giovedì 1 giugno 2017

Caso Bossetti... l’uscita di sicurezza

Di Gilberto Migliorini


Forse neppure il trentenne Truman Burbank così pieno di vita e ignaro d’essere l'attore protagonista di uno spettacolo televisivo, il Truman Show, poteva immaginare che anche il finale fosse già scritto nel rassicurante epilogo dello schiavo liberato come nel mito platonico. Nel mito però lo schiavo fa ritorno nella caverna e rischia il linciaggio per il fatto che racconta che “il re è nudo” per dirla alla Hans Christian Andersen... Ci sono verità pericolose, cose che non si possono dire, meglio la metafora abbastanza generale da lascare tutti in braghe di tela... Per quelli duri d’orecchio non serve nemmeno il cornetto acustico, sono come le scimmiette: non vedo, non sento e non parlo.

L’antefatto - spiegato dal regista demiurgo - ci riporta alle note biografiche… Truman, prelevato da una gravidanza indesiderata, è ignaro di vivere fin dalla nascita in un gigantesco studio televisivo dove perfino il giorno e la notte sono artificiali, un’isola circondata da un mare artefatto e un tessuto sociale dove tutti sono attori professionisti. Lui però non lo sa. Sembra un déjà vu… di quei talk show televisivi dove solo apparentemente si recita a soggetto… con gli opinionisti che ti scodellano i verbo scientifichese. Insomma una vita perfettamente pianificata dalla regia per rendere il più possibile di successo lo show, seguitissimo dagli affezionati telespettatori.

Il protagonista, lui non sta recitando, è convinto che la sua sia una vita vera, non sa di trovarsi in un grande teatro con le telecamere e i microfoni, i fondali scenografici… e naturalmente il pubblico là fuori affezionato al suo personaggio. Chissà, forse oggi gli avrebbero perfino impiantato un chip, non si sa dove, perché il pubblico possa seguire in ogni dettaglio le puntate in diretta. Una inquietudine e un’ombra di sospetto cominciano però a serpeggiare nella mente di Truman, inizia a capire… e a nutrire un desiderio di evasione. Medita la fuga. Compito della regia e degli sceneggiatori è allora quello di dissuaderlo… perché the show must go on e perché il copione non contempla il forfait del protagonista. Chissà, forse ha un contratto da onorare. La chiusa è quella del lieto fine delle favole. Truman nonostante la sua paura dell’acqua si avventura sul finto mare dentro una barchetta ormai consapevole dell’inganno. Va a cozzare contro gli scenari teatrali e trova l’uscita. Si sottrae alla finzione del reality con il suo classico «Casomai non vi rivedessi... buon pomeriggio, buonasera e buonanotte!»

Lo spettatore esulta per il lieto fine. Lo schiavo del più famoso mito di Platone si è finalmente liberato, anche se rimane il sospetto che forse Truman potrebbe essere meno ingenuo di quanto si immagini.  Che anche lui faccia parte del gioco? Che sia il telespettatore il vero Truman che stanno prendendo per i fondelli? Si spegne la tivù con la sensazione che forse l’inganno è più sottile e ci coinvolga tutti... che l’uscita di Truman sia un’uscita di sicurezza ben preparata dalla regia, giusto per illudere che è tutto a posto, rassicurando l’audience che finalmente la verità è venuta alla luce, che possiamo stare tranquilli perché l’imbroglio è stato smascherato....

Nel Bel Paese il genere reality si è evoluto. Il geniale film diretto da Peter Weil - interpretato da Jim Carrey candidato a tre Premi Oscar nel 1999 e premiato con Golden Globe - è stato ormai surclassato da un reality di nuova concezione. Noi abitanti del Bel Paese quando vogliamo ci sappiamo fare, il neorealismo cinematografico trova nuova linfa con attori non professionisti, talvolta ignari di trovarsi sul set. Il vecchio virtual reality è ormai andato in pensione, a parte i nostalgici dell’isola dei famosi che ancora riescono ad appassionarsi alle vicende soporifere degli illustri naufraghi. Nel caso del carpentiere di Mapello, il genere spettacolo della realtà ha ormai superato il ristretto perimetro dello schermo, in una sceneggiatura che coinvolge opinione pubblica, istituzioni e sistema mediatico. Il nuovo reality non è più confinato su un’isola-teatro, è direttamente implementato nei fatti di cronaca con omicidi veri. Nel nuovo genere neorealista, un reality spregiudicato e innovativo, il confine tra realtà e fiction è sempre più mobile e indeterminato, creativo e spettacolare, innestato sulla cronaca.

Lo schema del reality show, da Survivor al Big Brother, è rimasto apparentemente intatto con tutti gli elementi mediatici che coinvolgono il pubblico, le nomination, i giudici, le eliminazioni, il commento degli opinionisti e la critica con l’epilogo di un vincitore. Quello che accomuna tutte le formule è la presenza di sistemi di registrazione (telecamere e microfoni) in grado di seguire i protagonisti nella loro intimità (più o meno virtuale). Tutta l’operazione che riguarda la sceneggiatura e le istruzioni di regia rappresenta invece la parte occulta, la più complessa, quella che pianifica la narrazione e costruisce la storia per il target che sovente crede davvero che il reality sia come il mondo del dismagamento e del disincanto. In tutte le varianti il confine tra realtà e finzione è indeterminato, contaminato e mescolato per rendere il serial suggestivo e coinvolgente.

Nel caso Bossetti il reality ha definitivamente superato la ristretta location del teatro, quella angusta relativa alla situation comedy, una ambientazione che caratterizza i personaggi e la loro interazione emotiva, il recinto ristretto dove le telecamere indugiano sulla nudità psicologica di un attore nature. La soap opera con la fidelizzazione dello spettatore, il tema monocorde della telenovela… sono modelli obsoleti. Il reality è entrato nel vivo del Paese senza più remore di privacy né confini di genere letterario, in una contaminazione di stili narrativi. La sceneggiatura è diventata a tutto campo, con un interprete consapevole di trovarsi a recitare come protagonista involontario e suo malgrado. Il nuovo Truman è senza contratto.

Il caso Bossetti è un nuovo modello di reality con la sua brava sceneggiatura a partire dagli oggetti di scena, quei reperti (nanogrammi di materiale genetico) che per esistere hanno bisogno di una regia e di un bravo scenografo. Per quanto si possa essere profani si sa che alle intemperie per mesi la doppia elica del Dna non solo ha qualche défaillance, non soltanto diventa illeggibile, ma forse perfino passa a ‘miglior vita’. L’acido desossiribonucleico di un muratore, per quanto possa essere risultato di  una peculiare evoluzione darwiniana, non esiste in natura come un ‘nucleotide d’amianto’, di ottima qualità dopo mesi in un campo all’aperto. È un theatrical property che lo scenografo predispone per offrire l’input narrativo e per dare il ciak si gira.

Che poi si voglia di dimostrare che sia o non sia il Dna del carpentiere - quello che la fiction fa trovare sul cadavere della povera ragazza - fa parte delle varianti di un copione ancora in fieri e con tutta la suspense di un acido nucleico che, per quanto impossibile, è parte indispensabile per sviluppare il film e offrire tutto il supporto di effetti speciali, opinionisti, genetisti, nomination.... La fiction ha i suoi nessi e i suoi percorsi collaterali, le sue uscite di sicurezza, proprio come Truman, nel caso il telespettatore cominciasse a subodorare il finale e la storia perdesse tutta la suspense. E poi, nell’ottica dello spettacolo, non sembra così importante trovare i veri assassini, anche perché in un reality la verosimiglianza basta e avanza per un telespettatore in cerca d’emozioni.

Il tema della paternità con la storia del vero padre, digressione sul modello manzoniano – una monaca di Monza o un Innominato – costruisce il nuovo reality  su base genetica, un assommoir con tutto l’albero genealogico e la saga di una famiglia nel suo sviluppo storico, come in tanta letteratura verista e naturalista. La fiction è davvero intrigante, ricca di colpi di scena con i classici ingredienti che suscitano sdegno e commiserazione, un romanzo dove provette, alambicchi e  agitatori molecolari la fanno da padrone con il contorno di alleli, mitocondri e nucleotidi, un versante ricco di ricadute scientifiche, di onorari e di contratti commerciali.

Lo spettatore del reality viene informato che la prova di paternità dimostra inequivocabilmente che il protagonista non è figlio del padre legale. Il fatto è ribadito in ogni puntata del serial, ricordato agli smemorati, riconfermato con l’enfasi di un fatto rilevante per comprendere la storia in tutte le sue sfaccettature e i suoi percorsi narrativi collaterali. Per seguire il reality occorre almeno una infarinatura di ‘geografia della cellula’. La madre del protagonista è esposta alla gogna come adultera e fedifraga, fa parte del copione, anche lei assoldata nel reality senza contratto.

In un reality ovvio che non serve che la prova di paternità sia stata fatta davvero o che vengano trasmessi i risultati del test. All’audience è stato detto che il protagonista non è figlio del padre legale, confermato geneticamente, ribadito mediaticamente, è di pubblico dominio.  Qualcuno subodora che potrebbe trattarsi di un bluff perché non c’è riscontro documentale, solo parole e suggestioni, allusioni e circonvoluzioni? Sono i soliti complottisti, i san Tommaso che ci vogliono sempre mettere il naso,  che perdono di vista il nucleo narrativo e si smarriscono in quisquiglie e pinzillacchere. Al telespettatore deve bastare e avanzare la comunicazione di servizio. Un reality non ha bisogno di un naturalismo letterario alla Zola con il suo J’accuse.


Il nuovo genere letterario, mediatico-genetico-forense, forse sta per arrivare a conclusione. La storia prevede il lieto fine come il Truman show? La sceneggiatura è top secret. I bene informati sussurrano che l’uscita di sicurezza c’è, che gli sceneggiatori l’hanno trovata.... Altri sono convinti che il reality può riservare ancora molte sorprese proprio come in un romanzo avvincente e imprevedibile… 

1.073 commenti:

«Meno recenti   ‹Vecchi   1001 – 1073 di 1073
Ismaele ha detto...

@Paolo A: ho visto gli istogrammi della foto del corpo. Ogni canale e' piuttosto "rumoroso" e c'e' un significativo clipping delle ombre, mentre non c'e' assolutamente clipping delle luci. Questo mi sembra compatibile con l'ipotesi di una scansione.

Nella foto della mano, la mano del tecnico mostra un evidente artefatto che si crea quando si fa una scansione di un motivo con un "retino". Ma che sia una scansione da carta si capisce anche dalla didascalia.

La foto dell'impronta non riesco a classificarla. Quella potrebbe essere volutamente manipolata: c'e' un forte clipping delle ombre (necessario per far apparire l'impronta assolutamente nera), ma l'istogramma si estende quasi per tutta la gamma, pero' non c'e' ne' rumore ne' posterizzazione. Tuttavia, propendo per la scansione anche in questo caso.

