giovedì 29 gennaio 2015

Michele Buoniconti arrestato perché accusato dell'omicidio di Elena Ceste: tanto tuonò che alla fine piovve...


Tanto tuonò che alla fine piovve. Questo il giusto riassunto di quanto sta accadendo a Costigliole d'Asti. Questa mattina Michele Buoniconti è stato arrestato per omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere. Sarebbe stato lui ad uccidere sua moglie Elena Ceste. Il motivo dell'arresto nessuno lo sa, visto che nulla è cambiato da qualche mese a questa parte e ciò che trapela ci dice che l'autopsia non ha potuto dare risposte certe a nessun quesito. E allora, se non ci sono novità perché arrestarlo invece di chiudere le indagini e portarlo a processo da persona libera? Cosa sarebbe cambiato se invece che in carcere avesse atteso le udienze in casa propria? Forse che una eventuale condanna non la sconterebbe ugualmente prima o poi? Oppure si ha paura che fugga o che inquini qualche prova o che reiteri il reato?

Se è stato lui, dato che ha quattro figli ed è controllato anche da decine di giornalisti, pensare che fugga all'estero è insensato. Se è stato lui e se ci fossero state prove da inquinare, oramai le avrebbe inquinate, visto il tempo trascorso. Inoltre, un'altra moglie pare non l'abbia... quindi potrebbe mai reiterare il reato? Niente di quanto prevede a legge porta a chiedere un fermo per Buoniconti. Per cui, o gli inquirenti hanno in mano prove certe già da mesi e mesi, oppure questo arresto, che comporta il suo allontanamento dai figli (affidati ai familiari) è illegale e il Gip, se si rifarà alla legge e al buonsenso, scarcererà Buoniconti fra qualche giorno quando, naturalmente, ormai il bailamme mediatico avrà reso ancora più colpevole di omicidio il marito di Elena Ceste. Ed ancora una volta si faranno processi in cui ci sarà chi, impugnando la decisione della procura di Asti, parlerà in certezza di un sicuro colpevole... e siamo alle solite. 

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156 commenti:

Kris ha detto...

Si stanno rendendo tutti ridicoli...arrestano una persona per un "probabile". L'autopsia non riesce a stabilire le cause della morte ma è PROBABILE che Elena sia deceduta per asfissia. O gli elementi ci sono o non ci sono, non deve esistere il probabile in una seria indagine.

Kris

Massimo M ha detto...

Aspettiamo di leggere le motivazioni......poi vediamo.

PINO ha detto...

Troppe le sue contraddizioni, nei racconti e negli atteggiamenti.
Ad ogni modo sarà opportuno prendere visione delle motivazioni che hanno determinato l'arresto.

TommyS. ha detto...

Se Buoniconti sia l'assassino di sua moglie o no, non posso certamente stabilirlo io e neanche ipotizzarlo non avendo elementi certi in mano come spero ce li abbiano il PM ed il GIP.

Resta il fatto che nuovamente sia stata ordinata la custodia cautelare in palese assenza dei presupposti necessari che indica il codice sorgendo quindi il dubbio che sia solamente per sollecitare una confessione.

Fa specie inoltre che il GIP abbia atteso la consegna della perizia autoptica e subito abbia accondisceso ai desideri del PM (segno che la Procura deve avergli trasmesso in anticipo gli atti di indagine altrimenti non capirei proprio come avrebbe fatto in tempo nenanche a dargli una sbirciata) quando la stessa perizia non ha accertato le cause della morte andando solamente per esclusione (come hanno riportato i media).

E come al solito intercettazioni scelte con cura, celle telefoniche precise al metro, comportamenti sospetti testimoniati dalla vicina. Insomma il solito ciclostile delle richieste di custodia cautelare degli ultimi tempi.

Ma una riforma seria della giustizia penale quando potremo mai vederla?

Massimo M ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Massimo M ha detto...

A Pino
Poi non abbiamo avuto più occasione di parlare di questo caso, ma una notizia interessante ci sarebbe stata nel frattempo. Il Medico, in una intervista a CLV scorso se non erro (non la puntata di ieri), ha dichiarato che quel giorno lui non era in ambulatorio e c'era un suo sostituto e che appeso sotto le loggia, dove MB dice di essersi fermato per guardare gli orari, non c'era il cartello con gli orari ma un semplice avviso che informava la presenza, al suo posto, di un'altro medico curante.
Personalmente, lo sapete, ho ritenuto sempre molto importante questa fermata...............tant'è che ho posto sempre il problema se MB vi fosse stato realmente davanti quell'avviso (ricordate il discorso sulle telecamere).......in ottica di premeditazione (cioè ha fatto credere che EC fosse in stato confusionale e avesse bisogno di un medico). Ma se gli orari non c'erano appesi.............allora questo byapasserebbe anche le telecamere. Sembrerebbe che l'arresto sia per omicidio premeditato.
Comunque aspettiamo di leggere l'ordinanza...........ma come ben sai.........le unica prova schiacciante potrebbe essere fornite solo per l'occultamento attraverso intercettazioni ambientali e real time telefoniche del giorno stesso in cui hanno cominciato a pulire il canale. Io ritengo che delle microcamere piazzate in casa non mi meraviglierei le avesse. Da tutte le finestre (lato ingresso e lato vicini di casa avvisati la mattina) il luogo del ritrovamento è perfettamente controllabile ad occhio nudo o con un binocolo.
Probabile che hanno prove di un certo tipo di comportamento rilevato prima del ritrovamento del corpo nel giorno in cui stavano scavando per pulire il canale? Ricordi Pino? Perchè è stato pulito il canale in quel punto?
Sono troppo curioso di leggere l'ordinanza.
Certo, se non vi fosse neanche un indizio UNIVOCO ed indiscutibile sarò il primo a urlare la scarcerazione di MB, anche se come ben sai lo ritengo il probabile assassino per i numerosi elementi che abbiamo minuziosamente discusso e che ci vorrebbe Manzoni per sintetizzarli.
Staremo a vedere. Ti saluto intanto.

Anonimo ha detto...

Corriere della Sera

Elena Ceste, arrestato il marito
Denudata e gettata nel torrente
«Uccisa nel letto per asfissia».

L’uomo, secondo il movente individuato dal gip, riteneva che Elena «fosse donna inadeguata, dedita ad amicizie virtuali al computer»

E’ stato arrestato il marito di Elena Ceste, Michele Buoninconti. L’accusa è omicidio volontario premeditato e occultamento di cadavere. C’è anche il movente: che «va ricercato nell’odio maturato nel tempo». Lo scrive il gip Giacomo Marson, del tribunale di Asti, nell’ordinanza di custodia cautelare per Michele Buoninconti. L’uomo, secondo il giudice, riteneva che Elena «fosse una moglie e una madre inadeguata», nonché «una donna infedele e inaffidabile dedita a coltivare rapporti virtuali con il computer e, quindi, “da raddrizzare”».
«Denudata e gettata nel torrente»
Elena è stata uccisa nel letto coniugale, «sorpresa e assassinata dal marito» dopo essersi occupata «della propria igiene personale» e prima ancora di potersi rivestire. La donna fu «denudata» e gettata nel Rio Mersa.. «Il mancato rinvenimento di brandelli di tessuto, bottoni, fibbie - afferma il giudice alla luce delle perizie effettuate - evidenzia che la persona offesa non poteva indossare alcun tipo di abito nel momento in cui il suo corpo è stato immerso nel rigagnolo».

gennaio 2015

magica ha detto...

siamo alle solite
questi inquirenti devono avere dei problemi esistenziali .
una vicina vide elena in girdino vestita . come mai dopo si è spogliata per fare la doccia? inoltre invece di vestirsi si è messa sul letto , ho sentito questi indizi in tv
purtroppo credo che michele sia colpevole, perchè è inverosimile il modo di come sia successa la morte di elena .

PINO ha detto...

MASSIMO M
Ricordo perfettamente l'episodio riguardante il cartello del medico.
Un dettaglio importante per gli inquirenti.
Devo lasciare il pc per il momento.
Sarò presente nella tarda serata.
Ciao, Pino

Mimosa ha detto...

Condivido in toto Massimo Prati.
Vero, siamo alle solite!
Ma c’era da aspettarselo, prima o poi, essendo MB diventato l’unico indagato.
Giangavino Sulas ospite fisso di pome5, nei suoi “film notturni” (come li definiva la BDU da grande garantista @), tempo fa aveva detto che c’era qualcosa nell’aria, e infatti si è saputo che il decreto di fermo era stato depositato prima di Natale.

Appunto, cosa sarebbe cambiato se invece che in carcere avesse atteso le udienze in casa propria?.
Persino diversi Procuratori Generali nei discorsi delle recenti solenni aperture dell’Anno Giudiziario hanno lanciato moniti ai magistrati propensi all’arresto preventivo. E non serve niente che la Corte di Giustizia Europea condanni ogni anno l’Italia a multe anche per questo, esecrando le condizioni di affollamento delle nostre carceri?

Tuttavia, non sono tanto sicura che “il Gip, se si rifarà alla legge e al buonsenso, scarcererà Buoniconti fra qualche giorno”, magari! Si è mai visto? Solo nei confronti dei mafiosi

Temo che tutti i “gravi indizi” verranno letti dal Gip con superficialità (certo siamo curiosi di leggere nero su bianco), concentrando invece l’attenzione su qualche frase estrapolata dalle migliaia di trascrizioni delle intercettazioni ambientali, come ad esempio quella che è stata messa in risalto oggi, una raccomandazione ai figli di non raccontare a nessuno dei litigi tra mamma e papà “altrimenti io faccio una brutta fine e voi anche, uno di qua e l’altro di là”.
E ben per questo i figli furono riascoltati (lo si seppe a QG del 5 settembre 2014), tutti e quattro e separatamente con l’assistenza di psicologi dell’infanzia, lasciando il padre in corridoio, il quale dopo si è molto arrabbiato, raccontando ai giornalisti che ai bambini sono state poste domande del tipo se il papà ha mai picchiato la mamma.
I bambini sono 4, mica 1, facile da manipolare e controllare ...

Roba vecchia che, dunque, già stava agli atti, quindi non capisco perché oggi sia determinante.

Mimosa

Mimosa ha detto...

Ah, ora leggo il testo postato dall’Anonimo. Dunque il testo dell’ordinanza di custodia cautelare è già disponibile?
Lo scrive il gip Giacomo Marson, del tribunale di Asti,(…) Elena è stata uccisa nel letto coniugale, «sorpresa e assassinata dal marito» dopo essersi occupata «della propria igiene personale» e prima ancora di potersi rivestire. La donna fu «denudata» e gettata nel Rio Mersa.”.
Ma come? Una donna di casa va a farsi la doccia prima di mettersi a svolgere le faccende domesticheeee? Una donna perfetta casalinga lascia la tavola della colazione in disordine, i letti in disordine, e va a farsi una doccia???
Andiamo! Quando mai!!??
Ma hanno mogli casalinghe costoro?

Mimosa ha detto...

e questa frase cosa significa?
...prima ancora di potersi rivestire. La donna fu «denudata» ...

Anonimo ha detto...

Sul sito dell Ansa e' disponibile non l'ordinanza ma moti dettagli in essa contenuti.
Alex

Mimosa ha detto...

Caro Alex
sempre attento e sempre utile
grazie!
ora cerco

Mimosa ha detto...

Beh, è la conferma della notizia postata dall'anonimo, parola per parola, ma abbiamo il link ufficiale, ottimo come fonte.

Mimosa ha detto...

e dunque ripeto
che significa questa frase?
...prima ancora di potersi rivestire. La donna fu «denudata»

Luca Cheli ha detto...

Si spera in una citazione imprecisa, ma non sarebbe la prima ordinanza di custodia cautelare che invece di ricostruire un delitto scrive un romanzo.
Poi spesso seguono sentenze dello stesso tenore.
Comunque, al di là della colpevolezza o meno dell'indagato, altro caso di uso immotivato della carcerazione preventiva o custodia cautelare che dir si voglia.
Forse bisognerebbe iniziare a chiamarla "punizione preventiva".

Pamba ha detto...

Ben detto, Luca Cheli!
Mi associo anch'io allo sdegno verso queste ennesime "manette facili", diventate ormai la norma nella maggior parte dei casi giudiziari "mediatici".

Spero ci siano vere prove che supportino una decisione cosi' grave. Per il momento non colgo il nesso diretto tra l'attestazione di morte violenta e la responsabilità del marito.

Forse le voci che si rincorrevano su una possibile archiviazione per mancanza di certezze sulla causa della morte sono servite solamente a tranquillizzare l'indagato, nella speranza di qualche passo falso?

Aspetto di saperne di più.

Pamba



Anonimo ha detto...

Massimo, questo arresto è strano...per mesi hanno attaccato Michele mediaticamente trovando contraddizioni nei suoi racconti, eppure nessuno ha mosso foglia. Ora, nel silenzio più assoluto, spunta questo arresto. Mi auguro che ci siano motivazioni consistenti, anche se a questo punto c'è da escludere il famoso MisterX che a lungo è stato cercato, ma speriamo che non si sia arrivati a questa concusione con l'ormai rinomato sistema del "se non lui chi?". Staremo a vedere.
Un saluto a tutti
Kiba

Stefania ha detto...

Ciao a tutti. Se l'autopsia non ha dato certezze non comprendo la carcerazione preventiva del Buoninconti se non nell'ottica malvagia e perversa di usare la sua detenzione come ultima spiaggia per ottenere quel che sino ad oggi non si è trovato: una confessione oppure il chiacchiericcio tra familiari che sino ad oggi sembrano comunque essergli stati vicino, non altro per i figlioli.

Stefania

Massimo M ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Massimo M ha detto...

A Mimosa
Fermo restando che come ho già detto preferirei leggere tutta l'ordinanza prima di dare un giudizio globale, credo che il tutto vada letto meglio. E cioè
Elena è stata uccisa nel letto coniugale, «sorpresa e assassinata dal marito» dopo essersi occupata «della propria igiene personale» e prima ancora di potersi rivestire. La donna fu «denudata» e gettata nel Rio Mersa

Occuparsi della propria igiene personale non significa necessariamente farsi una doccia, altrimenti si sarebbe scritto che si era fatta una doccia. Igiene personale può indicare un Bidet, può indicare lavarsi la faccia, le ascelle, pulirsi le orecchie.......insomma tutte operazioni di igiene personale che ogni mattina uno appena si sveglia esegue. Credo che una casalinga normale appena si sveglia si lavi almeno la faccia, le mani, si possa fare un bidet dopo aver fatto la pipì.........per poi magari sbrigare le faccende domestiche e solo successivamente farsi la doccia (come giustamente asserisci).
Si usa il termine "potersi RIvestire" e non "potersi vestire"............che significa vestirsi di nuovo.
Che il tavolo con la colazione e tutta la cucina era ancora in disordine è un dato di fatto perchè lo dice la vicina che entra in casa. Dunque al rientro di MB la EC poteva benissimo aver finito di lavarsi la faccia, di farsi un bidet etc. etc. ed essere ancora in pigiama o in vestaglia ed essere in camera per accingersi a togliersi il pigiama dunque spogliarsi e RIvestirsi e in quel frangente a sorpresa sarebbe stata uccisa appunto e "denudata" di pigiama, canotta, slip e via discorrendo.
Io non ci trovo nulla di discordante se non la testimonianza della Signora che la vede in cortile a questo punto: o è stata considerata non attendibile oppure la EC era in cortile in pigiama (pantaloni e maglia chiari se non ricordo male). Questo lo vedremo leggendo meglio l'ordinanza..........

Massimo M ha detto...

Primi stralci dall'ordinanza: ANSA

- Dalle 9:01 alle 9:13 MB chiama dal suo cellulare il cellulare di EC per 5 volte. Nei primi interrogatori, invece, riferì che non chiamò perchè non lo riteneva ancora opportuno.......successivamente dichiarò, invece: "io quel telefono ce l'ho da subito in mano, mi fa proprio stupido, chiamare un telefono che tengo in mano!"
Per l'accusa e secondo gli accertamenti tecnici sulle celle, Michele chiamò da casa per ritrovare l'apparecchio della moglie.
Mi sembra una bugia CERTA questa che porta a considerazioni abbastanza univoche.

- Intercettazione del 17 agosto, fra Buoninconti e i figli, su un'auto di famiglia. "Con mamma - dice l'uomo - c'ero riuscito a farla diventare donna. Solo, vai a capire cosa ha visto! Diciotto anni della mia vita per recuperarla, diciotto anni per raddrizzare mamma!" "In questo contesto - osserva - si inserisce un elemento di rottura dirompente: la scoperta del tradimento della moglie, preceduta da una forte crisi matrimoniale manifestatasi almeno dal mese di ottobre 2013". "Una moglie che come nel lontano passato del loro fidanzamento - conclude il giudice - si affacciava di nuovo a relazioni extraconiugali, a incontri segreti, a scambio di messaggi, telefonate e amicizie in chat, era diventata per l'indagato ingestibile, pericolosa, dannosa. E per questo doveva essere eliminata"

Onestamente di rilevante, in attesa di conoscere tutta l'ordinanza, a mio avviso ci sono solo queste 5 chiamate al cell. della Ceste che dice di non aver mai fatto. Mi sembra un pò pochino ancora

http://www.ansa.it/piemonte/notizie/2015/01/29/elena-ceste-arrestato-il-marito-per-omicidio_348ce937-db5c-40e9-a48e-f0fbef6ffa82.html

ENRICO ha detto...


Sono senza parole. Se è stato lui vuol dire che è un pazzo esaltato convinto di essere DIO.

Impressionante !

