia colpevole sabrina perchè piange .
è difficile secondo me vivere con certe persone che ti controllano i movimenti ..
non avete capito ancora nulla? mah! eppure abbiamo avuto ogni sorta di informazioni .

magica ha detto...

no comment. ciao

Vito Vignera da Catania ha detto...

Buona notte cari amici.Solo del SIGNORE NOSTRO DIO conosciamo vita,morte,e miracoli,poi è evidente che ognuno di noi si porta dentro dei segreti che magari non dirà mai.Certo un reo confesso c'è l'abbiamo,ma perché da tanti non viene creduto? forse perché ha fatto tutto cosi bene?no,forse perché non ha mai fatto del male a qualcuno?no,forse perché non ha mai molestato qualche donna?no,in casa era maltrattato dalle donne?no,e allora cos'è che spinge tante persone a credere che lui non è l'assassino della nipote? oh trovato!Lui non può essere l'assassino perché non sa spiegare le modalità del delitto,è confusionario,oh, almeno ci tenta di farcelo capire come ha fatto ,ma,a tanti non convince,perché? Perché la sua descrizione sembra assurda,fantasiosa,la scena del crimine,ma che di crimine in quel posto non è mai avvenuto.Ecco perché in tanti credono che non essendo stato lui ad uccidere,ad uccidere Sarah sono state la figlia e la moglie,e perché? perché sono le uniche che stavano in casa,non c'è scampo,almeno questo secondo l'accusa.E le prove dove sono? non ci sono,dice la difesa delle imputate che si dichiarano innocenti,ma,solamente indizi ricostruiti ad arte per poter dire ecco le colpevoli.E allora chi è che ha ucciso Sarah? Michele Misseri reo confesso ed occultatore di cadavere che ci fa ritrovare tutto,o la figlia con l'aiuto della moglie che, dicono di non sapere nulla? analizzare il comportamento di un assassino non è cosa tanto facile,ma,è ancora più difficile analizzare il comportamento di chi si dichiara innocente.Uscirà la verità da questo lungo è noioso processo? Speriamo,almeno per un po dormirò più tranquillo.Carissimo Gilberto come ti sembra questa mia ipotetica descrizione del "il colpevole è in quella villetta,bisogna solo identificarlo".Buona notte a tutti cari amici.

carla ha detto...

non so' se vi ricordate ,anzi non ne parlano più,al momento è tutto a tacere,di quella banda dei ragazzotti,che spargevano terrore in giro ,che uccidevano qua e là,giù quelle parti in puglia e che avevano delle modalità di legare le braccia all'indietro e gettate nel pozzo,un faxsimile di quello che è successo a sarah....
chi mi può dire che uno di questi bravi ragazzotti,che non fosse figlio di qualche persona importante ? ....e che non si abbia fatto di tutto di buttare fango su fango,in modo che non emerga il reale dei fatti?.....
infondo non è una novità sopratutto nei casi di mafia ,che le persone scomparse vanno finire nei pozzi....
poi è la parte civile della famiglia scazzi ne portava l'esempio,dicendo,che si voleva sguagliare la ragazza....
e non ne parliamo ad esempio del caso di Serena moliconi,che si è cercato di mascherare l'indagine,per coprire un figlio di qualcuno....
è chiaro che questo mio comento è provocatorio,sussitato dal comento dal nostro caro amico Vito e lo saluto caramente....è una supposizione non un'accusa tutto ciò....buonanotte

Anonimo ha detto...

una curiosità
Carla e Magica siete una unica persona?
parlate in modo simile e spesso ragionate in modo simile
anche gli errori sintattici, grammaticali e grafici sono simili

mah boh non che mi interessi tanto, mi ha solo colpito il fatto mah boh

buonanotte
da un lettore distratto

Anonimo ha detto...

MOLTO distratto, dì pure.
di questo passo finirete su "perle complottiste" cari amici di....sappiamo dove...

carla ha detto...

che c'è anomino delle 1.53,ti ho colto nel segno su quello che ho detto stanotte?,come al solito sei puntuale a dire la solita solfa.....per caso fai parte dei quei ragazzotti?.....
dai tempo a tempo vedrai che ti scopriranno.....

carla ha detto...

quello di associare diversi nomi alla stessa e unica persona,sono dei giochetti oramai vecchio come un cucco,serve solo distogliere l'attenzione dall'argomento.....

magica ha detto...

anonimo dell'1,53..
cretinetti .. e sono gentile .
la sintassi? errori grammaticali .trovali se ne sei capace : brutto sporco e cattivo -

Anonimo ha detto...