Ovviamente, se si tratta di scansioni da carta, le foto sono state manipolate o da mano umana o in automatico, perche' non c'e' verso di ottenere delle stampe paragonabili a quel che si vede su un monitor, come sanno tutti quelli che si occupano di fotografia. Ed e' il motivo per cui, dalla nascita della fotografia a colori, ci sono sempre stati i fanatici delle diapositive, oggi cadute in disuso perche' la foto su un display e' gia' piu' simile ad una diapositiva che ad una stampa.

Le immagini, comunque, sono di pessima qualita' ed e' difficile per me considerarle "manipolate". Per me sono soprattutto scadenti. Spero che la difesa sia in possesso dei file RAW (stavolta non dati genetici, ma come formato di immagine).

Anonimo ha detto...

http://www.dailymotion.com/video/x5t5h38

Nautilina ha detto...

C'è una cosa però...ho appena visto (rivisto) il disegno del corpo di Yara che gira nel web da anni. Ce n'è una copia anche sul sito di Bossetti libero, e mi pare anche in Via Poma e MDF.
La giacca violacea, la posizione delle braccia, la gamba destra scheletrita con l'osso bianco visibile, insomma, tutto il disegno sembra ricavato dalla fotografia pubblicata da Chisigma.
Quindi ho paura che quella sia proprio una fotografia ufficiale.
Ma che i colori siano innaturali è evidentissimo, una è troppo fredda, l'altra troppo calda. Pasticci così (beh magari un po' meno) a volte li facevo anch'io anni e anni fa quando usavo il software di ritocco della Kodak, tentando di migliorare delle foto mal riuscite.

Però l'idea che l'abbiano fatto i carabinieri mi sembra proprio incredibile...a meno che non sia un bis del video dei furgoni, insomma potrebbe essere materiale divulgativo da offrire al pubblico avido di rivelazioni per convincerlo di due cose:
1- Yara non è stata trovata prima perché con quei colori non si poteva distinguere dalle sterpaglie
2- il corpo è rimasto sempre lì perché che sotto c'era un'ombra nera molto netta.

Ad ogni modo, temo che non sapremo mai la verità.


Anonimo ha detto...

http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/bossetti-prova-dna-criminologo-natale-fusaro-perche-non-si-poteva-fare-2503689/

Ismaele ha detto...

@Anonimo: gia', stiamo trascurando il fatto che non si tratti nemmeno di una normale analisi di DNA, ma di uso della tecnica LCN, ben nota per essere problematica e soggetta ad errori, tanto da essere usata in pochissimi paesi al mondo. Poi dicono che non bisognerebbe scendere in tecnicismi... io vorrei proprio che parlassero degli scienziati e dei matematici per far capire quanto possa essere affidabile usare questa tecnica per fare una ricerca a tappeto su una popolazione in un'area abbastanza circoscritta e con un forte imparentamento...

Ma alla fine, sai che c'e'? In primo grado e' stato sostanzialmente impedito alla difesa di contestare la validita' del test e i metodi utilizzati. In secondo grado il nodo e' ottenere la superperizia, che difficilmente verra' concessa, per tutto quello che e' stato detto e per l'impostazione che sembra abbastanza chiara della corte: giudicare basandosi sugli atti del primo grado. In cassazione, a questo punto cos'altro si potra' fare? Ben poco.

Paolo A ha detto...

http://imgur.com/a/uI7wd

http://imgur.com/a/ibpbO

http://www.dailymotion.com/video/x5svrel

Non ci posso credere, guardate le due foto, in quella in bianco e nero, nella zona indicata dalla freccia, c'è il taglio che dovrebbe corrispondere al taglio sul gluteo, ma nella foto a colori non c'è.

Sandro ha detto...

@Gilberto
nessuna acredine nei tuoi confronti. meno che meno un "eccesso di".

Ho semplicemente replicato ad un commento letto (il tuo), che conteneva dei punti di vista che ritenevo (e ritengo tuttora) campati in aria

Ma non campati in aria perché io viva sulla luna ed io immagini che un processo non abbia anche un 'dietro le quinte', ma perché -purtroppo o per fortuna- l'accusa a MGB è per default assai ben poco "trattabile".
O esce assolto o viene condannato.
Ed in caso di condanna, per un simile reato, non è possibile immaginarne una differente dalla massima pena.
Quindi, su cosa avrebbero potuto "trattare"?
O la sentenza dice "lui", dunque gli affibbiano l'ergastolo o dice "non lui" e allora esce.
Ma non può dire "lui" ed affibbiargli una pena irrisoria.
quindi manca proprio l'argomento base di una qualsiasi "trattativa" (il cui principio principe da sempre è un "do ut des").
Ma...
In un simil caso (sentenza "non lui")... ehm.. dove sarebbe la "Trattativa"? in cosa consiterebbe il "do" e in cosa consisterebbe il "des"?
Nel senso in cosa gioverebbe un simil responso alla Procura, al punto da farla ritenere "soddisfatta" della mediazione? E pure soddisfatta al punto da rinunciare ad un ricorso?

E viceversa, (una sentenza "lui"), che gli affibbia 30anni, anche se gli togliessero pene accessorie e/o pur'anche gli riconoscessero una vaghissima generica attenuante, che so, da raptus... il MGB, cosa avrebbe da festeggiarci su tanto da dire "hey wow che figata sta trattativa dietro le quinte? adesso si, che sono soddisfatto"?

Come vedi, Gilberto, nessuna acredine, ma pura e semplice concretezza logica messa a paragone con un leggerezza onirica.

Cmq, il processo ancora non è chiuso e di motivi di ragionevole dubbio la difesa ne ha sollevati molti. Se riescono a farne recepire, in aula (e non fuori nel backstage giudiziario), a giudici e giurati, anche solo una parte... Massi può avere ottime possibilità di tornarsene a casa dalla sua famiglia.


Sandro

Gilberto ha detto...

Sandro
Mi sembrava di esser stato chiaro. Ho parlato di innocenza, ho detto che a mio avviso (e mi prendo il rischio di sbagliarmi) Bossetti sarà assolto. Non credo che sul caso Bossetti la Giustizia italiana abbia interesse a rischiare l'impopolarità. Il caso ormai sta montando e anche molti colpevolisti della prima ora stanno rendendosi conto che qualcosa non torna. C'è un lento ma costante capovolgimento, sale sempre più il numero di coloro che sentono 'puzza di bruciato'. Ho usato la perifrasi 'salvare capra e cavoli' tratta dal ben noto gioco di logica: trasportare da una riva all'altra di un fiume un lupo, una capra e dei cavoli su una barchetta.. Si tratta di assolvere un innocente e però di salvare la faccia. Ci sono tanti modi per giocare le proprie carte, alle volte non è neppure necessario buttarle sul tavolo, alle volte la trattativa non ha neppure bisogno di essere formalizzata. Ci sono due o tre argomenti che la difesa non ha toccato (es: paternità Bossetti) chissà forse è proprio lì che si sta offrendo all'interlocutore istituzionale l'uscita di sicurezza e l'opportunità di salvare capra e cavoli. Se invece Bossetti verrà condannato per la seconda volta forse alla difesa toccherà davvero di giocarle tutte le carte. In quel caso si aprirebbero scenari imprevedibili. Rimango convinto che l'assoluzione non sia solo nell'interesse della difesa.

Anonimo ha detto...

GILBERTO
Il tuo, è un evidente continuo stato onirico.
Concordo perfettamente con Sandro, nella valutazione della situazione.
Un consiglio che, dato il fatto che non sei un ingenuo, dovrai accettarlo, volendo o nolente: non metterci quello che resta della tua faccia (espressione da te usata molte volte) nell'insistere sulla paternità ibrida del Bossetti, dopo le chiarissime ragioni esposte da molti collaboratori di questo blog, fra cui Ivana, Pino, Gugly ecc, ecc..
E poi, quali altre carte dovrebbe giocarsi la difesa, che non abbia già poste sul tavolo e, vedi caso, contrastanti fra loro?
Non sono nè per l'innocenza, nè per la colpevolezza dell'imputato, quindi non sogno eventuali colpi di scena, ma attendo che la giustizia faccia il suo corso, senza essere vederla continuamente e gratuitamente diffamata da chi vede fuoco, là dove c'è solo acqua purificatrice.
Body

Sandro ha detto...

@Gilberto,
scusa ma:
" Ci sono due o tre argomenti che la difesa non ha toccato (es: paternità Bossetti) chissà forse è proprio lì che si sta offrendo all'interlocutore istituzionale l'uscita di sicurezza e l'opportunità di salvare capra e cavoli." [cit.]
mi sembra (e lo è) una palese assurdità oltre che un accusa forte e precisa nei confronti di un pool difensivo che, secondo questo tuo ragionamento, avrebbe in mano le carte per far assolvere in aula senza alcuna necessità di trattative sottobanco il proprio cliente, ma... invece "non toccherebbe" in aula quegli argomenti perché preferirebbe invece accennarne in sussurrati ed indiretti dialoghi privati alla controparte in chissà quali altri luoghi che non siano il processo.
Ed il tutto, ovviamente e rigorosamente, col proprio cliente intanto a spupazzarsi un bel po' di carcerazione preventiva.

Follia allo stato brado!

Se uno può bersi una supposizione simile, allora può bersi qualsiasi cosa; anche pure un riscontro di dna con kit scaduti, senza mitocondriale (alla bisogna) o con R0a ininfluente, etc.
Anzi la versione di corrispondenza dna sarebbe addirittura più logica e lineare.

Sandro

Sandro ha detto...

Quindi, e riassumendo con una semplice e precisa domanda che taglia la testa al toro, in un processo penale per omicidio il compito di un pool difensivo è:

1- offrire ad un interlocutore istituzionale [*1] un'uscita di sicurezza ?
oppure
2- presentare a processo le documentazioni che scagionerebbero il proprio assistito (comprese quelle di paternità, ed un paio d'altre) per far scarcerare e assolvere il proprio cliente ?

Sandro




[*1] che poi è pure definizione ambigua, perché in un processo penale, le figure istituzionali in gioco sono almeno 2; e di queste due solo una al limite può necessitare di una 'uscita di sicurezza' a fronte di una possibile magagna indiziaria presentata in accusa.
La Procura, che espone ed argomenta gli elementi di accusa raccolti dalle FF.OO., ma che non giudica e non sentenzia.
Giudici (e giurati), che non han partecipato a nessuna indagine, ma che valutano e sentenziano 'in nome dello Stato italiano'.

Quindi questa 'figura istituzionale' che potrebbe necessitare di una uscita di sicurezza, non può certo essere quella giudicante (che al limite può sempre avvalersi della sua possibilità di discrezionalità valutativa correttamente assegnatagli dal legislatore).
Ma... ma al contempo, visto che l'altra invece ribadisce esattamente gli stessi capi di imputazione all'imputato, non si capisce nemmeno proprio dove starebbe una sua disponibilità ad un'uscita di sicurezza.

