martedì 4 dicembre 2012

Cold Case - Morfologia dell’assassino

Articolo di Gilberto M.


Nell'immaginario collettivo, ma anche in quello criminologo, c’è stata negli ultimi anni un'evoluzione verso un profilo immateriale, virtuale, di quello che chiamiamo: "assassino". Una sorta di scivolamento verso un’immagine da avatar, o da cyborg con protesi diaboliche ed efficienti, affilate mediante un'approfondita conoscenza dei meccanismi di depistaggio, contaminazione, sviamento, inquinamento, occultamento. Insomma un criminale occasionale, non professionista, non più come un tempo sprovveduto e spaventato per quanto fatto, ma svezzato e sempre più attrezzato che, dopo l’evento criminoso, è capace di riorganizzarsi e paludarsi con strategie degne di uno Sherlock Holmes... naturalmente schierato dalla parte criminale della barricata. E' così che madri di famiglia timorate di Dio, contadini un tempo dediti alla potatura delle vigne, aspiranti estetiste impegnate giornalmente con fondo tinta e rimmel, d’improvviso sembrerebbero escogitare piani talmente diabolici da rendere necessaria la messa in campo di adeguati strumenti investigativi e attivare le migliori menti criminologhe per smascherarne trucchi, menzogne, occultamenti e quant'altro orchestrato in modo subdolo e intrigante. Talvolta si tratta di stratagemmi talmente perfidi e cervellotici da richiedere l’uso di strumenti sempre più sofisticati, talora sperimentalmente innovativi, per poter sorprendere e smascherare il criminale di turno.

Un tempo l’assassino dopo il reato cercava soltanto di fuggire, di darsi alla macchia, di nascondersi o mimetizzarsi... quando non se ne rimaneva addirittura con l'arma in mano, stravolto, biascicando parole incomprensibili, incapace di dar conto del proprio raptus. Adesso no, adesso l’assassino non professionale si è fatto scaltro. Gli basta un istante e, senza l'ombra di sconcerto, senza neppure attimi di stupore, in un battibaleno riorganizza la scena, da abile regista e senza lasciarsi prendere non dico dal panico, ma neppure da un momento di apprensione o di sconcerto, si prepara per accompagnare l'altro figlio allo scuolabus con l'efficienza di una madre che si appresta al normale menage familiare. In meno di otto minuti è in grado di traslocare il figlio, esasperarsi, martellargli sulla testa, liberarsi degli indumenti insanguinati, ripulirsi e ripulire, nascondere l'arma in luoghi inimmaginabili, rivestirsi in vista delle normali occupazioni quotidiane, ed uscire di casa con l'efficienza di una manager in carriera che organizza la giornata con nonchalance, come si trattasse di normale amministrazione e perfino simulando sconcerto, afflizione, disperazione. 

E cosa dire di un contadino che nel giro di nemmeno un'ora riesce ad avere un raptus, uccidere la nipote, caricarla sull'auto, trasportarla in località adatta e isolata, violentarne il cadavere, ricaricare la salma, trasportarla di nuovo, scaricarla, scoperchiare da terra e sassi l'apertura di un pozzo (che poi un escavatore impiegherà ore per riaprire), calarvi i poveri resti, ripianare tutto con meticolosità maniacale e tornare alle normali occupazioni con animo lieto, con rinnovato fervore, per raccogliere verdure. La povera ragazza in meno di sessanta minuti si troverà a galleggiare in fondo a una vasca per l'agricoltura chiusa ermeticamente, con un exploit che neppure un necroforo di professione avrebbe avuto la capacità di effettuare. E che dire di una estetista che tra un trattamento di bellezza e una telefonata riesce a strangolare la cugina e, senza ombra di panico, senza incertezza, senza turbamenti e patemi d'animo, dopo un minuto sta già architettando una sorta di colossale imbroglio per portare gli inquirenti su una cattiva strada?

Si possono dare spiegazioni per rendere intellegibile questa evoluzione? Evoluzione che non è solo del costume e dei dibattimenti sui casi a delinquere, ma che è propria anche di quella immagine del mondo al contorno, il mondo intorno a noi, la cui percezione è stata variamente influenzata dai moderni mezzi di comunicazione, in primo luogo la televisione e il cinema, e da tutte quelle diavolerie, quelle protesi meccaniche, elettroniche e anche concettuali e mentali, che hanno variamente condizionato il nostro modo di percepire e interpretare il mondo. Possiamo ipotizzare che anche la scienza investigativa sia stata influenzata dal processo di dematerializzazione che ha riguardato la nostra vita? Denaro immateriale, relazioni immateriali, forum immateriali, personaggi immateriali, viaggi immateriali, assassini immateriali. Avatar. Perfino gli assassini, pur nella loro consistenza di anima e corpo, hanno progressivamente assunto una sorta di doppione che agisce per loro, un alter ego mosso da una sorta di software mnemotecnico in grado di operare secondo criteri da criminal-mind. Gli strumenti investigativo-criminologici sono entrati a far parte del bagaglio non solo degli addetti ai lavori, ma persino dell’uomo comune che oramai possiede il suo avatar quando va in banca, quando naviga in un sito per incontri, quando partecipa ad un forum sulla cucina molecolare o plana in qualche ambiente simulato in tre D. Ma anche quando compie un delitto, supportato dal suo androide che ha già in memoria un efficiente programma di simulazione per sviare e depistare un investigatore che non sia attrezzato con idonei programmi antivirus. 

La verosimiglianza ha lasciato il posto alla virtualità. I nuovi procedimenti investigativi non riguardano più soltanto la scena del delitto, così come realmente si presenta, ma la sua ricostruzione con tecniche digitali. Non è più il semplice rilievo statico dell'ambiente in cui si è consumato un omicidio, ma la sua proiezione dinamica, il film che scorre al rovescio, il flashback del crimine ricostruito mediante tecniche simulate, come riavvolgendo la bobina. Le macchie di sangue disperse nell'ambiente, che impregnano gli indumenti e macchiano le coperte, vengono proiettate all'indietro mediante tecniche che ricompongono ogni fase dell'assassinio. Il flashback è diventato non solo un'immagine mentale, la ricostruzione del delitto mediante l'inferenza logica. Si tratta di un film proiettato in reverse, ricostruito mediante equazioni matematiche, digitalizzato secondo i criteri di innovative tecniche sequenziali. Sulla base di algoritmi si inserisce la posizione della vittima e dell'assassino, la modalità dell'omicidio e la tempistica. Poi si aggiungono le emozioni, gli stati d’animo e le pulsioni, e lo si fa in base a elementi morfologici ricavati scientificamente. Il grado di accuratezza dei rilievi tecnico-scientifici consente poi una disamina precisa e circostanziale circa il movente e l’arma. Il vecchio detective, che per intuito e mediante procedimenti logico-deduttivi giungeva a individuare il colpevole, a farlo crollare, sembra inesorabilmente andato in pensione. 

C’è da chiedersi quanta parte ha avuto nell'evoluzione delle tecniche di indagine il cinema, col suo profluvio di effetti speciali suggestivi e fantasmagorici, con la diffusione di studi criminologici che di fatto creano l'esigenza di applicare le moderne tecniche ai casi a delinquere... se non altro per non disperdere i costosi percorsi di addestramento e gli aggiornamenti sulle moderne tecniche investigative. Le tecniche criminologiche di fatto sollecitano un nuovo mercato e l'esigenza di poter esprimere ipotesi e sofisticherie accurate per disegnare dei criminal-profiling sempre più in linea con i nuovi apparati investigativi (strumentali e concettuali), anche se di fatto risulta che da quando sono state introdotte le 'nuove' metodiche, le incertezze riguardo alla individuazione di un colpevole sono forse aumentate, piuttosto che approdare a maggiori certezze. Si direbbe che un profluvio di nuovi strumenti investigativi (comprese le sofisticate analisi di localizzazione satellitare e le misurazioni biometriche) abbia creato la premessa per una conflittualità tra i dati di volta in volta rilevati attraverso indagini biologiche, fisiche, balistiche, psicologiche, chimiche. Il fatto è, però, che la realtà quotidiana non è riducibile a un laboratorio nel quale si possono tenere sotto controllo le variabili (dipendenti e indipendenti). La realtà è sempre molto più complessa delle semplificazioni con le quali si vorrebbe imbrigliare un delitto in uno schema concettuale in cui vengono selezionati alcuni fatti per trascurarne altri che all'apparenza sembrerebbero trascurabili. 

Tale fiducia nel dato scientifico - che è sempre un dato selezionato e evidenziato tra migliaia di altri ritenuti (a torto o a ragione) ininfluenti - rischia però di orientare un'indagine in direzioni magari del tutto opinabili, per non dire di inseguire dei veri e propri fantasmi scambiati per oggetti reali, di appuntare l'attenzione verso soggetti che potrebbero risultare completamente estranei all'azione criminosa. Il termine prova scientifica è diventato un passepartout per indicare qualcosa di assolutamente inconfutabile, un sistema probatorio che non ammette contestazioni di sorta in quanto suffragato da un metodo riconosciuto come esatto, preciso e incontrovertibile (basato su metodi quantitativi). In una realtà che non sia né quella della fiction né quella virtuale (ricostruzioni e action in 3d sulla base di equazioni matematiche), le cose non sono proprio così. Intanto il termine prova scientifica è già di per se stesso un falso. Non esiste nessuna prova scientifica in nessun campo di ricerca, esistono solo dati rilevati mediante strumenti più o meno sensibili in rapporto al grado di precisione che interessa raggiungere. La prova è sempre e solo logico-deduttiva. La stessa rilevanza del dato scientifico è tutta da definire in ragione di criteri che il più delle volte hanno una latitudine interpretativa piuttosto arbitraria. Spesso si tratta di una accumulazione di dati di nessuna rilevanza per l'indagine, di rumore che disperde il focus dell'indagine in un caotico marasma di indizi. 

La sensazione è che il vecchio investigatore che si muove come un segugio, che fiuta una pista e la segue sino alla verità, sia insostituibile. In un'indagine è molto più importante la riduzione della complessità piuttosto l'accumulazione di dati. Francesco Bacone usava la metafora dei ragni e delle formiche. I primi intessono ragnatele inconsistenti ricavando la tela da se stessi (i razionalisti, ma in senso più attuale coloro che si innamorano di una tesi e costruiscono una serie infinita di elementi a supporto ricavati da ragionamenti circolari), gli altri accumulano come le formiche (gli empirici) una quantità ragguardevole di dati che dovrebbero suffragare una ricostruzione, ma che in realtà elaborano teorie approssimative e arbitrarie. La realtà di un delitto è sempre così complessa da risultare irriducibile alla sola analisi da laboratorio, che offre dati interpretabili solo in un 'contesto reale' troppo complesso nei suoi aspetti fisici e psicologici per poter essere trattato col solo ausilio di parametri numerici. Gli elementi quantitativi di per sé sono insignificanti, se non vengono inquadrati in un complesso interpretativo dove il dato riveste solo un significato orientativo e mai esplicativo o confermativo. La scienza per essere tale deve sempre poter offrire il fianco alla falsificazione, devono cioè essere sempre individuabili i cosiddetti falsificatori potenziali (nel linguaggio popperiano), devono cioè essere sempre indicati quei fatti che se rilevati andrebbero a falsificare un asserto o una teoria. 

Quello che davvero stupisce in molte procedure investigative, è l'assoluta mancanza di strumenti epistemologici. Ci si riempie la bocca di 'prove scientifiche', di 'parametri numerici', di 'verifiche sperimentali', senza indicare mai i 'falsificatori potenziali', senza mettere mai in rilievo quei fatti che (se rilevati e comprovati) andrebbero a smentire la ricostruzione di un delitto. L'uso poi costante di stratagemmi convenzionali, allenta ancora di più la possibilità di smentire in linea di fatto la cosiddetta prova scientifica. La scienza è una cosa seria e spesso viene tirata in ballo a sproposito. Le analisi di laboratorio di per sé non potranno mai dare la prova che l'assassino è il signor X, ma solo orientare l'indagine, restringere il campo o allargarlo, indirizzare la strategia investigativa. Si può addirittura immaginare che il dato scientifico privo di adeguate contestualizzazioni potrebbe perfino rappresentare un indizio che mette l'indagine fuori strada, la orienta proprio nella direzione voluta dall'assassino che dissemina falsi indizi. I rilievi scientifici sono sempre armi a doppio taglio se non guidati da una mente investigativa che ponga sempre il dubbio e la sospensione del giudizio come il vero motore dell'indagine. Un DNA su un filtro di sigaretta può essere un dato rilevante per individuare il colpevole, ma potrebbe anche essere l'espediente con il quale il vero assassino cerca di pilotare l'indagine di un investigatore ingenuo e maldestro. 