Suvvia, non te la prendere Magica Carla. Capita di distrarsi.
Magicamente anonimo

magica ha detto...

anonimo.
mi sa che il distratto sei te ., se leggi bene gli interventi io e carla la pensiamo diversamente ,
io tifo per misseri l'unico e isostituibile reo confesso .

Epam ha detto...

Buongiorno a tutti...

Vi prego, accomodatevi...anche se immagino lo abbiate già fatto.

http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDCategoria=273&IDNotizia=605210

carla ha detto...

magica,quando si hanno salame nei occhi ,vedono questo e altro.....non farci caso si vogliono divertire...
epam devo ancora andare a vedere m'immagino a cosa ti alludi, ho visto tg.....è evidente che i altarini non possono rimanere nascosto a lungo...
per diamine ,ma la coscienza del criterio per cui dovrebbero lavorare i magistrati ,dov è andata a finire? e codesti dovrebbero lavorare per la difesa del cittadino?.....quando si sta violando tutti criteri su queste donne.....andate cercare l'assassino,sarebbe ora che finiscano con la caccia alle streghe.....
oramai stiamo avicinando a Pasqua sarebbe ora di tirarla fuori questa coscienza....incominciate a respirare un po' di aria pura,che fa' bene la salute....
poi attiritura si augurano perfino che si accusassero tra madre e figlia a vicenda,con la paura se poi succede che negano fino alla radice....poi "mort tua vita mea".....ma ch'è questa chiaccherata? e questo dovrebbe essere la funzione della giustizia,per sarah......
ma vi rendete conto se lasciamo che tutto questo accada,in questa morsa ci può cadere chiunque!....quale sicurezza abbiamo e da chi ci stiamo facendo proteggere?.....

Giacomo ha detto...

A proposito d'informazione trash ovvero spazzatura.

Ieri mi ha colpito alla "Vita in diretta", in uno spazio della trasmissione condotto da Mara Venier, la figura di un opinionista, oltretutto recidivo, che ha asserito senza un minimo di dimostrazione che il movente dell'omicidio della povera Sarah va ricercato in un rapporto "particolare" fra le due cugine. A chi gli chiedeva quale fosse questo rapporto "particolare" si trincerava dietro frasi del tipo "non posso dirlo". Non solo, ma secondo lui questo era un movente noto alla procura ed anche alla madre della vittima ed ha aggiunto che bastava questo per giungere alla condanna. Naturalmente questo movente deve rimanere noto solo a lui, alla madre della vittima ed alla procura. E nella sentenza non dovrà essere né esplicitato, né tanto meno circostanziato e provato.

Un mentecatto? Forse, anzi probabilissimo. Ma quello che è CERTO è che costui è UN PRETE!

Mi chiedo: ma costui non ha un Vescovo che lo governi? Come mai è ancora in circolazione???

Saluto amichevolmente e cordialmente tutti gli amici del blog.

Giacomo

Anonimo ha detto...

quanta solitudine al mondo...
non ti preoccupare, amico Anonimo, domani sarà un altro giorno e la vita comincerà a sorriderti.
Dio ama anche i poveri di spirito, coraggio!
con tenerezza,
chiara

carla ha detto...

ciao Chiara e buonagiornata a tutti,
vedo che hai assorbito bene le parole del papa Francesco....
aggiungerei un'altra parola"la speranza",che lui ha detto:- non fatevi rubare la speranza....-è un altro anello per combattere la solitudine....è proprio questo che la gente è stanca di combattere,non reagiscono,proprio perchè non vedono la speranza davanti a sè il che è l'apice per andare avanti....
adesso questo ultimo fatto che è successo con il video,riguardo del processo,lo vedo come un segnale che le cose non sempre và come si vuole.....
come vorrei che tutto si risolvesse in questo processo a benificio delle donne e sopratutto per la mamma di sarah dando un fine a questa tanta sofferenza,senza tirarla per lunghe con l'appello e robe varie e creando ulteriori sofferenza....
in modo da passare al passo successivo,quello di trovare veramente l'assassino,in modo che questa ragazzina Sarah abbia giustizia e che possa riposare in pace.....
brava Chiara,come vedi come tutti abbiamo dei pregi e diffetti,ma la cosa importante è non perdere di vista il buon senso e in altri casi si dice di non perdere di vista quello che il vangelo insegna
che quello che disturba la quiete publica,si tiene a bada.....ciao e un caro abbraccio...Carla

chiara ha detto...