Sandro

Sandro ha detto...

@body
delle "chiarissime ragioni" [cit. & sic!!!] qui esposte da Ivana, Gugly etc:
direi che ce ne si faceva veramente ben poco prima, e quindi non si capisce perché mai Gilberto o chiunque altro se ne dovrebbe fare qualcosa adesso.

Sandro

Gilberto ha detto...

Vedi Sandro
Vuoi equivocare a tutti i costi. Vedo che è inutile dialogare con te. Il tuo scopo non è approfondire un discorso ma aver ragione a tutti i costi interpretando ad arbitrio e mettendo in bocca al tuo interlocutore quello che ti fa comodo. Atteggiamento aggressivo di chi vuole lo scontro verbale per mettersi in evidenza. Non mi interessi proprio. Puoi mantecare nel tuo brodo. Saluti.

Paolo A ha detto...

Sandro

Comunque quello che dice Gilberto non è così campato per aria e sinceramente l'atteggiamento della difesa su alcune questioni mi lascia molto perplesso e di esempi ve ne sono parecchi.

Una cosa stranissima è che, per esempio, la difesa non ha fatto filtrare nessun documento al di fuori del processo, niente di niente, è un atteggiamento strano, è come se si siano voluti difendere solo nel processo, quando in realtà l'accusa e gli inquirenti hanno usato tutti i mezzi a disposizione, ti ricordi il video del furgone, insomma più di qualche sparata televisiva, sempre accompagnata da una controparte giornalistica molto rumorosa, non hanno fatto.

Forse l'atteggiamento della difesa dipende dal fatto che lavorano gratis e perciò non possono dispiegare tutto il loro potenziale, le consulenze scritte hanno dei costi, oppure l'atteggiamento della difesa dipende dal fatto che hanno ricevuto delle garanzie che il loro assistito verrà assolto alla fine e che riceverà un lauto risarcimento che consentirà di ripagare le ingenti spese sino ad ora sostenute.

Sinceramente non so più cosa pensare in quanto per me è talmente chiaro che Bossetti non è Ignoto1, che mi pare stranissimo che non venga assolto e comunque una perizia in appello non si rifiuta, specialmente se la prova principale è così contradditoria, ripeto è tutto molto strano.



Gilberto ha detto...

Voglio aggiungere che
i riferimenti a Body e Googly del mio agguerrito e bellicoso interlocutore stanno chiaramente ad indicare da quale parte sta.

PINO ha detto...

Scusatemi l'intrusione.
Lo faccio solo perchè tirato in ballo da Body.
A GILBERTO, già esposi il semplice problema che consisteva nella dimostrazione, da parte della difesa, che: MGB sarebbe stato figlio legittimo del padre anagrafico Giovanni, e, quindi, "non poteva essere Ignoto1, figlio naturale di G. Guerinoni", che l'accusa ritiene l'autore dell'omicidio di Yara.
Bastava questo, per liberare subito il Bossetti dalle carceri.
Possibile che il pool di difesa abbia DIMENTICATO questo piccolo dettaglio?
Buona domenica a tutti.

Gilberto ha detto...

Vedi Pino
in merito non saprei cosa dire, non ho la sfera di cristallo. In un articolo ho già spiegato perché Massimo Bossetti è figlio biologico del padre legale (in due foto sono due gocce d'acqua). Non si è visto inoltre nessun documento che dimostri che Massimo non è figlio di Giovanni.
Comunque repetita iuvant
1)Al momento del concepimento, in un mese invernale, la madre del carpentiere viveva da molti mesi a sessanta chilometri di distanza dal Guerinoni;
2)Le fotografie di Massimo Bossetti hanno tutti i tratti somatici del padre Giovanni (due gocce d'acqua);
3)La donna ha sempre ribadito con forza di non aver mai aver avuto una relazione con Giuseppe Guerinoni;
4)La testimonianza dell’amico Vincenzo Bigoni ha sempre smentito che sia stata Ester Arzuffi la giovane donna che Guerinoni aveva messo incinta.
E non si è visto nessun documento firmato da un genetista che Massimo Bossetti non è figlio di Giovanni Bossetti
Questi sono FATTI, per il resto ognuno può interpretarli come crede.

Sandro ha detto...

@Gilberto:
"Vedi Sandro
Vuoi equivocare a tutti i costi. Vedo che è inutile dialogare con te. Il tuo scopo non è approfondire un discorso ma aver ragione a tutti i costi interpretando ad arbitrio e mettendo in bocca al tuo interlocutore quello che ti fa comodo. Atteggiamento aggressivo di chi vuole lo scontro verbale per mettersi in evidenza. Non mi interessi proprio. Puoi mantecare nel tuo brodo. Saluti.
" [cit]

???????
boh.

Ma sull'inutile dialogare con te:
... tenendo conto che non hai risposto nel merito a nessuna delle obiezioni che ho sollevato al tuo scritto
... tenendo conto che al mio primo post in merito hai fin da subito esordito con un accusarmi di "acredine personale" nei tuoi confronti (chissà poi perché? boh e alla faccia dei "comportamenti aggressivi" che agli altri imputi)
... tenendo conto che non hai specificato nulla di quello che dovrebbe essere alla base di una 'trattativa-do-ut-des-capace-di-salvare-capra-e-cavoli'

quel "con te" lo trovo decisamente da leggere 'riflesso'.

I post ed i ragionamenti son lì in bella vista, nero su bianco, a disposizione di chi ha tempo di leggere. e le citazioni sono riportate in virgolettato.


Sandro

Vanna ha detto...


Buona domenica!
X Sandro che scrive:

"Dubito però seriamente, assai seriamente, che: "dietro le quinte" e "prima ancora dell'inizio processo" sia stato stabilito un qualche e qualsiasi "accordo"."
Per me gli eventuali "accordi" ci sono stati e come!
Un nuovo giudice non può iniziare affermando che prima è stato fatto tutto bene e quindi con tale premessa si chiude la porta ad eventuali richieste che verranno cestinate e messe in discussione.
continui:
" primo:non siamo in una nazione dove simili possibili "accordi" possono essere ratificati a termini di legge"
rispondo:
Se, nei vari articoli dei codici si trova la possibilità di vie di uscita interpretative, allora l'"accordo" diviene sottinteso e rende possibile la sua esistenza.
continui:
" secondo: non si vede proprio come un "processo-formalità-in-quanto-antes-già-accordatisi" necessiti di scontri verbali (e pesanti), da te invece indicati come banali e semplici "copioni ad usum delphini "
Rispondo
L'incipit del nuovo giudice ripropone il corretto già fatto come da copione, per questo necessita di scontri verbali, come da copione: ognuno ripropone il già detto con la differenza che la difesa porta qualcosa di nuovo che, come da copione, viene praticamente rigettato.
continui:
" terzo:il comportamento e le parole del PG (in particolare, oltre quelle del giudice), al momento tutto appaiono eccetto che performances di delicate manovre di avvicinamenti di facciata in vista di un compromesso a copertura di un "accordo-già-preso";
rispondo:
qui potresti avere ragione, potresti, sembrerebbe infatti che non possano essere "manovre di avvicinamento" di un eventuale "accordo-già-preso", anzi sembrerebbero esattamente il contrario.

Ma, considerato che:
1 la pubblicità intorno al caso è arrivata anche all'estero e la nostra
credibilità è sotto zero in tutto
2 la difesa non demorde
3 si va diffondendo a macchia d'olio l'insofferenza verso un dna strano
4 Bossetti comincia ad essere difeso dalla gggènte
L'accusa potrebbe avere un certo "timore" e difendere il proprio ruolo.
Potrebbe essere riconfermata la condanna che certamente sarà oggetto di ogni tipo di diatriba, dalla quale però l'accusa dovrà pararsi anche lei.
I giochi sono aperti e resteranno tali.

Sandro ha detto...

@Paolo A
"...oppure l'atteggiamento della difesa dipende dal fatto che hanno ricevuto delle garanzie che il loro assistito verrà assolto alla fine e che riceverà un lauto risarcimento che consentirà di ripagare le ingenti spese sino ad ora sostenute." [cit]

?????
???????????
?????????????????????

scusa eh, ma certe cose non si possono proprio leggere.
1) "CHI" (funzione istituzionale, non nomi e cognomi) avrebbe fatto/potuto fare una simile promessa?
Non certo la Procura (che è Potere Inquirente e non Giudicante) che un simile esito non può garantirlo a prescindere a meno che non chieda il proscioglimento dell'imputato, ma anche in quel caso non è obbligatorio che il giudice assolva (vedasi ad esempio 2° grado a Paccini e 2° grado ai Compagni di Merende)
Non certo la Procura, visto che in aula ha continuato a sostenere tutte le stesse accuse del primo grado e sugli elementi portati dalla difesa non ha aperto alcuno spiraglio manco minimo

2) "QUALI" garanzie la difesa (funzione e nomi) ha/avrebbe potuto ricevere per avere una tale certezza che detta promessa sarà/sarebbe stata mantenuta, da rifiutarsi di presentare in dibattimento quelli "due o tre argomenti che la difesa non ha toccato (es: paternità Bossetti) " [cit] che farebbero/avrebbero fatto assolvere automaticamente(?) il proprio cliente ?

quindi, ma di che state a parlare con simili illazioni, illogiche, non spiegate, prive di basi, altamente extra-legali e basate sul nulla?
Boh. mistero assoluto.
Così mistero che tu stesso per accennare almeno un abbozzo di spiegazione ad una simile roba, devi buttare il campo l'ipotesi che possa dipendere da un fattore economico (roba però che con l'accusa ed una trattativa centrerebbe proprio ben poco, anzi giocherebbe a loro sfavore).

I dubbi (e su tanti aspetti!) lo sappiamo bene, sul caso MGB esistono eccome; così come sappiamo bene che MGB è/sarebbe da assolvere (anche solo per la vecchia formula della insufficienza di prove).
Ma quei dubbi (forti e motivati e in aula portati) che c'azzeccano col pindarico ed illogico volo della ventilata "aumma aumma" del salvare capra e cavoli sottobanco grazie a elementi granitici(?) a discolpa del proprio cliente, che la difesa a questo punto si sarebbe impegnata ad evitare di portare in aula dietro garanzia di una futura assoluzione mentre il suo cliente marcisce in carcerazione preventiva?

ma siamo matti? ma guarda che se una cosa del genere fosse mai realmente accaduta, a S&C gli dovrebbero mettere seduta stante le manette o meglio darli in pasto 5 minuti alle mani da muratore di Bossetti.


Sandro

Sandro ha detto...

@Vanna
"!"Un nuovo giudice non può iniziare affermando che prima è stato fatto tutto bene e quindi con tale premessa si chiude la porta ad eventuali richieste che verranno cestinate e messe in discussione." [cit]

E tante grazie!
questo è ciò che è un processo di 2° grado (stante il vigente ordinamento)!
Se il ricorso è presentato è per default ovvio che di qualcosa si ridiscuterà nuovamente.
Non è invece consequente che ogni elemento a piacere possa aver accesso al nuovo dibattimento (sempre secondo il nostro ordinamento che ne norma le modalità).