In fondo, proprio come nell'indagine filosofica (speculativa), il campo di indagine su un delitto è fatto di resistenze e opportunità, apparenze che ci illudono e fatti all'apparenza irrilevanti, ma che potrebbero risultare davvero essenziali. La fiducia acritica nel dato scientifico è foriera di errori madornali se non è sorretta dal dubbio metodico e da una attitudine a discernere, mettere in discussione, distanziarsi, contestualizzare, relativizzare... Chi ha studiato filosofia sa che il procedimento speculativo richiede il dubbio metodico (quello cartesiano del genietto malefico) per il quale tutto può essere messo in discussione, soprattutto quello che ci appare più evidente. In matematica si parla di assiomi (principi indimostrabili), in filosofia di enunciato dichiarativo (apofantico) cioè “le proposizioni prime da cui parte la dimostrazione” (Aristotele), per Kant principi sintetici a priori… ma nella realtà tutto può essere messo in discussione, perfino la logica… tant’è che nel mondo contemporaneo la nozione di assioma subisce una trasformazione radicale. Col formalismo matematico (Peano, Russell, Frege, Hilbert) vengono negate verità, certezza ed evidenza degli assiomi che divengono convenzioni.

Mi scuso per la tirata filosofica... però ha un senso. Quello che sorprende è che nella moderna indagine sui delitti ci sia questa fiducia acritica nel dato scientifico, quasi che il dato numerico possa fungere di per sé stesso da prova inconfutabile. Un dato è solo un dato, un rilievo numerico privo di contesto. Per quanto una procedura investigativa si possa automatizzare (potremmo immaginare un detective avatar che sintetizzi nel suo hardware tutte le procedure investigative e abbia in memoria tutti casi a delinquere catalogati statisticamente, una sorta di sistema esperto, un detective implementato su una piattaforma informatica), ogni caso criminale rimane in sé statisticamente irripetibile e richiede sempre la creatività, l'intuito e la modestia di un investigatore che proceda non solo attraverso dei modelli standardizzati, ma servendosi delle esperienze e dei modelli solo come punto di partenza. I laboratori con gli investigatori in camice bianco (armati di alambicchi e provette, attrezzati con cartine al tornasole, microscopi elettronici, raggi laser e sofisticati software), riscuotono la meraviglia di un pubblico assuefatto alle meraviglie degli effetti speciali e dispone a un atteggiamento acritico di fronte a metodi di indagine che spesso sono soprattutto spettacolari ma poco incisivi. Mi piace l’idea di un parallelismo tra indagine filosofica e indagine sui delitti. Cercare la verità richiede di sbarazzarsi di tutte le procedure ripetitive e standardizzate, richiede metodo ma anche fantasia, presuppone delle tecniche ma anche la capacità di affinare e superare i propri pregiudizi e le proprie idiosincrasie. 

Tutte le procedure che si avvalgono della sola routine, sono votate a impantanarsi in una sorta di schematismo che non tiene conto del fatto che ogni caso è specifico e richiede souplesse, richiede circospezione e adattamento. D’altro lato, affidarsi soltanto ai teoremi, sia pure costruiti con tanto di lemmi e corollari, rischia di precipitare un'indagine più che nel razionalismo nella razionalizzazione, cioè dare parvenza di razionalità a un sistema di relazioni del tutto arbitrarie e capziose. E' pur vero che, come si dice, alcuni matematici hanno visto in sogno la dimostrazione dei loro teoremi, che Newton ha, un po' come i progenitori di biblica memoria, attizzato il cervello (e la curiosità scientifica) per via di una mela caduta da un albero proprio sulla sua regione occipitale. Ma un conto è sfruculiare coi sogni come input per scrutare nuovi orizzonti, un conto è scambiare per realtà i nostri sogni. E' quello che scrive Kant nella dialettica trascendentale: "E la terra della verità (nome allettatore!), circondata da un vasto oceano tempestoso, impero proprio dell'apparenza, dove nebbie grosse e ghiacci, prossimi a liquefarsi, danno a ogni istante l'illusione di nuove terre, e, incessantemente ingannando con vane speranze il navigante errabondo in cerca di nuove scoperte, lo traggono in avventure, alle quali egli non sa mai sottrarsi, e delle quali non può mai venire a capo".

Il caso dell'omicidio di Sarah Scazzi è emblematico di un progressivo scivolamento verso un sistema di indagini 'virtuali', è emblematico del progressivo dissolversi delle certezze relative al dove e al quando. Il dove è la casa della famiglia Misseri. Il quando è l'intervallo, attorno alle 14 – 14,30 di quell'infausto 26 agosto del 2010. Ma forse sarebbe d'obbligo usare il condizionale. Se Michele Misseri non avesse confessato in almeno sette versioni, le modalità del delitto e le certezze investigative sarebbero quanto mai aleatorie. Tutto è stato ricostruito attorno alle sue confessioni, modulato secondo un suo presunto coinvolgimento, vuoi come assassino o vuoi come occultatore del cadavere. Eppure, bisogna dirlo, non risulta alcun riscontro (dato a conferma), salvo il ritrovamento del cadavere della povera Sarah. Ma qui non vogliamo ripercorrere tutti i dubbi circa le ricostruzioni piuttosto opinabili. L'ho fatto in una decina di articoli e credo che qualsiasi altra chiosa non farebbe che riprodurre una tesi piuttosto chiara che si esplicita in due punti 

1) L’omicidio non è avvenuto nella casa dei Misseri. 
2) Tutta la famiglia, compreso Michele Misseri è estranea al delitto e all'occultamento del cadavere. 

Fin qui dunque la mia tesi. Ma non voglio ripetermi. Cosa si può dire ancora sul caso in oggetto che non sia stato già detto? Qualcosa che non attiene soltanto al delitto ma all'immagine che abbiamo di noi? (noi inteso come un io sociale, collettivo, nazionale). Leggendo i commenti di molti opinionisti (sia occasionali, sia organici) si può rilevare uno schema che parla del nostro modo (culturalmente parlando) di affrontare le tematiche, non solo criminologiche ma anche in generale i processi che riguardano la formazione delle opinioni. Forse a qualcuno dispiacerà, ma occorre dire che si sta assistendo a un progressivo impoverimento culturale nel nostro paese (e probabilmente in tutta l’area occidentale). Da un lato una specializzazione sempre più spinta lascia intravedere oggetti tecnologici sempre più sofisticati, dall'altro i soggetti acquistano via via un profilo sempre più parcellizzato e disperso. Fuori dagli specifici campi di ricerca o di occupazione, ciascuno appare relegato in un ruolo marginale. Non mi riferisco solo agli ambiti scientifici, ma più in generale a quelli sociali e esistenziali. La progressiva trasformazione delle persone in avatar è suffragata da tutti quei sistemi di calcolo automatico nei quali ci si affida ciecamente agli strumenti (tecnologici e mentali). In altre parole, creiamo strumenti di cui poi diventiamo dipendenti, elaboriamo teorie di cui poi diventiamo schiavi. In termine filosofico si tratta di oggettivazione alienata. Siamo apprendisti stregoni e suscitiamo forze che poi non riusciamo a controllare e che finiscono per dominarci. Diveniamo schiavi di quegli strumenti che noi stessi abbiamo elaborato. 

I "cold case" ridotti a puro opinare, sono emblematici di questo progressivo depauperamento della nostra capacità di empatizzare. L'empatia è la capacità di indossare i panni dell'altro, sforzandosi di guardare con i suoi occhi, di immedesimarci in lui per considerarlo un soggetto che ama, che soffre, che spera come tutti noi. Quando cominciamo a considerare l'altro (assassino e non) solo un oggetto, significa che ci stiamo trasformando in automi, in macchine inconsapevoli di tutti quei condizionamenti che ci avvolgono e che una struttura sociale rigida, spesso disumana, ha trasformato in strumenti di tortura. L'incapacità di porci da altri punti di vista, la difficoltà a immaginare altri scenari, se non quelli indotti dal sistema massmediatico, è il sintomo non solo di un profondo disagio sociale, mascherato attraverso un modo compulsivo di valutare, ma anche di una progressiva perdita della capacità di creare e di amare. Pensare per schemi ha l'indubbio vantaggio sull'economia psichica di non dover ogni volta ripartire da zero. Il pensiero schematico è una modalità di sopravvivenza utile nella quotidianità nella quale dobbiamo affrontare dei compiti di routine. Quando però occorre fronteggiare le emergenze, o comunque interpretare fatti nuovi e inconsueti, tutte le nostre chiavi interpretative possono risultare obsolete e fuorvianti. E' allora che occorre superare l'accidia e avere il coraggio di guardare il mondo con occhi nuovi. 

I 'cold case' ci invitano a superare la nostra pigrizia mentale, a osservare 'la realtà' senza preconcetti e senza remore. (Gilberto M.)




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77 commenti:

Giacomo ha detto...

Egr. Dott. Gilberto,
Complimenti per la sua cultura!

Purtroppo devo dire che non sono d'accordo con la sua tesi.
L'omicidio od almeno la sopraffazione della povera Sarah si è verificata nel garage di casa Misseri fra le 14,32 e le 14,42 del 26 agosto 2010. E in quel garage, oltre alla vittima, c'era il Misseri, da solo.
Non trovo convincenti le argomentazioni da Lei esposte nella sua serie di articoli, per dimostrare che Misseri non può essere coinvolto nell'omicidio della povera Sarah, malgrado se ne sia confessato colpevole e continui a professarlo urbi et orbi ininterrottamente da due anni, tranne un intervallo di circa un mese.

Ed in ogni caso Misseri doveva essere rinviato a giudizio con l'imputazione di omicidio.

Compito del dibattimento sarebbe stato quello di chiarire gli aspetti ancora oscuri, ma mica tanto, di questo delitto.

Non è detto che Misseri abbia compiuto tutto in un'ora. Lui stesso ha detto che è tornato più volte sul luogo dell'occultamento "per recitare qualche ave maria", come dice lui, o molto più probabilmente per completare l'opera dell'occultamento.

Per il resto condivido le considerazioni di Mimosa, che saluto, come saluto tutti gli amici del blog.

Giacomo

carla ha detto...

grazie dott. Gilberto dell'articolo,ritengo in effetti che manca una apertura mentale,che siamo soggette di creare dei schemi ,per cui non permette di vedere oltre....
per una analisi personale che mi sono fatta è che mi sono resa conto,che si ha bisogno del indicazione o della segnalettica,se non abbiamo ciò si ha la sensazione di smarrimento o disorientati,perciò abbiamo bisogno di una schema una mappa senza ad essi non sappiamo stare,eppure mi sono resa conto che sono dei limiti che ci creiamo,che possono pure essere devianti.......
perciò questa esperienza mi ha fatto capire di non fermarmi all'apparenza e di valutare altre possibile strade cioè di vedere con altri occhi,allora si ha una conoscenza che non ha un limite.....la saluto cordialmente

maguca ha detto...

infatti ci sono delle personalita' molto ambigue. mi sovvengono i duo che venivano nominati in ogni commento . scomparsi .

Manlio Tummolo ha detto...

Caro Gilberto,
come sai, concordo pienamente, pur partendo da alcuni punti diversi. Non ho nulla da aggiungere alle tue osservazioni e conclusioni.

La confessione di Miseri è evidentemente estorta (su vanto stesso dei SS. Inquisitori), la prima come le successive. Uscito dal carcere conferma, con variazioni, la prima solo nella speranza di far uscire così moglie e figlia, ma non riesce a portare mai dettagli verificabili.

Sarah Scazzi, giunta probabilmente sulla base di due testimonianze (non una di più) in prossimità di casa Misseri (circa qualche centinaio di metri) sembra essersi dissolta. Di lei non vi è traccia, prima del ritrovamento nel pozzo. I SS. Inquisitori, avendo omesso ogni verifica in concomitanza della presunta confessione in quella casa (omissione d'atti d'ufficio), confermano indirettamente di non credere che in quella casa sia avvenuto alcunché di penalmente significativo.

E' altresì evidente che chi sente bisogno psicologico di individuare un qualche colpevole, perché non si rende conto che in gran parte i delitti restano impuniti, si sforza di trovare in uno, in due o in tre Misseri (e se ci fosse stata anche Valentina, in quattro) i colpevoli senza "se" e senza "ma".

L'udienza di oggi ha confermato quanto risaputo a favore di Sabrina Misseri, malgrado sterili, inutili e vuote contestazioni dei SS. Inquisitori.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Buona notte carissimo Gilberto.Complimenti per l'articolo,e che come al solito e ben elaborato su dei dati scientifici.Sul caso Scazzi Misseri,nulla deve essere lasciato al"caso",ma tutto deve essere analizzato attentamente,anche il più piccolo dettaglio può avere un suo significato,che non deve essere per forza un dettaglio scientifico,ma un dettaglio di logicità.Mi spiego meglio:Sarah scompare il 26 agosto,dopo 35 giorni il caro zietto fa ritrovare il cellulare,Perché? Dopo aver confessato il delitto il caro zietto oltre alla descrizione della fase omicidiaria aggiunge alcuni particolari che nessuno gli chiede,e che nessuno poteva sapere,Perché? Dopo che sua figlia per ben due volte gli dice che Sarah non si trova lui non trova di meglio che alle ore 15.00 prendere la macchina e andare via,per far ritorno dopo 50 minuti,e in questo tragitto c'è la telefonata al fratello per la scusa dei cavalli scappati,Perché? Vede carissimo Gilberto che a volte non serve la scienza per individuare il colpevole,basta la logica del comportamento e delle azioni fatte dal caro zietto per essere smascherato,se il trattore non è partito,per quale maledetto motivo è andato via dal garage sapendo che sua nipote era scomparsa?Questo Lei mi deve spiegare,e se in tutto questo c'è una logica di quello che fa il caro zietto.Non mi dica che è andato in campagna per zappare,altrimenti mi arrabbio,perchè se no, quella telefonata al fratello con la scusa dei cavalli scappati da riferire come "copertura",non sta ne in cielo e ne in terra.Domani tocca a Lui parlare e come disse il caro Massimo:speriamo che il suo Avvocato lo faccia bere prima di essere interrogato,in vino veritas.Cordiali saluti Gilberto.