PINO ha detto...

MASSIMO/M
Scusami se ieri sera non sono più tornato al pc come promesso. Alcuni impegni "casarecci" me lo hanno impedito.
Ma è stato, forse, meglio.
Ora posso scrivere con qualche informazione in più, dopo l'ascolto di "mattino 5".
Preciso, come premessa, di essere d'accordo con Massimo Prati e gli altri utenti del blog, sulla proditoria carcerazione preventiva, là dove non se ne ravvedano gli estremi, che sembra essere diventata una consuetudine, nel nostro Paese.
Per quanto riguarda la colpevolezza o meno del Buoninconti è tutto un altro discorso.
Mettere in risalto qualche errore di trascrizione (non sappiamo da parte di chi) di alcuni passaggi sulle scarse motivazioni dell'arresto dell'indagato, riportate dall'articolo giornalistico trasmesso su queste pagine, non basta per invalidare le motivazioni stesse, con le quali è stato costruito il quadro accusatorio.
Quadro che deve essere ben definito, per gli inquirenti, dovuto a dettagli non ancora rivelati, alla pubblica opinione.
Ora, indipendentemente, da quanto si possa legittimamente ipotizzare, dovremo attendere, come già scrivevo, l'intera pubblicazione dell'atto di arresto del Buoninconti, per trarne conclusioni più oggettive.
A più tardi. Ciao, Pino

Stefania ha detto...

Per l'accusa e secondo gli accertamenti tecnici sulle celle, Michele chiamò da casa per ritrovare l'apparecchio della moglie.

?

Cinque volte?

Stefania

Massimo M ha detto...

A Stefania
In sostanza chiamo' dal suo cellulare il cellulare di EC quando era in casa e lo fece per 5 volte. Lui ha sempre dichiarato di non averlo mai fatto. Anzi dice..........e che sono scemo che chiamo un cellulare che ho in mano io?
Il che fa escludere uno stato di "panico" per una moglie che non ritrovava............cioè lì per lì nella foga e paura uno può anche fare delle cose anomali..........ma non 5 volte porca miseria.........e comunque MB dice di non essere scemo di chiamare un cellulare che ha in mano. Cioè qui la bugia è CERTA.
Per l'accusa quindi, siccome non ritrovava il cellulare ha chiamato 5 volte per sentire lo squillo e ritrovarlo in casa.
Per me questo è un indizio molto pesante ed univoco, sebbene sia l'unico al momento. Bisognerebbe leggere tutta l'ordinanza ma da questi stralci mi sembra che sia l'unico indizio univoco.

Massimo M ha detto...

A PINO
Preciso, come premessa, di essere d'accordo con Massimo Prati e gli altri utenti del blog, sulla proditoria carcerazione preventiva, là dove non se ne ravvedano gli estremi, che sembra essere diventata una consuetudine, nel nostro Paese.
Per quanto riguarda la colpevolezza o meno del Buoninconti è tutto un altro discorso.

Anche io sono d'accordo con Massimo Prati in questo pur avendo come te l'idea netta di un MB probabile colpevole. Ma è un discorso diverso.
Per quello che conosciamo, mi sembra anche a me poca roba per una carcerazione............ma aspettiamo di leggere tutte le carte.

Stefania ha detto...

Massimo M., non concordo. MB ha ammesso invece di aver chiamato la moglie dicendo appunto di essere andato in cofusione tanto da aver chiamato un cellulare che aveva già trovato.

Ma prova a pensarci: entri in casa, ammazzi tua moglie poi cerchi il cellulare. Lo fai suonare. Sino a qui mi pare possibile. Ma perchè cinque volte? Va bene che la casa è su piu' piani ma anche a me è capitato di chiamare il mio cellulare perchè non lo trovavo piu' ma non ho avuto di bisogno di chiamarlo cosi' tante volte, diamine!

Stefania

PINO ha detto...

ENRICO caro,
non era, e non è un pazzo. Tutt'altro!
Il fatto stesso di aver organizzato in ogni particolare la meccanica dell'eliminazione della povera Elena, veniva già espresso dagli inquirenti nel documento che lo avvisava di essere "indagato".
La premeditazione, quindi, comprendeva, ed ora pare evidente, anche la tecnica di inquinamento e deviazione delle indagini, attraverso false indicazioni, atteggiamenti, ed atti.
Suppongo che lo scenario sia stato completato, dagli organi competenti, al momento che fu eseguita la radicale pulizia di quel tratto particolare del canalone (non è chiaro su iniziativa di chi) dove furono rinvenuti i resti del corpo della comparsa.
Per il resto, conosci da tempo la mia ipotesi, invariata nel tempo, manifestata fin dai primi giorni del tragico avvenimento.
Pino

ENRICO ha detto...

PINO

"non era, e non è un pazzo. Tutt'altro

Beh se avesse davvero concepito e organizzato una " punizione" del genere per la moglie, costui non sarebbe certo una persona che "sta bene con la testa" !
Sarebbe un pericoloso invasato delirante religioso al quale bisognerebbe immediatamente togliere la patria potestà

Comunque aspettiamo ulteriori notizie e soprattutto aspettiamo le reazioni di MB . Sempre che non si chiuda in un silenzio ostinato, cosa che riterrei piuttosto probabile, visto come fino ad ora si è comportato.

Mi interesserebbe molto conoscere anche le reazioni di tutte le persone che fino ad ora hanno offerto di quest'uomo un'immagine positiva e sicuramente lontanissima da azioni scellerate

Massimo M ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Massimo M ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Massimo M ha detto...

A Stefania
Non lo so. Io ho letto solo lo stralcio dell'ordinanza che cita le parole di MB "io quel telefono ce l'ho da subito in mano, mi fa proprio stupido, chiamare un telefono che tengo in mano!" che dicono il contrario di quello che tu asserisci.
Tu scrivi:
MB ha ammesso invece di aver chiamato la moglie dicendo appunto di essere andato in cofusione tanto da aver chiamato un cellulare che aveva già trovato.
In base a cosa lo scrivi? Credo che i contenuti dell'ordinanza siano più ufficiali da qualsiasi ricostruzione giornalistica o no?

Non dimenticare che l'ipotesi suicidio e o annegamento/assideramento è stata scartata dall'autopsia. Non conosco l'analisi autoptica, ma se essa esclude annegamento, intossicamento e assideramento, significa che esclude un suicidio o incidente. E se esclude un suicidio, significa che è stata uccisa da qualcuno e lì occultata e se "Il mancato rinvenimento di brandelli di tessuto, bottoni, fibbie - afferma infatti il giudice alla luce delle perizie effettuate - evidenzia che la persona offesa non poteva indossare alcun tipo di abito nel momento in cui il suo corpo è stato immerso nel rigagnolo" ciò significa che qualcuno l'ha occultata nuda.

Da quello che si capisce l'esame autoptico diventa l'elemento molto rilevante in questo caso. Ovviamente non sono un esperto di medicina legale e qui si tratta di analisi molto molto teniche..............che non sono nè in grado di smentire nè di avvalorare. Ma tanto è.

Stefania ha detto...

Massimo M., sono proprio quelle parole, ovvero "io quel telefono ce l'ho da subito in mano, mi fa proprio stupido, chiamare un telefono che tengo in mano!" che mi fanno pensare ad un Michele che ha subito ammesso di aver chiamato la moglie (magari proprio perchè agitato e quindi in confusione).

Le interpreto in modo differente, tutto qui.

Riguardo il fatto Elena sia stata uccisa direi che oggi come oggi non si hanno piu' dubbi.

Nutro invece dubbi circa il fatto, l'autore dell'omicidio sia Michele B. Non perchè l'ipotesi non sia plausibile, ben inteso, ma perchè non sono capace di ragionare al solito "se non lui, chi?"

Stefania

Anonimo ha detto...

Non entro nel merito della questione “MB innocente o colpevole”, ma vorrei solo dire due parole a riguardo dell'ordinanza di custodia cautelare.
MB avrebbe potuto benissimo trascorrere a casa sua tutto il tempo necessario ad arrivare al processo, questo è vero, ma i figli?
Non mi pare molto saggio né corretto lasciare i figli con un padre accusato di aver ammazzato la loro mamma, quindi questi bambini sarebbe stati necessariamente allontanati dal padre. Cosa si fa in questi casi? Intervengono gli assistenti sociali e i bimbi vengono sbattuti in una di quelle “case famiglia”, magari separandoli, perché è così che funziona nel nostro paese (scritto volutamente con la p minuscola)

Poi ci sarebbe un'altra alternativa: si potrebbero affidare i bambini ai nonni, com'è stato già fatto e mettere il padre agli arresti domiciliari, in questo modo gli si impedirebbe di entrare in contatto con i bambini, i suoceri e parenti più stretti della defunta moglie: certo, ma i suoceri abitano a Torino ed hanno anche una casa a Govone, quindi non ritengo che questa sia una soluzione molto sicura... In fondo stiamo parlando di un uomo che ha più volte dimostrato di essere violento, dal momento che ha aggredito diversi giornalisti e cameramen...
E se un giorno magari ritenesse che i suoceri o i cognati siano responsabili del suo arresto?
Io credo che la custodia cautelare in carcere, in questo caso, sia stata decisa a favore dei figli e dei parenti più stretti di EC, così i bambini restano con i nonni e nessuno corre pericoli.
Magari non sarà giusto, però mi chiedo quali altre soluzioni ci potrebbero essere, in questo caso...
Voi cosa ne pensate al riguardo?

Rita

Stefania ha detto...

Rita, come mai, la figlia di Roberta Ragusa, è stata lasciata al padre indagato per l'omicidio della mamma, pur essendo minore? A voler ben vedere, all'epoca della scomparsa della donna anche il figlio maschio era minorenne ....

Ed ancora, in quel caso specifico, i figli non solo sono rimasti con il di loro babbo, ma anche con la di lui compagna, a sua volta indagata.

E questo a prescindere dall'idea di colpevolezza/innocenza che ci possiamo essere fatti sui due uomini.

Che ne pensi?

Stefania

Anonimo ha detto...

@Stefania

Infatti non ho volutamente tirato in ballo il caso di RR, perché non riesco a darmi una spiegazione e anche a me è sembrato davvero molto strano che i figli siano rimasti col padre e la sua amante.

Comunque il caso della Ragusa mi pare un po' diverso da quello di EC: innanzitutto il corpo di Roberta non è mai stato trovato, inoltre sembrerebbe che lei non avesse parenti stretti che potessero occuparsi dei suoi due figli, a parte una o più cugine, perché era figlia unica e i genitori erano già mancati da tempo.

Comunque io credo che certe decisioni in un senso o nell'altro vengano prese a discrezione degli inquirenti: forse alcuni ritengono che sia più giusto non togliere i minori dal loro ambiente familiare e altri no...

Rita

Massimo M ha detto...

A Stefania
Si Stefania, tutto può essere, però se l'accusa ritiene che MB abbia per 5 volte chiamato, dalle 9:01 alle 9:13 il cellulare di EC........capisci bene che non è una cosa normale.
Cioè nell'arco di 12 minuti si chiama per 5 volte ad un cellulare che tiene in mano? Che ha comunque con se? Ti pare l'atteggiamento di uno che è in stato confusionale?
Fra le altre cose è scritto che nei primi interrogatori dichiara che non ha mai telefonato al cell. di EC perchè non lo riteneva ancora opportuno. Le 9:01 sono 14 minuti dopo il suo rientro.................se quando rientra vede gli abiti in cortile ed EC che non è in casa, una persona normale la prima cosa che fa è TELEFONARE alla moglie perchè dei vestiti in giardino sono motivo immediato di preoccupazione. Invece lui fa partire le telefonate dalle 9:01 in poi verso un telefonino che ha in mano, per 5 volte in 12 minuti.
Certo che tutto è possibile Stefania, però c'è anche una dinamica che può essere verosimile e una che non lo può essere.

A me sta cosa fa pensare proprio ad un MB che teneva sotto controllo il cell. di EC e che questa, magari dopo una notte insonne di liti, sapendo che il marito era in permesso di lavoro e sarebbe stato a casa con lei, abbia nascosto il suo cellulare, magari senza volume di suoneria, in casa per evitare di ricevere sms di fronte al marito durante la giornata. E di sms ne arrivavano a quanto pare. E che quindi MB provasse a chiamare per trovare questo cellulare che suonava libero ma di cui non sentiva gli squilli. Ecco perchè ha forse provato 5 volte a chiamare. Poi in qualche modo lo avrà ritrovato............

Mimosa ha detto...

Scusate, una parola sul cellulare di Elena: come si concilia il fatto che "lo tenesse in mano Michele" dalla scena raccontata dalla signora Marilena "vedi il suo cellulare è qui" mostrando il ripiano del cassettone (dove peraltro diceva che i telefonini di entrambi stavano sempre)?

Inoltre, mia personalissima opinione: alla domanda "Perché non cerca subito la moglie sul cellulare?" rispondo: “semplicemente non era nelle abitudini di Elena portarselo dietro”,
ricordando (press’a poco) le parole di Michele "Noi non abbiamo il telefono fisso in casa, non siamo ossessionati dal cellulare, non ce lo portiamo appresso, se qualcuno ci cerca e non rispondiamo può sempre richiamare, il cellulare intestato a mia moglie serviva per chiamare i parenti, era ‘il cellulare di casa’, lo usavo anche io”.

Mimosa

Giacomo ha detto...

Buonasera a tutti


Ordinanza Gip (80 pagine)
http://www.lastampa.it/rw/Pub/Prod/PDF/Ordinanza.PDF

Sono illeggibili le pag. da 1 a 10 e quelle da 41 a 60

Giacomo

Giacomo ha detto...

Una considerazione mi viene in mente.

Ma questi che hanno scritto l'ennesimo romanzo (ammazzata nel lettone coniugale etc...) dimostrando capacità paranormali, ma come mai ci hanno messo 8 mesi per scoprire CASUALMENTE il corpo? Eppure il corpo è stato sempre là, dicono.

E se adesso sono costretti ad ipotizzare in che modo è morta la Ceste, a chi vorrebbero attribuire tale responsabilità?

Buonasera a tutti.

Giacomo

Anonimo ha detto...

buonasera
oggi ero da una cliente per dei lavori, e questa aveva la tv accesa sul programma la vita in diretta.
Hanno discusso , parolona, del caso Ceste. hanno parlato del medico, e questi aveva detto che il Michele era andato da lui per una contrattura alla schiena.
sarà per aver spostato il corpo?
C'era pure una grafologa.
il valletto liorni ha chiesto di analizzare la scrittura, pensava o credeva che la signora glio dicesse "è di un killer"
invece lo ha freddato dicendogli che non si vede se uno è un criminale guardando la scrittura. infatti il collegamento è durato poco.
Ci stavano i soliti ospiti-sponsor: biavardi, bruzzone...


e poi la rai mi ricorda che abbiamo il canone piu basso per l'offerta piu ampia d'Europa???
pagare per disinformare?? non mi sembra giusto

Luca

Mimosa ha detto...

Dici bene Giacomo,
oggi ho sentito un medico legale, che mi pareva serio, ridere delle conclusioni dell’autopsia, diceva va bene andare per esclusione sulle cause di morte, ma dallo stato dei resti non si può nemmeno affermare sia morta per strozzamento, su quali basi?, si chiedeva.
Ci sono tracce di diatomee? le hanno potute trovare? Potrebbero stabilire che EC è morta annegata o soffocata nella melma.

Diceva, va bene far concordare gli indizi, ma in sede processuale il PM dovrà sostenere adeguatamente l’impianto accusatorio, e, a suo parere, dei bravi difensori riuscirebbero a smontarlo pezzo dopo pezzo.

Se si arriverà al processo, e credo sia scontato, anche mediaticamente atteso, qui obiettivamente c’è la parola di un solo testimone (ora in veste di imputato) contro delle teorie investigative: non ci sono prove ‘provate’,
e le “contraddizioni” messe in lista non dovrebbero apparire come “bugie”, unicamente considerando le versioni offerte a beneficio delle telecamere e dei giornalisti al soggetto più o meno simpatici.

Tuttavia mi sono sembrati molto seri e preparati i CC di Asti e molto equilibrato il col. Federici. Mah.

Hai ragione, che romanzo: ammazzata nel letto ... solo perché non hanno trovato un bernoccolo nel cranio, quindi escludono sia stata gettata a terra?

Ciao
Mimosa

Anonimo ha detto...

Lunedì si svolgerà l’interrogatorio di garanzia e già mi aspetto che i difensori, costretti a leggersi 20 mila pagine (ho sentito bene?) in pochi giorni, consiglieranno MB di avvalersi della facoltà di non aprire bocca.
A meno che lui non decida di liberarsi la coscienza e di confessare.
Mario

Kris ha detto...

Michele non è una persona violenta, certo però che sotto pressione mediatica e platealmente accusato...chiunque perderebbe le staffe, altro che storie.

Kris

Mimosa ha detto...

Ah, Giacomo,
a me non si è aperto il pdf che hai linkato, tu almeno sei riuscito a leggere il contesto in cui sono inserite queste frasi: "sorpresa e assassinata dal marito" dopo essersi occupata "della propria igiene personale" e prima ancora di potersi rivestire.
Come è possibile che “prima ancora di potersi rivestire” la donna fosse stata “denudata”, visto che è stata trovata senza vestiti?

Dobbiamo anche fare il pelo e il contropelo al modo di scrivere? Ma se questi sono i ragionamenti nella loro testa, è bene metterli in evidenza,
anche se purtroppo so che gli avvocati hanno una loro testa ancora più contorta dei magistrati e non si soffermano sui piccoli particolari … e fanno male!