Le Giudici hanno fatto dichiarazione di astensione.
La palla passa al Presidente del Tribunale per la conferma o il rigetto.
A) In caso di conferma dovrà decidere quali atti conservare e quali ripetere (anche se poi il nuovo Collegio avrà l'ultima parola in merito; N.B. uno degli atti di cui decidere la conservazione sarà la decisione di sospensione dei termini della custodia cautelare presa a suo tempo dal Collegio). Ogni dissenso della difesa su tale decisione potrà costituire motivo di gravame nell'Appello avverso l'eventuale sentenza di condanna.
B) In caso di rigetto la difesa può valutare se fare istanza di ricusazione. In questo caso, se si procedesse comunque a sentenza prima della pronuncia della Corte d'Appello, o della Cassazione successivamente adita, sulla sentenza penderebbe una spada di Damocle. Se la ricusazione venisse accolta e il processo fosse rimasto sospeso, si riaprirebbe la questione sulla utilizzabilità degli atti già vista per l'astensione e relative considerazioni.

Riassumendo: qualunque sia/no la/le decisione/i il processo si porterà dietro un vulnus nei successivi gradi.
Morale: che si imparino correttezza e prudenza.

p.s. ciao Carla! un abbraccio anche a te.

chiara ha detto...

p.s. precisazione: La decisione sulla ripetizione degli atti riguarda comunque soltanto le prove formatesi in giudizio; i documenti restano in quanto prove precostituite.

Giacomo ha detto...

I difensori sono obbligati, per deontologia professionale, a non trascurare di rilevare qualunque circostanza che anche dubitativamente possa essere interpetrata come pregiudizio all'azione difensiva.
Penso che già oggi il Presidente del Tribunale rigetterà l'astensione e i difensori non andranno oltre, dichiarandosi soddisfatti delle spiegazioni sulle frasi che i due giudici hanno fornito prima di dichiarare comunque di astenersi.
Dopodiché già domani si riprenderà "normalmente" secondo il programma.

chiara ha detto...

Giacomo:
pur essendo d'accordo sulla probabilità (oltre che il Presidente respingerà l'astensione) che la difesa non insisterà oltre, non concordo che avere sollevato l'eccezione sia il mero adempimento di un dovere professionale; sollevare una questione infondata sarebbe stato deleterio alle ragioni della difesa più che il non farlo. Io credo invece che l'intelligenza professionale di Coppi gli abbia fatto fare una mossa di ramoscello (bastone sarebbe troppo, ha solo rivolto l'invito) e carota molto utile in un processo che in potenza poteva essere una batosta.
Mi spiego:
non avendo alcuna garanzia di rifare gli atti in questa sede (in astratto potrebbero essere mantenuti tutti) e comunque facendo i conti con lo stesso ambiente giudiziario, la difesa può ritenersi soddisfatta dell'aver richiamato le giudicanti alla terzietà anche formale cui sono tenute; se mai vi fosse stata in loro la tentazione di appiattirsi e semplificare essa sarà stata superata (è suonato un campanello di allarme e le orecchie sono tese) e l'arringa sarà ascoltata attentamente come attentamente saranno vagliati gli atti alla luce della stessa. A quel punto, se anche la pronuncia fosse di condanna ritenendo superato il ragionevole dubbio (ora comunque molto più "in ballo" di prima) la sentenza comunque non mancherà, a mio avviso, di seminare qui e là sussurri di perplessità sulle vicende relative alla evoluzione delle prove testimoniali e sulla valenza dei riscontri tecnici, spianando in una certa misura la strada all'appello.
Chissà; chi vivrà vedrà...

Giacomo ha detto...

Non ho detto che i Difensori hanno sollevato una questione infondata, ma che nelle dichiarazioni rilasciate De Jaco e Coppi non hanno voluto calcare la mano, data la delicatezza della situazione. L'avv. De Jaco ha detto che data l'eco mediatica dell'episodio, i Difensori non potevano lasciar correre, come avrebbero fatto se tale eco non ci fosse stata.
De Jaco ha aggiunto che intenzione dei difensori è di concludere il processo con questo giudice.
Ci sono due piani: quello del mero diritto e quello dell'opportunità pratica.
Comunque concordo con la linea seguita da Coppi e De Jaco.
E concordo pure che, indipendentemente da questo episodio, che in quel di Taranto per le imputate girasse una brutta aria lo si era capito da un pezzo.