Manlio Tummolo ha detto...

Il signor Vito Vignera ci spieghi cortesemente dunque perché il SS. Inquisitore nell'incidente probatorio disse, parandosi il fondoschiena rispetto agli avvocati della difesa, che egli stesso e i suoi colleghi avevano usato "metodi suggestivi" con Michele Misseri, e non solo per questa o quella confessione, ma per tutto il celeberrimo "doloroso percorso di ravvedimento".
Ci spieghi per quale ragione dovremmo credere alle molteplici, variabili, fumose, non comprovate, confessioni di Michele Misseri, e non a quella chiara, semplice, assoluta, comprovata dai fatti, dalle minacce, dalle pressioni, dalle "persuasioni" utilizzate dai SS. Inquisitori, non col Misseri soltanto, ma con tutto l'abitato di Avetrana, anche se non sempre con i medesimi risultati (metodo confermato da quanto sta avvenendo dell'ILVA) ?

Ci rendiamo conto o no che a Taranto si procede con metodi stalinisti e dittatoriali ? E ci rendiamo conto o no che Michele Misseri è già fuori dall'accusa di omicidio, e che al 100 % non vi rientrerà, salvo un totale rifacimento di indagini e del processo, dove è "vero", non ciò che si spera, ma ciò che viene tecnicamente provato ?

Nessun passo compiuto dal Misseri, perlomeno successivo al ritrovamento del cellulare (girato per più androne di Avetrana), se non da quello stesso, è credibile, salvo che per chi abbia il colpevole in tasca, perché così soddisfa il suo sogno di giallo alla Perry Mason. Per il resto, se la gente deve arrabbiarsi su questo, ne avrà da arrabbiarsi parecchio fino alla sentenza definitiva di Cassazione.

Manlio Tummolo ha detto...

Io chiedo a coloro che si considerano persone raziocinanti e prese non dall'entusiasmo giallistico: è più facile che siano considerate del tutto innocenti Sabrina e Cosima se l'omicidio è avvenuto altrove e per opera di terzi, oppure se fosse veramente avenuto in quella casa e a quell'ora, ad opera di Michele Misseri ?

Similmente giudicheranno i giudici, non tanto quelli della SS. Inquisizione tarantina (le cui convinzioni conosciamo da due anni circa), quanto da quelli d'Appello e di Cassazione.

Anonimo ha detto...

Al di là delle specifiche implicazioni nel caso di Avetrana, esprimo tutto il mio consenso per i principali punti dell'articolo.
Particolarmente l'uso improprio e la valutazione spesso e volentieri errata della cosiddetta "prova scientifica" nel processo penale contemporaneo.
Sicuramente c'entra il cosiddetto "CSI Effect" (volgarizzazione e semplificazione di quanto da lei più eruditamente esposto): l'illusione, la pretesa, la speranza, divulgata dalla nota serie televisiva, che basti inserire una provetta nella macchina per avere la foto del colpevole.
E naturalmente per i giudici (togati e popolari) è un bel sollievo e scarico di coscienza poter pensare (o credere) che la macchina fornisca un risultato "certo", garanzia di "giustizia".

Luca Cheli

magica ha detto...

questa poi ! non l'avevo considerata .

Manlio Tummolo ha detto...

UNA FARSA CONTINUATA ED AGGRAVATA

Oggi era la giornata tanto attesa in cui Michele Misseri ha confessato: che cosa? la sua ultima versione, e con ciò riempirà di gioia quanti lo credono l''unico colpevole. Anche qui è tuttavia stato facile notare alcune discrepanze ed imprecisioni. Anche Michele si è studiata a memoria una versione, ed ora batte su questa. Perché lo fa ? Solo nella speranza che ciò comporti la liberazione di moglie e figlia. Penso che sia l'illusione in cui, oltre a lui, sono caduti i pur abili avvocati della difesa di Sabrina Misseri. Non mi soffermo su cose già da tempo scritte e motivate.

Il vero colpo di scena è costituito dalle dimissioni del suo avvocato Amendolito: perché lo ha fatto?. La sua giustificazione, del tutto generica, non spiega un accidente. Un difensore deve continuare a difendere il proprio patrocinato, anche quando questo è reo confesso. Deve cercargli delle cause di giustificazione, delle attenuanti, una condizione psicologica di non essere stato nelle condizioni di coscienza e volontà dell'atto. Non lo abbandona. Dice di una linea difensiva, ma non si è mai vista, oltre all'utilizzo del silenzio in aula.

Servirà tutto questo a Sabrina Misseri e alla madre? Non credo, la sua resta una versione confusa, con motivazioni non credibili. Il raptus sessuale della versione iniziale viene rigettato, ma non dice chi gliel'abbia suggerito. Accusa l'avv. Galoppa e la dott.ssa Bruzzone, di fatti, i quali, se non comprovati, sono passibili di denuncia per calunnia. Ma questo, ad uno che si aspetta almeno 10 anni di carcere, può sembrare il meno.

magica ha detto...

sembra quasi che stia avvalorando la colpevolezza delle donne . ebbene a questo punto finiamola qua , che buttino le chiavi e dentro in galera per sempre ma assieme a loro anche coppi

carla ha detto...

magica ti posso dare ragione ,solo a livello mediatico che la possono pensare così ,il che ancora si è fermi nel pensare che tutto sia successo in quella casa e da qui non ci si muove....come pure tu puoi notare si continua a parlare dei contradizione....quello che sta facendo michele puo comportare un arma a doppio taglio se non darà una spiegazione plausibile e chiara....quello che si spera che veramente si riapre il fascicolo contro michele e che dovesse subire pure il processo ed augurandosi che le donne ritornino libere,che poi dal processo potrà venire fuori altre cose....
pure io sospetto che lui abbia assunto la colpa fin dall'inizio per tenere fuori la famiglia,perchè probabile inquirenti si erano già indirizzate sulle donne.....è probabile che attualmente non ne puo parlare che poi se mai avrà il processo lo dirà lì se ne è corrente del delitto o se c'è dell'altro.....
intanto quello che interessa che liberino le donne e dare fine a questa sofferenza,anche se ormai non c'è più la vita di prima.....buonaserata a tutti

Manlio Tummolo ha detto...

La mia tesi, cara Magica, non è di tre colpevoli, ma di tre innocenti. L'avv. Coppi crede di aver scelto una strada sicura: date in pasto un colpevole alle tigri e salverete due innocenti, ma le tigri si nutrono il più possibile, di innocenti o colpevoli che siano. Le dimissioni di Amendolito non sono affatto chiare: anche riconoscendo la colpevolezza di Misseri, la sua difesa poteva puntare su altre argomentazioni. Evidentemente, Amendolito è certo dell'innocenza di Michele Misseri e non coopera con l'operazione coppiana. La confessione di Misseri di oggi non era ormai per nulla nuova. Coppi evidentemente mira ad una difesa in due tempi: liberare le donne prima, ritrattazione del Misseri poi.

magica ha detto...

l'avv di misseri . secondo me aveva impostato una strategia ma misseri si è accorto che tutti si stanno approfittando della sua poca cultura e vulnerabilita' e stavolta non è stato al gioco .. per troppe volte gli aveva imposto di non parlare ricevendo dai media sarcasmo e derisione . puo' essere che stavolta l'avv gli abbia consigliato una strategia?, misseri sapeva che ammendolito se ne sarebbe andato ,, lo disse ammendolito che se misseri non si fosse attenuto alla sua difesa avrebbe abbandonato misseri..e cosi' ha fatto

.

Manlio Tummolo ha detto...

Già, carissima Magica, ma il grosso problema di questo rapporto, durato comunque oltre un anno, è che non si è mai capito quale fosse la strategia di Amendolito, il quale da avvocato ha il ruolo di difendere il proprio patrocinato dalle accuse, e solo se non vi riesce, di trovare attenuanti o motivazioni per ridurne la responsabilità e, quindi, la pena. Secondo me, Amendolito sa che la confessione in udienza è stata solo strumentale ai fini della liberazione di moglie e figlia, come lo sanno gli avvocati di Sabrina. Ma per Amendolito è un punto d'onore professionale non lasciarsi prendere da strategie che, intanto, non dànno affatto certezze di liberazione (in quelle condizioni di tempo e di luogo), e che comunque falserebbero la verità.
Per quanto il paragone valga quanto vale (sono situazioni diversissime), è come dire che il noto carabiniere Salvo D'Acquisto, dichiarando di avere egli attentato ala vita dei militari tedeschi, fosse veramente il colpevole, e non invece colui che, da innocente (in una concezione veramente e profondamente cristiana della vita, che non è certo quella di chi va a messa ogni domenica e poi si fa gli affari propri) offerse la propria vita in cambio di quella degli ostaggi. E i Tedeschi lo sapevano perfettamente.
Certo, il mio paragone è estremamene azzardato, ma cerco di far capire che Michele Misseri tenta di sacrificare se stesso per liberare moglie e figlia, ma non sarà preso sul serio.

magica ha detto...

ieri sera a porta a porta ammendolito ha affermato sebbene con titubanza ., che quello che sostiene misseri sia la verita' ( ha detto sincero ) ma è la stessa cosa .
poteva immaginarselo l'avv che misseri ieri sera avrebbe detto quello che sostiene da molti mesi ... mossa giusta o sbagliata.. comunque . anche lui non vede una via d'uscita se continua ad avvalorare tesi di avvocati che imbastiscono le loro strategie .. sulla pelle d'altri ..
quando . misseri si era avvalso della facolta' di non rispondere alle varie udienze .. tutte suggerite da suo avvocato . si sussegiurono una sequenza di ingiurie e offese per non aver parlato.
ma ora che ha parlato si sentono ungiurie di tutti i generi . mi chiedo se vogliono che parli lui parla.. ma giu' insolenze . .. se non parla ingiurie. . una situazione indescrivibile .. sarebbe opportuno finirla qua , ormai la frittata è fatta ed è andata in questo modo m non sara' l'unica volta che innocenti stanno in carcere x tutta la vita ,, quindi la vita ci insegna che succedono questi casi .. non doveva farsi infinocchiare

carla ha detto...

forse tutto il male non viene per nuocerel'unica cosa che c'è da augurarsi ,per come avevo sentito ieri che riaprono il caso ,che facino ulteriori indagini e magari con altri inquirenti ...è sempre meglio perdere tempo adesso ,visto che di tempo si è perso fin troppo ,piutosto che perdere ulteriore riportando la causa all'appello.....
perchè stamane ho sentito in tv che dicevano che staranno valutando se rimandare in oltranza o se cosiderare le dichiarazione di michele come una falsa testimonianza ,cioè non gli credono e si continua con il processo contro le donne.....a più
tardi

Giacomo ha detto...

Non credo proprio che una confessione in un'aula di Corte d'Assise con tutta l'ufficialità e la solennità che questo comporta, possa essere liquidato dalle ciance dei media più o meno partigiane come un flatus vocis!
C'è addirittura chi farnetica che l'incidente probatorio prevalga
sul dibattimento.
L'incidente probatorio fu una scelta del Gip, di cui non si è mai compreso la necessità e l'utilità in relazione all'accertamento della verità dei fatti. Si era in fase d'indagine preliminare. Le vere prove si formano in dibattimento.
Non capisco perché una Corte d'Assise, di fronte ad una confessione chiara ed inequivocabile, evidentemente non frutto di una costrizione, la debba considerare come non avvenuta.
Non sono queste le regole del nostro ordinamento.
Coppi l'ha detto, rivolgendosi a Michele Misseri: E' lei che ha ucciso Sarah?
Sì, ha risposto Misseri.
Lei conferma di aver ucciso Sarah, davanti alla CORTE DI ASSISE?
Sì, ha ribadito Misseri.
E Coppi intendeva sottolineare: Non siamo, per esempio, davanti a degli esponenti del circo mediatico, che non hanno nessun titolo a giudicare.

Adesso è l'accusa ad essere in palese affanno e con essa gli esponenti del circo mediatico, da sempre colpevolisti o per la convenienza di stare dalla parte del POTERE o per puro calcolo commerciale.
Sono ricomparsi i lettori dei gesti, con tesi perfino ridicole. Se Misseri guardava a destra mentiva, se guardava a sinistra forse non mentiva.
Il tempo delle pagliacciate e delle intercettazioni ad orologeria, passate sotto banco ai media, è finito. Anche se molti non se ne sono accorti.

Giacomo

magica ha detto...

giacomo e ancora .
quando a sabrina fu chiesto :tuo padre ti molestava?. sabrina ha guardato in una direzione mentre rispondeva ,
alla vista di questo fatto uno psicologo disse che sabrina era stata molestata dal padre ,e lo disse in tv , una svergognosa insinuazione ,,la sabrina non ha mai detto di essere stata molestata ,perchè lui lo disse in tv?
ma queste persone possono dire quello che vogliono?