E, comunque, ciò è pure cosa ben differente dall'ipotizzare che un pool difensivo (già fin dal 1° grado, quindi a giochi apertissimi!!!) si sia volontariamente rifiutato di portare in aula quei "due o tre argomenti che la difesa non ha toccato (es: paternità Bossetti)"[cit] che avrebbero fatto assolvere seduta stante il proprio imputato (che nel frattempo sta in galera, eh!).
E questo era l'argomento del contendere nella specifica discussione, nata da un post di Gilberto che ho avuto l'onore di criticare nel merito del topic.

Sandro

Gilberto ha detto...

Il signor punti interrogativi un vero deus ex machina, lui sì che può elaborare giudizi corretti e interpretazioni consequenziali, dar del matto agli interlocutori (cit "ma siamo matti" "follia allo stato brado", promuoverne alcuni e bocciarne altri. Per conto mio tale manifestazione di narcisismo e esibizionismo non merita più ulteriori repliche.

Anonimo ha detto...

E' davvero insopportabile quando, soprattutto durante uno scambio plurimo di messaggi, si "mettono in bocca" all'altro cose mai dette, o quando vengono travisate affermazioni chiarissime e non interpretabili, e usare tutto ciò contro l'interlocutore.

Sandro, non stai scrivendo troppo?

Vivisezioni i commenti altrui, prendi riga per riga, e su ciascuna di esse, ci fai un castello di ipotesi; poi una per una cerchi di smontarla... fai e disfi, monti e smonti...è un problema di "Ego" o banale "Tempo libero"?

un saluto

p

Sandro ha detto...

non è anonimizzandosi o scimmiottando vuoti refrain che si contestano nel merito le sempre possibili obiezioni e critiche.
E le citazioni servono proprio a non travisare le parole degli altri. Ognuno è responsabile sia di cosa scrive, sia di quanto comprensibile lo scrive.

Ciò detto e amen,
son felicissimo di sapere che - a differenza mia- c'è gente che crede plausibile (su basi ignote, si badi bene) che "accusa", "difesa" e "giudice" abbiano, extra dibattimento, già raggiunto una specie di tacito accordo di non colpevolezza, dunque assoluzione e finalmente anche scarcerazione di MGB.
Ne son contento, nella speranza che abbiano ragione, per MGB e i suoi affetti

Mi resta invece l'amaro in bocca che quando (pre)detta assoluzione arriverà, nessuno nemmeno di noi sarà a quel punto in grado (nemmeno leggendo le future motivazioni di sentenza) di sapere per quale motivo le accuse a suo carico saranno crollate.
Perché, evidentemente, nessuno degli elementi presentati nelle 258 pagine di motivazioni d'appello più le 110pg di motivazioni aggiuntive, avrà avuto peso alcuno nela sua assoluzione (altrimenti il ventilato aumma aumma extra dibattimento non sarebbe stato ovviamente necessario).

E mi resta l'amaro in bocca anche ed altrettanto evidentemente, perché nessuno nemmeno di noi potrà mai sapere con certezza in cosa (inteso come inconfutabile prova) sia consistito il là che nei "fatti" abbia costretto allo scambio "silenzio in aula in I e II°, per assoluzione in aula in II° e rinuncia ad un ulteriore appello".
Ci sarà chi proporrà la tesi "paternità", valida-&-dimostrata tanto quanto quella della impepata di cozze o quella del suicidio.

Sandro

Anonimo ha detto...

Guarda che non serve firmarsi due volte, il nome Sandro c'è già all'inizio. Melius abundare? Provare a farsi una bella doccia? Fredda magari è meglio... o magari del bromuro...

Sandro ha detto...

Gilberto ha detto...
Voglio aggiungere che
i riferimenti a Body e Googly del mio agguerrito e bellicoso interlocutore stanno chiaramente ad indicare da quale parte sta.
16 luglio 2017 09:56:00 CEST

peccato che basta leggersi qualsiasi dei miei tanti post su questo blog per sapere sia come la penso sul caso MGB, sia su alcuni nick di altri forum.

Ma nel caso uno non avesse voglia di riscorrere le tante pagine di commenti, gli basterebbe restare in questa stessa pagina e (ri)leggere quanto da me scritto alle 16 luglio 2017 09:07:00 CEST (dunque antes il quanto scritto e su riportato di Gilberto); ossia;
Sandro ha detto...
@body
delle "chiarissime ragioni" [cit. & sic!!!] qui esposte da Ivana, Gugly etc:
direi che ce ne si faceva veramente ben poco prima, e quindi non si capisce perché mai Gilberto o chiunque altro se ne dovrebbe fare qualcosa adesso.
Sandro
16 luglio 2017 09:07:00 CEST


Oltre che di (pre)giudizi, direi quindi che si tratta proprio di un caso di errata lettura ed errata interpretazione di cosa si legge.

Sandro

PS: non ti preoccupare Gilberto; non è mia intenzione replicare più alle tue parole.
Non perché non ne abbia né le capacità argomentative o il tempo o la voglia; ma semplicemente perché proprio non mi interessa la dialettizzazione con chi non è nemmeno in grado di comprendere quello che legge (oltre a dimostrarsi privo di memoria storica delle varie esposizioni dei vari utenti del blog), né soprattutto di argomentare le risposte con elementi differenti dai (dagli squallidi) tentativi di denigrazione della persona.
Se non sei in grado o non sei capace di contro replicare con elementi, esempi e ragionamenti e dati in una discussione: non è colpa mia.

Ciò non vuol dire che se leggo delle pindariche corbellerie illogiche e prive di basi sul caso in oggetto, fossero anche a tua firma, solo per quello, mi debba sentire di tacere eventuali critiche.

Saluti

Sandro

Anonimo ha detto...

Amen

Dudu' ha detto...

Ismaele
ha scritto una cosa importantissima, alla maggioranza dei commentatori sembra di difficile assimilazione.
L'ha scritto TommyS.
L'ha spiegato Biologo.
Continua parlarne il criminologo Fusaro.
Non mi sono sottratta evidenziarlo.

La traccia su cui l'accusa ha certificato processualmente la paternità di Bossetti é una traccia sotto soglia di grandezza 30pg/mcl.
( si dice LCN quando é sotto a 100pg/mcl).

E fà tanto rima, con la --superstar-- LCN caso Kercher sul coltello di Sollecito, della quale la Vecchiotti ebbe a dire al giudice : " in quella traccia ci trovo anche lei".
La traccia in questione, vado a ricordi, dovrebbe essere la 31-G16.

A troppe persone sfugge questo fatto.
Ben descritto da Ismaele, argomentando l'articolo sul criminologo Fusaro:

«', stiamo trascurando il fatto che non si tratti nemmeno di una normale analisi di DNA, ma di uso della tecnica LCN, ben nota per essere problematica e soggetta ad errori, tanto da essere usata in pochissimi paesi al mondo. Poi dicono che non bisognerebbe scendere in tecnicismi... io vorrei proprio che parlassero degli scienziati e dei matematici per far capire quanto possa essere affidabile usare questa tecnica per fare una ricerca a tappeto su una popolazione in un'area abbastanza circoscritta e con un forte imparentamento...»

La ricerca in Val Seriana, fatta con traccia LCN é quanto di piú PLASMABILE potessero trovare.

Ha cementificato l'indagine.

Vi sembrerà incredibile, ma una attenta rilettura delle indagini su ignoto1 , porta solo a questa verità. (Da pag. 70 in poi).

Un anonimo aveva postato un video di Paolo Amaro, che,con ragionamenti semplici ma veri, spiega il dato empirico e il dato reale : uno verte su dna unico per ogni individuo e l'altro quanto invece in una parentela(che può formare una sottopopolazione) sia sindacabile il risultato.
Se lo studio é svolto (indagine) in una valle notoriamente chiusa con una traccia addirittura LCN, si può supporre che anche Giovanni Bossetti sia figlio di Giuseppe Guerinoni. Perché questo? Perché é tanto simile tutta la valle.

Non potevano trovare un dna di un zelandese in 31g20, ne un siciliano, perché i marcatori trovati in ignoto1 sono rappresentativi della valle, tanto é vero e dimostrato dal dna di Damiano Guerinoni e,ancora di piú da P.Guerinoni , che sono,si badi bene gli unici a noi noti su 10.000 estrazioni effettive (gli altri 14.000 sono andati al macero).
Dei 10.000 piú di 800 non hanno dato esito (why ?).

Quindi, di 24.400 e rotti solo a 9.000 circa é stato fatto il confronto da parte della PS per quanto concerne cromosoma Y e X, non dimostrando nulla sulle somiglianze in ndna.

Eppure andava studiata questa sottopopolazione per ottenere incidenze piú precise da utilizzare nel calcolo statistico.

Qualcuno sà spiegarmi come, su una traccia da 30pg/mcl sia possibile avere certezza , 17 cromosomi su Y, e 12 su X ?
Chiedo lumi.

Ripeto , traccia low copy number.

Paolo A,
La ferita a J , é sul gluteo dx, dovrebbe piú o meno corrispondere figurativamente, alla zona dove sono stati tagliati gli slip in due,separando il davanti dal dietro.

Quello che indichi con la freccia rossa sembra non esserci in foto a colori .
Sembra, quella in bianco e nero, la mutandina abbia il tessuto ben disteso ,invece, quella a colori, solo appoggiata su un piano.

Nel video inoltre, é visibile lo slip dal rovescio, cioé con cuciture esterne.

Non saprei, potrebbe essere una piega da tessuto stropicciato , ma come dici, sembra anche una lacerazione.

Vanna ha detto...