Gli indumenti come sono stati mostrati ai CC mostrano o no la sequenza di uno dentro l’altro come Michele dice di averli ritrovati? Allora, per certo che essi sono stati tolti da dosso!

Ciao, Mimosa

Giacomo ha detto...

Ciao Mimosa
Se hai google crome il file non si apre, ma con internet Explorer si apre.

In ogni caso spero che nei prossimi giorni metteranno qualche link più idoneo.

Buonanotte

Giacomo

Mimosa ha detto...

Grazie Giacomo! buonanotte, Mimosa

Anonimo ha detto...

CORRIERE DELLA SERA
30-01
Elena Ceste, il marito Michele
diceva ai figli: «Io l’avevo raddrizzata»

Il giudice: era mosso dall’odio, pensava che lei lo mortificasse
Le sue minacce ai bimbi: «Non dite che litigavo con la mamma»
di Andrea Pasqualetto, inviato ad Asti
Michele Buoninconti, marito di Elena Ceste, in un fermo immagine tratto da Chi l’ha visto? (Ansa) Michele Buoninconti, marito di Elena Ceste, in un fermo immagine tratto da Chi l’ha visto? (Ansa) shadow
Lui autoritario, calcolatore, egocentrico, moralmente intransigente come il padre padrone di Gavino Ledda. Lei chiusa, riservata, fragile e infedele come una Madame Bovary. È in questa cornice, dicono gli inquirenti, che avrebbe preso forma il movente del delitto. «Nell’odio maturato verso una donna alla quale pensava di aver offerto una famiglia, una casa, la dignità del proprio lavoro e dalla quale era stato ripagato, secondo la sua visione, con vergogna e mortificazione» scrive il giudice Giacomo Marson sintetizzando un anno di lavoro degli inquirenti di Asti che attribuiscono grande importanza ai profili comportamentali dei due coniugi: la trentasettenne casalinga Elena Ceste e il quarantaquattrenne vigile del fuoco Michele Buoninconti. Vittima e carnefice, despota e prigioniera.
Il caso Elena Ceste, dalla sparizione al ritrovamento del corpo: nove mesi di ricerche, ipotesi e misteri

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Lo definiscono spietato nella premeditazione dell’omicidio e nell’occultamento del cadavere della moglie. Al punto di dimenticarsi del destino dei loro quattro figli minori di 6, 9, 11 e 14 anni, «incurante delle conseguenze emotive, secondo uno schema di subdola prepotenza». I quali figli si ritrovano di colpo orfani di entrambi i genitori, affidati temporaneamente ai nonni materni, vittime anche loro dell’ennesimo delitto in famiglia.
C’è un’intercettazione ambientale considerata significativa. Era il 5 maggio dello scorso anno, quattro mesi dopo la scomparsa di Elena, quando non si parlava ancora di omicidio. Sono tutti in casa. Parla lui: «Loro vogliono sentire solo questo... Che tra di voi non andate d’accordo! (cioè, gli investigatori vorrebbero sentirsi dire che fra lui e la moglie c’erano dei problemi, ndr ). Così uno va da una parte, uno da un’altra, un’altra ancora da un’altra parte.... Vi va bene vivere così? Separati? Mamma è chissà dove! E a me mi mettono ancora da un’altra parte... Perciò cercate di essere bravi tra di voi».
E cercando di capire se erano bravi passa al test: «Mi avete mai visto litigare con mamma?». Risposta candida della bambina: «Sì». Idem il fratellino: «E lo chiedi?». Il papà dà dunque istruzioni: «Eh, loro questo vogliono sentire... se gli dite sì state tranquilli che mi mettono da un’altra parte!». La bambina: «Tante volte hai litigato con mamma!». E lui: «Non le devi dire queste cose, ti tolgono anche me, dopo la mamma. Ora la domanda la faccio a tua sorella e ascoltala: mi hai mai visto picchiare la mamma?». La sorella: «No». «E tu?». «No». Le intercettazioni danno un’idea del clima familiare...

Giacomo ha detto...

Dagli giù con la letteratura e i romanzi.

Già, molto facile ricorrere alle suggestioni.

Quando si collezionano ore ed ore di intercettazioni e se ne estrapolano due o tre frasi pronunciate a distanza di mesi l'una dall'altra in chissà quale contesto, si può scrivere qualsiasi romanzo.

Anonimo, dimmi da dove si deduce in base a quelle intercettazioni che il Buoninconti era cosciente e consapevole che la moglie era morta perché lui, novello Otello di Costigliole, l'aveva strangolata novella Desdemona) nel lettone matrimoniale nuda (che brividi da guardoni!) e poi l'era andata a buttare nel canale.

E già, perché aveva la garanzia che tutto il circo mediatico giudiziario non avrebbe cavato un ragno dal buco nelle ricerche del corpo per OTTO mesi.

Incapaci ed inefficaci sul piano operativo investigativo, diventano tutti delle aquile quando si tratta di dare addosso all'unico indagato.

Qualcuno ci dovrà ANALITICAMENTE spiegare come l'autopsia, effettuata su resti OSSEI, abbia potuto ESCLUDERE l'annegamento come conseguenza di un corpo svenuto per assideramento.

Saluti a tutti

Giacomo

Anonimo ha detto...

Ma fattene una ragione Giacomo, non dire delle assurdità, Rileggi quello che hai scritto con mente critica e mi darai ragione.

darpi ha detto...

x massimo..ci sta di pensare che il marito sia colpevole,ma qualcuno sa come si possa solo stabilire che la ec sia morta x omicidio quando sono state trovate solo delle ossa e ancora ,come mai se il marito è colpevole visto che faceva il pompiere e quindi in grado di decidere il posto migliore dove portare la moglie morta, invece la deposita a 800m da casa quando bastava andare a una decina di km sempre all'interno della cella telefonica e oggi era ancora introvabile..non ci siamo ,tranquillo che le motivazioni diranno che siccome non c'erano altri sospetti sicuramente è lui ..ma la domanda top resta "siamo sicuri che elena sia morta di morte violenta visto ciò che è stato trovato? mmai sentito di trovare prove di un omicidio in base a resti che non dicono nulla ...ciao

Giacomo ha detto...

Anonimo, fattene tu una ragione e cerca di ragionare con la tua testolina, se ci riesci.

E soprattutto non offendere gratuitamente chi non conosci.

Giacomo

magica ha detto...

ciao anonimo
mi congratulo con te che vivi in un' atamosfera da mulino bianco . ahh sii? tutte rose e fiori dalle tue parti?
beh se pensi che almeno nel dialogo fra michele e figli in macchina sia un sintomo di malvagita'. purtroppo penso che michele sia colpevole :almeno io sono spiazzata dal contesto
ma non dalle intercettazioni però, perchè sono discorsi che si fanno .
la parola raddrizzare puo' significare , che le incompatibilita' fra due persone con l'andare degli anni si adeguino uno con l'altro . c'è sempre un soggetto piu' forte di un altro. senza che l'altro sia succube.

Mimosa ha detto...

Mio marito, che sta alla lontana dai gialli truculenti e dai polizieschi preferendo piuttosto i western (i quali in quanto a violenza ce ne sarebbe da ridire, specie contro le donne),
marito che talvolta io uso come cartina di tornasole, costretto a vedere le notizie ai tg che in questi giorni abbondano anche con lunghi servizi sul caso di EC,
oggi mi ha commentato "mah, buh, potrebbe essere stato qualcun altro?".
Beata innocenza. Senza aver partecipato ad alcun dibattito, ad alcuna discussione, ad alcun confronto di opinioni, se ne è uscito con tale sconcertante domanda.
Che vuol dire? Vuol dire che anche una parte della gente comune si può domandare se non ci troviamo davanti ad un clamoroso errore degli amministratori di giustizia.

Anonimo ha detto...

http://www.corriere.it/cronache/15_gennaio_31/marito-elena-chiede-bibbia-cella-prego-lei-era-santa-ec44a92e-a926-11e4-96d4-6a68544c2eeb.shtml

Stefania ha detto...

Ciao, Mimosa carissima. Sono felice di aver avuto conferma che anche chi segue solo distrattamente la cronaca nera, ha qualche dubbio circa l'operato di investigatori e magistrati.

Il problema è che MB ha atteggiamenti da invasato: nei modi come nelle parole. E non solo quando si trova di fronte alle telecamere ma anche tra le mura domestiche. Non nego che le intercettazioni mi hanno procurato una tristezza indicibile perchè dipingono un estremista, un estremista piuttosto ignorante.

Ma questo non puo' fare di lui un omicida come il fatto Salvatore Parolisi fosse un traditore seriale non fa di lui un assassino.

Il Popolo si divide in tre fasce: i forcaioli, gli informati e per fortuna i dubbiosi a prescindere.

Buona domenica!

Stefania

Sira Fonzi ha detto...

Ciao Massimo,
ho letto del terriccio l'articolo sotto della stampa e non mi sembra una cosa da poco dato che M ha sempre sostenuto di aver trovato i vestiti nel cortile.
“Il pm Laura Deodato ha ricostruito, attraverso le indagini dei carabinieri, la storia di un delitto indiziario ma con alcuni elementi di grande rilevanza. Intanto le tracce di terriccio del Rio Mersa, dove fu trovato il cadavere sabato 18 ottobre, ritrovate sui vestiti visti da Buoninconti davanti al cancello e nel cortile, pochi minuti dopo la scomparsa;
ebbene, gli analisti dei Ris, esaminando in più riprese, hanno ritrovato frammenti minerali e vegetali (fosforo e zolfo) che erano solo sul greto del canale di scolo, dove fu appunto ritrovata Elena. Per gli inquirenti è la prova che fu il marito a trasportare, quella stessa mattina, il corpo senza vita della moglie in quel tratto di campo, a 800 metri di casa”.
Scusatemi se ne avete già parlato ma per mancanza di tempo ho dato solo una rapida occhiata
ai commenti.
Sira

Giacomo ha detto...

Ma guarda un po' questo presunto terriccio, analizzato unilateralmente, viene fuori a distanza di un anno dalla scomparsa.
Ma gli abiti ce li avevano in mano da un anno. Che hanno fatto in tanto tempo? Hanno dormito.
Questa storia del terriccio mi sa tanto di bufala mediatica. Ma chi l'ha scritto? In quale atto ufficiale se ne parla? Non ho capito. Il rio Mersa era una riserva ecologica con unicità di fauna e flora?

Giacomo

Giacomo ha detto...

Ci avevano detto, nell'immediatezza del ritrovamento del corpo, che l'eventuale presenza di diatomee nel midollo osseo della vittima avrebbe provato che la Ceste era viva quando cadde nel canale ed era morta poi per annegamento. Come nel caso della ragazza annegata nel lago di Bracciano.
Vediamo come il Gip l'ha rigirata questa storia delle diatomee, nell'ordinanza (pag. 12)
"La circostanza che nel midollo osseo estratto dai resti rinvenuti nel rio Mersa siano state rinvenute sostanze organiche come le diatomee perfettamente compatibili, rispetto a quelle presenti nel rigagnolo porta ad affermare che "con il trascorrere del tempo l'osso si è ripulito dalle parti molli del corpo e si è permeato della melma in cui ha soggiornato".

Quindi le diatomee sarebbero passate dall'esterno dell'osso e sarebbero entrate nell'interno attraverso le pareti dell'osso stesso. Quindi le diatomee dimostrano solo che la Ceste era sempre stata lì dal giorno della scomparsa.

Ma non potrebbe averle respirate?
No, perché "la situazione dei luoghi porta ad escludere che la morte Ceste sia dovuta a caduta accidentale nel rio Mersa"

E perché? Ce lo dice la relazione "domestica" del medico legale TRASFORMATO IN SHERLOCK HOLMES, non privo di supponenza,
"all'epoca della scomparsa della CESTE il Mersa in quel punto era reso quasi inaccessibile da una fitta vegetazione. Dunque "accidentalmente" la donna si sarebbe aperta un varco tra i rovi, gli arbusti, le piante che popolavano l'argine e, "per disgrazia" sarebbe scivolata nel canale trovandovi la morte. Non v'è chi non si accorga che la teoria accidentale dell'evento deve ritenersi inammissibile, a meno che al vaglio valutativo vengano ammesse non solo ipotesi fondate su un minimo di concretezza ma ancora scenari fantasiosi"

E così sia.

Ma c'è bisogno di essere medici legali per lasciarsi andare a simili affermazioni apodittiche?

Quello che era impossibile per la Ceste sarebbe stato invece oltremodo agevole per il Buoninconti che, dopo avere strozzato la moglie nuda nel lettone matrimoniale, in due minuti e mezzo(!) ne avrebbe caricato il corpo nel bagagliaio dell'auto, l'avrebbe trasportato fino a quel punto del Mersa , l'avrebbe levato dal bagagliaio e l'avrebbe trasportato in un punto quasi inaccessibile per la fitta vegetazione, aprendosi un varco col cadavere in spalla o trascinandolo tra i rovi, gli arbusti e le piante che popolavano l'argine. Avrebbe gettato il corpo nel fiume, sarebbe tornato di corsa con la macchina a casa inscenando la scomparsa.

Questo non è uno scenario fantasioso, secondo loro.

Io mi chiedo fra le due presunte "fantasie" (disgrazia o omicidio) quale sia la più fantastica.

PS Naturalmente anche sul deficit visivo della Ceste il Gip non si sbilancia più di tanto, e parla di "rilevante deficit visivo". Ma rilevante non significa niente. Perché non ci dicono esattamente la MISURA di tale deficit? Dal tipo di lenti che si vedono nelle foto della Ceste, non pare proprio che indossasse occhiali a fondo di bottiglia!

Saluti a tutti.

Giacomo



Giacomo ha detto...

Al solito, non m'invento niente. Ho solo buona memoria. Ecco il link all'articolo della Stampa del 26 ottobre 2014
http://www.lastampa.it/2014/10/26/italia/cronache/lautopsia-sul-corpo-di-elena-ceste-nessun-segno-di-violenza-T4aani1N3OglhIsCGbtWrJ/pagina.html

ed ecco il passo "incriminato"


"la presenza di diatomee (alghe unicellulari) nei bronchi, negli alveoli o nei tessuti di cervello, reni, fegato o midollo osseo, dimostrerebbe che Elena è annegata e dunque sarebbe la prova di una morte per suicidio o in seguito a una caduta accidentale nel canale di scolo di regione Mersa, nel comune di Isola, a 1200 metri dalla casa di famiglia a Costigliole. IN CASO CONTRARIO, la conclusione si capovolgerebbe. Si tratterebbe di omicidio volontario."

Invece secondo il Gip Ceste era già morta quando cadde nel canale, a prescindere dalle diatomee: si sa che nel midollo osseo le diatomee entrano direttamente dalle ossa, perché le ossa sono permeabili.

Giacomo

Giacomo ha detto...

Naturalmente l'ultima frase è ironica.

Giacomo

Anonimo ha detto...

Trovo equa la decisione del Gip sulla detenzione cautelare di MB.
fr.

Giacomo ha detto...

fr.
Hai letto tutte le 80 pagine dell'ordinanza del Gip?

Sicuramente NO.

E allora come fai a trovare equa qualcosa che non conosci?

Giacomo

Mario ha detto...

I “frammenti minerali e vegetali (fosforo e zolfo)” sono per la precisione 2 (due) “molecole visibili solo al microscopio”, così ha detto l’onesta Elena Bigioggero per La vita in Diretta.
Capite la montatura?
Sono allibito!

Mimosa ha detto...

Santocielo! CLV ha montato il servizio tutto colpevolista, è da vedere … proprio all’inizio, non posso descrivere la scena, insomma addirittura il fatto che Michele, sotto insistenza di Gianloreto Carbone, guardi verso la pianura, adesso alla redazione quel gesto “fa venire i brividi” … perché fissa proprio verso il rio … andiamo! Il rio sta nel mezzo della pianura!

Stefania ha detto...

Servizio da voltastomaco, Mimosa! Ho spento la tv.

Stefania

ENRICO ha detto...

Buongiorno a tutte/i

sono sempre stato molto scettico sulla colpevolezza di MB

Tuttavia ora, sentendo l'intercettazione in cui MB spaventa i figli dicendo loro "" A casa nostra sai cosa ci fanno venire? Le zoccole, le straniere, a fottere! Così c’è una zoccola per ogni stanza. E la sera c’è il bordello." sono rimasto interdetto perchè esterrefatto e disgustato dalle volgarissime espressioni usate con le quale MB darebbe per certe circostanze future del tutto inverosimili al solo scopo di terrorizzare i suoi bambini e che - dati i termini utilizzati - tradirebbero nello stesso tempo una mentalità gretta, triviale e pregiudizievole imprigionata in un falso moralismo ed in una maniacale interpretazione del cattolicesimo di cui si professerebbe osservante.

ENRICO ha detto...

Ps

... e se poi fosse vero anche questo :

http://quicosenza.it/calabria/18052-caso-elena-ceste-quegli-sms-tra-michele-buoninconti-e-l-amante-calabrese#.VNNwSZ2G_QM

francamente non mi sentirei più spendere nemmeno una parola a favore di un personaggio simile anche nella remota eventualità che non venga condannato per mancanza di prove

Mimosa ha detto...

@ Enrico,
sono sconcertata pure io sulle frasi con cui M. prospetta ai figli il destino di casa loro, cosa c'entra il bordello?

riguardo agli sms, invece, non sono d'accordo con l'interpretazione che viene data,
a leggere bene la signora calabrese parla della propria vita felice ed augura a M. di ritrovare la serenità, lui la ringrazia, aggiungendo la descrizione della sua donna ideale. Dove vedono l'inciucio?