Manlio Tummolo ha detto...

Sicuramente una testimonianza in dibattimento non solo prevale, ma annulla quella fatta in un incidente probatorio, tra l'altro falsato fin dalla prima asserzione di apertura da parte del SS. Inquisitore. Su ciò non vi è alcun dubbio. Tuttavia, il processo non è ancora concluso, nemmeno in primo grado, e occorrerà vedere il valore di una confessione che è evidentemente strumentale, oltreché con forti confusioni ed imprecisioni interne.

Ocoorre pur chiedersi: ma se moglie e figlia non fossero iniquamente incarcerate, Misseri avrebbe lo stesso confessato di aver commesso un delitto, sul quale non sussiste altra prova se non la sua confessione ?
Può una Corte apprezzare una confessione che, nemmeno in questo caso, presenta gradi di ragionevolezza soprattuttto sull'elemento scatenante ? Un trattore che non parte e non dovrebbe partire senza far tremare tutta la casa e svegliare dal suo giusto sonno la moglie ? Un calcio dato con una pantofolina da bagno (infradito, ovvero solo con le dita del piede), che faceva più male a chi lo dava che a chi lo riceveva ? Dobbiamo crederci ? Si uccide una nipote, andando per giunta ala ricerca della corda, quando sarebbero bastate le mani, solo per questo motivi ? Dobbiamo crederci ?

Eh no signori, io non vi credo, e non credo che nemmeno i giudici ed i giurati vi crederanno.

Quanto al fatto che qualunque cosa dicano o non dicano gli imputati, nessuno dei colpevolisti sia contento, questo è certo un fatto: è la vecchia storia popolare del padre, del figlio e dell'asino che girano per Bologna.
Però credono a tutto e al contrario di tutto, quando c'è qualcosa contro Sabrina e la madre Cosima.

Giacomo ha detto...

Quando si dice che il trattore non partiva, s'intende dire che il MOTORE del trattore non partiva. E se il motore non parte non può fare rumore.

Certo io credo molto poco al movente del trattore. Quella al massimo può essere la causa scatenante. Probabilmente il Misseri fece qualche pesante avance alla povera piccola, che reagì bruscamente e ciò scatenò la furia omicida. Ma non sta a me giudicare. Voglio solo dire che se Misseri accampa un movente improbabile, potrebbe farlo per coprire il vero movente, che probabilmente è inconfessabile a tal punto che egli potrebbe aver ucciso perché non si risapesse.

Secondo me la personalità di Misseri è disturbata e molto probabilmente all'epoca dei fatti egli attraversava un periodo di particolare sofferenza psichica.
In fondo all'inizio i fatti apparivano chiari, al punto che il suo primo avvocato, come prima cosa voleva chiedere la perizia psichiatrica.

Quello che non condivido è il procedere per sofismi ed assiomi, il più ricorrente dei quali è "Un padre non può accusare la figlia che egli sa innocente". Ultimamente questa domanda la fecero allo psichiatra Crepet che rispose tranquillamente che a priori non può escludersi una tale evenienza.
Senza contare che sono anni ormai che Misseri dichiara che la figlia è innocente e che egli l'ha accusata INGIUSTAMENTE. Ma i colpevolisti non vogliono rinunciare al gioco di specchi. Il loro convincimento è che Misseri è pentito non di aver accusato la figlia INGIUSTAMENTE, ma di averla accusata a ragione. Difatti Sabrina è acclarata assassina. Chi l'aveva detto? Misseri! Ed adesso qualsiasi cosa dica non vale.

Se Misseri riuscirà a cavarsela senza che ci vadano moglie e figlia di mezzo, buon per lui. Ma a questo punto io lo reputo improbabile.
Giudiziariamente, o condanneranno moglie e figlia o alla fine condanneranno lui, dopo averlo sottoposto a processo per l'imputazione d'omicidio. O addirittura li condanneranno tutti e tre come complici dell'omicidio. Anche se ritengo improbabile questa evenienza. Ma che li mandino assolti in via definitiva tutti e tre lo ritengo pressoché impossibile.
Parlo sempre dello sviluppo prevedibile della vicenda giudiziaria.

Beninteso, tutto quanto espresso sono mie PERSONALI opinioni.

Saluto tutti gli amici del blog

Giacomo

Giacomo ha detto...

Spiego meglio: il movente del trattore che non partiva secondo me è una CONCAUSA, non la "causa scatenante".

Giacomo

Manlio Tummolo ha detto...

Caro Giacomo, se il motore del trattore partiva, come detto e/o sperato da Michele Misseri, avrebbe fatto rumore, molto rumore, vibrazioni e pure puzza insostenibile in un ambiente semi-chiuso. L'ho già rilevato, ma qui sembra che i trattori, soprattutto quelli in dotazione a Misseri, siano silenziosi, inodori e pure insapori... Oppure le mogli, quando dormono, hanno le orecchie totalmente tappate, o ancora cadono in completa trance oppure coma o letargo.

Oggi su "La Gazzetta del Mezzogiorno" on-line finalmente un articolo che pone domande, invece di snocciolare accuse verso Tizio, oppure Caia e Sempronia. Speriamo che sia un buon segno, perché finora in giornali e blogs si sono fatte molte accuse, molte asserzioni, espresse certezze fantasmagoriche, ma di domande quasi nessuna.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Buona notte cari amici.L'a detto,finalmente l'a detto, a chiare lettere davanti alla Corte d'Assise,il colpevole della morte di mia nipote sono io.Carissimo Prof Tummolo,le Sue ipotesi aumentano giorno dopo giorno,e stanno diventando di più delle versioni del caro zietto,perché? Cosa c'è di assurdo che ad uccidere la nipote sia stato lui,cose allergico al delitto il caro zietto? non credo.Il movente credo di averlo già detto tante volte RAPTUS SESSUALE,causato dall'aver visto sua nipote in abbigliamento da mare,e quindi con gambe e seno in evidenza.Nella sua prima confessione,anche se le domande erano fatte con metodi suggestivi,nulla gli vietava di dire che la causa non era il raptus sessuale,invece lui conferma che la causa era quello,e aveva notato che il seno di sua nipote era ingrossato.Quando Lui dice,lo sollevata per andarsene,quale parti del corpo prende con le mani per far scaturire da parte della nipote quella reazione,tanto da dargli un calcio?di sicuro non per i fianchi.A questo punto credo che la Corte dovrà valutare tante cose,se fare un sopra'luogo in garage,e sopratutto di aprire un nuovo procedimento penale nei Suoi riguardi.Perché il suo Avvocato a lasciato l'incarico? Semplice,perché sa che il caro zietto è colpevole di omicidio,solo che non capisco il perché lo abbia fatto dopo quasi due anni che l'assiste.Nel sopra'luogo che fa in garage con gli inquirenti per ricostruire la scena del delitto, credo che anche uno stupido capirebbe che è mezzo intontito dai farmaci,e che si vergogna a descrivere quello che ha fatto. Si capisce benissimo che è timoroso,e in imbarazzo con tutte quelle persone in garage,non è un serial killer,ma un povero disgraziato che non aveva mai fatto del male a nessuno,e sa che il danno che ha fatto è irreparabile,e molto vergognoso.Cosa dovrebbe fare per convincere gli scettici che è Lui l'assassino?Tutto Lui ha fatto trovare,il cellulare,il corpo della ragazzina,gli oggetti di Sarah,cosa volete il video dell'omicidio,non ha fatto in tempo,era impegnato ad occultare il cadavere di sua nipote nel pozzo.Chissà perché il caro zietto viole chiudere il conto con la giustizia,e farsi 30 anni di galera,senza aver commesso nessun delitto,vi sembra un ipotesi plausibile,se ne trovate un'altro che sia disposto a fare la stessa fine,allora vuol dire che c'è un altro malato mentale in circolazione.Buona notte a tutti.

Daniele ha detto...

Come era prevedibile ha sfoderato la sua versione del "trattore che non parte...", a mio modesto parere difficilmente credibile e pertanto, paradossalmente altamente nociva per le due imputate.

Il guaio è che si tende a pensare che Michele si stia impegnando e stia facendo di tutto e di più per assumersi tutte le colpe del delitto, dunque, ogni incongruenza, ogni contraddizione, ogni aspetto inverosimile della sua ricostruzione, viene visto come prova che egli non fosse al corrente della reale dinamica. Non si prende minimamente in considerazione l'eventualità che potrebbe aver distorto od omesso alcuni particolari col solo ed unico fine di alleggerire quanto maggiormente la PROPRIA posizione. Particolari di cui inizialmente aveva parlato, che nessuno sembra più ricordare e che alcuni opinionisti fanno finta di non ricordare, onde far apparire il movente di un trattore che non parte, come la sola ed unica versione alternativa a quella di Sabrina e Cosima colpevoli.


Intanto, l'ex fidanzato di Sabrina potrebbe aver spiegato per quale motivo Sarah, la mattina del 26 Agosto, agli occhi di una testimone versasse in stato di malumore.
Ma ovviamente l'ex di Sabrina mente per amore, e vari quotidiani non hanno potuto fare a meno di farcelo notare.





Un saluto a tutti

Manlio Tummolo ha detto...

Mi dispiace doverGlielo dire a chiare lettere, ma Lei, egregio signor Vignera, di procedura penale non capisce nulla: gli avvocati non lasciano il loro patrocinato perché colpevole, anzi devono difenderlo a maggior ragione, cercando e trovando delle motivazioni psicologiche o d'altra natura, per cercare di far ridurre loro la pena. La motivazione è, invece, assolutamente contraria. Un avvocato deve difendere il proprio patrocinato, dunque non può sostenerlo in un atto giudiziariamente "suicida". Ne va della sua professionalità: nessun altro si rivolgerebbe a lui, chiedendo il suo patrocinio, se lo facesse.

Quanto alle versioni: Lei si aspettava la VERITA' in questa udienza. Bene: sembra averla avuta, ma non vi si parla di "raptus sessuale", che evidentemente Lei non conosce come non conosce la procedura penale. Immagino che Michele Misseri, per la prima volta nella sua vita, abbia visto la nipote in calzoncini, o altre donne in calzoncini. Forse Michele Misseri è sempre vissuto in paesi islamici, dove le donne vanno in giro col bourkha. Le figlie le ha avute per opera dello spirito santo, o forse non sono sue. In Germania, ovviamente, non ha mai visto donne in calzoni corti, prosperose ed eccitanti. Tutto ad un tratto, il 26 agosto 2010, a circa 57 anni d'età (se non erro), vede la nipotina, si eccita, la tocca, questa gli dà un calcetto con pantofole infradito, lui la prende e la strangola, andando prima alla debita ricerca della corda, misurata con molta precisione. Una storia che veramente reggerà bene in tribunale: giudici e giurati vi crederanno sicuramente, al pari con la faccenda del trattore. Se la cosa non fosse tristemente e gravemente tragica, sarebbe anche da ridere. Il 57.enne, prossimo all'andropausa, che risveglia appena allora i suoi sensi erotici e si scatena sulla nipotina !!!

Andate a raccontare altrove queste frottole. Lei è cattolico di fede purissima, vero ? Si legga la storia di Maria Goretti e vedrà a che età e come funziona il "raptus sessuale" !

Giacomo ha detto...

Come mai dai diari di Sarah non è emerso NIENTE di riferibile a scenari esterni a quelli finora considerati sia in sede d'indagini preliminari, sia in sede dibattimentale?

Giacomo

VitoVignera da Catania ha detto...

@ Prof Tummolo.Sul fatto che non capisco nulla di procedura penale ha pienamente ragione,però, mi dica una cosa ,allora anche la corte non capisce nulla visto che ha ritenuto attendibile l'incidente probatorio,e che come Lei sa è stato un autentica farsa.Riguardo al raptus sessuale se Lei ha sentito la confessione ,alla domanda del procuratore se era stato un raptus ,Lui risponde SI,poteva benissimo dire di NO,e Lui che ammette di aver visto la nipote vestita in quel modo e di volerne approfittare.Lei dice che nessuno dei Misseri è colpevole,e che il delitto probabilmente non è stato commesso in quella casa,allora mi dica da chi e stato commesso e dove.Un cordiale saluto carissimo Prof.

carla ha detto...

caro Vito se michele non porta una prova di quello che dice viene passato un mendicato,basta vedere come stanno muovendosi i media ,ho appena visto la bruzzone in vita in diretta ha voluto insinuare che durante la notte prima dell'interogatorio del processo che ci fosse stato qualcuno con lui che abbia suggerito di quello che deve fare escludendo avv.amendolito....puoi immaginare a chi si riferisce,....non so' se mi spiego a che gioco sta giocando.....lei pensa tranquillamente di poter soggiocare la mente della gente....
è da solo sperare che capiti qualcuno che voglia mettere il naso che faccia emergere i fatti per come veramente sono andate.....
comunque dubito pure io fortemente che lo abbia fatto lui questo delitto a questo punto.....
se osservi lui quando risponde ai inquirenti dice ,che i suggerimenti che avevano dato B&G è dovuto a riferimento dei pm che sono fortemente sospettate fin dall'inizio della figlia e che non c'era scampo.e l'unica soluzione era far passare l'accusa sulla figlia e che lui sarebbe stato libero da subito....
il fatto del convento se uno sa giocare le carte per bene è un riscontro infondo avv. galoppa lo ha predicato in diversi tv ancora prima che facesse incidente probatorio.....visto che ora B&G lo rinegano e vogliono fare passare per" farina del suo sacco",come se tutto fosse invenzione di michele.....
allegandomi al discorso sopra che dubbito che sia stato lui,perchè lo dice espressamente che sospettavano di sabrina fin dall'inizio ,ed è probabile che in primo momento si sentii di prendersi la colpa costretto di motivarlo,il fatto che ci abbia portato al pozzo,ci sarà sicuramente un motivo spiegabile al di là potesse essere stato lui....
mi sovviene il caso di amanda nox di come arrivò ad accusare contro lubumba....a più tardi ora devo andare

Manlio Tummolo ha detto...