Sandro,
sarò un po’ lunga e chiedo scusa, ma sento di spiegare.
Tutti abbiamo l’amaro in bocca, personalmente, aggiungo, ho il pianto nel cuore.
Questo caso è in grado di creare divisione,e questo la dice lunga, ho dato una letta fugace in altri blog e ne sono disgustata.
Qui ci hanno provato ma non ci sono riuscite-i.
Fin dall’inizio ho pensato ad un complotto, parola che non s’ha da nominare, ho pensato ad un “sacrificio” di una giovane vergine offerta per qualcosa di grande, per carità, ‘ste cose non accadono, oggi…
Ho pensato altro intorno al funzionamento della giustizia basata sulle diavolerie numerate e racchiuse nei commi dei codici che permettono di assolvere o condannare a seconda se c’è di mezzo chi è potente o c’è di mezzo un poveraccio ma, sono affetta da ingenuità e dabbenaggine, verissimo.
Ora il dialogo tra te e Gilberto mi offre spunti per inserirmi senza prendere posizione tra te e Gilberto poiché potreste avere ragione ambedue.
Se ci sia o meno accordo tra le parti io non lo so e non lo penso, ma si può ipotizzare che i rispettivi toni un po’ forti di accusa e difesa siano indicativi di qualcosa che bolle in pentola.
L’accusa elogia la precedente condanna?
La difesa alza il tono e propone “ prove”.
L’accusa non le accoglie e difende l’italica indagine scientifica.
La difesa ha continuato a spada tratta ed esce dai confini con Peter Gill che dovrebbe smontare quel dna con tutte le sue componenti, compreso Guerinoni secondo l’accusa, o no?
Se si rifanno le analisi si capirà o no?
(Se non le permetteranno saranno problemi non per la difesa certo).
Quindi la difesa ha fatto quello che doveva fare già solo presentando il nome di P.G. ed anche il resto messo in discussione, ovvero un’intera artiglieria.
La P. A. risponde minando il campo: attento, 'ndo vai? Ho nascosto mine: puoi saltare in aria, IO decido!
Si stanno fronteggiando, questo ho capito, è un duello all’ultimo sangue, è una sfida che si sta giocando sulla testa di Bossetti e non solo. La sfida interessa a questo punto il principio di giustizia nel nostro paese.
Su questo principio,(sarò ingenua o scema non lo so per me va bene tutto) si sta lottando, su questo principio si inserisce l’”accordo” di cui parla Gilberto.
Che non è certamente un accordo palese, aperto tra le parti, è il principio di giustizia che viene ad essere leso con tutto quello che significa.
E questo lo hanno capito bene gli attori delle parti per questo hanno deriso la difesa ( pure qui lo facevano), per questo sono rigidi nell’ottimo fatto.

Agnesina Pozzi ha detto...

aggiungo: hanno negato alla difesa (sottraendoli alla documentazione che obbligatoriamente dovevano allegare al fascicolo del PM perché facenti parte delle indagini!!!!) anche alcuni filmati delle telecamere della zona perché ritenute "non rilevanti" dall'accusa!! Tutto ciò è incredibile, inaudito, inaaccettabile; al massimo potevano essere irrilevanti per l'impianto accusatorio..ma questo è un altro discorso. LA PM DOVEVA PRODURRE TUTTO CIO' CHE RIGUARDO' LE INDAGINI E NON LO HA FATTO, anzi ha pure costruito prove contro l'indiziato per condizionare l'opinione pubblica. Questi comportamenti, al mio paese SI CHIAMANO REATI ed hanno vari nomi (forse falso ideologico, forse depistaggio, forse abuso di potere, forse sottrazione di prove forensi, forse abuso della credulità popolare, forse procurato allarme..non so). Aggiungiamo a tutto ciò una probabile ben organizzata associazione a delinquere ben organizzata a fare business cartaceo per letturi in cessi di periferia.

Dudu' ha detto...

Infatti Vanna,
Se il giudice condannerà, in questa sentenza verrà affermato che indagini genetiche non subiscono l'uso di tecniche non conformi a standard internazionali, gravissimo.

Il dna non é soggetto a verifiche -nel- contradditorio, gravissimo.

Può un giudice incorrere a tanto?

É in questa "possibile" scena, Gilberto supponga sia possibile una pietra "tombale",auspicabile, un tacito possibile scenario(non accordo verbale come ha inteso erroneamente Sandro, che é mancato comprendere gli spazi fra le parole e gli intenti argomentativi.
Il giudice non deve oggi come oggi verificare se Bossetti é colpevole, ma, verificare se, il processo che lo ha condannato, sia o non sia stato corretto.

Il non avere accolto le richieste difensive,il sbarrare una consulenza tecnica (Denti),il non verificare ulteriormente sferette, fibre, quando é uscita e quando é morta etc etc. sia congruente.

É lingua astrusa supporre che la vittima sia uscita, gli sia caduto il cellulare e, raccolto alcuni pezzi (quale dato conferma l'ipotesi? Hanno trovato il cellulare nei dintorni? C'é un testimone?) et voilà compare (dove, quando, come, chi e perché) un autocarro che se la sarebbe portata via. É un film non provato da niente di niente.
Il giudice dovrà spiegare se é logico o meno il percorso .
Come farà?
Due pietre tombali, su una si potrà leggere che non é stato provato, sull'altra si potrà scrivere é stato provato, se si, sarà un grande inganno.
Rimane di non mettere nessuna pietra e finalmente entrare nel merito.

Ovviamente, qual'ora il giudice mettesse la prima delle pietre tombali si verificherebbe quello che forse sbagliando termini, o male interpretati come credo sia avvenuto negli ultimi commenti, lo scenario di non offendere pubblicamente il ris(sotto lente d'ingrandimento dovranno uscire le magagne) l'indagine monumentale, troppi accadimenti/accanimenti misteriosi.
Per certi versi auspico venga emessa una sentenza di questo tipo, Bossetti libero ma azzoppato;
Non disdegherei per nulla le perizie, e relative responsabilità che sono certa, verrebbero messe in piena luce, sempre ché non vengano "smarriti" dati o reperti..

La verità é che trovano sempre la strada per smarcarsi.

In questa ottica-positivista- andrebbe valutato un possibile scenario che Gilberto palesa, non certo quattro gatti in fila per due raccolti a tavolino decidere cosa consumare o se digiunare.

Dudu' ha detto...

Brava Agnesina Pozzi,
ricordiamo i video, a oggi non si conosce giorno e ora in cui sarebbero stati acquisiti e da chi, con una tredicenne ufficialmente scomparsa alle 20.30 del 26 11 '10.
Ha dell'incredibile !!

Vanna ha detto...

Appunto Agnesina, imperterriti sono andati avanti.
Vedremo la giuria quale verdetto emetterà.
Sembra che abbia ricevuto un pro memoria dalla difesa.
Lunedì vedremo come andrà.

Vanna ha detto...

Dudù condivido tutto, evidenzio la frase seguente:

"Se il giudice condannerà, in questa sentenza verrà affermato che indagini genetiche non subiscono l'uso di tecniche non conformi a standard internazionali, gravissimo.

Il dna non é soggetto a verifiche -nel- contradditorio, gravissimo.

Può un giudice incorrere a tanto?"

Se il suo libero convincimento glie lo consente sì.

Hanno già fatto uscire la notizia che i kit scaduti sono sempre freschi di giornata.

Se dovessero scendere a compromessi e rifare il dna dovrebbero anche affrontare, tra gli altri, anche il problema dei kit scaduti.

Non credo che lo faranno, non torneranno indietro.
Tutto è nelle mani della giuria...non vado oltre sennò...

Anonimo ha detto...

Spera che qualcuno gli dia retta, ma si, tua moglie continuerà a guadagnare il canone.
Da apprezzare anche la faccia da omicida nella fotografia:
http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2017/07/16/bossetti-spero-qualcuno-mi-dia-retta_988f4bc4-d679-40ef-aa9c-936267312c8f.html

Paolo A ha detto...

Dudù

Grazie per la risposta, ma secondo me è sbagliata, gli slip sono inquadrati da dietro e al rovescio, se erano indossati correttamente, allora il taglio che al rovescio si trova sulla destra, era sulla sinistra se lo slip era indossato nel verso giusto.

Ti consiglio di provare personalmente così ti levi tutti i dubbi, perciò secondo me il taglio che ha rotto la cintura dello slip era sulla sinistra e non è compatibile con il taglio al gluteo destro.

Dudu' ha detto...

Paolo A,
A dire il vero, guardando le foto con la cucitura esterna e quindi vedendole rovescie, mi ha lasciato li lí, il taglio mi risultava a sx pure a me.
Ci ragiono meglio, grazie!
Interessante considerazione.

Vanna ha detto...


Grazie Sandro per la tua risposta e prima di leggere oltre, subito replico al tuo seguente:
"...E, comunque, ciò è pure cosa ben differente dall'ipotizzare che un pool difensivo (già fin dal 1° grado, quindi a giochi apertissimi!!!) si sia volontariamente rifiutato di portare in aula quei "due o tre argomenti che la difesa non ha toccato (es: paternità Bossetti)"[cit] che avrebbero fatto assolvere seduta stante il proprio imputato (che nel frattempo sta in galera, eh!)..."

Ma chiedere di rifare il test di dna non è verificare la paternità?
Lo ha chiesto la prima volta e pure la seconda Peter Gill cosa c'entra allora? Non ruota tutto intorno a quel dna?

PINO ha detto...

Ciao VANNA!
Scusami se rispondo io, alla domanda che hai posto a Sandro: il DNA al quale "tutto ruota intorno" è un problema che riguarda "Ignoto1". Altra cosa è, invece produrre, da parte della difesa, e subito dopo l'arresto del Bossetti, un semplice attestato, rilasciato da uno dei tanti laboratori di scienze biologiche e genetiche d'Italia, dove veniva affermato che MGB era figlio naturale e legittimo del padre Giovanni, e quindi, non poteva essere Ignoto1, cui sarebbe seguito l'immediato rilascio dell'arrestato, e con tante scuse da parte degli inquirenti.
Ma i difensori del Bossetti, che non sono degli sprovveduti, anzi, hanno consigliato, alla famiglia del loro assistito di farle fare queste analisi "liberatorie"(?).
L'incarico, infatti, fu dato alla genetista Dr. GINO, dell'Università di Torino.
Il responso?
Fu rivelato, in sede di udienza e su richiesta del giudice, dalla stessa genetista, con queste poche parole: "Massimo Bossetti NON è figlio di Giovanni Bossetti".
Mi dispiace per Gilberto, ma questi sono FATTI!
Cari saluti.

Sandro ha detto...

@Vanna
la richiesta di rifare l'esame del dna è la richiesta di rifare l'analisi del campione genetico trovato sul corpo della vittima e di mettere il risultato a confronto con quello -dell'ormai a disposizione- imputato.
non è un (diretto) test di paternità MGB/padre MGB/padre ipotizzato dalla Procura.
il rifare il test del dna, non prevede una nuova campionatura di diecimila e passa persone del luogo e nuovo match con tutti risalendo l'albero materno etc. non prevede un risalire alberi genealogicobiologici etc.
è un test che serve per verificare se sul corpo della vittima sia davvero stato trovato un dna (che poi attraverso tutti i giri traversi e costosi per il contribuente che ben sappiamo) che corrisponde a quello (solo per il mitocondriale, eh! in ogni caso) a quello dell'attuale imputato.
E' esame che bypassa la "problematica" (che in effetti problematica non è) della paternità.