Ma come sempre bisognerebbe leggere il testo integrale.

Mimosa

Anonimo ha detto...

A me ha lasciato basita un'intercettazione telefonica, mandata in onda da PaP ieri sera: MB parla con un collega e si lamenta del fatto che un certo F.... vorrebbe ripetere le ricerche in zona, dove le ricerche erano già state fatte (non ho ben capito chi fosse questo signor F.... a cui fa riferimento MB,in quanto non è scritto nemmeno nell'ordinanza, a cui peraltro mancano diverse pagine)
Comunque MB, nel corso della telefonata, trova diversi pretesti per dimostrare al collega che è inutile cercare ancora in quelle zone già battute e, quando il collega gli fa presente che in località Chiappa d'Isola c'è un posto coperto dai cespugli... (dove più tardi verrà ritrovato il cadavere) MB interrompe la comunicazione.
Il collega lo richiama e lui gli dice che di queste cose è meglio parlarne di persona.

La telefonata in questione risale al 18 febbraio dello scorso anno.
Lascio a voi trarre le conclusioni...

Rita

Giacomo ha detto...

Secondo me sono espressioni dovute all'esasperazione di chi capiva che gl'inquirenti stavano cercando di mettergli i figli contro. Sono sicuro che la figlia tredicenne fosse assente. E comunque non hanno nessuna rilevanza indiziaria, né tantomeno probatoria, in merito ad un presunto omicidio.

In ogni caso, i bambini si sono così spaventati delle parole del padre, che hanno tranquillamente continuato a stare col padre, ad andare bene a scuola, a non riferire la cosa ai nonni in termini drammatici, a non mostrare nessun turbamento.
Sono convinto che i media, con la scusa di proteggere i figli, hanno cercato di nascondere la perfetta armonia tra questi ed il padre.

Gl'inquirenti hanno separato i figli dal padre per RAPPRESAGLIA, perché non sono riusciti a cavar loro dichiarazioni accusatorie contro il padre.

E come mai i nonni materni non si schierano contro il genero?

Ah ma queste sono considerazioni troppo ardue da comprendere per chi, per esempio, si lascia convincere della colpevolezza di un'imputata osservando pochi fotogrammi che la rappresenterebbero non piangente mentre assiste ai funerali della cugina. Naturalmente si fa venire il dubbio che chi ha estrapolato quei fotogrammi abbia di proposito soppresso i fotogrammi precedenti e successivi che mostravano la sua partecipazione ed il suo dolore.

Un ultima considerazione. Hanno raccolto ore ed ore di intercettazioni. Ma possibile che sono riusciti ad estrarre solo qualche secondo, tra cui la famosa parola "raddrizzare" che sarebbe, secondo i boccalon,i sinonimo di "uccidere", quando semplicemente significava "dare buoni consigli" senza nessun significato forzoso o minaccioso?

Boninconti molto probabilmente è innocente e molto probabilmente Elena è morta per disgrazia, checché ne dicano i supponenti periti, che scrivono pro domo degl'inquirenti.

Giacomo

Giacomo ha detto...

EG

Naturalmente NON si fa venire il dubbio...

Giacomo

Giacomo ha detto...

Qualcuno ha mai misurato qual è la distanza del punto del rio Mersa più vicino all'abitazione di Elena Ceste?

Giacomo

Giacomo ha detto...

Rita

Domanda: se dalla telefonata appariva così evidente che Boninconti cercava di fuorviare le ricerche, ed in particolare voleva allontanarle dal posto preciso in cui hanno poi trovato il corpo, come mai non si sono precipitati a cercare proprio lì?
Boninconti era un vigile del fuoco senza gradi, non gli era stata affidata nessuna responsabilità per organizzare le ricerche, mica gli dovevano chiedere il permesso su dove cercare e dove no!
E comunque la telefonata finisce con la promessa di parlarsi direttamente da vicino.
Boninconti poteva essere in perfetta buonafede.

Giacomo

Giacomo ha detto...

E a chi si scandalizza delle parolacce chiedo: nella sua vita non ne ha mai pronunciate in privato, se non addirittura in pubblico?

Guardatevi dai farisei e dagli ipocriti!

Giacomo

Mimosa ha detto...

Giacomo, sono d’accordo con te.
È stata addirittura presentata più volte come sospettosa la dichiarazione dell’amico e collega e volontario della protezione civile “è inutile che la cercate qui, qui non c’è”, estrapolando disgustosamente la frase dal contesto.
Perché la persona stessa, in una delle due/tre volte che è stato mandato in onda un pezzo un po’ più ampio, stava semplicemente raccontando che nel pomeriggio si è presentato davanti al cancello e Michele, sconvolto (come ha descritto l’uomo, che lo crede tuttora incapace di un simile atto) e pensando che volessero ‘di nuovo’ fare un sopralluogo nei pressi dell’abitazione, se ne è uscito con quella frase, come a dire “state perdendo tempo a cercare qui dentro, cercate altrove!”.

Io detesto i frammenti di interviste, rigirati a seconda del vento che tira.

Mimosa

PS : da un uomo come lui, se colpevole, io mi aspettavo una piena confessione liberatoria (come quella istigata a Michele Misseri), invece ha sfidato le accuse, affidandosi alla Giustizia Divina, come il più perfetto dei credenti (“Se tu sei con me non temo di nulla”), ma anche da ingenuo credente (“La giustizia non è di questo mondo, bensì dei Cieli”). E lo sperimenterà, purtroppo.

Ciao, buonanotte
Mimosa

Giacomo ha detto...

Ciao, Mimosa.
Il tuo commento integra perfettamente le mie considerazioni. Anzi quello che tu hai spiegato così bene (l'intervista estrapolata) mi era noto, ma lo avevo omesso per brevità.
Non sono completamente convinto che la sorte processuale di Buoninconti sia già segnata.

Quello di cui sono invece convinto è che certo presunto "giornalismo" altro non è che sciacallaggio.

Per il resto condivido le tue considerazioni.

Buonanotte anche a te.

Giacomo

Mimosa ha detto...

All’udienza di garanzia Michele si è rifiutato di avvalersi della facoltà di non rispondere, dai suoi avvocati invece consigliato di fare, ha voluto rispondere alle domande. Come Veronica P.

Non ha nemmeno confessato, come alcuni si aspettavano, sì da liberarsi la coscienza e pagare il giusto fio. Come Veronica P.

Ma il fatto che MB non abbia confessato un bel niente e anzi abbia ribadito alle accuse punto per punto (quali e quanti punti?) e che l’interrogatorio si sia concluso in nemmeno 2 ore, non mi fa dedurre per il meglio, in sintonia con le considerazioni che Massimo Prati espone nell’ultimo articolo pubblicato sul caso Loris.

Non ho mai visto così breve un interrogatorio di indagato davanti al Gip, incluso il tempo della verbalizzazione, stampa del verbale, lettura e firma.

Ha risposto a tutte le domande” …
e quali domande gli sono state poste? Sulle sue generalità in primis, come da rito. Nome, cognome, dati anagrafici, residenza, stato civile, e poi “alla presenza dei suoi difensori d’ufficio”, declinati Nomi e Cognomi, con relativa procedura identificativa, “avendo lei espresso dichiarata volontà di non procedere alla nomina di difensori di fiducia ed avvalersi di…” e poi blablabla il panegirico di rito sui diritti dell’imputato,
“in attinenza ai fatti che le vengo contestati dalla Procura di Asti, a seguito delle indagini (blabla…) e dell’esito delle ricerche (blabla…), così come da lettura del provvedimento di fermo,
lei come si dichiara?”, “Innocente, signor Giudice!”.
Attenda che completiamo il verbale che poi firmerà. Fine, totale 2 h circa dall’entrata e uscita di legali.
È stato pubblicato il verbale? C’è qualcosa di più di questo?

I due avvocati d’ufficio non mi sembrano aquile in quanto a temperamento.
È stato detto che Michele abbia rifiutato il patrocinio gratuito di un “noto” avvocato piemontese, perché si affida a Dio e alla sua Giustizia (dalla mie parti c’è pure il detto «Dio non xè furlan, se no paga ogi, paga doman» … vedasi su wikipedia gli italici tirchi per antonomasia, i genovesi, i friulani e gli istriani), e diffido da avvocati che si fiondano sui casi mediatici, a meno che siano seri professionisti di provata positiva esperienza.
Saprà questa coppia farsi valere in ambito dibattimentale?
Beh, intanto tengono uno slow profile, non si fanno intervistare da chiunque.

E allora giù tanta gente a fare illazioni da voltastomaco.

‘Notte a tutti
Mimosa

Vanna ha detto...

Carissimi buongiorno!

Fin dai primi tempi ho espresso il mio parere sul M.Boninconti: un cognome che è tutto un programma.

Si aspettava di avere il corpo e i risultati dell'autopsia per incarcerarlo, è evidente.
Nel frattempo hanno continuato a monitorarlo.

Se, questo "gentiluomo" che subito ha detto della moglie che era poco di buono, esaltata, filmini rossi, amici nascosti... ma era una "santa"...non è stato chiuso prima è perché aveva 4 figli e loro hanno rischiato, ma sono convinta che erano sotto osservazione anche loro, proprio per acquisire altro materiale su di lui.

L'ha umiliata in tutti i modi!

Vanna

Vanna ha detto...

Veramente qualcuno può credere che la donna si sia suicidata, sia andata nuda a piedi scalzi a scraiarsi nel rigagnolo tra siepi e arbusti?

Oppure che uno dei suoi "numerosi" amanti l'abbia fatto?

I cani hanno seguito l'unica traccia che questa martire ha lasciato: quella verso la chiesa perché solo lì andava.

Quella mattina è uscita dentro la macchina e morta.

Il cane di gran fiuto lo ha allontanato, altrimenti non ci metteva nulla a ritrovarla a pochi passi.

Sono solo indizi?
E che indizi!
Chiudono il cerchio.

Gli inquirenti hanno controllato di sicuro anche gli amanti ma, se il periscopio continuava ad essere puntato su di lui, forse è perché avevano già in mano qualcosa.

Per quanto mi riguarda, quando mi sono fatta un'idea del tizio, non ho cambiato idea ed ho continuato a dirlo.

Ora, a conti fatti, bisognerà vigilare sui figli, certi messaggi "educativi e cristiani" che lui deve aver ripetuto, potrebbero aver fatto qualche danno.

Anonimo ha detto...

@ Giacomo

Le stesse domande che ti sei posto tu me le sono posta anch'io: ammettiamo che MB non sia stata giudicato attendibile sin dal primo momento in cui ha denunciato la scomparsa della moglie, ma perché non si è dato credito a quanto diceva il suo collega in quella telefonata del 18 febbraio?
In altre parole, si aveva la soluzione del caso a portata di mano, ma non si è fatto nulla e questa mi pare una cosa abbastanza grave, perché la situazione cambia molto, per ovvi motivi: se il corpo della povera EC fosse stato ritrovato dopo un mese dalla scomparsa, avrebbe sicuramente permesso di stabilire le cause della morte con certezza e io credo che tanti dubbi oggi non ce li porremmo nemmeno.

Rita

PINO ha detto...

@ VANNA
Fin dall'inizio, ho considerato il Buoninconti il fantastico narratore di una storia di cui egli stesso era il principale protagonista e l'unico testimone; una storia senza riscontri, che chiamava proditoriamente in causa personaggi risultati completamente estranei, dopo i dovuti accertamenti delle autorità inquirenti, alla scomparsa della povera Elena Ceste.
Un narratore che, nella foga del racconto, si è lasciato sfuggire delle incongruenze, a detta degli investigatori, e puntualizzati dal Gip, che lo hanno portato là dove si trova.
Si specula, ora, sulla brevità del colloquio di garanzia fra MB ed il Gip.
Cosa poteva aggiungere di più l'indagato, al racconto già reso noto, oltre che agli inquirenti, anche all'opinione pubblica?
Ciao, Pino

Giacomo ha detto...

Ieri a quarto grado, nascondendo bene la circostanza all'interno di un servizio anzi di tutta una trasmissione colpevolista, sono stati costretti a dire che alle 8,57, quando Michele ha chiamato l'utenza fissa dei Rava, era al cancello della famiglia Rava e quindi non poteva essere al Mersa a seppellire la moglie. Ecco il passo:

Ma un dubbio lo sollevano le parole della vicina ascoltate
Lui ha suonato e mio marito ha guardato dalla finestra ha visto che c'era Michele. a mio marito è "andato un po di tempo" e Michele, si vede che aveva un po di premura, ha fatto anche il numero sul cellulare, è suonato il telefono nostro fisso
La signora Rava non ha dubbi. Michele ha composto il numero di telefono mentre era fuori dal cancello e il telefono fisso in casa ha suonato. ma l'unica telefonata che Michele fa ai Rava quella mattina è quella delle 8 57 28 secondi, quella che, secondo la ricostruzione della procura farebbe quando è ormai prossimo al rio Mersa.
E' possibile che quel telefono che squilla sia stato un caso, la telefonata di qualcun altro, e che Michele stesse compiendo invece la telefonata a Oreste Ceste (9:06)?
Sono stati esaminati i tabulati della famiglia Rava?
Perché, se alle 8.57 Michele fosse stato fuori dal cancello dei Rava, non avrebbe mai potuto essere contemporaneamente ad Isola d'Asti, a liberarsi del corpo della moglie.
UN DUBBIO DA SCIOGLIERE!

Diciamo, piuttosto, una testimonianza che MINA DALLE FONDAMENTA la ricostruzione della procura e del gip.

http://www.video.mediaset.it/video/quarto_grado/full/puntata-del-6-febbraio_512578.html
primi minuti e primo servizio sulle telefonate di Boninconti

Giacomo

Anonimo ha detto...

Grande Giacomo, mi hai tolto le parole di bocca (anzi, il post dalla tastiera), l'avevo notata anche io questa cosa.

Da notare la "furbata" accusatoria secondo la quale Michele sorprende ed uccide la moglie gia nuda dopo che si era fatta la doccia. Questo non perchè ci sia un qualsivoglia riscontro in tal senso ma solo perchè, essendo i tempi strettissimi, se dovevano pure fargliela spogliare, non ci rientravano più.

Poi sostengono che lo incastrano le celle telefoniche (???) perchè dopo aver depositato il corpo, invece di tornare indietro per la stessa strada (casa sua e luogo del ritrovamento sono serviti dalla stessa cella), prosegue facendo un giro largo completo e finendo nel campo di un'altra cella prima di ritornare verso casa, giro che lui, sin dall'inizio aveva ammesso di aver fatto in una prima immediata ricerca della donna per cui secondo me questo fatto non prova proprio niente e non incastra nessuno (anzi, sarebbe stato sospetto semmai il contrario, se non fosse passato per l'altra cella perchè voleva dire che era tornato indietro per la stessa strada e non aveva compiuto alcuna ricerca.)

Stefano

ENRICO ha detto...

Chi ha letto i miei commenti avrà notato come mi sia sempre schierato a favore dell'innocenza di MB ( contrastando più volte il punto di vista di PINO) e come abbia giustificato anche certe sue reazioni piuttosto aggressive nei confronti dei giornalisti , attribuendole al suo stato di stress psicofisico.

Ora però - fermo restando che concedo ancora a MB qualche beneficio di dubbio - dopo aver ascoltato le intercettazioni dei suoi colloqui intimidatori con i quali, usando termini e modi inaccettabili e a dir poco sconcertanti, ha intimorito i figli e avendo compreso quale fosse la sua “ idea di donna” concepita come schiava ubbidiente ed asservita ad un padre padrone per di più infarcito da fanatismi mistici ed ossessioni religiose , devo ammettere che non spenderei una parola di compassione nei confronti di un individuo che , seppur dovesse risultare estraneo alla morte fisica della moglie, sarebbe comunque responsabile di quella psicologica, intellettuale, comportamentale e sociale a cui la povera Elena aveva diritto

ENRICO ha detto...

Ps:

“Diciotto anni della mia vita per raddrizzare mamma...A non ascoltare il padre si fa la fine della madre che non ha ascoltato il padre”.

" Belle" affermazioni, eh ? Che ne pensate ?

Come uomo mi vergogno per lui !

Figuriamoci se fossi donna ...

Giacomo ha detto...

Io penso che con il taglia e cuci si può costruire qualsiasi mostruosità.

Si fa un evidente errore di prospettiva.

Cioè si presuppone che TUTTO quello che ha detto Boninconti da quando è stato messo sotto intercettazione, sia stato un continuo sparlare della madre ai figli e un continuo predicare una concezione arretrata del ruolo della donna.

Non ci si chiede come mai Elena ci abbia fatto quattro figli e ci sia stata insieme vent'anni. Evidentemente come ogni uomo egli aveva pregi e difetti.

E penso che sia stato estremamente tollerante come marito lasciando alla moglie tutta la libertà che voleva, al di là delle petizioni di principio sulla figura della donna, che forse altro non erano che l'espressione di un pio desiderio od il rifarsi ad un archetipo ancora presente in alcune mentalità.

Prendiamo atto che Buoninconti è antipatico ed addirittura odioso per qualcuno. Ma questo non ne fa assolutamente un assassino. O è lecito che chi è antipatico ed odioso può essere accusato senza prove ed incarcerato senza vera necessità?

Giacomo

PINO ha detto...

ENRICO
Hai tralasciato la parte più scabrosa delle intercettazioni ambientali effettuate: ",,,Loro vogliono sentire solo questo, che tra di voi non andate d'accordo. Così uno va da una parte, uno da un altra parte...Va bene così separati? E a me, perchè mamma è...chissà dove, mi mettono ancora da un altra parte.
A casa nostra sai a chi ci fanno venire? le zoccole le straniere a fottere
Così c'è una zoccola per ogni stanza. E la sera c'è il bordello..."