Caro Signor Vignera,
Lei continua la Sua musica, alquanto monotona, ricavata dai soliti films gialli che si concludono sempre, ovviamente (se no, che gusto ci sarebbe?) con l'individuazione dell'assassino, magari in processo, come nei romanzi e sceneggiati di Perry Mason.

Anche se sapessi chi è l'assassino, non lo potrei scrivere qui o altrove, perché costituirebbe diffamazione a mezzo INTERNET, un reato che comporta il carcere sia per chi scrive, sia per il gestore che non si dissoci apertamente dall'affermazione. Le dice nulla la vicenda di Sallusti? Se, invece di perdere tempo a giocare all'investigatore privato, apriste qualche libro di Diritto penale e di procedura penale, forse utilizzereste il tempo in modo più costruttivo.

Misseri ignora che cosa sia il "raptus", termine latino usato in psichiatria e in criminologia o antropologia criminale, con un significato rigorosamente scientifico. Deriva dal verbo latino "rapio, -is, -ire, rapui, raptum" (paradigma del verbo rapire, che ha lo stesso significato dell'italiano, ovvero, "catturare, prendere con la forza").
Spiegatane l'etimologia, vediamo il significato che assume in termini psicologici/psichiatrici, criminologici: è l'impulso violento, non controllabile e non voluto, ad esercitare una qualche forma di violenza, fino all'omicidio. L'impulso è irrefrenabie, e l'uomo ne è trascinato, "rapito". Fin qui egli non riesce a esercitarne il controllo; una volta raggiunto l'obiettivo, può rendersi conto di quello che ha fatto e, se non è il crimi ale incallito, pentirsene subito, punire se stesso (autolesione, suicidio), oppure denunciarsi. Di certo, i comportamenti complessivi di Misseri, considerati i 46 giorni di attesa, non confermano alcun "raptus". Sarebbe piuttosto credibile allora lo "stalking" premeditato ed organizzato, sistematico, l'aver violentato la ragazza, e l'averla uccisa per la minaccia di questa di denunciarlo. Ma in tal caso, i tempi del delitto sarebbero ben più lunghi di quelli calcolati nel nostro caso.

Ripeto a sazietà: può essere egli l'assassino, ma non in qel momento, in quel luogo, e con quelle modalità.

In conclusione: né io, né Lei, né altri qui o altrove, abbiamo il ruolo di giudicare e condannare chicchessia, attendiamo gli sviluppi processuali fino al terzo grado (o almeno del secondo, che tratta del merito, non delle modalità formali), per poter fare valutazioni sull'autore e la sostanza del delitto.

magica ha detto...

ho cambiato idea , misseri è innocente ,
sono state quelle due a combinanre tutto .. era da un po' che lo sospettavo ..
leggendo i commenti di carla mi sono ricreduta .
una cosa pero' non capisco .nei suoi commenti antichi e moderni parlava spesso di pedofili associandoli a misseri .. da cosa ha dedotto che non fu pedofilia .

carla ha detto...

brava magica come hai fatto a indovinare .....se tu l'hai capita così, va bene così.......deduco che ognuno capisce quello che vuole capire.....a quanto vedo per te è offensivo di quello che dico e ti piace inveire.....
con ciò a me risulta di aver detto tutt'altro e non sto a ripetere .....
e quello che ho detto in passato lo riconfermo tutto sul riguardo come si muova un pedofilo ,ma niente toglie che si potesse montare una storia....ciao

carla ha detto...

ho appena seguito QG avevo appena fatto cenno a Vito,come si vocifera volevano far passare il messaggio che michele si fosse vista con valentina,smentito poi da avv. amendolito.....
poi di anna pisanò è innutile perdere delle parole su di lei.tutti i nodi verranno al pettine...
e non ne parliamo il contradditorio del documento tra conduttore e Picozzi il che sottolinea il fatto di come michele scivola dalla corda alla cinghia,nella serie come si fa condurre una persona a dire quello che si vuole sentire.....
comunque c'è anche Meluzzi che n'è convinto anche se li tappano in fretta la bocca che il delitto è avenuto al di fuori da quella famiglia....
una considerazione ,per cui già detto per essere credibile michele di quello che dice deve provarlo.....
se no per come stanno le cose ,tutto verrà rovesciato sulle donne e non se ne viene fuori....nella realtà nessuno parla di un possibile terzo ipotesi....
comunque c'è da prendere in considerazione che lui non sa' spiegare come avenne il delitto,in pratica che quello che dice non convince......
e nonstante sono dell'idea a quanto brutto che sia se lui non sia colpevole ,trovo che sia la cosa migliore è imputare lui,perchè solo attraverso di lui si puo arrivare alla terza ipotesi qualora che ci fosse....invece continuando a puntare il dito sulle donne,non porta a niente se nonchè la fantasia della gente che è afascinata dal romanzo e così l'assassino se ne sta a spasso trnquillo e non si sà quando mai verrà preso....buonaserata....

Manlio Tummolo ha detto...

Non so, cara Carla, se puntare su di lui (Misseri ?) sia la mossa giusta. Avevo già invitato vari miei interlocutori a fare solo una semplice prova mentale: se togliamo le girovagazioni di Msseri che ha confessato (o gli hanno fatto confessare) tutto e il contrario di tutto, che cosa resta della vicenda ? Come potrebbero risalire a quella casa ? Con i telefonini che facevano il giro di Avetrana e dintorni ? Con le sciocchezzuole della Pisanò? Con i sogni dei fioristi ?

Restiamo invece in quella casa,in quell'ora, e con quell'uomo: come riusciamo a sottolineare che nulla si udì e di nulla ci si accorse ? Mah !

Apprezzo gli avvocati di Sabrina sul piano della metodologia procedurale, ma sul piano del merito, questo loro puntar tutto su Michele Misseri, ormai bruciato come il telefonino di Sarah, mi pare assai azzardato.

carla ha detto...

non so' caro Manlio,è una idea per riuscire venire fuori dal disco rotto...già si pensa di voler tirare via michele dalla scena del delitto,perchè è poco adendibile,ma con l'intenzione di rimanere sulle donne ,non gli passa manco per la capa di un possibile terza persona....
certo ideale sarebbe se michele se è al corrente o no di dire come stanno le cose,sempre amettendo che lui non centri ,solo ho l'impressione se non ha una prova in mano ,dicendola adesso si rischia che ne verrebbe escluso all'istante,perchè verrà passato per una ennesima versione e sarà l'ultima goccia che travasa dal vaso.....lui dovrebbe presentarsi con la prova in mano ,se no chi credete che credono lui o chi ne ha l'autorità?.....secondo me dovrebbe intervenire qualcuno da fuori che di solito,salta fuori ognitanto un ficcanaso che ci vuole vedere chiaro....
è da sperare che qualcuno dall'Alto ci metta mano in modo da sbloccare questa situazione......buonanotte e buonanotte a tutti i amici del blog

Vito Vignera da Catania ha detto...

Buona notte carissimi amici.Ill'Ustrissimo prof, se, la prossima volta che verrà interrogato dovesse accennare che voleva usare violenza nei riguardi della nipote, cosa succederebbe in termini di accusa nei suoi riguardi? tipo,quel calore alla testa che Lui accenna in qualche confessione e che lui dice che non si sa spiegare.Prossima settimana continua il suo interrogatorio,potrebbe esserci un colpo di scena,e che la Corte rivaluti la sua posizione di solo occultatore di cadavere,e indicandolo come il responsabile del delitto di sua nipote,è un ipotesi plausibile o sto farneticando,può avvenire una cosa del genere,se la Corte ritiene attendibili le sue dichiarazioni?mah,tutto può succedere in quel di Taranto,chissà se si sono attrezzati per i miracoli,al fine di non perdere la faccia,dando credito ad un incidente probatorio falso,a dei testimoni che tutto hanno visto ,tranne uno dei Misseri uccidere Sarah,ad una signora Pisanò che ha portato alla Corte un bel cesto pieno di sogni,per non parlare dei tanti avvistamenti del Petarra,che già solo il nome è tutto un dire.Carissima Carla ho visto Quarto Grado,e credo che vista la qualità degli ospiti di gradi ne ha persi parecchi,non sanno più cosa inventarsi,Valentina che manovra il padre,e che quella deficiente della Pisanò con aria ironica conferma.Chissà perché in questa trasmissione chiamano tutti i deficienti,possibile che non se ne rendano conto di quanto sono ridicoli,e il bello è che vengono pure pagati,per dire cretinate. A Massimo Prati o il Prof Tummolo non li invitano mai,credo che gli indici di ascolto salirebbero di parecchio.Purtroppo a Salvo Sottile sentire il parere di persone intelligenti non piace,meglio sentire la Pisanò,che ci fa ridere con i suoi racconti di ex amica di Sabrina.Ci sta un po di ironia che ne dite carissimi amici,almeno io ci scherzo un po.Buona notte a tutti.

Manlio Tummolo ha detto...

Caro Vito Vignera,
La ringrazio di vedermi all'altezza di determinate trasmissioni (personalmente se avessi un invito, non so se vi andrei, ma sorvolo), come per Massimo Prati. Su Massimo non discuto, so che farebbe ottime figure: per me, troppo impetuoso a voce (già lo sono negli scritti), difficilmente riuscirei a restare lì, nel mezzo di gente che ti interrompe o che ripete sempre le medesime cose. I signori della televisione chiamano personaggi ormai noti solo perché attirano "audience" ovvero pubblicità e soldi. Io sono un pesce fuor d'acqua in questo secolo, tanto tecnologicamente comodo è vero, ma anche estremamente vuoto. Sono il classico individuo che fa perdere denaro piuttosto che farlo ottenere: i pubblicitari non si rivolgerebbero mai, dove io sia presente. E' dal 1990 che cerco di fondare un'associazione o unione operative e combattive di contribuenti, scrivendo su giornali o nel web, e praticamente nessuno si interessa della cosa. Ormai a 64 anni e mezzo mi sono rassegnato, combatto per l'onore della bandiera, e basta.

Cara Carla,
tartassare Michele per ricavare che cosa? o quello che lì tutti sanno (SS. Inquisitori compresi), ma su cui tutti tacciono per omertà, paura o complicità (teoria del don Rodrigo), oppure altre fantasiose versioni di un omicidio crudelissimo ed insensato. E' da oltre due anni che Michele Misseri parla, parla, addirittura scrive memoriali (chissà quanto glieli pagheranno...), ma in cui nulla dice di significativo, di accettabile, di coerente. E anche le versioni più simili, sono colme di divergenze o di insensatezze. calore alla testa ? Che significa ? Sangue alla testa ? Irritazione ? Ma perché ? Per una nipote da tutti dichiaratamente amata, vivace, forse un po' petulante (tipico dell'età), e si ammazza in quel modo per questo ? Per desiderio sessuale ? E adesso come se la cava senza moglie e senza donne (almeno che si sappia: aveva corteggiatrici chiuso in carcere, ma adesso che è fuori, c'è qualcuna che lo "fila"? Immaginiamoci il gossip se si scoprisse un amore nuovo di Misseri !!!)?
Per un trattore che non parte ? E perché non è andato a strangolare il venditore di trattori, piuttosto ?
Non sa spiegarsi il perché, però ha ben misurato lo spessore della corda che ha usato, ma che (mi sembra, posso sbagliare) non corrisponde alla traccia lasciata sul collo dell'infelice Sarah.

carla ha detto...

buongiorno a tutti,caro Manlio compredo bene quello che tu dici,che è tutto una montatura,se uno vuole vedere se lo vede dal programma di ieri sera e così tanti altri ...a quanto pare nessuno vuole scomodarsi e preferiscono non vedere....
scusa se mi permetto un povero can,che altro potrebbe fare,che ha questo peso adosso di aver messo in mezzo della gente che a lui caro .....penso che sarebbe meno pesante se sia lui a sacrificarsi che non aver mandato al padibolo altri pur sapendoli innocenti.....qua ci vuole altro che "il golia e il gigante".....che arrivi qulche santo che si prenda a cuore la situazione....
è probabile la parte della difesa delle donne,visto che ne sentiamo parlare poco ,che abbia qualche arma in più in mano in cui non siamo a conoscenza......
per la pisanò la vedo una povera illusa che crede di essere in una botte di ferro,ma la ruota potrebbe ancora girare.....
poi è innutile che la raccontano mi ricordo quando stavano organizzando incidente probatorio,c'erano delle disposizione che lui sua figlia che non s'incrociasse nemmeno con i occhi,perchè poteva influenzare il teste,ora dicono che erano vicini come dei piccioncini......oh! come ci vorebbe la dott.sa Conte in questo momento....
poi infondo michele parlava della presenza delle guardie che han potuto vedere,quando B&G gli insegnava come doveva fare,ed sarà chiaro che non parleranno.....
il video di sopraluogo è così evidente che lui era impossibilitato di muoversi ,ma si preferisce non vedere.....
ora che vedono la soggetta pericolosa il che possa fare qualcosa è Valentina e si sta cercando di mandare il messaggio ,nonstante la smentita del avv.amendolito,di rovinare pure lei.....spero che qualcuno le dica o che lei sappia come deve muoversi ,prima che sia troppo tardi ,insomma che si tuteli.....
e non solo poi c'è la testimonianza del exfidanzato che conferma quello che disse sabrina nei riguardi della pisanò,la smentita dei sposini nel riguardo del sogno....ecc. ...e cosa ne fanno? .....hai sentito o detto qualcosa? niente.....
ed è evidente a livello mediatico ci vogliono portare dove vogliono,ma si preferisce non vedere....
disse bene l'ultimo avvocato di michele che lui è a conoscenza a livello madiatico e che valuterà quella processuale......
penso che nessuno ha la sfera per poter capire dove ci stà condugendo questo processo anche se si pensa di averla già scritta....per fortuna nostra siamo fatti di carne e ossa cioè di tante teste e nessuno è in grado di prevedere cosa si muove in ognuno di noi.....ritorno a ribattere sul imprevedibile che possa accadere.....saluti cordiali a dopo

Manlio Tummolo ha detto...