Invece, un semplice e diretto esame di paternità MGB/padre: la difesa può farlo "in qualsiasi momento", anche privatamente. poteva richiederlo e farlo in I° e poteva (doveva!) farlo prima di presentare le centinaia di pagine di motivazioni di appello.
prelevi un campione a MGB, recuperi un campione del padre legale (e anche della madre se vuoi fare le cose perfettine); analizzi entrambi; e metti a confronto i risultati.
Così come risposta ottieni: o MGB figlio del padre ufficiale, o MGB figlio di un altro padre (che non vuol dire automaticamente quello indicato dalla procura).
In entrambi i casi di risposta, però, tecnicamente non sposti di molto il problema del dna indicato dalla procura come quello di MGB sul corpo della vittima.
Cioè, in caso di corrispondenza MGB/padre ufficiale (il the best per MGB), tutto quello che ottieni è un (molto) forte e documentato dubbio sul fatto che le analisi delle indagini siano state fatte male (e del resto... usando kit scaduti, ad esempio... sai già che bella certezza di risultato.).
Dubbio che allora a quel punto puoi spendere, e veramente pesantemente e a piena ragione, per obbligare la corte a far richiedere/ ad autorizzare, in quanto strettamente necessaria, la ripetizione degli esami fatti sulla traccia trovata sul corpo della vittima.

In caso invece di corrispondenza MGB/padre indicato dalla procura, per MGB (e per Yara) non cambierebbe nulla. perché? perché una detta corrispondenza non risolverebbe comunque le problematiche (kit scaduti, assenza di verifiche, raw data con strani picchi, mitocondriale, R0a, sopravvivenza tre mesi all'aperto, etc etc etc) connesse a quella estrazione/catena di conservazione/catena di analisi delle tracce rinvenute sul corpo della vittima

Sandro

Ismaele ha detto...

Mah, certo che Bossetti non e' un abile manipolatore, abilita' che pure ci vuole per quel tipo di delitti (e per uscirne indenni...). Se e' vero come dicono che stamattina ha detto ai giudici che devono vergognarsi per quello che ha subito...

Io la mano sul fuoco non ce la metterei. Qualcosa di istintivo mi dice che e' innocente, ma se dovessi far funzionare la testa, partirei dai dati oggettivi.

Yara non e' mai stata vista uscire dalla palestra.

La giacca ha una grossa quantita' di DNA dell'istruttrice, che dice di averla vista solo da lontano, e il DNA puo' essere stato lasciato solo quel giorno.

Ci sono altre tracce molto meno chiare, fra cui una di Bossetti (forse).

Molte cose rendono piu' probabile che il cadavere sia stato trasportato successivamente (tempi di degradazione delle tracce, stato di alcune parti del corpo, ecc.)

E allora, sulla base di queste cose penserei: molto probabilmente in palestra e' successo qualcosa di poco chiaro (chiarire anche i motivi per cui Yara voleva per forza andare in palestra). La Sbrena ha diverse cose da spiegare sul perche' il suo DNA e' sulla giacca di Yara (quasi sicuramente sangue) e sul quando puo' averlo lasciato, perche' quelle tracce contraddicono la sua versione (anche se non la accusano... pero' un contatto importante c'e' stato!).

Gli scenari potrebbero essere i piu' diversi: un incidente in palestra con il ferimento di entrambe, un trasporto di entrambe verso i soccorsi e poi qualcosa che va storto. E che per qualche motivo si decide di nascondere. C'e' quasi sicuramente il coinvolgimento di piu' persone, da qui la necessita' di sentire (e dico sentire, non accusare) i probabili proprietari delle altre tracce.

Per questo dico che la ragione non puo' del tutto farmi escludere che Bossetti sia in qualche modo coinvolto (non necessariamente in un ruolo criminale) in quel parapiglia che ha portato alla morte di Yara.

Perche' una cosa ho pensato fin dall'inizio dello stillicidio di dati sulle ferite, ecc... e' tutto troppo strano per essere un delitto pianificato, tutto somiglia piu' ad un grosso pasticcio/equivoco/altro reato finito molto male e con diversi maldestri tentativi di coprire i responsabili.

Sandro ha detto...

@Dudù
scrivi: "É in questa "possibile" scena, Gilberto supponga sia possibile una pietra "tombale", auspicabile, un tacito possibile scenario(non accordo verbale come ha inteso erroneamente Sandro, che é mancato comprendere gli spazi fra le parole e gli intenti argomentativi."
16 luglio 2017 16:50:00 CEST

Ma quel tuo "inteso erroneamente da Sandro"cit] NON corrisponde affatto alle parole alle quali ho mosso (articolandole con ragionamenti ed esempi pratici e domande conseguenti) le mie obiezioni.

Infatti, le parole che han sollevato le mie critiche (le ri-cito, ma sono indelebili nero su bianco nei precedenti post) sono:

1- "Oltre il copione ad usum delphini però sembrerebbe che dietro le quinte i giochi fossero definiti ancor prima che iniziasse il processo, una mera formalità. La mia sensazione è che un accordo c’è. "
15 luglio 2017 17:18:00 CEST

2- "In ogni caso il processo Bossetti non è solo quello che vediamo ed è palese, gran parte di tutta la vicenda si svolge dietro le quinte, come nella migliore tradizione del Bel Paese. Poi certo, formalmente tutto deve essere prodotto secondo le procedure. "
15 luglio 2017 19:04:00 CEST

3- "non ho mai detto che possibili 'accordi' possano essere ratificati a termini di legge (me lo metti in bocca): tra le parti esistono anche rapporti informali"
15 luglio 2017 19:24:00 CEST

4- "Si tratta di assolvere un innocente e però di salvare la faccia. Ci sono tanti modi per giocare le proprie carte, alle volte non è neppure necessario buttarle sul tavolo, alle volte la trattativa non ha neppure bisogno di essere formalizzata. "
16 luglio 2017 01:08:00 CEST

5- "Ci sono due o tre argomenti che la difesa non ha toccato (es: paternità Bossetti) chissà forse è proprio lì che si sta offrendo all'interlocutore istituzionale l'uscita di sicurezza e l'opportunità di salvare capra e cavoli."
16 luglio 2017 01:08:00 CEST

6- "" Se invece Bossetti verrà condannato per la seconda volta forse alla difesa toccherà davvero di giocarle tutte le carte."
16 luglio 2017 01:08:00 CEST


Quindi, Dudù:
se c'è qualcuno che sul punto del contendere forse ha "erroneamente inteso" qualcosa di differente da quanto detto e ribadito: quello NON sono certo io.

Sandro

Paolo A ha detto...

Secondo voi perché il Corriere pubblica oggi quest'articolo che riguarda il fantasma (genetico) di Heilbronn?

http://www.corriere.it/cronache/17_luglio_16/mistero-donna-senza-volto-tradimento-prova-dna-omicidio-delitto-a4fce7a0-6a19-11e7-8c31-e178b0f54dfe.shtml

Vanna ha detto...

Paolo A è sconvolgente la storia del dna della donna senza volto.

E' intrigante la domanda che poni, la prima cosa che mi viene in mente, si pubblica per dare un aiutino riflessivo a chi deve giudicare?

Se l'avesse fatto qualche giorno prima sarebbe stato meglio, ma forse non poteva pubblicarlo prima e da questa riflessione ne scaturisce un'altra:
è la dimostrazione che i media hanno un potere consolidato e lo usano all'uopo.

Sandro ha detto...

Sfrondando lo sfrondabile: la domanda, il focus, la richiesta e la necessità quindi, è e resta una ed una soltanto.
--> che venga ripetuto l'esame delle tracce biologiche trovate sul corpo della vittima.
(e che venga ovviamente ripetuto, ma questa volta con tutti i crismi di legge: quindi anche alla presenza dei periti della controparte oltre che senza usare kit scaduti, etc.).

Solo così se MGB è innocente (e al momento proprio non vi sono elementi per i quali non dovrebbe esserlo, eccetto appunto quel balzano e balzanamente analizzato dna sulla vittima) può essere provata la sua innocenza o seriamente minata la catena di "validità logico - scientifica"(sic!) proposta dall'accusa.

E, del resto e a riprova, che quello sia il mezzo principe, di peso e unico: lo si evince proprio dall'accanimento-testardaggine con cui si è finora sempre cercato (al momento riuscendoci) di impedire il rifacimento delle analisi di quella/e traccia/e.

Il resto, processualmente parlando e non solo, è solo cicaleggio di sottofondo che: o non può legalmente entrare a dibattimento o di minima ininfluenza o di mero contorno (quando non pure di indisponenza).

Fino a che prima non verrà definitivamente spazzato via il pluri-sostanziato dubbio dall'arcano principale (quel balzanissimo dna sulla vittima), non sarà possibile chiarire nessun arcano minore (compatibilità orarie, possibili moventi, modalità, altre tracce, etc etc).
Né, viceversa, è possibile dissipare i dubbi dell'arcano principale ripercorrendo a ritroso un percorso a partire da quelli minori (dei quali pure si hanno minimi elementi e sovente di fonte incerta).

La pressione dovrebbe andare tutta in quella direzione, perché in mancanza di un rifacimento di dette analisi: di gradi processuali ne possono anche fare tremila, che il risultato non può cambiare.

Sandro

Anonimo ha detto...

Foto "rubate" alla Canalis, assolti Neri (--> Macchianera; foto satellite campo Yara), Lucarelli, e Soncini.

http://milano.repubblica.it/cronaca/2017/07/17/news/selvaggia_lucarelli_processo_blogger_milano-170965468/

Anonimo ha detto...

George Clooney come Bossetti, ahahahahahah,
Pazzi malefici.
Neri deve parlare quando piscia la gallina.

Vanna ha detto...

Sandro,
il tuo stile pungente pungola a sua volta la risposta.
Scrivi:
1 “E, del resto e a riprova, che quello sia il mezzo principe, di peso e unico: lo si evince proprio dall'accanimento-testardaggine con cui si è finora sempre cercato (al momento riuscendoci) di impedire il rifacimento delle analisi di quella/e traccia/e.”
Sì è così, condivido, eppure non giudichi “l'accanimento-testardaggine” che ha impedito, fino a questo momento, l’analisi.
Al contrario continui che:
2 “ Il resto, processualmente parlando e non solo, è solo cicaleggio di sottofondo che: o non può legalmente entrare a dibattimento o di minima ininfluenza o di mero contorno (quando non pure di indisponenza).”
Ti chiedo: a chi ti riferisci riguardo il: “il cicaleggio di sottofondo”?
Al botta e risposta tra accusa e difesa?
Mi sembra chiaro che quell’ impedimento abbia portato al “ cicaleggio”
Ti chiedo: perché è un “cicaleggio”? Che se pure può essere “ininfluente” ed anche “ indisponente”, secondo me ha il suo significato e ben venga .
Poi continui con stile minuetto :
3 “ma non verrà definitivamente spazzato via il pluri-sostanziato dubbio dall'arcano principale (quel balzanissimo dna sulla vittima), non sarà possibile chiarire nessun arcano minore (compatibilità orarie, possibili moventi, modalità, altre tracce, etc etc).
Né, viceversa, è possibile dissipare i dubbi dell'arcano principale ripercorrendo a ritroso un percorso a partire da quelli minori (dei quali pure si hanno minimi elementi e sovente di fonte incerta).”
Da quel dì che si sta facendo questa richiesta e che si va discutendo sulla stessa e su ‘sto mondo e quell’altro!

Vanna ha detto...