Giacomo

Mimosa ha detto...

@ Giacomo 09:35 di ieri 27 marzo
Lo “strano” prete-giornalista sembrerebbe aver fatto capire che tra le due cugine ci fosse un rapporto “inconfessabile”, movente del delitto.
Invero, costui aveva da diverso tempo fatto il reticente sulle convinzioni riguardo alle motivazioni dell’omicidio, trincerandosi dietro a un “non lo posso dire”.
Da tempo aveva espresso la convinzione che madre e figlia fossero colpevoli o perlomeno complici.
Ma questa volta si è sbilanciato.
Ha voluto forse dire che tra Sabrina e Sarah ci fosse un rapporto “anomalo”, che Sabrina avesse un interesse “intimo” per metterr a tacere la cuginetta?
Secondo me tutto è frutto di una mente distorta … lui è l’unico ad esprimere (pur con reticenze) impressioni, sensazioni, opinioni di tale fatta. Vuole insinuare che Sabrina ha fatto fuori Sarah in un momento in cui giocavano ad un “cavalluccio” erotico, nel frangente dei pochi minuti prima dell’arrivo dell’amica che le avrebbe condotte in spiaggia?
Oppure addirittura che questa segreta intimità fosse stata messa in pericolo da Sarah che avrebbe minacciato di rivelare (a chi?) i loro veri rapporti e la madre/zia avesse voluto impedirlo, allora cosciente e al corrente di tali disdicevoli rapporti?

L'impressione mia ulteriore è che costui si riferisse addirittura a droghe assunte (o fatte assumere) da Sarah...

Mi sembra una visione del tutto diabolica!

Mimosa

Giacomo ha detto...

Ciao Mimosa.
E pensare che portava un crocifisso sulla giacca!
Mi chiedo appunto come mai mandino un tipo del genere in tv ad avvilire l'istituzione che rappresenta. I meriti pastorali di costui sono del tutto ignoti.
Lo si può ancora vedere su rai replay "la vita in diretta" di lunedì 25, ad 1h 23'20" dall'inizio.
Ma siamo sicuri che è un prete? Certo la Venier si circonda di certi individui!
Buona notte!

Giacomo

Giacomo ha detto...

Della serie: “Repetita iuvant”

Da “La Stampa”: L’ALIBI DI SABRINA MISSERI

L’alibi di Sabrina Misseri, secondo la difesa è offerto dalla successione dei messaggi da lei scambiati con Sarah, Mariangela Spagnoletti e Angela Cimino.

«Un alibi talmente granitico», ha scritto la difesa di Sabrina in un ricorso in Cassazione, «e formidabile che ha costretto l’accusa – inizialmente convinta, sulla scorta delle dichiarazioni dei genitori e della domestica di Sarah, corroborate da alcune testimonianza esterne, che il delitto fosse stato consumato fra le 14.28 e le 14.37 – ad arretrare di mezz’ora l’ora dell’omicidio, attraverso una artificiosa rilettura di dichiarazioni testimoniali, nel frattempo progressivamente modificate dagli stessi testimoni ed arricchite di nuovi e sempre meno attendibili particolari. Tutto ciò al fine di corroborare l’ardita tesi che l’asserito “alibi” di Sabrina sarebbe in realtà un finto alibi che la stessa indagata si sarebbe procurato – con fredda deliberazione criminale – “fingendo” scambi di messaggi con Sarah del tutto fittizi».

Ecco la successione dei messaggi tra Sarah e Sabrina e Mariangela Spagnoletti risultante dai tabulati telefonici:
-alle 14.23.31 Mariangela Spagnoletti, in base al generico accordo intervenuto la sera prima con Sabrina e Sarah di andare al mare non appena Mariangela si fosse liberata, invia un SMS alla Misseri, che in quel momento si trova a letto: “il tempo di mettere il costume e vengo”;
-alle 14.24 Sabrina le risponde con un altro SMS “avviso Sara?”; la Spagnoletti risponde con lo stesso mezzo: “ok”;
-alle 14.25 Sabrina manda un SMS a Sara per avvisarla di arrivare;
-alle 14.28 e 13 secondi Sabrina manda un ulteriore messaggio a Sarah, che non aveva risposto al primo;
-alle 14.28 e 26 secondi Sarah risponde con uno squillo a Sabrina per confermare che sta arrivando; -alle 14.28 e 40 secondi Sabrina invia un altro SMS alla Spagnoletti: “sto tentando in bagno”;
-alle 14.31 e 44 secondi Sabrina riceve un messaggio da una sua conoscente Angela Cimino;
-alle 14.35 e 37 secondi Sabrina risponde al messaggio della Cimino;
-alle 14.39 Sabrina invia alla Spagnoletti un ulteriore messaggio: “pronta”;
-alle 14.42 Sabrina, ormai in compagnia di Mariangela, tenta di contattare il cellulare di Sarah senza riceverne risposta, di lì a poco il cellulare di Sarah risulterà spento e non si riattiverà mai più.