Cara Carla,
al di là dei molteplici dubbi, interrogativi, ipotesi e teorie che si possono fare su tutta questa storia, è assai probabile che il primo grado sia stato deciso ormai da tempo, fin dal settembre/ottobre 2010, quando su Sabrina Misseri avevano già puntato lo sguardo (in base a pettegolezzi circolanti in paese, denunce anonime o simili). Indipendentemente da quello che dicono testimoni, Michele, familiari, conoscenti, il patibolo per la ragazza e per la madre è già giudiziariamente pronto in primo grado.
Ovviamente, tra colleghi operanti gomito a gomito, non si daranno mai torto. Il lavoro degli avvocati difensori darà certo, soprattutto sul piano formale, risultati positivi in secondo e terzo grado. Nel merito, difficilmente riusciranno a stroncare ogni sospetto, illazione o altro, in modo da offrire al pubblico due donne completamente innocenti e completamente all'oscuro del fatto; se la tragedia fosse realmente avvenuta in quella casa, a quell'ora, in quelle condizioni, tale obiettivo sarebbe difficilmente raggiungibile. Perciò, sostengo con fermezza che la loro strategia di voler scaricare su Michele Misseri la causa del fatto, mi pare controproducente. Soprattutto, per il futuro di Sabrina, che è giovane ed ha un'intera vita davanti, la cancellazione anche del minimo sospetto di implicazione è necessaria ai fini della difesa. Da qui è evidente che una vera strategia difensiva deve perlomeno sostenere, minimo tra i minimi, che il delitto fosse avvenuto dopo che Sabrina e madre si erano allontanate dalla casa alla ricerca della cugina/nipote, non prima.

Vito Vignera da Catania ha detto...

@Prof Tummolo.Carissimo Prof,Può essere che si verifichi quello che dice Lei,ma non ci metterei la mano sul fuoco.Di prove contro Sabrina e la mamma la Corte non ne ha,quindi con quali motivazioni giustificherà una condanna all'ergastolo ,se già in altri tempi la Cassazione ha detto che gli indizi portati dalla procura non erano cosi evidenti,e che si basavano solamente su ipotetiche ricostruzioni,e che nulla dimostravano sulla colpevolezza degli imputati.Non esiste un solo testimone che abbia visto o sentito qualcosa,nulla,il vuoto assoluto,tutti dormivano,o erano in casa a riposare per la pennichella pomeridiana,con i condizionatori accesi per il caldo.Gli ultimi a vedere Sarah è la coppia di fidanzati,e sono le 14.30,dopo c'è il nulla.Qui c'è da decidere se il caro zietto è attendibile o no.Innanzi tutto non si deve dimenticare che fa ritrovare tutto Lui,corpo della nipote,cellulare che smette di suonare alle 14.42,e che poi il caro zietto fa ritrovare dopo 35 giorni,e in più gli altri oggetti vari,dopo al 42 esimo giorno confessa il delitto.Il che sta a significare che se non era per Lui di Sarah nessuno avrebbe saputo nulla.Riguardo alle sue innumerevoli versioni,si dovrà stabilire senza il minimo dubbio se quest'uomo sia stato indotto a dichiarare il falso,e che come ha detto il caro zietto,Io sono uno stupido contadino è non sono creduto,mentre chi è istruito dice il vero.Troppe sono le Sue versioni per averle inventate Lui,qualcosa deve esserci di poco chiaro in questi suoi cambi di accuse,e la Corte ne dovrà tenere conto,se un simile personaggio,abbia potuto o meno vista la sua scadente cultura,inventarsi tutti quei cambiamenti di versioni.Non è difficile capire carissimo Prof che questo signore non è,ne Giovanni Verga,e ne Luigi Pirandello,o il Manzoni.Questa non è una commedia in cui si recita a soggetto,questo signore è stato indotto a recitare la farsa,perché a qualcuno ha fatto comodo che recitasse,è questo nessuno può togliermelo dalla testa,finiamola di dare credito a tutti questi signori con dei titoli di studio,e che la Corte valuti attentamente se procedere con una azione penale contro Il suo vecchio Avvocato Galoppa è la Dottoressa Bruzzone.Da chiedere immediatamente a testimoniare la guardia carceraria che ha indicato Michele Misseri,in cui dice che ha assistito a tutta la sceneggiata fatta in carcere dalla Bruzzone e poi vediamo se è tutta una sua invenzione,il suo racconto in aula davanti alla Corte d'Assise,non è Leonardo da Vinci questo signore, ma un umile contadino che confessa un delitto,se è Lui il colpevole che paghi il conto con la giustizia,altrimenti ,che si chiarisca una volta per tutte chi ha ucciso Sarah,come,dove,e quando.Basta con le ipotetiche ricostruzioni,basta con le menzogne,basta con le false dichiarazioni,e sopratutto finiamola di credere che questi signori solo perché hanno un bel titolo di studio dicono sempre la verità.Ma possibile che gli unici che mentono sono la famiglia Misseri,e che gli altri dicono la verità?Cosa ne pensa carissimo Prof,oh torto oppure ragione di quello che dico? Cordiali saluti Esimio Prof Tummolo,e un caro abbraccio a tutti.

magica ha detto...

buonasera vito .
io sono molto schifata da questa situazione ,
con queste teorie fantastiche che mi fanno sospettare che si siano persone che fanno il doppio gioco.

Manlio Tummolo ha detto...

A proposito di "raptus" ed omicidio d'impeto, a pochi km di distanza da dove abito, in una vicina frazione chiamata Villaorba del Comune di Basiliano (Udine), un giovane di 27 ha ammazzato a coltellate l'ex-fidanzata di 22, che lo aveva lasciato. C'è stata, in questo caso, una serie di atti persecutori o di "stalking", inutilmente denunciati dalla ragazza, finché è scattato l'omicidio, malgrado l'intervento in sua difesa del fratello. Ricorda per qualche verso le modalità della morte di Maria Goretti. Il giovane non ha aspettato 46 giorni, si è costituito il giorno dopo. D'altro lato, essendo stato visto ed essendosi scontrato col fratello di lei, non poteva certo evitarlo. Queste sono le modalità di un'aggressione violenta, scatenata da furia omicida, pur premeditata ma non organizzata, che però, una volta compiuto l'atto, non regge a lungo prima della confessione.

Cara Magica, quali sarebbero le "teorie fantastiche" ? Bisogna sempre essere prudenti sulle valutazioni alle considerazioni altrui. Potremmo dire anche noi che le vostre sono "teorie fantastiche" o "magiche". Con gli aggettivi, non si risolve nulla e non si dimostra ragionevolezza.
Non tocca a noi, l'ho detto a ripetizione, dire chi sia l'assassino e le ragioni dell'omicidio. Possiamo fare supposizioni varie. non esprimere ingenue certezze, né schifarci delle incertezze altrui.

Manlio Tummolo ha detto...

Caro Vito Vignera,
la questione in discussione non è il titolo di studio, ma il ruolo professionale di ciascuno. E gli avvocati, come i magistrati, hanno il proprio. Che cosa vorrebbe ? affidarsi ai "giudizi di Dio" del Medioevo ? fare giustizia privata ? Prendere per buona una qualunque fra 8 versioni diverse ? Non so: se volevamo fare i giudici, bastava farsi quattro anni di Giurisprudenza, due di specalizzazione, sostenere i relativi esami, e poi potevamo giudicare, assolvere o condannare chiunque ci capitasse sotto le grinfie.

Viceversa, abbiamo fatto scelte diverse, perché giudicare non è di nostro gradimento. Preferiamo tener sotto osservazione se chi giudica, lo fa secondo i termini di legge, oppure no.

Vito Vignera da Catania ha detto...

E allora carissimo Prof, che questa legge sia rispettosa dei diritti dell'uomo oh dell'imputato,e che non si tengono in galera 2 persone senza una benchè minima prova di colpevolezza,ma solamente sulle false ed indotte dichiarazioni del caro zietto,per non dire delle domande suggestive imboccando con il cucchiaio le risposte da dare,per accontentare la massa carnefice.Cari saluti Prof e buona notte.

Manlio Tummolo ha detto...

Su quest'ultima cosa sono perfettamente d'accordo, egregio signor Vignera, e l'ho scritto anche nel mio ultimo commento all'articolo sul caso Melania Rea, citando pure le incongruenze straniere, non solo italiane, in materia giurisprudenziale. Sabrina e la madre non avrebbero nemmeno dovuto vedere il carcere sulla base, non di accuse, bensì di calunnie, di probabili denunce anonime, di illazioni e di pettegolezzi. E sicuramente il risarcimento in denaro che, alla fine di questa farsa, dovranno ricevere, non sarà certo sufficiente a premiarle per le sofferenze subìte e quelle che dovranno ancora subire prima di poter giungere alla loro chiara, completa, indiscussa assoluzione.
Perché esse, moralmente parlando, non dovranno essere assolte sulla base di formule vaghe, passibili di ulteriori dubbi, ma della sentenza pura e semplice di NON AVER COMMESSO IL FATTO, NE' DI AVERVI PARTECIPATO IN UNA QUALSIVOGLIA FORMA, O ATTO DI COMPLICITA', DI CONNIVENZA E DI COOPERAZIONE NEPPURE MORALE O INDIRETTA.

Vito Vignera da Catania ha detto...

@Prof Tummolo.GRANDE,GRANDE,GRANDE,carissimo e ill'Ustrissimo Prof,a Lei in quel paesino dove abita, un giorno e che spero molto lontano il Comune dovrà erigere un monumento a Suo nome,con questa scritta:QUI VISSE L?ILLUSTRISSIMO PROFESSORE MANLIO TUMMOLO CHE HA DEDICATO PARTE DELLA SUA VITA CONTRO LE INGIUSTIZIE IN ITALIA.

carla ha detto...

buongiorno a tutti ,per i cattolici,si sa' che esiste peccati veniali e peccati contro la vita.....per cui è sempre stato detto che il peccato contro la vita non viene perdonato.....non basta che ti ammazzino fisicamente ,ma anche moralmente,il che non ha niente che spartire se qualcuno di un momento particolare ti offende,da lì puo essere anche perdonato.....
qua in questo caso si tratta di rovinare volutamente delle vite il che è peggio che uccidere, e ne sono singera in questo caso per chi commette tale atto non porvo pietà,il che non è una vendetta ,ma di giustizia si tratta....
senza escludere che valga anche per altri religioni e ideologie come espressione sarà diversa ,ma in sostanza è lo stesso........buonagiornata

Vito Vignera da Catania ha detto...

Buon giorno cari amici.Mi sovviene un particolare di non poco conto,non so in altre parti dell'Italia,ma, qui in Sicilia in tanti fanno dei piccoli altarini sul posto dove è deceduta la persona cara,cosa che ha fatto il signor Michele Misseri in garage dove lui sostiene che ha ucciso Sarah,il che sarebbe alquanto assurdo che lui abbia costruito quell'altarino in ricordo della nipote se in quel posto non fosse successo nulla,solo una persona cattolica ,e che crede in Dio può farlo,non è uno spietato killer Misseri, ma un umile contadino che ha sbagliato e che vuole pagare per l'atroce delitto che ha commesso.Buona Domenica a tutti cari amici.

Manlio Tummolo ha detto...

Caro Vito Vignera,
a me probabilmente succederà come a Omero: 400 anni dopo che sarò morto, Trieste, Bertiolo (UD), Sesto al Reghena (PN), Azzano Decimo (PN), si scanneranno per dire che fu quella la località dove nacqui, vissi e morii. Ma prima non credo.