Sarò lunga, ma tutta la faccenda è ingarbugliata, bisogna scioglierla nodo per nodo.

Ciao Pino!
Scrivi: " Fu rivelato, in sede di udienza e su richiesta del giudice, dalla stessa genetista, con queste poche parole: "Massimo Bossetti NON è figlio di Giovanni Bossetti"."
Se lo sia o meno Pino, lo ha detto (non scritto) la Gino.
Troppo si sono sbandierate le corna familiari e poco si è concesso alla difesa.
Basta solo questo per farmi dubitare, anche perché tante sicurezze non sono
tali e le tengono segregate.

Ciao Sandro:
risponde:
"la richiesta di rifare l'esame del dna è la richiesta di rifare l'analisi del campione genetico trovato sul corpo della vittima e di mettere il risultato a confronto con quello -dell'ormai a disposizione- imputato.
non è un (diretto) test di paternità MGB/padre MGB/padre ipotizzato dalla Procura..."
e continua:
"...è un test che serve per verificare se sul corpo della vittima sia davvero stato trovato un dna (che poi attraverso tutti i giri traversi e costosi per il contribuente che ben sappiamo) che corrisponde a quello (solo per il mitocondriale, eh! in ogni caso) a quello dell'attuale imputato.
E' esame che bypassa la "problematica" (che in effetti problematica non è) della paternità."

Bene: ho capito che Sandro e Pino dicono 2 cose diverse:

Per Sandro l'esame riguarda la traccia depositata che non riguarda la paternità, ( dico che mancando il mtdna si dovrebbe cercare la maternità).

Per Pino è sicuro che l'esame paternità sia stato eseguito, non è Bossetti padre, il padre.
Ma Sandro va oltre, entrando nel merito dell'analisi, spiega:
"...Cioè, in caso di corrispondenza MGB/padre ufficiale (il the best per MGB), tutto quello che ottieni è un (molto) forte e documentato dubbio sul fatto che le analisi delle indagini siano state fatte male (e del resto... usando kit scaduti, ad esempio... sai già che bella certezza di risultato.).
Dubbio che allora a quel punto puoi spendere, e veramente pesantemente e a piena ragione, per obbligare la corte a far richiedere/ ad autorizzare, in quanto strettamente necessaria, la ripetizione degli esami fatti sulla traccia trovata sul corpo della vittima."

E quindi per chiarire una volta per tutte chi sia il padre e di chi sia quella traccia si DEVONO RIPETERE GLI ESAMI.
E dai risultati si potrà verificare quanto i Kit scaduti hanno potuto sbagliare.
(Insomma la colpa potrebbe essere dei poveri kit che perlomeno non vanno in prigione).
Dudù diceva che in quella zona di forti parentele, molti dna potrebbero avere somiglianze.
E la paternità non sarebbe più assolutamente certa e necessaria vista la " promisquità" secolare, se non fosse per quel ROA che potrebbe essere un valore aggiunto, diciamo così.

Da tutto questo intreccio ho capito che la PA ha in mano un ben canestro pieno serpi velenose e no, sempre serpi sono e per questo ha rifiutato.

Grazie per le spiegazioni...che fatica, speriamo che la giuria abbia studiato e non sia prona..!

Sandro ha detto...

@Vanna,
- "...accanimento-testardaggine..."
l'ho fatto diverse volte. ma un simil giudizio non intacca quello che è la necessità processuale all'interno del processo stesso.

Inoltre, nei tanti post scritti, mi sembra di essere già stato sufficientemente chiaro per quel riguarda come la penso in generale (e/o nello specifico).
Se necessario, da ora in avanti, ne allegherò un sunto ad ogni post; ma lo credevo cosa superflua.
Per farla brevissima: non credo né in una 'superiorità' morale, né in 'dover nutrire a prescindere cieca fiducia' verso le Istituzioni (emanazioni funzionali al mantenimento coercitivo in mani ristrette del potere di uno ed ogni Stato, anziché a garanzia dei diritti dei suoi cittadini. Non credo quindi che il motto "la legge è uguale per tutti", corrisponda né poco né tanto né ieri né oggi né domani alla verità, se non al limite a livello prettamente formale). Ed in particolar modo noto negli Stati una particolare deriva fascistoide ("deboli coi forti e forti coi deboli") specie in quelle branche precipuamente delegate al controllo di ordine e giustizia.
Ogni singola persona? ovvio che no. ogni singolo caso? ovvio che no. Ma l'andazzo imho è decisamente quello. le società vanno ogni giorno di più irrigidendosi; il significato delle parole sempre più distorto (si veda l'uso improprio e menzognero di "missioni armate di pace e/o esportare democrazia" al posto di "guerra e invasione militare", giusto per fare il più banale degli esempi); il "diverso e/o il nemico" è sempre più demonizzato e deumanizzato.
E la gente -purtroppo- sempre più abbocca a questi trucchetti dialettici e finisce per abituarvisi ad ogni livello (poteri statli inclusi).
Ciò nonostante, pur partendo e tenendo fermi quei "non e né", altrettanto a priori ed in assenza di controprove specifiche (per quanto elementi di dubbio possano non mancare), non trovo corretto presupporre a tutti i costi lo sbilanciarsi 'estremo' del dover ipotizzare 'complotti' e ancor meno 'mega-complotti'. Normalmente, ed in genere, anche gli eventuali pastrocchi seguono i percorsi di minor attrito e minor necessità di gabolizzare e concatenare serie lunghe e complesse di eventi.
Molto più banalmente, sovente (che può non voler dire nulla o dire tutto) e ben prima di 'complotti', basta l'umana fallacia e l'umana testardaggine per la 'gloria' a tenere assieme conti che paiono non tornare.

"...cicaleggio..."
mi riferisco a tutti e a nessuno in particolare. non sono attratto o interessato alle 'persone' né ai nick. siano esse in un'aula o su un blog. sono interessato alle idee ed ai pensieri. quindi mi riferisco al parlare "leggero" (molto assai "leggero") di taluni argomenti.

"...richiesta..."
Si e no.
(si) si perché è ovvio che fin dall'inizio la si chiede (al limite si può disquisire di con quanta forza la si chiede).
(no) meno ovvio invece se (o se inoltre) a fianco di quella si butta nel calderone anche ogni altra qualsiasi "cicaleggiata", annacquando così di fatto il ben più importante resto.

Sandro

Anonimo ha detto...

Ma non sono la moglie, la mammma e la sorella del nostro gagliardo gonzo che hanno la consuetudine di stare prone, per esattezza alla pecorina ?
Tanti auguri a tutti, in special modo al nostro beniamino.

Sandro ha detto...

@vanna

"E quindi per chiarire una volta per tutte chi sia il padre e di chi sia quella traccia si DEVONO RIPETERE GLI ESAMI" [cit]

il punto - non devo essere stato sufficientemente chiaro io allora- è che (processualmente) non importa proprio chi sia il padre.
E ancor meno lo importa nel momento in cui hai rifatto (coi santi crismi, stavolta) l'esame delle tracce trovate sul corpo della vittima: sia che l'esito sia "a" (traccia NON corrispondente a MGB) sia "b" (traccia corrispondente a MGB).

L'unica differenza è che in caso di esito "a" (sempre e solo dovuto a nuova analisi della traccia sulla vittima messa in paragone diretto con MGB... e senza passare da alcun padre madre zio nonna cugino), si può anche aprire un ulteriore scenario al quale la difesa può aggrapparsi per motivi di risarcimento principalmente.

ma se la "nuova analisi" ha già dato come responso "a": allora MGB l'hai già dimostrato innocente e scarcerato. e a quel punto, di chi sia figlio... importa veramente poco e nulla (boh. importerà a lui privatamente, ma allora va privatamente a farsi un'analisi e lo scopre e se lo tiene per sé che a noi poco importa non essendo dei pettegoli).

Facendo invece il discorso alla rovescia (ossia se il padre è altri rispetto a quello che dice la Procura), anche dimostrandolo (ma al momento la difesa questo non ha fatto): non arrivi da grandi parti. perché? perché sempre ti verrà risposto: embè? sul corpo della vittima abbiamo però trovato un dna corrispondente a quello dell'imputato, e di quello ci deve rispondere e chissenfrega di quale sia il padre vero


PS: si. io e Pino non la pensiamo alla stessa maniera su diverse cose.

Sandro

PINO ha detto...

VANNA
Che il DNA rinvenuto sugli slip di Yara sia fasullo, sbagliato o contaminato, non ha nulla a che vedere con la paternità del Bossetti, perchè il materiale biologico sottoposto agli esami per stabilirne la discendenza genetica di Massimo B. dal padre anagrafico Giovanni B, fu fornito, dalla stessa famiglia Bossetti, accompagnata da specifica richiesta, alla dr. Gino, che, presso il laboratorio dell'Università torinese eseguì le analisi, il cui risultato, consegnò, "scritto e firmato", a chi ne aveva fatto richiesta.
Inoltre, è bene sapere che nessuna certificazione formale, e di qualsiasi natura, viene rilasciata con semplice comunicazione"orale", nè testimoniata in un processo penale, senza che vi sia una documentazione concreta e consultabile in ogni momento.

antrag ha detto...

Sandro i mali della nostra società che tu giustamente denunci sono stati introdotti dalla cultura di sinistra in massima parte.

CHIUDO.

Pino ha detto...

Sandro
Stiamo solo valutando cose diverse, quindi è chiara la non convergenza.

antrag ha detto...

Ed è giusto, secondo te Pino, che quella documentazione non sia stata messa negli atti processuali come importante corollario di un'indagine e di un processo servito a mandare all'ergastolo il cittadino che si è visto cambiare la sua ascendenza biologica.
Tra le 60000 pagine dei faldoni non trovava posto questa certificazione che avrebbe avallato le cabale araldiche e gli impastrucciamenti biologici dell'accusa e della corte?

Sandro ha detto...

@Vanna

ops.
prima quando ho scritto che Pino ed io non la pensiamo alla stessa maniera su (molti?) aspetti del caso: NON stavo facendo riferimento al punto in discussione in questo momento tra noi.
Entrambi su questo stiamo dicendo (valorizzando più un aspetto rispetto ad un altro) la stessa cosa.
La differenza di valorizzazione sta solo nel fatto che Pino sta cercando di risponderti "più nello specifico fattuale del caso", mentre io -come mio solito- sto cercando di proporne la fotografia più generale (che può essere svincolata da un caso specifico).
Ma il succo (dna sulla vittima VS paternità dell'imputato) non cambia.

Sandro

Vanna ha detto...

Grazie Pino per la risposta.

Come antrag ritengo che di fronte ad una condanna all'ergastolo, certi documenti andavano allegati nei faldoni e non soltanto sbandierati.
E comunque di chi sia il figlio, lo scritto è al chiuso, il detto invece urlato col megafono.
Questo modo di procedere assomiglia al pettegolezzo più basso e non a quello di una corte che decide di fare il processo a porte chiuse e senza tv.