Ti sembra, caro Enrico, il linguaggio di un padre, presunto cristiano fervente, in presenza di figli, tutti minorenni ed ignari delle brutture del mondo, o quello sporco ed irrispettoso in uso in taverne medioevali?
Eppure a pronunciarle è lo stesso "martire" che, pur sospettando di essere stato tradito, grida ai quattro venti che la moglie era una santa!!!
Pino

Giacomo ha detto...

Io in queste parole ci vedo solo lo sfogo e l'esasperazione di chi sa di essere innocente e si vede perseguitato da tutti, inquirenti stampa e opinionisti da salotto televisivo o da blog internettiano

Giacomo

Giacomo ha detto...

Evidentemente su molti la propaganda ha picchiato duro.

Che importa che quelle parole, illecitamente pubblicate, nulla dicano in ordine al presunto omicidio.

L'importante è che quando il Buonincnti sarà condannato senza prove tutti troveranno lecta la condanna

Giacomo

ENRICO ha detto...

PINO carissimo

evidentemente ti è sfuggito il mio post del 5 febbraio ore 14:00 e relative considerazioni !!!

PINO ha detto...

ENRICO
Non avevo letto il tuo intervento, scusami se ho ripetuto quello che tu avevi già reso noto.
Poco male, però. Ciò fa rilevare che, in modo indipendente, abbiamo constatato una stessa realtà.
Una realtà che ispira solo disgusto!

ENRICO ha detto...

Giacomo

perchè mescoli due aspetti separati e distinti che riguardano MB ?

Nei miei post non esprimo considerazioni sulla sua innocenza o colpevolezza ma noto che la maniera di esprimersi del personaggio in questione tradisce ( a mio avviso naturalmente!, non so al tuo ) una mentalità che non mi dice niente di buono .

Insomma con un tipo del genere seppur innocente non vorrei avere a che fare nemmeno sotto tortura

magica ha detto...

michele B. è un uomo normale . che a volte perde le staffe , se vi ricordate le sfuriate che fecero gli imputati di altri casi ., che subirono invasioni dai giornalisti i quali erano ben lieti di far innervosire , cosi' avrebbero postato sui loro giornali o nel web gli impulsi aggressivi di michele .
michele sapeva di essere sotto controllo ,percio' sfogava la sua rabbia , voleva scandalizzare .
pensate che mio per educazione mio marito non ha mai detto parolacce oppure se le dice non sembrano parolacce ..tutta questione di famiglia . percio' io lo devo scandalizzare a volte. mi diverto, se sono incavolata uscire con delle paroline imbarazzanti ahaha .
i poli si attraggono .

ENRICO ha detto...

@ magica

Non c'erano i media appostati quando MB pronunciava quelle frasi indecenti parlando con i figli.
Sapeva di essere intercettato e voleva scandalizzare i giornalisti ? A che pro ?

In compenso ha terrorizzato i figli ed offerto un’immagine di sé tutt’altro che esemplare da qualunque punto di vista la si osservi.
Davvero un bel risultato per un divoratore di Bibbie e Sacre Scritture

Ps : non c'è bisogno di dire parolacce per esprimere concetti e mentalità censurabili

Mimosa ha detto...

Giacomo ha detto “Perché, se alle 8.57 Michele fosse stato fuori dal cancello dei Rava, non avrebbe mai potuto essere contemporaneamente ad Isola d'Asti, a liberarsi del corpo della moglie”, appunto!
Michele lo aveva fin da subito dichiarato,
l’avevo inserito anche io nella ricostruzione della tempistica, e avevo pure incluso gli orari del suo passaggio ad anello su (dopo Govone) e giù per la collina che porta ad Isola d’Asti, come descritto bene da Stefano per primo (30 maggio 2014 21:54), poi la sequenza l’avevamo più volte ricostruita in ottobre e fino al 27 novembre scorsi.

Insomma, è sempre stato detto che Michele chiama Marilena alle 8:52 e i vicini “circa 5-7 minuti dopo” (non ce lo siamo inventato noi) quindi circa alle h 9, (ora sappiamo coniugi Rava) al cui cancello si presenta a suonare circa alle h 9:10.

Perché una volta (maggio 2014) fanno “trapelare” certe notizie e dopo tanto tempo (febbraio 2015) ne mettono in circolazione altre?

Giacomo ha detto...

E lì che casca l'asino. Ma chi ha mai detto che i figli di Boninconti erano terrorizzati da quello che diceva il padre?
Questo lo dicono i media. Dove sono le minacce contro i figli? Ha mai detto Boninconti: fate come vi dico, altrimenti IO vi farò del male?

Ma insomma, molti sembrano persone intelligenti e profonde e poi cadono con tutte e due le scarpe nelle trappole mediatiche.

Quindi i nonni sono stati degli incoscienti che, vedendo i nipoti terrorizzati, li hanno lasciati nelle mani dell'assassino della loro figlia, fin quando sono arrivati i soccorritori di stato, inquirenti e magistrati, che gliel'hanno affidati?

Quegli stessi che per mesi e mesi non sono stati capaci di trovare un cadavere che era sotto il loro muso, però hanno poi scritto un romanzo a tinte fosche, trasformando un onesto lavoratore vigile del fuoco, proveniente da una famiglia di onesti lavoratori, in un mostro psicopatico torturatore di moglie e figli?

Ma insomma, lo psicopatico è Michele o c'è qualcosa che non va nel raziocinio, o meglio nei pregiudizi, di chi così facilmente lo giudica assassino e comunque lo giudica una persona spregevole?

E in ogni caso la questione di cui è opportuno dibattere è se contro Michele Boninconti ci sono prove che sia un assassino o che Bononconti sarà comunque condannato perché non ha un linguaggio forbito, perché proviene dal meridione ed ha conservato l'accento meridionale e i meridionali, si sa, sono terroni, sono dei negri e come tali vanno trattati e linciati.

Invece è una persona stimabile il padre di famiglia che scriveva i messaggini affettuosi a una donna sposata, la Ceste, ancorché questa non rispondesse?

E' stato Michele a mettere in uno stato di stress psichico la moglie o invece è stato colui che la insidiava da ultimo, parlando con l'accento piemontese e trattato con i guanti bianchi dalle autorità, come se avesse tutti i diritti di molestare una madre di quattro figli?

Ma insomma, in che mondo vivete?

Giacomo

Giacomo ha detto...

Ciao Mimosa,
Non avevo ancora letto il tuo post. Stavo rispondendo a quello precedente.

Comunque è vero. La signora Rava ha dichiarato (e quarto grado ha proposto la sua testimonianza) che Michele era al cancello di casa Rava quando dal suo cellulare è partita la chiamata verso l'utenza fissa dei coniugi Rava e lei ha sentito squillare il telefono. E poiché questa telefonata dai tabulati risulta essere effettuata alle 8:57, evidentemente alle 8.57 Michele non poteva essere contemporaneamente a seppellire la moglie nel Mersa e sotto casa dei coniugi Rava.

Ma non mi meraviglierei che quarto grado, più che rilevare la contraddizione, con quel sibillino "UN DUBBIO DA SCIOGLIERE!" che chiudeva il servizio,
abbia voluto avvertire gl'inquirenti perché facciano in modo che la Signora Rava cambi la sua deposizione e d'improvviso non ricordi più tanto bene la circostanza da lei testimoniata e che scagiona Boninconti.

Speriamo che gli avvocati di Boninconti non dormano.

Ciao e buonanotte!

Giacomo

Giacomo

Mimosa ha detto...

Ohiohi, Giacomo
se la signora Rava dovesse cambiare i suoi ricordi, glieli dovremmo sollecitare noi, anche fiondando all'indirizzo e-mail di QG tutte le nostre osservazioni(in un paio di tentativi io non ho potuto accedervi chissà perché)
è ora di finirla e di dare battaglia alle mistificazioni una volta per tutte!

Buonanotte e buona domenica
Mimosa

Anonimo ha detto...

@ Mimosa @Giacomo

No... quandomai... tranquilli (è una battuta)... è dai tempi del caso Scazzi che ho appreso esistere questa definizione di "Successiva puntualizzazione del ricordo" grazie alla quale testimoni che nell'immediatezza ricordavano qualcosa in favore dell'accusato poi, escussi successivamente "ricordano meglio" o ricordano di non ricordare...

E comunque chissà che la signora Rava non si basi solo sul ricordo ma piuttosto sul "Chi é", un servizio di Telecom Italia che ti consente di vedere e tenere in memoria del telefono fisso tutti i numeri che lo hanno chiamato (e se ha detto così è probabile che sia sicura del fatto che la chiamata delle 8.57 provenisse da Michele, proprio perchè l'ha vista poco dopo tra le chiamate ricevute, sennò non si sarebbe permessa, dunque non c'è nemmeno bisogno dei tabulati delle chiamate ricevute dalla famiglia Rava).

Poi per quanto riguarda il dialogo intercettato tra Michele e i figli... ma di che stiamo a parlà!!!

E' non solo normale ma auspicabile che in un mondo in cui (3.000 errori giudiziari e relative richieste di risarcimento l'anno) le procure agiscono "di grana grossa" cioè loro (i procuratori) sono semplicemente laureati in legge, non sono giallisti, non hanno letto libri gialli d'autore (che formano tantissimo a livello psicologico un indagatore) e se muore una moglie seguono la teoria del rasoio di Occam (la spiegazione più semplice è la verità) o il marito ha un alibi di ferro o è fottuto senza passare dal via (perdonate la battuta da "Monopoli"), riassumendo è normalissimo che un marito e padre dica ai figli semplicemente un qualcosa tipo: "Visto che questi non cavando un ragno dal buco staranno lì a sospettare di me, non ci mettete voi figli il carico da 11 (ri-perdonate la battuta da "briscola") a dire che litigavamo con mamma, perchè questi non aspettano altro" ... e infatti si è visto !!!

Stefano

Anonimo ha detto...

http://www.lastampa.it/2015/01/30/italia/cronache/dominio-controllo-e-rigidit-michele-travolto-dai-suoi-demoni-bekBiPTVssPmWxgDIyDnzJ/pagina.html

Anonimo ha detto...

Wow anonimo,
... e a che servono i tribunali quando abbiamo giornalisti-giudici tipo NICCOLÒ ZANCAN.

Buttiamo via la chiave, altro che riesame per questo schifo di uomo così come descritto, CROCIFIGGIAMOLO, altro che galera, rivogliamo Kramer e Sprenger (se qualche lettore non sa chi sono, meglio per lui) !!!

Stefano

magica ha detto...

buona domenica a tutti
ho letto il link che ci ha consigliato stefano .
una vera porcata,articolo volgare e falsifico..
il peggiore profilo che un giornalista puo' dare di una persona ,
pessimo ,cattiveria con arroganza . beh sarebbe da dargli una pedata nel didietro: molto vigorosa

ENRICO ha detto...

@ Giacomo

Ho l’impressione che tu non legga attentamente i post altrui perché ne hai ricavato l’errata conclusione che vi sia contenuta una condanna nei confronti di MB per la responsabilità penale relativa alla morte della moglie, mentre ho l’impressione fondata che tu non ti faccia scrupolo alcuno nel supporre reati - senza averne il benché minimo indizio o segnale - scrivendo quanto segue:

” E' così innaturale il comportamento dello Stival che c'è da sospettare che qualcuno lo abbia velatamente indotto a mettersi dalla parte degl'inquirenti.
Non si può escludere che avesse qualche scheletro nell' "armadio", ossia nel camion da autotrasportatore (esempio merce illecita, di contrabbando o altro).
E' una mera ipotesi, ma...


Permettimi di restituirti, parafrasandola, una tua osservazione che ho ritenuto “leggermente” (!?) provocatoria : molti sembrano persone intelligenti e profonde e poi cadono con tutte e due le scarpe … nella trappola di formulare ipotesi accusatorie al limite della diffamazione e della calunnia nel tentativo di trovare a tutti i costi un capro espiatorio pur di sostenere le proprie convinzioni a favore di una determinata tesi

Giacomo ha detto...

Enrico

Non voglio polemizzare, poiché mi sembra che il mio pensiero appaia abbastanza chiaro dai miei post.

Comunque una cosa è esprimere una MERA IPOTESI per trovare una spiegazione per un comportamento INNATURALE di un marito che decide di schierarsi con gli accusatori della moglie, anche in considerazione del fatto che lui era lontano e legittimato a non sapere niente di quanto accaduto;
cosa del tutto diversa è bollare come possibile assassino e dipingere come delinquente per tendenza un onesto lavoratore padre di quattro figli, solo perché è stato ristretto in carcere e gli sono state carpite e ILLECITAMENTE PUBBLICATE parole in libertà dette in momenti di esasperazione per la caccia all'uomo giudiziaria e soprattutto mediatica a cui è stato sottoposto.

A me personalmente, ogni volta che vengono pubblicati articoli o trasmessi servizi sfacciatamente accusatori e denigratori nei confronti degl'imputati di turno, trattati come colpevoli e già condannati a tutti gli effetti, viene la naturale, per me, e automatica tendenza a schierarmi in suo favore.

Ognuno è fatto a modo suo...

Giacomo

ENRICO ha detto...

@ Giacomo

ctz
cosa del tutto diversa è bollare come possibile assassino e dipingere come delinquente per tendenza un onesto lavoratore padre di quattro figli,

Ma DOVE avresti letto queste gravissime gratuite insinuazioni nei miei post !? Segnalami frasi da me scritte che possano sottintendere i concetti suesposti e che tu avresti così falsamente interpretato

Questo sistema di travisare ARTATAMENTE i commenti altrui per contestare chi valuta determinati discutibili pubblici modi di parlare e di agire secondo criteri diversi dai tuoi è scorretto e squalificante per chi lo pratica

Ps : le "parole in libertà" come tu le definisci non sono state "illecitamente pubblicate" poichè le intercettazioni sono state rese note e quindi consultabili.
--------

OT
Comunque le "parole in libertà" a volte forniscono informazioni rilevanti “( v. le risate degli imprenditori Piscitelli & Co per il terremoto dell’Aquila e quelle dii altri due personaggi legati alla ‘ndrangheta per quello in Emilia)

Vanna ha detto...

Ciao Pino, ricordo bene le tue idee di mesi fa che condividevo.

SE, come ho letto, Elena non pagava neanche il pane, SE prendeva la macchina solo nei mesi scolastici,
SE una ricarica tel. glie la fece quello che le scriveva che le voleva tanto bene, mi chiedo:
quale autonomia aveva questa donna?

Andava veramente a comprare qualcosa al centro commerciale?

SE lui le aveva requisito il cellulare, come poteva lei parlare con qualcuno quella mattina?

Le storie che lui racconta sulla nottata precedente, rientrano nel 1° tempo del film da lui progettato.
Il 2° tempo racconta gli abiti messi lì e lei che vaga nuda.
Il 3° tempo le accuse agli altri uomini.

Già bastano le intercettazioni ambientali e le frasi da lui dette nell'immediatezza del ritrovamento sullo stato del corpo, per dargli
colpevolezza.

LA MOGLIE cosa era per lui, SE non era autonomaneanche a pagare il pane, SE era controllata in tutto.
Anche dal medico lui l'accompagnava!

Non trovo giustificazioni per il suo comportamento non scevro di crudeltà mentale.

SE anche lei lo avesse tradito, non meritava quella fine!

Quale religione praticava costui?

Vanna

Anonimo ha detto...

Giacomo
ognuno è fatto a modo suo
GIUSTO!
Allora perchè sei sempre pronto a criticare il pensiero di chi E' DIVERSO DA TE e la pensa DIVERSAMENTE DA TE?
Non hai mai pensato che la tua ossessiva posizione di oppositore abituale, non sia sempre opportuna?
Senza offesa, sia chiaro, ma...tanto per precisare.
fr.

Vanna ha detto...

Poi aggiungo, rileggendo alcune riflessioni, ognuno è libero di leggere ciò che gli inquirenti hanno pubblicato secondo il proprio punto di vista, magari dando la colpa ad intenzionalità sottese, se è stato messo dentro dopo un anno di accudimento paterno attento alla prole, vuol dire che il momento era giunto e non potevano più ritardare.

Ci hanno pensato parecchio, prima di togliere ai figli anche la presenza del padre.

Qui non si diffama, si commenta.

Se il commento è pesante è perché c'è materiale per farlo.

SE lui si fosse comportato in altro modo fin dall'inizio, rispettando la donna scomparsa, ecc. non vi sarebbero commenti duri, mi sembra evidente.

Sì, in questa storia c'è stata calunnia e diffamazione e l'ha fatta lui sulla madre dei suoi figli.

Lui ha lapidato la moglie subito dopo la sparizione, in barba alla parabola dell'adultera: "Chi è senza peccato, scagli la prima pietra".
E lui ha rovesciato sulla sua famiglia una parete di roccia.

Per il resto condivido quanto scritto da Enrico poco fa.

Buona serata.

Vanna

Anonimo ha detto...

Enrico.
cosa del tutto diversa è bollare come possibile assassino e dipingere come delinquente per tendenza un onesto lavoratore padre di quattro figli,

Ma io mi riferivo alla tv spazzatura, che tende ad influenzare la pubblica opinione contro gl'imputati di turno.
Questa è una regola generale adottata da trasmissioni come "quarto grado" "pomeriggio cinque" "mattino cinque" "domenica live" e analogo immondo ciarpame.