continua...

Giacomo ha detto...

...continua

La difesa di Sabrina Misseri sottolinea lo strano fenomeno per il quale, nel presente processo, delle dichiarazioni dei testimoni ascoltati al fine di ricostruire l’ora del delitto o gli spostamenti delle persone oggetto di indagine esistono sempre due (o addirittura tre) versioni diverse (spesso fra loro assolutamente inconciliabili) e che, altrettanto stranamente, fra le versioni in conflitto viene sempre ritenuta più attendibile la seconda o la terza (quella cioè che, almeno in linea di principio, dovrebbe ritenersi meno genuina, in quanto più lontana dai fatti e possibile frutto di contaminazioni e suggestioni esterne, soprattutto nell’ambito di una vicenda oggetto di spasmodica attenzione da parte dei media).

La difesa di Sabrina Misseri sottolinea la necessità di far leva, al fine di stabilire l’ora in cui Sarah è uscita di casa il 26 agosto e, per conseguenza, l’ora del delitto, sugli unici dati certi a disposizione degli inquirenti: il documentato invio di due messaggi da parte di Sabrina a Sarah a distanza di tre minuti l’uno dall’altro (ore 14.25 e ore 14.28) per avvertirla che Mariangela Spagnoletti si era liberata e che quindi, come concordato la sera prima, ci si poteva preparare per andare al mare. Un dato certo che collima perfettamente con le univoche dichiarazioni fornite dalla madre di Sarah e dalla domestica Pantir circa il fatto che, indipendentemente da ogni più o meno preciso riferimento temporale da loro fornito, Sarah era comunque uscita di casa dopo aver detto di aver ricevuto un messaggio di Sabrina che la sollecitava ad uscire per andare al mare. Circostanza che, a sua volta, collima con il fatto, riconosciuto dalla stessa Spagnoletti, che le tre ragazze avevano concordato la sera prima di andare al mare, senza fissare un orario preciso, perché bisognava attendere che la Spagnoletti si liberasse dagli impegni di lavoro. Quindi Sarah è uscita di casa dopo le 14,25/14,28.
Per superare questa ricostruzione temporale i p.m. sono costretti a sostenere che la piccola Sarah abbia detto una MENZOGNA alla madre, per uscire prima e non lavare i piatti. E il messaggio di Sabrina non sarebbe che un depistaggio.
Fin qui l’articolo.

Della serie “Fantascienza”
Tale depistaggio sarebbe stato messo in opera peraltro IMMEDIATAMENTE dopo aver assassinato la povera cuginetta, durante il trambusto del trasporto del corpo dall’abitazione al garage.
Una successione di messaggi perfetta, senza una sbavatura, che addirittura inserisce la ciliegina sulla torta del sollecito!
Ma qualcuno me lo può spiegare il significato o la funzione del sollecito, in un’ottica di depistaggio e con Mariangela in imminente arrivo??? Lo spiegherà qualcuno in un’eventuale sentenza di condanna???

Giacomo

carla ha detto...