Riguardo all'altarino potrebbe anche essere vero, se non che, se uno non sapesse dove sia effettivamente morta la persona che vuole onorare, se lo fa nel luogo che sente più suo, come chi tiene la foto di un caro defunto sulla propria scrivania o appesa al muro dello studio.

E perché non anche sul pozzo che per 46 giorni le ha fatto da tomba ?

Manlio Tummolo ha detto...

Oggi nuova udienza del processo. I gazzettieri di regime strombazzano una presunta (autentica ?) ritrattazione della psicologa del carcere, la quale, dopo aver detto che Michele Misseri le aveva rivelato di essere l'assassino della nipote, ora asserisce che non era vero e che si era confusa. Ma, intanto: una cosa è registrae gli incontri, altra fare colloqui casuali al di fuori delle forme.

Come ben sapete e come sostengo da almeno un anno a questa parte, nessuno dei Misseri è per me l'assassino, e fondo questo argomento su vari aspetti del problema.
Ma qui il punto è un altro: che valore può avere una ritrattazione sotto minaccia di processo per falsa testimonianza, il che comporta anche danni rilevanti alla carriera ? Nessuno. Ed è vergognoso che nessuno impedisca ai SS. Inquisitori di continuare ad intimidire avvocati e testimoni con denunce e rinvii a giudizio di coloro che dànno versioni non accettate dalle Ill.me SS. LL.. Semmai, si dovrebbe attendere la fine del procedimento in terzo grado per sostenere che il tal testimone abbia detto il falso, e non prima, visto che la Verità, come ben diceva Lessing, è possesso di Dio, mentre all'uomo spetta la sola sua ricerca. Farlo durante il processo vuol dire condizionare con l'intimidazione difensori e testimoni.

Come ribadisco da tempo, il processo a Taranto è completamente falsato dalle radici, e occorreva trasferirlo non solo altrove, ma all'altro capo dell'Italia (Aosta o Bolzano).

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissimo Prof tutti che ritrattano,in tanti che mentono e molti sono minacciati,dai P.M. vuol vedere che l'unico a dire la verità è il caro zietto a cui nessuno vuol credere solo perché è un povero contadino e che è stato indotto a mentire da chi, invece di aiutarlo gli ha fatto accusare la figlia.Come volevasi dimostrare l'Ingegnere esperta in telecomunicazioni ha smentito la perizia fatta dai ROS sulle frequenze dei telefonini.Povera disgraziata non sa, che presto sarà indagata per falsa testimonianza.Cordiali saluti Prof,e un caro saluto agli amici

Manlio Tummolo ha detto...

"Che cos'è la Verità ?" chiese Pilato a Gesù, e Gesù stesso non rispose.

Caro Signor Vignera,
sarebbe inutile che Le ripeta che in quella vicenda, in tutta quella vicenda regna la massima menzogna possibile, manovrata da uomini che credono di potersi presentare come rappresentanti e tutori della Giustizia, ma la Giustizia è sorella della Verità. Se manca una, manca l'altra, e reciprocamente. Chi minaccia, chi impedisce di dire una versione, anche ammesso che fosse falsa, non si pone sul piano della verità, non si pone sul piano della giustizia, ma sul piano della Menzogna voluta (ben diversa dall'errore, possibile in ogni uomo), della mistificazione, del luridume morale.

Poco fa leggendo una storia biografica di Mazzini, mi sono ritrovato espresso da Jessie White Mario (l'autrice), un noto principio giudiziario fin dall'antichità, ovvero "Un solo testimone, nessun testimone" (in latino ancora più sinteticamente "Unus, nullus"). Del delitto è testimone il solo autore, dunque giudiziariamente egli è come se non esistesse (come testimone, e cone autore). Questo sul piano del Diritto processuale penale. Eco anche uno dei motivi dell'ansia dei SS. Inquisitori di poter trovare testimoni fittizi, soffocare la voce dei testimoni contrari, intimidire perfino gli avvocati con denunce e rinvii a giudizio. Abbia pazienza, ma come si può trovare la Verità in una vicenda cone questa ? E' come cercare di trovare una perla nella Cloaca Massima.

Daniele ha detto...

Oltre alla ritrattazione della psicologa, enfatizzata all'inverosimile su tutti i quotidiani e da chiunque fermamente consideri colpevoli le due imputate, l'udienza di ieri ha visto la deposizione di un perito della difesa, che ha evidenziato un particolare non di poco conto riguardante le celle telefoniche: "NON si può parlare di certezze ma soltanto di PROBABILITA'", che piaccia o meno a coloro i quali, grazie alla dis-informazione mediatica, si sono convinti del contrario.
Cosima quel pomeriggio alle 15:25 poteva trovarsi in garage, così come in qualunque altro luogo entro il raggio di copertura della cella.

Circa la ritrattazione della psicologa... francamente, di cosa le abbia riferito il Misseri, poco importa, dato che quelle sono e rimangono le parole di un uomo che potrebbe averle mentito, così come potrebbe averlo fatto col parroco, coi giornalisti, con gli avvocati, coi criminologi... gli inquirenti e chi che sia. Che abbia mentito in più occasioni è risaputo, lo dice lui stesso.
Se poi questa professionista, ha dichiarato il falso o reso informazioni imprecise pur avendo la possibilità di verificare quanto documentato su carta, è giusto che risponda per la sua scarsa professionalità, a mio avviso deleteria in un processo di tale importanza, a prescindere dalle parti, tuttavia, francamente, trovo assai difficile possa aver mentito volutamente, rischiando GROSSISSIMO carriera e tutto, per chissà quale tornaconto. Queste sono pure e vergognose illazione che molti opinionisti pro-accusa non esitano a sostenere e sbandierare, ritenendo al contempo INVEROSIMILE qualunque sporco gioco da parte di chiunque, professionista e non, purché in un modo o nell'altro abbia infierito contro le due perfide streghe. Che coerenza!

Probabilmente mi è sfuggito qualcosa, ma non mi pare che i vari giornalisti, nella loro immensa imparzialità, si siano prodigati di evidenziare anche le rettifiche e i cambi di direzione di alcuni tra i "supertestimoni" dell'accusa: cambi di orari, di circostanze, di soggetti degli avvistamenti... ecc.
Pare invece si siano molto impegnati a screditare i testi della difesa e spessissimo sulla base di assurdità che non stanno né in cielo né in terra.




Un saluto a tutti

carla ha detto...

buongiorno a tutti,
dovrebbe essere interesse della procura di trovare l'assassino,invece quì sta succedendo tutt'altro.....buonagiornata

Manlio Tummolo ha detto...

C'è stato un primo periodo in cui speravo o volevo illudermi che i SS. Inquisitori tarantini fingessero di accanirsi con Sabrina e famiglia solo quale sterategia per ingannare i veri autori del delitto e farli tradire, facendoli credere al sicuro. Era una speranza ed un residuo di fiducia, ma poi l'incidente probatorio, la feroce aggressione contro gli avvocati, l'arresto della stessa madre con un'improbabile accusa di essere la "rurale volante", oltre che dittatrice, mi hanno convinto della malafede assoluta di quegli individui.

Ora, intimidire con denunce i testimoni (mentre prima bisognerebbe con cautela verificarne i dati, e non confondere l'errore con la manzogna intenzionale) costituisce un vero reato ed anche molto grave. Aggredire i difensori è gravissimo, e storicamente, da quel che io sappia, mai fatto neppure da tribunali eccezionali, speciali, rivoluzionari, o simili, i quali, se non altro per fingere un minimo di regolarità procedurale, non impedivano la difesa minima e non minacciavano di arresto gli stessi avvocati. Si dimostra di voler necessariamente barare al gioco, o se preferite, attuare la vecchia storia esopiana e fedriana del lupo e dell'agnello.

VitoVignera da Catania ha detto...

Buona sera carissimi amici. Prof Tummolo,speriamo di non avere mai bisogno di questa psicologa,sarebbe capace di dire che non ci ha mai incontrato.Secondo il mio modesto parere questa sarebbe da psicanalizzare,vorrei sapere di cosa hanno discusso con il caro zietto nei tre incontri che dice di avere registrato,di cosa coltivava in campagna,di quando aveva fatto il becchino,del suo stato d'animo,della famiglia,cosa mai le avrà chiesto in diverse ore di colloquio?mah,sinceramente sono allibito,e schifato di questo processo ai limiti del ridicolo,peccato,mentre era in aula poteva approfittarne per psicanalizzare diversi soggetti li presenti,cosi si poteva capire come psicanalizza le persone.Nulla è mancato in questo processo indiziario,tra un po vedremo in aula anche qualche venditore ambulante che, visto il freddo che fa una bella tazza di te caldo non gli farebbe male, anzi a qualcuno gli si riscalderebbe il cervello che sicuramente sarà congelato e pure annebbiato. Carissimo Prof ma ,perché non va a Taranto e gli sputtana in faccia le assurdità che dicono i tanti testimoni? Ma quando arriveranno gli Ispettori a controllare quello che sta succedendo in quel tribunale?Possibile che non si rendano conto di come stanno ridicolizzando la giustizia in Italia? A quando la chiusura di quel tribunale,che tutto somiglia tranne che a un luogo in cui si dovrebbe far rispettare la legge.Un abbraccio a tutti cari amici,tranquilli, almeno noi non abbiamo bisogno della psicologa.

Manlio Tummolo ha detto...

Caro Vito Vignera,
andare a Taranto ? Mi arresterebbero subito prima ancora di aprire bocca. Cosa vuole che vada a "sputtanare"? Vedo che ha cominciato a scrivere anche sul "Nuovo Quotidiano di Puglia": lo sa che ogni tanto censurano ciò che scrivo, ultimamente era successo con un titolo "Ignoranza", l'ultima volta con l'intero scritto.
A parte che viaggiare costa, ma sarebbe perfettamente inutile. Intervenire in un processo, senza autorizzazione può comportare anche l'arresto in aula "per offesa a magistrato in udienza" e processo per direttissima. Ma non crederà mica che qui in Italia vi sia una democrazia ? Qui siamo tra varie oligarchie, per cui chi detiene un potere ne abusa senza riguardo a nulla e nessuno, legge e Costituzione comprese.

D'altronde, se per l'affare ILVA, con quello che sta provocando, non li sottopongono ad ispezione ministeriale, non so per quale altra ragione si muoveranno. Resto, comunque, convinto che, prima o poi, quei lupi verranno incastrati per la loro stessa impudenza.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Buona notte carissimo Prof Tummolo.Mi diletto a leggere anche altri commenti,per sapere cosa dicono altri opinionisti,leggo anche i suoi.Certo che se andava a Taranto e l'arrestavano potevo scrivere tranquillamente che il colpevole del delitto è il caro zietto senza avere più la sua opposizione.Scherzo carissimo Prof,di Lei c'è bisogno in questo blog,non possiamo farne a meno dei suoi commenti,Lei è la cultura,la saggezza,e l'intelligenza.Domani ritorna il caro zietto in aula che dice ci sarà un nuovo colpo di scena?Ps eppure c'è lo vedo a Lei a Taranto magari come ospite d'onore.Un carissimo abbraccio Prof e una serena notte.Un caro saluto a tutti amici.

carla ha detto...

ma guarda Manlio sono dello stesso parere,che chi non lavora in maniera onesta alla fine si danneggerà da soli,è una questione di causa ed effetto.....
domani vedremo che giornata ci sarà!.....buonanotte a te e atutti amici del blog

Manlio Tummolo ha detto...

Ma, caro signor Vignera, stando allo scherzo, crede sul serio che, se mi davano in cella un computer collegato alla rete, non Le avrei scritto ugualmente per sostenere che non si può pre-condannare anche un reo apparentemente confesso ?

Oggi non so se vi saranno ulteriori varianti nella versione di Michele Misseri. Potrebbe pure darsi che debba nuovamente cambiare avvocato. Difficilmente anche quelli d'ufficio resistono se non possono almeno tentare di difendere il proprio patrocinato. Ne va del loro prestigio professionale.
L'uomo comunque ha un'idea della propria difesa che dimostra non essere né uno stupido, né oggi come oggi un totale ignorante in materia di Diritto: si assume la colpa dell'atto, ma al tempo stesso mira a far credere di aver agito in uno stato di inconsapevolezza, di provvisoria incapacità di intendere e di volere. Se avesse potuto studiare, l'uomo sarebbe probabilmente uno dei migliori avvocati sul mercato forense, forse anche meglio di Coppi.

Manlio Tummolo ha detto...

Devo dire al nostro carissimo Vito Vignera che le sue aspettative su Michele Misseri non erano affatto infondate. Oggi, oltre a ripetere la solita autoaccusa, gliele ha ben cantate ai SS. Inquisitori. La sua frase "Se io l'ho uccisa una volta, voi l'avete uccisa non so quante volte" è di interesse estremo. Malgrado la gravità dell'affermazione (offesa a magistrato in udienza), che ne comporterebbe, come detto, l'arresto immediato e processo per direttissima, la presidente dr. Trunfio si è limitata ad un "richiamo". Eppure l'affermazione era di notevole gravità. Così il fatto di essere stato portato al garage, imbottito di psicofarmaci, era un'altra grave affermazione. Nondimeno, i bravi SS. Inquisitori non se ne curano, incassano e tacciono, perché evidentemente a loro conviene lasciarlo parlare piuttosto che aprire un altro procedimento. Su "Il Messaggero" di Roma, a fini sarcastici mi sono chiesto se, per caso, durante l'occultamento erano presenti anche i SS. Inquisitori.