Il fatto che anche in questo blog garantista arrivino gli echi di tali turpi operazioni e dell'italico malcostume di scatenarsi in processi mediatici a condanna preconfezionata, non è altro che una riprova di quanto siano dannose certe trasmissioni tutte tese all'audience.
A Nuzzo quasi gli si vedevano colare dagli angoli della bocca le bave del cane di Pavlov (in breve l'acquolina in bocca). Si vede che certe inviate, mandate sui luoghi del presunto delitto di Costigliole sono preda di un'eccitazione quasi fisica. Hanno la voce rotta ed emozionata di persone quasi in preda all'orgasmo. Uno spettacolo indegno. E io mi dovrei unire a questo coro di baccanti? Sarei io il bastian contrario solo perché non mi unisco a questa specie di sabba?

In conclusione evita di percepire che tutto quello che dico sia diretto a te personalmente, e non sia piuttosto una critica serrata e senza quartiere a certo giornalismo d'accatto che vellica gl'istinti giustizialisti delle masse, al solo scopo di fare audience ed in definitiva d'intascar quattrini.

PS ILLECITAMENTE PUBBLICATO. Tutte le deduzioni che si fanno in seguito alla visione di materiale ILLECITAMENTE PUBBLICATO sono prive di qualsiasi valore etico e giuridico.
PUBBLICARE le intercettazioni è un reato. Il fatto che non venga perseguito, con la scusa della libertà di stampa, non lo rende meno grave. Il fatto che sia assurto a generalizzato malcostume è un'aggravante.

Giacomo

Vanna ha detto...

Molto raramente vedo programmi "tv spazzatura" e se capita so discernere e decodificare.

Peccato che in questa storia, la regia, la recitazione, la narrazione vista in tv del film della sparizione è opera di M.B. e, su quel film, ho espresso il mio parere.

Che poi dietro un certo giornalismo ci sia il bisogno di "intascar quattrini", è vero purtroppo, ma è anche vero che va di moda,anche in politica, stare al centro, non esporsi, dire sì però va bene, non esprimere concetti forti, stare nel vago, promettere, sorridere, fare cose inutili o non fare...

Questo stile vagamente diplomatico e carico di buonismo da quattro soldi ci sta portando alla rovina.

Si può dire con linguaggio chiaro il proprio pensiero senza passare per rimbambiti, rintronati da una tv mmonnezzara?

Vanna

Giacomo ha detto...

Vanna.
Appunto, hai visto un film. Peccato che il film l'abbiano fatto i media. Boninconti è un vigile del fuoco. Quello è il suo lavoro. Le immagini le hanno riprese, montate, smontate e rimontate i "cosiddetti giornalisti", a beneficio di persone come te.

Giacomo

ENRICO ha detto...

@ Giacomo

Ctz”Ma io mi riferivo alla tv spazzatura, che tende ad influenzare la pubblica opinione contro gl'imputati di turno.[…} In conclusione evita di percepire che tutto quello che dico sia diretto a te personalmente,

…e allora non indirizzare certi tuoi post a me. Scrivi a Nuzzi e a tutti gli altri suoi compari : io che c’entro ?

Ctz “PUBBLICARE le intercettazioni è un reato.

portami l’articolo del C.P. che lo afferma. La “legge bavaglio” non è stata approvata, mi spiace per te, per lo smemorato di Arcore ( come lo chiama la Littizzetto ).e per qui delinquenti di Mafia Capitale, Expo, Mose ecc..ecc..

Al contrario le tue insinuazioni su Davide Stival, se invece di scriverle qui, all’ombra di un blog, tu le avessi pubblicate su un quotidiano a larga diffusione ti saresti beccato subito una querela coi fiocchi per calunnia e diffamazione

Infine evita di offendere il prossimo - come hai fatto alle ore 08:34 - rivolgendoti a Vanna con considerazioni sballate frutto di una tua incapacità ad affrontare il confronto di idee.

PINO ha detto...

GIACOMO
Ho apprezzato, il più delle volte, le tue idee di vederci chiaro in certe situazioni che di chiaro avevano poco.
Però, parlare di un "film", (come lo ha definito Vanna) le cui riprese l'abbiano "montate, smontate e rimontate i "cosiddetti giornalisti", a beneficio di persone come te." mi sembra assolutamente gratuito, oltre che irriguardoso nei confronti della tua interlocutrice.
Non dimenticare che quel "film" è stato tratto dal fantasioso racconto a puntate del Buoninconti, da me ripetutamente posto in rilievo, dove lo stesso, oltre che esserne l'autore, è anche il protagonista ed unico testimone!
Ed il tentativo di volerlo tramutare in accadimento reale, sarebbe ancora più assurdo e sconcertante che credere ad alcune bufalate di certi mass-media. (non tutti sulla stessa linea di condotta, diciamo anche questa).
Criticare sistematicamente, quindi non sempre a proposito, come legittimo diritto di ogni cittadino, l'operato degli ordini inquirenti, non può, nè dovrebbe diventare una consuetudine sciatta e viziosa.
Concludo con una osservazione di Vanna, che ritengo giusta quanto pertinente: "Si può dire con linguaggio chiaro il proprio pensiero senza passare per rimbambiti, rintronati da una tv mmonnezzara?"
Pino





Giacomo ha detto...

Pino.
Mi dispiace, ma sei fuori bersaglio.

Intanto non vedo che cosa ci sia d'irriguardoso nella frase "una persona come te" riferita a Vanna.
Vale a dire: una PERSONA che la PENSA come te sul caso Boninconti.
Quindi ho definito Vanna una PERSONA che PENSA.

Alcuni in questo blog sono convinti che Boninconti è sicuramente colpevole? Che è una persona spregevole? Liberissimi di pensarlo, ancorché PER LORO STESSA AMMISSIONE, tali convinzioni si siano formate su alcune brevissime frasi di POCHI SECONDI, estrapolate da MESI E MESI di intercettazioni ambientali.
Naturalmente tali frasi sono state spacciate dai media come la summa e la punta dell'iceberg dell'arcaica mentalità di un contadino proveniente da un arretrato territorio meridionale ed in particolare dall'agro di Angri.
Operazione tutta razzista.

Io per parte mia sono convinto che tali frasi, lungi dall'essere le più significative di altre analoghe, sono le uniche estratte da un insieme vastissimo di frasi che esprimevano concetti diametralmente opposti.

Ma nessuno si è mai chiesto come mai Boninconti, se è vero che fosse così culturalmente arretrato, si è andato a scegliere una donna settentrionale moderna ed emancipata e di mentalità così diversa dalla sua?

Chi vuole è Padronissimo di sbizzarrirsi a sparare contro la croce rossa. A me personalmente sparare contro la croce rossa è una cosa che ripugna.

E comunque non mi si può impedire di esprimere la mia opinione sul caso.
La morte di Elena Ceste è una disgrazia. In ogni caso Michele non ha ucciso, né sepolto Elena.

C'è in proposito una PROVA INSUPERABILE.
Alle 8,57, ora in cui chiamò il telefono fisso della famiglia Rava col suo cellulare, Boninconti era al cancello della casa dei coniugi Rava. E la Sig.a Rava ha testimoniato CON SICUREZZA, in tempi non sospetti, che lei sentì immediatamente squillare il proprio telefono fisso. Quindi tale orario è fissato sui tabulati.
Impossibile quindi, come postula l'ordinanza del Gip che alla stessa ora egli fosse al Mersa a seppellire la moglie appena uccisa.

Ecco, io mi aspetterei che tutti quelli che sono convinti che Boninconti è un delinquente, superassero questa OGGETTIVA contraddizione, tra un apprezzamento negativo ed un altro sulla persona del Boninconti.

Sono gli stessi furbastri di Quarto Grado che l'hanno rilevata. Naturalmente l'hanno seppellita sotto ore ed ore di trasmissione colpevolista.
Non se n'è accorto quasi nessuno.
In questo blog siamo in tre almeno che l'hanno rilevato.

Giacomo

Giacomo ha detto...

Pino

A proposito poi del "fantasioso racconto a puntate del Buoninconti, che ne è autore, protagonista ed unico testimone"

Rispondo che è una strana operazione quella di inquadrare in un unico racconto, varie frasi estrapolate a distanza di mesi l'una dall'altra, da battute d'interviste volanti, supposizioni, considerazioni del Buoninconti quando non era ancora nemmeno indagato, che in un indagine seria dovrebbero lasciare il tempo che trovano. Invece STUFACENTEMENTE nell'ordinanza il GIP fa costante riferimento a questo coacervo di battute, ipotesi varie ed estemporanee, e parla di TESI sostenute dal Buoninconti, che egli giudice s'impegna a demolire con la LOGICA (quanto abuso di questa magica parola!) ed addirittura andando di persona con la sua auto a verificare tempi e luoghi. Strano questo comportamento. Ci sono i carabinieri per questo, c'era il pm. Come mai non gli è bastato?

Giacomo

Vanna ha detto...


Giacomo, scrivi:

"Vanna.
Appunto, hai visto un film. Peccato che il film l'abbiano fatto i media. Boninconti è un vigile del fuoco. Quello è il suo lavoro. Le immagini le hanno riprese, montate, smontate e rimontate i "cosiddetti giornalisti", a beneficio di persone come te."

Di grazia di quale "beneficio" parli?

E' quasi un anno che la penso come ho scritto, prima ancora che la spazzatura venisse pubblicata e trasmessa...

Vai a rileggere ciò che scrivevo ed Enrico non lo condivideva, se ricordo bene.

Personalmente esprimo il mio pensiero senza peli sulla lingua e questo non ti autorizza a giudicare chi non la pensa come te.

Quale "beneficio" trai tu a trovare giustificazioni da tali fatti e a insultare chi non la pensa come te.

Strano, vedi tutto zucchero e cannella dove, come, e quando ti fa comodo, mentre alcune fonti le qualifichi come "monnezza" utilizzata male, a tuo piacimento.

Forse fai parte di quelle persone che per amor di patria hanno distrutto certe intercettazioni delicatissime.

Così che, se l'argomento non è gradito, si distrugge, non si considera, si giudica con acrimonia, è spazzatura montata ad hoc, magari per allontanare un padre dai suoi quattro figli...

E' questo il "beneficio" di cui parli?

E' vergognoso anche solo il pensarlo,
è vergognoso giudicare con questo metro di giudizio chi ha altre idee,
è vergognoso in ultimo, giustificare ciò che è venuto fuori con la scusa delle news monnezzare.

Tu ragiona come ti pare e rispetta senza giudicare il pensiero altrui.


Vanna

Vanna ha detto...

Pino ed Enrico, grazie di cuore!
Vi voglio bene!

Vanna

Giacomo ha detto...

Elena Ceste molto probabilmente è stata vittima di una disgrazia.
Comunque Boninconti non l'ha potuta uccidere e poi seppellire, perché alle 8,57, ora in cui ERRONEAMENTE il Gip lo colloca al Mersa a seppellire la moglie, dalle carte processuali emerge che il Boninconti stava parlando con la signora Rava al cancello di casa Rava, distante alcuni chilometri dal luogo del presunto seppellimento.

E questo vale più di mille elucubrazioni

Giacomo

Mimosa ha detto...

Un limite alla pubblicazione dei testi delle intercettazioni viene dal Codice Etico dei Giornalisti e dalla coscienza etica del Direttore della testata, e dalla possibilità di ricorso al Garante della Privacy … ma solo se è il giornale che è andato a caccia dell’informazione con metodi subdoli o gli è stata fornita per via riservata.

Quando è palese che i testi vengono forniti dalle Procure
(come veline anonime, e figuriamoci se l’accondiscendente cronista riporta nome e cognome del passatore di carte! … a Trieste qualche settimana fa il Procuratore Generale ha messo sotto inchiesta un giornalista e un paio di suoi dirigenti perché hanno rivelato le identità di indagati, peraltro, per reati già noti all’opinione pubblica, un omicidio e un paio di aggressioni per rapina),
che può fare un direttore se non autorizzare la pubblicazione?
È quasi un obbligo, lo chiamano “diritto di cronaca”, “libertà d’informazione”.
Tuttavia non si può non notare una discordanza con quanto stabilito per legge: le informazioni riservate e non attinenti alle indagini possono essere protette e l'Autorità per la privacy l'ha fatto, in alcuni casi.
Ma è un iter alquanto complesso. D’altronde questo nuovo carrozzone deve pur avere una ragione d’esistere?!
Per es. l’aver pubblicato il testo della testimonianza di MGB sul tipo e qualità dei rapporti intimi con la moglie è una schifezza che dovrebbe essere denunciata al Garante, pur se la frittata è ormai fatta!
Cosa hanno a che fare con le indagini sull’assassinio di Yara?
Neanche per sostenere la congettura che i rapporti coniugali fossero in crisi e che lui cercava soddisfazioni altrove, riversandole sulle adolescenti. Indecente!

Qui siamo alle prese con frammenti di intercettazioni ambientali e di sms di un MB che dalla sparizione della moglie si è dimostrato un padre fattosi in otto per i suoi quattro figli occupandosi di pranzi e cene, di lavatrici, delle pulizie di casa, e pure dell’orto, dei conigli e galline.

Sono sempre fermamente convinta che l’estrapolazione di quattro righe dalle intercettazioni prese qua e là non possono formare convincimento per chi ha testa autonomamente pensante, libera da pre-giudizi e da pressioni/condizionamenti altrui.

Mimosa

PS: Michele non è proprio un ignorante, ha fatto due anni di università, pur lavorando da autista di bus, poi il corsio e il concorso per pompiere.

magica ha detto...

certo mimosa .
ognuno è ignorante a modo proprio .
secondo voi un meccanico oppure un agrocoltore ,un idraulico sono ignoranti? anzi... hannno la loro cultura che gli serve per vivere ed anche per il tempo libero .
sono del parere che la laurea è importante se serve per fare quel determinato lavoro
anche un laureato puo' essere ignorante :non si puo' sapere tutto .

ENRICO ha detto...

@ Vanna

Prego, non c’è di che : è stato un piacere ! Peccato che tu non abbia fatto in tempo a leggere gli ultimi due ESILARANTI scambi ” d’opinione” (!?) tra me e Giacomo ( saggiamente eliminati da Massimo Prati cosa di cui ero certissimo !) perché ti saresti divertita anche tu, Comunque ne ho conservato copia conforme..

Tornando al “caso Ceste" : sai bene come abbia sempre messo in discussione l’ipotesi tua e di Pino ( che fin dall’inizio dubitavate della sincerità di MB) nonostante avessi anche io molti dubbi dovuti alla stranezza dell’ anomala “sparizione” di EC.

Ora alla luce di nuovi elementi che , attraverso dialoghi sconcertanti, rivelano un’immagine di MB molto diversa da quella mite e disorientata dei primi momenti e sotto certi aspetti anche piuttosto inquietante, ho rivisto parzialmente la mia posizione.

Non che il linguaggio deplorevole di MB sia necessariamente indice della sua colpevolezza riguardo la morte della moglie.
Certo è che LE PAROLE hanno sempre un PESO e che la maniera di esprimersi di MB ( soprattutto se avviene “in libertà) ci fornisce caratteristiche impensate e assai discutibili in relazione alla sua struttura mentale

Il fatto poi che MB abbia un’istruzione superiore alla media – come osserva Mimosa – non ha alcuna influenza sulle peculiarità della sua indole nascosta

Conosco fior di laureati, IMPECCABILI dal punto di vista dei ruoli professionali esercitati pubblicamente ma DEPRECABILI al massimo dal punto di vista del rapporto di coppia vissuto in maniera assolutista, irrispettosa, egoistica e cieca delle esigenze dell’altro coniuge, ESCLUSIVAMENTE racchiuso all’interno delle quattro mura familiari, accuratamente nascosto agli occhi di tutti e che nella stragrande maggioranza dei casi ha portato all’esasperazione della controparte ed alla conseguente definitiva rottura del matrimonio….con tutti gli strascichi che ne conseguono non ultimi quelli relativi agli aspetti patrimoniali

Vanna ha detto...

Chi ha giudicato il M:B. "ignorante"?

Ignorante di che? Intanto l'etimologia significa "non conoscere".
A tal proposito nessuno possiede lo scibile umano e dunque tutti siamo ignoranti poiché ignoriamo un pezzo di quello scibile.
Il M.B. ha le sue competenze come ognuno di noi ha.
La cultura è un bagaglio che si possiede acquisito per studio, per trasmissione, per pratica ed ognuno ha il suo.
Quindi è bene non usare metri di giudizio inopportuni e privi di senso.

Per quanto riguarda i “diritti di cronaca”, la “libertà d’informazione”, “ Autorità per la privacy “, sono vuoti concetti purtroppo, che ogni giorno vengono utilizzati a mo’ elastico, che si tira quando-quanto-chi-perché-dove-come fa comodo, e che si allenta e si rompe.

E’ tutto un pour parler : per vendere giornali, acquistare telespettatori, distogliere le menti dai problemi nazionali che sono i problemi di quasi tutti.

Sembra che ciò che MB ha raccontato, ciò che viene fuori da tracce di intercettazioni, da racconti dei vicini, sia da minimizzare perché,sembra, tutto sia frammentazione costruita ad hoc per incolpare un padre di famiglia eccellente ... I minuti telefonici, i momenti e i luoghi sono la prova che lui è innocente…

Dimenticando che questo signore che si è fatto in 8 per accudire i 4 figli, aveva una moglie che, nuda, in preda a crisi mentali vagava per la brughiera perché non la lasciavano stare, impaurita per i figli, inseguita dagli amanti e dalle luci rosse, intanto lui faceva sparire il cane!
E certo che lei non poteva uscire con la macchina se l’aveva presa lui, non poteva prendere un pulman o un taxi se non pagava neanche il pane.