cara Mimosa,
tu a me mi dici che sono pura e profonda!....non stare a credere che non abbia pure un diavolichio in qualche angoletto,che mi fa' compagnia,che sarebbe più che felice farmi perdere la pazienza e farmi dire delle parolacce.....
infatti su sabrina,si è costruito un scenario di triller,che non so' c'è nè sarebbe un scrittore o giallista o ancor meglio un regista capace costruire un scenario del genere,nostante trascurando tutte una serie di emozione che si possa scatenare diffronte all'omicidio,per dinci si parla di una ragazza di 22 anni,mai dato un segno di violenza....mi domando come si fà credere una cosa del genere?.....
intanto poco ma sicuro quel prete ha bisogno di farsi dare una bella benedizione in modo che guardi in faccia cosa va' dicendo,perchè capisco ignoranza della gente,che ne può essere influenzata,lui che dovrebbe ponderare di quello che dice ,de mo' la veste che indossa e delle responsabilità che esso ha.....
peccato che dal momento uno confessi delitto al prete non possa intervenire e secondo me se ne approfitano apposta,pur nei casi estremi che si possa bruciare la vita di un'altra persona....
poi il caso di G&B se è vero quello che dice michele,è strano che non si faccia nulla per indagare....anzi si è messo in discussione,mi pare 7 avvocati tra quello di michele e sabrina,che poi dei reati inesistenti....
insomma è troppo per non esserci dell'altro sù questo caso,che non si voglia fare emmergere....non c'è mai stato la volontà di indagare altrove....
il fatto stesso che a michele gli hanno lasciato solo l'imputazione del occultamento,di questo ne sono stata convinta fin dal inizio,solo per il fatto, se gli avesse tolto perfino l'occultamento,la gente non avrebbero creduto....
eppure qualcosa mi dice il fatto ch'è stato coninvolta troppa gente,per l'uccisione di questa ragazza Sarah,sia stato un errore madornale....primo o poi arriva quella della castagna.....
per ora mi sono astenuta dalle parolacce,al momento ho messo a cuccia il diavolichio,ma è sempre lì pronto con il forchettone.....ti abbraccio cara Mimosa e un caro saluto a Giacomo....Carla

Anonimo ha detto...

Da Bigi

Vorrei fare un piccolo commento al video visto in più trasmissioni pomeridiane: Non è permesso alla corte fare delle considerazioni in aula durante il dibattimento ma, quello che io trovo ancora più grave è l'ultima frase che dà la sensazione (o quasi certezza)che le due Togate hanno già una opinione sulle due imputate. Inoltre aggiungo che alle parole c'è una mimica facciale che è degna di nota e che genera giustamente,sempre secondo me, un serio dubbio sulla loro imparzialità.
La notizia di questi minuti è che si và avanti con queste due togate come se in quella aula non fosse successo niente. E' grave ciò che è successo e il buon senso sarebbe stato di sostituire le medesime ma, siccome E' un processo mediatico si deve continuare così a colpi di scena.

A presto

magica ha detto...

buongiorno bigi ,
è la stessa sensazione che ho sempre avuto io vedendo quella signore .
se prima avevo avuto qualche dubbio ,ora ho avuto la conferma.
è tutto troppo poco serio . degno della repubblica delle banane .
ciao ,

p.s. non lo so perchè la difesa si sforzi tanto di portare la sua arringa .
parole al vento . in quel contesto .

Giacomo ha detto...

Bigi.
La Difesa non ha voluto affondare il colpo. Avrebbe potuto avanzare istanza di ricusazione. Ma evidentemente ciò sarebbe stato INTERPETRATO come un'aggrapparsi a cavilli, in mancanza di serie argomentazioni a difesa.

Magica
Coppi sta portando avanti la sua arringa. Solo distorcendo le sue parole od omettendo i passaggi più stringenti i media potranno tacitarne le ragioni.

Coppi sa che la sua è un'impresa molto difficile, in quanto la sentenza è stata largamente preannunciata dal bailamme mediatico, sin dalla fine del 2010. Evidentemente Coppi sta lavorando, oltre che per il presente, anche per i gradi successivi di giudizio.
Questa sentenza, se sarà di condanna, nascerà morta.
Saluto entrambi e tutti gli amici del blog.

Giacomo

Anonimo ha detto...


Bigi e Magica erano le stesse considerazioni che avrei voluto fare io,ma mi avete anticipato.Saluti carissimi Matteo.

Giacomo ha detto...

Una circostanza in questa vicenda mi ha lasciato sempre molto perplesso.
Come mai la parte civile, tra le due alternative inconciliabili proposte dall'accusa la quale sostiene che sono state Cosima e Sabrina e la difesa, la quale sostiene che è stato Misseri, prende posizione così netta a favore del parente acquisito Misseri, che pure è un acclarato occultatore, contro le proprie parenti di sangue.
Io troverei più logico che la parte civile si tenesse equidistante tra le due possibilità o al più sostenesse che sono tutti e tre coinvolti nell'omicidio.

Giacomo

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissima Sabrina spero che le prossime festività Pasquali tu le possa tranquillamente vivere in casa insieme alla mamma.Con affetto vito Vignera.