E per questi motivi come non ho creduto che lui sia l'assassino, tanto meno credo che non sia figlio di Bossetti.
(se anche così fosse sono affari di famiglia, visto che il dna non racconta nulla, poiché è inquinato e dimezzato).
Poiché se fosse stato l'assassino con le prove avrebbero dovuto assumere un atteggiamento più serio nei confronti del colpevole e non cavalcare l'onda della ricerca di corna e di dna.

Il problema non è Bossetti, è il modo di procedere della Giustizia che in questo caso non è stato all'altezza, a mio modesto modo di vedere.

Vanna ha detto...

Sandro grazie anche a te.
Questo caso è il dna centrico intorno al quale girano satelliti sottoposti a diverse interpretazioni.
Dare importanza al dna e basta porta verso più direzioni:
preparazione scientifica, uso di materiali adeguati, ambienti protetti, indagini corrette, risultati certi.
Se una di queste componenti non è chiara, dare importanza solo al dna porta verso luoghi incerti poiché le "direzioni" potrebbero essere fallaci.

Il dna non è quella sicurezza che vogliono propinare se non altro perché anche il dna si può inquinare.

Anonimo ha detto...

B. ha i minuti contati e voi coglioncelli state a disquisire di baggianate, hahhaahhahahahah
La vita è breve ma tutto sommato bella.

Mik ha detto...

Minimo minimo con l'andare del tempo salta in aria il lato "B" di tanti "innominati". Tanto, non finisce qui.

Vanna ha detto...

Pino caro, scrivi:
"Sandro
Stiamo solo valutando cose diverse, quindi è chiara la non convergenza."
Non sono "cose diverse" Pino, è il dna nel quale c'è la presenza del padre che, secondo il proverbio sarebbe "incerto" e la madre invece sempre certa è.
In questo dna il padre è certo e la madre è incerta, anzi non c'è.
Già questo fa pensare.
Quindi le varie disquisizioni sul dna sono interpretate a seconda che si veda:
a- quel dna scientificamente corretto,
b- quel dna non scientificamente corretto,
c- quel dna indicatore di colpevolezza,
d- quel dna non indicatore di colpevolezza
Pertanto:
a seconda della valutazione che si dà al dna
può esserci assoluzione o condanna.
Ed è qui che entra in gioco la Giustizia con i suoi tomi-commi-codici-leggi che devono garantire un giusto processo.
La vicenda sta assumendo un aspetto assurdo e intricato tra i bizantinismi. Esattamente questo è il bandolo della matassa ovvero lo scopo che si vuole ottenere:
1- dare importanza eccessiva al dna, per dare valenza di giustizia alla condanna.
2- evitare le ripetizioni di esami, di accogliere il nuovo, di rivedere il tutto.
Ma la camera di Consiglio ancora va discutendo esattamente come stiamo facendo qui.
Buona serata

Anonimo ha detto...

"La camera di Consiglio ancora va discutendo esattamente come stiamo facendo qui."
E la decisione sarà indiscutibile, ciarlatani.

Anonimo ha detto...

lingua biforcuta che batte contro i denti del vampiro colpevole quale sei tu anonimo

Sandro ha detto...

antrag ha detto...
Sandro i mali della nostra società che tu giustamente denunci sono stati introdotti dalla cultura di sinistra in massima parte.
CHIUDO.

ahahahahahahahahhhahahahh ah ha hahahahah
ahaha hh a hahh ah hahahahhahah ha
ahah ah ahhah ah

ahò, antrag: ma... stavolta il "dottor-cavalier-unto dal popolo-mega direttor intergalattico" non lo citi ?


Sandro

Dudu' ha detto...

Ma smettila Sandro cristo di un Dio!!! Che palle fai venire anche tu!!
Cazzo, l'hanno condannato!
Non ci posso credere !

Ismaele ha detto...

@Dudu', beh, io me lo aspettavo, a dire il vero. Sarei curioso di conoscere i motivi per cui e' stata respinta la richiesta di perizia, ma temo che saranno al di sopra delle mie possibilita' di comprensione.

Il processo e' stato molto "tecnico", evidentemente. Il giudice di primo grado ha emesso una sentenza tecnicamente perfetta e molto poco aggredibile, ed e' probabile che da questo venisse l'atteggiamento del presidente, che sapeva di avere pochi margini di manovra.

Forse la "prova" viene definita "granitica" non in senso scientifico, ma in senso tecnico-giuridico. Del resto, le indagini sono state condotte dai RIS, e se ci sono delle riserve sul loro modo di procedere dal punto di vista tecnico-scientifico, a questo punto bisogna riconoscere che hanno agito ottimamente dal punto di vista tecnico-giuridico. Per questo non credo che la sentenza potra' essere ribaltata in cassazione (Fischetti e' un giudice di grande esperienza e probabilmente riuscira' a blindare il verdetto in misura maggiore di quanto avvenuto in primo grado, a meno che non intenda fare esattamente il contrario). Anche le corti sovranazionali, in genere, non entrano in questioni di merito. Credo che sara' inevitabile arrivare al ridimensionamento del valore probatorio del DNA, ma i tempi non sono maturi. L'unica possibilita' sarebbe che la cassazione si pronunciasse sull'utilizzo contemporaneo di una tecnica come l'LCN (consentita in pochissimi paesi) unita ad una ricerca a tappeto, senza dimenticare che stiamo parlando di una LCN usata non su un reperto preso sulla scena del crimine e conservato per lungo tempo in un laboratorio (scenario classico del "cold case"), ma di una LCN impiegata su un reperto rimasto per un tempo incerto (fino a tre mesi) all'aperto e alle intemperie, quindi che aveva presumibilmente subito una degradazione.

Ma naturalmente, queste sono "solo" riserve di tipo tecnico-scientifico, che dovranno essere espresse adeguatamente in ambito giuridico.

Questi, comunque, sono dettagli. Ne parliamo perche', comunque la si pensi, questa sentenza (e non e' la prima) incide nella pietra un dato con cui tutti noi dovremo fare i conti (speriamo non personalmente):

il DNA rinvenuto sulla scena del crimine o sul cadavere, non importa come, dove e quando, e' di per se' sufficiente a motivare una sentenza di colpevolezza. Di piu': e' un tipo di accertamento che, anche se irripetibile, puo' essere eseguito in assenza della difesa. Da cittadino timoroso della legge spero che questo orientamento sia superato, anche se i tempi non potranno essere brevi.

Sandro ha detto...

confermato l'ergastolo.

semplicemente assurdo.

smontato un altro tassello della presunzione di innocenza e dell'oltre ogni ragionevole dubbio, in ottima sintonia col periodo storico della rimodulazione dei diritti civili e delle regole democratiche.

buona masturbazione a tutti i colpevolisti dal dente avvelenato, che in questo momento saranno lì a toccarsi con la soddisfazione dei miseri.

Sandro



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@Dudù
guarda l'ora del mio post: scritto ben prima della condanna. quindi non era fuori posto.
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Anonimo ha detto...

Che bella notizia, sono soddisfazioni, anche se l'aspettavo e mi sono svegliato adessso, hahahahahhaahh

Bruno ha detto...

L'unico modo per liberare Bossetti è trovare il vero colpevole. Mi ero illuso che Denti potesse fare qualcosa di più.

Ismaele ha detto...

Mah, il "vero" colpevole... Per quanto ne sappiamo (cioe' quasi niente), potrebbe anche non esserci. Magari (e' solo un'ipotesi esemplificativa), in quella palestra le ragazze si erano riunite per provare un esercizio pericoloso. Y e' caduta e ha battuto la testa (pare sia quella la causa di morte, le ferite non lo sono, dicono). A quel punto qualcuno la ha persa (in palestra) e hanno organizzato un occultamento di cadavere lontano dalla palestra. E' solo uno degli scenari possibili, naturalmente. Ma SE veramente e' morta non sul colpo, non c'e' stata violenza sessuale ecc. resta veramente l'inconcepibile stranezza di un criminale efferato che non si premura di sopprimere la sua vittima. Purtroppo sappiamo per certo (parole sue) che la PM ha subito deciso quale era la pista regina. E le indagini hanno preso una piega precisa. In questo caso non sono sicuro di niente, nemmeno che ci sia un "colpevole" in senso stretto.

D'altra parte, che il luogo in cui sia accaduto il tutto sia proprio la palestra e' il sospetto di tanti, avvalorato anche dal fatto che ci siano stati guasti delle telecamere. Quando si dice la casualita'...

Anonimo ha detto...

https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/07/18/yara-gambirasio-tutti-i-dubbi-sulla-condanna-di-massimo-bossetti/3736396/

Nautilina ha detto...

Ismaele,
ti confesso che alcuni anni fa credevo anch'io all'ipotesi dell'incidente, non tanto in palestra quanto fuori.
Per breve tempo ho immaginato che Yara fosse stata investita da un automezzo.
Il fatto è che la bambina doveva per forza attraversare via Morlotti per passare sul lato illuminato dai lampioni, come la mamma le aveva raccomandato molte volte.
La serata era nebbiosa, lei era tutta vestita di nero, quindi poco visibile. Poi correva o andava di fretta, ascoltando musica con gli auricolari...quanti incidenti stradali capitano ai pedoni per questo motivo!
Insomma, l'ipotesi di un investimento a me non sembrava per niente impossibile.
Il guidatore, vedendola in gravissime condizioni, da autentico criminale l'avrebbe poi abbandonata nel campo di Chignolo per far pensare a un omicidio volontario.

Se l'avesse lasciata in mezzo alla strada la ragazza poteva ricevere soccorsi, il che lo metteva in pericolo perché, nel caso si fosse ripresa, avrebbe potuto raccontare l'accaduto e farlo individuare dalla polizia.
Comunque lì l'avrebbero trovata entro pochi minuti. Nel campo di Chignolo, invece, sarebbero passati parecchi giorni. Lui nel frattempo avrebbe potuto far riparare l'auto ammaccata e nessuno lo avrebbe mai collegato alla scomparsa di Yara.

Però come spiegare quei nove tagli profondi e violenti che la poverina aveva sui vestiti e sul corpo? E come mai è stata trovata perfettamente vestita?
L'unica spiegazione sarebbe che il guidatore fosse un folle omicida: quale persona normale infierirebbe di coltello sul corpo di una ragazzina solo per depistaggio?
Dopotutto per ucciderla bastava una sola ferita alla gola...

In realtà nessuno ha mai preso in considerazione l'incidente stradale, anche perché il corpo di Yara non presentava traumi compatibili, perciò resta solo una fantasia come tante altre.

Pensando invece a un incidente in palestra, non sarebbe un'idea assurda che la ragazzina tutto pepe abbia voluto provare qualche passo di danza acrobatica battendo violentemente la testa.
Già, ma per quale motivo non aiutarla e non chiamare un'ambulanza? Di cosa dovevano aver paura i presenti, se nessuno le aveva fatto del male?

Purtroppo queste teorie hanno i loro limiti.

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