Insomma, il gentiluomo pompiere-universitario che accusa la madre dei suoi figli a telecamere aperte di essere esaurita, libera di muoversi allegramente, di avere intrallazzi amorosi, di girare nuda col gelo, E’ una SANTA!
E’ normale?

Ebbene sì: la colpa è delle telecamere aperte, dei frammenti delle intercettazioni estrapolate a comodo, della tv spazzatura, dei rimbambiti che se ne cibano e sono pieni di pre-giudizi, di condizionamenti, di pressioni mediatiche!

Elena Ceste non poteva parlare per difendersi, e lui non doveva parlare in quel modo della moglie proprio per rispetto di quei 4 figli che accudiva amorevolmente.Ancora continua a dare la colpa agli altri e a non ascoltare un avvocato.
E’ normale?

Vanna

PINO ha detto...

ENRICO
Analizzare le proprie idee ed eventualmente modificarle a ragion veduta, dimostra intelligenza e raziocinio.

VANNA
E' normale, tanto quanto anormale è la super valutazione di se stesso.
Ciao, Pino

Anonimo ha detto...


Notiziona di 15 minuti fa

http://www.gazzettadiparma.it/news/italia-mondo/250334/Omicidio-Melania-Rea-Cassazione-rivedere-al-ribasso-condanna-Salvatore-Parolisi.html

Vanna ha detto...

Pino buongiorno!
Condivido in pieno.
Vanna

Giacomo ha detto...

Giacomo

http://www.video.mediaset.it/video/mattino_5/full/mercoledi-11-febbraio_513454.html

dal 19simo minuto

Giacomo

Anonimo ha detto...

le toghe hanno sempre ragione

http://www.articolotre.com/2015/02/giuseppe-gullotta-ventidue-anni-in-carcere-da-innocente-e-lo-stato-non-vuole-pagare/

a quando una legge che costringa i magistrati a pagare di tasca loro?

Giacomo ha detto...

http://www.video.mediaset.it/video/mattino_5/full/mercoledi-11-febbraio_513454.html

dal 19-esimo minuto

Sandro Scaruso di Costigliole, un amico di Michele Buoninconti, viene intervistato a Mattino 5, mercoledì 11 febbraio 2015, METTENDOCI LA FACCIA.

Ecco la trascrizione.

Panicucci - Cosa ne pensa di Michele Boninconti?

Sandro Scaruso - "Michele Boninconti è una persona molto molto brava, che accudisce bene la famiglia e i figli, li portava in giro ai vari compleanni, c'è stato il teatro in Comune, perciò è un padre, il vero e proprio PADRE ITALIANO, non gli si può dire niente.
Poi io lo conosco, lui veniva a casa mia, io andavo a casa sua. Guardi c'è stato anche un episodio, che mio figlio di quattro anni si è addormentato fra le sue braccia. Se non trovava sicurezza, non si addormentava neanche, su uno non appartenente alla sua famiglia.

A Costigliole c'è tanta gente che crede ancora in lui. Perché? Allora siamo matti noi? Io ho il piacere di conoscerlo di persona. Adesso ho perfino fatto richiesta di andarlo a trovare in carcere, per portargli le varie testimonianze di noi amici che crediamo in lui, perché lo conosciamo. Come mai non hanno sentito anche noi che lo conosciamo?
Poi io voglio dire una cosa. Qua siamo davanti alla sua abitazione. Neanche spiderman in otto minuti porta una persona là al Mersa, ritorna e sta tranquillo. Perché non hanno fatto prima le prove? Noi parliamo di una persona che ha salvato tantissime vite umane rischiando la sua, perché è un vigile del fuoco. Allora prima di prenderlo e metterlo in carcere bisognava andare coi piedi di piombo. Piuttosto si rinviava a giudizio. Io dico il mio parere. Si poteva agire diversamente. Però allontanarlo dalla sua famiglia è stata una cosa, secondo me, non giusta, proprio non giusta, perché Michele non se lo meritava. E un'altra cosa. Noi a Costigliole abbiamo creato un gruppo facebook "Michele Boninconti, uno di noi", perché noi crediamo in lui e vogliamo far vedere che Michele è proprio una brava persona. Io faccio un appello anche al Tribunale del Riesame: ridateci il nostro Michele, ridatecelo, perché nell'ordinanza che hanno scaricato da internet, e io ho visto tutto, tutti i punti hanno un doppio senso. Fa un po' acqua. Per mettere in carcere uno ci vogliono delle prove certe, prove certe. E' meglio lasciarlo andare a processo, ma non metterlo subito in carcere, toglierlo così alla sua famiglia e ai suoi amici. E io spero che Michele ci ascolti. Voglio dirgli e voglio dargli un abbraccio di tutte le persone che crediamo in lui. Michele torna presto a casa che ti aspetto per un caffè, quello che prendevamo ultimamente assieme"

Panicucci - Che idea si è fatto in merito a quelle intercettazioni ambientali... immagino che le abbia "ascoltate" anche lei...

Sandro Scaruso - "Io penso che le intercettazioni vanno lette tutte, non solo la frase detta, perché prima si diceva che Michele aveva programmato tutto; adesso danno l'immagine di un Michele mostro imbranato che non sapeva delle cimici. Allora, o era l'uno o è l'altro. Poi, io dico. lui ai bambini gli faceva far tutto, li portava in giro, li trattava bene. Perciò che concezione è che hanno? Lui è un padre esemplare. Dicevo prima che è il vero CLASSICO PADRE ITALIANO, forse è troppo ingenuo, però essere ingenui non vuol dire essere colpevoli o qualcos'altro. E poi nelle intercettazioni bisogna vedere la frase intera, tutta la conversazione, e allora poi si può ragionare: non solo quelle due righe buttate alla stampa per far passare Michele per quello che non è.

Noi di Costigliole sappiamo la realtà dei luoghi e dei fatti."

Giacomo

Mimosa ha detto...

Sì, Giacomo,
quell'uomo ha avuto coraggio, mi è piaciuto molto per quello che ha detto, e non si è nemmeno fatto intimidire dalla Panicucci,
che interrompe sempre tutti dedicando più attenzione al cronometro che alle parole degli ospiti
(ma costei, come è diventata "giornalista" e chi l'ha messa ad occuparsi di fatti seri??)

Mimosa

M. ha detto...

«Come mai non hanno sentito anche noi che lo conosciamo?» ha ribadito più volte il signor Sandro. Più che indicativo di come si sono svolte “a 360°” le indagini … pff… giustappunto, alle solite.

Dudu' ha detto...

Son molto perplessa su questo caso.Un comportamento talebano già lo disapprovo,e sicuramente mi crea del pregiudizio.Una donna di tale cultura cristiana che prende la strada nuda non riesco immaginarla,ma c'è una cosa che mi turba assai,per chi come lei, e come me, sa'che degli occhiali ne hai bisogno come le tue gambe,li metti prima ancora di alzarti dal letto,mai che mai te ne priveresti.Sia lui l'omicida non lo so,ma che si sia creato un circolo vizioso che ha leso l'autostima di questa donna sembra palese,da dire distruggere l'autostima a istigazione al suicidio il filo che intercorre è molto sottile.ciao Dudù

Giacomo ha detto...

Dudù, tu sei miope?

Hai visto le foto di Elena Ceste?
In molte compare senza occhiali.
E da quelle in cui compare con gli occhiali si vede che le lenti non sono a fondo di bottiglia. La miopia per essere veramente invalidante deve superare un certo numero di diottrie, almeno sei o sette.

Hai notato che MAI nessuno ha scritto quanti gradi di miopia aveva la Ceste, NEMMENO il gip, per altri versi così preciso che ha sentito il bisogno di andare con la sua auto sul luogo del presunto occultamento per verificare tempi e modalità.

Se il motivo che t'induce a credere in un Buoninconti assassino è la storia degli occhiali, puoi tranquillamente eliminare tale motivo.

E anche la leggenda di un Buoninconti talebano e padre padrone è tutta mediatica.

Un padre padrone si fa servire e non si mette a disposizione di moglie e figli. Anzi pretende che i figli stiano a sua disposizione.

Elena Ceste in casa sua era liberissima, anche perché il marito stava sempre fuori casa perché prestava servizio come vigile del fuoco e aveva la sede di servizio a parecchi chilometri di distanza.

Anche la leggenda dell'assicurazione auto a termine è un'altra bufala. Ma dove trovi chi ti assicura solo per alcuni mesi? Oltre tutto è proibito dalla legge un tale tipo di contratto.

Di suicidio nessuno parla ma di possibile disgrazia

Nel commento successivo esporrò un caso analogo, verificatosi proprio al tempo della scomparsa di Elena Ceste.

Giacomo

Giacomo ha detto...

Ricordate il caso della mamma di Aosta che scomparve allo stesso modo della Ceste? L'unica differenza è che la trovarono dopo un mese e mezzo, anche lì dentro un ruscello e poco lontano da casa.


http://www.lastampa.it/2014/02/15/edizioni/a...hnHXbmHI/pagina.html


La Stampa 15 febbraio 2014
È Christiane la donna trovata morta
L’ipotesi del decesso è una caduta

L’insegnante era scomparsa il 30 dicembre scorso (La Ceste scomparve il 24 gennaio successivo. NdR), è stata trovata riversa su un fianco in un ruscello sulla collina di Aosta Il marito: “Che rabbia”. Domani in piazza Chanoux il ricordo degli amici.

Christiane Seganfreddo è stata trovata morta questa mattina sulla collina di Aosta, a circa mezz’ora di cammino dalla sua abitazione. L’avevano segnalata persino a Genova e cercata ovunque, invece con ogni probabilità è morta fin dal giorno della scomparsa o poco dopo a due passi da casa.

Il riconoscimento del corpo è avvenuto da parte della polizia sulla base di abiti e oggetti personali della donna scomparsa dal 30 dicembre. Era in un ruscello nella zona di Signayes poco sopra l’hotel Charaban, tra le vigne dell’Institut Agricole Régionale, nei pressi di una cascina dello stesso istituto.

Christiane era distesa su un fianco con il volto semi appoggiato sul terreno. Secondo gli inquirenti, è da parecchi giorni che si trovava in quel posto, probabilmente dal giorno della scomparsa. La donna indossava la stessa giacca nera e gli stessi pantaloni che aveva quando si è allontanata da casa. Inoltre aveva al collo un monile a cui era particolarmente affezionata.

Secondo la polizia la causa più probabile della morte è una caduta accidentale dovuta a una scivolata, perché il punto in cui è stata trovata è a circa quindici metri dalla strada poderale ed è piuttosto accidentato. Il corpo ora è stato recuperato e trasferito nella camera mortuaria di Aosta perché il pubblico ministero Pasquale Longarini ha disposto l’autopsia.

I due casi secondo me sono molto simili. E' soltanto l'esposizione mediatica che li rende diversi.

Dudu' ha detto...

Giacomo,
la miopia è dichiarata invalidante ad un certo stadio,non so bene quando.A me ne mancano 2,2-2,7 non me li tolgo mai.I nostri occhi hanno bisogno di vedere bene,quando l'occhio è allenato da una lente entra in difficoltà fisica oltre che visiva toglirli,difatto non riesci stare senza,questa domanda lo posta anche a un mio carissimo amico a cui mancano 4 gradi circa,lui vede molto sfocato e annebbiato,me l'ha confermato.
Per capire potresti provare con una macchina fotografica reflex sulle quali c'è una rotellina per regolare le diotrie,vedrai la difficoltà impostandole diverse dalle tue.La perdita è un processo lento ma continuativo,8 anni fa me ne mancava 1,3-2,a quel tempo capitava uscissi senza.Se mi fotografano a volte li tolgo,fanno sempre dei riflessi antipatici;ha confermato anche un altro nostro amico,il bisogno di vedere "supera"anche un gesto pigro del tipo "ho dimenticato gli occhiali",la cosa più banale che mi sovviene è utilizzare il telefono.Ora ci sono delle lenti diverse,sono molto fini rispetto ad anni fa e le si monta su strutture leggere. Ho visto delle foto della Ceste,non mi son sembrate leggere le lenti,parlavano in tv(forse a CLV) che gli mancavano 3/4 gradi,non sono pochi;alcune potrebbero essere non recenti.Sinceramente non mi son fatta idee su cosa può essergli successo,del suicidio avevo letto un articolo di Massimo Prati che analizzava questa possibilità.Per quanto riguarda l'assicurazione mi informerò,forse dipende anche dall'assicuratore/assicurazione che hai. I pompieri fanno i turni (matt/pom/sera/notte)e come vigili,carabinieri,infermieri ecc)hanno una disponibilità giornaliera diversa(con turni di riposo)molto più elastica rispetto a chi è occupato giornalmente.L'ho definito talebano che effettivamente è un aggettivo interpretabile,non lo uso per dire padre padrone,ma piuttosto che tutto gira intorno a lui,con poca fiducia se non zero riposta nella sua consorte(tua mamma o moglie la manderesti a comprare il pane senza dargli i soldi?),va anche detto che la famiglia,composta da 6 persone,quindi importante anche economicamente richiedeva prudenza delle uscite.Guarda,per certi aspetti mi sta pure simpatico,per es. han raccontato che recupera l'acqua piovana e aveva adottato altri sistemi alternativi per economizzare.
Ascoltando le sue interviste, dice "ma cosa mi combina" riferendosi ai vestiti trovati in giardino ,la dice lunga su chi è sua moglie per lui,anche altre sue affermazioni mi han lasciato un pò lì,uno così non accetterebbe un divorzio e neanche l'onta (che altri superano separandosi,perdonandosi ,saprassedendovi)di un tradimento,che pero'se fosse stato lui ad ucciderla si sarebbe liberato di questa vergogna.Nelle ricostruzioni dei fatti(con la vicina,con il parroco,con CLV ecc)vedo poca coerenza dei fatti,sembra abbia dato più versioni e più letture,non mi scandalizza quando dice "era in decomposizione?"i pompieri vanno recuperare anche corpi,dopo 10 mesi, e gli dicono che han recuperata sua moglie in mezzo a campi cosa vuoi che pensi?in un'assenza di 10 mesi,con "quattro" figli da seguire il lutto è stato in parte metabolizzato,fare determinati lavori(forze dell'ordine,medici,infermieri)hanno ben chiaro cosa ci si può trovare davanti.
Anche vero che se fosse stato lui nascondere il corpo sotto i rovi avrebbe dovuto riportare dei graffi,e che il tempo per occultare è molto esiguo.
Per togliere valore e quindi ledere l'autostima,a me sembra non manchino gli elementi,basta essere un tantino egocentrico ed il resto viene da sé e.Oggi non c'è contraddittorio,forse i figli ,quando saranno più grandi,potranno dire a suo favore o contro.Spero comunque che ritorni libero,non ci sono prove,sicuramente va indagato, come sia morta deve essere accertato.ciao Dudù

Giacomo ha detto...

Comunque hanno confermato il carcere.
Bella roba!
Secondo me più che altro l'hanno fatto per far piacere ai giornalisti e a certe giornaliste, sempre pronte starnazzare come oche spennate: Buoninconti si ribella, non vuol essere oggetto di stalking da parte di noi che siamo stalker professioniste! E' pericoloso, tenetelo in carcere!

Quanta piccineria!

Giacomo

Giacomo ha detto...

Per chi ritenesse esagerato definire stalking il comportamento di certi giornalisti e giornaliste, questa è la definizione di stalking

Il termine inglese stalking, suggerito dalla letteratura scientifica specializzata anglofona in tema di molestie assillanti, intende indicare un insieme di comportamenti molesti e continui, costituiti da ininterrotti appostamenti nei pressi del domicilio o degli ambienti comunemente frequentati dalla vittima, ulteriormente reiterati da intrusioni nella sua vita privata alla ricerca di un contatto personale per mezzo di pedinamenti, telefonate indesiderate.

Giacomo

Mimosa ha detto...

@ Giacomo,
cosa ti aspettavi d’altro? Abbiamo troppi casi antecedenti.
M.B. è nella stessa barca di S.P. e di V.P., non dimenticando Sabrina e Cosima, e ‘forse’ anche M.G.B., nella barca di una magistratura che prima lancia le pietre e poi guarda l’effetto che fanno sui media e sull’opinione delle casalinghe di Voghera (ma povere, non si ribellano mai?).

Mimosa

Ivana ha detto...

Buongiorno a tutti/e!

Credo che ogni parola del marito di Elena venga distorta volentieri… Anche le sue “vecchie” interviste, in cui appare chiaramente ciò che Michele diceva, vengono travisate e VIENE NEGATA l’evidenza… (Mi riferisco all’episodio della scarpa sporca NON appartenente a Elena)… Il Buoninconti ha detto, nei primi giorni della scomparsa della moglie, di aver trovato tale scarpa la mattina stessa mentre cercava Elena, invece due giornaliste mediaset hanno insistito sul fatto che Michele avrebbe sostenuto SOLO ULTIMAMENTE di essere stato nel vecchio casolare dove c’era tale scarpa… INCREDIBILE!!! Io stessa avevo sentito, perfino durante un’intervista a “Chi l’ha visto?” il Buoninconti affermare di essere andato ANCHE A ISOLA a cercare la moglie!