I gazzettieri, tutti pronti a ricopiare la velina ricevuta, fanno leva soltanto sull'uso del plurale (maiestatis?), come "prova" che non era solo. Per cui, c'è da supporre che fosse stato con qualcuno dei SS. Inquisitori in persona e che questi hanno una bella, lunga e folta coda di paglia.

Sira Fonzi ha detto...

Buonasera a tutti,
se non erro nella scorsa udienza il Misseri disse di non ricordare se girò la corda attorno al collo di Sarah per due o tre volte.

Questa dichiarazione a mio avviso è molto importante, a differenza dell'uso del plurale, che, in una persona priva di basi culturali, può essere usato semplicemente per errore.

Il solco che la corda o cinta che sia, ha lasciato sul collo della piccola, da come viene descritto è chiaro, netto, di un altezza definibile e ciò sarebbe possibile solo se lo strumento usato avesse fatto un solo giro intorno al collo.

Se i giri, come il Misseri sostiene, sarebbero stati due, se non tre, i segni lasciati avrebbero avuto tutto un altro aspetto e riempito una zona molto più vasta del collo.

Che ne pensate?

Ciao Sira

carla ha detto...

ciao Manlio,mi sembra che si voglia giocare tra"il gatto e il topo",cioè che si voglia fare ballare per un po' il topo...intanto si sentono sicuri,questi ssinquisizione ,perchè pensno che non ci sarà nessuno che lo ascoltano,a parte la situazione di indignazione che creano circostante,magari sperano di farlo impazzire del tutto...
il peggio di tutta questa storia che ci rimettono è le donne misseri che incombe, nonstante 2anni di carcere,ancora tutt'oggi si continua a dire che è succube delle donne....e la gente che ci credono e non si rendono conto delle cose assurde che si dicono,anzi ne sono perfino fieri di essere complici in questa situazione.....mi pare di risalire ai tempi di hitler,della serie come si fa' a imbambolare la gente,facendo del male senza esserne consapevole.....
ritornando a michele ,mi sovviene a dire se non è stato lui,visto come viene trattato non sarebbe meglio che lo dicesse eventuale ipotetico assassino a questo punto?.....perchè non lo fa?....
ormai matto per matto,quanto vale....naturalmente escludendo sabrina e cosima che purtroppo sono altre 2 vittime.....cordiali saluti e buonanotte a te e amici del blog

carla ha detto...

ciao sira riguardo della corda in questo momento non sono in grado di risponderti.....ma a riguardo del plurare mi è capitato in passato di usare in famiglia ,anzi ancora tutt'oggi ho dei parenti che lo usano,specialmente quei che vivono di campagna cioè specialmente nei paesini piccoli quasi nascosti,parlo della zona della calabria....anzi una volta si dava anche del voi,questo a quanto pare valeva per tutta l'italia....non ho niente da ridire che adesso si dia del tu basta che sia fatto con dovuto rispetto ....un cordiale saluto

Vito Vignera da Catania ha detto...

@ Prof Tummolo.Mai sottovalutare il nemico carissimo Prof,se era un incontro di boxe direi che gli ha sferrato un bel pugno sul mento,cosa le avevo detto scherzando ,e che poteva andare a Taranto e cantargliene quattro,tanto non arrestano nessuno,sono cosi ottusi da credere di avere la verità in tasca,invece non hanno nulla ,e tutto gli si ritorcerà contro.Ma se la sempre detto che quando parla a volte usa il plurale maiestatis,ma che in realtà quello presente è solo lui,e non c'è nessun altro,cosa che gli fa notare il P.M. quando confessa il delitto,e il suo modo di esprimersi perchè non conosce bene i verbi,ed è abituato a parlare in dialetto pugliese.Ha sentito che affermazione? Voi la state uccidendo tante volte ,io una sola,non è roba da poco caro prof,c'è da rifletterci su una affermazione del genere,e come se gli avesse gettato il guanto di sfida,tanto è sicuro di quello che afferma.E come tante volte ha tenuto a precisare: perché hanno prove contro Sabrina? no. Difficile credere che si stia ispirando all'eroe nazionale Salvo D'Acquisto ,insignito della medaglia d'oro al valore militare,no,caro prof non è un eroe,e non si sta sacrificando per la figlia,e come ha detto il suo precedente Avvocato Amendolito,che il caro zietto è sincero quando dice certe cose,beh, chi meglio del suo Avvocato può sapere la verità,e allora perché non credergli?Oggi ha portato una corda,non un foulard da donna come quel deficiente del Dottor Strada.Ma come lo deve spiegare che è Lui il colpevole?Non lo sottovaluti carissimo Prof.Come vede nessuno che si assume il coraggio di arrestarlo e porre fine a questa triste storia,ho il dubbio che non vogliono la sua verità,ma quella che i cari P.M. credono di sapere: ILLUSI.Buona notte carissimo e saggio Prof,e analizzi bene le affermazioni del caro e umile zietto dette oggi in aula.Un abbraccio a tutti cari amici.

Manlio Tummolo ha detto...

Intanto, grazie a Carla per le sue osservazioni. A Sira: personalmente non mi intendo di cadaveri e soprattutto di persone morte violentemente, e mi auguro per il resto della mia vita di non intendermene mai. Riguardo a corde o cinture, condivido l'osservazione, mi pare di uno e SS. Inquisitori che uno, quando scatta per l'ira, adopera le mani, non va alla ricerca di attrezzi, e la forza per strangolare l'aveva sicuramente, essendo abituato a lavori manuali.

Caro Vito Vignera,
apprezzo il fatto che Lei abbia individuato in Misseri un elemento certamente interessante. Non mi sarei aspettato il pesantissimo attacco ai SS. Inquisitori che se lo sono incassato senza nessuna rimostranza (e l'avrebbero potuta fare). Questo perché hanno una chilometrica coda di paglia.

Sul resto, continuo a non concordare. Certo non è Salvo D'Acquisto (ho pur detto che il paragone era azzardato, ma verteva su una falsa confessione): egli non salva un certo numero di Italiani, ma vuol salvare moglie e figlia che, per causa delle sue prime confessioni (estorte con trucchi, con inganni - non lo dimentichi, per favore - con minacce, con forme suadenti, e con l'aiuto di due loro agenti segreti inseriti nella difesa), sono incarcerate una da oltre due anni, l'altra da quasi due anni. Ripeto: su questo punto la nostra divergenza rimane nettissima. Spero che Misseri ci sappia anche dire qualcosa del primo, non documentato interrogatorio, prima di arrivare alla confessione: è lì la chiave del resto.

Gli assassini d'impeto cadono immediatamente, non aspettano comodamente 46 giorni e non divagano poi in altre 7 versioni, con varianti allegate.

magica ha detto...

io sono del parere che se uno è colpevole alla fine confessa . certo che co sono quelli che non confessano.. m si puo' trovare la loro colpa con indizi seri e riscontri verificabili .
quell'uomo che aveca moglie e figlia sotto il pavimento della sua camera .è a spasso , certo lui è un uomo .
mentre le giovani senza indizi ma solo chiacchere di corridoio .. sono rinchiuse x anni..

Manlio Tummolo ha detto...

Un'altra cosa ha detto di molto interessante contro i magistrati: ovvero di averlo portato nel garage, imbottito di psicofarmaci e facendogli fare quello che volevano: qualcosa di simile è anche accaduto nella gita al pozzo, con i giornalisti "telecamerieri" a far riprese a distanza con teleobiettivo.

Sulle confessioni, cara Magica, si è già detto: per la cultura cattolica, la confessione è un sacramento inviolabile, ma la si fa in condizioni riservate. Quella giudiziaria non è un sacramento e non ha valore di verità, se non confermata dal resto.

carla ha detto...

ciao Manlio Vito e Magica,vi invito di leggere sulla giornalista annalisa chirico,che parla a riguardo della detenzione,ne ho sentito e vista per la prima volta oggi pomeriggio....
poi su rai uno in vita diretta parlava la bruzzone continua ad insinuare ,nostante la smentita dell'avv.amendolito a QG,che sotto c'è valentina che suggerisce.....scusate la mia ignoranza è chiaro che voglia mandare un messaggio a michele della serie ora c'è la prendiamo con l'altra figlia......
lo disse chiaro:- che la teniamo ad occhio.....-che senso ha tirare fuori la storia del suggeritore con il processo,quando al processo michele dovrà rispondere quello che c'è ai atti....
è chiaro che si voglia colpire l'altra figlia....poi per cosa? se non si ha niente da nascondere....
magari spera indimidire michele,oppure si vorrebbe tenere michele nell'ignoranza,che non merita consigli?.....
o si spera di usare la stessa dattica quando fece incidente probatorio,che avevano disposto che michele non doveva avere nemmeno la possibilità di incrociare i occhi con sua figlia sabrina,per paura che potesse ritrattare....buonanotte cari amici

Manlio Tummolo ha detto...

Cara Carla,
la politica giudiziaria di questi SS. Inquisitori è ambivalente e contraddittoria: da un lato prendono la famiglia Misseri per dei fessi, da poter giostrare come meglio credono, mettendo gli uni contro gli altri e sgretolandola nella sua naturale solidarietà; dall'altro vogliono farne vedere i membri come individui quasi onnipotenti e di astuzia diabolica. Un gioco che riesce a breve termine, ma che si dissolverà man mano che si procede nei vari radi di giudizio. Già fin d'ora si vede che l'accettazione prevalente sulla colpevolezza dei familiari in blocco si sta indebolendo continuamente, non hanno più argomenti, se non ripetere cose già trite e ritrite, il classico disco ritto di vinile, microsolco o a 78 giri.

Giuditta ha detto...

Esperti Cold Case al lavoro nel 2004.
Un rapporto Fbi e un altarino «Angela, c' è un sospettato»
«Viveva nel culto della bimba, forse l' ha uccisa». La famiglia: speriamo ancora: http://archiviostorico.corriere.it/2007/settembre/10/rapporto_Fbi_altarino_Angela_sospettato_co_9_070910029.shtml

carla ha detto...

caro Manlio,al momento a livello informativo la difesa la sento ancora piatto,chissà che non ci faccia una bella sorpresa che riescano sgretolare questo castello costruito.....
ho presente di un film per cui non riccordo il titolo ,di un caso successo realmente in sicilia,interpetato da Fiorello,si trattò di un scambio di auto trascritta la targa sbagliata e poi ricorretta,insomma preso l'uomo sbagliato fatto 5anni in galera da innocente....c'era questa avvocatessa accanita contro quest'uomo,poi in un bel giorno le venne dei dubbi ha voluto indagare,fra l'altro scopre che chi ha fatto l'imbroglio era il procuratore di ottima fama e fra l'altro si trattava di suo compagno,nostante tutto si mise contro questo procuratore e così scagionò l'innocente....
è quello che si spera che qualche coscienza si risvegli......un cordiale saluto
e buonagiornata a tutti

magica ha detto...

buongiorno
x giuditta ,
il caso che citi mi ha sempre vista scettica, tuttavia . noi tutti vorremmo che angela celentano fosse tra noi . abbiamo avuto un filo di speranza con gli ultimi segni avuti dal messico . son sicurissima che se avvenisse il suo miracoloso ritrovamento si farebbe una gran festa. .
giuditta il tuo intervento è troppo corto potresti spiegarti meglio ?

Manlio Tummolo ha detto...

Cara Carla,
Si riferisce forse a Girolimoni ? Il caso riguardava la pedofilìa, ma direi di non confondere mai i films con la realtà. Nei films la conclusione è voluta dallo sceneggiatore, regista o chi diavolo, nella realtà a volte nemmeno l'autore sa come si siano svolti esattamente i fatti.

Storicamente nel caso Girolimoni l'identificazione di questo con l'assassino era dovuta, tanto per cambiare, alla fretta di individuare l'assassino.

Giuditta ha detto...

Ciao. Ho voluto solo dare un'informazione in riferimento ai cold case su casi italiani.
Abbiamo passato, io ed altri informatici dilettanti sulla pagina di facebook Angela Celentano (oggi), una settimana a rivoltare la foto di Celeste Ruiz. Per caso abbiamo trovato una foto di Rosa Celentano che e' servita a creare inequivocabilmente la foto tanto famosa. Ho messo tutto su questo post: http://tuttouno.blogspot.gr/2012/12/angela-celentano-celeste-e-rosa.html
Allora mentre su facebook discutevamo ha commentato una signora che dice di essere la moglie di un avvocato amico dell'avvocato della famiglia Celentano, la signora in questione mi ha fornito questa informazione e altre che si possono leggere qui: https://www.facebook.com/photo.php?fbid=318574698255955&set=o.126053904123458&type=1&theater&notif_t=like
Io non la conoscevo, in quel periodo non ero in Italia.
Questo e' tutto.
Complimenti per l'articolo e per il blog in generale.

magica ha detto...

ciao giuditta .
sono andata su facebook appena ho visto la presunta foto di celeste ruiz mi sono venuti i brividi ,
una foto raccapricciante . sinistra
una sensazione mia .
doveè che hanno trovato l'altarino qua in italia o all'estero?
ciao . magica

Anonimo ha detto...

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