A Quarto Grado si è accennato a un Michele che, dopo alcuni mesi dalla “scomparsa” di Elena, intratteneva “relazioni” con altre donne, facendo uso di una terminologia (es. “gelato”) alludente a un certo erotismo; sono stati mostrati determinati messaggi in cui, personalmente, non ho riscontrato particolari scabrosi. Non mi è sembrato che, nel messaggio mostrato, il termine “gelato” sia stato usato in un’accezione volgare!
Non nego che Michele possa essere un uxoricida e neanche escludo che possa essersi trattato di suicidio con successivo occultamento del cadavere [però sono d’accordo con Giacomo perché, anche dal mio punto di vista, i tre minuti per l’occultamento del cadavere, in un luogo definito “impenetrabile”, mi appaiono insufficienti (a “Quarto Grado” si è fatta confusione riguardo alla tempistica, o no?) ; come avrebbe potuto, in soli tre minuti, aprirsi un varco tra fango e rovi, trascinare il cadavere dentro il canale, nasconderlo nel punto ritenuto più idoneo, risalire sull’argine, cancellare le tracce e pulirsi togliendosi tuta, guanti e stivali? ]; reputo disonesto che si distorca la verità dei fatti e delle parole per rendere il marito di Elena colpevole a prescindere…

Ivana ha detto...

Segnalo:
http://urbanpost.it/elena-ceste-ultime-news-minacce-allamico-di-michele-buoninconti-datti-fuoco

Episodi simili (es. le aggressioni verbali e fisiche a Laura Letizia Bossetti) mi indignano e mi fanno riflettere...

Mimosa ha detto...

Hai ragione Ivana,
siamo alle solite, estrapolare frasi dai contesti e divulgarle sotto forma di “indiscrezioni” ai media è il massimo del divertimento degli inquirenti (“per vedere l’effetto che fa”), ormai noi lo abbiamo capito, ma la massa ci casca sempre.

Inoltre, è davvero scandaloso che nel nostro Paese vivano cittadini che non hanno meglio da fare che ergersi a Giustizieri (come non bastasse una parte della Magistratura) e preparare piani tanto idioti quanto efferati contro persone che esprimono una convinzione di innocenza nei riguardo di un parente o di un amico accusati, nel pieno diritto democratico della libertà di opinione ed espressione.


Vergognatevi voi “signori”, chi vi dà l’autorizzazione ad auto investirvi di questo ruolo? Quale interesse vi spinge? Andate voi a spiegare le vostre ragioni agli inquirenti, se sapete qualcosa. Non agite in incognito, nascondendovi nell’anonimato o sotto cappucci neri, roba da perfetti vigliacchi, da antisociali, da estremisti, da ebeti fin nelle budella (perché midolla non le avete!).

Mimosa

Mimosa ha detto...

Giacomo,
hai ragione le lenti di Elena non sono un fondo di bottiglia,

ed ha scritto giusto Dudu’,

ad Elena mancavano 3/4 gradi di miopia, ed io posso testimoniare che si può benissimo girare senza occhiali per le strade, e se per necessità anche guidare, con prudenza, non certo in autostrada, perché lo sfocato è solo sulle lunghe distanze e sui lineamenti dei volti delle persone lontane più di dieci metri. Tutte le sagome si vedono distinte, i volti sono quasi un vuoto.

Ma Elena, in aggiunta, era astigmatica (e mi pare di ricordare più in un occhio che nell’altro), ed è l’astigmatismo che crea un problema di perfetta visuale senza la correzione delle lenti.
Ora, io, miope, già in regressione dai 50 anni (la miopia, specie adolescenziale, è strana, prima progressiva poi regressiva, da una 'certa età' – sappilo Dudu’), non ho idea cosa significhi essere “astigmatici”, ossia con visione distorta, in parte sdoppiata, e girare senza le lenti, ma di sicuro non deve essere come brancolare nelle tenebre, come tanti giornalisti hanno decritto le condizioni della donna (mio padre era astigmatico solo da presbite, nella lettura, da vicino).
L’unico inconveniente più fastidioso è il mal di testa che sovviene per lo sforzo prolungato dei nervi oculari.
Una porta di casa e un cancello una persona miope ed astigmatica li può infilare senza problemi.
In fondo, anche a letto ci si toglie gli occhiali, no?

Un qualunque oculista demolirebbe la storia che “senza occhiali E.C. non sarebbe andata da nessuna parte”.

Mimosa

Ivana ha detto...

Qualcuno/a ha letto le motivazioni dell'Ordinanza del Tribunale del Riesame di Torino?
Tale documento è pubblicato in rete?
Grazie

Mimosa ha detto...

Riflessioni dopo QG di venerdì 27 febbraio.

È scandaloso come TUTTI i programmi tv rai e mediaset si allineino sugli impianti dell’Accusa in ognuno dei casi in cui sia lampante la posizione delle Procure verso un sospettato, indagato, imputato.
Anche se presentano le obiezioni della Difesa, queste sono fintamente esposte, imbastite solo per non essere accusati di essere faziosi. Invece sono faziosi tutti. Colpevolisti per compiacimento. E per orientare la pecorona “opinione pubblica”.

Ha ragione Cosima Serrano, che nelle sue dichiarazioni spontanee ha detto “Noi siamo state giudicate colpevoli dal popolo. Ci sono tanti innocenti in galera”.

E come non bastasse, anche quando espongono elementi dubbi o a favore delle persone indagate/imputate i giornalisti (obbedienti alla corrente) con le sfumature della voce o con la mimica facciale comunicano allo spettatore la non credibilità dell’innocenza.
Scandaloso!

I media si sono comportati così anche quando è stato arrestato Enzo Tortora. Vergogna! Non hanno nemmeno fatto mea culpa, quando è stato appurata la sua estraneità!! Solo alcuni, individualmente gli hanno chiesto scusa, ma dopo che era morto.

Mimosa

Ivana ha detto...

A me piacerebbe che a "Quarto Grado e a "Chi l'ha visto" ci leggessero parti tratte dai documenti ufficiali specifici (in modo che la fonte fosse sempre chiara e ben visibile)

Personalmente preferisco l’avvocato Bonomo rispetto al Salvagni, perché il Bonomo, anche durante un’intervista a “Chi l’ha visto?”, mi è apparso gentile, educato, prudente e pronto a cercare i provvedimenti opportuni, per salvaguardare l’incolumità delle proprie assistite.
L’avvocato Salvagni non mi convince ancora, perché, pur apparendo sicuro di sé e della propria linea difensiva, ha ammesso di non aver ancora letto tutti i faldoni dell’inquiesta (per cui non capisco ancora da dove attinga tanta certezza).
Comprendo che i familiari credano nell’innocenza di Massimo Bossetti; io non ho letto alcun atto, per cui evito di esprimere un’opinione che sarebbe senza alcun fondamento.
Riguardo a Michele Buoninconti, vorrei sapere se è vero, o no, che, per l’accusa, come è stato riferito in una puntata di “Quarto Grado”, lui avrebbe ucciso la moglie, rifatto il letto e sistemato il corpo nel bagagliaio in 13 minuti circa (fin qui il tempo mi sembrerebbe sufficiente) e, poi, avrebbe occultato il cadavere in due o tre minuti circa (ecco: vorrei che fosse eseguito un esperimento specifico, tramite l’utilizzo di un vigile del fuoco e di un manichino adeguato, creando le condizioni climatiche e ambientali dell’epoca, per rendermi conto se i tre minuti possano essere sufficienti per :
1)aprirsi un varco tra i rovi e il fango, trascinando il cadavere dentro il canale per occultarlo per bene,
2) risalire sull’argine,
3)cancellare le impronte lasciate,
4)togliere tuta, stivali e guanti (che presumo avrebbe dovuto indossare per proteggere gli abiti, prima di partire),
5)sistemare gli indumenti sporchi in un sacco apposito,
6) pulirsi prima di salire in auto .

Mimosa ha detto...

Ivana,
che vuol dire “se è vero, o no, che, per l’accusa,” etc.
Per l’Accusa è vero così, per alcuni di noi no, e altrettanto pare per te, da quanto scrivi.

Le tempistiche che alcuni di noi hanno ricostruito, minuto per minuto, escludono queste possibilità … come a suo tempo le avevano escluse per il delitto di Melania Rea (e so di toccare un tasto fastidioso ma credimi la situazione riguardo ai tempi è praticamente la medesima!)

Ivana ha detto...

Mimosa, grazie per il tuo intervento; non ho letto l'ordinanza di arresto, per cui non so se effettivamente nell'ordinanza di arresto considerano soltanto due o tre minuti circa per l'occultamento del cadavere...
"Chi l'ha visto" e "Quarto Grado" hanno riferito una determinata (e, per me, non convincente, tempistica, ma vorrei controllare attingendo alla fonte specifica...
Riguardo al Parolisi, il tempo per uccidere è stato sufficiente, come sarebbe stato sufficiente per il Buoninconti (e l'ho precisato nel mio messaggio precedente! Nel caso Parolisi, non c'è stato l'occultamento, perché Melania è stata lasciata nel posto dove è stata assassinata.
Sono i due, tre minuti considerati per l'occultamento del corpo di Elena nel canale che non mi convincono, per cui riterrei necessario un esperimento dimostrativo...


Anonimo ha detto...

Ho sentito uno spezzone di interviste, Michele dice che il muratore (l’uomo della Golf) il giorno prima gli aveva detto che lavorava in cantiere da solo.
Allora come mai il giorno della scomparsa tanti colleghi hanno testimoniato che l’uomo era presente fin dalle 7 e mezza della mattina?

Ivana ha detto...

Secondo le motivazioni della Corte d’Appello, il Parolisi sarebbe giunto sul posto alle ore 14.35/14.40 circa e avrebbe avuto un tempo pari a 30/35 minuti per uccidere, pulirsi, cancellare le impronte, far sparire tuta, coltello ecc. prima di lasciare Ripe alle ore 15.10 circa. (Il tempo mi appare decisamente più che sufficiente!)

Per l’accusa (in base a quanto riferito da “Quarto Grado” e da “Chi l’ha visto”) il marito di Elena avrebbe avuto 13 minuti circa per uccidere, cancellare le impronte, indossare tuta e stivali e caricare il corpo nel bagagliaio dell’auto… (Fin qui la tempistica mi risulta credibile); quando, poi, sento che soltanto in due, o tre minuti circa, Michele avrebbe occultato il cadavere nel rio Mersa, ecco che allora vorrei che fosse effettuato un esperimento specifico dimostrativo, perché i due o tre minuti non mi appaiono sufficienti, proprio come ho già detto nei miei messaggi precedenti.
Forse, se Michele avesse trovato in casa (nel bagno?) il corpo della moglie (morta suicida? Impiccatasi?) allora, temendo di poter essere accusato di istigazione al suicidio, potrebbe aver impiegato pochi minuti (quattro o cinque) per cancellare le tracce e mettere il cadavere in auto, così ci sarebbe stato il tempo sufficiente (10 o 11 minuti circa) per occultare bene il corpo nel rio Mersa, senza lasciare tracce…
In base ai messaggi tra Elena e i suoi amici (corteggiatori talvolta insistenti in modo petulante!), non si può escludere che la donna fosse troppo turbata; determinate attenzioni la lusingavano, ma la impaurivano anche? Ha temuto, in un tragico momento di confusione, di non essere più “una brava madre”? (Mi sembra che il caso di Giuditta Perna sia significativo di come certi gesti estremi siano completamente imprevedibili e sconcertanti per i familiari e per gli amici!)

Mimosa ha detto...

Beh, sapete perché l’Accusa ha fatto la pensata che Elena è stata uccisa sul letto matrimoniale (costruendo per necessità la scena della doccia e della nudità)? Unicamente per il fatto che hanno visto il lettone rifatto.
Letto rifatto a puntino anche la vicina Marilena aveva notato, quando Michele le aveva chiesto di aiutarlo a cercare Elena nelle stanze.
Michele, però, l’aveva già detto: “Ho rifatto il letto perché arrivava gente in casa”,
e vi pare che alcuna di noi, donne di casa oltre che lavoratrici, ma anche uomini di nuova generazione abituati a collaborare nelle faccende domestiche, non avremmo rifatto i letti, specie il nostro matrimoniale, sapendo che sarebbero entrati degli estranei nell’abitazione?
Io mi incavolo sempre tanto, quando chi commenta o chi ha il compito di giudicare non cala se stesso nel fatto.

Non ho letto, purtroppo, documenti ufficiali (il nostro amico Massimo Prati non ce li mette a disposizione?), ma ieri pomeriggio a La Vita in Diretta,su Rai1, è stata ospitata la psichiatra consulente della difesa di Boninconti, la quale ha iniziato a sciorinare (oggi martedì o prossimamente, sarà di nuovo in trasmissione) i motivi per i quali EC, in preda a una sindrome paranoica, “è per certo” scappata di casa autonomamente, denudandosi e, seguendo le voci nella sua testa, si è nascosta tra i rovi del rio.
Secondo lei, Michele non avrebbe avuto le conoscenze ‘tecniche’ per inventarsi un racconto dei deliri della moglie, alcuni dei quali invece corrisponderebbero alla diagnosi stilata da studiosi statunitensi in 6 punti. Uno è il denudamento.
Lo avevo detto anche io (5 dicembre 2014, sotto il precedente articolo), che pure nella mia città era successo, la cronaca ha registrato un paio di episodi simili sempre in pieno inverno, ma di uomini, e in mezzo al via vai di traffico.
Interessante, vero?

Mimosa

Ivana ha detto...

Buongiorno, Mimosa e grazie per la segnalazione!
Sono appena andata su rai replay...
Come si concilierebbe il racconto della dottoressa Ursula Franco con quanto pare abbia detto, in un’intercettazione ambientale, lo stesso Michele?: "Elena - dice Michele Buoninconti - non aveva le chiavi per aprire il cancello, le sue con il telecomando quella mattina me le ero fatte dare io perché il mio telecomando non funzionava. Quindi per uscire dal cancello doveva venire al primo piano, doveva schiacciare quel pulsante grigio e poi fare tutto in fretta perché altrimenti il cancello si richiude mentre scendi giù".
E i giudici ricordano che Elena Ceste, reduce da un intervento ad una gamba e soprattutto senza occhiali, non avrebbe potuto fare un'operazione del genere.
(Anche qui, sarebbe opportuno un esperimento ad hoc per verificare il tempo necessario per l’apertura del cancello prima che si richiuda)

La mia prima ipotesi (che mi pareva la più credibile) era proprio quella del suicidio (e ancora adesso mi appare probabile, ma collocherei in casa tale gesto estremo!) e, quindi, capisco perfettamente il possibile stato psicotico e il delirio persecutorio, ma vorrei che fossero chiarite la questione dell’apertura del cancello e dell’intervento alla gamba.
(Personalmente non credo che l’operazione alla gamba possa aver provocato a Elena un impedimento nei movimenti e nella corsa)
Credo, inoltre, che il cancello non si richiuda se qualcuno si mette tra i due battenti.
Però ho, comunque, un dubbio: com’è possibile che al momento delle ricerche nessuno (neanche lo stesso Michele!) abbia visto le impronte dei piedi di Elena, che necessariamente sarebbero dovute rimanere nel fango?

Mimosa ha detto...

Ciao Ivana,
scusa per il ritardo della mia risposta, sono stata indaffarata e ho trascurato un po’ il blog.

Quando ho sentito la dott. Ursula Franco (grazie per aver recuperato il suo nome) descrivere la sua ipotesi sull’uscita di Elena da casa, inclusa la svestizione in movimento, mi sono complimentata con me stessa, avendo a suo tempo immaginato e descritto le medesime fasi.

La questione delle modalità e tempi di apertura/chiusura del cancello tra di noi è stata evocata più volte. Io l’avevo ipotizzata proprio come la consulente della difesa.

Inoltre, finalmente la stessa ha dato risposta alla mia antica domanda sul giaccone che il marito aveva detto di averle messo addosso in cortile preoccupato non prendesse freddo. Il giaccone è stato trovato in casa. Bene.

Non comprendo perché nel finale tu nomini le “impronte dei piedi”, non credo proprio che nel cortile di casa ci fosse fango, anzi, c’era ghiaia, lo stesso Michele si stupiva che sotto alle calze non ce ne fossero rimasti appiccicati dei granelli, viste le pantofole abbandonate alquanto distanti dal resto degli indumenti.

Se non ho risposto a tono ai tuoi quesiti, ti prego di riformularmeli.

Mimosa

Mimosa ha detto...

Ah, Ivana
tutto vero quanto è stato detto sui telecomandi del cancello e sui pulsanti di apertura cancello, è tutto verificato fin dai primi giorni, tranquilla.

Ivana ha detto...

Mimosa, grazie per la risposta!
Riguardo alla mancanza di impronte di Elena, mi riferivo a quelle che avrebbero dovuto esserci sull’argine del rio Mersa calpestato da Elena… eppure non sono state viste durante le ricerche effettuate, nei paraggi, il giorno stesso della “scomparsa”; d’altra parte era stato proprio Michele a dire di non aver visto tali impronte! Lui stesso, durante alcune interviste a cui avevo assistito, aveva detto di essere andato anche a Isola per cercare Elena… Possibile che non sia stata visibile alcuna impronta dei piedi di Elena?

A “La vita in diretta” ieri hanno parlato, tra l’altro, della tempistica, dicendo che sui tempi (previsti per l’omicidio e l’occultamento del cadavere) si scontreranno accusa e difesa…
Insomma, per l’accusa, in 22 minuti ci sarebbe stato il tempo sufficiente per uccidere e per nascondere il corpo… Non hanno spiegato la distribuzione dei minuti (che forse sono comprensivi del tempo impiegato per il viaggio di andata e ritorno in auto e anche del tempo impiegato per le telefonate)…
Se verranno considerati sempre due o tre minuti per l’occultamento, io continuerei a insistere sempre sulla stessa proposta, sperando che venga effettuata una simulazione ad hoc…